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Dragons´ Lair

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Black God

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  1. Forse per alcuni movimenti artistici.. Ma l'arte è in simbiosi con il periodo storico in cui si sviluppa..si assistono a movimenti..come nel cubismo e nei movimenti che ne seguono in un "antiestetismo".. Gli artisti di questo periodo cercano, appunto, di rendere veramente brutto ciò che anche gli sta a cuore..semplicemente per mostrare la parte terribile dell'arte in contrapposizione alla famosa "ricerca del bello" che nel romanticismo, nell'impressionismo e nei movimente che ne derivano, hanno caratterizzato lo stile di tutti gli artisti che ne fanno parte. Se una cosa non ci piace..non vuol dire che non sia arte..vuol dire solo che forse il messaggio dell'artista non viene capito..molte volte perchè non lo si conosce. L'antiestetismo venne molto ostentato..e, essendo argomentato, è considerabile in tutto per tutto arte.
  2. beh..anche io,e son dell'88 non sono vecchissimo,sono cresciuto con miti come ken..holly e benji..i cavalieri dello zodiaco..Daitan..e forse nessuno se lo ricorda ma "galaxy express" rendeva alla grande..almeno..a me piaceva..ma anche "capitan Harlock" era eccezionale!! Ma ormai certi miti..quasi leggende degli anime..sono ricordati solo poche,sporadiche,volte in cui MTV o reti limitrofe li mettono nella programmazione..una volta l'anno se va bene! e chi si potrà mai dimenticare "l'uomo tigre"??
  3. sopo la ciocca ( e non quella di capelli) di ieri sera.. : Wait and Bleed I've felt the hate rise up in me... Kneel down and clear the stone of leaves... I wander out where you can't see... Inside my shell, I wait and bleed... I've felt the hate rise up in me... Kneel down and clear the stone of leaves... I wander out where you can't see... Inside my shell, I wait and bleed... Goodbye! I wipe it off on tile, the light is brighter this time Everything is 3D blasphemy My eyes are red and gold, the hair is standing straight up This is not the way I pictured me I can't control my shakes How the hell did I get here? Something about this, so very wrong... I have to laugh out loud, I wish I didn't like this Is it a dream or a memory? I've felt the hate rise up in me... Kneel down and clear the stone of leaves... I wander out where you can't see... Inside my shell, I wait and bleed... Get outta my head cuz I don't need this Why I didn't I see this? I'm a victim - Manchurian candidate I-have-sinned-by-just Makin' my mind up and takin' your breath away I've felt the hate rise up in me... Kneel down and clear the stone of leaves... I wander out where you can't see... Inside my shell, I wait and bleed... Goodbye! You haven't learned a thing I haven't changed a thing My flesh was in my bones The pain was always free I've felt the hate rise up in me... Kneel down and clear the stone of leaves... I wander out where you can't see... Inside my shell, I wait and bleed... And it waits for you!
  4. Ebbene..abbastanza bene direi..ma rallento un po l'uscita a causa di alcune cose da mettere a posto..spero di poter "consegnare" nel corso della prossima settimana se non addirittura in questa..
  5. Ed ecco il tanto ritardatario TERZO EPISODIO della saga! Non mi dilungo troppo per non farvi aspettare ancora..ringrazio chi ha aspettato pazientemente^^ Spero non dia una delusione. A voi: CAPITOLO TERZO-LA MALEDIZIONE DELLA COLONNA- Ed ecco ancora queste mie piccole parole tornare su tanto grandi argomenti. Come Bardo mi ritengo onorato che mi sia concesso l’ardire di cotanto favellare, ma haimè la favella mia mi abbandona nei momenti più duri facendo somigliare tanto lontano quanto il sole da plutone il mio racconto dal raccontato. Mi perdoni il coraggioso lettore che voglia informarsi di cotanta leggendaria impresa, non tanto la mia, quanto quella che i molti ormai attendono di vedere terminata. Ma cioè che nemmeno è all’inizio non può certo ora terminare! Dunque.. È l’ora del falco e dell’aquila. È l’ora del drago e dell’intrepido cavaliere. È l’ora dell’Eroe e delle sue epiche gesta. Le nostre menti congelate nel tempo rimasero alla domanda del piccolo essere al raggiante Eroe che ancora rifletteva sulla natura dell’interlocutore a lui anteposto. “Senta..messer..Freppi come mi dice lei di definirsi. I miei passi mi portano dove s’abbisogna l’aiuto mio e alla ricerca del universale bene, pacifico, coesistere. Spero di averla soddisfatta con cotanta risposta..” Il basso interlocutore che scomparire sembrava al cospetto del biondo crine,annuì con vivacità ed in nuvoletta azzurra scomparì, senza fretta, senza parola alcuna, lasciando il nostro paladinico essere quasi sgomento. Con filosofia la prese e se ne andò. Le imprese eroiche contano più di piccoli enigmi come quello di dove si possa essere cacciato un personaggio secondario, si disse Godric in tutta convinzione. Ma ad un tratto un patatracchico suono rombò dinnanzi all’Eore che pronto si coprì gli occhi e la permanente da paladino pagata, la settimana prima, trecento Mo da un parrucchiere alla moda..ovviamente moda paladinica. E con l’elegante cuffietta sguainò l’acciaio il cui suono, però, si perdette nel colore scuro e nel romboreggiare della violacea apparizione infradimensionale che giganteggiava dinnanzi al paladinico sembiante. Non aveva paura, certo, era pur sempre un paladino...ma avrebbe voluto provarne proprio perché almeno avrebbe avuto una scusa..almeno, se non plausibile, molto credibile, per scappare a gambe levate.. Ma, come già detto, non aveva paura e dinnanzi all’apparizione, che ora sembrava assumere aspetti antropomorfici, urlò: “WE! O LA SMETTE CON TUTTO STò VENTO O QUANTO è VERO IL GID TI TRAPASSO DA PARTE A PARTE SENZA NEMMENO CHIEDERE CHI E PERCHè SI è PALESATO DINNANZI A ME..MA HO..SONO PUR SEMPRE IL PROTAGONISTA DELLA STORIA!!UN