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Le Notti di Bosco Salice


Urizen

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Il vecchio pare rifletterci su, poi sospira. "Ma si, ma si, forse avete ragione. D'accordo, ci fermiamo qui per ora" dice, mentre fa cenno a Bert e Len di scendere dal carro. Distate forse un chilometro scarso dal limitare delle paludi, ma il terreno si è già fatto umidiccio e quindi per la prima volta da molti giorni vengono montate un paio di tende. "Puoi riposare nella mia tenda, Wilimac" ti fa ridendo Gortan, "spero la compagnia non ti dispiaccia". Consumate un pasto a base di carne essiccata e formaggio, poi dopo la cena Bert ti si avvicina con il suo solito sorriso stampato sul volto: "Ehi Wilimac, mi domandavo... non è che avresti voglia di fare la guardia insieme a me?". Fa una breve pausa perchè gli viene da ridere, poi facendosi un pochino più serio del solito (ma giusto un poco) si volge verso il limitare delle paludi sullo sfondo, e senza distoglierne lo sguardo ti dice "E' che quelle paludi mi fanno una strana impressione... non è che ho paura eh, figuriamoci!" - ride di nuovo, - "è solo che, ecco, mi sentirei più tranquillo se ci fosse un combattente sveglio insieme a me. Capisci quello che intendo?". Mentre ponderi sulla risposta, non puoi fare a meno di lanciare per un momento lo sguardo verso la palude... e scopri tuo malgrado che effettivamente la distesa palustre comunica anche a te una strana sensazione: un senso di pericolo incombente, come di minaccia sopita. Ti sorprendi a scandagliare con lo sguardo le fronde degli alberi in lontananza e le depressioni del suolo in cerca di fantomatici nemici in agguato, o di minacce di qualsiasi tipo, ma ovviamente non c'è niente che sia degno di nota. A scuoterti da questa particolare sensazione è la voce di Bert: "Allora, posso contare su di te?", chiede speranzoso.

Sopra di voi la luna risplende pallida, oscurata da sottili nubi di passaggio per la prima volta da giorni.

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Guardo il ragazzo e con aria noncurante gli dico:"D'accordo, faremo la guardia insieme, anche se non credo che ce ne sia bisogno" mento, visto che quelle paludi mi avrebbero comunque tenuto sveglio.

"E domani ti insegnerò qualche trucco per tenere lontano chi prova a fare il furbo. Sono piccolo, ma faccio male più di molti grossi." dico gonfiando il petto e facendo una posa da eroe molto simpatica, tanto per tirare su di morale il ragazzo. Se è spaventato non serve a nulla, neppure come sentinella. La paura fa fare sciocchezze e questo non sembra il posto in cui farle.

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Bert ti osserva per qualche secondo, poi scoppia a ridere: "Ne sono certo, spero solo che non ci sia bisogno di dimostrazioni!". Il ragazzo comunica a padre e sorella che rimarrai sveglio assieme a lui per vegliare qualche ora, al che Gortan si limita a commentare con un laconico "contenti voi..."; evidentemente non condivide le vostre preoccupazioni. Rimanete per qualche tempo a chiacchierare allegramente tutti insieme, poi Gortan e Len si coricano nelle tende, lasciandoti in compagnia di Bert e del silenzio della nottata estiva.

Come avevi previsto la notte è di per sé buona, priva di vento e gradevolmente fresca nonostante le vicine paludi conferiscano alla zona una umidità vagamente sgradevole. Tu e Bert ingannate il tempo chiacchierando del più e del meno, con lui che ti racconta di come la madre sia deceduta dando alla luce Len e di come questo abbia reso il resto della famigliola particolarmente unito nonostante la tragedia; ti fa sogghignare più di una volta con racconti di marachelle giovanili e di schermaglie amorose con coetanee nelle varie città in cui i tre hanno vissuto. In definitiva ti fai l idea che Bert sia un ragazzo allegro e "genuinamente" spaccone, ma pieno di qualità che lui stesso forse ignora di possedere; ne hai conosciuti tanti cosi, e di solito fanno una finaccia prematura o diventano grandi uomini.

