Tutti i contenuti pubblicati da Pretzel Jack
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Capitolo 1. La tomba perduta di Kruk-Ma-Kali
Pretzel Jack ha risposto a AndreaP a un discussione La Storia in Racconti di Kalamar - Cronache ReanarianeEnarion Aveva detto via via cosa il suo occhio vedesse..segui il resto del gruppo, mantenendo l'incanto. Il mio occhio arcano può esplorare in avanscoperta per noi, non c'è bisogno di rischiare. Ma ha comunque bisogno di una strada libera per proseguire.
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Topic di Gestione
Per la classe nessuna limitazione, riguardo la scheda ti aiuto io se hai bisogno. Su myth non credo ci sia, ma la trovi sul link che ho mandato del regolamento. Io sono per mantenere tutto qui sul forum, se poi ci rendiamo conto che abbiamo bisogno di un canale più rapido ci spostiamo su discord
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Topic di Gestione
Ciao a tutti! Sono contento di aver riscontrato il vostro interesse con questo tentativo di ruolare DW qui sul forum. Ci sono diverse cose che vorrei provare come master, e vi premetto che unendovi a questa gilda accettate di fare da cavie a questo esperimento di gaming sociale. Spero che la campagna sia epica, suggestiva e ricca di colpi di scena. Che vi faccia venire voglia insomma di sapere sempre cosa sta per succedere e come prosegue. Se a voi sta bene partirei con un post a settimana e, sfruttando l'esperienza con @Killua proverei ad utilizzare il checkpoint. Ovvero se non rispondete entro data stabilita' porto avanti la narrazione e muovo io per voi i vostri pg. Riguardo i personaggi: Partirete con un ruolo specifico all'interno dell'Impero. Questo per facilitare la partenza dell'avventura ed introdurvi ad alcune dinamiche che vorrei esplorare in questa sezione, in particolare quella dei fronti e l'orologio di gioco. Dove scegliere dove intervenire e con celerita cambia il mondo di gioco. Io vi ho immaginati tutti umani, ma sono aperto a razze miste se mi trovate una buona giustifica nella narrazione. Dal lato tecnico se decidiamo di utilizzare solo la classe umana, potete comunques scegliere il privilegio di razza di qualunque delle opzioni che trovate nella scheda della classe: https://dungeonworld.it/ Per completare il mondo di gioco vi verrano fatte via via delle domande; rispondete con responsabilita' perche' andranno a plasmare il gioco di tutti. ( Mi riservo di bocciare una risposta se la ritengo inadatta con lo spirito della campagna). Intanto un primo quesito di gruppo. Quale e' il vostro ruolo nell'impero? Due opzioni fra cui scegliere; 1. Compagnia del Voto Imperiale Siete una compagnia di élite formata dai Custodi del Passo, l’unico ordine ancora neutrale. Agite come agenti tattici e diplomatici, inviati dove l’Impero vacilla: raccolta di informazioni, sabotaggi, alleanze ed in alcuni casi in rinforzo alle armate. Godete di immunità politica temporanea, ma nessuno vi ama davvero: i Conti vi tollerano solo per necessità. Comando Unificato di Guerra Il gruppo è stato nominato per formare un Consiglio di Guerra Misto da rappresentanti delle Marche, con l’ordine di “collaborare”. Ognuno di voi ha appoggi o rivalità politiche (es. uno del Sud, uno dell’Est…). Potreste ritrovarvi a guidare truppe, gestire battaglie, allearsi con poteri locali o sabotare gli altri Comandi se la vostra storia vi porta su una strada di contrasto piuttosto che di unione. Votate cosa preferite.
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Capitolo 4 - Power Behind the Throne
Varian Varian guardò il capitano per un lungo istante, sorpreso e grato per il fatto che si ricordasse di lui, ma sentendo al tempo stesso il peso di quel ricordo. Il nome di Krauss riportava con sé frammenti vividi di battaglie combattute, perdite dolorose e insegnamenti severi che non aveva mai dimenticato. «È un piacere rivedervi, capitano,» disse con voce sommessa ma ferma, lasciando che un sorriso lieve, quasi nostalgico, sfiorasse appena le sue labbra. «Sir Krauss era un grande uomo. Se oggi sono qui, lo devo a lui.» Fece una breve pausa, raccogliendo i pensieri prima di rispondere alla domanda. Gli occhi chiari di Varian cercarono quelli del capitano, mentre la sua espressione tornava seria, velata di preoccupazione. «Parlo di ombre, perché ho imparato molto presto che dietro ogni giorno luminoso si cela sempre un rischio nascosto,» disse lentamente, con tono misurato. «Soprattutto qui a Middenheim, dove la luce più brillante sembra attrarre le minacce più oscure. Non parlo di qualcosa di preciso, capitano. È soltanto un promemoria che porto con me da quando ero ragazzo.» Varian distolse lo sguardo per un attimo, osservando brevemente la folla che celebrava ignara. «Anche nei giorni di festa dobbiamo rimanere vigili,» concluse piano, tornando a guardare Shutzmann, «perché il Caos non riposa mai.»
