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Dragons´ Lair

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Maiden

Circolo degli Antichi
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  1. Niente, vi ringrazio delle attenzioni. Sussurro: fate come se non fossi quì. Guardandolo con fare autoritario. C4zzo, cazz0! Devo trovare una guida, di quelle tascabili che posso consultare per muovermi. La monorotaia avrà delle istruzioni sui luoghi in cui si fermerà. Quali sono le prossime fermate? Devo usare la mia identità rubata per uscire o è meno tracciabile di così? Quanti soldi ci sono sul conto? C'è qualche donna su questa monorotaia che ha lasciato distrattamente un soprabito lungo e poco appariscente che potrei prendere appena prima di scendere per dileguarmi poi fra la folla? Questa cosa di Sadira... Durerà molto poco. @Mezzanotte
  2. Bene, la prossima volta sarò più preciso, come ho detto comunque è un errore mio non averlo scritto ugualmente. Aggiungo che, non mi sto riferendo alle mie di ferite ma al sangue che potrebbe avermi investito durante la colluttazione con i due soldati latariani.
  3. @Mezzanotte Cerco le entrate o le uscite e cerco di studiarne il funzionamento, tenendomi nascosta. Devo fare in fretta. Se ne accorgeranno.
  4. È forse così che ti sei salvata, Zaleh. Lontana da me. Dove sono? In che condizioni mi trovo? Cosa sto indossando, sono insanguinata? Cerco di darmi una ripulita, di rimettermi in sesto. Non voglio commettere gli errori che mi hanno portato all'arresto su Suvali, quindi la mia prima preoccupazione è quella di omologarmi nel tentativo di non finire nuovamente fra le braccia di qualche pervertito del c4zzo o la polizia. Lei, fa parte della gilda. Il suo è un cognome importante. Devo raggiungerla in qualche modo.
  5. Prenditi cura di lui. Eviterà che ti spari un colpo in testa alla fine dei molti giorni difficili che avrai. Caustica, senza misure. Mi parli, Zaleh, con il cuore in mano? Forse. Ma posso fidarmi? No. Uscirò da quì, scomparendo per sempre. Tu non provare a seguirmi. Adesso spostati e lasciami andare. Hai preso la tua decisione ed io la mia. Non. Toccarmi. Faccio per camminare nella sua direzione, dura, esigendo il suo spostamento. Se non lo fa e alza anche un solo braccio verso di me, cerco scansarmi improvvisamente. Sempre sul filo del rasoio, Ema. Sempre.
  6. Quale è il materiale che manca in italiano e quale potrebbe essere questa eccezione?
  7. Non ho letto di proposito il resto, perché voglio giocare il sapere/non sapere!
  8. Troverai punto per punto il mio accordo/disaccordo. Avevo lasciato volutamente aperto il mistero delle Masir perché dietro volevo celarci un segreto da scoprire, deformazione da narratore, mi capirai perfettamente. Immaginavo: magari non sono vere donne ma macchine. Una sorta di Terminator TX per intendersi, da quì l'esigenza di creare qualcosa che il popolo possa riconoscere come umano, proprio per trarre in inganno tutti. (trucco, capelli palesemente femminili, corpo femmineo) Va benissimo comunque anche la tua versione, molto più realistica e cruda, senza tanto da nascondere. Potrebbe esserci altro lo stesso!
  9. Scuoto la testa, abbassando la eslah. Sono davanti a lei, ferma, coltello alla mano. Zaleh, la tua curiosità è un'arma più tagliente di questa. Dico mostrando la eslah. No, tu non conoscerai tutto di questa storia in questo modo. Non ho buoni motivi per crederti io, al contrario di te. Indico Sadira. La mia storia è credibile, la morte di Sadira è più di un atto di fede. Dovrai fartelo bastare, per adesso. O tentare di friggermi e vedere se veramente posso essere più rapida di quanto credi. Conosci il mio valore e quanto duramente ho lavorato per qualcosa in cui credo ancora oggi. Dimostrami il tuo. Sto pronta per quanto mi è possibile, ho il coltello abbassato ma ben stretto in pugno. Non avrai queste informazioni tanto facilmente.
