Tutti i contenuti pubblicati da Zellos
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[Atto 3] Il sangue dei vinti, l’ira dei giusti
<<Prima li tenevano separati. Poi, il nostro...esperto della questione ci ha spiegato che quella piaga è estremamente connessa al Dio che la ha inflitta e senza il suo contatto ha perso la possibilità di far alcunché a parte far soffrire le vittime.>> La giornata si rivela essere...infernale. Ne più, ne meno. I malati sono molti, la maggior parte soffrono discretamente ed il fatto che la battaglia che aspettavano non è più imminente ha portato alcuni a “cedere” invece di tener duro, peggiorando la situazione. Alla fine della giornata Valena è colei che ha salvato la situazione nel vero senso del termine: la sua possibilità di curare ad area si rivela enormemente utile e quando almeno ognuno dei feriti non è più in imminente pericolo di vita è come se una canicola, un aura che dominava l’intera zona si sciogliesse. Sentite qualche risata, vedete deche bambini giocare e correre. Notate che, durante il pomeriggio gli uomini salvati dalle cure di Valena e Lily e lasciati andare ( nonostante qualche invito aggiuntivo al riposo da parte di Koen) vanno a lavorare direttamente con i nani. Con asce tagliano alberi ed iniziano a preparare costruzioni di legno, mentre i nani, nel pomeriggio hanno eretto un forno per mattoni e convinto i bambini ad aiutarli con argilla ed altro, quasi fosse un gioco. @Pippomaster92 @Nilyn @Ian Morgenvelt La sera venite portati a mangiare in una zona lontana dall’ospedale a cielo aperto, la struttura simile ad una L. Un grosso tavolo viene approntato fuori da esso è venite messi a mangiare con dei nani ed alcuni dei soldati. Ringraziamenti, pacche sulle spalle, complimenti di altro genere ( a Valena) si sprecano, ma mai volgari o troppo spinti. Il cibo è non troppo e non troppo buono e vi pare di notare che le vostre porzioni siano leggermente meno generose di quella degli altri. Koen viene poi scortato nell’edificio ad L per parlare del culto demoniaco responsabile della infezione. @Ian Morgenvelt e chi segue curioso dei demoni
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Le terre rubate- La Taverna di Oleg
@ToGrowTheGame @Ghal Maraz
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[Atto 3] Il sangue dei vinti, l’ira dei giusti
@Pippomaster92 <<Alcuni soldati nemici adoravano una divinità maligna della pestilenza e della malattia. Trasportavano con loro piaghe orrende ed erano anche accompagnati da demoni manifestazioni del loro oscuro signore demoniaco.>> dice il giovane uomo a Valena, ma anche agli altri. <<Non sappiamo come, ma la malattia adesso sembra non espandersi più, solo far soffrire gli infetti. Il contagio è fermo.>> Shriek si volta poi verso Lily, come se all’inizio non capisse, poi invece sembra comprendere. <<È una naturale occorrenza per coloro che nascono nella nostra terra d’origine. Quelli “strani” fra i servi dell’Ultimo Drago siamo io e mio padre.>>
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Capitolo Ventisei – Una finestra che si affaccia ad Oriente
Oceiros Era stato pensieroso in quei giorni di arrivo in oriente. Si era accompagnato agli altri più come una foglia spinta dal vento che per desiderio, visto che più passava il tempo, più pareva svuotato. Aveva il sorriso solo la sera, dopo le chiacchiere effettuate con Alistrel prima della cena, effettuate con incantesimi. La cena con lo shogun gli tornò indigesta, non per il cibo che apprezzo molto, quanto per i dialoghi, dagli unidici a Paradiso Velleri. Ruppe il silenzio soltanto per organizzare un pranzo tutto insieme in una taverna un poco sfilata da palazzo, nel quartiere del piacere. <<La fine di questa grande avventura. Uccideremo lo shogun nemico, i suoi undici avventurieri e Velleri, distruggeremo le macchine con cui osano sfidare la potenza dei draghi e del resto del mondo. Sono stato abbastanza esaustivo?>> disse alzando un boccale di birra, sorridendo. Ma era abbastanza evidente che il sorriso era vuoto e freddo.