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Uccisori di Giganti - Gruppo Unico
Varian La forza continua a venirgli meno. Soltanto la sua ira gli permette di rimanere a combattere. Calo' nuovamente e faticosamente la spada sull'ombra. Sperando di aver piu fortuna. Attacco l'ombra piu' vicina Attacco+12 Danno 2d6+4
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Capitolo 4 - Power Behind the Throne
Varian Darevic - Cavaliere Pantera Varian sollevò lentamente lo sguardo verso il capitano, lasciando scivolare via i pensieri oscuri che lo stavano tormentando fin dall'uscita dalla tenda della veggente. Sapeva che in quei momenti, davanti agli uomini di Middenheim, era necessario mostrarsi saldo, composto, fedele a ciò che ci si aspettava da un Cavaliere Pantera. «Sì, Capitano Shutzmann,» rispose con voce misurata e profonda, accennando un cenno di saluto. «Sono Varian Darevic, dell'Ordine della Pantera.» La sua risposta, semplice e diretta, era accompagnata da una lieve tensione nello sguardo, quasi un'ombra appena percettibile che poteva suggerire i pensieri profondi e le domande che continuavano ad accompagnarlo. «È sempre un piacere tornare a Middenheim,» aggiunse dopo una breve pausa, «soprattuto durante queste celebrazioni. Anche se, come ben sappiamo, persino sotto la luce più brillante possono celarsi ombre che attendono soltanto il momento opportuno per manifestarsi.» Mentre parlava, Varian lasciò che il suo sguardo vagasse appena, attraversando lentamente i volti dei presenti, come cercando in loro conferma delle sue stesse parole. Il sorriso che comparve sul suo volto era cortese, misurato, ma nascondeva un peso che pochi avrebbero potuto davvero comprendere.
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Capitolo 1. La tomba perduta di Kruk-Ma-Kali
Pretzel Jack ha risposto a AndreaP a un discussione La Storia in Racconti di Kalamar - Cronache ReanarianeEnarion La caverna era piccola e buia, immersa nel silenzio rotto solo dal sussurro del vento che vi si insinuava come un ladro cauteloso. Le ali di pietra della montagna sembravano richiudersi attorno al gruppo, proteggendolo e minacciandolo allo stesso tempo. Enarion si accostò all’ingresso occupato dal masso. Gli occhi, prima fissi sull’ombra densa che avvolgeva la gola rocciosa, si chiusero per un breve istante. Il gesto fu calmo, rituale. Il suo respiro si fece regolare, le dita si muovevano lente nell’aria tracciando simboli che nessun altro lì conosceva. Dal palmo, come un alito di nulla, prese forma un piccolo punto fluttuante, invisibile all’occhio nudo. Un’eco della sua mente. Un Occhio Arcano. La magia pulsava come sangue sottile appena evocato. Un frammento della sua volontà era stato liberato, slegato dal corpo, pronto a scandagliare l’oscurità. Datemi un attimo, indago velocemente la caverna con un incanto prima che ci avventuriamo, anche se non sono convinto sia questa la nostra meta. In silenzio, Enarion prese a guidarlo, esplorando la caverna con precisione chirurgica, metro dopo metro, piegando quell’essenza eterea tra le crepe della roccia, oltre le pieghe d’ombra, cercando passaggi, insidie, presenze. Sapeva che una barriera solida avrebbe potuto fermarlo, ma anche il più minuscolo spiraglio avrebbe aperto un sentiero. L’occhio poteva vedere nell’oscurità, e lui con esso. Ogni sussulto dell’aria, ogni cambio di temperatura, ogni dettaglio emerso dalla pietra veniva analizzato. Restò immobile, in apparenza assorto. Ma nel profondo, Enarion scrutava. Cercava indizi. Trappole. Presenze. O forse… risposte. Incantesimo (Arcane Eye) Divinazione di 4° livello Tempo di lancio: 1 azione Gittata: 9 metri Componenti: V, S, M (un ciuffo di pelo di pipistrello) Durata: Concentrazione, fino a 1 ora L'incantatore crea un occhio magico invisibile entro gittata che fluttua nell'aria per la durata dell'incantesimo. L'incantatore riceve mentalmente una serie di informazioni visive dall'occhio, che è dotato di visione normale e scurovisione fino a 9 metri. L'occhio può guardare in ogni direzione. Con un'azione, l'incantatore può muovere l'occhio di 9 metri in qualsiasi direzione. Non c'è limite alla distanza di cui l'occhio può allontanarsi dall'incantatore, ma esso non può entrare su un altro piano di esistenza. Una barriera solida blocca il movimento dell'occhio, che però può passare attraverso un'apertura del diametro minimo di 2,5 cm.
