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Dragons´ Lair

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Stregonazzo

Circolo degli Antichi
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  1. Ho dovuto modificare l'ultimo messaggio, perché ho dimenticato di scrivere parte del post.
  2. Kyu balbetta leggermente ai vostri rimproveri e sussurra: «Scusate. Emozione. Guai molti grossi». Kyu riesce a rimettere l'imbottitura, mentre Daniel richiude il cassone. A prima vista è un lavoro perfetto, solo un occhio molto, ma molto paranoico, potrebbe intuire la vostra manomissione. Uscite dal parcheggio e vi dirigete verso il posto di blocco. State attenti a eventuali inseguitori, ma per vostra felicità e fortuna non c'è nessuno. A una trentina di metri dal posto di blocco, Jonathan lancia con maestria e senza farsi vedere la micro trasmittente GPS in un piccolo e vecchio motocarro pieno di rottami di ferro. Ce ne sono molti in città e fanno la spola tra lo sprawl o le rovine delle diverse città vicine per poi portare i rottami al porto per riciclarli o alla zona verde per venderli. Kyu commenta il lancio con un allegro: «Da ragazzo, prima di accademia, cercavo rottami nella zona demilitarizzata e lo vendevo in villaggi del nord. Buoni soldi, buona roba.» Sembra essere meno spaventato e meno preoccupato. Appena vi avvicinate al posto di blocco, una luce del computer di bordo inizia a lampeggiare confermando il funzionamento del secondo chip dato da Lauren; infatti una guardia vi fa evitare il casello e i lunghi, noiosi e spesso pericolosi controlli. Potete entrare con facilità nella zona verde e potete osservare il motocarro prendere un'altra direzione per la rabbia di coloro che vi hanno messo il micro localizzatore GPS. La zona verde è totalmente diversa da quella bianca: non più alte torri, strade pulite, corporativi in doppio petto e donne seminude, impianti cibernetici a go-go e tanto, ma tanto lusso. Le costruzioni sono basse, spesso appoggiate una sull'altra formando una lunga serie di vicoletti e gallerie; polvere e sporcizia in ogni luogo, gli uomini indossano i tipici abiti locali come le poche donne in giro indossano il velo completo; non manca la guardia monarchica che pattuglia le strade con le armi in pugno e un'espressione rabbiosa. È l'una del venerdì, quindi tra poco finirà la preghiera del venerdì e dalle diverse moschee uscirà una fiumana di gente. Nella zona verde nessuno vi segue, così come nello sprawl. Lo sprawl è anomalo, incostante, con le sue stradine che poi diventano larghissime o con baraccopoli che compaiono all'improvviso tra un fast-food e un albergo disastrato. Poco cemento, tanta sabbia e qualche poca invitante pozza verdognola. Graffiti sui muri, palazzi semi distrutti, dataterm e veicoli incendiati, ragazzi con creste e spuntoni su motociclette corazzate. Una zona poco invitante, ma per vostra fortuna non c'è nessun problema. Uscite dalla città e dopo pochi metri, nel punto segnalato dal computer di bordo, trovate una dune buggy con a bordo una gigantesca donna di colore, dal volto pieno di tatuaggi che indossa un lungo cappotto in pelle, incurante del caldo e della sabbia rovente. La donna, una Xango, è il vostro contatto, un paio di cenni e lei inizia a scortarvi verso la vostra destinazione. Un'ora e mezzo di cammino nel deserto e arrivate al campo. La prima cosa che intravedete è un AV-6 da combattimento, dopo notate che sulla carlinga c'è il logo della SovOil. Pian piano che vi avvicinate notate alcune tende, un bagno chimico, due dune buggy e una jeep parcheggiata. Appena arrivate notate che ci sono sette persone: quattro