Tutti i contenuti pubblicati da Wolf
- domanda...
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La nostra storia...
Ottimo Subumloc! Ora vediamo se strike si rifà vivo qua dentro, altrimenti proseguo io. Ho già qualche idea..se mi lasciate un po' di tempo posto quello che ho in mente. Strike l'ho già avvertito via mp, e se ha tempo posta, altrimenti arrivo io
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Faber - uno degli ultimi menestrelli
Quest'ultima non la conosco manzo..provvederò Per Airon: CARLO MARTELLO RITORNA DALLA BATTAGLIA DI POITIERS non l'ha scritta De Andrè, ma il nostro Paolo Villaggio, in una collaborazione con il Poeta. Non so se abbia scritto anche le musiche, ma posso dire con abbastanza certezza che le parole siano del simpatico Fantozzi..
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La nostra storia...
boh..se hai idee fai pure l'arrivo sull'isola del capitano, intanto io provo a mandare un mp a Strike e se non mi risponde prendo in mano anche i cattivi per un po' e mi invento qualcosa.. Tu procedi tranquillo..
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AIUTO UN CELESTIALE DECADUTO!
Mauahauhuhuhauh stavo morendo dal ridere a leggere l'ultimo racconto di Predator. Fenomenale quel master! Ma cambialo va la. C'è MagoDino in zona Napoli che vuole iniziare a giocare..nn si sa mai.
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La nostra storia...
ne ha capite di cose, il prode spadaccino :D cmq per me va bene... Vorrei sapere che ha intenzione di fare Strike, con quel Kyton e il Lich, perchè Paltron si avvicina e bisogna gestire la cosa..spero si faccia sentire, altrimenti prendo in mano anche io i cattivi
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Film vari (commenti e opinioni)
Sono finalmente riuscito a vedere Kill Bill volume 1. Molto bello. La colonna sonora è il tocco supremo di quel film, veramente azzeccatissima e coinvolgente. Storia semplice, per nulla complessa, ma la regia riesce a renderla una chicca del cinema, con la suspance a fare da padrona. Non apprezzo troppo tutti quei tocchi orientaleggianti, e alcune cose dei combattimenti alla "Tigre e il dragone" o simili, come neanche le fontane di sangue che, seppur messe apposta, mi danno un po' fastidio perchè le trovo un modo banale per risolvere un qualcosa di "complesso". Ma in generale è un bel film, e l'ho visto molto volentieri, anche quando ho rivisto per la seconda volta metà film perchè la mia raga non aveva finito di vederlo. E ora finisco di vedermi anche Kill Bill volume 2 cosi so come finisce
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Tolkien
Alla prima domanda credo si possa rispondere "tutti" o quasi.. Cmq il Signore degli anelli è fantastico. Lo hobbit è molto ma molto bello. Il silmarillion è tanto complesso quanto noioso, almeno per me. Riguardo a quest'ultimo aggiungo che Tolkien ha compiuto un lavoro e un opera maestosa, vista la sua complessità, ma l'ho trovato noioso tanto che non sono riuscito a finirlo.
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DRAGONS' LIBRARY
tanto non serve a niente!!!
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L'eredità dei Crawlers
Belle idee! Forse ti interessa sapere, visto le idee molto più verso il real, che esistono anche i GDR Live, giochi di ruolo dal vivo, in cui ci si veste a tema, s i è armati a tema, e si gioca veramente, recitando non rimanendo seduti a tavola, ma muovendosi per l'ambientazione come se si fosse veramente in un mondo fantasy (o fantascienza, o etc etc..) (nn so se ne eri a conoscenza..) Si vero, è sempre molto impegnativo e difficile organizzare bene...ma non scoraggiarti e prova ; Ah dai un occhiata al topic delle Mantidi Religiose Scomunicate, che forse ti interessa. Alla fine stai diffondendo i gdr anche tu, e potresti entrare nell'"associazione" di diritto..