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Geografia e Politica dell'Impero
🟫 MARCA DEL TRONO – Il Cuore IncatenatoCittà-Fortezza: Carthagorn – Capitale dell'Impero degli Uomini, arroccata su un altopiano montano, circondata da tre cinte murarie concentriche. Sede del Trono Incatenato, delle Caste Politiche e della Chiesa. Territorio: Colline scure, corsi d’acqua incanalati, necropoli antiche, ponti imperiali in rovina. Luoghi notevoli: Il Gran Salone (la sala che ospita il Trono Incatenato, simbolo del potere dell'Imperatore) Portale del Vento (portale solitario dove inizia il cammino sacro verso nord) Torrione-Monastero dell'ordine dei Custodi del Passo ( la casa ancestrale delle guardie personali dell'imperatore ) La Cattedrale della Difesa ( Sede della Chiesa del Culto dell'Imperatore ) 🟦 MARCA DELL’EST – La Spina DorataCittà principale: Virelach – Elegante e stratificata, ospita la piu' importante Accademia di Magia dell'Impero ed i piu' antichi ordini cavallereschi . Roccaforte: La Bastia di Granito – Bastione dalle caratteristiche pietre bianche ed intrise di magia. Territorio: Steppe dorate, grandi pascoli, templi equestri, biblioteche aperte al vento. Luoghi notevoli: Pianure di Quen’ar (campo storico di battaglie) Pietra del Mirir (reliquia magica dei primi Re degli Uomini) La Torre Bianca ( dove vengono formati i maghi imperiali) 🟥 MARCA DEL SUD – Le Terre CrudeCittà principale: Dahr-Khalem – Scavata nella roccia, arida, rovente e indomita. Sede della Banca del Ferro, dell'ordine militare della Legione. Terra di mercati, miniere e misticismo. Roccaforte: Vecchia Forgia – Fortezza-fucina, dove vengono prodotte le macchine da guerra imperiali. Territorio: canyon, crateri di ferro, fiumi di lava sopita, fortini scavati nella pietra. Luoghi notevoli: Pozzi di Targun (le piu' grandi miniere dell'Impero) Altare della Resistenza (antico luogo di giuramento delle legioni) 🟩 MARCA DELL’OVEST – Le Selve InfranteCittà principale: Tharnwood – Costruita nel fitto della foresta, una citta' di pietra e legno che si fonde con il territorio. Da qui provengono gli esploratori e gli arceri imperiali. Roccaforte: La Lunga Guardia – Torrione che veglia sul porto militare di Deepharbor. Qui e' concentrata la totalita' della marina imperiale. Territorio: selve, colline umide, coste nebbiose, sentieri segreti. Luoghi notevoli: Rovine di Embaran (villaggio maledetto) Bosco Grigio ( luogo sacro a cacciatori e veggenti ) Deepharbor (L'unico porto miitare dell' Impero) 🟨 MARCA DEL NORD – Il Gelo SepoltoCittà principale: Nivengrave – in gran parte abbandonata, case vuote, torce sempre accese. Roccaforte: Last Watch – ultima fortezza abitata, porta d’ingresso verso il nulla. Territorio: ghiacci eterni, montagne bianche, vento letale, segni antichi incisi nel gelo. Luoghi notevoli: Lande di Vhartheim (terra dimenticata dai cartografi) Darkonar (cresta montuosa che richiama la forma di un gigante seduto) 📍 CONNESSIONI E STRADE MAGGIORIVia dell’Impero – strada di pietra bianca che collega le quattro Marche a Carthagorn. Fiume Elar – scorre dal sud al nord-ovest, attraversa l’Ovest e sfocia in un mare grigio e agitato. Colonne della Veglia – torri d’avvistamento in disuso sparse lungo il confine tra Marca del Nord e Marca del Trono. Religione Imperiale, ordini e culti. 🛐 Il Culto del Sovrano in ViaggioReligione imperiale dell’Impero degli Uomini 📖 DogmaQuando giunge la fine, un Imperatore non muore: cammina. Il suo ultimo dovere non è restare sul trono, ma abbandonarlo. Lascia il potere, i simboli, e parte da solo verso il Nord Estremo, dove nessuno torna. Questo gesto è chiamato l’Ultimo Servizio: non è fuga, ma sacrificio. Non è morte, ma custodia. Il culto crede che i Sovrani in Viaggio proteggano l’Impero da una minaccia che giace oltre ogni confine — oscura, antica e paziente. L’attuale trono è vuoto: nessuno è stato ritenuto degno di succedervi dopo la partenza dell’ultimo Imperatore. Da dieci anni il potere è conteso… e il silenzio del Nord si fa più inquieto. 🧙♂️ Ordine religioso principale – I Custodi del PassoVestono di grigio chiaro e portano mantelli scuri bordati d’argento. Hanno il compito di custodire il Sentiero del Re, che parte dalle cripte sotto Carthagorn. Mantengono le Cronache dei Viaggi, incise su lastre d’ardesia. Ogni anno celebrano il Ritiro del Fuoco, tre giorni senza luce in cui nessun canto si ode nelle città imperiali. Il capo dell'Ordine e' anche uno dei consiglieri dell'Imperatore ed e' chiamato Primo Cavaliere. ⛪ Luoghi sacriIl Portale del Vento – un arco solitario di pietra a nord di Carthagorn, dove si dice che gli Imperatori scompaiano. Il Salone dei Mantelli – tempio costruito sotto la città-fortezza, dove si conservano le vesti degli Imperatori partiti. Le Colonne della Veglia – torri isolate disseminate lungo l’antico confine nord, presidiate da monaci che non parlano mai tra loro. 🕯️ Simboli e oggetti sacriIl Bastone Spoglio – senza insegne né intagli, simbolo della rinuncia al potere. Il Sigillo del Cammino – un cerchio aperto, inciso spesso sulla pietra o sulle fibbie dei mantelli. La Pietra del Primo – monolite nero, spezzato, da cui secondo la leggenda partì il primo Imperatore. 