Vai al contenuto
Visualizza nell'app

Un modo migliore per navigare. Scopri di più.

Dragons´ Lair

Un'app a schermo intero sulla tua schermata principale con notifiche push, badge e molto altro.

Per installare questa app su iOS e iPadOS
  1. Tocca l'icona di condivisione in Safari.
  2. Scorri il menu e tocca Aggiungi alla schermata Home.
  3. Tocca Aggiungi nell'angolo in alto a destra.
Per installare questa app su Android
  1. Tocca il menu con i 3 puntini (⋮) nell'angolo in alto a destra del browser.
  2. Tocca Aggiungi alla schermata Home oppure Installa app.
  3. Conferma toccando Installa.

Loki86

Circolo degli Antichi
  • Iscritto

  • Ultima visita

  1. Scusa.. mi ero dimenticato di risponderti! Sì sì.. io l’ho buttata giù proprio con quei toni perché appunto per la “pelle” del tuo personaggio è un tema centrale quello delle promesse. Vedremo cosa ne verrà fuori è come si evolverà la cosa!! Coso con il teschio e le corna permettendo 🤣🤣
  2. Avete risposto tutti in tempo record sto giro!! 🤣🤣 @Ghal Maraz scusa.. me ne era sfuggito uno di punto esperienza. Allora ottimo! Primo avanzamento raggiunto!! Giusto per fare un recap di tutti.. a me risulta così: Darius: 1/5 exp 4/4 pf Nathaniel: 5/5 exp 2/4 pf Scarlett: 4/5 exp 1/4 pf Ana: 1/5 exp 4/4 pf Orion: 1/5 exp 4/4 pf @Theraimbownerd perfetto.. allora vada per il rituale!
  3. @TheBaddus Scarlett Bloomblight- nel bosco col coso Senti ogni emozione svanire, dissolversi come nebbia al sole. La paura, l’incertezza, perfino il panico — tutto viene spazzato via, lasciando spazio solo a un’unica cosa: una rabbia profonda, selvaggia, viscerale. Ti sembra quasi di arretrare dentro te stessa, di diventare spettatrice del tuo stesso corpo, mentre un’altra parte di te prende il controllo. Un formicolio ti attraversa gli occhi, poi la vista si fa più nitida, più acuta: distingui ogni dettaglio nel buio del bosco, le ombre si muovono come se respirassero. Alle mani senti un dolore sordo, un fremito; abbassi lo sguardo e vedi le dita allungarsi, le unghie farsi più scure, più affilate — artigli che si tendono contro le corde che ti imprigionano. I muscoli si gonfiano, fremono di una forza che non hai mai conosciuto. Le corde scricchiolano sotto la pressione. La creatura ti osserva, immobile, il cranio di cervo inclinato da un lato, come se fosse incuriosita dalla metamorfosi che le si svolge davanti. Quando le corde cedono leggermente, fa un passo indietro — appena percettibile, ma reale. Per un istante, ti sembra… che ti tema. Poi parla, la voce cavernosa che vibra nell’aria come un canto lontano: «Che potere meraviglioso… Lei sta arrivando! E con lei sarai ancora più grande! Non avere paura, ragazza drago…» Ti è accanto ora, tende una mano verso la tua testa, quasi a carezzarti. Ma tu scatti — un movimento rapido, animalesco — cercando di dilaniarla con le fauci. La creatura si ritrae di colpo, il teschio di cervo che riflette un bagliore spettrale. Ti osserva ancora, in silenzio. «L’Alba sta arrivando. Accoglila.» Alza il braccio verso di te. Gli strani simboli sulle pietre attorno al cerchio si accendono, uno dopo l’altro, pulsando di una luce violacea che vibra nell’aria. Poi arriva il dolore — un’ondata violenta che ti attraversa tutta, bruciante come fuoco liquido. La testa ti esplode, i muscoli si contraggono, e il mondo svanisce di nuovo. Buio. Quando riapri gli occhi hai freddo. Sei sdraiata a terra, nel punto dove avevi fatto l’amore con Tanaka. Il bosco è immerso nell’oscurità. Ai polsi hai ancora i segni delle corde — ma di esse non resta traccia. Ti senti svuotata e viva allo stesso tempo, ogni fibra del tuo corpo che urla di dolore. Off game Scegli tu quanto ricordarti della tua mezza-metamorfosi… così da ruolare questa iniziale prima scoperta su chi sei veramente nel modo che