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Dragons´ Lair

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Bomba

Circolo degli Antichi
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  1. DM Le graziose ancelle delle Terre Oscure che si erano prese cura di Maxillium, Gunnar e Bainzu non parvero offese dai rifiuti ricevuti. Le tre anzi accompagnarono a braccetto i rispettivi vicini di cena fino allo sfarzoso ingresso della villa Deve essere davvero una donna meravigliosa per aver rapito il vostro cuore disse quella vicino a Gunnar Spero che ripasserete per parlarmi di lei sorrise. L’elegante ancella di Bainzu fu altrettanto cortese Nessuna offesa, se vorrete ripassare sarei felice di passare anche una serata più tranquilla, che possa permettervi di godere al meglio della rispettiva compagnia poi anche la concubina che aveva chiacchierato con Maxillium fu pacata Comprendo, la tensione di un cacciatore in cerca della preda richiede di distogliersi dai piaceri della carne. Ma spero che ripasserete, così da cogliere come anche il più attento tra i segugi meriti un momento di distrazione. Lì sarò lieta di parlarvi ancora di più della mia terra… disse. Anche gli accompagnatori che avevano cercato di flirtare con Sophia e Celeste furono costretti a incassare un no come risposta Se ci ripenserete non esitate a passare, l’arte a volte può sembrare imbarazzante, ma essa potrebbe rappresentare un’esperienza unica e permettere la nascita di un’opera immortale disse l’elfo che si era rivolto a Sophia. Colui che si era rivolto a Celeste, alle aspre parole dell’elocatrice, si limitò a un silente assenso e a un Spero potremo avere un’altra buona conversazione, magari quando si sentirà più sobria il sestetto ricevette ancora una volta i più sentiti auguri per una buona serata e l’invito a ripassare in futuro, dopodichè essi furono liberi di raggiungere la propria dimora, oltrepassando le cavalcature dei Cacciatori di Hygrave “parcheggiate” vicino all’ingresso. Come Gunnar ebbe modo di verificare, l’assenza degli uomini di Arkossa non aveva lasciato il Teschio di Paithah incustodito. Durante il suo giro di pattuglia incrociò varie volte i membri maschili della corte di Jasmeera e anche un paio di Ragni Planari Il consenso ha deciso di offrire un contributo per questa serata. Siamo stati informati che i Cacciatori non sono disponibili e le nostre necessità sono inferiori a quelle di voi mortali spiegò uno di loro, mentre i suoi occhi meccanici esprimevano un gioco di luci multicolori. Dopo aver avvistato Celeste intenta ad allenarsi in un’area più sgombra del Teschio, il resto della notte, complici le assenze dei Demoni Circensi e del Seguito di Lady Myonatix, si rivelò tranquilla e né dall’immensa oscurità esterna né dall’interno del Teschio giunsero minacce per i membri dell’Assemblea. La nuova giornata sul Teschio di Paithah iniziò con stomaci brontolanti. Per quanto il desco offerto la sera precedente fosse stato abbondante, l’assenza di risorse per la colazione ricordò ai Guardiani Planari come essi non avevano alcuna scorta alimentare, un bisogno che solo Osymannoch poteva ignorare senza l’ausilio di mezzi magici. Quando il lich e il druido finirono i propri rituali, chi consacrando ancora una volta sé stesso alla natura e chi saccheggiando le liste di incantesimi altrui, il sestetto si apprestò ad iniziare il viaggio che li avrebbe ricondotti presso Letargia Blu. Con Celeste come apripista planare non fu difficile raggiungere il Piano Astrale, il crocevia universale per quanto riguardava i viaggi interplanari. Il tragitto verso l’avamposto del portale per Letargia Blu durò quindi solo una mezz’ora e fu privo di eventi fatta eccezione la vista a distanza del cadavere di quella che sembrava una divinità di un tempo dimenticato. D’altro canto all’avamposto i Guardiani Planari trovarono i resti di quello che sembrava una brigata di githyanki, i quali erano stati massacrati per mano dei guerrieri del Pugno di Ferro, a giudicare dal sangue scuro che insozzava le loro usualmente lucenti corazze Siete voi disse il loro graduato più alto, notando i nuovi venuti Vi prego di aspettare all’interno di quella tenda mentre chiamo i Koikannu avvisò, indicando un tendone color crema poco distante, fissato sulla terra fluttuane per mezzo di chiodi da rocciatore. L’interno era scarno e contava solo un tavolaccio di legno, quattro sedie, altrettanti bicchieri e una brocca d’acqua. I Guardiani Planari aspettarono tuttavia solo pochi minuti prima che un pungente odore di sandalo precedesse l’arrivo all’interno della tenda di Zelebu-Gwan, il membro della famiglia Koikannu dal pizzetto grigio con cui avevano intavolato la loro contrattazione. Egli entrò nella tenda, chinandosi per far entrare la propria alta figura, seguito a ruota da quattro guardie, ognuna delle quali con il proprio bozzo all’altezza del pomo di Adamo Ci reincontriamo prima del dovuto, in circostanze spiacevoli iniziò il mercane, squadrando i Guardiani Planari Non vi preoccupate, rimango in piedi. Dunque, qualche giorno fa vi è stata un certo disordine all’interno di una delle ville a sud. Dopo di ciò alcuni di voi stati visti giungere in tutta fretta al portale, senza nemmeno fermarvi a raccogliere le armi depositate, dopodichè si sono allontanati. Una volta giunti sul posto abbiamo fatto dei rilievi e scoperto che eravate lì presenti. Ora dovete capire che ciò infrange ben più di una delle regole di Letargia Blu e ciò comporterebbe seduta stante la vostra espulsione dal piano. Tuttavia per cortesia verso Lord Fnut, che ha mediato per questo incontro, non posso non chiedere la vostra versione dei fatti su questa vicenda. Perché eravate lì? E perché avete creato tale trambusto? domandò, torreggiando sui membri dell’Assemblea che aveva davanti. X tutti