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L'eredità dei Crawlers
Fica questa cosa MagoDino. Non conosco ancora Dimensioni, e neanche l'avventura, ma il fatto di riuscire a fondere l'invito per un Personaggio Giocante con l'invito ad un Giocatore è bella. Coinvolge di più, da un che di real e invoglia al gioco. Bell'idea Io provo anche a rispondere al tuo problema del primo post. E' importante che i Giocatori interpretino i Personaggi, non se stessi. Quindi se siete seduti ad un tavolo, e i Giocatori di uno dei due gruppetti sente cosa sta succedendo all'altro gruppetto, questo non vuol dire che i Personaggi lo sappiano. Sta anche a loro interpretare in maniera realistica i propri PG, e non fare cose che non possono fare. Se fanno cose del genere tu da master devi spiegare loro questa cosa, e convincerli a interpretare correttamente e realisticamente. Ne guadagna di molto il gioco e il divertimento.
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La Nostra Storia 3020 - ->CyberPunk<- -
siamo rimasti praticamente solo io e te a postare..le ultime due pagine sono praticamente tutte nostre..cmq appena posso continuo un po', sperando che qualcuno torni..
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AIUTO UN CELESTIALE DECADUTO!
Vorrei sapere come avete fatto in due pg di 5-6 a battere un barbaro di 16 e stregone di 10.. E tutto ciò senza attirare altri avversari, o altre guardie ad arrestarvi per il casino fatto.. Complimenti!
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Faber - uno degli ultimi menestrelli
Allora mi rischio io.. Un blasfemo F. De Andrè Non al denaro, non all'amore, ne al cielo ---------------------------------------------- Mai più mi chinai e nemmeno su un fiore, più non arrossii nel rubare l'amore dal momento che inverno mi convinse che dio non sarebbe arrossito rubandomi il mio. Mi arrestarono un giorno per le donne ed il vino non avevano leggi per punire un blasfemo non mi uccise la morte, ma due guardie bigotte mi cercarono l'anima a forza di botte, perchè dissi che dio imbrogliò il primo uomo lo costrinse a viaggiare una vita da scemo, nel giardino incantato lo costrinse a sognare a ignorare che al mondo c'è il bene e c'è il male. Quando vide che l'uomo allungava le dita a rubargli il mistero di una mela proibita per paura che ormai non avesse padroni lo fermò con la morte e inventò le stagioni. Mi cercarono l'anima a forza di botte... E se furon due guardie a fermarmi la vita è proprio qui sulla terra la mela proibita e non dio ma qualcuno che per noi l'ha inventato ci costringe a sognare in un giardino incantato ---------------------------------------------- L'energia e la forza dell'espressione "mi cercarono l'anima a forza di botte" mi lascia sconvolto ogni volta. E' un espressione unica, che rende perfettamente la crudezza dell'atto. Avrebbe potuto dire cavarono, o altro, ma il termine cercarono ha molta più forza e molti più significati laterali. Un genio.
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La nostra storia...
nessun altro che è sull'isola continua? Deed dovrebbe essere ancora in ferie, ma gli altri? Su su, strike, manzo, nijasheen, joram, e tutti gli altri..
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Avril Lavigne
Eheh il manzo come al solito vaneggia Cmq a me Avril non è che piaccia gran chè. Mi sembra troppo un "vorria ma non posso", come si dice dalle nostre parti. Cioè fa musica pop alla fine, ma si atteggia da punkettona un po' rock, e mi sembra troppo una via di mezzo. Però è migliorata nel tempo, e non si sa mai che un giorno riesca ad apprezzarla..