Le vostre chiacchiere sono interrotte quando, circa due ore (credi) dopo che Gortan e Len si sono coricati, ti pare di udire un fruscio nella vegetazione poco distante da voi, in direzione della palude. Li per li ti convinci che si tratti di una pura impressione, poichè Bert non sembra essersi accorto di nulla... ma pochi istanti dopo il fruscio si ripete, e anche se il giovanotto continua ad essere ignaro di tutto, sei piuttosto sicuro che qualcosa si stia muovendo verso di voi nascosto dalla vegetazione palustre della zona.

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Senza farlo spaventare dico, sottovoce, al ragazzo:"Continua a parlare, come se fossi accanto a te, non aver paura." Quindi gli indico il punto dal quale ho sentito i suoni, afferro l'arco e mi alzo, facendo qualche passo indietro per mettermi in posizione di vantaggio.

Spoiler:  
spalle al carro o a un albero, a seconda di com'è l'accampamento e dove mi trovo.

Attendo in silenzio, arco pronto e freccia incoccata, pronto a scagliarne una alla prima creatura ostile che si presenta alla mia vista.

Spoiler:  
muoversi silenz e se possibile nascondersi nelle ombre. Non so se riesco come tempistica anche a preparare l'azione.
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Nonostante la tua raccomandazione, è evidente che Bert si allarma; per fortuna segue le tue istruzioni, e riprende a parlare tranquillamente come se tu fossi accanto a lui, iniziando a commentare il clima della regione. Con occhio attento incocchi una freccia e ti tieni pronto a tutto. Il fruscìo nella vegetazione continua più rapido, e pochi istanti dopo i tuoi occhi riescono a scorgere con precisione il punto in cui la vegetazione si piega. L'attesa snervante si protrae solo per alcuni secondi finchè dalla vegetazione non emerge, ancora a circa 10, forse 12 metri da voi, una singolare creatura.

Un grosso rettile, nella fattispecie un robusto serpente, vi fissa dalla distanza. Probabilmente uno strangolatore, a giudicare dalla struttura possente, è lungo due metri abbondanti e spesso quanto un piccolo barile: la sua colorazione verde smorta combacia alla perfezione con l'ambiente della palude vicina, se non fosse per lo scintillio degli occhi alla luce del fuoco sarebbe assai difficile scorgerlo. Noti anche che il corpo del serpente, in tutta la sua lunghezza (da testa a fine coda) è ricoperto di uno strato di... peluria verdastra, forse... che ha tutto l'aspetto di muschio o vegetazione putrefatta, che ne massimizza la capacità di mimetizzazione.

L'animale rimane immobile per un paio di secondi, come se il ritrovarsi privo di vegetazione a coprirlo lo avesse quasi disorientato. Noti che tiene d'occhio Bert, mentre sembra non averti individuato: probabilmente la tua bassa statura e la tua abilità nello sfruttare l'ambiente circostante per nasconderti gli impediscono di vederti. E' comunque solo questione di un attimo: immediatamente il grosso serpente inizia a strisciare (più rapidamente di quanto avresti creduto) verso Bert.

Spoiler:  
Primo combattimento per il nostro eroe! Innanzitutto, come hai notato, non hai potuto preparare l'azione avendo perso tempo per nasconderti efficacemente. Postami in spoiler quel che vuoi fare, io elaboro e posto.
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Spoiler:  
Urlo a Bert di allontanarsi, sperando che si sveglino anche gli altri. Quindi, appena la creatura è entro 9m da me attacco (sperando di coglierla alla sprovvista) con l'arco. Se poi con l'azione di movimento riesco cerco di mettermi tra il serpente e il fuoco, stando a debita distanza.
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Il tuo grido sortisce l'effetto desiderato: Bert immediatamente si allontana, e dalle tende senti il movimento ed i suoni tipici di chi si è svegliato di soprassalto. La grossa serpe si volge di scatto verso di te, probabilmente messa in allarme dal tuo grido; questo inficia il fattore sopresa ma non aiuta comunque la bestia a schivare la tua freccia che, con precisione, si conficca sul dorso squamoso poco distante dall'attaccatura della testa. Con un sibilo molto forte il rettile inizia a strisciare velocemente verso di te (lasciando una traccia ben visibile di sangue), per poi fermarsi a circa tre metri di distanza: a quel punto spalanca le fauci zannute.