PO DI RISPETTO..DICO IO!!!..” . Il vento dunque smise.. d’altronde il contratto è contratto..ed il protagonista è pur sempre il protagonista.. Al posto del vento, quindi, si agiunsero suoni terribili come ringhi e sfrigolii tipo quelli sulla lavagna con le unghie che danno un dannato fastidio ad i timpani quasi da impazzire..ai timpani mortali, ovvio..non a timpani paladinici. La sembianza celata dalle violacee cortine però sembrò offesa di cotanto oltraggioso urlo, dunque tracciò dei segni sulla sabbia del deserto e sparì quasi nell’immediatezza. Il paladino si chinò a leggere..anche se le scritte erano larghe SOLO una decina di metri doveva appurarsi che non fossero scritte blasfeme. Sul terreno si presentò una delle cose che più inorridiva il paladino..una semplice scritta quasi innocua, ma troppo giovanile..e per di più niueig, ( o new age come si dovrebbe scrivere..), : “NTVPUKDB”. Non era una la lingua ormai scomparsa da secoli nel mondo, non era un linguaggio arcaico, non era un linguaggio scritto in codice, non erano simboli di antiche civiltà, non era un formila magica..bensì qualcosa di molto più spaventoso e terribile.. Il tutto dopo attenta analisi risultò significare, (e prego quindi il lettore sensibile ai colpi di scena di prepararsi con calma adeguata al seguente evento per non dover sentirmi colpevole di nessuna violenza nemmeno verbale..): "Non Ti Voglio Più Un Kasino Di Bene” Ed un urlo squarciò il sentiero che dava sul torrente. L’eroe cedette alla pressione del peso che gravava sulla sua pia coscienza e si accasciò, privo di sensi, e terra. Si risvegliò, ed una strana luce gli velò lo sguardo. Verdognola e dipanata, doveva essere l’alba pensò e si rialzò. Qualcosa di strano accadde, sentendo la stranezza si girò di scatto, si guardò di nuovo davanti ed ai lati; ma non scoprendo da dove potesse giungere si accorse con curioso sentimento che era proprio da lui che proveniva. Una musica, orecchiabile e con ritmo interessante,( per tutti riconoscibile come: “more than a feeling” dei Boston), ed espresse le paladiniche parole al cauto vento che tra gli alberi si insidiava di primo mattino: “La “maledizione della Colonna”!!!!!!!!!!!!” Urlò. Dunque, successo tutto ciò, mi vedo costretto ad interrompere per breve tempo la narrazione, (ma non temere caro lettore!l’eroe tornerà a garrire nel vento della leggenda!),per far comprendere a chi leggesse queste mie righe cosa sia mai questa”maledizione della Colonna”. Ebbene, questa è una maledizione che solo in pochi riescono a rifuggire e ad eliminare del tutto. Solo pochissimi e potenti maghi sanno pronunziare le parole che la compongono. E dunque in pochissimi ne sorbiscono l’effetto. Uno di questi è il nostro Eroe che, ad ogni passo, ogni movimento, ogni singolo respiro, si troverà ad avere una “musica di accompagnamento”. Dunque in momenti di azione la musica si farà più veloce e feroce. In momenti di tranquillità si farà flebile e melodiosa per meglio accompagnare i paladinici passi dell’eroe. E nei momenti di gloria questa si farà più regale e goliardica, celestiale. Per cui, il nostro eroe, accompagnato dal famoso motivo si rimise in viaggio, abituatosi già all’eroico fardello. Il tramonto giunse sul terreno che calpestava, e già cantava il motivo dei Boston come se ci fosse nato dentro. E, quasi senza accorgersene, preso dalle melodie della propria colonna sonora, si mise a rockeggiare per la via, non badando alla figura che gli stava innanzi. Appena se ne accorse si rimise in paladinica posa e, ricomposto si mise ad osservare il gigantesco essere che lo sovrastava. Il Gigantesco rettile a scaglie, di color verde, con velature che sfumavano in marroni autunnali, lo osservava con i cauti occhi mentre quello che doveva essere il suo dragoniere si muoveva convulsamente nelle vicinanze. Rockeggiando, contagiato dalla colonna paladinica. Il tutto si rimise nel proprio ordine in non meno di mezz’ora, e appena il dragoniere si fermò l’Eroe gli si rivolse con le proprie sante parole: “Ecco che incontro dunque un dragoniere, Godric è il nome che porto, paladino di Gid e servitore del bene universale. Posso sapere qual è il vostro nome?” E l’uomo in arme che gli si presentava innanzi rispose leggermente preso dalla canzone: “Il mio nome è..(rockegiatura)..è..(movenza rockeggiante)..si insomma..(rock..rock..rock..)mi chiamo..(parole della canzone..)RE..(movenza da batterista )..Re dei Draghi..piacere di conoscere un paladino tanto musicale!” E si rimise a suonare la propria chitarra d’aria al ritmo ormai plurifamoso. “Allora siete un sire!” Disse il paladino. “Ah..eh?..ah..beh si certo..cioè..si..avevo sentito di movimenti sospetti e sono venuto di persona, visto che stavo vagando per le mie contee”. In un batter d’occhio quell’uomo che si era dimostrato re fece comparire un servo che, già piegato in un inchino innaturale, sparì al cenno del suo sire. E ricomparve dopo mezzo secondo con un bianco destriero per il nostro eroe. Esso lo giudicò un ottimo cavallo, uno dei migliori che avesse mai visto, e convenne che sarebbe stato per lui comoda una cavalcatura per il suo lungo viaggio. “Seguitemi, amico mio paladino!”disse Re ”Sono ansioso di sentire la vostrastoria, e di ospitarvi nel mio palazzo”. Il paladino non oppose nessuna obiezione. Non voleva affatto sembrare scortese nei confronti di un ospite così generoso, e non voleva certo dormire un'altra notte al chiaro di luna, preferendo di gran lunga una stanza. Ed ecco dunque le trame del tempo richiudersi davanti agli occhi di comuni mortali, ancora una volta la leggenda farsi polvere e rientrare nel proprio corso d’acqua. Quando ancora il viaggiatore ci si ristorerà? Nessuno lo può sapere, solo il fato conserva in noi la speranza! Cadono ora i sipari sull’intricato percorso dell’intrepido viaggiatore. Quando dunque si rialzeranno? Lo vedremo..nelle trame del tempo. Alla prossima..