  2. DM La raffinata elfa che si era rivolta a Gunnar, pur non potendo competere con la regina, spiccava per la propria pelle liscia e candida e gli occhi verde smeraldo che rivolse al barbaro Nelle nostre terre la magia è l’arma più potente, sebbene tutti seguano un addestramento marziale spiegò, afferrando una coppa di vino e riempiendo il calice di Gunnar Ma piuttosto che affrontare lo scontro cerchiamo di studiare la situazione e sfruttare le nostre numerose armi per adattarci al campo di battaglia prima che possa farlo l’avversario spiegò, per poi porsi una mano sulle labbra Spero di non essere fraintesa, ammiro immensamente un campione come quello che è colui con cui ho il piacere di parlare l’elfa allungò una mano per toccare i muscoli del combattente orso La villa è grande e ognuno di noi ha una stanza. Magari questa notte potresti mostrarmi la tua possanza… suggerì. Non mano interesse sembrava aver suscitato Maxillium, il quale riuscì a strappare un sorriso tra le labbra truccate di nero della sua interlocutrice Le Terre Oscure hanno la fortuna di trovarsi al riparo dal feroce sole delle Terre Estive. La nostra casa è illuminata dalla tenue luce della luna che ci offre lo spettacolo delle stelle, mentre dall’altra parte il sole cocente e bruciante non risparmia nessuno, sia esso elfo o animale disse A chi ci conosce per la prima volta la nostra metà può apparire sinistra e irta di pericoli, ma la notte sa essere amica di chi voglia inseguire senza essere visto disse alludendo al mestiere del cacciatore di taglie. La femmina appoggiò la sua mano su quella di Maxillium Una vita di guerra con gli anarchici dell’altra metà ci ha fortificate. Sarei lieta di ascoltare i tuoi racconti, più tardi, in privato… protetti dalla notte e dall’oscurità sussurrò accarezzando la mano dello spadaccino. Jasmeera accolse con un sorriso e un cenno del capo le parole di Osymannoch Sì, corrisponde a ciò di cui Gan Scarrow mi accennò quando egli tornò con quel matto leonal in catene l’espressione della regina si fece appena più neutra quando Sophia le parlò del Patto Silvano Vorrei condividere lo stesso ottimismo concetto che quindi approfondì nel momento in cui il druido domandò alla sovrana di un possibile trattato di pace per Ardentia, Jasmeera non tardò a rispondere Come avete già potuto notare, Vesphian e i suoi non sono persone inclini al dialogo. Nella loro cocciuta idea di libertà essi si sono posti come difensori delle Terre Estive, proteggendo i villaggi e i suoi popoli dai tentativi del mio popolo di instaurare un governo spiegò Io penso che l’anarchia e la distanza non siano ciò che serve per sviluppare un grande futuro. Se invece potessi unire l’intera Ardentia sotto il mio vessillo, allora potrei garantire a tutti i suoi abitanti una protezione e una figura di riferimento a cui potersi appellare. Coloro che si adeguerebbero alle mie regole e alla mia autorità, contribuendo e lavorando per sostenere la nostra patria, non dovrebbero temere la fame o gli assalti delle bestie selvagge. Su questa idea ho offerto a Vesphian e i suoi l’opportunità di mettersi al mio servizio, ma essi hanno rifiutato ogni accordo nella speranza di soppiantarmi e offrire la loro “libertà”, che altro non è che una vita selvaggia in una costante lotta per la sopravvivenza disse, concludendo la sua lunga arringa. Ma è stata una giusta domanda fece eco l’ancella vicino a Bainzu, sorridendo al druido e aggiustandosi una ciocca dei lunghi capelli scuri, che contrastavano con il suo incarnato pallido Non avrei mai l’arroganza di reputarmi esperta di politica, ma sono molto curiosa di ciò che si trova oltre le Terre Oscure disse cercando una risposta da parte del santo in cerca di redenzione Se la notte non si fa troppo vecchia, mi piacerebbe sentire qualche racconto. E qualora la notte avanzi… si potrebbe cercare di approfondire la nostra conoscenza, nevvero? chiese. Lo sfoggio delle proprie imprese parve impressionare l’elfo che si era rivolto a Celeste, il quale si aggiustò la tiara d’argento sulla fronte, forse una reazione istintiva di fronte a una simile leggenda Invero dunque la mia deduzione era corretta rispose Non sarebbe possibile compiere simili imprese senza essere una maga eccezionale come la regina o una combattente fuori del comune come voi, il tipo capace di mutare il corso della storia. Io sono mingherlino, è vero, ma ciò è dovuto al fatto che ho studiato magia e arte. Non sono in grado di competere in termini di forza, ma forse posso compensare con l’esperienza di chi ha visto tanto nella propria vita l’elfo quindi sussurrò all’orecchio di Celeste Più tardi, forse, potremmo scoprire se sono in grado di competere una leggenda o se ella dimostrerà la propria dominanza suggerì. Hygrave e i suoi uomini erano divenuti anch’essi oggetto delle attenzioni della corte della regina, le cui affascinanti sirene dalle orecchie a punta sembravano aver smosso la abituale austerità degli unici sopravvissuti di Arkossa. In uno dei pochi momenti in cui la dama di corte che lo aveva puntato gli concesse respiro, egli fu in grado di rispondere a Celeste con un Sì, è forse il primo momento in cui sento di potermi rilassare. E anche i miei uomini sembrano finalmente in grado di distrarsi da ciò che è successo. Eravamo indecisi, ma anche grazie a voi abbiamo deciso di accettare. E sembra sia stato un bene ammise. Su tale scena Jasmeera si alzò, svettando in tutta la sua altezza e sollevando il proprio calice Propongo un brindisi disse, subito imitata dai suoi sottoposti, eccezion fatta per la sua guardia del corpo che rimase seduta a scrutare la sala Ai nuovi incontri, che possa questo essere l’inizio di una splendida conoscenza e un’unione contro le minacce presenti e future proclamò. Gli elfi brindarono alla salute della loro regina. Il resto della serata, per le due ore successive, si svolse in relativa tranquillità, fin quando la regina dichiarò di doversi riposare e si allontanò, augurando una buona nottata ai presenti. Rimasti soli con i membri della corte, i Cacciatori di Hygrave si attardarono sempre più con le proprie accompagnatrici, per poi sparire ad uno ad uno nei corridoi della villa di Jasmeera. Incalzati dai cortigiani che si erano approcciati loro, tra cui spiccava uno che ricordò a Sophia della propria idea di immortalarla in un quadro nel corso della notte, anche i singoli Guardiani Planari si trovavano ora di fronte ad una scelta personale. X tutti