Per un secondo non puoi fare a meno di fissare la selva di denti appuntiti che ricopre l'interno della bocca di questo animale; quando ecco che sei costretto a chinare il capo per schivare la lunghissima lingua della creatura che, rapida come un giavellotto, saetta fuori della bocca colpendo il carro alle tue spalle. Si può udire un forte scricchiolio di legno, mentre la lingua - che ha fatto presa sul carro, grazie probabilmente a qualche sostanza molto adesiva - cerca invano di trascinarlo con notevole forza. Poi il serpente la stacca, lasciando sul carro una sbrecciatura non indifferente, e quando la ha ritirata del tutto si prepara a scagliarla di nuovo.

E' in quel momento che ne approfitti e ti sposti, mettendoti tra il fuoco scoppiettante ed il tuo avversario strisciante.

Spoiler:  
Sotto con il secondo round!
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Bert e i suoi sono ben lieti di obbedire all'ordine che dai loro; li vedi con la coda dell'occhio guardarsi attorno freneticamente in cerca di potenziali aggressori. Dal canto tuo, incocchi rapido un'altra freccia: stavolta la maggior vicinanza della creatura ti permette di piazzare un colpo formidabile, con la freccia che centra in pieno la bocca spalancata del rettile finendo quasi per scomparire all'interno della gola. La bestia si scuote convulsamente per diversi istanti, sferzando furiosamente con la coda e tentando invano di mordere la freccia mortale; poi giace riversa a terra, scossa dagli ultimi singulti.

"E'... è morto?" chiede Bert con tono quasi timoroso, mentre Len continua a guardarsi attorno in modo quasi paranoico per essere sicura che non ce ne siano altri.

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Osservo la carcassa a terra, controllando a distanza che non si muova.

"Venite vicino al fuoco, credo che non ce ne siano altri, ma meglio non rischiare." Ascolto il silenzio della notte e guardo tutto intorno all'accampamento, con una nuova freccia pronta ad essere scoccata. Quindi mi avvicino al serpente con circospezione e do un calcetto alla coda, per controllare che sia morto.

Spoiler:  
se è morto recupero la freccia se non è rotta
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Mentre la famigliola si avvicina a te e al fuoco, ti avvicini cautamente al grosso serpente. Quando gli dai un calcetto quello sembra scuotersi un'ultima volta (causando un gridolino da parte di Len) ma è solo una reazione riflessa, la bestia è senz'altro morta. Riesci a recuperare la freccia conficcata nel dorso della creatura, ma sfortunatamente quella che gli ha inferto il colpo mortale si è spezzata, troncata di netto dalle convulsioni dell'animale.

Esaminate il corpo: "Accidenti se è un grosso serpente" borbotta Gortan, toccando a sua volta il corpo con la punta di un piede. Bert si volge verso il padre e, con un sorrisetto incerto, gli fa "Già, e come minimo in quella palude ce ne sono tantissimi". Tu, dal canto tuo, non puoi fare a meno di fissare la lunghissima lingua adesiva della serpe, che ora giace 'srotolata' fuori della bocca zannuta; se questi serpenti sono capaci di nuotare, ti riesce facile immaginarli intenti a trascinare le loro prede in acqua o qualcosa del genere... ci sarà da stare attenti. "Animo ragazzi, animo" fa Gortan, scuotendo sia Bert che Len, "d'altronde sono pur sempre le Grandi Paludi, no? Posto che vai, bestie che trovi... non credo che gli abitanti delle paludi si scandalizzino tanto se, andando da qualche parte, incontrano un lupo no?" fa ridendo. Nonostante il discorso non abbia assolutamente alcuna logica, riesce a strappare un sorriso e una mezza risatina ai figli. A quel punto il vecchio si rivolge a te: "Tutto bene, Wilimac? Non mi sembri ferito, per fortuna... forse per il resto della nottata e durante la permanenza nella palude è meglio se vuotiamo il carro e ci pigiamo tutti lì dentro, per dormire".