uomini con uno strano casco, che indossano degli abiti leggeri e con la tipica carabina da nomadi tra le mani; un gigantesco uomo con un gigantesco cappotto grigio chiuso, occhiali da sole a specchio e un colbacco pesante con la tipica stella sovietica al centro; un ometto grasso dai pochi capelli, pallido che indossa un completo molto costoso, notate i segni delle gravette spray sul volto all'altezza del naso; un uomo magro con il volto appuntito che indossa anche lui un completo molto costoso. I quattro uomini con il casco sono vicino alle dunebuggy; l'ometto calvo vicino al portellone dell'AV-6, il magrolino e l'uomo dal cappotto vicino alla Jeep. Parcheggiate come indicato dalla donna, appena scendete l'uomo magrolino si avvicina e caccia un sorriso a trentadue denti accogliendovi con tono felice e modi confidenziali: «Amici miei benvenuti. Sono Alexeyev Artur Nikitovich, grande amico di King, sono venuto a ritirare suo carico. King ha molti problemi e non può venire, quindi mandato me e sua sorella» indicando con il capo la donna che vi ha scortato. «Comunque com'è andato il viaggio? Problemi?» domanda in tono troppo curioso «Raccontate tutto mentre ordino a uomini di sorella di King di prendere carico.» Jonathan Daniel
  3. Kyu nel frattempo si trova accanto a voi e fissa la donna nel serbatoio dicendo un laconico: «Male, donna viva, non morta. Forse non volevano questo uomini che vogliono donna. Doveva essere tutto segreto, così chiamare noi terza parte, così niente guardia monarchica e niente nomadi in città. Noi terza parte non impicciarci, loro pagarci contenti, noi contenti!» rimane silente per altri pochi secondi, ma quando il telefono squilla le sue pupille si dilatano e inizia a indicare con la mano la donna e dice ad alta voce con un tono tra l'eccitato e lo spaventato: «Questa è Raha Sadin! Donna che ha tentato di uccidere Principe Kassim al The Arabian Nights ieri mattina. Era insieme ad altre due donne: Aisha El-Masadi e Cassandra Natikos. Fingevano di essere spogliarelliste, ma in verità erano assassini delle Rosa. Lei morta crivellata da colpi di guardia del principe, le altre in fuga. Rosa odiano uomini, odiano principe e sua famiglia. Fanno la loro vera guerra santa femminile» trema leggermente «È tutto pericoloso, dobbiamo portare donna ai Xango e fare finte di niente, non fare domande, prendere soldi, scappare e dimenticare tutto. Tutto, tutto. Qua rischiamo nostro culetto!» Jonathan: Daniel:
  4. Smettete di esaminare il cassone, chiudete le porte posteriori del furgone e decidete di lasciare il parcheggio della Medicross. Proprio quando le porte del furgone si chiudono, la donna alla guida del muletto riesce a far avviare correttamente il mezzo, a fare un' ottima (troppo ottima) manovra e dirigersi verso i magazzini. Jonathan ordina al computer di bordo di fare una piccola deviazione e di dirigersi verso un piccolo parcheggio privato della zona del porto. Durante il quarto d'ora di viaggio Kyu prende la parola: «Dobbiamo stare attenti nello sprawl! Bande di uomini avidi e violenti potrebbero assaltare furgone!» con le dita delle mani fa il numero sei «Sei bande! Quattro locali: Rossi marxisti, vogliono creare tante piccole repubbliche arabe socialiste e sono amici dei sovietici che danno tante armi. Verdi, vecchi soldati di prima delle bombe, hanno tante vecchie armi e cannoni. Rosa, giovani donne che combattono la fallocrazia del principe. Neri, uomini violenti, vogliono rimettere vecchie leggi del Corano. Due bande straniere: Inquisitori, pazzi che odiano gli impianti cibernetici; Vichinghi, giovani cromati occidentali pieni di droghe. Dobbiamo