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[Atto 3] Il sangue dei vinti, l’ira dei giusti
Quando uscite dalla taverna dal Gallo Nero, vi ritrovate direttamente in mezzo ad una foresta. L’ingresso è in una foresta assai fitta. Nessuno di voi si è preoccupato di chiedere dove stesse andando ed effettivamente ci pensate quando la porta nella foresta svanisce nel nulla. Vi richiama immediatamente all’ordine la fila di cavallerizzi armati di pistole che avete sulla destra e sulla sinistra e che vi puntano. Sembra che tutti siano passati da una battaglia appena terminata, con ferite, armature un poco battute e ferite bendate in modo approssimativo. Le due unità di cavallerizzi sono composte da giovani uomini sulla ventina e vestono tutti comunque armature di ottima fattura ( solo al torace) ed abiti rinforzati di cuoio. Hanno elmi con un punteruolo sulla testa. Il maggiordomo alza la mano gridando qualcosa in una lingua dalla provincia dura e quasi crudele ed i cavallerizzi abbassano le armi con un poco di sollievo. (Legenda) Quando vi avviate verso il “corridoio” fra gli alberi, arrivando ad uno spiazzo che vi lascia leggermente stupiti: sulla terra ferma vi sono edifici che appaiono essere parte di un porto. È evidente che sono però moderni e non parte di qualcosa di antico e riemerso. I feriti sono ovunque, radunati anche all’aperto, così come i corpi. Pochi i cerusici, con vesti sacerdotali nere e rosse, accompagnati da servi simili a quelli con cui siete . I feriti sono tutti in condizioni per niente buone, a vederli ad una primissima occhiata. Il “lazzaretto” a prima vista ospiterà l’equivalente di due compagnie di un esercito: fanti di ogni tipo sono sdraiati urlanti, feriti da fuoco, quelle che sembrano pustole di chissà che malattia, oltre che le ferite più varie. Per Lily è una visione agghiacciante, terribile per Koen, ma un pugno allo stomaco per Valena, che rivede qualcosa di orribile e già, ahimè, visto. Oltre ai vari feriti di guerra, vi sono anche popolani denutriti, doloranti ed affranti. Tutti i popolani hanno una atmosfera intorno a loro di pura disperazione e di paura. I meno feriti fra tutti sono degli ogri abbigliati in modo assai strano e curioso ed alcuni soldati completamente intabarrati di nero, le armature impenetrabili alla vista. Gli ogri portano teste umane ( barbari della terra dei mammut o dei l’onore direste) come decorazioni crudeli e procedono solitamente da soli od in due, a volte accompagnati da grossi felini dai denti a sciabola, mentre i soldati in nero si muovono silenzioso e sempre in gruppi da cinque. Le porte del “porticciolo” sono aperte, rivelando all’interno una stalla improvvisata, ma con cavalli magnifici, una mensa dove alcuni grassi Halfling stanno preparando da mangiare per la metà in fila ad aspettare un pasto. Notate che ci sono anche dei nani, barbe nere e rosse, che danno ordine a servi in livrea su come riparare alcune cose mentre loro lavorano ad altro. @Nilyn Un giovane dall’incarnato pallido, somigliante al maggiordomo di palazzo si avvicina al vostro gruppo, mentre le casse vengono aperte rivelando preparati alchemici di cura, impacchi e derrate alimentari in quantità. I due si abbracciano brevemente. <<I lupi pattugliano il bosco incessantemente come aveva consigliato sua Eminenza. Le staffette vi aspettavano, una rimarrà a guardianare la magica soglia, l’altra esplorerà questa luogo un poco di più nell’entroterra. Le altre...>> guarda voi attentamente <<...unità procedono in direzione dell’isola qui di fronte. Se come crediamo è un centro magico.>> <<Silenzio figlio. L’acclimatamento planare ti sta facendo parlare la lingua di questo luogo.>> Il giovane si morde il labbro e vi fa un leggero inchino. <<Scusatemi. Il mio nome è Shrieke. La mia famiglia non ha cognome, poiché essendo l’unica famiglia al servizio dell’Ultimo Drago non ha bisogno di riconoscimento. Seguitemi vi prego. E vorrei mi insegnaste come usare i primi rudimenti di medicina. Abbiamo bisogno di cerusici.>> @tutti:
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Le terre rubate- La Taverna di Oleg
@Ghal Maraz @Plettro @ToGrowTheGame La taverna di Oleg la riuscite a raggiungere in un giorno e senza nessun pericolo. La taverna è effettivamente vicino ad Oleg adesso. Quando arrivate, notate che l’atmosfera è assai strana: molti popolani affollano l’area fortificata, Spacca non c’è ed i goblin della locanda sono armati di coltello e stracci di cuoco. Oleg lo trovate in armatura a scaglie, la moglie e la sorella di lei in armature di cuoio borchiato. Oleg vi saluta con calore, eppure si nota chiaramente che è nervoso e preoccupato. Però non si azzarda a dire nulla, almeno sembra così.