🔮 Pregiudizi e credenze popolariContadini: accendono piccole lanterne ai bordi delle strade invernali, “perché il Re vede anche al buio”. Soldati: temono il silenzio del Nord. Alcuni raccontano di sentire voci tra le raffiche di neve. Maghi: studiano i sogni legati agli Imperatori partiti; qualcuno sostiene che non siano mai morti ma stiano diventando qualcos’altro. Nobili: onorano pubblicamente il culto, ma lo temono. Il viaggio è anche un promemoria: il potere è solo prestato. 🏹 Haldran, L’Arco dell’AlbaEpiteto: Il Cercatore Silenzioso Sfera: caccia, precisione, esplorazione Simbolo: una freccia bianca spezzata in due Seguaci: arcieri, esploratori, cacciatori dell’Ovest Riti: sacrifici di sangue animale al primo sole, veglie nelle radure sacre Note: è detto che Haldran insegni il “cammino che non lascia tracce”, e che si manifesti solo una volta per generazione in forma umana. In molte leggende, i suoi arcieri “non mancano mai il bersaglio... anche se non sanno quale sia.” ⚒️ Varn, Forgia Senza RiposoEpiteto: Il Cuore del Metallo Sfera: artigianato, guerra, fucine, metallo Simbolo: una mano aperta annerita Seguaci: fabbri, carpentieri, soldati della Marca del Sud Riti: battitura rituale del ferro sacro, offerte di calli, olio e sudore Note: si dice che le fucine non vadano mai spente, perché Varn “sogna dentro il martello”. Il suo culto è rispettato anche dagli ufficiali militari. 🌾 Selma, Madre delle SementiEpiteto: Colei che Dorme Sotto il Grano Sfera: agricoltura, nutrimento, cicli naturali Simbolo: una spiga avvolta da tre cerchi d’argilla Seguaci: contadini, guaritori, donne anziane delle campagne Riti: la “Cena della Terra”, ogni solstizio d’inverno, è celebrata con pane e silenzio Note: si dice che Selma parli solo nel vento tra le foglie e nel suono del fiume. I suoi sacerdoti si sporcano sempre le mani prima di ogni rito. ⚖️ Il Doppio Volto di EbranEpiteto: Il Giudice / Il Ladro Sfera: legge, giustizia, menzogna, vendetta Simbolo: una maschera tagliata in verticale (metà bianca, metà nera) Seguaci: giudici, assassini, inquisitori, chi cerca vendetta Riti: confessioni in solitudine, duelli rituali, parole pronunciate tre volte Note: culto oscuro ma tollerato, considerato utile per mantenere l’equilibrio in città. Alcuni temono che il vero Ebran non giudichi... ma annoti. 💤 Menera, Regina del SonnoEpiteto: La Voce Sussurrata Sfera: sogni, profezie, morte serena Simbolo: un occhio chiuso dentro una lacrima d’ambra Seguaci: veggenti, malati, anziani, studiosi di magie notturne Riti: canti sommessi al tramonto, uso di erbe che inducono visioni Note: Menera è considerata alleata del Culto del Sovrano in Viaggio. Alcuni pensano che i Re in Viaggio parlino con lei durante il cammino. 🧭 Diffusione e relazione con il Culto ImperialeQuesti culti sono tollerati e integrati nella vita delle Marche. Alcune province li onorano più del Culto del Sovrano in Viaggio. I Custodi del Passo li considerano strumenti utili, purché non pretendano centralità. In tempi di crisi, molte famiglie bruciano offerte a Selma, invocano Ebran, o sognano sotto la guida di Menera, più che attendere il prossimo Imperatore.
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Prologo - Il Trono Incatenato
Carthagorn non era mai stata silenziosa, ma ora sembrava ringhiare. Il cielo sopra la città aveva il colore dell’acciaio non temprato, grigio e nervoso, gonfio di un temporale che non cadeva mai. Il vento s’infilava tra le guglie come un ladro senza nome, sollevando mantelli, sospiri, odore di paura. Le mura nere, alte, impossibili, scolpite nella montagna non bastavano più a contenere il cuore dell’Impero dell' Uomo. Le porte erano presidiate giorno e notte, non tanto per tenere fuori un nemico... ma per tenere fuori tutti gli altri. Fuori, accampati lungo le strade, c’erano migliaia. Volti stanchi, piedi sporchi di chilometri, bocche piene solo di racconti, villaggi scomparsi, figli perduti, urla nella notte e cavalieri neri che non parlavano mai. Le guardie li scacciavano a colpi di picca se si avvicinavano troppo ai cancelli, ma loro restavano. Perché nessun altro posto li voleva. Dentro, invece, era iniziata la danza dei mantelli e delle armi. Le delegazioni delle quattro Marche avevano preso d’assalto la città. Carovane cariche di scorte, carri pieni di armature, scorte e messaggeri. Nobili e stregoni, esploratori e legati militari. L’intera macchina imperiale si era rimessa in moto… cigolando come una spada spezzata che si prova a ritemprare. Nel Palazzo dell’Eco, le voci dei Conti si facevano sentire attraverso i corridoi: il Sud batteva i pugni, l’Est sussurrava tra le rune, l’Ovest osservava e taceva. Del Nord, nessuno parlava. Nessuno aveva osato farlo da settimane. Carthagorn era tornata a vivere. Ma non era vita. Era respiro trattenuto. Era una bestia ferita che sta decidendo se morire o uccidere ancora. E voi eravate lì. Non per caso. Non per sbaglio. Ma perché il tempo aveva iniziato a stringere, e qualcosa, nel profondo, vi aveva già scelti.
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Topic di Gestione
Benvenuti. Per qualsiasi cosa che riguarda la gestione dell'avventura, questa e' la discussione giusta.