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Pulisco la freccia dai liquidi del mostro, poi dico, sempre osservando l'animale: "No, starò di guardia io ancora per un pò, alimenterò molto di più il fuoco così da tenere lontane altre bestie. Dormire sul carro non ci aiuterebbe in nessun caso."

"Meglio essere sempre pronti a partire, non si sa mai." penso, mentre valuto il peso dell'animale. Lasciarlo qui potrebbe richiamare qualche animale spazzino, e non voglio che questo avvenga.

"Gortan, Bert, cerchiamo di trascinare il più lontano possibile questo essere. Len vieni con noi e porta con te due torce."

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La bestia serpentina si rivela più pesante del previsto, ma in tre non avete problemi a spostarla. Ve la portate dietro fino a qualche centinaio di metri dall'accampamento, seguiti da Len e dalle sue torce; "Vo... volete bruciarlo? Non attireremo altre bestie, così?" chiede lei, un pò titubante.

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"No, le torce ci servono per fare luce, torniamo indietro e lasciamolo qui." Mi metto vicino ai ragazzi, facendoli rimanere vicini al fuoco, le orecchie tese ad ascoltare i rumori della notte.

Spoiler:  
Quando torniamo all'accampamento se è tutto ok ci mettiamo tutti a letto =)
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Una volta gettato in un avvallamento del terreno erboso il corpo della bestia, fate ritorno più lesti che mai alla luce del fuoco. Una volta rientrati all'accampamento monti la guardia per un'altra oretta, per essere sicuro che questa zona non vi riservi altre spiacevoli sorprese; tuttavia niente di rilevante avviene, tanto che quando l'ora si fa davvero tarda ti concedi il lusso di dormire a tua volta.

Ti svegli quando vieni delicatamente scosso da Len: "Ben svegliato, Wilimac. E' ora di andare" ti fa, mentre stropicciandoti gli occhi puoi distinguere sullo sfondo Bert e Gortan intenti a prepare il carro per la partenza. Dopo aver consumato una veloce colazione ed esserti preparato al meglio ad andare, ognuno di voi riprende il proprio posto a bordo del carro e comincia così la vostra marcia all'interno delle Paludi vere e proprie. La vegetazione è lussureggiante, con il paesaggio attorno a voi letteralmente saturo di verde; le fronde dei numerosissimi alberi si estendono ai vostri lati, sotto le ruote del carro, sopra le vostre teste... ovunque, tanto che queste Paludi ti ricordano i racconti dell'infanzia sulle dense giungle del lontano Sud. Il terreno è molto umido, ed acquitrini e specchi d'acqua costituiscono la maggior parte del panorama; le strisce di terra emersa - come quella su cui state avanzando in questo momento - paiono relativamente rare. "Meno male che non ci siamo addentrati stanotte col buio... eh papà?" commenta sarcastica Len; "Già, ho detto bene io di non entrare nella notte" sentenzia ridacchiando Bert, che viene immediatamente raggiunto dalle male parole della sorella. Siete in grado di procedere con relativa tranquillità per alcune ore, osservando attorno a voi un paesaggio che, alla luce del sole, non pare certo minaccioso come la sera precedente: a saperle cercare con gli occhi, ci sono delle splendide 'pennellate' di colore in mezzo al verde delle piante - uccelli variopinti che pescano negli acquitrini con le loro lunghe zampe, serpenti fortunatamente innocui dai colori sgargianti, splendidi fiori che spuntano dalla superficie dell'acqua come ninfee...

E' quasi il mezzodì, quando siete costretti a fermarvi. Già il terriccio umido era privo del benchè minimo accenno di sentiero... ma adesso anche la striscia di terra vera e propria da voi percorsa scompare nelle acque, lasciandovi di fronte ad una distesa di acque palustri in tutte le direzioni (tranne, ovviamente, quella da cui siete venuti). "E adesso dove diavolo dovremmo andare, eh?" commenta Bert. Gortan, dal canto suo, si sforza per mantenere - almeno all'apparenza - la situazione sotto controllo: "Calma, fatemi pensare un momento..." dice. E' più che evidente che non ha la minima idea di come dovreste comportarvi.

