Sinceri complimenti ad Arcanista e Nemesis, ma anche a tutti coloro che hanno scritto qui, sono veramente dei BG appassionanti. Quello che mi appresto a scrivere è il primo bg serio che faccio (serio inteso come veramente strutturato, non quattro righe per far inquadrare il mio pg al master), spero sia degno di questo topic.
Solo fumo e cenere. Nient'altro rimaneva della sua casa fuori da Luskan quando il diciottenne Aegor Bloodraven tornò dalla città in cui si era recato per vendere un cavallo. I corpi dei genitori giacevano riversi sul terreno grigio come il cielo che in quel momento annunciava la pioggia. Avvicinandosi attraverso gli alberi scorse anche gli autori del gesto, che pareva non avessero fatto troppa strada. Banditi. Volgari, sudici, vigliacchi banditi. Cinque di loro erano inchiodati ai tronchi più larghi, con i crani fracassati da colpi possenti. Dopo aver scrutato con orrore questa disposizione, Aegor si avvicinò ancora alla casa,e si inginocchiò su un cumulo di cenere, ciò che rimaneva della sua vita. Le nuvole erano pesanti, scure come la disperazione che attanagliava il suo cuore. La sua casa, la sua famiglia, tutto distrutto da una banda di parassiti che non avrebbe saputo procurarsi altrimenti il sostentamento. Iniziò a piovere. Gocce pesanti, fredde, autunnali, che lo colpivano incuranti del suo dolore. E fu allora che ebbe l'illuminazione. Al mondo non vi è posto per i deboli, gli sussurrò una voce nella mente. Tornò verso i corpi appesi e notò che sul legno di ogni tronco era inciso un simbolo. Una mano guantata d'acciaio che impugnava alcune frecce. Pur nella sua rudimentalità, quel simbolo comunicò ad Aegor quello che la voce interiore andava sussurrando. La rivelazione lo raggiunse come una secchiata di acqua fredda in un pomeriggio estivo. Al mondo non vi è posto per i deboli, e i parassiti come quei corpi esanimi non potevano che essere schiacciati, la loro esistenza è fondamentalmente inutile. Sotto la pioggia torrenziale il ragazzo che era appena diventato uomo capì la verità. Quello che aveva davanti non era orrore, era forza. Chi aveva fatto giustizia in quel modo aveva dimostrato di essere più forte e più degno di stare al mondo rispetto a quella feccia che era costretta a vagare nelle terre selvagge e mangiare alla stregua delle bestie. Tutti i derelitti, gli sbandati, i pezzenti e gli umili di ogni luogo che vivevano alle spalle dei veri uomini non valevano l'aria che respiravano. Ogni traccia di dolore e compassione sparì, gli colò via di dosso come le gocce di pioggia fredda e le lacrime, che smisero di arrivare. Non vi era più posto per debolezze come quelle nel suo animo, una nuova persona si recò al capanno della legna (unica parte rimasta integra) a prendere un mantello da viaggio, un individuo libero da sentimenti seppellì ciò che restava della sua famiglia, un uomo differente vide delle impronte di cavallo solitarie che si dirigevano nella foresta e giurò vendetta. Vendetta nel nome della forza spietata che regola la Storia. Aegor dodici anni dopo è un chierico di Hextor, da ormai otto anni ha ottenuto il mazzafrusto, arma sacra all'Araldo degli Inferi. Ogni notte ha vagato nei malfamati quartieri del porto di Luskan in cerca di borseggiatori, truffatori e drogati per farne ciò che meritano di più: romperne i crani in mille pezzi e fare giustizia come le vacanti autorità non sanno fare. I suoi occhi grigio/verdi mandano un brivido lungo la schiena a qualunque immeritevole incroci il suo sguardo, e i capelli nero corvino sono ciò che meglio rispecchia la sua anima. Il suo ingresso in una taverna è accolto da un abbassamento repentino di ogni voce, e le sue poche parole quasi sussurrate incutono ben più timore delle urla biascicate di qualsiasi bandito che abbia la malasorte di incrociare la sua strada. Il suo ordine è impeccabile, l'armatura nera grezza è sempre accuratamente pulita, e ogni punta della mazza ferrata regolarmente affilata. Sicuramente è un uomo di poche parole, ritiene che chiunque ne usi un gran numero sia di base un ciarlatano, di conseguenza disprezza le lingue agili dei mercanti e degli ambasciatori. Il suo più alto valore è il rispetto della forza fisica e di volontà. Chiunque superi un'ordalia, persino un ladro, gode del suo rispetto, e valuta il valore militare come la più alta delle virtù; a meno che non sia finalizzata al saccheggio, al caos e al sovvertimento dell'ordine. Disprezza con ogni centimetro di sè stesso i misericordiosi e i generosi, così come coloro che praticano l'altruismo e ritiene che il perdono sia la causa della corruzione in ogni dove. Dopo tanti anni per Aegor è giunto il momento di partire. Un freddo mattino d'inverno prende commiato dal tempio per recarsi altrove. La neve leggera punteggia il suo mantello nero mentre si dirige al porto. Non sa ancora dove andrà, ma spargerà il credo, punirà gli immeritevoli e cercherà vendetta. Vendetta nel nome di Hextor.