preferisci. Come ai tempi era capitato a Darius. Anche tu ti becchi 3DANNI. @Voignar Darius Whitesand- di nuovo nella cappella Nel momento stesso in cui il pensiero prende forma nella tua mente, qualcosa dentro di te si risveglia. È una sensazione nuova, impossibile da definire — un intreccio di inquietudine e calma, come se due forze opposte convivessero perfettamente nello stesso spazio. La paura, la confusione, il senso di impotenza di poco fa si dissolvono, rimpiazzati da una certezza fredda e lucida. Non è tranquillità… ma una strana, solida fiducia. Quando raggiungete la cappella, suor Margareth è ancora lì, distesa a terra. La ferita sulla testa non è poi così grave come la ricordavi: un taglio profondo, sì, ma non mortale. La gamba, però, è piegata in modo innaturale. Ansima, tremando dal dolore, e il suo viso è rigato da lacrime e sudore. «Suor Margareth!» la voce del vicepreside Reed risuona nella navata, colma d’urgenza. Ti supera e si china accanto a lei. «Cosa… cosa è successo? State bene?» La suora, nel vederlo, lascia andare un singhiozzo spezzato. «La gamba… Whitesand…» mormora, indicando la ferita e, involontariamente, te. Resti immobile a pochi passi da loro, eppure ti senti diverso. Una parte di te vorrebbe solo scappare… Il momento che più temi.. quello dell’accusa… Qualcosa dentro di te però pulsa con calma, come se una nuova forza ti stesse guidando. Reed, agitato, cerca di mantenere il controllo. «Come è successo? Dobbiamo chiamare un’ambulanza, subito!» Gli occhi di suor Margareth si alzano di nuovo su di te. Dentro, riconosci il terrore che avevi visto poco prima — ma, prima che possa dire qualcosa, parli tu. Le parole ti sgorgano spontanee, fluide, come se non fossi tu a pronunciarle. «È stato un incidente. Stavamo parlando, e suor Margareth è inciampata.» Mentre parli, quasi lo vedi: un leggero luccichio, un soffio di colore che prende forma nell’aria davanti a te. Una litania muta, familiare — simile a certe formule e fatture che hai imparato a recitare da tua madre, o da tuo zio… Ma avvolte di un potere unico, che non avevi mai provato, spaventoso ma meraviglioso… Il bagliore raggiunge suor Margareth, che sussulta. La sua espressione si svuota, si confonde, poi si addolcisce in un lampo di riconoscimento. «Sì… sì, sono caduta male… ho sbattuto la testa… Menomale che c’era qui il caro Darius, che mi ha soccorsa e chiamato aiuto…» Reed la guarda, poi ti rivolge un cenno d’approvazione. «Ben fatto, ragazzo. Ora prendi dell’acqua, presto. Dobbiamo chiamare un’ambulanza, credo che la gamba sia rotta.» aggiunge, prendendo il suo cellulare e componendo il numero d’emergenza. Annuisci, ancora disorientato. Ti muovi per obbedire, ma dentro senti un tremito. Sul tuo collo, il simbolo arde appena, pulsando come se respirasse. Non brucia più — ora è un calore dolce, quasi piacevole. Off game Quella che chiameremo “l’entità” ha guadagnato 1 FILO su di te. @Ghal Maraz Nathan Clark - Nell’Abisso Chiudi gli occhi. Li stringi così forte da vedere bagliori bianchi esplodere dietro le palpebre, e in quell’oscurità sospesa, in un atto di pura disperazione, invochi gli spiriti del Bosco. Li chiami con voce rotta, mescolando lacrime e fiato. Quando li riapri, il respiro ti si blocca in gola. Sei nel Bosco... Non quello reale... Nel Tuo Bosco… È lo stesso luogo, identico in tutto e per tutto a quello di Liliac Hallow, eppure diverso: gli alberi sono più alti, le foglie emanano una luce verdastra, e l’aria è così densa di magia che sembra vibrare. Ogni suono, ogni odore, è più vivido. Ti senti piccolo, fuori posto… ma anche, in un certo senso, a casa. Ti muovi a passi incerti tra la nebbia iridescente, il cuore in gola, cercando segni di vita. Poi lo vedi. Un ragazzo. Identico a te in tutto e per tutto, tranne per i riflessi