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Dragons´ Lair

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Pretzel Jack

Circolo degli Antichi
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Tutti i contenuti pubblicati da Pretzel Jack

  1. Ragazzi, attesa finita , in questi giorni partirei per bene; tutti pronti?
  2. Elenion Elenion ricambiò la stretta con forza pari, senza stringere oltre il necessario. Gli occhi, freddi ma attenti, si soffermarono prima sul volto dell’uomo, poi sull’Urgrosh. Era un’arma che raccontava molto di chi la portava: non si possiede senza dedizione, né la si mantiene in quel modo senza rispetto per il mestiere. “Ruomir.” Un cenno breve. “Gli uomini rispecchiano chi li guida. Li tratti come compagni, non come pedine. È un buon segno.” Seguì il capitano lungo il giro d’ispezione, osservando in silenzio, memorizzando posizioni, volti, distanze, porte. Il terzo piano lo fece rallentare, lo sguardo che si soffermava più a lungo sulla cancellata. “Ordini o meno, ogni piano di questa casa è parte del perimetro. Se una minaccia dovesse venire dall’alto, dovremo pensarci entrambi. Le restrizioni di Dulcamara non cambiano questo fatto.” Non c’era sfida nel tono, solo la certezza di chi vede la sicurezza come un tutto indivisibile. Di fronte agli alloggi, Elenion si fermò, lo sguardo a valutare anche quella stanza come fosse un bastione. Poi tornò a guardare Ruomir. “Tre domande. Primo: avete protocolli per attacchi interni, o vi basate solo su un assalto dall’esterno? Secondo: gli armadi neri lungo i portici… sono parte della difesa o semplice deposito? Terzo: che tipo di minaccia ti aspetti di più, e che tipo di minaccia temi di più?” Rimase immobile, in attesa della risposta, lo sguardo fermo come se ogni parola di Ruomir sarebbe stata pesata e giudicata. Master Ho fatto 21 su storia
  3. Varian Mia Gudrod e Varian Il cavaliere pantera guardo i nuovi compagni alzarsi. La loro ricerca di denaro era qualcosa che il cavaliere non poteva comprendere del tutto. Non quando sembrava essere il motore predominante delle proprie azioni. Vogliamo ritornare nelle strade? Ci sono molti altri eventi a cui assistere. Disse ai due con cui era rimansto. Poteva essere anche il momento giusto per conoscere meglio quegli insospettabili compagni di Carnevale.
  4. Enarion Le ferite pulsavano, un dolore che spillava il sangue immortale dell'elfo sul suolo antico. Quella tomba sarebbe potuta facilmente diventare la loro se non stavano attenti. Cerco di farsi forza mentre veniva aiutato a tornare al sicuro. Accasciato al suolo avrebbe poi parlato con voce strozzata. Sento qualcosa che non va, potete curarmi? Le mani cercarono l'antico tomo arcano. Era arrivato il momento di utilizzare la sua magia ben prima di quanto avesse pensato.
  5. Ragazzi, la settimana di ferragosto è un po’ complicata per me e so che Killua è in ferie; se riesco rispondo comunque, ma consideriamo oramai di ripartire in pompamagna finito il mese praticamente.
  6. Elenion, Paladino di Hoar Elenion si era mantenuto in silenzio fin lì, lasciando che fossero le parole degli altri a fluire, come l'acqua che cerca il proprio livello. I suoi occhi, invece, erano già a caccia: lungo gli architravi, sulle mani dei servitori, negli spazi vuoti tra le colonne, là dove le minacce non si annunciano, ma aspettano. All’arrivo nello studio di Dulcamara, osservò lo gnomo con attenzione, non rispetto cieco, né diffidenza: solo quel tipo di valutazione che spetta a chi giudica ogni anima in base al peso che porta. Quando lo gnomo lo nominò e assegnò il compito, Elenion si fece avanti di un passo. Restò in piedi. “Mastro Dulcamara,” iniziò, la voce profonda, ferma come una sentenza. “Svolgerò il compito che mi è stato affidato con precisione e giudizio. Non ho bisogno di prove o conferme. Ho fatto un voto. E quando parlo di falle, non intendo solo quelle nei muri.” Uno sguardo breve ai colleghi, poi tornò su Dulcamara. “Studierò il capitano. Le pattuglie. Gli orari. Le porte. Il personale.” Una pausa. “E anche lei, mastro.” Non era una minaccia. Era una constatazione. Un paladino di Hoar non agisce per sfiducia. Ma nessuno è escluso dal giudizio. Poi si voltò verso la finestra più vicina, da cui si poteva scorgere parte del cortile. “Non ho domande. Comincio ora.” E, come sempre, non cercò approvazione. Solo la via più breve verso la verità.