  3. DM Il confronto tra i Guardiani Planari fu schietto e diretto, ma foriero di molte decisioni. Sebbene in passato avessero spesso discusso sui propri piani in maniera ben poco concorde, essi sembravano aver trovato il tempo necessario per fare chiarezza tra di loro, un po’ come se all’improvviso avessero avuto più di una settimana per riflettere e confrontarsi. Il risultato di ciò fu l’accordo per la cena presso la regina Jasmeera e il proposito, per il giorno seguente, di recarsi all’incontro con la famiglia Koikannu per verificare le prossime mosse su Letargia Blu. Per Osymannoch non fu difficile informare uno dei servi della regina elfa, affinchè il desco potesse disporre di ciò che serviva per sei eroi aggiuntivi. Lontana dalle Terre Oscure, l’autoproclamatasi regina di Ardentia Jasmeera non sembrava aver badato a magie e spese per quanto concerneva il comfort. Il complesso scolpito nelle ossa aveva le stesse dimensioni e proporzioni di una villa vacanziera per nobili, completa di ampio scalone centrale con ringhiera e servitori pronti a suonare una sinistra fanfara ad ogni passaggio della regnante. Il mobilio era un tripudio di stile elfico con tinte gotiche, unione di eleganza e sfarzo in un luogo solo. Gli elfi che componevano la scorta della regina sembravano fare tutto il possibile per apparire sempre impeccabili e appariscenti, sebbene nessuno avrebbe di certo potuto soppiantare la figura statuaria e quasi eterea della sovrana. Accompagnata dalla cacciatrice canuta, ella non tardò a presentarsi all’arrivo di ospiti, scendendo la scala principale con incedere regale Benvenuti e benincontrati disse, “vestita” solo con la propria pittura a guisa di armatura. A differenza di molte importanti figure politiche femminili di Arth, ella non sembrava certo rappresentare lo stereotipo della bella tiranna. Non fece proclami sul proprio titolo, non fissò gli ospiti con supponenza o sospetto, né scoppiò in risate mefistofeliche. Ella si mostrò anzi molto educata, salutando i propri ospiti ad uno ad uno Spero che questa serata possa rinsaldare i rapporti tra le nostre tre fazioni, ora più che mai chiamate a unire le forze di fronte a questa terribile minaccia dei terremoti planari Jasmeera non aveva difficoltà a contare e i Guardiani Planari scoprirono ben presto il perché. Oltre a loro anche un’altra fazione giunse appena un paio di minuti dopo, quella formata dai Cacciatori di Hygrave. I sette cavallerizzi di Arkossa, unici rimasti per il proprio mondo distrutto, fecero il loro ingresso vestiti in abiti militari da parata, il massimo forse di ciò che egli consideravano eleganza. Dal par suo Jasmeera li accolse con cortesia e alcune delle sue ancelle li presero sottobraccio per accompagnarli. Hygrave e i suoi non parvero infastiditi dalla presenza dei Guardiani Planari, sebbene i loro saluti furono assai più formali, limitandosi alle formule di rito. La cena si svolse nel salone dei banchetti, intagliato con la magia grazie alle scorte pressochè infinite di materia ossea presente sul Teschio di Paithah e supportati da un arredo portato nel corso di numerosi viaggi da Ardentia, che vantava tra i vari pezzi candelabri d’argento e uno sfarzoso lampadario di platino, le cui fiamme blu illuminavano la stanza proiettando una luce dai toni glaciali. La grande tavolata era stata predisposta per ospitare Jasmeera a capotavola, la sua guardia del corpo e Osymannoch ai suoi lati, Celeste, Sophia, Bainzu, Gunnar, Maxillium, Hygrave, i suoi uomini, le dieci ancelle elfe e i dieci accompagnatori elfi che componevano i membri della cerchia ristretta della sovrana delle Terre Oscure. La disposizione dei posti non fu dettata dal caso, ma organizzata dalla padrona di casa per favorire la massima interazione e, fu ben presto chiaro, un contatto ravvicinato dei suoi ospiti con membri del sesso opposto della corte. La cena, servita su vassoi d’argento trasportati da schiavi invisibili, contava alcune delle specialità che componevano la cucina regale: bistecche d’orso bruno, arrosto di cervo delle nuvole, filetto di salmone arcobaleno, il tutto accompagnato dai frutti raccolti dai margini delle Terre Estive e innaffiati dal vino dell’uva lunare, una varietà che cresceva nelle Terre Oscure e che conferiva all’alcolico un colore viola intenso e un sapore fruttato. Sebbene a tratti sinistro, il desco era tuttavia capace di competere con i migliori banchetti regali e, nonostante una iniziale diffidenza, i Cacciatori furono ben presto impegnati a degustare le pietanze offerte. Per Osymannoch la regina offrì una degustazione di pozioni di energia negativa, i quali sebbene inadatti a soddisfare lo stomaco (che tuttavia il lich non possedeva) erano in grado di infondere un certo grado di soddisfazione. Durante la serata, Jasmeera intrattenne gli ospiti con vari aneddoti riguardanti la situazione su Ardentia e il suo regno che durava da più di diciassette secoli, una durata superiore alla vita di qualunque elfo di Arth Sebbene ritenga che la guerra stesse volgendo finalmente a nostro favore, sarebbe stato per me folle non offrire il mio modesto aiuto per questa causa disse E sono perfino disposta ad accettare la presenza del Patto Silvano, sebbene abbia notato che essi hanno già mostrato la loro poca dimestichezza con quello che dovrebbe essere un prolifico gioco di squadra puntualizzò. Ella quindi si rivolse ai Guardiani Lich Osymannoch, è vero che voi in particolare avete avuto contrasti con Vesphian e i suoi? E che voialtri nobili combattenti di Arth siete stati allo stesso modo mal apostrofati? Qualora ciò fosse vero offro a voi il mio aiuto per proteggervi, sebbene non voglia con ciò dubitare dei vostri mezzi di difesa le risatine delle ancelle trillarono di tanto in tanto mentre alcune di esse chiacchieravano e si intrattenevano con i membri della fazione di Hygrave. Le affascinanti elfe ridevano delle loro battute, cercando via via di ridurre la distanza della loro bolla prossemica, toccando un momento la loro mano o la loro spalla, sorridendo nell’atto come scolarette di fronte a un aitante atleta. Sebbene austeri, il vino e la piacevole compagnia parvero sciogliere le riserve di Hygrave e i suoi, che parvero apprezzare quelle attenzioni che da tempo gli sembravano negate. Allo stesso modo Bainzu, Maxillium e Gunnar iniziarono a ricevere apprezzamenti dalle loro vicine di tavolo, anch’esse voluttuose e raffinate esponenti femminili Hai un aspetto così venerando… eppure potente, come un antico monolito disse una di esse rivolta a Bainzu Quante meraviglie hai visto nella tua vita? domandò. Un’altra dai lunghi capelli scuri si rivolse a Maxillium, toccando con delicatezza il suo braccio Hai combattuto molto nella tua vita. Mi racconteresti della tua battaglia più