- Faber - uno degli ultimi menestrelli
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La nostra storia - Supereroi
Dunque. Il mondo sta cambiando, e non poco. E' passato parecchio tempo da quando, mentre correvo tra le mura del Forte Tron, arrampicandomi per prova, sono stato contattato. Ero appeso ad un muro con le zampe dietro, ancorate con gli artigli alla roccia, e mi tenevo perpendicolare ad esso. I muscoli del mio corpo diventano molto potenti, quando mi trasformo, e riesco a fare cose che Yuri Chechi manco si sogna. Poi all'improvviso ho percepito un rumore sopra di me. Ma non un rumore normale. No, avrei riconosciuto il rumore e l'odore di qualsiasi creatura animale che si fosse avvicinata a me. Ma questa era diversa. Non avevo percepito nessun odore fino a quel momento, ma all'improvviso sentiì un tanfo strano. Con uno scatto naturale scattai verso l'alto, verso il rumore. Ero diventato parecchio veloce in quei giorni, e probabilmente neanche lui se lo aspettava uno scatto del genere. Mi trovai accucciato e pronto a scattare davanti ad una creatura assurda, più di me. Eravamo sopra ad un muro, dove una volta c'erano i merli delle mura, entrambi in equilibrio. Io faticavo a starci, date le mie dimensioni, mentre l'altro era più comodo. Era una specie di serpente con le braccia. Mi guardava fisso, e con lo sguardo fermo. Il sole era alla nostra sinistra, e iniziava a tramontare. "Devi venire con me". Disse questa frase con naturalezza, come se mi conoscesse. Io lo guardai, stupito di vedere una creatura del genere parlare. Che poi di che mi stupii? Anche io, da licantropo, parlo. Con voce innaturale, ma parlo. Poi scoppiai a ridere, una risata gutturale, animale, rocca. "E' perchè dovrei?" chiesi, una volta camlo. "Perchè ci servi." L'espressione della creatura non era cambiata di una virgola, ma mi ero accorto benissimo della creatura che si avvicinava da dietro. Ne avevo percepito l'odore, con il mio olfatto ultra sensibile, e il cambiamento dei flussi dell'aria; in più l'essere di fronte a me aveva gli occhi cosi lucidi che facevano da specchio, e qualcosa avevo potuto notare. Era grosso, più di me, e con le ali. Sorrisi. Sorrisi di gusto. Poi mi lanciai all'indietro, urlando "NO! VOI SERVITE A ME!". Sbattei violentemente contro il petto dell'essere che mi sovrastava da dietro. Lo colpii con la spalla sinistra, sbilanciandolo appena. Questi iniziò ad alzare il braccio, ma era lento. E colpii io, con il destro, mentre mi spostavo di lato. Era un essere enorme, sui tre metri, forse anche più, con forma umana. Sembrava Frankestain. Grosso, coriaceo, e muscoloso. Il mio colpo con la spalla non gli aveva fatto pressochè niente, ma l'artigliata con il destro aprì dei profondi squarci nella carne, dalla quale non uscì neanche una goccia di sangue. Quando il suo colpo partì e arrivò a terra frantumando la roccia io ero già tre metri più in la, arrampicato sulla parete verticale del muro, in lotta con il serpente. Era mingherlino, ma di forza ne aveva. Ma non abbastanza. Lo afferrai per un braccio, e lo scaliai violentemente dentro al piccolo fossato sotto alle mura. L'acqua era bassa, e immaginavo si sarebbe piantato sul fondo. Invece non fece a tempo ad arrivare in acqua, che si era già preparato ad un tuffo leggero ed acrobatico, e pochi istanti dopo era già quasi sulla sommità delle mura, di fronte a me. Mi eressi in piedi, sulle zampe dietro. Di fronte a me c'era il serpente, e il bestione. Mi osservavano, calmi. Poi il serpentone sorrise, e toccò l'altro. Un urlo del bestione mi stordì per qualche istante, giusto il tempo che serviva loro per fondersi. Ora l'avversario che avevo