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  1. Faelion ha commentato in Faelion's evento in Calendario Eventi

    fino

    Potete prenotare una partita tramite questo link: https://forms.gle/Akd37CecTXQoLjzf6
  2. Certo @Lord Danarc, ovvio, il mio era un commento per sdrammatizzare, perché a volte leggendo e ascoltando certi commenti (non nello specifico in questo post), sembra che se D&D finisce, allora non si può più giocare. E invece giocheremo ancora. Giocheremo sempre. Lunga vita a D&D!
  3. Faelion ha pubblicato un evento in Calendario Eventi

    fino

    GiocaCon è una manifestazione a ingresso gratuito dedicata al mondo dei giochi da tavolo e di ruolo, organizzata dall’associazione culturale Orizzonte degli Eventi. Giunta alla sua tredicesima edizione, è oggi il principale evento ludico della provincia di Piacenza, punto di riferimento per appassionati, famiglie e curiosi. Durante la manifestazione è possibile partecipare a sessioni dimostrative, provare nuovi giochi e vivere un’esperienza di intrattenimento intelligente, accessibile a tutte le età. GiocaCon unisce passione per il gioco, spirito di condivisione e valorizzazione del territorio, confermandosi anno dopo anno come un appuntamento imperdibile per gli amanti del gioco da tavolo e di ruolo. http://www.giocacon.it/
  4. Faccio una domanda volutamente provocatoria: ma a noi cosa cambia? Se fanno le cose fatte bene, il marchio ne guadagna e a ruota anche il gioco, che magari non sarà più il prodotto di punta (adesso lo è?) ma è pur sempre l'origine di tutto, quindi mica smetteranno di farlo. Se va male, D&D si fossilizza. Ma noi abbiamo in casa il manuale della 5ed, o della 3.5 o la scatola rossa, e continueremo a giocare finché l'artrite non verrà a impedirci di tirare i dadi. 😂
  5. La prova contrapposta io la considero sbagliata negli esempi posti: c'è un PG che cerca di condizionare un PNG e quindi è il PG che (se necessario) fa la prova. Potrei valutare una prova contrapposta se PG e PNG cercano ognuno di convincere l'altro della propria posizione (ad esempio un dibattito politico, dove ogni parte cerca di convincere l'altra a sostenere il proprio candidato), ma è una situazione piuttosto rara.
  6. Al Play di Bologna ho conosciuto dei ragazzi che facevano playtestare un gioco pensato per ambientazioni tipo Pokémon, dove la meccanica centrale era quella di "equipaggiare" il tuo pg con delle creature: si chiamava MELM Non l'ho giocato ma da come me lo hanno presentato sembrava interessante. Non credo ci sia ancora un manuale ufficiale e purtroppo non hanno una pagina web dedicata, o un social. Avevano giusto un linktree: MELM gdr | Linktree
  7. Il mondo dei GdR si fa sempre più sconfinato, i titoli e le ambientazioni aumentano ogni giorno di più ed è difficile stare al passo con le novità. Può capitare quindi che magari quella lore, quella saga che amiamo tanto e vorremmo giocare, abbia già un suo manuale/gioco e non lo sappiamo. Vorrei quindi approfittare della community per fare un post di pubblica utilità (nella speranza non sia già stato fatto - nel caso, scusate), in cui giocatori che vorrebbero avventurarsi nelle loro storie preferite chiedono aiuto per trovare il gioco per farlo (al netto dei sistemi generici, naturalmente). Quindi vi chiedo: qual è la lore/saga che vorreste giocare da sempre e di cui cercate il gioco/manuale? Comincio io citando i Ghostbuster. Qualcuno sa se esiste un gdr dedicato a loro?
  8. @Lord Danarc prima che l'Europa decida che dazi mettere passeranno mesi... 😅 Anche fosse, concordo che non c'è correlazione.
  9. Non credo che i dazi si applichino sui prodotti digitali, almeno al momento. Personalmente credo che l'ultimo punto dell'articolo sia quello chiave. Per chiudere un progetto che sostanzialmente non è ancora iniziato, ci devono essere dietro per forza questioni economiche. Un team lo puoi rimpiazzare, un sistema organizzativo che non funziona puoi cercare di raddrizzarlo in corsa, ma se hai un progetto che succhia soldi e tu quei soldi non li hai, e non hai certezze sul fatto che il progetto stesso possa ripagarsi, allora chiudi prima che sia troppo tardi. A mio avviso la chiave è tutta lì: hanno ricevuto risposte fredde dalla beta e ogni previsione di mercato è crollata come un castello di carte.
  10. Per tutti coloro che passeranno al Play di Bologna e volessero provare il gioco, sarò venerdì 4 ai tavoli dell'Independence PLAY per tutto il giorno. Mentre sabato 5 mattina sono ai tavoli della Call for Master Se passate, fatevi riconoscere 😉