memorabile? chiese sbattendo le sopracciglia da cerbiatta. La terza, dai capelli raccolti in una crocchia elaborata, osservò sognante Gunnar Tutti gli uomini della tua terra natìa sono forti e imponenti come te? Di certo le vostre donne devono sentirsi al sicuro con uomini così capaci… Celeste e Sophia dal par loro furono oggetto di cortesie per gli ospiti da parte di esponenti maschili, i quali non mancarono di complimentarsi con loro Le Terre Oscure sono famose per il loro cielo stellato e l’immenso firmamento capace di attirare lo sguardo per ore disse uno di essi rivolto a Sophia Eppure esse paiono impallidire di fronte al vostro fascino. Mi piacerebbe poter immortalarlo in un quadro, tale da poter costituire un testamento per la vostra esistenza un altro, dai capelli raccolti in una coda si rivolse invece a Celeste, ammirandone il fisico Vi sono maghi che scolpiscono la propria mente come una fortezza ricolma di magia, tuttavia voi avete invece scolpito il vostro corpo per farne un’arma. Invero sarei lieto di sapere delle vostre imprese più incredibili disse Sarei lieto di condividere in cambio la mia conoscenza e la mia esperienza per offrire ai vostri muscoli e ai vostri tendini un massaggio rilassante e l’opportunità di ritemprare il vostro corpo teso fin troppo spesso dalla battaglia… La corte di Jasmeera sembrava interessata ad approfondire la conoscenza con i presenti, forse anche più di quanto essi avessero immaginato fin dall’inizio. Essi non parevano tuttavia pronti a fare la prima mossa, almeno non a parole, lasciando agli interessati la scelta di come condurre il resto della serata. X tutti
  4. DM X Celeste – Casolare della Legione del Reame Imponderabile X Bainzu e Sophia – Arth X Osymannoch – Villa della regina Jasmeera X Maxillium – Alveare dei Ragni Planari Con l’avvento della sera, ad uno ad uno, i Guardiani Planari fecero ritorno presso la loro dimora. Gunnar si trovava già all’interno, intento a fumare dalla propria pipa, dopo essersi rilassato nel corso del lungo pomeriggio privo di indicazioni. Egli non aveva notato grandi movimenti, se si escludevano i ritmici viaggi delle sentinelle provenienti da Arkossa e gli sporadici passaggi degli elfi di Jasmeera. Al suo arrivo, Osymannoch offrì le proprie competenze sulle lance forgiate in quello strano metallo arancio scuro che il combattente orso aveva preso a forza nel Piano Elementale del Fuoco. Sebbene usurate e scheggiate in vari punti, egli scoprì che esse erano invero magiche. X Osymannoch Quando anche gli ultimi, Bainzu e Sophia, raggiunsero il resto del gruppo, si era ormai fatta l'ora di cena. Non consci dei mezzi alimentari a disposizione, i Guardiani si sarebbero dovuti ingegnare a organizzare la propria serata, in una rara occasione per parlare tra di loro. X tutti
  5. DM X Gunnar – Casa dei Guardiani Planari X Maxillium – Alveare dei Ragni Planari X Bainzu e Sophia – Arth X Celeste – Casolare della Legione del Reame Imponderabile X tutti, fazioni attualmente presenti nel Teschio e relativa attitudine X tutti
  6. DM X Gunnar – Caserma dei Cacciatori di Hygrave X Maxillium – Alveare dei Ragni Planari X Bainzu e Sophia –Arth X Osymannoch – Torre di Ao Senzacorpo X Celeste – Casa della Legione del Reame Imponderabile X tutti, fazioni attualmente presenti nel Teschio e relativa attitudine X tutti
  7. DM Osymannoch e Sophia non erano stati del tutto sinceri circa il motivo della loro precedente “visita”, tuttavia Tarzi An’drasta non parve mettere in dubbio la loro versione. Il leader della Trenodia ascoltò le parole criptiche di Bainzu, quindi le affermazioni di una certa portata del resto degli incantatori, mentre Gunnar si distanziava educatamente dall’elfa e Celeste faceva arretrare ad occhiatacce chiunque le offrisse anche solo un saluto. Il drow non mancò comunque di corrucciare la fronte quando notò le espressioni ben meno gioviali del solito di Gunnar, Maxillium e in particolare di Celeste, che se avesse potuto avrebbe stretto gli occhi a un centimetro dal viso dell’ex-generale L’Ennead avete detto? Ne siete assolutamente sicuri? domandò dapprima sorpreso, poi con crescente fervore Se ciò che dite è vero, questa è la prova definitiva che essi tramano dietro tutto questo, proprio come avevamo detto durante la riunione all’anfiteatro! esclamò battendosi le mani sulle ginocchia Dispositivo? Marchingegno? Può essere qualcosa degno di loro, però io non me ne intendo, specie se anche voi non dite nulla di più specifico. Però so chi potrebbe saperne… i Filosofi, o come li chiama Vesphian “le teste d’uovo”, potrebbero aiutarci a capire come stanno agendo. Ben fatto, dico io! un brusio passò attraverso i membri della Trenodia, ora un po’ più lucidi e intendi a discutere delle implicazioni di quelle scoperte. Mhorannan ascoltò le parole di Maxillium confuso, ma a rispondere fu sempre Tarzi L’Ennead non è una setta a sé, ma l’elitè della società a cui un tempo appartenevamo. I nove drow più potenti in assoluto. Non li ho mai incontrati, tale era la segretezza che volevano mantenere come vertice dell’Ordine Sinaptico, tuttavia nemmeno io che ero un generale tra i più potenti e rinomati potevo ambire a una posizione tra di loro spiegò Non ho altro da dirvi, purtroppo, se non quello che già vi dissi quando ci incontrammo la prima volta e durante il nostro viaggio ad Arithmea concluse infine Tarzi, sospirando e alzandosi in piedi Ciò che mi avete detto è davvero importante e non dubitate che faremo sentire la nostra voce alla prossima riunione. Però ora devo parlare con i miei ragazzi a fronte di questa conferma con educazione egli indicò la porta ai Guardiani. Alcuni di essi avevano dei progetti, altri no, fatto sta che sembrava che la Trenodia volesse riunirsi in privato. X tutti, fazioni attualmente presenti nel Teschio e relativa attitudine X tutti