davanti era uno solo, ed era un enorme serpentone, sinuoso, muscoloso, e veloce. Iniziammo una lotta furiosa, che abbatte molti alberi. Dalla mia avevo la rigenerazione, l'agilità e la rabbia di una fiera ferita. Contro avevo potenza, velocità, e esperienza. Beh, fu divertente. Alla fine ci fermammo, dopo un oretta credo. Lui era ricoperto di ferite, e ansimante, ma senza sangue in vista. Io ero nuovo, avevo già rigenerato tutto, ma molto stanco e debole. "Allora, vieni con noi o devo continuare fino a farti svenire?" Non risposi. Il dubbio era grande. Mi divertivo troppo a combattere. "So che stai pensando. Ma non ti sei stancato di questo combattimento? Potrai farne di migliori, e di più, se vieni con noi. E sarai anche motivato, credo. Di gente come te ce nè al mondo. Non molta, ma ce nè." Dopo pochi minuti sorrisi, e scattai distante da quella creatura. Forse non se l'aspettava, forse non era interessata. Ma non riuscì a prendermi. La staccai completamente, poi feci un ampio giro, seguendo il suo odore e la presi alle spalle. Stava tornando verso una strana radura, dove c'era un vecchio. L'attaccai all'improvviso, lacerandola in più punti ed atterrandola. Quando la morsi al braccio urlò di dolore, a sentire la mia saliva nella ferita. e finalmente vidi del sangue. Eh si, le mie zanne funzionano bene quando voglio. Poi mi colpì forte al petto lanciandomi una decina di metri più in la. Quando mi rialzai, pochi secondi dopo, avevo il vecchio di fronte. Ora sto guardando un video, di un combattimento in una stazione. Ci sono parecchie persone interessanti, con cui sarebbe divertente fare amicizia forse, o combatterci. Ma il mio obiettivo è quella strana creatura, orribile direi, se non sapessi come sono io, e le sue potenzialità. Ci serve, e io sono incaricato di portarlo dalla nostra parte. Il vecchio ha grandi progetti, e io ne faccio parte..ma presto, anche se il vecchio non lo vorrà, quei progetti li cambierò. Sono tornato..pronti?
- Faber - uno degli ultimi menestrelli
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La nostra storia...supporto hardware
- La nostra storia - Supereroi
Non ho capito il discorso dell'adamantio...ma non importa, capirò..tra un po' arrivo anche io- Sfortuna e Scontri Letali
Kerwyn, in quello non credo il master potesse intervenire. Cose possibili. Per il resto: i dadi decidono. Se va male va male..altrimenti si dovrebbe rifare il combattimento dove con un colpo culosissimo ammazzo uno di 4 livelli più grosso di me? No, va come va...una volta al mostro, una volta a me..- La nostra storia...supporto hardware
Continuiamo a postare cosi, ragruppate, che si va meglio? Tnk- La nostra storia...
Paltron non si trovava a proprio agio con quell'uomo sulla propria nave. Non aveva dato problemi, anzi. Si era dimostrato disponibile al lavoro, dimostrandosi anche infaticabile e preciso, e aveva fatto tutto quello che gli era stato detto per ripagare il viaggio. Ma era comunque strano. Molto silenzioso, e meditabondo, sembrava in attesa di qualcosa. Sembrava conoscere gli altri strani viaggiatori che il capitano si apprestava a imbarcare, il giorno dopo, ma non ne aveva mai parlato veramente. Chissà se li aveva mai incontrati. Non si fidava di lui, e aveva incaricato un paio di uomini di tenerlo d'occhio, con discrezione, e di prestare ancora più attenzione nel momento che gli altri si fossero imbarcati. Si ritrovò a interrogarsi sugli altri viaggiatori. Erano tipi strani, li ricordava, ed erano approdati su un isola altrettanto strana. Chissà se erano ancora tutti vivi? Ben in pochi erano tornati da quella terra maledetta, ma quando erano scesi loro il panorama era