Non capisco proprio la necessità di inserire un peso meccanico del genere ad una cosa per natura fumosa come il carattere di un PG.
Cioè, cosa c'è che non va nel gestire l'allineamento così:
e basta. Questo è già un ottimo modo per strutturare una sorta di "gabbia", un sottoinsieme nello spazio delle possibili morali all'interno del quale sta il personaggio. Che mi frega se la devo etichettare con un nome piuttosto che con un altro? Quella sarà semplicemente la morale di Tizio, diversa da quella di Caio ma non necessariamente peggiore o migliore.
A parte questo sfogo personale, comunque (giuro che un giorno bandirò una crociata contro la parola Allineamento!), le mie critiche alla variante sono essenzialmente quelle sollevate da Stroy: non mi piace quando una ingerenza esterna costringe il PG a fare qualcosa che il giocatore non vorrebbe (se io ritengo che in quella determinata situazione il mio PG, su cui dovrei avere il pieno controllo, resiste all'ira perché non dovrebbe farlo?), soprattutto nonostante il fatto che già ci sia un meccanismo per spronarlo (ispirazione).
Quanto meno, implementerei in pieno il sistema di Middle Earth: se cedi allo scatto di follia (e lo fai a random) vieni proprio gestito dal Master per un po', fino a che non ti passa. Questo funziona un po' come la dominazione e, se si è tutti d'accordo, può non essere male. Secondo me ha il vantaggio che non c'è la sorta di "falsa libertà" data dal: puoi fare come vuoi ma devi fare accadere questo. Io (PG) so che rischio di perdere del tutto il controllo e fare qualcosa che non comprendo, non so giustificare.