  8. DM Lord Fnut ascoltò a lungo le parole dei Guardiani, annuendo talvolta e interrompendoli solo per qualche breve domanda. Alla fine della lunga disamina del gruppo egli inspirò parecchio tabacco dalla propria pipa Non ho mai sentito di un dispositivo come quello che mi avete descritto. Ho motivo di pensare che quello che avete attivato fosse un rudimentale sistema di difesa spiegò il leader dei Filosofi Non ha ucciso nessuno di voi, men di meno il piano. E ciò che cerchiamo è immensamente più potente. Non qualcosa che sposti qualche persona sul Piano Elementale del Fuoco, ma lo distrugga completamente. Voi stessi avete portato più distruzione nel corso del vostro breve passaggio su Muzziomone, se non ricordo male analizzò, facendo l’occhiolino A breve indirò un’altra riunione all’anfiteatro, appena riceverò gli ultimi rapporti. Il resto delle fazioni è stato in grado di trovare notevoli informazioni su artefatti che potrebbero rappresentare una pista. Purtroppo, benchè i drow di cui mi avete parlato sono di certo sinistri, ancora non disponiamo di prove concrete. Come giustamente avete fatto notare non abbiamo mezzi per puntare il dito contro qualcuno il Filosofo fece un gesto con la mano alle parole di Gunnar Raccomando solo di prestare prudenza circa i loro mezzi. Ricordate che possono usare la magia per capire se mentite. Quanto all’idea di parlare con la Trenodia, ben venga. Magari scoprirete qualcosa. Al termine di quel breve rapporto, Lord Fnut congedò il resto della compagnia ringraziandoli per il contributo Non abbattetevi se non tutto è andato come speravate osservò il leader dei Filosofi Nessuno di noi dell’Assemblea è perfetto, benchè forse solo noi saremmo capaci di ammetterlo. Cercate solo di dare il massimo e non dimenticare perché ci siamo riuniti. Prima risolveremo tutto questo, prima potremo tornare alla normalità salutò l’anziano saggio. Fnut si attardò quindi con Bainzu e Sophia, per conferire con loro in privato, su richiesta dei due incantatori. X Sophia e Bainzu Maxillium era già stato al casolare dove soggiornavano gli elfi oscuri della Trenodia in Velluto, motivo per il quale fu forse il più preparato agli odori pungenti di fumo e alcolici che provenivano dall’interno, mescolati con il puzzo di chiuso che permeava anche se le imposte erano state aperte. I drow avevano fatto il loro ritorno e si stavano rilassando indulgendo nei piaceri delle sostanze psicotrope, sdraiati o seduti sulle stuoie poste sul pavimento, chi parlottando tra di loro, chi ridendo e scherzando, mentre una coppia di giovani drow pomiciava in un angolo. Mhorannan fu il primo ad accorgersi dell’arrivo degli ospiti Ehilà! disse, sollevando una bottiglia di rosso Hey ragazzi, ci sono i Guardiani Planari! disse ai suoi, a cui seguì un coro di Ciao Guardiani Planari! Tarzi, appostato alla finestra e intento a scrutare il vuoto orizzonte, si voltò e si sedette sulla propria stuoia, invitando i nuovi venuti a prendere posto davanti a loro, su alcuni tappeti e stuoie vuoti. Mhorannan si sedette al suo fianco. Il leader osservò i Guardiani Planari ad uno ad uno prima di parlare loro Sono lieto di reincontrarvi. Non abbiamo avuto molte occasioni di parlarci da quando siamo giunti insieme sul Teschio, a parte una volta in cui Max è passato a trovarmi. Come stanno andando le vostre ricerche? domandò Noi stiamo cercando di fare del nostro meglio, per quanto siamo un po’ limitati dai nostri mezzi, più modesti rispetto ad altre fazioni. Parlando di fazioni, quando sono giunto sul Teschio ho avuto modo di parlare con Hygrave. Mi ha detto che poco tempo fa, quando eravamo fuori in missione, due di voi stavano girando attorno alla nostra casa. Qual’era la ragione? aggiunse, puntando lo sguardo su Osymannoch e Sophia. Mhorannan guardò prima il cugino, poi i Guardiani Planari, confuso Sigaretta? domandò un elfo offrendone una a Celeste. Un’elfa gattonò fino a dove si trovava Gunnar, per poi tentare di poggiare la testa sulle sue ginocchia prima di addormentarsi. X tutti
  9. DM I Guardiani Planari non erano del tutto concordi, ma sulla base delle priorità decisero infine di dirigersi prima di tutto da Lord Fnut. Il loro fluttuante ritorno verso il Teschio (unico posto che avesse un minimo di gravità) non passò inosservato e una pattuglia di Cacciatori di Hygrave, tra i quali non figurava il loro leader, accompagnò i fiaccati viaggiatori verso il margine interno del colossale resto divino, prima di salutarli con un cenno della mano. Via via che i Guardiani si fecero strada nella cittadina, ebbero modo di incrociare alcuni gruppetti degli elfi al seguito della regina Jasmeera, che allo stesso modo li salutarono per poi parlottare tra di loro. L’arrivo alla Torre dei Filosofi coincise con l’uscita dalla stessa di un piccola delegazione di elfi oscuri, formata da Tarzi, Mhorannan e un paio di loro seguaci Bentornati amici disse l’ex allievo di Gunnar. Quindi notando gli abiti malridotti di alcuni di loro Per tutto l’alcol, avete un aspetto orribile! Sembra che siate finiti nel mezzo di uno sciame di meteore! osservò. Tarzi li squadrò per poi redarguire il cugino E’ ovvio, non stanno mica facendo una gita al parco! Perdonate il suo modo, immagino che come noi siate nel pieno di difficili missioni. Noi siamo appena tornati e abbiamo parlato con Fnut. Ora andiamo a rinfrescarci un po’ i due drow al seguito, a quelle parole, si diedero il cinque. Tarzi li guardò malissimo, per poi guidare il gruppo verso il loro abitato. Lord Fnut non sembrava sorpreso di veder tornare i Guardiani Planari ed egli accolse i ritornanti Ho cercato di liberarmi il prima possibile di Tarzi. C’ho messo più del dovuto visto che sono tornati anche i Ragni Planari, ma me la sono cavata rinviando il loro rapporto a tra un’ora circa. Ho immaginato, dopo il nostro ultimo colloquio, che non vogliate fare rapporto in presenza di Tarzi e i suoi come i Guardiani ebbero modo di notare, nemmeno Jasmeera e la sua sinistra guardia del corpo erano più presenti Se ne è andata poco fa, l’ho sentita chiacchierare con Tarzi e i suoi prima di raggiungermi. Ma non sono stato ad ascoltarli… intanto prego, accomodatevi disse offrendo le solite sedie al solito tavolinetto, su cui dispose un vassoio di croissant alla ciliegia Da dove cominciare? Beh, la famiglia Koikannu come forse vi ha avvisati Osymannoch mi ha contattato. Sembra che vogliano parlarvi circa qualcosa che è successo a Letargia Blu stamani. Immagino di cosa possa trattarsi, quindi fate attenzione. Attendono un vostro messaggio per un incontro all’ingresso del portale sul Piano Astrale, che avete varcato ogni volta che volevate entrare od uscire da lì disse il leader dei Filosofi, per poi offrire tabacco a tutti i presenti e preparare la sua pipa Ora, la fretta prima ha richiesto di essere molto sintetici. Ma comprendete che per capire al meglio la situazione bisogna studiare al meglio il tutto. Potreste farmi un rapporto completo su ciò che è successo? In particolar modo sull’oggetto che ha scatenato tutto questo putiferio? domandò Fnut. X tutti, fazioni attualmente presenti nel Teschio e relativa attitudine X tutti
