Tarkus

Marcus, Daphne Leah, Aedan

Marcus, Daphne Leah, Aedan

(Dato che nessuno ha da dire nulla mando avanti) Aprendo la porta vedete una tromba di scale insanguinata e buia che sale per i tre piani della palazzina, pile di ossa e scheletri costellano l'abitato e le porte delle case che potete vedere sono state sfondate e lasciate aperte su miserabili alloggi devastati, qualche civile è tenuto febbriciante e legato ai loro stessi mobili e sorvegliato da gruppett di ghoul affinché non si liberino o provino ad urlare. Colui che probabilmente doveva essere il "diplomatico" incaricato di convincere i mercenari a non fare nulla a riguardo, un ghast in ricche vesti borghesi, sta correndo per la sua non-vita appena ha visto Astrid entrare spada in mano ed urla a "pieni polmoni" un allarme generale.

Marcus, Daphne

"Dovrebbero essere tutti ghoul e ghast a giudicare dalla puzza, stocchi e magia vanno benissimo... ma copritevi il volto, cercate di mettervi qualcosa di profumato contro il naso e soprattutto non fatevi graffiare, hanno una necrotossina paralizzante sulle unghie." spiega mentre si avvia verso la porta principale notando occhi giallastri guardarvi dalle ombre, spalancare la porta e letteralmente tagliare a metà l'emanciato non morto coperto da vesti logore e stracci "Bene, addio effetto sorpresa se ci stavate contando."

Ivan Vinogradov Finito di leggere il giornale mi guardo un po' attorno curioso, la cerimonia è come quelle a cui ho assistito centinaia di volte nelle cattedrali di Atlantis, mentre un paio di figure nella folla sono decisamente singolari: un agente ombra con armatura ed armi della sua terra ed una viaggiatrice di Ositis con l'aria di essere molto più pericolosa di quanto le sue buone maniere e la sua apparente delicatezza diano a vedere. Mi sbaglierò su tante cose ma ormai potrei fare il professore in chissà quale grossa università in tema di vedove nere e/o donne pericolose che si nascondono dietro ventagli, cipria, bei vestitini e buone maniere... e soprattutto su come non imitarmi e non flirtarci se non si è pronti alle conseguenze!! Infatti, da grandissimo idiota quale sono (idiota con un debole per le elfe per giunta e con il chiodo fisso di non negare mai una cortesia ad una dama) mi sporgo appena verso la viaggiatrice e le lancio un biglietto su cui scritto "Se servono spiegazioni chieda pure... il nostro clero sa essere fin troppo verboso per concetti semplici." Descrizione GM

Ti avviso che stasera non ho la forza di postare quind manda avanti ed al prossimo metto una descrizione di Ivan.

Leah, Aedan Marcus, Daphne

Astrid replica secca "Acqua santa, fuoco purificatore, una buona lama per farli a pezzi od una buona mazza per spaccare le ossa degli scheletri. Per non morti incorporei o vampiri la questione si complica ma questi sembrano fin troppo fisici."

Ivan Vinogradov Salutato il mio nuovo amico tiefling recupero dalla borsa conservante il giornale, un buon boccone di salsiccia secca e la mia borraccia, mettendomi a leggere le novità per capire cosa c'è che non va in città e se l' "incidente" di ieri è passato in sordina o se quei folli traditori sono riusciti a dare notizia di sé pure in fallimento ed in morte. GM

Ivan GM, Kat

Marcus, Daphne Leah, Aedan

Vi recate, quindi, nel cuore di Rebibbia mentre i mercenari scappano a gambe levate con la loro vita e poco altro. Il quartiere è parecchio spopolato, molte case sono chiuse e sbarrate e le poche persone che girano in strada sono magre al punto da poterle contare le ossa e con uno sguardo di sospettosa indifferenza verso tutti. Mano a mano che vi avvicinate alle palazzine la puzza muta da puzza di scarti umani e polvere a puzza di decomposizione fino al punto da sentire chiaramente il nauseabondo odore di ghoul e sangue arrivati davanti alle vecchie palazzine.

Marcus, Daphne

Aedan, Leah Marcus, Daphne

MaIekith

Daphne, Marcus Leah, Aedan

Comunque, per la cronaca: mi scuso per essermi fermato così tanto sul forum ma sono stato impegnato, mi ero organizzato alla possibilità di essere preso per il servizio civile dopo il bando di metà ottobre... cosa che non è successa.

I quattro annuiscono timidamente e quello che si è morso la lingua sviene mentre Astrid vi passa il mazzo di chiavi e va a mettersi in un angolo a giochicchiare con la sua bacchetta curativa.

Tutti

La loro storia, in realtà, è abbastanza corta: Zameia li ha contattati tramite la gilda per cui lavorano e pagati in incantesimi sui loro libri e la promessa di un teletrasporto nelle colonie sudamericane subito dopo l'irruzione nel tempio ed il rapimento di Mistràl, di cui hanno un ritratto molto dettagliato ma senza nome, che avrebbero dovuto portare in un palazzo popolare abbandonato nel cuore di Rebibbia dove sanno che altri quatto Arszlàn ed una "amica della pazza" li avrebbero aspettati per prendere la prigioniera. All'ultima notizia Astrid storce il naso "Avete accettato un contratto con trappola finale... la vita dei mercenari non fa per voi, decisamente. Se le voci sull'amica di Zameia sono vere sareste finiti fritti e mangiati, forse le vostre ossa sarebbero arrivate a Cuba od in Messico. Per me abbiamo finito qui, liberateli od uccideteli, a me non cambia nulla." Pierre

All'idea di Aedan risponde Jo "Ti accompagno io, ho degli affari in sospeso a Londra ed un fratello da andare a salutare. Leah, vieni anche tu a fare un salto da Samuel? Voglio vedere la sua faccia quando vedrà la sua sorellina con coda e corna!"

Ivan Vinogradov GM, Kat

Se la presenza e le parole di Pierre hanno fatto dubitare e quasi fatto iniziare a rispondere i tre maghi svegliati dalla secchiata d'acqua (molto probabilmente per dargli una qualche risposta sarcastica o cercare di prendere tempo) la sola vita di Malekith li fa diventare bianchi come cenci e li fa rannicchiare come possibile nelle sedie, tremando come foglie e fissando terrorizzati la lama. Quello dei tre che appena sveglio ha provato a lanciare un incantesimo si è zittito talmente in fretta da mordersi la lingua al punto da sanguinare e mugolare di dolore.

(Per ora non ho nulla da aggiungere, quantomeno finché non chiedete a qualcuno di intervenire)