Sempre più gente affluisce alla piazza, ed infine il comizio ha inizio.
Sellur Bestek è un umano dall’aspetto pallido, magro. Quando parla si muove a scatti, dando l’impressione che abbia frequentato più i morti che i vivi.
“Phal è una città stato rinomata. Quanto fatto dall’attuale reggente è la giusta via, e su tale via dobbiamo continuare. Si dice di cambiare tutto per non cambiare nulla, io quindi vi dico non cambierò nulla per cambiare tutto. Tutti i cittadini saranno uguali di fronte alla legge così come lo sono di fronte alla morte, le tasse saranno invariate. Sarebbe stupido dire che le abbasserò quando so bene che ciò è impossibile. Cercheremo invece di ampliare la città per accogliere nuovi cittadini e le loro future spoglie. Inoltre ripuliremo i sotterranei della città per farne catacombe in tal modo non ci sarà più bisogno di ampliare il cimitero esistente a scapito del verde pubblico”
Segue Grumpar Scudonero, un anno massiccio il cui fisico è stato particolarmente forgiato dal duro lavoro in miniera. “La nostra economia è fragile! Non possiamo permetterci di avere altri cittadini! Se qualsiasi cosa dovesse andare male, se la fiera del magico non dovesse più essere un’attrattiva cosa faremmo? Il turismo non può essere una soluzione per una città stato, le nostre guardia devono essere potenziate, sappiamo bene che Phal fa gola a molti dei nostri vicini, ma dobbiamo rimanere per loro un frutto proibito! Dobbiamo rinforzare le difese, fare torri e mura più spesse, scavare fortificazioni e armare meglio i soldati. E come? Scavando! Scavando e scavando! Queste montagne sono piene di risorse naturali, metalli, gemme e altri tesori che aspettano solo di essere trovati con la guida del possente Torag! Rendiamo questa città una città industriosa, aumentiamo i fabbri, le miniere, abbattiamo le foreste che ci circondano per alimentare le fornaci e la ricchezza pioverà su di noi e a quel punto non saremo più noi a temere i nostri vicini, ma saranno loro a dover guardarci con timore! A quel punto patti commerciali a noi favorevoli saranno pane quotidiano!”
L’elfo Eaelfir Saevian si alza, osservo in modo distaccato i suoi avversari e il popolo. “Certo ricchezza e opportunità per tutti. Ma non distruggendo boschi e montagne, non minacciando il prossimo, ma divenendo tutt’uno con ciò che ci circonda. Stringendo i rapporti di fratellanza con i nostri vicini. Diamo un primo segnale abolendo la guardia esterna, non è con i soldati che si dà il benvenuto ai bisognosi e a chi vieni qui per rifarsi una vita. Sarà la fede di Iomedae e i suoi paladini a difendere, all’occorrenza, questa città. E poniamo fine alla fiera del magico. Per noi troppo comoda. Su di essa basiamo tutto, e solo per essa siamo noti, quando abbiamo tante altre cose da offrire.”
Per ultimo prende la parola Amedeus Belloron, un uomo sulla cinquantina, fisico asciutto e tonico, il viso rilassato. “Come in ogni cosa la verità è nel mezzo. Quando giunsi qui, dieci anni fa, none ro nessuno. Trovai lavoro come minatore, e dopo anni di sacrifici riuscì a mettere su una modesta locanda che or ami da vivere. Phal ha dato molto a me, e io voglio ripagarla con al stessa moneta! Non possiamo rinunciare alla fiera del magico, è per noi troppo importante, ma non dobbiamo nemmeno basarci solo su di essa, senza però devastare questi splendidi monti. Certo dobbiamo difenderci, ma non dobbiamo trasformarci in una fortezza. Le nostre difese sono ottime, dobbiamo solo rafforzare l’economia, incrementare il turismo e l’economia, poi tutto il resto verrà da sé. Sappiamo che a breve ci sarà un eclissi di Sole, quel giorno potremmo vorrei organizzare un grande evento che richiamerà qui personalità da ogni dove, mostreremo la nostra biblioteca e diverremo la capitale culturale della zona, avremo un università e ottimi ospedali i quali richiameranno altre persone e l’economia fiorirà”
Notate una figura ammantata aggirarsi fra la folla con fare a dir poco sospetto, e soprattutto stando sempre attenta a non farsi vedere dalle poche guardie che ci sono.
@dagwig