  10. DM X Sophia, Maxillium, Celeste, Osymannoch e Bainzu X Gunnar Il reincontro tra i Guardiani Planari, sebbene Pisittu e Pan fossero assenti, permise finalmente ai sei eroi di confrontarsi sulla situazione. Celeste, preferendo un luogo più sicuro, organizzò l’unione di mani necessaria per il trasporto planare che riportò la compagnia nel piano su cui sorgeva il Teschio di Paithah, sebbene stavolta fossero capitati a circa un paio di chilometri di distanza dai margini del “viso” del Teschio stesso, il quale era ancora illuminato dalla fioca e verde luce della titanica opale sospesa sopra di esso. Un ritorno non certo trionfale, tuttavia I Guardiani era comunque riusciti a recuperare i compagni che avevano potuto, evitando la necessità di dover resuscitare i caduti rinunciando alle loro proprietà. Tuttavia ciò non toglieva il fatto della strana situazione che si era creata all’interno della villa affittata dai drow e che aveva portato i membri dell’Assemblea in quella difficoltosa situazione. Ancora coinvolti nelle indagini preliminari, i Guardiani Planari potevano ora disquisire su come meglio procedere alla luce dei recenti eventi. X Osymannoch X tutti
  11. DM X Gunnar X Sophia, Celeste, Osymannoch, Bainzu e Maxillium x tutti
  12. DM X Osymannoch, Celeste, Sophia e Bainzu X Gunnar X Maxillium X Maxillium, Celeste, Osymannoch, Bainzu e Sophia X tutti
  13. DM X Osymannoch, Celeste, Bainzu e Sophia X Gunnar X Maxillium X tutti
  14. DM X Celeste, Osymannoch, Sophia e Bainzu X Gunnar X Maxillium X tutti
  15. DM Il conciliabolo tra gli incantatori durò svariati minuti, tempo che fu ben speso da Bainzu per fare spazio all’interno del proprio buco portatile e riemergerne. Celeste e Maxillium raggiunsero il gruppo per offrire il proprio punto di vista, seguiti da Pan che era ormai rimasto l’ultimo di sotto Non ho trovato niente ammise afflitto, ronzando fastidiosamente all’altezza dei due psionici. Sebbene non fossero state trovate tracce che potessero fornire una pista per i drow, i Guardiani Planari cercarono di scegliere le proprie mosse future. Le pianificazioni per l’immediato sembravano vertere sulla possibilità di avvertire i Filosofi e Celeste scese per andare ad avvertirli uscendo dall’abitazione. Ma ben presto tutto cambiò in un lampo. Accadde tutto in un istante, quando Osymannoch appoggiò le proprie mani sul misterioso congegno, un KRAKATOOOOOOMMMM!!! e una forte esplosione investirono il lich e la gabbia cilindrica, un’esplosione di energia arcana che si manifestò come una deflagrazione simile a una nube nera da cui si protendevano lampi bluastri. La luce aumentò quindi di intensità, investendo tutti coloro che erano presenti in quella stanza e sprigionando una forza tale da far tremare la casa, sbalzare credenze, rovesciare bottiglie e infrangere tutti i vetri della villetta. Una coltre di fumo rese per qualche secondo impossibile vedere quello che era accaduto, almeno fino a quando esso non si diradò e la luce irradiata da Pan e Sophia non permise di osservare meglio la stanza, ora resa quasi irriconoscibile. X tutti Osymannoch giaceva a terra, ancora in grado di muoversi sebbene l’esplosione lo avesse colpito con tale forza da strappargli quasi tutta la carne dal corpo, minacciando di lasciarlo con le sole ossa, quelle visibili scheggiate e ammaccate. Bainzu e Sophia, a parte lo spavento e una sensazione di giramento di testa sembravano praticamente illesi. Tuttavia, come ebbero ben presto modo di scoprire, non era possibile stabilire lo stesso per il resto dei propri compagni. Gunnar, Maxillium e Pisittu erano spariti!! X Gunnar X Maxillium X tutti
  16. DM X chi ha effettuato prove Ormai divenuta una consuetudine per i Guardiani Planari, anche in quella situazione di ricerca i membri dell’Assemblea scioglievano i loro personali “cani anti-droga”. Una era Pisittu, tenuta al guinzaglio da Bainzu, la quale metteva il proprio naso felino al servizio. L’altro era Gunnar, che era solito sondare il terreno con il proprio naso alla guisa di un cane da tartufo. Questo bizzarro duo prese molto seriamente la loro personale missione nel soggiorno, le narici che più e più volte furono udite inalare aria e polvere alla ricerca di un indizio. Illuminati dalla forma che Pan assunse al grido di E luce fu! i due segugi furono presto raggiunti da Maxillium, che ritenne opportuno unirsi alle indagini del piano terra, ammantandosi del suo potere percettivo e cercando qualsiasi indizio. Confrontandosi con Gunnar, egli tastò tavoli e mobilii, non trovando botole o nascondigli, così come nemmeno tracce fresche che permettessero un rintracciamento degli affittuari di quella casa. Per quanto non capaci di poter comunicare in maniera diretta, sia Gunnar che Pisittu furono concordi che la pista olfattiva lasciata dagli elfi oscuri doveva essersi dissipata già da tempo. Per i due non era possibile stabilire quanto tempo fosse passato, ma si escludeva il vago e pungente aroma di vino che era stato consumato, dei tre abitanti di quella casa non sembrava esservi una strada da seguire. Quando l’attenzione del druido, della tigre e del barbaro si focalizzò sul piano superiore, dove si trovava il misterioso oggetto reperito, essi trovarono Osymannoch intento a mormorare parole cabalistiche. Quel giorno un prete di Fharlanghn avrebbe perso la presa durante la propria scalata e sarebbe caduto, sfracellandosi 45 metri più in basso e andando incontro alla morte, tuttavia tale sacrificio fu ritenuto accettabile dal lich per attecchire alla conoscenza di cui aveva bisogno. Non volendo essere da meno, anche Bainzu ricorse alla propria magia divina, mentre Sophia preferì aspettare mantenendo l’ambiente illuminato in attesa di sviluppi… illuminanti? L’analisi di Osymannoch non si rivelò infruttuosa: come egli ebbe modo di spiegare ai suoi compagni, le pareti interne di quella gabbia cilindrica sembravano emettere delle onde di forza, sufficienti a mantenere le sfere nelle loro attuali posizioni. Il taglio simile a una cucitura, presenti su di esse, altro non sembrava