  7. Varian Il cavaliere pantera guardava l'uomo con diffidenza, Parlate gli intimo'.
  8. Enarion L'elfo si strinse nel manto, accettando la decisione del gruppo, seppur restio a varcare quel luogo di morte. I suoi occhi fendettero le ombre di quel luogo, posandosi sulle statue. Muoviamoci cauti disse, proiettandosi nella stanza
  9. Si ragazzi, io ho intenzione di portarla avanti e impegnarmi per provare a portare la mia idea di gioco di ruolo, ma prendiamocela comoda quanto serve, almeno finche non mina l'entusiasmo generale, che e' il principale motivo di arenamento delle campagne pbf
  10. Ragazzi aspettiamo un attimo @Kensei che e' in ferie. Oramai partiamo non appena lui rientra per postare.
  11. Enarion Riaprii gli occhi sul resto del gruppo, la sua divinazione si era dissolta come una ragnatela al vento. Ho chiesto se il portale specchio si trova in questo luogo, la risposta e' stata che siamo ancora lontani dalla nostra meta'. Che volete fare? Volete vedere comunque cosa si cela qui, o cerchiamo altrove?
  12. @Kensei @Killua @CocceCore @shadyfighter07 Ho fatto il primo post , mettete seguire per le notifiche se non lo avete già fatto ✌️
  13. Info di gioco Ragazzi benvenuto al vostro primo giro di post. Utilizzeremo il prologo per approfondire ambientazione, personaggi giocanti e non, le regole del gioco, i fronti, l'orologio, l'esplorazione, la sopravvivenza ed altre dinamiche che caratterizzeranno la vostra avventura. Scrittura del Master: Utilizzero' il grassetto ogni volta che uso una mossa morbida, utilizzero il grassetto rosso ogni volta che uso una mossa dura. Per spiegarvi cosa sono le mosse del master : Mosse Quando tutti ti guardano per sapere cosa succede scegli una di queste. Ogni mossa è qualcosa che accade nella fiction del gioco—non sono parole in codice o terminologia specifica. Ad esempio, “Consuma le loro risorse” significa letteralmente che devi far spendere ai personaggi le loro risorse. Usa la mossa di un mostro, un pericolo, o un luogo. Rivela una verità sgradita Mostra i segni di una minaccia incombente Infliggi danno Consuma le loro risorse Rivoltagli contro le loro mosse Separali Crea un’opportunità appropriata alle capacità di una classe Mostra il lato negativo delle loro classi, razze o oggetti Offri un’opportunità, con o senza un costo Metti qualcuno in difficoltà Spiega le conseguenze o il prezzo da pagare e chiedi di nuovo Non dire mai il nome delle mosse che fai (è uno dei tuoi princìpi). Fai in modo che sia una cosa reale che accade ai personaggi: “Mentre schivi la mazza dell’ogre che torreggia su di te, scivoli e cadi sul duro. La tua spada si perde nell’oscurità. Pensi di aver visto dov’è andata a finire ma l’ogre sta avanzando verso di te. Che cosa fai?”. Non importa che mossa tu faccia, concludi sempre con “Che cosa fai?”. Le tue mosse sono un modo per perseguire i tuoi obiettivi, uno dei quali è riempire di avventura la vita dei personaggi. Quando un incantesimo impazzisce o il pavimento gli scompare da sotto i piedi, gli avventurieri devono reagire o soffire le conseguenze dell’inazione. Quando Fare una MossaFai una mossa: Quando tutti ti guardano per sapere cosa succede Quando i giocatori ti danno un’opportunità d’oro Quando tirano un 6- Solitamente, quando i giocatori ti guardano per sapere cosa succede fai una mossa morbida, in caso contrario fai una mossa dura. Una mossa morbida è una mossa che non ha conseguenze immediate e irreversibili. Solitamente significa che è qualcosa di non completamente negativo, ad esempio mostrare ulteriori ricchezze da conquistare oltrepassando un golem (offrire un’opportunità con un costo). Può anche significare che è qualcosa di negativo, ma hanno il tempo di evitarlo, ad esempio far scagliare una raffica di freccie a dei goblin arcieri (mostra i segni di una minaccia incombente) con la possibilità di schivarle e allontanarsi dal pericolo. Ignorare una mossa morbida diventa un’opportunità d’oro per fare una mossa dura. Se i giocatori non fanno nulla mentre il nugolo di frecce li raggiunge, è un’opportunità d’oro per usare la mossa infliggi danno. Le mosse dure, al contrario, hanno delle conseguenze immediate. Infliggere danni è quasi