completamente diverso. Quindi poteva anche essere che fossero li sulla riva ad aspettarlo.. Non contava di ritrovare la scialuppa che aveva dato loro, e avrebbero pagato qualcosa in più per questo, ma era curioso di sentire che avevano da dire. Si accostò al monaco, a Columbus, che era fermo sul ponte, con le braccia incrociate sul petto, a osservare l'orizzonte, o forse l'isola già in vista. "Bello il mare eh?" . Era al suo fianco, e osservava anche lui l'orizzonte ora. "So che sta aspettando quell'isola. O meglio, sta aspettando i miei nuovi ospiti, previsti per domani." Fece una pausa, lasciando decantare le parole. Poi si voltò di lato, ad osservarlo, ed incroci lo sguardo di quell'uomo, sostenendolo. Era un uomo maturo ormai, e da tempo non aveva paura di dire come la pensava e di sostenere lo sguardo di un uomo. Anzi, il più delle volte erano gli altri uomini ad avere difficoltà a sostenere il suo. Non questa volta. Si guardarono lungamente e in profondità negli occhi, e nessuno dei due esitò un istante, ma senza aggredirsi. Si consideravano allo stesso livello, inconsciamente, uno padrone della propria nave, l'altro, probabilmente, padrone della propria vita. "Non voglio creare dissapori, o risultare scortese, nella mia stessa dimora, ma vorrei assicurarmi che non sorgano problemi domani, quando arriveranno gli altri. Sa, io non la conosco, e sebbene non mi abbia dato alcun tipo di problema o di preoccupazione finora io debbo preoccuparmi anche della comodità dei miei ospiti futuri. Lei dimostra un particolare interesse nei loro confronti, e vorrei semplicemente assicurarmi che sia un interesse sano. Sono il capitano della nave, e il padrone di casa, e le eventuali liti si risolvono altrove, non nella mia dimora. Mi auguro di sbagliarmi con queste miei preoccupazioni, e che lei saprà sorprendermi piacevolmente." Sorrise, riflettendo sui denti il sole al tramonto, alcuni dorati, altri bianchi candidi. "La aspetto per cena, al mio tavolo, dove sarà ospite mio personale anche questa sera." Sorrise nuovamente, e si allontanò tranquillo, dando un occhiata alle vele, e un ordine ad un suo uomo che stava perdendo tempo..- La nostra storia...
Come immaginava quegli orchetti non erano durati molto. L'umano sembrava potersela cavare abbastanza bene, con la spada; alcune mosse, alcuni movimenti e l'istinto che lo guidava non erano nuovi ed inesperti, non erano da tutti. C'era esperienza in quel polso e in quel braccio, ma qualcosa sembrava appannarla; ma la drow e il nano erano riusciti tranquillamente a sbaragliare gli avversari, e ora la situazione era nuovamente tranquilla. Ariaston non si era mosso dalla sua posizione per tutta la durata del combattimento, limitandosi a osservare e controllare la situazione tutt'attorno. Perenor era andato loro incontro, verso il termine dello scontro, e aveva potuto soccorrere prontamente Iskra, con la sua magia curativa. Era intervenuto anche leggermente su quell'umano, guarendo qualche ferita vecchia ancora aperta. Ma appena era stato portato al loro accampamento, l'elfo aveva capito alla prima occhiata che più che altro aveva bisogno di riposo e cibo quell'uomo. Era stato disteso su un piccolo giaciglio nell'accampamento. Il chierico aveva medicato qualche ferita con acqua e bende che aveva trovato qua è la. Non era di certo equipaggiamento da medico, ma meglio sicuramente del sudiciume che lo ricopriva. Iskra aveva analizzato i corpi degli orchetti, mentre li nascondeva tra i cespugli gli attorno per non farli trovare da altri nemici; ne aveva dedotto che non erano guerrieri, non normali. Uno era zoppo, e aveva un pesante cinturone con qualche chiave appesa. Gli