essere che il punto in cui poter svitarle per inserire qualcosa al suo interno. Il lich non poteva essere sicuro al 100% che non vi fosse nulla all’interno, sebbene egli ritenesse di no. Circa la funzione dell’oggetto in sé, egli non potè che ipotizzare che la sua attivazione consistesse nell’annullare i campi di forza e portare a contatto le sfere, fondendole o portandole ad una condizione desiderata dal creatore. Un altro possibile scenario era la possibilità di incanalare l’energia taumaturgica scatenata come fonte per l’utilizzo di qualche incantesimo epico. Purtroppo queste ultime per il momento erano solo ipotesi, non avvalorabili da dati concreti. Sophia non potè che confermare le scoperte circa i campi di forza interni. La concitazione di Bainzu giunse al termine di tale analisi, quando il druido mise al corrente il gruppo di come egli stava ancora una volta parlando con i sassi. Lo stravagante incantatore, che di certo avrebbe dovuto fornire più spiegazioni in qualunque altra circostanza, ebbe un rapporto piuttosto ripetitivo ma abbastanza preciso Convengo la vostra richiesta, messere, tuttavia mi duole informarla che gli abitanti di questo luogo, giunti tre settimane fa, hanno presto chiuso ogni finestra e tirato ogni tenda disse una porzione di muro bianco Scandaloso! Increscioso! ripeterono le altre mura di quell’enoteca. Quindi il primo riprese Però non sono stati troppo fastidiosi. Parlavano in una lingua strana, sono usciti un paio di volte e dopo due giorni non hanno più fatto ritorno. Nulla è più successo finchè non siete giunti voi. E qui con voi ora vediamo questo strano oggetto, che prima non c’era. Un po’ misero, lo so, ma è tutto ciò che abbiamo visto fu lo scarno rapporto dei sassi. L’analisi magica di Osymannoch venne approfondita, portando alla scoperta di due aure magiche presenti nell’oggetto, entrambi di elevata potenza. La prima sembrava replicare un potere di spostamento tra le dimensioni, mentre il secondo sembrava basarsi sulla potenza trasmutativa di un incantesimo epico noto come Rovina Superiore. L'incantesimo di studio di Osymannoch non fornì, tuttavia, altre indicazioni sullo scopo o il funzionamento dell'oggetto. X tutti
  17. DM X Osymannoch Laddove Gunnar era abituato ad affrontare le situazioni in prima persona, egli decise di rimanere indietro, al fine di verificare le impronte che aveva notato presso l’uscio. Egli tuttavia si rese ben presto conto che esse erano state quasi del tutto cancellate e rese ormai irriconoscibili dal tempo passato. Non così avvezzo a studiarne le sottili differenze in base alle condizioni che potevano colpirle, il barbaro si ritrovò a dover gettare ben presto la spugna con esse. Il giro di ricognizione da parte di Maxillium non fu più fortunato, trovandosi ben presto il cacciatore di taglie a constatare l’assenza di porte di ingresso (fatta eccezione per quella del porticato) e l’assenza di altri segni di passaggio di persone, animali o cose. Dal par suo, se Pan e Sophia si aspettavano di trovare elfi oscuri intenti a lanciarsi schizzi d’acqua vestiti solo con costumi da bagno griffati, essi furono delusi dal non trovare anima viva nella piccola spiaggia rocciosa. Un granchio, notando il gruppo, si allontanò inabissandosi in acqua. Un gabbiano spiccò il volo da una delle rocce, planando sopra la casa in direzione del centro dell’isola. Un plof accompagnò la caduta delle sue feci sulla punta dello stivale destro di Celeste. La situazione di stallo fu sorprendentemente risolta da Bainzu. Quando egli si preparò ad una delle sue invocazioni, i suoi compagni forse temettero che egli avrebbe ammantato di nebbia i nemici in agguato, ma furono smentiti quando a manifestarsi fu uno straniero dai capelli fluenti che volavano nel vento, alla stessa maniera di Lady Myonatix, ammantato da un pesante pastrano nero e rosso. Egli non disse nulla, limitandosi ad annuire alle indicazioni di Bainzu, prima di avvolgersi nel suo indumento e sparire alla vista, entrando al seguito degli occhi magici di Osymannoch. La differenza nell’operato tra i due fu evidente, laddove il janni poteva accedere alle stanze senza perdere la propria copertura, aprendo con delicatezza le porte ed esponendosi piano piano dopo ogni stanza. L’operato degli incantatori divini fu in grado di scoprire diverse cose: le stanze sembravano in gran parte inutilizzate, i mobili addirittura coperti da pesanti lenzuoli di cotone per proteggerli dalla polvere. Le uniche eccezioni a ciò furono solo due. La prima, scoperta dagli occhi di Osymannoch, furono gli unici segni del passaggio di qualcuno. Un grosso tavolo di legno lucido di pulito e tre sedie erano gli unici mobilii scoperti del salotto. Sopra il tavolo si trovavano tre calici di vino vuoti e sporchi di una sostanza color vermiglio. La seconda, scoperta dal janni, fu comunicata telepaticamente dallo spirito del vento. Egli aveva trovato un insolito strumento al piano superiore, dove si trovava un’unica stanza in cui erano conservati vini di varie annate. Dopo aver confermato che nessuno si trovava all’interno della casa, il janni si congedò. Su tale attestato di fiducia, i Guardiani Planari ebbero modo di entrare all’interno e vedere di persona (fonti di illuminazioni permettendo) le scoperte del lich, oltre a fare la conoscenza con la scoperta del janni al piano superiore. Esso sembrava un dispositivo arcano di qualche tipo, posto sul pavimento al centro della stanza, la cui forma ricordava quella di un grosso cilindro lungo circa un metro, formato da sbarre di un metallo di un color arancio acceso, probabilmente adamantio. Al suo interno si trovavano due sfere di vetro larghe circa trenta centimetri l’una, sospese all’interno e distanti circa trenta centimetri l’una dall’altra. Su di ognuna di esse era possibile notare un tratteggio che percorreva la parte centrale della circonferenza, come se si trattasse dell’equatore di un pianeta. Le sfere sembravano fluttuare immobili all’interno, senza toccarsi tra di loro o senza che una di esse toccasse le pareti della loro gabbia metallica. X tutti