sempre una mossa dura, perché si tratta una perdita di PF che non potrà essere colmata senza intervento da parte dei giocatori. Quando hai la possibilità di fare una mossa dura puoi fare una mossa morbida al suo posto, se è più appropriata alla situazione. A volte le cose si risolvono per il meglio. Utilizzero' invece il sottolineato quando aggiungo dettagli al mondo. Sfruttate questo primo giro di post per descrivere i vostri personaggi. Per qualsiasi domanda utilizzate l'altra discussione o mandatemi un messaggio. Per il prologo non mettiamo limiti di tempo per rispondere, vediamo come va. Buon gioco. Il vostro Master PJ Nero Ti hanno visto arrivare al tramonto, o almeno così dicono i bambini che si arrampicano sulle torri più basse per contare le ombre che passano i cancelli. Il sole era basso, quasi annegato nel sangue tra le montagne, e la tua sagoma solcava la strada come un ricordo che torna quando non dovrebbe. La Via della Breccia era più polvere che pietra. I cavalli arrancavano tra le tende degli sfollati, e la tua andatura silenziosa non faceva notizia. Troppi forestieri negli ultimi giorni. Troppa rovina. Ma tu... tu non sei come gli altri. Le mura di Carthagorn ti hanno riconosciuto subito. I loro bastioni neri, scolpiti nella roccia viva della montagna, ti hanno guardato passare con indifferenza antica. Non si piegano alle storie degli uomini, ma ricordano. E forse, nel sussurro del vento tra i merli, il tuo nome è passato, come un tempo passavano ordini e veleni nelle stanze del potere. Nessun araldo è sceso per accoglierti. Nessuna fanfara. Solo un soldato che ha alzato la lancia a mezz’asta, un gesto distratto, come chi annuisce a un sogno ricorrente. La tua sistemazione è stata predisposta nel Quartiere degli Ambasciatori, a sud della Porta d’Onice. Un tempo vi soggiornavano re e filosofi. Ora le finestre sono rotte, le fontane asciutte. Solo Emrik, un servo col naso rotto e le mani callose, ti ha aperto con un cenno muto. Ti ha lasciato le chiavi su un piatto d’argento annerito. "Ci sono due stanze senza muffa, messere," ha detto, "una guarda il burrone, l’altra l’antico giardino. Ma il giardino è morto." Ti ha guardato come uno che cerca di capire se sei il tipo da burrone o da giardini morti. La notte è caduta in fretta. Dalle strade salivano lamenti e canti, tamburi battuti a mani nude da profughi in cerca di calore. Eppure, tu lo sai: Carthagorn non canta. Carthagorn prega, e lo fa in silenzio. Ti sei mosso tra i vicoli come fanno i vecchi spettri. Hai visto le statue dei sovrani lungo il Viale del Patto, ognuna con un occhio rivolto a nord, l’altra perso nel ricordo. Hai passato la Piazza del Manto Bianco, dove una volta parlava l’Imperatore. Ora ci parlano solo i ratti e i venditori di paura. Hai forse riconosciuto un volto tra la folla. Un vecchio compagno? Un nemico? O solo una riflessione storta in una vetrata rotta? La mattina dopo Il Palazzo dell’Eco non ha campane. Ha pietra, fredda e spietata. Ha torri come spine. Ha corridoi che parlano di guerre antiche e mani che non tremavano. La sua porta si è aperta per te con il suono del ferro su ferro. Lì, due guardie in armatura brunita ti hanno squadrato. Una ha tossito. L’altra ha stretto il pugno sul cuore. Hanno riconosciuto lo stemma della rosa nera, forse. O solo lo sguardo. Hai fatto un passo dentro. Il silenzio del Palazzo ti ha accolto come un parente perso. Alle pareti, arazzi laceri raffigurano battaglie dimenticate. Una voce lontana discute, forse litiga. Un canto soffocato ti raggiunge, forse una preghiera. Nessuno è venuto incontro a te. Ma sapevano che saresti arrivato. E ti stavano aspettando. Ora tocca a te decidere dove poggiare il tuo primo sguardo. La sala del consiglio? Un balcone sul cortile? Una statua che ti attira senza motivo? Che cosa fai? Thaddeus Non c’è viaggio, per te. Carthagorn ti ha visto nascere. Ti ha cresciuto col silenzio della pietra e il gelo dei marmi. Tu non sei arrivato. Tu sei sempre stato lì. La città ti conosce. Ne porti il passo, la postura. Sai dove poggiare il piede nei corridoi del potere, e dove abbassare lo sguardo nei quartieri bassi. La polvere sulle vetrate delle cappelle, il vento che