dorati che gli sfiorano la pelle e le orecchie leggermente più appuntite. È accucciato dietro un cespuglio, lo sguardo terrorizzato. «Ehi…!» provi a chiamarlo, ma la voce ti muore in gola. Ti vede, ti riconosce, e subito ti fa cenno di tacere. Ti avvicini piano, il battito che martella. «Lei… lei è qui…» sussurra, con voce che è la tua — la stessa voce che senti dentro la testa, da quando la Fata si è legata a te. «Non deve vederci.» Il suo sguardo si alza lentamente, oltre te. Il corpo gli si tende, poi si raggomitola a terra, tremando. Segui la direzione del suo sguardo — e il sangue ti gela. Il cielo, poco prima dorato, si fa cremisi, poi nero. Dalle nubi si staccano filamenti di ombra che si intrecciano in un’unica, gigantesca sagoma femminile che si staglia nel cielo. I suoi capelli sono come fiumi di fumo, la veste un turbine di tenebra, e due occhi colossali, neri come l’abisso, si aprono nel cielo e ti guardano. Il respiro ti manca. Le gambe non rispondono. Ti senti osservato, trafitto, svuotato. «Troppo tardi…» mormora il tuo doppio, la voce spezzata. «Lei sa… Lei ci ha visti!» Vorresti urlare, ma la gola non ti obbedisce. Ti senti risucchiare, dissolvere nel vuoto di quegli occhi. Poi — buio. Quando riapri gli occhi, sei di nuovo nel bosco reale… quello di Liliac Hallow. Il dolore delle percosse ricevute ti torna addosso tutto in una volta, acuto e pulsante. Un pallido chiarore all’orizzonte a ovest ti dice che è passato del tempo: il crepuscolo sta ormai svanendo, lasciando spazio alla sera. Off game Ricordati di segnare esperienza per il fallimento. Dovresti essere a 4px se non sbaglio.. dimmi se i conti tornano! @SNESferatu Ana Rivero - sulle tracce di Darius Osservi Eliza allontanarsi con passo leggero, la borsa che le dondola sulla spalla e quel suo modo di muoversi naturale, quasi ipnotico. Ti ritrovi a seguirla con lo sguardo più del dovuto, come catturata da lei — dalla sua sicurezza, dalla sua ribellione, dal modo in cui sembra sempre sapere chi è e cosa vuole. Tutto in lei ti affascina: la mente acuta, l’ironia tagliente, e persino quella dolcezza nascosta che lascia intravedere solo a tratti. Sospiri, chiedendoti quando — e se — ci sarà una prossima occasione come questa per passare del tempo insieme. Nel frattempo, la sala studio si svuota lentamente. Ben raccoglie le sue cose in fretta e furia, urtando una sedia e chinandosi goffamente per raccogliere un quaderno caduto. Tyler, invece, apre la porta con fare disinvolto per far passare Juno, che gli rivolge un sorriso timido ma inequivocabile: è chiaramente cotta. Passano entrambi senza quasi notarti, se non per un cenno educato di Tyler, come a dire “a domani”. Rimane solo Mei Lin, immersa nei suoi libri di matematica, come se il resto del mondo non esistesse. Ma tu ormai hai altro per la testa: Darius. Raccogli le tue cose, il cuore che batte un po’ più forte, e ti incammini verso l’aula di teatro sperando di trovarlo lì. Quando arrivi, però, la stanza è quasi vuota. Solo Emily e Harper stanno chiacchierando vicino al palco, discorrendo animatamente di qualcosa legato alla lezione. Esiti un momento — non vorresti interromperle — ma alla fine ti fai avanti. Emily si ferma a pensare un attimo, poi annuisce. «Sì, l’ho visto uscire poco fa con Sasha. Credo siano andati verso l’uscita principale.» Ti affretti lungo i corridoi, sperando di raggiungerli. Quando arrivi in cortile, però, vedi solo Sasha, già oltre il cancello. La chiami, lei si volta sorpresa e accenna un sorriso. «Ah, Darius? Sì, ci siamo salutati dentro. Credo si sia diretto verso la cappella.» Fa spallucce, come se non sapesse esattamente perché, poi aggiunge con un mezzo sorriso: «Strano, vero?» @Theraimbownerd Orion Kykero - confidenze con Diana e Juno Per un lungo istante nella stanza cala il silenzio. Solo