  6. CI SONO! e ce la fece anche il black^^
  7. MI SCUSO PER L'OLTRAGGIOSO RITARDO CON CUI MI VEDO COSTRETTO A POSTARE IL QUARTO EPISODIO. COMUNQUE PROMETTO( ed è la seconda promessa sul forum)CHE AL PIù PRESTO POSTERò IL PROSSIMO EPISODIO. SPERANDO CHE PERDONIATE UN BARDO SFORTUNATO.. GRAZIE DELLA COMPRENSIONE E PAZIENZA.. UN BUON NATALE A TUTTI.
  8. Per chi ha nostalgia..per chi sa cos'è..e per chi, come me, ama i pink floyd: -"High Hopes"- Beyond the horizon of the place we lived when we were young In a world of magnets and miracles Our thoughts strayed constantly and without boundary The ringing of the division bell had begun Along the Long Road and on down the Causeway Do they still meet there by the Cut There was a ragged band that followed in our footsteps Running before time took our dreams away Leaving the myriad small creatures trying to tie us to the ground To a life consumed by slow decay The grass was greener The light was brighter With friends surrounded The nights of wonder Looking beyond the embers of bridges glowing behind us To a glimpse of how green it was on the other side Steps taken forwards but sleepwalking back again Dragged by the force of some inner tide At a higher altitude with flag unfurled We reached the dizzy heights of that dreamed of world Encumbered forever by desire and ambition There's a hunger still unsatisfied Our weary eyes still stray to the horizon Though down this road we've been so many times The grass was greener The light was brighter The taste was sweeter The nights of wonder With friends surrounded The dawn mist glowing The water flowing The endless river Forever and ever
  9. Ecco il terzo capitolo, sopo un po di tempo.. mi scuso per l'attesa per chi fosse interessato a leggerne il seguito.. vi ringrazio sin da ora per la votra pazienza nel trascorrere un po di tempo leggendo ciò che scrivo.. -Il giorno, La notte ed il destino- Ormai il quinto giorno si stava pigramente rivelando a ciò che restava dell’accampamento del comandante in capo Karma. Dannati distaccamenti ritardatari, pensava il comandante accigliato che, seduto a gambe conserte, ripuliva la sua spada dal sangue dell’ultimo avversario che si era trovato davanti nella battaglia appena trascorsa. “MANDATEMI SUBITO RUPERT!”urlò. Non aveva certo tempo da perdere ora, con quel ritardo ci sarebbero voluti almeno altri dieci giorni prima di arrivare a Marca, e sapeva che di tempo da perdere non ce n’era più da almeno una settimana. Imprecò ed urlò per la seconda volta”MANDATEMI SUBITO RUPERT,LO VOGLIO QUI ADESSO!DANNAZIONE, è UN ORDINE!”. Passarono almeno altri dieci,ansimanti,minuti prima che un giovane,in cotta di maglia ed evidentemente ferito alla fronte, arrivasse al cospetto del comandante, che, ancora, si trovava seduto a pulire la propria arma. “soldato semplice Rupert , ai suoi ordini comandante Karma.” Il comandante passò altri dieci secondi a squadrare l’aspetto del malmesso ragazzino biondo, dai capelli corti e dagli occhi azzurri. Un ragazzino che dovrebbe preoccuparsi unicamente della sua istruzione e di aiutare in casa; pensò Karma in quei secondi di apparente indecisione. “Dunque ragazzo, vedo che sei ferito, pensi di essere in grado di svolgere il tuo compito al meglio?” Non si dilungò in altro modo sapendo, (confidando sarebbe più giusto in verità), che il ragazzo avrebbe capito. “A meno che il compito che volete affidarmi non sia uccidere altri venti uomini, oltre ai sei che ho già dovuto spegnere questa notte, signore.. penso di poter rispondere affermativamente alla vostra richiesta. SI, ne sarò in grado signore.” Un lieve sorriso si disegnò sul fiero volto del comandante che, subito, aggiunse: “Tranquillo soldato, questa missione non richiederà la morte di nessun altro, sempre che le cose vadano per il verso giusto s’intende. Devi procurarti un cavallo e dirigerti il più velocemente possibile a Marca, la cittadella che stiamo per andare a rinforzare, ed avvertire PERSONALMENTE, e ripeto PERSONALMENTE il generale Marcus, in capo presso le forze difensive della città e consegnargli questa missiva da parte mia. Ora…”Prese un attimo di respiro e continuò ”…pensi di poterlo fare?”. Il ragazzo non esitò e, con fierezza, stringendo il pezzo di carta sigillato che il comandante gli porgeva, disse:”senza dubbio capo, partirò immediatamente”. Si scambiarono un ultimo sguardo e si separarono, l’uno per tornare alla pulitura della lucente compagna, e l’altro per cercare, suo malgrado, un cavallo. Rupert girò per l’accampamento fino al recinto dei cavalli dove ne rimanevano tre: uno stallone bianco con alcune macchie brune, quello che poteva essere uno Shire di colore nero tendente, in alcuni punti,al grigio, ed un possente cavallo da guerra nero, che doveva appartenere a Karma in persona. Optò per lo Shire,che gli sembrava più affidabile ed affabile, e per lo più, era l’unico di cui non si sarebbe sentita la mancanza, visto che i rimanenti due erano,uno del comandante e, l’altro, uno stallone che avrebbe potuto ancora servire in battaglia. Cavalcò per un giorno intero senza fermarsi, e si accampò al chiaro di luna sotto la protezione di una sperone di pietra, che sporgeva dal terreno presentando, all’apice, un albero, una piccolo quercia,aveva un ottimo aspetto e ispirava ad una pausa lo stanco soldato. Posò la spada a terra e si concesse un frugale pasto. Si addormentò pensando a quanto potesse mancare al compimento della sua missione. Ripartì al sorgere della prima luce. Il pesante tonfo degli zoccoli del destriero lo ipnotizzarono a tal punto che, quando si accorse del dolore alle gambe a causa del prolungato sforzo della cavalcata, era già pomeriggio inoltrato,con il sole che si tingeva già di rosso, dietro le nubi color arancio che si stagliavano sulla radura. Il terzo giorno vide la foresta e, finalmente la città,assediata. Già. Assediata; si rese conto ora del fatto che avrebbe dovuto raggiungere l’altra parte di quel fiume di metallo, possibilmente vivo, e possibilmente in grado di intendere. La notte era appena iniziata, e le stelle sorridevano al piccolo pezzetto di terra, che pareva occupato unicamente da selvaggina e vegetazione. Ma qualcosa produceva un rumore tintinnante, come di pioggia sulle latte cittadine. Ed in effetti di ferro si trattava. Di spesso ferro per corazze, per maglie ad anelli, per armi. Ed oltre a quello tutto era silente. Un unico gesto da parte del comandante divise il piccolo gruppetto in tre divisioni da due guerrieri l’una. Tutte tranne quella del comandante che si fece affiancare da due guerrieri. Uno mostrava una folta barba ed un aspetto robusto, capelli corvini, mossi e abbastanza lunghi. Vestito con un armatura di un rosso