scivola tra le cripte, le risate sommesse dei chierici, tutto questo ti ha formato più delle spade o dei sermoni. Ma oggi… oggi è diverso. La città è nervosa, Thaddeus. Lo senti. Il cielo si è abbassato. Le guglie del Distretto Sacro sembrano artigli contro le nuvole, e i corvi si sono fatti numerosi. Le campane dei templi bianchi non suonano da tre giorni. Troppa tensione. Troppo potere raccolto in un unico luogo. Nel Conclave Alto, ti è stata assegnata una stanza che un tempo fu di un oratore imperiale, ora ridotta a candele e pergamene lasciate a metà. Il letto è duro, le finestre si aprono sul lato est della città, da cui si vedono le fumerie delle fucine e le prime torri delle cinta murarie. Il servo che ti ha accompagnato non ha detto una parola, solo ti ha consegnato una chiave d’avorio. Sul manico, inciso: “A chi non ha eredità, è concesso ardere.” La gente ti saluta per strada, se ti riconosce. Una madre ti ha fatto il segno del Sole sul petto, senza sapere bene perché. Un vecchio ha sputato nel canale quando sei passato. Un confratello, più giovane, ti ha seguito con gli occhi troppo a lungo prima di svanire in un vicolo. Carthagorn ti scruta. Ti mette alla prova. Il tuo nome è girato. "Il paladino senza lignaggio", dicono. "Quello scelto per combattere le Ombre", sussurrano altri. Alcuni ti rispettano. Altri temono il potere che ti è stato dato. Nessuno lo contesta apertamente… ma c’è astio negli sguardi dietro ai sigilli. La notte prima dell’assemblea, sei sceso fino alla Cappella del Pianto, come facevi da ragazzo. Lì, tra le pietre ancora macchiate di vecchie cerimonie, hai trovato la piccola alcova dimenticata, quella oltre il giardino degli orfani. I tre salici piangenti ti hanno lasciato passare. Lo fanno solo con chi ha conosciuto il vuoto. Dentro, nessuna luce se non la tua. Una statua erosa del Primo Imperatore regge ancora la spada rivolta verso il nord. Sul pavimento, cera consumata, tracce di ginocchia. Forse c’è chi prega ancora qui. Forse… sei l’ultimo. Quando al mattino ti sei incamminato verso il Palazzo dell’Eco, hai sentito le campane. Non quelle del Culto. No. Quelle della Torre Giudicante, il suono cupo che avvisa l’arrivo di una nuova crisi. Qualcosa è accaduto. Un’incursione, forse. Un'altra città persa. Da chi potresti informarti? Che cosa fai al riguardo? Le guardie del Palazzo ti conoscevano. Ti hanno aperto le porte senza una parola. Qualcuno ha fatto il tuo nome ad alta voce, spezzando il silenzio dell’atrio. Un cavaliere della Marca dell’Est ti ha guardato con disprezzo. Un accolito della Marca del Sud ha chinato il capo. I corridoi erano freddi, spogli. Le voci dei nobili rimbalzavano tra le colonne. “Strategia… tradimento… saccheggio…” I soliti vocaboli degli uomini in armi. Ora sei qui. In piedi nella sala dove si decide il futuro dell’Impero. Una sedia ti attende. Ma anche gli occhi di chi dubita. Di chi odia. Di chi ti deve ascoltare. Il grande tavolo tondo ospita politici, le alte cariche dell'esercito ed ovviamente i membri del consiglio che guida la citta' e i rappresentanti della chiesa. Quattro sedie intarsiate invece sono state predisposte per il Comando di Guerra. Tu sei il primo ad essere arrivato. Carthagorn non perdona chi si siede, se non è pronto ad alzarsi con una decisione. Che cosa fai? Nivara Non c’è muschio a Carthagorn. Nessun sussurro di fronde, nessun volo che taglia il cielo come un presagio. Solo vento che raschia la pietra, e occhi che guardano troppo a lungo. Sei entrata in città prima dell’alba, cavalcando un destriero grigio dal passo antico. Non ti hanno scortata. Nessuno ne aveva il coraggio. Il tuo nome ti aveva preceduta. O forse era il tuo silenzio. Le guardie sulle mura si sono fatte da parte. Nessun saluto, nessuna sfida. Solo dita che stringevano l’elsa con un tremore che non era freddo. Perché una druida è una domanda, Nivara. E tu sei l’unica risposta rimasta. Ti hanno sistemata , per scelta o per caso, non importa, in una torre addossata al fianco dimenticato del Collegio delle Rune. Un luogo che la città pare aver smesso di nominare. Le finestre danno su un giardino in rovina, dove crescono alberi storti e l’edera si arrampica come una