stare attenti. Attenti.» La noiosa digressione di Kyu vi accompagna fino all'ampio parcheggio sotterraneo, dove vi sono solo alcune utilitarie, qualche vecchissimo motocarro e qualche furgone come il vostro, ma cosa più importante non c'è nessuna anima viva. Scendete dal furgone, aprite le porte posteriori e vi avvicinate la cassa. Daniel con una facilità incredibile rimuove l'apertura (che siano benedette le leghe leggere) e con molta attenzione Kyu toglie un po' di imbottitura protettiva e davanti a voi si presenta una bella sorpresa. Un serbatoio criogenico di piccole dimensioni, dove all'interno in un liquido color zafferano è immersa una donna dal fisico longilineo, dai lunghi capelli neri e dai tratti tipici delle popolazioni berbere. La donna non è morta, ma viva! È in posizione fetale ed è collegata al serbatoio attraverso una maschera e diversi cavi, non sembra presentare particolari ferite, mutilazioni o la rimozione degli impianti cibernetici. Il serbatoio sul lato destro ha un piccolo monitor con una ventina di piccoli pulsanti e un paio di minuscole manopole, sul monitor ci sono diversi parametri. A occhio e croce, sembra che la donna nella vasca sia stata indotta in coma farmacologico. Mentre osservate e tentate di riunire i pezzi del puzzle, improvvisamente suona il telefono cellulare di Daniel. Il rumore interrompe i sottili tintinni provenire dal monitor del serbatoio. Daniel Daniel - Tiri di Dado: Jonathan Jonathan - Tiri di dado:
  5. Prima che Jonathan si avvicini a Daniel la donna gli chiede con molta curiosità e insistenza: «Big boy, almeno posso sapere il tuo nome? Non sono il tipo che mi sballo con totali sconosciuti!» Successivamente Kyu si rivolge verso Daniel e scuote leggermente il capo: «Difficile, molto difficile. Ci vuole un po' di tempo e un luogo appartato; poi destinatario dall'occhio attento e permaloso potrebbe scoprire il nostro curiosare e non prenderla bene.» Mentre Kyu parla potete notare come la donna al muletto non abbia solo difficoltà ad avviarlo, ma anche a fare semplici manovre come un'inversione a U. Daniel: Jonathan Daniel - Tiro di dado: Jonathan - Tiro di dado:
  6. «Sìm, magazzino nove. Lì ci sono la buona parte dei serbatoi.» la donna sposta lo sguardo verso Daniel e con tono che oscilla tra il curioso e l'irritato: «Che? Avete paura che le lame (slang: i dottori) vi abbiano rifilato il morto sbagliato?». Alla seconda domanda la donna fissa Jonathan: «Big boy, se domani sei ancora vivo passa alla reception verso le cinque del pomeriggio e domanda di Clara Miranda, forse, e dico forse, potresti trovarmi lì.» Kyu si intromette nella discussione con tono irritato: «Dobbiamo andare o signora Gallagher si arrabbierà!» Jonathan: Jonathan - Tiri di dado:
  7. La donna alle parole di Jonathan abbozza una sorriso e un'espressione leggermente irritata: «Big boy è l'una, il sole è alto in cielo, sto caricando casse su questo dannato muletto da stamattina. Credi che abbia la minima voglia di uccidere qualcuno?». Alla seconda domanda la donna non risponde immediatamente, ma solo dopo un paio di secondi: «Magazzino nove? Morti interi: alcuni ricostruiti, altri interi, altri solamente flatlineati. Roba di lusso, roba che costa molti ma molti eurodollarozzi, roba che deve essere conservata in serbatoi criogenici e caricata su questi muletti inadatti anche a pulirmi ********» la donna dopo queste ultime volgarità sbuffa molto scocciata per concludere: «Altre domande big boy?» Jonathan: Jonathan - Tiri di dado: Daniel: Daniel - Tiri di dado:
  8. Il carico del cassone è completato e Kyu chiude le porte anteriori del furgone. La donna alle parole di Jonathan si volta verso di lui limitandosi a dire un semplice: «Spara big boy!». La donna ha il tipico aspetto da punk: capelli colorati, piercing, tatuaggi, vestiti sgualciti e rovinati, qualche vecchio impianto cibernetico. Non vi sembra pericolosa o malintenzionata; potete trovare mille come lei in un locale punk, nello sprawl o come manodopera nel porto e nelle industrie. Jonathan Jonathan - Tiri dado:
  9. Vi avvicinate verso il furgone e potete osservare come Kyu abbia aperto il portellone e stia osservando le operazioni di carico del cassone. La donna alla guida del muletto è abbastanza bassina (massimo 1.60/65 metri), ha i capelli corti tinti color fucsia, gli occhi castani, un piercing al naso e una stella tatuata sulla parte destra del volto. Dai tratti del viso non è sicuramente un'autoctona, molto probabilmente proviene dall'Europa mediterranea. Indossa una tuta color grigio topo con il logo della Medicross sul petto e sull'avambraccio sinistro. Il cassone sul muletto è quello comune in leghe metalliche ultraleggere, resistenti al calore e agli urti. Kyu guardandovi dice con voce alta e leggermente alterata: «Tanto tempo impegnato, cosa successo?» Jonathan Jonathan - Tiri di dado: Daniel Daniel - Tiri di dado:
  10. Alla domanda di Jonathan l'addetta virtuale perde il suo sorriso freddo di cortesia per un'espressione seria, troppo seria anche per una banale intelligenza artificiale: «Alexeyev Artur Nikitovich ha chiesto di rendere privati alcuni dati del carico. La Medicross è molto attenta alla privacy dei propri clienti.» Subito dopo nell'angolo a destra dello schermo compare un riquadro leggermente più grande di quello a sinistra. Osservate nel riquadro un grosso muletto che si avvicina al vostro furgone. Il muletto è guidato da una donna dai capelli fucsia e dalla tuta con il logo della Medicross. Il muletto sta trasportando un cassone metallico (dimensioni: 1,1 x 1,5 x 1,82 metri). Osservate anche Kyu scendere dal furgone e aspettare il muletto con le braccia incrociate e un'espressione leggermente contrariata. L'addetta virtuale riprende la parola e il sorriso: «Il carico sarà consegnato entro tre minuti e trentaquattro secondi. Alla vostra uscita dal parcheggio sarà immediatamente comunicato ad Alexeyev Artur Nikitovich e a Lauren Gallagher la consegna effettuata; inoltre al primo saranno comunicati anche il codice per l'attivazione...» la voce sembra diventare traballante, quasi come se l'addetta balbettasse; anche l'immagine dell'addetta sembra essersi distorta per un paio di secondi: «del s...» ora vedete chiaramente l'immagine dell'addetta diventare sfocata per poi tornare come prima «del carico. Buona giornata dalla Medicross. Numero 219!» Se non fosse un'intelligenza artificiale di base, sareste sicuri che abbia voluto tagliare corto e mandarvi via. Daniel Jonathan Daniel (Tiri dado): Jonathan (Tiri dado):
  11. L'addetta alla reception virtuale rimane silente e sorridente mentre sono inserite la tessera e la id-card di Jonathan. Nell'angolo in alto a destra compare uno schermo nero, diverse scritte e la piccola bandiera dell'Unione Sovietica, quest'ultima scompare dopo pochi secondi sostituita dall'Union Jack, ciò significa il passaggio dalla lingua russa all'inglese. Velocemente nel piccolo angolo a destra scorrono queste scritte: «Id-card n° TR9318478 - Jonathan Hekmatyar. Carico n°58129. Cognome: Titilayo. Nome: Anne. Sesso: femmina. Nata il 21/05/2001 a Sokoto (Sokoto - Repubblica federale della Nigeria). Cittadinanza: nigeriana. Etnia: berbera. Residenza: dato non disponibile. Stato civile: dato non disponibile. Professione: dato non disponibile. Condanne penali: dato non disponibile. Morte: trauma balistico al cuore. Data decesso: Giovedì 21/05/2021. (ieri mattina) Ora decesso: dato non disponibile. Luogo decesso: dato non disponibile. Squadra addetta al trasporto del corpo alla Medicross: gamma bianco capitanata dal dottor Gonzalo Marquines. Statura: dato non disponibile. Occhi: dato non disponibile. Capelli: dato non disponibile. Segni particolari: dato non disponibile. Stato del corpo: integro, eseguita operazione di ricostruzione plastica del torace. Modalità di conservazione del corpo: dato non disponibile. Impianti cibernetici: rimossi. Tipologia degli impianti cibernetici: dato non disponibile. Foto: dato non disponibile. Struttura in cui è stato riposto il corpo: magazzino n°9. Riscatto del corpo richiesto da: Alexeyev Artur Nikitovich a nome di Oswald Babajinde e Ivan Kozlov. Autorizzati al riscatto: Jonathan Hekmatyar, Daniel Bryce, No Kyu Bong, Lauren Gallagher, Alexeyev Artur Nikitovich.» Alla domanda di Jonathan l'addetta virtuale in un perfetto inglese e con il suo freddo sorriso digitale di cortesia: «Il corpo è stato consegnato ieri, giovedì ventuno maggio alle ore 13.18 dalla squadra gamma bianco della Trauma Team. Sono state seguite le procedure standard, sono state consegnate e accettate dalla guardia monarchica i moduli per la prelevamento di un cadavere da una scena del crimine. I moduli per il riscatto del corpo sono stati compilati e consegnati personalmente da Alexeyev Artur Nikitovich, ieri, giovedì ventuno maggio alle ore 14.32; il quale ha pagato il riscatto dell'intero corpo pari a 9.459 eurodollari. Sono state rilasciate due schede per il ritiro: la prima consegnata immediatamente a Alexeyev Artur Nikitovich, la seconda spedita via posta prioritaria a Lauren Gallagher. La consegna della tessera è avvenuta, ieri alle ore 22.30.»
  12. Aspettate in fila un bel quarto d'ora per il vostro turno al terminale - reception. Le persone nelle diverse file non sono molto interessanti per la maggior parte sono corporativi in giacca e cravatta, c'è qualche medico e addirittura qualche punk. Sugli schermi alla vostra destra continuano la pubblicità dei prodotti della Medicross e le notizie dei vari media: anche qui niente di interessante al di fuori di offerte per la rottamazione del tuo cyberarto usato; della cerimonia di gemellaggio tra New Orleans e Venezia che dovrebbe stemperare le tensioni tra Comunità Europea e Stati Uniti; preparativi per la conferenza stampa del principe Kassim sull'attentato al The Arabian Nights; promo dell'incontro di boxe tra Ahmed Zubani e Ludwing Reimmech che si terrà stasera a Tiro. L'addetta alla reception virtuale, una donna dai lineamenti arabi, dai lunghi capelli neri, dagli occhi castani, dalla divisa rossa e bianca, dal sorriso smagliante e dall'arabo fluente, si chiama Durrah e vi dà il benvenuto alla Medicross. Per ben cinque lunghi e abbastanza noiosi minuti vi spiega le diverse opzioni previste: dall'acquisto di organi e arti fino alla stipulazione di un'assicurazione con la Medicross, aggiungendo anche qualche offerta come lo sconto del 12% sui pancreas semi-artificiali o come un coupon sconto del 7,25% per l'innesto di un impianto di Times Square avanzato per tutti coloro che acquistano un occhio azzurro puro. Alla fine l'addetta virtuale si arrende e afferma che per il ritiro di un cadavere riscattato bisogna inserire nel terminale sottostante la tessera magnetica con i dati del cadavere da riscattare (quella consegnata da Lauren con le scritte in cirillico) e un chip-tessera d'identità di coloro che sono abilitati al riscatto.