il ticchettio dell’orologio e il fruscio leggero delle tende sembrano riempire lo spazio tra loro. Juno è la prima a reagire. Si alza di scatto, gli occhi spalancati, la bocca semiaperta in un misto di rabbia e incredulità. Si passa una mano fra i capelli, come se volesse liberarsi da un pensiero troppo stretto. «Ma che c@zz…» mormora piano, quasi senza riuscire a finire la frase. Poi scuote la testa, l’espressione che si fa via via più accesa. La sua voce, quando riprende a parlare, è tremante ma piena di calore, di dolore. «No.. no.. non lo accetto!» Si muove avanti e indietro nella stanza, stringendo i pugni. Ogni forma di risentimento che poteva provare verso di te per la discussione in mensa sembra svanita, sostituita da questa solidarietà tra fratello e sorella. Diana invece resta immobile, seduta sul bordo del letto della madre. Gli occhi fissi a terra, le mani intrecciate. Quando infine alza lo sguardo, la sua espressione è diversa da quella di Juno: non c’è rabbia, ma una compostezza rigida, quasi dolorosa. «Un rituale chiarificatore...» ripete piano, come assaporando le parole una per una. «Lo chiamano così per darsi un tono, ma sappiamo tutti che cosa significa davvero.» Fa una pausa. «E se davvero l’Alta Sacerdotessa viene qui domani, significa che mamma ha già deciso. Che non è più solo un’idea.» Juno si ferma di colpo, voltandosi verso di lei, gli occhi lucidi. «E allora? Che facciamo, Di? Restiamo a guardare mentre gli fanno… questo?» Diana la fissa a lungo, e per un istante sembra sul punto di risponderle con la stessa foga. Poi però inspira profondamente e scuote la testa. «No. Non resteremo a guardare.» La sua voce è calma, ma tagliente. Juno appare ancora incredula. «Non riesco a credere che nostra madre voglia farti questo… che la Bona Dea possa permetterlo…» Si lascia cadere su una sedia, mordendosi il labbro per trattenere le lacrime. «Non so come, ma la fermeremo. Non permetterò che ti tocchino, Orion. Giuro che non lo permetterò.» Diana annuisce lentamente, poi si volta verso di te con un’espressione che mischia determinazione e tenerezza. «Domani, qualsiasi cosa accada, non sarai solo. Capito? La Bona Dea non potrà rimanere indifferente alle preghiere delle sue figlie!» Le due sorelle restano così, una in piedi e l’altra seduta, diverse nel modo ma unite nella stessa promessa.
  4. Ana ed Orion per ora sono i più tranquilli… ma arriverà anche il loro momento 😏😏
  5. È una voce che rimbomba ovunque.. che si sente un po distorta... ti sembra.. forse femminile.. ma non ne sei sicuro
  6. Tutto calcolato ahahahah... darius in questo momento è vulnerabile e disperato! È giusto che venga tentato 😌😌😇🤣
  7. @TheBaddus Scarlett Bloomblight - nel bosco col coso Senti una resistenza quando strattoni Tanaka… un attimo di esitazione, come se il suo corpo non fosse ancora pronto alla fuga. Poi però la sua voce ti raggiunge, corta, tesa: «Che cavolo è quel coso?!» Corre al tuo fianco, e in pochi secondi ti supera. È più veloce, più agile, più atletico. Tu provi a tenere il ritmo, ma il terreno è irregolare, le radici sporgono come dita pronte a trattenerti. E all’improvviso inciampi nel cappotto. Il mondo ti ruota intorno… terra, foglie, il colpo secco del corpo a terra. Ti giri di scatto. Il cuore ti esplode nel petto. È lì. La creatura vi ha seguiti, e ora è a pochi passi da te. Il teschio di cervo brilla per un istante alla luce del sole ormai basso che filtrata tra gli alberi, gli occhi… o quello che dovrebbero esserlo… neri come fessure nel buio. Provi ad alzarti, le mani tremano, le gambe non rispondono. Poi la senti. Una mano fredda, pesante, ti afferra la spalla. La stretta è ferrea, ti solleva come se fossi leggerissima. L’aria ti manca. Ti ritrovi sospesa, faccia a faccia con quell’orrore. Attraverso i fori