Spoiler:  
[uno scorcio di panorama delle Paludi]

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Non scendete dal carro. dico ai ragazzi. "Meglio non allontanarsi troppo, potremmo perderci in questo labirinto di vegetazione." Osservo il sole per tentare di capire da che parte bisogna proseguire. Quindi osservo tutto attorno, provando a ricordare se in precedenza avevo notato qualche strada alternativa. "Se davvero qualcuno ci abita deve essere ben abituato all'umidità..."

"Non possiamo avanzare, rischiamo di perdere il carro e ancor peggio l'animale. Proviamo a tornare sui nostri passi e prendere un'altra via. Gortan, ragazzi, ricordate se potevamo inoltrarci nelle paludi da un'altra direzione?"

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Gortan sembra prendersi un momento per riflettere, prima di risponderti: "No, non che io sappia. Siamo arrivati dall'unica direzione praticabile su ruote" dice, con un sonoro sbuffo. Dai un'occhiata al sole sopra di voi, ma è veramente difficile riuscire ad usarlo per orientarsi: il fitto intrico delle fronde sopra di voi rende infatti assai difficile individuarne la posizione precisa - difficilmente scorgete il puro e semplice cielo!

E' mentre il terzetto si consulta sul da farsi che noti però un movimento tra le fronde, ad una certa distanza da voi. Le acque immobili della palude si increspano visibilmente, tanto che li per li temi quasi l'arrivo di qualche bestia palustre; invece la tua vista acuta ti permette di distinguere tra la vegetazione la sagoma di una imbarcazione che scivola silenziosa sullo specchio dell'acqua, forse una zattera di qualche tipo. La figura a bordo - che non distingui bene a causa dell'intrico del fogliame tra di voi - non sembra essersi accorta della vostra presenza né aver udito il vostro conversare, e procede tranquilla per la sua strada.

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"Silenzio." Bisbiglio portando il dito indice alla bocca e mettendo una mano avanti, come per bloccare gli altri. Quindi osservo la figura che si avvicina, indicandola silenziosamente agli altri, cercando di capire se può essere pericolosa o meno. Tengo l'arco a portata di mano ma senza alzarlo. Sospettoso come sempre ascolto i rumori della palude, cercando di percepire la presenza di altri oltre alla zattera e il suo conducente.

Spoiler:  
Se vedo che non si accorge di noi e si allontana lo chiamo
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Il trio tace immediatamente, e sei libero di tendere l'orecchio alla palude. Non credi che ci siano altre persone, oltre al misterioso barcaiolo, ma forse potresti sbagliarti: d'altronde lo sciaguattìo dell'acqua ed i rumori naturali della palude si rivelano essere più forti del previsto.

Arco alla mano, osservi per alcuni lunghi istanti il procedere della zattera... quando questa rischia però di uscire di scena, sei costretto ad attirarne l'attenzione con un grido. Riesci a sentire distintamente il barcarolo che trasalisce, prima di usare la lunga pertica - la stessa usata sinora per spostarsi - per arrestare il tragitto. Chiunque sia sulla barca, attende alcuni secondi, sforzandosi - probabilmente inutilmente - di distinguerti tra la vegetazione, prima di dare voce e chiedere "Chi va là?" rimanendo comunque a distanza di sicurezza.

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"Da questa parte" dico ad alta voce, sbracciandomi. "Siamo viandanti, abbiamo bisogno di informazioni. Non siamo pericolosi."

Poi mi rivolgo a bassa voce ai miei compagni di viaggio :"Tenete gli occhi bene aperti e non fidatevi troppo, d'accordo?" Osservo il barcaiolo, cercando tracce che mi indico il motivo della sua presenza in una zona così remota. Forse un pescatore? O un qualche guaritore in cerca di erbe?

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