Lady Greyhound sorrideva diplomaticamente e teneva sottobraccio il suo Lord. Il suo muso lungo non era di per sé un rischio, ma di sicuro esacerbare la tensione non avrebbe portato nessun vantaggio.

"Mio caro", sussurrò all'orecchio del marito, "cerca di rilassarti e goderti la cena. In fondo siamo ospiti. Ma soprattutto, non escludere mai la portata di un sorriso sul tavolo delle trattative. Non si ottengono vantaggi soltanto facendo muso duro."

Quando giunsero ai posti loro assegnati, lasciò con un gesto misuratamente dolce il braccio del consorte e attese che lui si sedesse per poter prendere posto al suo fianco.

Lord Jenos sorrise alla lady sua moglie "Per i Sette Dei che uomo fortunato che sono!" pensò tra sè e sè.

Accompagnò sua moglie e poi prese posto.

Attese che Cecyl si sedette al suo fianco, poi cercò con lo sguardo Lord Darklin e osservò chi erano i propri commensali per capire dove l'aveva destinato il padrone di casa.

Lord Greyhound e sua moglie erano stati posizionati piuttosto distanti da Lord Darklyn.

Il maestro sorrise e saltò le frasi seguenti in cui si descriveva con poco garbo l'ospitalità dei Darklyn. "Chissà se la scortesia era davvero voluta o solo dovuta alle condizioni."

Come scoprirono ben presto, i vicini di posto erano nobili di poco conto della zona, naturalmente desiderosi di mettersi in vista e guadagnare prestigio.

Uno dei più estroversi fra questi, un certo Lord Gregor Doyle, prese a descrivere le gesta che avrebbe compiuto ad Approdo del Re.

«Ah, sul mio onore, se anche si presenta Blackfyre, difenderò io il mio re!»

Jenos Greyhound sogghignò alla evidente provocazione ma decise di lasciare correre facendo finta di essere distratto da un'altra conversazione che si stava svolgendo poco più lontano da lui.