mano affamata. I gufi ci fanno il nido. Le volpi ci passano in fretta. Tu ci resti ore. Hai camminato da sola per vicoli dove il sole non entra. Hai annusato l’aria, cercando qualcosa che ti rassicurasse. Ma qui tutto è spezzato: l’equilibrio, il ritmo, la voce della terra. Sotto le pietre batte un cuore, sì, ma non canta. Borbotta. E tu lo ascolti, anche quando fingi di non farlo. I bambini ti guardano. Gli anziani ti evitano. I mercanti ti offrono cose che non hai mai chiesto. Gli animali, loro, ti riconoscono. Un vecchio cane ti ha seguito per tre strade, poi si è sdraiato davanti alla torre. Non se n’è più andato. C'è chi dice che non sia un cane, ma non l’ha detto a te. Lo scacci o lo porti con te? Oggi, finalmente, ti sei diretta al Palazzo dell’Eco. Hai scelto di camminare a piedi nudi. Per sentire la città sotto la pelle? Per rispetto? O solo per non lasciar tracce? Le guardie ti hanno vista arrivare e si sono fatte da parte, come acqua intorno a una pietra. Nessuno ti ha chiesto chi fossi. Ora sei qui, oltre le grandi porte, nel salone dove si riuniscono i Poteri. Le parole rimbalzano tra le colonne, gonfie di guerra e di orgoglio. Tu, invece, sei ferma. E la città, quella vera, ti sta guardando. Non quella fatta di uomini e armi. Ma quella fatta di memoria e radici. Nivara, cosa provi? È davvero qui che devi stare? O sei qui per qualcosa che neanche Arkastel riesce più a controllare? Che cosa fai? Varka Hai fatto tutto il viaggio con le armi a portata di mano. Non per parata. Perché la tua carne non si fida del mondo senza acciaio. I cavalli hanno avuto paura quando sei passata. Anche i cavalieri. Qualcuno ti ha indicata con la punta del mento, sussurrando: "Quella viene dalla legione." Tu non hai risposto. Perché in battaglia non si parla. Si respira, si colpisce, si vive. Hai visto Carthagorn dal ciglio della collina, al sorgere del sole. Nessun deserto. Nessun ferro rovente. Solo pioggia nell’aria e pietra ovunque. Ti è sembrata fredda come la voce di un padrone, ma più grande di ogni arena. Per un attimo, hai pensato: Questa città potrebbe uccidere anche me. Poi hai sorriso. E sei entrata. I cancelli si sono aperti per te solo dopo che hai mostrato il sigillo della Leonessa. Le guardie ti hanno squadrata. Alcune hanno distolto lo sguardo, altre ti hanno misurata come si fa con un’arma da maneggiare con cautela. Una donna ti ha sputato vicino ai piedi. L’hai ignorata. Se fosse stato il Sud, l’avresti probabilmente sepolta sotto la sabbia. Ti hanno assegnato un alloggio nella Casa dei Veterani, una vecchia caserma del centro. Odora di olio per armi, sudore secco e gloria andata a male. I soldati ti parlano poco. Solo i più folli ti cercano al tavolo. Uno ha provato a toccarti il braccio. Ora ha una spalla slogata o lo hai respinto con gentilezza? La città ti fa schifo. Troppo morbida. Troppa gente che crede che la guerra sia fatta di bandiere e parate. Ma poi… Poi hai visto lui. Un uomo. Non un guerriero. Forse un mercante. Forse un ladro. Forse niente. Ti ha guardata come nessuno aveva mai fatto. Non con paura. Non con rispetto. Con fame. Non quella della carne, ma di verità. Da allora lo cerchi. Tra i mercati, tra i vicoli, tra le finestre al buio. Ma non lo hai piu' visto. Non dormi bene. E la notte hai incubi che non sono tuoi. Oggi, però, è il giorno del Consiglio. Hai marciato lungo il Viale dell’Ascensione, piena di statue e vessilli, come fosse un altro campo di battaglia. Il tuo passo ha fatto tremare la pietra. I nobili ti fissano come si guarda un leone dietro la gabbia. Alcuni sorridono. Alcuni scommettono su quanto durerai. Ma quando arrivi al Palazzo dell’Eco, nessuno ti ferma. Nessuno ti chiede nome o motivo. Perché il tuo nome è inciso sull’elsa della tua lama. E il tuo motivo è inciso nella carne. Varka, questa non è la tua guerra. Ma lo sarà. E forse, sarà l’ultima. Oltre la scalinata, attraverso un grande portone si apre la sala dove si terra' il consiglio di guerra. Una sedia ti aspetta. Che cosa fai?
  14. Ragazzi, ottime risposte tutti, mi avete dato gia' una forte impressione dei vostri personaggi. In questi giorni cominciamo e le altre domande che ho in testa ve le faccio via via.