simile al rosso del sangue rappreso. L’altro era di aspetto più sinuoso. Il viso non mostrava alcun segno di barba, ed i capelli erano raccolti in una mezza coda alta, che lasciava liberi i capelli dietro la nuca di cadere sulle sue comunque larghe spalle da combattente. Occhi azzurri ghiaccio slanciavano il color bruno chiaro dei suoi capelli. Ed il suo vestito non presentava alcuna copertura metallica oltre al giustacuore. Si confondeva nell’ombra grazie al variare delle luci che sembravano adattarsi al colore della sua veste, e non il contrario. Il capitano invece era vestito in modo molto semplice quanto efficace. Coperture di cuoio e metallo per la parte inferiore del corpo, e una corazza che copriva il torace. Tutto di un color grigio che si abbinava ai suoi capelli neri brizzolati. Ma la cosa che colpiva di più in Karma era l’apparente giovinezza, nonostante avesse i capelli con connotazioni di una certa età. Gli occhi di un verde smeraldo spiccavano sulla pelle abbronzata di chi è abituato a vivere all’aperto. Un fruscio rivelò la presenza di qualcuno oltre alla divisione comandata da Karma. La sorpresa ha smesso di essere tale, ebbe appena il tempo di pensare il capitano mentre sia lui che i suoi due caporali si misero in posizione di guardia sguainando la spada. Pochi attimi a seguire, il già piccolo spazio offerto dalla piantagione forestale, diminuì ulteriormente ospitando tre figure nere incappucciate e coperte, da una sciarpa scura, in volto. Non ci fu molto tempo per studiare le figure appena comparse. Movimenti rapidi, scambi di violenti colpi, e capacità di combattimento da parte di tutte e due le parti caratterizzarono lo scontro. Il baluginare delle lunghe e sottili lame degli avversari si contrapponeva alle parate delle spade di Karma e dei caporali. Ben presto il capitano trovò un varco nella difesa avversaria, che, tempestata di pesanti colpi, si trovò debole contro l’ultimo assalto del brizzolato. Il sangue sembrava più scuro nelle ombre della foresta. Ben presto lo constatarono anche i due caporali che, con gli avversari esangui sull’erba, rinfoderarono le armi richiamando le altre due divisioni composte da coppie di soldati. Il rapporto di questi non fu troppo rassicurante. “Accampamenti di Roden del sud dall’altro lato della foresta, tre piccole capanne ed una più grande al centro” Esordì il primo. Ed il secondo riprese dicendo: “e verso Ovest ci sono due piccole tende appostate proprio all’uscita della foresta. Pensiamo che un altro distaccamento sia diretto verso l’entrata” Se sono diretti all’entrata troveranno di certo il resto della nostra divisione, e spero saranno benserviti, pensò Karma. La tranquillità però non fermò i suoi passi, decisi a tornare all’accampamento situato a metà strada tra l’entrata dal bosco e il punto dove ora si trovavano. In una mezz’ora di tempo raggiunsero i commilitoni e chiesero informazioni sull’andamento delle cose, e soprattutto sugli eventuali rumori o luci del bosco. Karma, nonostante si fidasse dei propri uomini quanto di sé stesso, volle inviare i due caporali, accompagnati ognuno da due soldati scelti dagli stessi, a perlustrare le vicinanze. Uno ad Est e l’altro ad Ovest. Ovviamente quest’ultimo era incaricato di perlustrare il piccolo accampamento “di confine” e di eliminare, se possibile, i nemici accampativisi. Ad Est fu inviato il caporale dall’armatura rossa, che rispondeva al nome di Astald. Ad Ovest invece fu inviato il caporale dagli occhi di ghiaccio, che rispondeva al nome di Soridan. Astald si ritrovò ben presto nella fitta boscaglia ad approfittare di ogni raggio di luna, a cui le foglie permettevano di proseguire fino al terreno, per scrutare le eventuali tracce lasciate da Roden o dai loro destrieri. Soridan, nel mentre, si trovò ben presto in vista del suo obiettivo. Pochi gesti bastarono a dare le necessarie direttive per un eventuale attacco, non c’era bisogno di parole fortunatamente. Il primo a muoversi fu il caporale, che, sfruttando l’ombra dei fitti alberi, si mimetizzò con l’ambiente fino a portarsi di fronte alla tenda di destra. Sempre accucciato, richiamò i due soldati semplici al proseguimento del piano stabilito. Essi, dunque, sempre con il minimo rumore si spinsero di fronte alla capanna di sinistra, e stesero due fili di corda molto resistente,l’uno ad una ventina di centimetri di distanza dall’altro, proprio fuori dall’ingresso alla tenda. E si avvicinarono in fretta al caporale. Stupito della facilità e della poca sorveglianza Soridan si fece largo nella tenda e fu sicuro di conficcare la propria lama nella viva giugulare di uno Roden dormiente. La giugulare la raggiunse in fretta certo, ma non era più parte di un corpo vivente già da qualche ora. Lo stupore che aleggiava nella piccola tenda si espresse tramite il primo soldato semplice:”Morti..e..erano già morti..”. Fu solo poco più di un sospiro, ma espresse l’idea di tutti i presenti. Almeno di quelli ancora vivi. Nella capanna adiacente lo spettacolo era lo stesso, ed in poco tempo il caporale decise di rientrare al campo per riferire a Karma e mettere in luce i motivi dell’accaduto se fosse stato possibile. Giunto che fu alla base vi trovò nel mezzo sia Karma che Astald, intenti a parlottare sommessamente. Congedò frettolosamente, con un gesto della mano, i due soldati e si unì al discorso. “..senza nessun segno di lotta ti dico, sembravano uccisi dalle stesse ombre che li coprivano da morti..terribile..e poi..” Non finì la frase perché Karma subentrò con una dmanda al vedere giungere Soridan: “Caporale, voglio un conciso rapporto..cos’ha trovato nella sua spedizione?” I freddi occhi lupini si fecero attenti nel ricordo di ciò che vide, ed in poco tempo descrisse i ritrovamenti dei cadaveri Roden e di come la loro morte sembrava essere avvenuta nel sonno e senza dolore. Karma si accigliò per un secondo e poi espresse il suo pensiero in una singola parola: “Tradimento”. I due caporali si guardarono con un tono interrogativo dipinto sui loro volti. E subito il capitano si spiegò: “Assassini Roden traditori, non capisco però il perché..” O meglio, mi piacerebbe non poterlo immaginare, pensò il l’uomo. “Meglio togliere le tende al più presto, questa notte doppio turno di guardia. Voglio almeno tre uomini per lato, ed i turni devono durare almeno un ora e mezza l’uno”. Così fu. Ma la notte, oltre al fruscio degli alberi sembrava ospitare solo le stelle e la luna. Esatto, sembrava. Il riverbero della luna risultava ancora più limpido sul bianco pugnale. Spero di aver alleggerito abbastanza il mio stile..anche se non credo di aver fatto molto meglio con questo capitolo.. Ditemi voi..sono, come sempre, ben accette le critiche..