altri erano privi di armature serie, e erano armati di semplici spade, anche un po' logore. Dei guerrieri "professionisti" sarebbero stati meglio equipaggiati, magari con balestre, e non si sarebbero mai portati dietro uno zoppo con loro. No, la situazione era strana, e quell'uomo aveva molto da spiegare. La giornata scorse tranquilla, e a sera si resero conto che il giorno dopo sarebbe dovuta giungere la nave di Paltron. Prepararono al meglio tutto l'equipaggiamento e tutto quello che venne in mente per potersi imbarcare in fretta. Ma capivano che l'assenza di quegli orchi, e di quell'umano, avrebbero suscitato una certa agitazione sull'isola. L'umano dormì parecchio, e Ariaston lo osservò. Aveva una certa età, e appariva mal nutrito e stanco. Il corpo era ricoperto da parecchie cicatrici, il che denotava un passato da combattente, anche esperto se ancora vivo. Osservò a lungo la sua spada, che era stata posta lontano da lui. Ancora non sapevano se fidarsi o meno. Ma l'arma non era una spada qualsiasi. Era uno stocco ben fatto, ben equilibrato, con un elsa non comune. La osservò a lungo analizzandola, studiandone le proporzioni. Capi subito che un arma del genere bisognava saperla utilizzare bene, per pensare di poter sopravvivere ad uno scontro. Era leggera, e quindi contava velocità e precisione, più che potenza. Ma la velocità e la precisione non nascono da sole, e hanno bisogno di addestramento per diventare efficaci e affidabili. Afferrò l'arma, la soppesò, e tentò qualche affondo e qualche movimento. No, non era un arma per lui. Ancora troppo pesante e ingombrante; preferiva il filo della sua daga e del suo pugnale. Però, dopo molto tempo, era tornata in lui quella passione per le armi; non aveva saputo resistere alla tentazione di usarla, apprezzrla e saggiarla. L'ultima lama ad avergli fatto quell'effetto era stata la spada di Aixela.. La riappoggiò alla parete, distante dall'uomo, e tornò ad osservarlo. Si avvicinò a lui, e studiò le mani; leggere, sinuose, ma forti e decise. O almeno è questa l'impressione che davano. Stava ancora osservando le mani, e il corpo, per poterne intuire i segreti, abitudine da guerriero, quando l'umano si mosse. Si stava svegliando, e Ariaston si rialzò lentamente, curioso, e si appoggiò alla parete. Lentamente si scosse, poi aprì gli occhi sollevandosi un attimo con le mani,; poi saltò in piedi, accucciato sulle gambe, appena notò i piedi dell'elfo pochi passi da lui. Ariaston comprese subito che non era un caso se era stato cosi pronto; era un abitudine, un riflesso di anni a tenerlo vigile anche appena sveglio. "Ben svegliato..rilassati, non sei in pericolo" La voce dolce e delicata dell'elfi danzò attorno alle orecchie di quell'uomo affaticato, insinuandosi lentamene. La sopresa fu evidente negli occhi dell'altro. "E poi..preso come sei non ti fa bene fare movimenti cosi bruschi.." aggiunge con un sorriso. Il suo volto era particolare, lo sapeva, sconvolto da quella cicatrice di traverso, dall'assenza di sopraciglia, ma con la voce calda e avvolgente. Stava appoggiato alla parete, con il mantello scuro che lo ricopriva lungo i fianchi, e le mani appoggiate al muro dietro di se, con le natiche appoggiate su di esse. L'umano lo stavo osservando stupito, ma il suo sguardo correva anche alla spada poco più in la, proprio oltre a quell'elfo. "Chi sei?". Ariaston fu diretto. Inutile girarci attorno. "Chi sei, e perchè sei ancora vivo su quest'isola?" Qualche momento di silenzio ancora, mentre anche gli altri si avvicinavano, incuriositi dalle voci che avevano sentito, e poi l'umano si rilassò un attimo... (a te serghuio ) - La nostra storia - Supereroi