  10. Allora tornare a Zadracarta è l'ultima cosa che dovresti fare. Le masir ti schiacceranno, è Taraneh che ha installato questo nuovo regime. Lei non ti offrirà nulla, anzi... Mi consegnerai e sparirai come tutte le altre. Magari ti doneranno una morte più rapida e meno dolorosa ma sai benissimo che tutto quello che hanno su di te lo useranno a loro vantaggio quando si accorgeranno che sai più di quanto dovresti, senza contare le tue pulsioni. Dici che vuoi servire mia madre. Non sarà uguale ma porto il suo stesso cognome. Se ci tieni ad un futuro diverso, dove puoi considerare nuovamente casa la nostra Zadracarta adesso mi devi un atto di fede. Se desideri qualcosa di meglio, dovrai farti bastare la morte di Mashin, che pur di non farti vedere la verità, si è immolata per Taraneh ed il suo nuovo sistema. Mi avvicino a minore distanza. Non mi lascerò sondare la mente da te, in questo atono container. Non posso rischiare che tu mi frigga il cervello qui dentro. Non è un gioco, Zaleh. Se non andiamo via adesso, finiremo chissà come a Zadracarta. Vive, o morte. Entrambe. E insieme a noi, lui. Lo guardo freddamente. E non avrai mai ciò che desideri. Sono pronta a tutto. Ho tentato di recuperare quanto più possibile in questo breve lasso di tempo. Non sto bene, sarebbe un combattimento impari. Spero di non dover aggrapparmi al suo collo con le unghie e con i denti. Non ne ho probabilmente la forza.
  11. Masir: plotone di esecuzione marziale, in uso dalla Prima Guerra. Nessuno conosce un Masir o almeno, nessuno dovrebbe conoscere la loro reale identità. La loro scelta è un mistero, in molti pensano che siano prescelte del tempio. Vengono vestite con un jilbāb nero integrale, ad eccezione che per occhi, bocca ed orecchie, che vengono decorati con gioielli cerimoniali, trucco nero come eye-liner e rossetto rosso scuro, insieme ai capelli che vengono lasciati sempre rigorosamente lunghissimi, sciolti e ben pettinati, ma neri come pece. Quali altre mansioni svolgano non è dato saperlo.
  12. Silûath: fossa comune per coloro che hanno tradito la patria di Zadracarta, dove i nemici dello stato non meritano un luogo dove essere ricordati. Si trova ai piedi del tempio e chi viene trovato a sostare nei suoi pressi viene interrogato e sottoposto a giudizio. Solitamente, prima della fucilazione sul posto, si viene portati nel quartiere del tempio stesso, dove la popolazione può partecipare al rito, in rigoroso silenzio. Nessuno, tranne il plotone di esecuzione nominato Masir (un numero ristretto e considerato élite, che agisce solo nei casi più eclatanti, mostrandosi al pubblico in vesti cerimoniali e mascherati) ha mai avuto modo di guardare quanti cadaveri siano stati ammassati al suo interno, dato che non viene lasciata mai a cielo aperto per questioni di sicurezza.