  13. Jonathan (Flashback): Jonathan (Tiro di dado): Kyu fa un leggero cenno del capo per dire con un filo di voce: «Io qui, controllo furgone, controllo strada, mangio altro ghiacciolo», prende da dietro i sediolini il suo zainetto, precisamente una piccola borsa frigo, lo apre è prende un ghiacciolo. Notate che il zainetto è zeppo di ghiaccioli, razioni K, cubetti di ghiaccio e anche un paio di siringe ipodermiche. La Medicross è un sub-holding della Trauma Team che si occupa esclusivamente di conservazione e commercializzazione di arti e organi. Per l'impianto dell'arto appena acquistato ci si deve rivolgere ai due principali centri ospedalieri della zona bianca: il Half Moon Medical Center e il New Derna Medical Center entrambi amministrati e "controllati" dalla Trauma Team. Per le povere anime che non hanno la fortuna di avere un'assicurazione della Trauma Team o gli eurodollari per un semplice ricovero c'è un'opzione che non prevede l'essere operati da un medico abusivo in una cantina dello sprawl tra batteri grandi come scarafaggi, scarafaggi grandi come topi, topi grandi come cacciatorpedinieri tedeschi della prima guerra mondiale: questa opzione si chiama il Compassionate un piccolo e affollato ospedale che si trova nella zona verde, gestito da quella parte della Mezzaluna rossa non venduta alla Trauma Team e finanziata dalle grandi donazioni del principe (e indiscusso leader di Nuova Derna) Huseyin e dalla principessa Fatima la sua piissima sorella. Entrate nella gigantesca hall e scoprite che la reception è formata da sei terminali con dei grandi schermi rettangolari, dove un'operatrice virtuale vi aiuta nel ritiro, acquisto o vendita di arti e organi. Alla vostra sinistra ci sono quattro dataterm di media grandezza: due di essi sono occupati rispettivamente da un corporativo di colore dai capelli corti e dal naso cibernetico, e da una donna dai tratti orientali, dai lunghi capelli neri e dagli abiti piuttosto succinti. Alla vostra destra c'è un piccolo punto ristoro frequentato da un trio di guardie e da vari clienti, accanto ci sono tre giganteschi schermi: due di essi pubblicizzano i prodotti della Medicross (Ehi! C'è lo sconto del 25% su gambe provenienti da uomini di etnia berbera! Affrettati lo scambio durerà solo per ventiquattro ore!). Il terzo schermo sta trasmettendo un telegiornale della World News Service, le principali notizie sono l'acutizzarsi delle tensioni tra Grecia e Turchia; l'esplosione, forse attentato di qualche gruppo di neo-ambientalisti, a una delle raffinerie della SovOil nel deserto libico; l'attentato di ieri mattina al principe Kassim (fratello minore di Huseyin) allo strip club The Arabian Nights; l'accordo siglato tra l'Interpol e la Netwatch per la sicurezza del Euroteatro. Meno di un quarto d'ora ci vuole per il vostro turno al terminale: un simpatica e carina ragazzina virtuale vi saluta dal suo schermo, vi annoia con le diverse opzioni e qualche offerta last minute. Per ritirare il carico bisogna inserire la propria tessera d'identità e la tessera di ritiro (quella data da Lauren). Note (tutti):
  14. Jonathan (Flashback): Jonathan Il vantaggio delle stradine secondarie rispetto alle grandi strade a due o più corsie è la presenza minore di telecamere, della noiosa guardia monarchica e dei suoi droni ronzanti, questo perché spesso è volentieri la guardia si preoccupa di controllare le parti principali della zona bianca per dare un'immagine di città pulita e ordinata che piace tanto ai corporativi giapponesi, ai petrolieri texani e ai burocrati europei (e sotto sotto anche ai compagni sovietici). Il nuovo percorso calcolato dal computer di bordo del furgone vi porta in queste strade secondarie, dove ci sono più furgoni