  11. Per tutti coloro che passeranno al Play di Bologna e volessero provare il gioco, sarò venerdì 4 ai tavoli dell'Independence PLAY per tutto il giorno. Mentre sabato 5 mattina sono ai tavoli della Call for Master Se passate, fatevi riconoscere 😉
  12. @Melqart sì, è davvero un bel software. Come diceva qualcun altro, ha anche una bella community e si trovano online pacchetti di assets grafici (ad. es qui), diverse anche gratis. Stessa cosa per il Dungeon.
  13. Io non credo che sfugga, semplicemente uno fa come vuole. Se gli piace la coerenza, mantiene coerenza. Se vuole che il suo personaggio faccia una "pazzia", la fa. Non ho mai contestato questo. Ma giocare di ruolo è anche mettere insieme un racconto collettivo, dove le azioni del mio pg hanno conseguenze per tutti. Quindi, come ho già detto, trovo del tutto naturale che gli altri al tavolo chiedano le ragioni di questa "pazzia", senza che il gioco ne risenta. Tutto qui 🙂
  14. @Bille Boo Quando si è tra persone civili, tutto funziona. Ho un amico che gioca da una vita personaggi tutti uguali, sono tutte copie di se stesso. E va bene così perché al nostro tavolo nessuno bada troppo all'interpretazione. E alla fine tutto sta lì: a come si decide tutti insieme di giocare. Se giochiamo "sfonda la porta e uccidi il mostro" a nessuno fregherà niente di quello che fa il personaggio, e il gioco funziona alla grande. Se decidiamo di puntare sull'interpretazione invece sì, fregherà molto a tutti, anche se il regolamento non prevede nulla in merito. In un contesto come questo, il gioco funzionerà ugualmente nelle sue meccaniche ma nelle dinamiche si incrinerà nel momento in cui qualcuno "esce" dal personaggio che si è costruito sessione dopo sessione. Lì è indispensabile che il Master intervenga e chieda chiarimenti. Poi, se civilmente non si arriva a un accordo, concordo che è il Giocatore a dire l'ultima: lui decide per il proprio personaggio. Gli altri prenderanno atto di questo cambio di approccio e continueranno a giocare di conseguenza.
  15. Io parto sempre dal presupposto che al tavolo ci siano persone civili e aperte al confronto (presupposto non sempre vero, lo so bene). Che siano tutti aperti al confronto, Master e Giocatori. Se la risposta è "Sì" e il giocatore ha una motivazione valida, si prosegue e sono tutti felici. Se la risposta è "Sì" ma il Master dimostra le ragioni della sua perplessità e convince il Giocatore a cambiare approccio, si prosegue e sono tutti felici. Se la risposta è "Sì" e si finisce per litigare perché ognuno si arrocca sulle proprie posizioni, allora c'è un problema. Ma il problema molto probabilmente c'era già, e non è di interpretazione.
  16. @Bille Boo ho compreso benissimo il senso del tuo articolo, e mi trovo d'accordo per la gran parte di esso. Quello che sto dicendo io è che possano esistere (rare) situazioni in cui la cavolata da sottolineare è una scorrettezza interpretativa, anche se non c'è nessuna idea di personaggio condiviso al tavolo; e in queste situazioni non è un male assoluto se il Master lo sottolinea. Il caso più eclatante è il già citato paladino, che però è anche regolamentato. Ma vale per qualunque altro personaggio: se fino a ieri ho interpretato il mio ladro elfo come un introverso professionista del borseggio e improvvisamente in una sessione mi metto a urlare in una locanda e sfidare il più grosso mercenario che vedo, mi pare naturale che qualcuno mi chieda "sicuro che il tuo personaggio lo farebbe?" al di là del rischio che posso far correre al gruppo. Oh, poi magari nessuno lo chiede, e siam tutti felici uguale. Ma se qualcuno obietta, non è la fine del mondo o del gioco…
  17. Premessa: non ho mai detto che è frequente, ma che può succedere. Personalmente ho, nel mio gruppo di amici storici, sia l'esempio di quello che si stufa (in genere i suoi pg diventano apatici, non fanno mai troppo "danni" alla storia, e poi chiede di cambiarli), sia quello che una sera si ricorda che il suo personaggio è caotico (quando prima di allora non lo ha mai giocato tale, e a tutti andava bene così) e inizia a fare cose a caso. Lo conosciamo, lo si insulta un po', ci si fanno due risate, e si continua. (farti un esempio specifico è difficile, di recente non ho giocato spesso con loro, ma ho ben chiare le discussioni nate per azioni "sconsiderate" come derubare qualcuno o stuzzicare inutilmente mostri). Sono d'accordo che nel caso di un giocatore che si è stufato, il problema è insito nel perché si è stufato, e non nel come lo manifesta. Ma se esterna il suo malessere nell'interpretazione, invece che parlandone con il gruppo, allora - per gli altri - diventa prima un problema di interpretazione.