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Capitolo 4 - Power Behind the Throne
Varian Varian si fermò poco distante dagli altri, lo sguardo ancora attraversato dalle parole oscure e inquietanti che Esmeralda aveva pronunciato nella tenda. La visione dello scontro tra Dieter e il suo sfidante arrivava a lui ovattata, come da una distanza irraggiungibile. Notò la padronanza del campione, quel modo quasi disinteressato di combattere, una sicurezza quasi arrogante che gli ricordava alcuni cavalieri veterani che aveva incontrato sul campo di battaglia, guerrieri consapevoli della propria superiorità e annoiati dall’attesa di una vera sfida. Quando Dieter si lasciò colpire e poi reagì con una brutalità decisa, Varian ebbe un fremito istintivo, una consapevolezza quasi amara. Quante volte aveva visto quella scena? Quante volte aveva riconosciuto quel preciso momento in cui l’orgoglio cedeva il posto alla rabbia, alla furia fredda e definitiva di chi sa che la vittoria è solo questione di tempo? Le parole di Petra lo riportarono alla realtà, e quasi senza accorgersene si avvicinò insieme al gruppo. Salutò con un breve cenno del capo il campione, osservando per un attimo quei volti che rappresentavano il potere e l'influenza di Middenheim. La città, in quei giorni di carnevale, appariva stranamente aperta, quasi vulnerabile nella sua disponibilità ad accogliere indistintamente nobili e popolani. Varian rimase silenzioso, ascoltando appena le conversazioni intorno a lui, lo sguardo vagante, cercando tra la folla qualcosa di indefinibile, forse un segno, un altro filo della trama che sembrava legare tutte le loro vite in quella città. Sentiva ancora chiaramente, come un’eco insistente e cupa, la profezia che Esmeralda aveva pronunciato, e non poteva fare a meno di chiedersi se quella luce promessa fosse davvero lì, a Middenheim, o se invece dietro di essa si nascondesse un’oscurità ancora più profonda, pronta a inghiottire tutto ciò per cui aveva combattuto.
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Capitolo 1. La tomba perduta di Kruk-Ma-Kali
Pretzel Jack ha risposto a AndreaP a un discussione La Storia in Racconti di Kalamar - Cronache ReanarianeEnarion L' elfo aveva osservato le strade possibili. E come la sua antica maestra suggeriva, forse la grotta era la scelta piu' ovvia. Annui al gruppo, pronto a preseguire.
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Cap. 1 - Si parte!
Elenion Quando il superiore fece il suo ingresso nella tenda, Elenion non si alzò di scatto. Si limitò ad annuire con la stessa lentezza con cui osserva un condannato riconoscere la propria sentenza. All’uscita del capitano, si limitò a un secco: “Giustizia e dovere non sono in contrasto. Ma a volte si pestano i piedi.” Poi lasciò la tenda con passo fermo e silenzioso, seguendo Althir senza aggiungere altro. Solo quando furono fuori dal raggio d’udito delle guardie, rispose alla sua stanchezza con voce asciutta: “Il pericolo non ci colpisce alle spalle. È ovunque, sempre. Se smetti di sentirlo… allora ti ha già preso.” Accompagnò il mago nella sua breve deviazione, in silenzio, senza fretta. Si fermò davanti alla porta della casa rifugio e, prima di salutarlo, aggiunse: “Evoca pure chi vuoi, Althir. Ma ricordati: se un giorno ti troverai a scegliere tra ciò che è giusto… e ciò che è utile, tu mi guarderai. E saprai già la mia risposta.” Lo lasciò andare con un cenno e raggiunse la propria stanza. Non aveva bisogno di incenso, né di formule. Solo di lavare via il sangue dal mantello e pulire l'acciaio della Lunga Guardia. Prima la lama. Poi l’anima. Alla Locanda del Faro Solitario, Elenion mangiò in silenzio. Seduto con le spalle al muro e lo sguardo che spazzava la sala come un cane da caccia in una radura. Non toccò il vino. Non rise. Ma si concesse qualcosa che pochi, vicino a lui, potevano dire di aver visto: un accenno di pace. Non fiducia. Non abbandono. Solo un istante in cui la vendetta poteva aspettare. Ascoltò il racconto ubriaco di Althir senza interromperlo. E quando il mago rovinò a terra dalla panca e si massaggiò la testa ridendo, Elenion si limitò a dire: “Se parli tanto in missione quanto a tavola, è già un miracolo che siamo ancora vivi.” sorrise di gusto pensando a quella caricatura fin troppo veritiera.“ A voi come e' andata invece?” chiese agli altri del gruppo. Il mattino seguente, con la corazza rimessa a nuovo e il volto segnato da poche ore di sonno ma occhi lucidi, Elenion ascoltò Closh senza battere ciglio. Quando Althir chiese informazioni sul mercante, lui aggiunse, senza alzare la voce: “A me basta sapere che tiene qualcosa che la Congrega vuole. Questo lo rende un bersaglio. E se non accetta il nostro aiuto… sarà comunque nostra responsabilità se falliamo.” Guardò il gruppo uno ad uno. “Infiltrarsi va bene. Ma se le cose vanno male, proteggeremo quell’uomo. Con o senza il suo consenso.” Poi si rivolse a Closh: “Mandateci dove serve. I giusti non hanno bisogno di essere ringraziati.”