  13. Se non è deceduta, passo a filo di lama il collo di Sadira, per porre fine alle sue sofferenze. Voglio assicurarmi che sia morta. Morta. MORTA. Una volta fatto ciò mi metto poi in piedi, avvicinandomi fino ad un paio di metri di distanza da Zaleh. Ed una volta che lo avrai visto con i tuoi occhi che non sto mentendo, cosa farai? Perché lo sai che non ho mentito, Zaleh. Il tuo capitano sarebbe ancora vivo, si è fatto ammazzare pur di non fartelo fare. Guarderanno dentro di te. E non ci sarà posto per te a Zadracarta se non nella Silûath. @Mezzanotte
  14. Esausta mi getto sul pavimento, schiena a terra. Rantolando sputo dolore misto a sangue. Mi raggomitolo ponendomi di parte, arresa dallo sfinimento. Vorrei chiudere gli occhi. Lasciarmi andare. Sembra passata un'eternità ma forse sono solo secondi. Se decidessi di arrendermi, tutto questo sarebbe stato vano. Avrei potuto farlo prima e nessun altro sarebbe morto. Morto per me. Cerco la forza per rimettermi in piedi, poggiandomi sulle gambe, con il volto fra le braccia, i capelli a coprirmi il volto. Sono nuda. Vuota. Prendo la eslah-e-sar di Sadira e poi lentamente faccio per rialzarmi. Non è proprio una delle mie giornate migliori. Tengo il capo chino, osservando Golshan, o quel che ne rimane. Lancio un'occhiata gelida verso Zaleh. Standotene con le mani in mano, hai deciso di far parte di questa cosa, più grande di me e di te. E che tu lo voglia o meno, Taraneh comincerà a cercarti. Adesso hai due possibilità: combattere per la tua vita oppure condannarci entrambe ad una pubblica esecuzione per alto tradimento. Puoi seguirmi e cercare di fuggire a tutto questo. O puoi rimanere nel tentativo di convincere il tuo giudice marziale in nome di chissà quale presunto dio. Se la vedo immobile, mi chino sul corpo di Golshan per assicurarmi che sia morta. Passo poi al corpo di Sadira per sincerarmi della stessa condizione e cercare eventuali armi, soldi o tecnologie che potrebbero farmi comodo. Faccio per avvicinarmi a lei, per conoscere la sua risposta. La sto osservando in volto, pronta a scattare, o nel tentativo di farlo, nel caso dovesse rivoltarsi contro di me.
  15. Amore, ti ho fatto un regalo. Usalo!
  16. Ok! Appena mi balzano le idee segno tutto. 😉
  17. Fuggire è la soluzione. Potrei sgattaiolare via e sparire. Continuare ad essere un fantasma. Ma è rimanere e non lasciare che Mashin uccida ancora che mi renderà in parte la pace perduta su Alabaster. Per Marjane, ed i miei genitori. È da momenti come questo che si misurano le persone. F0ttiti Mashin. F0ttiti. Tento con tutto ciò che posso di intralciare Mashin. Con rabbia infierisco sulla sua testa, colpendola con calci fra le costole per sfiancarla, non mostro pietà. Un vero pestaggio per quanto mi è possibile. Se trovo una spranga, o una sedia, una gamba di un tavolo... Mi servo di qualsiasi strumento o arma bianca improvvisata pur di spegnerla. Per sempre. Tutti i miei giorni neri hanno il suo volto. @Mezzanotte
  18. Scatto in avanti con il cuore in gola! ZALEH! FERMA MASHIN! TI MOSTRERÒ CHE NON VI HO MENTITO! UN VERO LEADER DI ZADRACARTA NON UCCIDEREBBE A SANGUE FREDDO UNA SORELLA FIDATA PER UNA OPPOSIZIONE LECITA! Correndo cerco di aggirare Mashin. L'intenzione sarebbe quella di caricarla dalle spalle mentre sta per entrare in colluttazione con Golshan per buttarla a terra. SE NON AVESSE NIENTE DA NASCONDERE AVRESTI LETTO LA MIA MENTE! AIUTA GOLSHAN! AIUTA UNA TUA VERA SORELLA, O MASHIN TENTERÀ DI UCCIDERE ANCHE TE! SAI TROPPO ORMAI PER LEI! STAI VENENDO A CONOSCENZA DELLA VERITÀ! Se Mashin si lascia aggirare, tento di avvicinarmi a lei con furtività mentre è attenta a Golshan, in modo da saltarle addosso quando meno se lo aspetta. Se Mashin invece arretra al mio avvicinamento, significa che si trova in difficoltà e quindi immagino si butti spalle al muro per non farsi superare, mettendosi sulla difensiva. L'unica cosa che non voglio è che esca in qualche modo, quindi sto attenta a dove cerca di andare se abbandona l'idea di combattere Golshan.