  10. per me..e un po per tutti. led zeppelin: Whole Lotta Love You need coolin, baby, Im not foolin, Im gonna send you back to schoolin, Way down inside honey, you need it, Im gonna give you my love, Im gonna give you my love. Wanna whole lotta love? Wanna whole lotta love? Wanna whole lotta love? Wanna whole lotta love? Youve been learnin, baby, I bean learnin, All them good times, baby, baby, Ive been yearnin, Way, way down inside honey, you need it, Im gonna give you my love, Im gonna give you my love. Wanna whole lotta love? Wanna whole lotta love? Wanna whole lotta love? Wanna whole lotta love? (various mumblings and screechings with cool effects) Youve been coolin, baby, Ive been droolin, All the good times Ive been misusin, Way, way down inside, Im gonna give you my love, Im gonna give you every inch of my love, Gonna give you my love. Yeah! all right! lets go! Wanna whole lotta love? Wanna whole lotta love? Wanna whole lotta love? Wanna whole lotta love? Way down inside, woman, You need love. Shake for me, girl I wanna be your backdoor man. Hey, oh, hey, oh Oh, oh, oh Keep a-coolin, baby, Keep a-coolin, baby.
  11. Ed ecco la continuazione che in tanti stavate aspettando. Spero non sia una delusione per voi.. buona lettura: CAPITOLO SECONDO-NUOVI INCONTRI, NUOVE VIE, NUOVI NEMICI- Che le mie umili parole siano calamite per l’attenzione delle vostre gentili menti, che il tempo sia gentile nello scorrere per voi che ne perdete per le mie povere espressioni. La forgia di cotante imprese è tutt’ora operosa ed il cammino dell’intrepido lettore ancora lungo. Per queste che sono le vie dell’etereo danzar di mente. Il ragno del fato tesse la sua tela ed i mortali si piegano al cospetto del suo volere. È l’ora del falco e dell’aquila. È l’ora del drago e dell’intrepido cavaliere. È l’ora dell’Eroe e delle sue epiche gesta. L’infedele, fredda, grigia, pietra si ostinava a stanziare dinnanzi al fiero passo dell’Eroe. “Eppure la santa luce della fede ti scalfirà,e dinnanzi al mio passo resteranno solo ceneri e fede in Gid,il Dio che ti punirà per la tua infedeltà e laicità” Detto questo il fiero braccio si mosse armato di baluginante spada, colpendo la pietra. “la luce ti punisca immondo masso!”Disse Godric all’infedele grigiume della fredda pietra. Ma seppur la forte fede guidava il paladinico arto, il freddo corpo non-morto rimaneva ad ostruire il passo dell’Eroe, che, fiero, continuava stoico la sua missione. “ma dannazione..” Si disse il paladino. Ma l’arguto crine riuscì a sciogliere l’intricato nesso, che la mente infedele rifiuta. “è una prova del mio Dio,scalerò l’infedele roccia come la luce scavalca l’ombra immonda del maligno!” Ed ecco il Paladino arrampicarsi con epica agilità sul freddo sperone. Ed intorno la foresta. Ed intorno al masso almeno un metro di sentiero e terriccio. Ma Godric ancora compiva la sua ascesa sullo spento masso. Al culmine, fermo, sostava dunque sui suoi eroici piedi. Saldo, osservava l’intorno, felice di avere intrapreso la volontà del suo Dio. “La fede è con ME!” E la forza paladinica si impossessò di lui, e fece in modo che la sua spada, scontrandosi con la fredda pietra, segnò con epico suono l’infedele freddezza del duro corpo inerme. Nemmeno lui sapeva, e nemmeno noi lo sappiamo a dire la verità, del perché di quel gesto. Ma la leggenda vuole che così sia. E chi mai siamo noi per contraddire La Leggenda? Nessuno. Come nessuno era, ma qualcuno diventò entrando a far parte dell’universo della Leggenda, l’essere che si aggirava per quello che ormai era luogo sacro a Gid. Scalpitanti passi da comune mortale, mantello verdeggiante del colore delle foglie rigogliose in primavera. Il cappuccio calato sul viso ed un sottile lama alla cintola. L’Eroe non perse tempo a domandare chi mai fosse l’essere indegno dell’ormai neobattezzato Sacro Bosco. “Ebbene tu, pellegrino di verde vestito, cosa mai verrai a fare in codesti luoghi di pace e sacra luce?” E l’umano,voltatosi ad osservare l’epico sembiante paladinico dell’Eroe, rispose come l’uomo risponde alla curiosa comare: “ i c***i tuoi mai?” E, sgomentato da cotanto villico fraseggio, saltò agilmente dall’alto masso e parlò dall’alto del suo eroico essere: “Mi pare di capire che il tuo intento sia di vagare solitario in questo verde luogo. Ma pentiti essere infedele, hai appena offeso un paladino di Gid!” Il villico allora togliendosi la copertura che,fino ad ora, aveva celato la gran parte dell’umano viso, disse: “Maronnasantissima..proprio un paladino mi doveva capitar di incontrare..che P…iacere incontrarvi qui o sommo