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Capitolo 4 - Power Behind the Throne
Varian Esmeralda Quelle parole, pronunciate con una voce estranea, tagliente, gli scivolarono sotto pelle come schegge di ghiaccio. Varian sentì i muscoli irrigidirsi involontariamente, ogni fibra del suo corpo reagiva a quel sussurro inquietante, oscuro come la notte senza luna. Morrslieb. La luna maledetta del Caos. Varian conosceva bene le storie che si narravano intorno ai fuochi degli accampamenti del Nord: la luna che impazziva, divorando la luce del sole, trascinando il mondo nell'ombra e nella follia. Quelle parole non erano semplici superstizioni, erano promesse sinistre, profezie nascoste che riportavano alla sua mente le grida degli uomini-bestia, l'odore acre della morte e la disperazione che accompagnava sempre l'arrivo delle forze del Caos. Quando Esmeralda riprese la sua voce, suadente e rassicurante come prima, Varian la fissò in silenzio, cercando nei suoi occhi qualcosa che potesse spiegare quella improvvisa frattura tra lucidità e delirio. «La gloria...» ripeté lentamente, quasi a voler afferrare quelle parole per ancorarsi a qualcosa di reale. «Eppure il prezzo da pagare è sempre alto.» Si alzò lentamente, mantenendo lo sguardo fisso sulla donna, come se volesse imprimere nella memoria ogni dettaglio di quel viso segnato dalle ombre. Non era certo che il futuro potesse davvero essere letto, ma quelle parole, quelle oscure profezie sussurrate, risvegliavano in lui la certezza che qualcosa si stesse muovendo nelle profondità di Middenheim. Con un cenno grave del capo, Varian uscì dalla tenda, tornando al sole accecante della piazza. Il peso del destino, di nuovo, gli gravava sulle spalle. Ma ora almeno aveva una direzione, un luogo preciso verso cui puntare la sua determinazione, anche se la strada fosse ancora nascosta nell'ombra. Si mosse per raggiungere il gruppo.
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Cap. 1 - Si parte!
Elenion Althir e Elenion Elenion non si scompose. Lasciò che Althir parlasse, che cercasse di stemperare la tensione. Lui no. Il volto era una lastra di pietra. Solo gli occhi si muovevano, scrutando il capitano con attenzione lenta, giudicante. Quando parlò, la voce era bassa, sicura. Senza una piega. “Il carro trasportava qualcosa d’interesse per chi mi ha ingaggiato. Niente che violi la legge della città, né che riguardi direttamente l’autorità locale. Il mio compito era la protezione, non la curiosità.” Si fermò un attimo, pesando le parole con cura, come chi ha imparato che anche una sillaba può valere una condanna. “Il committente ha pagato per discrezione e sicurezza. Io ho accettato. E non infrango i patti. Mai.” Si voltò un istante verso il capitano, e aggiunse con voce ancora più asciutta: “So che non vi basta. Ma questa è tutta la verità che posso darvi. Non perché sia un inganno… ma perché è il limite del mio giuramento. E chi serve Hoar non spezza mai un giuramento.” Un breve silenzio. Poi, con calma: “Non eravamo lì per sfuggirvi. Solo per non dover spiegare ciò che non si può dire. Nulla di ciò che è accaduto oggi vi riguarda… e vi assicuro che è meglio così.” Le mani restavano ben visibili sul tavolo, ma lo sguardo... Quello no. Quello era un muro. Un cavaliere che portava tempesta nel cuore e segreti sulle spalle
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Cap. 1 - Si parte!
Elenion Althir e Elenion Elenion camminava al fianco del compagno, lo sguardo avanti, impassibile. Il suo respiro era profondo e costante, come se già stesse contando i secondi prima del giudizio. Non per sé, ma per chi avesse osato dubitare della loro causa. Alla voce bassa di Althir, il paladino rispose senza voltarsi, con parole sussurrate quanto bastava per giungere solo alle sue orecchie. “Diremo la verità. O quella parte che basta a non morire.” Una pausa. Le pupille si muovevano rapide, osservando la tenda, i movimenti delle guardie, le mani sui pomi delle spade. “Se cercano colpevoli, li troveranno. Se cercano giustizia, troveranno noi.” Poi si voltò appena verso di lui, e nel volto di pietra una fessura si aprì in un accenno quasi impercettibile di convinzione. “Siamo tornati vivi da peggio. Lascia parlare me.” Entrarono nella tenda come due uomini stanchi, ma in piedi. Seduti, sì. Ma mai in ginocchio.Elenion si sedette lentamente, il metallo della corazza che sfiorava appena la sedia. Lasciò che l’acqua venisse versata, ma non toccò il bicchiere. Le mani rimasero sul tavolo, aperte, visibili. Non aveva nulla da nascondere. Solo lame e intenzioni. Osservò l’uomo con l’elmo piumato per un lungo istante, e quando parlò lo fece con tono calmo, profondo, come una campana che preannuncia l’ora del giudizio. “Stavamo scortando un carro lungo la via ovest. Una richiesta che come cavaliere errante mi sono trovato ad accogliere dopo essermi assicurato che non fosse contro i miei dettami. Un battito di ciglia. Nessuna menzogna, solo omissioni. Hoar non punisce chi cela, ma chi tradisce. “Siamo stati assaliti nel pomeriggio da uomini armati, organizzati. Era un’imboscata. Abbiamo risposto con la forza necessaria per sopravvivere. Abbiamo anche perso un compagno. Lo sguardo si fece più cupo. L’ombra della vendetta aleggiava sul suo volto come un manto. “Quando vi abbiamo visti presidiare la piazza, abbiamo evitato il ponte. Non per fuggire, ma per evitare di dover spiegare una situazione che avrebbe generato solo confusione. A volte, la legge cammina più lenta della giustizia. E io, capitano, servo quest’ultima.” Si piegò appena in avanti, senza arroganza. “Il mio nome è Elenion Valenar. Paladino di Hoar. Non mento e non temo la vostra indagine. Solo… non perdete tempo a cercare colpe dove c’è stato solo dovere.” Poi tacque, e il silenzio nella tenda divenne spesso. Come nebbia prima del boato del tuono.