come il vostro che berline, limousine o macchine sportive. Le due donne alla guida della motocicletta non sembrano coraggiose, infatti non si azzardano di guidare personalmente il loro veicolo; allo stesso tempo il computer di bordo della motocicletta non può competere con il vostro, perché in soli cinque minuti e due piccole deviazioni la motocicletta scompare dagli specchietti. Il furgone arriva nel parcheggio della Medicross o precisamente alla sede che si trova sulla terraferma, infatti a pochi passi c'è il mare e la gigantesca struttura a forma di cono su una piattaforma. Per vostra fortuna non dovrete prendere navi e motoscafi, vi dovrete accontentare dei magazzini di scarico che si trovano sulla terraferma. Il furgone si ferma nella zona riservata allo scarico e al carico, a una ventina di passi alla vostra destra c'è l'edificio a due piani della reception. La zona è abbastanza frequentata: operai e operaie che guidano piccoli carrelli elevatori o che trasportano diverse piccole valigie grigie o altrettanto piccole ghiacciaie bianche per il trasporto di organi; qualche corporativo con l'abito firmato e il telefonino in mano, qualche giornalista in cerca di qualche scoop, la sicurezza della Medicross formata da uomini in divisa corazzata flessibile e con tra le mani minacciosi fucili o poco simpatici manganelli. Mappa: Jonathan (Note):
  15. Jonathan (Flashback vicino al furgone): Anche Kyu risponde alla domanda di Jonathan sul cirillico: «Petrolieri e ingegneri sovietici usano alfabeto cirillico.». Le parole di Kyu vi ricordano che gli unici sovietici in città sono quelli della SovOil, la corporazione che si occupa della ricostruzione degli impianti di estrazione petrolifera nel deserto e della costruzione di alcune fabbriche petrolchimiche nella zona verde. Jonathan avvia il computer di bordo e Daniel inserisce i due chip. Il piccolo schermo al centro dell'abitacolo si accende, diverse informazioni sullo stato del furgone compaiono, a prima vista sembra tutto nella norma. Cinquantotto sono i minuti stimati per arrivare alla Medicross. Il furgone si avvia automaticamente, lentamente esce dal parcheggio e si immette nella strada principale. Per vostra fortuna c'è poco traffico, una ventina di minuti e sarete alla Medicross, intravedete già il maestoso edificio a forma di cono che si trova in mezzo al mare su una piattaforma. Daniel: Jonathan: Daniel (Tiri di Dado): Jonathan (Tiri di Dado): Note (NPC) - Kyu (Tiri di Dado):
  16. Jonathan: Daniel: All'apertura del furgone notate che i sedili o panche posteriori sono state tolte per aumentare lo spazio del vano di carico. Una paratia di separazione divide il vano di carico dall'abitacolo, nel quale ci sono tre posti e un piccolo spazio dove inserire, anzi ficcare, i bagagli. Siete tutti e tre sul furgone, pronti a partire. Dovete solo avviare il computer di bordo, inserire i due chip e godervi il viaggio.
  17. Okay. Errore mio, Lauren ha detto solo di vedervi. Allora modifico il messaggio a entrambi.
  18. Alle parole di Daniel Lauren lo fulmina con lo sguardo aggiungendo un laconico: «No.» poi continua con tono calmo «Prima che andate, due piccole cose: il furgone è un modello piuttosto vecchio, ma si difende abbastanza bene: è blindato, ha un buon antifurto collegato ai vostri cellulari, hai i flare e soprattutto ha l'aria condizionata. Ricordatevi che nella zona bianca dovete settare la guida automatica, non voglio una multa salata. Quando arrivate alla Medicross, mostrate la scheda alla reception così da poter caricare sul furgone il corpo. Se non avete altre domande o richieste di aumento, potete andare.» Daniel (Tiro dado): Jonathan (Tiro dado): Note:

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