esportatore di luce e verità!” E si inchinò. La soddisfazione occupò per un eroico istante il fiero volto del paladino, che, subito riprese: “La mia magnanimità mi porta a perdonare il vile essere che erra ma si pente. Dimmi allora, qual è il tuo nome? E soprattutto, cosa ti porta infine in codeste lande sperdute?” Da sotto la barba incolta l’uomo rispose: “mi chiamo Lothavier,e vengo da là,come il tuo intelletto ti suggerisce o sommo paladino. E passo di qui.. perché.. perché.. perché devo andare a trovare mio cugino..” E l’Eroe: “ma di qui in giù, nella mia direzione, non v’è alcun segno di vita” Ma il villico, con gli occhi che roteavano in segno di spasmodica.. voglia di muoversi, disse: “infatti.. mio cugino è morto..” L’Eroe si spense al sentir parlare della fredda morte, che, insieme alla Poca-Cola ed al Mec Donali, unica era riuscita a sconfiggerlo. Ma ripresosi con forzo stoico si congedò in fretta, come il suo interlocutore si augurava, e si diresse dalla parte opposta. Ad un certo istante un immondo epiteto echeggiò alle sue spalle. “PIR*A!!!!” E subito si girò, con scatto da campione olimpico, con l’affilato rasoio stretto in mano. MAGIA E SGOMENTO!! L’uomo, che tanto normale sembrava alla vista del campione, era scomparso. E già la paladinica voglia di rivincita sul male rodeva il pio animo lucifero di Godric paladino di Gid. Ma si costrinse ad avanzare, pensando che, un giorno o l’altro, il suo dio l’avrebbe ancora fatto ritrovare faccia a faccia con il suo attuale antagonista. Lothavier, si ripeteva nell’epica calotta, lo trovero! Ma gli eroici passi lo portarono presto all’uscita del Sacro Bosco. Ancora una volta i valorosi pensieri di Epica impresa riempirono il pio animo del paladino. Il fervore dell’Eroe lo portò ben presto lungo il corso di un largo fiume, che, data la sua alta conoscenza del territorio mondiale, sapeva identificare come “Il Fiume” ; chiamato anche “Il Fiume Largo” e altri nomi. Spesso si accampava nelle chiare notti che il fato offriva al suo fiero sguardo, e pensava, filosofeggiava, nella solitudine dell’ampio gioco che i pensieri potevano compiere all’interno del suo infinito spazio di sapienza. Spesso con aforismi degni del miglior W.Blake, ripetendosi spesso nei momenti in cui il suo forte fiato paladinico prendeva corpo in nuvolette di candido vapore sacro: “và che stasera fa freddo!” Oppure ancora: “Maronnasantissima..che paladinico ibernare codesta notte” Ma nulla lo fermava, né la fredda neve, né il più focoso deserto dove anche il torace più maschio ed impavido cede all’assenza del pio ossigeno. Ed il fato ancora resiste, e s’avanza dunque in ardite e paladiniche prove d’ardimento. S’avanza per noiosi chilometri, ed il vezzoso terreno verdeggiante sembra deridere la tempra paladinica del nostro Eroe. Ma nemmeno la scheggia più dura sfonderebbe il maglio dell’epico vigore. Ed ancora il nostro Eroe incontrò un bizzarro gnomico essere. Ed egli chiese: “Chi siete voi che attraversate questa sacra terra?” Ed il basso riprese: “Beh,vagavo per queste viette, ed anima alcuna vidi passeggiar per codeste lande strette. Chi siete dunque voi, di bianco vestito, che passeggiate cotanto fieramente?” E dall’alto del suo glaciale sguardo il paladino concesse la risposta: “Sono Godric Paladino di Gid, al servizio del bene cosmico e fautore della comune pace. Posso sapere con chi ho il dubbio piacere di parlare?” “Gnomo, la razza a cui appartengo, ed il nominativo con cui mi riconosco è Freppi. Mi domandavo dunque dove i vostri impavidi passi vi porteranno lungo questa via. Sempre di potere questo ardire realizzare.” Bizzarra è la mente umana, repentina dimentica ciò che solo ieri è stato, ma di fronte ad Eroi ed epiche imprese eccola farsi granito e le parole scolpirla, come col coltello romantici cuori nella corteccia d’albero, scolpita lo sia sempre questa storia. Quell’albero è La Leggenda. Quel cuore è il paladinico coraggio dell’Eroe. E il coltello..non lo so. E riprenderà ancora questa vicenda di Eroi, di draghi, e di creature dell’ombra. Chi il sopravvento avrà l’ardire di acchiappare? Nessuno lo sa. Lo vedremo..nelle trame del tempo. Alla prossima..
  12. boh..io sto timidamente leggendo il primo volume..e sono a metà..dopo un paio di settimane di lettura.. lo trovo interessante.. ma lontano dall'epicità di LotR..ma forse anche perchè è il suo scopo. Cioè non presentare un racconto Epico..(o forse si?)ma almeno facendolo partire da gente comune..di razza umana..che di solito nei fantasy viene bisfrattata. boh..staremo a vedere se,con costanza,riuscirò a terminarla..