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Capitolo 1. La tomba perduta di Kruk-Ma-Kali
Pretzel Jack ha risposto a AndreaP a un discussione La Storia in Racconti di Kalamar - Cronache ReanarianeEnarion Amar di Bosco Grigio - Aerlindir - Divinatore da Battaglia Enarion osservò i due incantatori mutare forma davanti ai suoi occhi: Seldanna e Bjorn si tramutarono in creature alate, rettili antichi con occhi acuti e membra poderose, e con gesti calcolati i compagni si affidarono alle loro schiene squamose, pronti a sfidare l'aria. Lui no. Lui rimase a terra, silenzioso, i lembi del mantello ancora umidi di rugiada. Seguì il volo con lo sguardo: una danza potente e primordiale che strappava l’orizzonte, fendendo la nebbia dell’alba. Eppure non era invidia quella che provava, né stupore. Solo uno studio attento, quasi una reverenza. Quelle magie, quella manipolazione della carne e della forma… avrebbe voluto comprenderle. Ne parlò con se stesso come avrebbe fatto un cartografo davanti a una mappa incompleta. Quando il gruppo atterrò infine ai piedi della statua, Enarion toccò la pietra ruvida con la punta delle dita. Dodici metri. Pietra antica, lavorata con una cura che rasentava la venerazione. L’Hobgoblin era rappresentato seduto su un trono, anziano eppure ancora possente, lo sguardo volto verso la valle come un monarca in eterno giudizio. Il sole dell’alba colpiva la sua corona e ne accendeva i contorni, come se la pietra stessa respirasse un potere ormai sepolto. Enarion inspirò piano. La luce filtrava tra le rocce e la vallata si apriva sotto di loro, maestosa e crudele. Un fiume serpeggiava giù dalla montagna a nord, e dove il suo corso incontrava la terra piana, si era formato un lago. Sulle rive, minuscole sagome di edifici rivelavano la presenza di un villaggio. «Non è una valle che si lascia attraversare senza chiedere qualcosa in cambio», mormorò, appena sopra un sussurro. Poi si voltò verso gli altri. Lo sguardo si posò su ognuno, uno per volta, e infine domandò: «Siamo pronti a proseguire?»
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Capitolo 4 - Power Behind the Throne
Varian Darevic - Cavaliere Pantera Nella tenda di Esmeralda Il silenzio che calò nella tenda aveva il peso soffocante di un'attesa improvvisa, inquietante. Varian sollevò lentamente lo sguardo, cercando gli occhi della donna, ora immobili e persi nel vuoto. Le sue parole non avevano toccato nulla che fosse realmente nascosto. Di cicatrici e traumi ogni cavaliere ne era portatore. Tutti piu' o meno erano accumunati da violenza e perdita, almeno quelli che riuscivano ad arrivare a quell'eta'. Quindì, si aveva ragione. Varian era un guerriero, cresciuto tra la violenza delle battaglie e il freddo pungente del nord, segnato dal dolore e dalla perdita. Quelle ferite avevano plasmato la sua anima quanto le spade dei nemici avevano segnato il suo corpo. «mmm...» mormorò, con voce appena udibile, mentre aspettava che lei continuasse. Eppure, qualcosa in quel silenzio improvviso lo inquietava, sicueramente più delle parole appena pronunciate. Attese, il respiro appena trattenuto, mentre l'incenso continuava a bruciare lentamente, riempiendo l'aria di una promessa sospesa, come se il destino avesse deciso, per un istante, di fermarsi a guardarlo in faccia.
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Uccisori di Giganti - Gruppo Unico
Varian Lo spadone apre in due la carne dell'orco con facilita'. Sento lo sguardo degli antichi Dei su di me, mentre cerco di resistere all'ombra che mi porta via parte della forza e della rabbia. Mi giro quindi verso una delle ombre e calo la spada. Master Attacco l'ombra piu' vicina Attacco+14 Danno 2d6+6
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Capitolo 4 - Power Behind the Throne
Varian Darevic - Cavaliere Pantera Nella tenda di Esmeralda Varian si soffermò un istante sulla soglia della tenda, lasciando che gli occhi si abituassero lentamente all’oscurità densa e profumata. L’odore forte dell’incenso sembrava avvolgerlo come un velo, creando attorno a lui una sensazione irreale, quasi onirica. La luce tenue della lanterna appesa filtrava appena, disegnando ombre lunghe e indefinite che si muovevano sinuose sul drappo rosso del tavolo. La voce della donna, calda e melodica, lo colse di sorpresa, riportandolo delicatamente alla realtà. Varian la guardò con attenzione, notando subito i capelli rossi corti e i vestiti sgargianti, così in contrasto con la sua pelle scura. C'era in lei qualcosa di esotico, di profondamente diverso da tutto ciò che era abituato a vedere nei confini grigi e severi del Nord. Con calma, quasi cerimoniosamente, Varian si sedette davanti a lei, appoggiando delicatamente i gomiti sul tavolo. La guardò negli occhi, esitando appena prima di parlare, come a misurare bene le parole che stava per pronunciare. «Non saprei dirvelo con esattezza, Esmeralda,» iniziò, la voce bassa, profonda, «forse è stato solo il filo sottile della curiosità a condurmi qui. O forse qualcosa di più. Qualcosa che sfugge alla comprensione razionale, una forza più grande che tesse e muove i destini degli uomini.» Si interruppe per un istante, osservando intensamente la donna, come cercando nei suoi occhi una risposta che ancora non sapeva formulare. «Ditemi voi. Che cosa vedete nel destino di un uomo che porta con sé soltanto dubbi e cicatrici, e la promessa fatta a un mondo che lotta ogni giorno per non cedere al buio?»