  19. Parlo a Zaleh. E' quello che vuole sapere Taraneh, il motivo è presto detto: ecco perché dovete portarmi da lei. Zaleh, anche se ti avessi mostrato il cubo, probabilmente stenteresti a crederci e cambierebbe ben poco. Lo porteresti su Zadracarta. Guardo Manshin. Ti stai scaldando, macchina? Ti ha insegnato bene, devi molto alla tua musa. Forse sai anche qualcosa in più e sei disposta a tutto pur di non farlo venire fuori. Hai paura che non ci sia più un posto per te, non è vero? Mi volto su Golshan. Ho sconfitto il mio nemico su Alabaster da sola, se fossi stata in combutta con loro lo avrei lasciato fuggire via. Invece sono stata la migliore nel seguirlo e adesso tutto ciò in cui credevo ho dovuto riscriverlo con il sangue del mio sangue. Far tornare tutto in modo che io sia una traditrice è decisamente comodo... Ma quando le parole non bastano, c'è un modo per conoscere la verità. Voi dovreste saperlo, sorelle. O vi spaventa che qualcuno possa sondare nella mente altrui? Sono una corda di violino. Ho paura che tentino di assaltarmi, quindi mi tengo pronta cercando di mascherare il tutto con la mia dialettica.
  20. La sherazade intercettò un vascello nei pressi del sistema di Alabaster che tentava di raggiungere lo spazio controllato dal guanliao. Prima della sua distruzione fu effettuato un lancio orbitale con un pesante. Il colonnello era convinto che a bordo ci fosse il commando che aveva operato nella infiltrazione del Santuario della Guida Suprema. È il motivo per cui li stavamo seguendo, nella pratica. Taraneh stessa era convinta di avere spie ribelli su Zadracarta. Non sarebbe stato possibile altra spiegazione. E indovinate cosa c'era di tanto importante nel tempio, per Taraneh e le sacerdotesse del tempio, da dover recuperare, tanto da disturbare la nostra squadra e portarla sulle terre morte di Alabaster. Non vi siete mai impegnate troppo all'università, durante gli studi bellici. Dovreste sapere bene di cosa stiamo parlando. Un cubo di pochi centimetri di lato, nero e lucente, perfettamente liscio. Lo abbiamo visto a scuola, nelle oloproiezioni sui peccati capitali del patriarcato. Tegnologia maledetta. Nel luogo più sacro che conosciamo. La casa di Dio. La sua santa ed intoccabile Zehdan. E dove avrebbero mai potuto trovarlo, i nostri nemici, dopo averci fatto visita dove ha avuto inizio la nostra Liberazione? Annuisco tra me e me. Capisco Taraneh. Il suo mondo, quello che ha sempre fatto, e che ha intenzione di continuare a perpetrare... Non poteva finire con il mio ritorno in patria con la coscienza risvegliata. È stato più facile chiamare il più fedele dei suoi servi e dirgli che avevo tradito. Qualcuno glielo ha mai chiesto cosa avessi fatto, esattamente? Perché in un pianeta del genere, dopo essermi battuta con il pesante avversario, rischiando tutto, per me, e per voi, visto i nostri giuramenti... Beh, mi riesce difficile credere che vi siate semplicemente messe in riga ed abbiate cercato di uccidermi con tutte le vostre forze, senza avere il ben ché minimo dubbio sui motivi della mia accusa. La grande Taraneh conosce la verità. E adesso anche voi.
  21. Arriverà anche quello, con calma.

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