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[Atto II] La visita al Gallo Nero
@Nilyn @ToGrowTheGame Quando buona parte del gruppo si avvicina, oltre ad altri avventori, l’uomo trae un sospiro di sollievo. << Non posso che ringraziarvi, a nome mio e del mio signore. Se volete seguirmi...>> fa per girarsi, quando qualcuno gli fa notare che non lo fa certamente per carità ma vuole esser pagato. <<Per un lavoro simile direi che un lingotto d’oro al giorno va bene, no? Sempre che il signore non voglia essere più generoso.>> @chi cura
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Topic di Servizio ed OFF topic
Chiederei a Fog, Togrow e Voignar
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[Atto II] La visita al Gallo Nero
@Plettro e per @Ghal Maraz
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[Atto II] La visita al Gallo Nero
@Ghal Maraz e @Plettro Il maggiordomo di palazzo si avvicina ad Arx, ci parla qualche secondo, poi estrae una scarsella, che viene rifiutata. <<Fra lor signori, vi sarebbero dei cerusici? Ne avremmo bisogno sicuramente per due giorni, essendo fra di noi ben pochi esperti delle arti mediche, se qualcuno invece cercasse un incarico, avremmo bisogno egualmente di cerusici e di alchimisti.>> alcuni avventori sono pensieroso, ma notate che alcuni camerieri vanno a portare la notizia al piano inferiore.
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[Atto II] La visita al Gallo Nero
@Plettro e @Ghal Maraz @ToGrowTheGame @Plettro e se vuole spiare @Ghal Maraz Il cameriere che vi serve è il mezzelfo che Koen, Beregor e Lily hanno già visto, con i suoi capelli ed occhi color rosa chiaro. Vi sorride portandovi il menù. Il pasto costa un po’ ( una moneta d’oro, incluso anche di bevuta), ma è veramente buono ed abbondante. Il piatto del giorno è riso allo zafferano con carne, verdure e pesce, assai curioso. Mentre state mangiando, la porta dell’ingresso si apre e vedete entrare un uomo sulla cinquantina, vestito in modo elegante da maggiordomo di palazzo, seguito da uomini in pesanti armature ricoperti di ingombranti mantelli neri. Dei servi ingobbiti ed un poco malnutriti ( per quanto ben vestiti, con una livrea rossa e nere, nei loro inquartati) trasportano un carretto. L’uomo sulla cinquantina, capelli neri lisci portati all’indietro e freddo occhi azzurri, parla con Arx e notate che alcuni avventori si fanno avanti per dargli casse di merci ( tenute in un privet) in cambio di tre lingotti d’oro.