  13. lo prendo come un supercomplimento..perchè la risposta è NO..viene tutto dalla mia testolina bacatissima.. Anche se l'orlando lo lessi anni fa..forse mi è rimasto qualcosa nelle croste mnemoniche del mio cervello??? beh..comunque.. GRAZIE DAVVERO A TUTTI PER I VOSTRI COMLIMENTI! do ragione a Codan,sul fatto che i bardi come noi non anelano al "potere della successione"..e poi..sono un suo adepto:-D grazie ancora..spero di postare il secondo episodio al più presto..^^
  14. nata in chat..questa storia che vuole assumente un aspetto abbastanza scherzoso riprende molti componenti del forum..ora..quella che sto per postare è l'introduzione..dove ci sarà Godric..in quanto "protagonista". Leggetela..e ditemi cosa ne pensate^^ CAPITOLO PRIMO-L'INIZIO DI UNA LEGGENDA- Epiche gesta saranno in queste pagine riportate ai giorni correnti,ed i vostri occhi scorreranno azioni e tenaci imprese. Di eroi,di uomini,di giovani pulzelle ed eleganti dame. Fasti di ogni genere e guisa si riveleranno al tenace lettore di codesta cronaca di avventure ed eroiche imprese. Pronta dunque sia la mente dell’avventuriero che si incammina sulla via di queste mie fin troppo povere parole.Che nulla possono in realtà descrivere se non mere ombre di ciò che in realtà fu.Sappiate dunque perdonare un povero,semplice,giocoliere. Che fa delle,seppur nobili,prole il proprio strumento. Ed ora,che si ritirino le ciance nei propri nidi. È l’ora del falco e dell’aquila. È l’ora del drago e dell’intrepido cavaliere. È l’ora dell’Eroe e delle sue epiche gesta. Il giorno sembrava promettere bene,ed il cosmo rivolgeva il proprio,splendido,sorriso al primo mattino. La luna era appena fuggita e lo scudo del sole si specchiava nel Lago Grande,sfoggiando il proprio chiarore e la propria impettita presenza,che solo alla nobile notte,più tardi,avrebbe lasciato il posto. Ed ecco un appiedato guerriero di bianco vestito,con armatura,e spada al candido cinturone che si leva nel mattino di quell’imprecisato giorno,ormai disperso nei flutti dell’etere. Godric era il suo nome,o almeno così si tramanda come tradizione orale vuole. Con prodezza da eroe si avviava alla capanna che,a prima vista,era l’unico edificio nel raggio di miglia e miglia. A passo sicuro, con la tonante voce tipica dell’Eroe appunto,annunciò il suo arrivo.In caso che un maligno essere dell’ombra si acquattasse. Che non sia detto mai che L’Eroe venisse meno al decoro dell’impavido cavaliere!che,impavido di fronte al pericolo,annunciava la propria presenza per fronteggiare l’immonda bestia che si sarebbe potuta celare nel fitto sottobosco che la pineta offriva. Ma solo un timido: “ CHI DIAMINE è ALLE SEI DI CODESTA PREMATURA ORA DEL Dì??!!!” Rispose all’eroico richiamo. Ed un uomo con una rozza tunica da chi,con molta veemenza,si spacciava per mago o per stregone,si presentò al cospetto del biondo crine dell’eroe. E con sfrontata sonnolenza,con sofferente espressione di fatica dipinta in volto,si rivolse all’impavido paladino di Gid dicendo: “senti figliolo..non so cosa ti dava da mangiare tua madre negli albori della tua esistenza,ma,di sicuro,ti hanno danneggiato l’attività di concezione temporale” Al che l’espressione fiera di Godric,si trasformò,con l’inarcatura del nerboruto ciglio,in un espressione di sincera titubanza. “vorreste forse voi opporvi al volere del mio Dio Gid,che mi protegge,con le vostre insinuazioni? Dite forse che con la mia paladina voce ho disturbato il vostro sonno..anche se questo è donato direttamente dal mio signore in persona?” Il brunovestito si fece alquanto sfacciato ed annuì con forza da peccatore aggiungendo oltretutto: “non so chi mi dona il sonno forse,ma di sicuro sono certo di chi me l’ha tolto”. Una scossa di violenza omicida pervase il nostro Eroe,che però si trattenne riportando alla prode memoria di appartenere alla privilegiata classe paladinica. E dunque rispose: “Allora me ne dispaccio molto,e le porgo le mie scuse. Se c’è qualcosa che la mia persona può prodigarsi a condurre per levare quest’onta dalla mia alquanto pia anima sarei felice di esaudirla.” L’uomo dalla scura barba incolta rivolse lo sguardo al baluginante lago ed,indicandolo, si rivolse a Godric con parole come: “Ecco la via della tua espiazione paladino di Gid,sarà li che dovrai sostare per la durata della giornata intera fino a che la sottile linea del sole morente non ti si paleserà allo sguardo. E,solo allora,ti sarà concesso di alzarti.Se ti sarà possibile.” Ed all’ascoltare codeste parole il candido Eroe si portò la mano al petto ed annunciò con vigore,tipico del paladino,la propria partenza verso il luogo indicatogli. Ancora pochi passi erano trascorsi dal punto in cui l’uomo dalla rozza tunica lo aveva indirizzato al luogo della propria espiazione. Ed ecco che l’Eroe,colto da un genio di paladinica intuizione,si volse nella direzione dei suoi passi e…MAGIA E SGOMENTO!! L’uomo,che tanto normale sembrava alla vista del campione,era scomparso. E,con lui,la capanna che,solitaria,occupava l’antro che la pineta cedeva al passaggio umano. Ma,tanto il coraggio obbligatorio del paladino che la voglia di redenzione spinsero il paladino ad andare comunque avanti. Una giornata e tre ore di eroico tempo ci vollero per permettere all’Eroe di raggiungere il mastodontico luogo dove,per un arco di ventiquattro ore,si stanziò,seduto al margine del lago. E li,in quell’etereo luogo,che mai mano(o natica in questo caso)umana sembrava avesse sfiorato;all’ora in cui il sole mostra il suo aspetto più sottile per la seconda volta nella giornata,una luce candida,bianca come solo l’armatura del paladino sembrava essere,baluginò contrastando l’ultimo chiarore di quell’epico giorno. Una titanica mano si palesò al mai impaurito Godric paladino di Gid. Nera come la notte ma elegante e sublime come una mattinata di primo inverno. Un varco di apriva nel vivo cielo ormai notturno,lasciando spazio all’enorme arto che ora sembrava parlare. “sii onesto nel tuo vagare paladino!io ti ordino e ti comando..” Ed al sentire codeste nobili e possenti parole l’Eroe esordì con un: “Hei..io di Gid solo sono il paladino..non a chiunque è concesso darmi ordini..che esso sia infino un Dio..” E la tonante voce riprese con tono spiccio: “ma guarda tè cosa..va beh..spe..” Ed esitanti momenti coprirono quel vuoto notturno,insieme alle cicale. E la mano nel vortice etereo tornò al cospetto del fiero Godric. “AALLORA..dicevamo?..ah si..insomma..leggo pari pari..:-delega dal sottoscritto Gid..dio protettore del paladino Godric. Autorizzo il dio inferiore Hand-Hole a riferire questo messaggio da parte mia personale.. L’Eroe dovrà dirigersi ai sette templi dei monti a Nord per portere il mio messaggio..che ad ogni tappa gli sarà riferito” Ed ecco che a mano scomparve e le stelle tornarono ad occupare l’affresco della loro volta celeste. Un piccolo,gelido fiato,spirò dalla fiera bocca paladinica. E già,Godric,era in cammino. Ecco le gesta dell’Eroe iniziare,per portarlo chissà dove nel disegno che gli eterei esseri onnipotenti hanno forgiato nell’alba dei tempi. Ancora molte imprese attendono l’intrepido eroe,e immonde creature si attengono dietro l’angolo del destino. Il fato porterà il paladino all’incontro con nuovi componenti del puzzle cosmico? E se l’affermazione è ovvia..chi saranno mai? Lo vedremo..nelle trame del tempo. Alla prossima..