  15. Varian Il paladino aveva deciso di accompagnare il suo compagno ad occuparsi della gestione delle risorse del gruppo. La presenza del cavaliere errante era imponente, con quel tocco di divino nei tratti e nelle movenze. Interrompe il venditore con la mano guantata durante il suo sproloquiare riguardo i due oggetti. Buon mercante, noi siamo avventurieri ma non in cerca di fortuna o gloria. Siamo baluardi, protettori e servitori. Non vogliamo separarti da un guadagno onesto, ma le nostre risorse sono contigentate. Aiutarci con un prezzo di favore e' un modo per aiutare il bene, il retto ed il giusto. Qualita' che immagino condividiate e che vogliate veder protette, giusto? Master Persuasione +7 se puoi fare tu il tiro che non ho accesso a discord da questo terminale.
  16. Varian Varian sollevò il boccale di birra scura, ma invece di portarlo alle labbra, lo lasciò a mezz’aria, lo sguardo fisso oltre la tavolata. L’uomo grassottello, sul lato opposto della strada, faceva finta di osservare uno stand di salsicce, ma gli occhi, piccoli, nascosti dietro sopracciglia sudate, tornavano puntualmente verso di loro. Il cavaliere socchiuse gli occhi. Non era il primo sguardo sospetto che incrociava in vita sua. Quel tipo non era uno spettatore occasionale. Non aveva l’aria di chi apprezza una fiera. Il suo corpo era teso, impacciato in abiti troppo caldi per l’estate. E nonostante la mole, si sforzava di restare immobile. Varian inclinò appena la testa, parlando senza distogliere lo sguardo: «Quel grassone oltre la strada… finge d’interessarsi allo stand, ma guarda noi. Non una volta: tre.» Fece un sorso, poi poggiò lentamente il boccale. «Non ha l’aria di un borseggiatore. Troppo nervoso. Troppo… insistente. Che pensi?» Il cavaliere si passò una mano sul fianco, sistemandosi la cintura. Un gesto naturale, ma che gli permise di liberare l’accesso al pugnale che portava nascosto sotto il mantello. Non disse altro. Non serviva. Restò seduto, tranquillo in apparenza. Ma dietro lo sguardo calmo, ogni fibra era pronta. Se l’uomo si muoveva, l’avrebbe seguito. Se l’uomo veniva da loro… Beh, che il sole di Sigmar fosse testimone
  17. Enarion Il volto del mostravia era una maschera di sale. Da sotto la veste estrae un piccolo sasso di pietra bianca, con il quale traccia un segno per terra. Al suo interno mette alcuni reagenti e delle pepite di argento grezzo. Si siede al suo limitare, recitando una nenia in elfico, triste e malinconica. Mentre il suo occhio arcano si dissolveva come la sua concentrazione per mantenere attivo l'incanto, la dimensione di ombra e trama in cui viveva Ancara si fece spazio nella sua mente. Con gli occhi velati dalle ombre, Enarion osservo' la presenza inquietante dello spirito. La donna ragno gli sorrideva. Il portale specchio si trova in questo luogo? La domanda semplice e diretta. Incantesimo lanciato come rituale Divinazione di 4° livello (rituale) Tempo di Lancio: 1 azione Gittata: Incantatore Componenti: V, S, M (incenso e un'offerta sacrificale appropriata alla religione dell'incantatore, del valore complessivo di almeno 25 mo, che l'incantesimo consuma) Durata: Istantanea Tramite la sua magia e la sua offerta, l'incantatore entra in contatto con una divinità o con i servitori di una divinità. L'incantatore può porre una singola domanda relativa a uno specifico obiettivo, evento o attività che si verificherà entro 7 giorni. Il DM fornisce una risposta onesta, che potrebbe essere costituita da una breve frase, unaa rima enigmatica o un presagio. L'incantesimo non tiene conto delle possibili circostanze che potrebbero cambiare l'esito del responso, come il lancio di ulteriori incantesimi aggiuntivi o la perdita o l'aggiunta di un compagno. Se l'incantatore lancia l'incantesimo due o più volte prima di completare il suo riposo lungo successivo, esiste una probabilità cumulativa del 25 per cento per ogni lancio dopo il primo di ottenere un responso casuale. Il DM effettua questo tiro in segreto.