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[Atto II] La visita al Gallo Nero
Al risponde a Koen prima che esca dal privet. Lo notare tutti, un secondo prima che la tenda del privet si chiuda. @Ian Morgenvelt @ToGrowTheGame
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Capitolo I - Le Origini del Male
Arthorius Theos Azuj <<Sono uno spadaccino...discreto.>> dico con un mezzo sorriso mentre guardò intorno, calciando un sasso polveroso. <<Non so se il Dono che posseggo è frutto di ciò che io sono od un presente dai Signori dell’Abisso, ma non sarò mai disarmato, poiché le armi che impugno sono parte del mio spirito, della mia anima.>>
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Al Jawahra Naqis - Topic di Gioco
Zellos ha risposto a Pippomaster92 a un discussione Discussioni in 5 giocatori, 5 master, 5 avventureIlyas <<Khaash, hai bisogno di una mano?>> dico con una mezza risata, mentre invoco della magia curativa per lenire le sue ferite.
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Capitolo Ventiquattro – Seguendo l'oscurità come in un sogno
Oceiros Estrasse due bacchette di Vigore, iniziando a chiedere chi ne avesse bisogno ( Thorlum a parte, si vedeva che stava bene).
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[Atto II] La visita al Gallo Nero
<<Non amo veder morire gente a caso. Credo sia questo.>> fa spallucce prima di finire di mangiare, poggiando il piatto in modo che sparisca. << Inoltre, sto pur sempre cercando un posto dove vivere. E speravo in un posto in espansione, ed un poco isolato. Anche se le Terre Rubate in realtà sono un casino immenso. Inizio a pensare che abbia ragione il mio amato e convenga il Cheliax, per quanto non sia nelle mie corde.>>
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Capitolo Ventiquattro – Seguendo l'oscurità come in un sogno
Oceiros <<La loro base è distrutta, molti di loro morti nel crollo, il secondo più importante membro dell’ordine morto insieme ad un figlio...direi che è andata bene. Pure troppo, visto alcuni...>> disse al druido? lanciando un’occhiataccia a Thorlum. <<Questi sono alcuni prigionieri che abbiamo salvato dal crollo. Spero Celestina abbia posto per tutti.>> osservò la bestia poco a largo. <<Mi sa Clint che dovrai fare gli straordinari con la tua forma acquatica per aiutarci.>>
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Topic di Servizio ed OFF topic
@Nyxator @Pretzel Jack Il diarca sorridendo estrae dalla tasca una bacchetta che utilizza per pulire tutti voi. <<L’accessorio più utile per un avventuriero dopo il rampino con corda.>> dice sghignazzando un poco. Vi fa strada verso il suo padiglione, che si rivela essere più parco di quanto vi aspettereste: una scrivania vecchia ( probabilmente presa dalla taverna) ingombra di carte, un kit dell’alchimista da viaggio su un tavolino portatile, due amache ben posizionate ed un giaciglio su cui l’enorme figura del fratello del diarca sta dormendo. Adesso ne potete vedere tutti il terribile volto, un collo più lungo del normale ed una bocca troppo grande con ai lati due cheliceri affilati con denti umani. Dalla bocca a volte esce una lingua triforcuta. Al tavolo dell’alchimista sta lavorando l’elfo, mentre una donna sta prendendosi cura del neverwinteriano. << Perdonate il disordine o il dover stare in piedi...>> dice mentre si accoccola sul corpo del fratello ed inizia a coccolarlo per farlo star addormentato o tranquillo. <<Potreste spiegarmi cosa avete visto?>>
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[Atto II] La visita al Gallo Nero
@Nilyn << In verità, la cosa più complicata è che non siamo tutti dello stesso piano, anzi. Quanto al come so che siano invasori...oh beh, essere uno stregone mi ha concesso a volte una seconda vista a cui avrei fatto volentieri a meno. Ed eccomi qua a cercare di avvisare.>> dice facendo spallucce. Si fa arrivare un piatto di pollo di un colore orribile, marrone verdognolo, con funghi ed un’altra strana verdura.