dell’osso senti un respiro profondo, quasi animale, che ti scalda la pelle del viso. Un attimo dopo ti scaraventa a terra. Il colpo è violento, la testa sbatte contro una pietra. Ti tocchi, e quando guardi la mano la vedi: rossa, lucida. Sangue. La vista si offusca. La creatura si piega su di te, il capo inclinato di lato, come se ti stesse studiando. «Dormi… ragazza drago.» La sua voce è profonda, cavernosa. Una mano si posa sul tuo viso. Ha un profumo dolciastro, nauseante. Le palpebre ti si fanno pesanti, il corpo si rilassa contro la tua volontà. In lontananza, un grido: Tanaka. Lo vedi, appena, lanciarsi contro la creatura… e poi venir sollevato con una sola mano, per il collo, come un burattino senza peso. Poi il nulla… Buio. Quando riapri gli occhi, il mondo intorno a te è più freddo. Ti duole la testa. Respiri a fatica, ma respiri. Sopra di te, il cielo si è fatto quasi nero; probabilmente il tramonto è passato da poco… il vento muove le cime degli alberi e porta con sé odore di terra umida. Sei ancora nel bosco… Provi a muoverti… ma qualcosa ti blocca. Le mani. Le gambe. Le senti legate, strette da corde ruvide. Ti giri come puoi: sei stesa su un terreno di foglie, circondata da un cerchio di rocce disposte con troppa precisione per essere casuali. Su di esse, segni — strani, geometrici, tracciati con qualcosa di scuro. Ti volti dall’altro lato. Ti Tanaka nessuna traccia. Davanti a te, un’arcata di pietra mezza crollata. Sotto di essa, una scalinata che sprofonda nel terreno, inghiottita dal buio. Un rumore. Un fruscio. Dalle ombre di quella scala qualcosa si muove, lento, pesante. La creatura emerge di nuovo. Il teschio di cervo, il mantello che sfiora le pietre, la sua voce che si espande come un suono profondo e innaturale. «Non devi aver paura.» La frase vibra nell’aria, calma. @Voignar Darius Whitesand - nei corridoi con reed Il vicepreside Reed ti osserva con un’espressione tesa, quasi incredula. Le sopracciglia si sollevano appena, e per un istante ti sembra che non sappia se prenderti sul serio o chiamare qualcuno. Poi si avvicina, ti afferra per le spalle con decisione, cercando di infonderti una qualche stabilità. «Calma, ragazzo… calma.» La sua voce è bassa, controllata, ma nasconde una tensione evidente. «Suor Margareth, dici? È stata aggredita?» Il suo sguardo si fa più cupo, più concentrato. Ti scruta come se volesse capire dove finisca la paura e dove inizi la verità. Le tue frasi sconnesse, le parole che si accavallano, non gli rendono facile seguirti. «Respira, ragazzo. Piano. Respira.» Ti dà una pacca sulla spalla, quasi paterna. «Hai detto nella cappella? Bene, vieni con me. Andiamo subito.» Il tono fermo, il passo deciso con cui si muove nel corridoio ti costringono a seguirlo quasi d’istinto. Ti sembra che l’intera scuola, ormai immersa nel silenzio del tardo pomeriggio, si sia fatta improvvisamente più lunga, più vuota. I neon sfarfallano sopra la vostra testa, e i vostri passi risuonano nel vuoto con un’eco metallica, come se foste gli ultimi due esseri rimasti in quel labirinto di corridoi. Poi lo senti di nuovo… Il bruciore alla base del collo. Il simbolo. É come se ti stesse chiamando. Chiudi per un attimo gli occhi, un battito di ciglia, e il mondo scompare. Quando li riapri, non sei più lì. Niente corridoi, niente Reed. Solo buio. Un buio così profondo da sembrare liquido, interrotto da sottili venature vermiglie che pulsano lentamente, come vene vive nel corpo di una creatura immensa. Ti senti sospeso. Poi due occhi emergono dal nulla. Occhi di tenebra pura, più neri del vuoto che li contiene. Ti fissano, e tutto il tuo corpo si tende, come se quelle orbite ti vedessero più di quanto tu abbia mai osato guardarti da solo. «Darius…» Il tuo nome viene sussurrato da una voce che non ha direzione. Ti entra