  15. Black God ha risposto a DTL a un discussione Dragons’ Lair
    Complimenti Ragazzi!!
  16. lol bradipo.. spero diranno lo stesso gli ascoltatori di quell'egocentrico di MONDO MARCIO.. soprattutto perchè non so se si nota ma parla solo di sè stesso nelle sue "canzoni"..come se fosse quello che vive peggio nel mondo..colui che è d'obbligo compatire.. ma VAFFA!!
  17. in risposta ad una PIETRA MILIARE..( ovviamente in senso ironico..non per offendere..ma i gusti son gusti..)postata qui sopra.. rispondo con una canzone che davvero è UNA CANZONE..: THE DOORS: When the music's over Yeah, c'mon When the music's over When the music's over here When the music's over Turn out the lights Turn out the lights Turn out the lights When the music's over When the music's over When the music's over Turn out the lights Turn out the lights Turn out the lights For the music is your special friend Dance on fire as it intends Music is your only friend Until the end Until the end Until the end Cancel my subscription to the resurrection Send my credentials to the house of detention I got some friends inside The face in the mirror won't stop The girl in the window won't drop A feast of friends alive she cried Waiting for me outside Before I sink into the big sleep I want to hear I want to hear The scream of the butterfly Come back, baby Back into my arms We're getting tired of hangin' around Waitin' around With our heads to the ground I hear a very gentle sound Very near Yet very far Very soft Yet very clear Come today Come today What have they done to the earth? What have they done to our fair sister? Ravaged and plundered And ripped her And bit her Stuck her with knives In the side of the dawn And tied her with fences And dragged her down I hear a very gentle sound With your ear down to the ground— We want the world and we want it, We want the world and we want it, now Now? Now! Persian night! babe See the light! babe Save us! Jesus! Save us! So when the music's over When the music's over, yeah When the music's over Turn out the light Turn out the light For the music is your special friend Dance on fire as it intends Music is your only friend Until the end Until the end Until the end So when the music's over When the music's over, yeah When the music's over Turn out the light Turn out the light
  18. Black God ha risposto a Black God a un discussione Cinema, TV e musica
    e tutto ciò per cui abbiamo tanto atteso è finalmente giunto.. si lo so io lo sapete voi è uscito! il megaboxet da sei CD remastered e da sei DVD più varie rarità e roba inedita.. bene.. adesso tutto sta nel prezzo:confused: io,nonostante il mio impegno non sono riuscito a carpire l'informazione... ma la mia immaginazione,purtropo o per fortuna,funziona...
  19. una canzone di tutta intelligenza rock--- direttamente dai TENACIOUS D: LEE(è il titolo della canzone..non una marca di..beh..lo sapete anche voi..) Lee, Lee, Lee, Lee, Lee Lee Lee Lee Lee Lee Lee Lee Lee, We're talkin' fuckin' Lee. I had a friend named Lee, He cast a spell a spell on me. If me and Lee and KG could be three, Flyin' free Tenaciously, Skinny-dippin' in a sea of Lee, I'd propose on bended knee To Lee Lee Lee, Lee Lee Lee, Lee Lee, Lee Lee Lee, Lee Lee Lee, Lee Lee, Le-Lut-Le-Le-Le-Lee Lee Lee, Le-Lut-Le-Le-Le-Lee Lee, If me, and Lee, and KG, (that's me) Could be three, (could be three) Plant a tree, (plant a tree) Just for Lee, (just for Lee) Just for Lee, (Lee) Just for Lee! Lee, Lee, Lee: [ roba da Psycho Knife Song style,X16] Leeee, Leeee, Leeee: LEE!
  20. :confused: sono abbastanza confuso.. sotto quale aspetto possono essere considerati.."bravini"? sono abbastanza incuriosito..
  21. odio un mare di neogruppetti pseudopop che fanno gli alternativi...tipo gli ultimi usciti dall'uovo..dannazione come si chiamano..non mi viene..quallo che il cantante si è fatto platinato..prima aveva i capelli lunghi neri adesso corti bianchi..(o meglio platino..)oddio..il nome non mi viene..ECCO!..i MY CHEMICAL ROMANCE!! non so se siete d'accordo con me.. ma davvero ormai son caduti in basso..e,se prima un paio di canzoni..o forse un po di più,erano passabili..adesso proprio fanno canzoni per le tredicenni..per le teen che frequentano anche pseudoconcerti come quelli della spears.. PER NON PRLARE DEI FINLEY!! se c'è qualcuno che merita il mio odio sono loro..
  22. beh a stò punto anche i rolling stones bisognerebbe farli smettere... non perchè non siano un grandissimo gruppo..o meglio..SONO STATI un grandissimo gruppo..adesso sono un gruppo icona..e basta.. ecco qual'è la motivazione che mi porta a dire che dovrebbero smettere..
  23. capolavoro. Uno dei miei libri preferiti,ed uno dei pilastri del romanzo beat.. comunque,per quanto riguarda il viaggio,mi trovo a concordare con Imrahil in quanto è vero:Sal all'inizio del viaggio,e per una buona parte del libbro viaggia facendo l'autostop,ci ricordiamo un po tutti il famoso furgoncino e le vicende molto divertenti che kerouac riporta al riguardo.
  24. Se volete..io posso farlo..tanto per evitare il doppio post di Esa.. però avendo già scritto da poco..vlevo lasciare spazio un po anche agli altri.. magari se va ad Argh introducendo un altro png..qualcosa che renda definitiva la situazione nella città per esempio..magarai anche un quadro generale dei vari personaggi sarebbe una cosa buona.. non so.. ditemi voi..
  25. NO! è quello il bello! però sono riuscito a decifrare tutto..^^

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