Lars
Alle parole della ragazza e alle occhiate di Daichi, inarco il sopracciglio e, dopo aver ponderato velocemente le parole, dico la mia, prendendo di petto la situazione.
"Eri, capisco il tuo stato d'animo di chi perso tutto, compreso sé, ma quel che hai appena detto é inaccettabile secondo i valori della società, da cui provengo: da noi sono sacre la la vita e la libertà di ogni individuo, quindi non solo a lasciarti morire disonoreresti il fatto di averti salvato la vita, ma le tue parole ai nostri orecchi sarebbero anche una sorta di ricatto morale, che ci obbliga a portarti con noi per evitare la tua morte.
Probabilmente per te conta di più il senso del dovere, quindi mettiamola così: noi t'abbiamo salvato la vita, di conseguenza sei in debito con noi e quel che ti chiedo è di curare giorno dopo giorno la tua vita senza lasciarti mai morire. Obbligarti ad una richiesta sembra in contrasto con l'altro baluardo del nostro mondo, ossia la libertà individuale, che tuttavia viene dopo l'incolumità, comunque in base a questo principio tu ai nostri occhi sarai sempre libera di scegliere la tua strada e, perciò, responsabile delle tue scelte. Le opinioni, anche quelle dette in tono risoluto da Ettore, restano tali e non devono influenzarti, quando si tratta della tua vita.
Riassumendo quel che penso, resta o seguici finchè vuoi, purchè tu non ti lasci morire. Forse un giorno saremo buoni amici, forse ci scopriremo nemici, o forse ci perderemo di vista, ma fa di avere il tempo per vivere tutto questo."