nella mente. «Io posso aiutarti…» dice, dolce e terribile al tempo stesso. «Posso darti potere… se solo mi accogli.» Un battito di ciglia… e il mondo torna quello di sempre. Il corridoio, la luce al neon, il rumore distante dei vostri passi. Reed cammina davanti a te, come se nulla fosse successo. Ma il tuo cuore martella nel petto, e nella tua testa, come un’eco che non vuole svanire, la voce sussurra ancora: «Accoglimi…» @Ghal Maraz Nathan Clark - nel bosco Ti allontani a fatica dal punto del pestaggio, le gambe che tremano e ogni respiro che sembra tagliarti dentro. Ogni passo è una lotta contro il dolore: il fianco brucia, le costole ti fanno male a ogni movimento, la bocca sa di ferro e di sangue. Ti tieni a un albero per non cadere, poi a un altro. Cammini piegato, ma cammini. È la rabbia che ti muove, quella contro Cory e la sua banda. Ti aggrappi a quell’odio come fosse l’unica cosa capace di tenerti in piedi. Ti addentri nel bosco, cercando di seguire la direzione dove avevi visto Scarlett correre via, inseguita da Tanaka. Gli alberi si chiudono attorno a te, e l’aria sembra più fredda, più pesante. Ti guardi attorno, ma non trovi segni evidenti del loro passaggio: né orme, né rami spezzati. Ti chiedi se Scarlett abbia continuato dritta o se, nel panico, possa aver deviato. La cosa più logica è che si sia diretta verso Lilac Hallow, così ti orienti in quella direzione. Dopo qualche minuto, ti imbatti in un piccolo spiazzo. Le foglie a terra sono smosse, pestate, come se lì fosse successo qualcosa — una colluttazione, forse. Ti fermi, scruti intorno con attenzione, ma non vedi nessuno. Nessuna traccia di Scarlett. Riprendi a camminare, con il fiato corto e la testa che pulsa. Pochi metri più avanti, qualcosa di scuro ti colpisce lo sguardo su una pietra. Ti avvicini: è sangue. Ancora fresco, abbastanza da sembrare recente. Ti chini, il cuore accelera. Poco più in là, a terra, noti qualcosa. La raccogli: è una bandana nera con stampati dei teschi bianchi. La riconosci subito — è quella che Tanaka teneva appesa alla cintura dei pantaloni. Ti guardi ancora intorno, sperando di vederli. «Scarlett!» la chiami, ma la voce ti esce roca, quasi spezzata. Nessuna risposta. Solo il fruscio del vento tra i rami e il suono lontano di qualche animale notturno. Rimani lì, nel silenzio, con la bandana stretta in pugno e una sensazione gelida che ti scorre lungo la schiena. Scarlett e Tanaka sono spariti. E il bosco, intorno a te, sembra trattenere il fiato. @Theraimbownerd Orion Kykero - a casa «Sul serio gli hai tenuto testa?» esclama Juno, spalancando gli occhi, un sorriso fiero che le illumina il viso. «Finalmente qualcuno che mette Marcus al suo posto!» Diana annuisce, lasciandosi andare a un sospiro di sollievo. «Meno male… è un tipo pericoloso, Orion. Mi stava davvero preoccupando sapere che avevi a che fare con lui.» Poi sorride piano. «Ma direi che te la sei cavata alla grande.» Le due sorelle ti seguono, curiose, lungo il corridoio fino alla camera di vostra madre. Ti osservano mentre rimetti con attenzione la droga al suo posto. L’odore della stanza, familiare e inquietante insieme, sembra amplificare il silenzio tra voi. Diana incrocia lo sguardo di Juno, poi torna a fissarti. «Allora, questa cosa importante… vuoi dircela qui?» domanda a bassa voce. «O pensi sia meglio andare nella stanza dei rituali?» @SNESferatu Ana Rivero - aula studio «Devi stare comunque attenta, Ana…» bisbiglia Eliza, gli occhi fissi sui tuoi, tesi ma pieni di curiosità. «Se davvero non ha perso il vizio, potresti essere proprio tu il suo prossimo bersaglio!» rabbrividisce appena all’idea, poi aggiunge in fretta: «Dici che dovremmo dirlo a qualcuno?» Resta un attimo in silenzio, mordicchiandosi il labbro mentre riflette. «Certo, senza prove potrebbe rigirarla