  18. Sono d'accordo quasi su tutta la linea. Il quasi è dovuto al fatto che, se si gioca insieme per molto tempo in avventure o campagne lunghe, ritengo impossibile tenere fuori dal tavolo la propria interpretazione del personaggio, anche se non c'è stata una "presentazione" antecedente e non si è mai condiviso nulla in merito. Il personaggio assumerà la personalità che il giocatore gli plasmerà addosso sessione dopo sessione, e questa diventerà parte di esso e familiare anche agli altri giocatori; se a un certo punto il Gino di turno cambiasse completamente approccio, ritengo normale che gli altri al tavolo glielo facciano notare. Porterà a discussioni? Probabilmente sì, ma non puoi evitarlo, e ritengo che sia anche giusto così. Il personaggio in fondo non è solo di Gino, ma è un po' anche dei suoi compagni, perché è parte del gioco e della storia, e se a un certo punto questo comincia a comportarsi in modo totalmente diverso dal solito, magari perché Gino si è stufato di usarlo, e così facendo crea scompiglio in tutte le dinamiche di gruppo, è giusto che si discuta insieme della cosa. In una situazione così è più che legittimo a mio avviso che qualcuno (il Master in primis) alzi l'obiezione "il tuo personaggio non farebbe questo", perché se lo fa senza una motivazione plausibile nella storia, allora c'è un problema che va risolto prima che peggiori.
  19. Bellissima idea, prima o poi la userò 😁
  20. Io uso Wonderdratf per le mappe geografiche e Dungeondraft per le mappe di gioco
  21. È un grande classico, anche mia moglie mi chiede "Hai vinto?" (anche se ormai ha capito come funziona...)
  22. Ero curioso anch'io di provarlo ma il mio vecchio pc non lo regge... 😅 Ad ogni modo, era solo curiosità, non penso che lo sfrutterò mai, dal mio punto di vista non è necessario per giocare di ruolo come intendo io, anche online. Serve se vuoi fare tattica. Punto. E ai creator che fanno streaming. Ma poi, quanto tempo serve al master per preparare ogni sessione? 😶 Comunque, mi rendo conto che appartengo a un'altra generazione, il target qui sono i giovani, quelli sotto i 25 anni intendo, che sono cresciuti con smartphone, tablet e pc...
  23. Se hai al tavolo giocatori con visioni così diverse, sei già spacciato in partenza. Perché sicuramente avranno aspettative diverse, e qualcuno finirà per essere scontento (se non tutti). E il gruppo durerà davvero poco. Ecco perché prima di mettere insieme un tavolo di gioco (almeno per avventure lunghe o campagne) è meglio sincerarsi di cosa ognuno si aspetta. Ma il confronto che intendevo io è quello cui fa riferimento l'articolo, che si svolge fuori dai tavoli di gioco, nelle community, dove queste correnti di pensiero sono radicate (e spesso radicali).
  24. Infatti, certo che non lo implica. Però poi ti porta a confrontarti con giocatori che invece interpretano il gioco per come è stato creato, e inevitabilmente ci si trova su fronti opposti (più di quanto non si sia già) e lo "scontro" è inevitabile. È un po' come voler giocare a golf su un campo da calcio. Lo puoi fare, se scavi delle buche, ma poi il lunedì mattina il confronto al bar con i tifosi sarà più animoso del solito... 😝
  25. Sono d'accordo anch'io che (come in molte cose) la virtù sta nel mezzo. Il problema delle drama queen è che giocano a D&D perché conoscono quello, ma dovrebbero cercarsi un altro gioco. L'origine di D&D penso sia nota a tutti qui, le sue radici non affondano nel "ruolare", questo aspetto è arrivato dopo. Personalmente lo apprezzo, mi piace che i giocatori facciano un sforzo interpretativo, io per primo come master lo faccio (e altrettanto come giocatore). Ma D&D è un gioco di esplorazione e combattimento, dove la tattica e le meccaniche hanno un peso enorme, e se pretendi di spogliarlo di questo significa che non è il tuo gioco. L'origine del "problema" (se così vogliamo definirlo) penso sia tutta nel fatto che D&D è il più famoso ed è giocato e discusso anche da persone che si troverebbero meglio con altri sistemi (e probabilmente neppure lo sanno).

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