  18. DM Il ritorno dei Guardiani Planari a Letargia Blu fu privo di imprevisti. Le guardie che stazionavano presso il portale che si trovava sul Piano Astrale non parvero stupiti di veder tornare visitatori, forse abituati a un viavai dei residenti. La scelta di non volersi portare accompagnatori parve forse favorire tale linea di condotta, che avrebbe altrimenti richiesto un minimo di spiegazioni. Quando essi tornarono sul paradiso tropicale di proprietà della famiglia Koikannu, il sestetto con tigre e coure fu in grado di reperire presto informazioni sugli elfi oscuri. Gli abitanti non sembravano averli visti di persona, ma indicarono a più riprese l’Amministrazione come punto in cui poter chiedere informazioni. Come ebbero modo di scoprire, non vi era una rigida privacy, in quanto i mercane erano talmente fiduciosi dei propri mezzi di sicurezza da poter condividere informazioni sensibili altrove. Per Osymannoch e Sophia fu un gioco da ragazzi ottenere quindi l’indirizzo in cui si trovavano gli unici drow che avevano pagato per un mese una villa a due piani. Ciò non impedì comunque di notare alcune occhiate insospettite da parte degli addetti, quando essi si allontanarono dall’Amministrazione. La casa affittata dai drow era una piccola villetta a due piani, la quale sorgeva nella zona più a sud di Letargia Blu. Essa non era la zona più richiesta, in quanto essa si affacciava su una stretta spiaggia rocciosa e risultava una delle aree meno illuminate dal sole in virtù delle colline soprastanti. Quando i Guardiani giunsero nei pressi della villa non udirono alcun suono se non quello del rifrangersi delle piccole onde sulle rocce, l’abitato immerso nel silenzio. Il portico era arredato con una semplice sedia a dondolo con un cuscino di velluto, mentre di fronte all’ingresso principale essi poterono notare alcune impronte confuse, la porta chiusa ma non a chiave. Da quello che poterono notare dalla soglia dopo aver aperto l’uscio, l’interno era immerso nell’oscurità, gli scuroni chiusi e le tende tirate in modo da non lasciar filtrare alcuna luce all’interno. Non sembrava esservi anima viva, ad una prima indagine. X tutti
  19. DM X Celeste, Maxillium e Gunnar X Sophia e Osymannoch X Bainzu Ad uno ad uno i Guardiani rientrarono presso la propria abitazione, riunendosi dopo alcune piccole commissioni personali, tra cui il rapporto a Lord Fnut. Essi ora avevano una nuova occasione per consultarsi, aggiornarsi e decidere le loro prossime mosse in vista della loro parte di compiti come membri dell’Assemblea, nel vivo delle manovre nel corso di quella crisi planare. Fuori dal loro casolare adibito come base operativa continuava a regnare la tranquillità, fatta eccezione per i brevi momenti in cui era possibile udire il passaggio delle pattuglie dei Cacciatori di Hygrave e di alcuni gruppetti degli elfi della Corte di Jasmeera. X tutti, fazioni attualmente presenti nel Teschio e relativa attitudine X tutti
  20. DM X Maxillium, Celeste e Gunnar – Torre dei Filosofi di Arithmea X Osymannoch e Sophia – complesso della Trenodia in Velluto X tutti, fazioni attualmente presenti nel Teschio e relativa attitudine X tutti
  21. DM X Bainzu – casa dei Guardiani Planari X Maxillium, Celeste e Gunnar – Torre dei Filosofi di Arithmea X Osymannoch e Sophia – complesso della Trenodia in Velluto X tutti
  22. DM Dopo essersi detto il proprio, i Guardiani Planari furono concordi nel rimandare al giorno successivo le proprie mosse, concedendosi il primo riposo in un letto comodo dopo molto tempo. Non vi furono Demoni Circensi o membri del Seguito di Lady Myonatix che interruppero il sonno dei sei, sebbene Bainzu dovette rammaricarsi del fatto di scoprire che era troppo tardi per portare la tigre a spasso. Pure Pisittu, tuttavia, non ebbe da ridire sulla tranquillità notturna e i sei poterono recuperare le energie nel corso della nottata. La mattina seguente, dopo un sonno ristoratore, i Guardiani decisero (come sempre non di comune accordo) di tornare al Teschio di Paithah. L’apparizione dei Guardiani Planari avvenne nei pressi dell’abitato dove soggiornavano i membri del Patto Silvano. Vesphian e i suoi erano tornati, a giudicare dagli sguardi in cagnesco che rivolsero ai membri dell’Assemblea, anche se non dissero nulla al loro indirizzo. Nel tragitto per raggiungere la propria abitazione, i Guardiani videro più di un membro della Corte di Jasmeera, segno che anche la seconda metà dei membri nativi di Ardentia era tornata dalla propria missione. Tra di essi figurava anche la poco attraente e glaciale serva della regina Jasmeera, la quale incrociò il gruppo in groppa a un destriero che sembrava scolpito da un blocco di ghiaccio. La fredda cavallerizza si limitò a squadrare il gruppo per poi proseguire in direzione del caseggiato (ora riparato) dove alloggiavano i membri della Legione del Reame Imponderabile. Fu con un certo sollievo che i Guardiani scoprirono che la loro abitazione non sembrava aver subito crolli, cedimenti o danni strutturali derivanti dall’operato dei propri vicini, fossero essi demoniaci o celestiali. In verità, sembrava proprio che entrambe le fazioni fossero assenti, a giudicare dall’innaturale silenzio che aleggiava nella loro via e data l’assenza di Vecchio Gonfio, il dirigibile planare dei Demoni Circensi. In quella mattinata (come sempre poco riconiscibile dato il “meteo” del Teschio) i Guardiani scoprirono ben presto di avere a disposizione più di una fazione a disposizione. X tutti, fazioni attualmente presenti nel Teschio e relativa attitudine X tutti
  23. DM x Celeste, Sophia, Gunnar e Maxillium - porto Fu presso la lussuosa villa con spiaggia privata che si ritrovarono infine i Guardiani Planari, raggiunti dalla coppia formata dai due più vecchi membri della compagnia, Bainzu e Osymannoch. Dopo aver acceso le candele profumate che si trovavano in soggiorno, i sei ebbero modo di concedersi un momento di ritrovo a mezzanotte nel proprio salotto. Il vento spirava debole fuori dalla costosa abitazione, mentre pure Pisittu si era infine addormentata dopo aver finito la propria tinozza d’acqua e aver orinato per la seconda volta nel terrazzino della camera in cui era stata legata. I membri dell’Assemblea ebbero l’occasione di fare il punto della situazione e decidere le loro prossime mosse. X tutti
  24. DM X Gunnar, Maxillium, Celeste e Sophia – sulla Negazione X Bainzu e Osymannoch – sulla terraferma X tutti
  25. DM X Gunnar, Maxillium, Celeste e Sophia – sulla Negazione X Bainzu e Osymannoch – sulla terraferma X tutti

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