  18. Ragazzi eccomi. Allora le schede vanno bene, proseguiamo con le domande. Sono pensate per aiutarvi a delineare i personaggi e allo stesso tempo plasmare il mondo in cui li muoverete. Come vedrete,vi indirizzo in alcune direzioni e aggiungo particolari specifici, forse andando anche contro la vostra idea iniziale del pg, ma diciamo che un po' e' per il mio divertimento che mi piace mischiare le carte, un po' serve alla storia 😅. Molti dettagli sono lasciati nebulosi invece. Alcune cose e' perche' ho intenzione di arricchirle dopo, ma sentitevi liberi di provare ad aggiungere voi qualche spunto se vi va. OVEST @Kensei Nero Dessendre; Le Selve Infrante sono la tua casa. Ser Daerin Oakhart, detto il Guardiano delle Fronde, un veterano segnato da mille guerre protegge la Marca dell'Ovest. Onorevole, pragmatico, ha servito l’Impero da giovane e crede ancora nella sua salvezza. È uno dei pochi a non cercare il potere, ma la pace. Comanda i suoi uomini con giustizia e precisione, ma ha occhi stanchi. Ha scelto te per rappresentare l'Ovest nel consiglio di Guerra sul campo. Perche'? Siete forse vecchi amici o commilitoni prima che lui prendesse il ruolo di Protettore? O lo hai servito come esploratore guadagnando il suo rispetto in qualche battaglia che vuoi raccontare? Sei figlio di un casato in rovina, ma il tuo nome ha ancora potere. Parlami del tuo casato, del suo simbolo, delle sue terre e soprattuto per cosa e' famoso e perche' e' un nome che ancora conta nelle marche dell'Ovest e non solo. Le altre Marche: Sei un ramingo, ed hai girato in lungo e largo l'impero. Sei affascinato da una delle altre Marche e dalle loro genti, mentre per un altra provi un intima sfiducia. Quali sono? CENTRO @Killua Thaddeus; Non conosci i tuoi genitori, sei uno dei tanti bambini orfani della capitale imperiale, lasciati alle porte di uno dei Templi bianchi. Nonostante le difficolta' date dai tuoi natali ora rappresenti la Marca del Trono nel Consiglio di Guerra. Il consiglio governante ti ha investito di un potere che nessuno del tuo ordine ha, neanche il Primo Cavaliere. Ci sono molte religioni nell'impero, ma una e' la piu' importante, ed e' questa che il tuo ordine serve. (del tuo ordine specifico ti parlo nella prossima sessione di domande ) Culto del Sovrano in Viaggio Religione imperiale dell’Impero degli Uomini Questo gesto è chiamato l’Ultimo Servizio: non è fuga, ma sacrificio. Non è morte, ma custodia. Il culto crede che i Sovrani in Viaggio proteggano l’Impero da una minaccia che giace oltre ogni confine oscura, antica e paziente. L’attuale trono è vuoto: nessuno è stato ritenuto degno di succedervi dopo la partenza dell’ultimo Imperatore. Da dieci anni il potere è conteso… e il silenzio del Nord si fa più inquieto. Quale e' la tua reputazione all'interno dell'Ordine e perche' il consiglio ha scelto proprio te? Quali sono le caratteristiche che ti sono riconosciute dagli altri paladini? Sei rispettato? Temuto? Il consiglio ti ha notato la prima volta per una questione molto delicata che hai risolto, quale? Carthagorn e' la capitale dell'Impero degli Uomini. Tu la conosci piu' di ogni altro degli altri membri del gruppo. Ho bisogno che tu mi dica tre cose: Una minaccia nascosta e sottovalutata in citta'. Descrivimi un png di alto lignaggio di cui non ci si puo fidare e perche'. Un luogo incontaminato. Sei cresciuto tra i marmi del potere e le liturgie del Culto. Per te l’Imperatore è un dio vivente, un simbolo ormai muto. Ti preoccupa che il trono sia ancora vuoto? Cosa puo' significare? Cosa ne pensano gli altri del tuo ordine riguardo questa assenza oramai decennale ? EST @CocceCore ( Come razza ti chiedo di considerare il tuo pg umano, ma puoi comunque scegliere la mossa degli elfi per quanto riguarda la parte meccanica ) Nivara Thornewood: Sei stata scelta dal Conte Protettore per rappresentare la piu' nobile delle Marche in questo consiglio di Guerra, che avra' il compito di intervenire in una delle minacce piu' concrete e preoccupanti che l'impero debba affrontare da molto tempo. Arkastel Aurelian chiamato il Signore del Fulmine, e' il più grande mago imperiale vivente. Nobile, enigmatico, guida le sue armate a cavallo, incantando le lame dei suoi cavalieri. Si dice che abbia vissuto già più vite. È ossessionato dalla perfezione e dalla necessità di unificare l’Impero… anche con la magia. È un faro di saggezza che guida con potere arcano… o un uomo pericoloso che