contro di te… dire che in qualche modo hai saputo questa vicenda del suo passato e che ora lo stai diffamando per… che so… approfittare della cosa, che vuoi attirare attenzione o farti alzare i voti… boh» scuote la testa, contrariata. «Un copione perfetto da maniaco bas***do.» È in quel momento che le indichi il simbolo strano su una delle foto. Eliza si china, lo osserva attentamente, poi trasalisce. «Aspetta… è lo stesso simbolo che c’era sul foglio nascosto sotto i fascicoli!» esclama, alzando lo sguardo verso di te. «Ma che cavolo… credi che sia tipo il segno di una setta di pervertiti?» chiede, alzando le spalle, più inquieta che ironica. Il resto del tempo lo passate a confabulare teorie, incastrando dettagli e supposizioni sempre più assurde. Quando la campanella suona, Eliza sobbalza, raccoglie in fretta le sue cose e si butta la borsa a tracolla. «Scusa, ora devo proprio scappare!» ti dice con un sorriso un po’ colpevole, poi si ferma un istante sulla soglia. «È stato divertente, comunque. Sei forte, Ana! Dovremmo organizzare più spesso missioni…. come questa!» Ti sorride ancora una volta — sincera — poi gira sui tacchi e si allontana a passo svelto, come se fosse in ritardo per un appuntamento. Off game Ho fatto un avanti veloce fino alla fine delle due ore buche per riportarti temporalmente più vicino agli altri.. giusto per capire anche quali siano le intenzioni di ana per il tardo pomeriggio. Ovviamente se vuoi anche andare avanti col dialogo con Eliza giochiamocelo pure come flashback.
  8. Devo ammettere che la possibilità di uccidere un png, in questo caso tanaka, l'avevo presa in considerazione. (Anche solo per far passare un po in secondo piano di darius alla suora 🤣🤣) Però vediamo.. valuterò la cosa! Suspance!!
  9. Parlando seriamente... non sono un fan delle uccisioni dei pg.. soprattutto se causate da un tiro sfortunato... voi siete i protagonisti della storia... se morite la storia finisce... poi ovvio.. questo non vi rende immortali.. se i vostri pg fanno scelte estremamente sbagliate la morte è contemplata... Comunque in generale, meglio complicare la vita dei personaggi piuttosto che porvi fine eheh.. D'altro canto... il manuale dice di trattare i png come macchine usa e getta... quindi chissà.. tanaka potrebbe essere davvero a rischio! L'aggressione a un docente è una cosa grave! A maggior ragione se è una suora anziana 🤣🤣 dai.. magari qualcuno verrà a trovarti in riformatorio! Oppure puoi sempre rimanere nascosto come un'eremita!! Non so se hai visto stranger things.. nel caso sarai l'eddy munson di liliac hallow! 🤣🤣 Comunque vi avviso gia che non so se domani avrò tempo di rispondere.. al piu venerdì!
  10. Menomale che su fuggire avevi scelto di fare una scenata e non di finire in un posto peggiore 🤣
  11. Tu sei ancora sicuro che Nathan voglia andare a cercare tanaka e scarlett?? 🤣
  12. Ahahah anzi.. muahahah... mi piace!! Dai.. guarda il lato positivo.. segni un punto esperienza 😂
  13. Ok.. vi direi allora di specificare per cosa state tirando.. quindi tipo: scarlett fuggire Poi magari qui sul tds scrivete il risultato con la scelta in caso di 7-9
  14. L'ho scritto in Name "Master prova" ahahah.. Comunque ditemi voi.. se preferite continuo a tirare io per tutti.. sennò se volete possiamo usare questo
  15. Ho creato una stanza Liliac Hallow.. provate a entrare e controllate se si vede il mio tiri di prova.. provate magari a farli anche voi.

Configura le notifiche push del browser

Chrome (Android)
  1. Tocca l'icona del lucchetto accanto alla barra degli indirizzi.
  2. Tocca Autorizzazioni → Notifiche.
  3. Regola le tue preferenze.
Chrome (Desktop)
  1. Fai clic sull'icona del lucchetto nella barra degli indirizzi.
  2. Seleziona Impostazioni sito.
  3. Trova Notifiche e regola le tue preferenze.