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Capitolo 1. La tomba perduta di Kruk-Ma-Kali
Pretzel Jack ha risposto a AndreaP a un discussione La Storia in Racconti di Kalamar - Cronache ReanarianeEnarion Amar di Bosco Grigio - Aerlindir - Divinatore da Battaglia Il respiro era lento, regolare, come quello di chi non dorme davvero. Nella penombra della grotta, il corpo immobile di Enarion sembrava una scultura d’ombra e luce, plasmata dal chiarore fioco che filtrava tra le rocce. Solo quando il primo barlume dell’alba cominciò a scivolare sulla pietra umida, i suoi occhi si aprirono. Nessuno scatto, nessun sussulto. Solo un lento ritorno alla veglia. Era rimasto in trance per tutta la notte, come facevano gli elfi della sua stirpe, ma non era stato un riposo sereno. Aveva camminato nei corridoi oscuri della propria mente, tra le visioni che Ancara gli aveva lasciato. L’eco della voce dello spirito aleggiava ancora nei recessi della sua memoria, come il canto lontano di una tempesta che si allontana senza scomparire. Si alzò in piedi, lentamente, e si avvicinò al bordo dell’anfratto, là dove la roccia cedeva alla valle. La vide stendersi davanti a lui, vasta e implacabile, ancora avvolta da una bruma leggera che si alzava dai campi anneriti. Da qualche parte, in quella distesa, giaceva la tomba dell’Hobgoblin Re. Ma tra loro e il sepolcro, aleggiava la forma terrificante del drago. Seldanna avrebbe presto operato un incantesimo di trasmutazione, potente e raffinato. Ne immagino le sfumature, il modo in cui avrebbe piegava la materia, ridefinendola. La sua mente si mosse istintivamente, immaginando il flusso, la struttura, le parole non dette. Questa magia... la voglio imparare, pensò, con la lucidità fredda di uno studioso e la fame di un sopravvissuto. Si voltò, incrociando lo sguardo dei compagni. La luce dell’alba gli disegnava un profilo austero, eppure non stanco. «È tempo?» domandò semplicemente, con quella voce calma e tagliente che portava con sé l’abitudine di dare ordini senza alzarli. Si mosse verso di loro con passo leggero, la mano sfiorando la custodia del suo grimorio. «Abbiamo visto ciò che dovevamo vedere. Ora… vediamo quanto è profonda questa tomba.» Non servivano altre parole. Chiunque avesse vissuto una guerra sapeva che l’alba non è mai solo un inizio. È anche un avvertimento.
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Cap. 1 - Si parte!
Althir e Elenion Nonostante stia attento ai suoi passi, il cavaliere e' tutto fuorche' furtivo. La guerriglia la conosce, attendere, controllo del campo e attacchi a sorpresa. Ma muoversi non sentito in uno spazio cittadino e' tutta un altra cosa. Si immobilizza, aspettando che qualsiasi cosa il suo compagno stia facendo abbia effetto.
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Uccisori di Giganti - Gruppo Unico
Varian Il cavaliere errante estrae lo spadone da uno degli orchi abbattuti per inferire sul prossimo. Avrebbe cercato di eliminare gli orchi rapidamente per poi spostare la sua rabbia sulle ombre. Continuo ad attaccare gli orchi, finché non ne rimangono più Attacco +16 danni +8
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Cap. 1 - Si parte!
Eenion e Althir Elenion rimase fermo mentre Althir armeggiava con la sfera di resina. Non si mosse nemmeno quando il mago gli passò il ciglio davanti agli occhi, tracciando simboli nell’aria. L’incantesimo si attivò con un sussurro magico appena percettibile, e nel tempo di un battito d’ali... svanì alla vista. Non disse nulla. Non fece cenno alcuno. Ma per un istante, un battito soltanto, sorrise. Un sorriso teso, di chi sa che il trucco non salva, ma può guadagnare secondi preziosi. Poi si mosse. I passi erano leggeri ma decisi, il mantello stretto contro il corpo, ogni movimento ridotto all’essenziale. Non era abituato a nascondersi — non era nel suo sangue. Ma aveva imparato, da quando era diventato un cavaliere errante, che la vendetta non ha sempre bisogno di una fanfara per essere servita. Mentre attraversava il ponte, il cuore batteva lento, la mente già calcolava le uscite, i punti ciechi, i volti delle guardie. Per ora, passare. Più tardi… giudicare. Cerco' di superare la piazza come un'ombra senza nome, con Hoar come unico testimone. Poi si diresse al punto di ritrovo, pronto a riapparire, se chiamato. O se sfidato.
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Capitolo 1. La tomba perduta di Kruk-Ma-Kali
Pretzel Jack ha risposto a AndreaP a un discussione La Storia in Racconti di Kalamar - Cronache ReanarianeEnarion La notte era passata tranquilla. E dopo aver fatto il turno di guardia aveva vegliato in una trance di esercizio arcano, mentre ricordi di altre battaglie andavano a confondersi sullo sfondo dei sogni lucidi. Al mattino l'elfo se ne stava avvolto nel suo manto, osservando verso la direzione della statua. Vogliamo provare a raggiungerla? Credo abbia piu' senso tentare la fortuna li che nella tana del drago.