piega la realtà a suo piacimento? Lo ammiri o lo temi? Non ci sono altri druidi. Solo tu. La magia druidica da sempre si concentra in una ed una sola anima. Rendendo i druidi figure mistiche e quasi ultraterrene. Viste con tremenda diffidenza o adorazione. Molti cercano il loro consiglio ed aiuto. Tu come vivi il tuo ruolo e da quanto lo sei diventata? Chi eri prima? Fra tutti gli incantatori ed i cavalieri della Marca dell' Est tu sei stata incaricata di presiedere il consiglio di guerra, Perche'? Cosa ha spinto il Protettore dell'Est ad affidarti questo compito? SUD @shadyfighter07 Varka Ironmaw sei nata schiava e liberata attraverso l'arena. Ora servi nella Legione e sei la lama che la Contessa Lysandra ha mandato a fare le sue veci nel comando di guerra. Lysandra Vark, detta la Leonessa dell’Arida e' ambiziosa, carismatica, temuta. Ha forgiato il proprio esercito tra minatori e legionari. Vuole fondare un regno nuovo, dove la forza governa sovrana. Sai benissimo che il suo scopo e' separarsi dall'impero e non sia che questa minaccia crei l'occasione..ma sarebbe saggio? Cosa pensi dei Cavalieri Neri che minacciano i confini? Credi che siano un esercito straniero? Predoni o qualcosa di diverso? Nel Sud i giuramenti valgono più del sangue. Chi ti ha chiesto di giurare, e cosa accadrebbe se lo tradissi? È un giuramento d’onore, vendetta, lealtà o morte? Questa e' la prima volta in assoluto che lasci la Marca del Sud; Descrivi una qualsiasi cosa che hai visto nella capitale che non avevi mai visto e da cui ora sei ossesionata. Puo' essere un cibo, una tradizione, un modo di vestire..qualsiasi cosa.
  19. Buon gioco a tutti ragazzi. Anche io me ne esco! ci si legge a giro
  20. Enarion Enarion ascoltò in silenzio, le braccia incrociate, il volto parzialmente celato dal cappuccio tirato leggermente avanti, a schermare gli occhi dalla luce riflessa sulla pietra. Ogni parola di Seldanna sembrava un chiodo che inchiodava l’atmosfera a qualcosa di più antico… e oscuro. Quando l’eco dell’ultima parola si spense, si fece avanti, osservando le rune incise con maggiore attenzione. «Una tomba di campioni… ma anche un altare di fedeltà.» La sua voce era bassa, come se non volesse disturbare le ossa che forse riposavano dietro la pietra. «Vradhka-Khor-Vredhi… Mravroshkha-Khielshor… e infine Kruk-Ma-Kali. Sono nomi cuciti con la lingua del ferro. E se anche il suono è oscuro, la struttura del testo è religiosa. Liturgica.» Sfiorò le rune senza toccarle davvero, il gesto era parte del pensiero. «Onore nella morte. Servizio eterno. Non una tomba… una caserma. Una prigione sacra. Questi non sono solo sepolti. Sono legati. Vincolati.» Fece un lento passo indietro, alzando appena il volto verso i compagni. «E se l’ultimo titolo è "Guardiano del Pozzo Nero"… mi chiedo cosa stiano cercando di tenere chiuso là sotto. O chi si stia illudendo di tenerlo rinchiuso.» Guardò il masso invalicabile. «Questa non è una serratura. È un sigillo. Non si apre… perché non deve essere aperto.» Fece una pausa, lasciando scivolare lo sguardo verso Bjorn e Seldanna. «Se questa è davvero la tomba del Re, allora anche la sua condanna… o il suo trono… è lì dietro. Siamo sicuri di volerla aprire?» La sua mano andò istintivamente al grimorio al fianco, quasi a cercare il conforto delle sue pagine. Poi si voltò verso l’esterno, verso il cielo sereno del primo pomeriggio.
  21. Ciao Shady e ben tornato. La creazione del personaggio e' parte integrante del sistema e avviene comunque attraverso una discussione con il master e spesso anche insieme agli altri giocatori. Quindi va benissimo per il barbaro, e non c'e' problema se ricalchi qualche idea che hai in testa, ma approcciati con mentalita' aperta perche' potrei stravolgere un poco i tuoi piani 😉 @Killua guarda se puoi condividerla qui. per tutti: appena mi mandate la parte tecnica delle schede cominciamo la discussione per i bg.
  22. https://dungeonworldcharacter.com/ ecco qua ragazzi
  23. Paladino e' sempre ottimo, lo sai come la penso @Killua Non pensate troppo in termini di cosa serva al party. DW e' molto diverso da D&d.
  24. La scelta e' per tutto il gruppo, quindi una o l'altra.
  25. @CocceCore 1 ne prendete una per livello 2 sì esatto 3 ne prendi solo una @shadyfighter07 ciao , per adesso non me la sento di prendere in carico più giocatori, ma ti tengo presente nel caso le cose cambiassero

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