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[Atto II] La visita al Gallo Nero
<<Ed ecco perché rapimento era più comodo. Per queste risposte.>> dice con una risata Al. <<Comunque volevo cercare di conoscervi...e non so quindi se dirvi una cosa o meno. Anche perché non credo che mi crederete. Io lo dirò ugualmente: avete un grosso problema di arrivi planari. Alcuni sono già qui da mesi e si stanno organizzando. La maggior parte per adesso sono profughi ( come me), ma i prossimi temo saranno invasori.>>
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[Atto II] La visita al Gallo Nero
Al trattiene una risata mentre mangia, costringendosi a bere. <<Solo loro?>>
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[Atto II] La visita al Gallo Nero
@ToGrowTheGame <<Potete chiamarmi Al. È il mio soprannome. Quanto al cosa voglio, ero curioso di sapere in primis chi di voi diverrà Barone, o quel che sarà, di questo posto. Gli altri gruppi sono molto più organizzati in questo. Quanto al modus operandi, molto più facile ottenere una risposta sincera da chi ha paura di ripercussioni ( anche se probabilmente non presenti). Anche perché sono convinto che altrimenti avreste fatto una trafila di inutili domande come “chi sei?”, “perché vuoi saperlo?”, “chi ti manda?!” e molte, MOLTE altre. Un rapimento, senza danno a chi è rapito e poi la memoria dell’evento cancellata è un sistema sicuramente più facile. E sicuro.>> dice mentre appaiono sul tavolo dei misteriosi piatti: cilindro di riso con sopra pesce crudo, tagli di pesce crudo e una curiosa zuppa con carne, uova e della roba molliccia e biancastra. Corona buona parte del cibo con acqua e birra ghiacciate.
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Capitolo Ventiquattro – Seguendo l'oscurità come in un sogno
Oceiros Inarcò un sopracciglio alla bambina che lo toccò, ma non disse nulla, per quanto rimase stranito. <<Celeste, amica mia, potresti aiutarmi con la tua vista eccezionale? Ne avrei bisogno per vedere se qualcuno ha bisogno di cure immediate, di qualsiasi genere.>> dissi guardandola un attimo, prima di guardare tutti i prigionieri. <<Liang, lascia che a prendersi cura di sua madre sia Seline ed anche Celeste. Quanto a me e questa bambina coraggiosa, ci affidiamo a te. >> Master
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Capitolo I - Le Origini del Male
Arthorius Theos Azuj <<Se non è adatta a coloro che la abitano, una base rimane poco più di un covo...>> dico con tono dispregiativo, spaziando con le braccia. <<Per me invece togliere la maschera è questione di molto poco, ma preferirei farlo fuori di qui, piuttosto che qui.>> schiocco il collo, prima di continuare, con un sospiro. <<La mia venerazione, invece, va ai nostri signori tutti, senza distinzione o favore singolo e particolare. L’Abisso è aspetto di ogni sentimento umano e mortale e non riesco a pensare di abbandonare alcunché di tutto ciò che sono.>>
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Incidente alla stazione Absalom
A controllare, nell’infermeria non c’è molto di utile ad una battaglia ( le pozioni le avete già prese), ma ci sono degli stimolanti L'ufficiale medico prende l’arma vicino al suo cadavere ( se se ne sia accorto o meno, sembra non indagare o anche solo dire nulla) e vi fa un cenno di saluto. << Proviamo a salire sulla vostra nave. Buona fortuna.>> ———————————— Entrate nei condotti tecnici, affrontando un pezzo a passo di giaguaro assai scomodo ( soprattutto per il vesk) Vi sembra di vedere, ogni tanto, cose che si muovono nel buio, ma tirate dritto. Giungete finalmente all’uscita utile, che vi permette di arrivare vicino alla sala macchine. Quando toccate il pavimento metallico, siete stupiti dal rumore, ma quando vedete il mare di cadaveri capite perché non non ci sia stato il classico clang. Le porte della sala macchina ora sono semi aperte, le pesanti porte anti scoppio aperte per uno “spiraglio” ( una persona di taglia media), ma il pavimento è pieno di cadaveri di persone che si sono ammassate alla porta e poi sono state massacrate. Guardando dallo spiraglio, tre mitragliette automatiche sono puntate alla porta. Cercare di distruggerle da qui è fattibile, ma costerà proiettili e tempo, mentre entrare dentro alla sala macchine vi farà rischiare MINIMO una salva di fuoco, ma probabilmente le distruggereste con maggior agio.