L'importante è aggiungere IMHO.
Penso invece che il vero spirito di qualsiasi gdr sia il flusso narrativo e il divertimento del tavolo. Se poi il tavolo nel suo intero preferisce avanzare e ammazzare mostri (ho fatto una campagna in 4th edition praticamente così, ma comunque molto incentrata sui pg), è più ovvio seguire un canovaccio più rigido, lo farei anch'io.
Mai detto né pensato di ignorare a pié pari le regole: ho detto (spiegato e ripetuto) che le regole non servono a limitare la narrazione e che il tavolo deve fidarsi maggiormente del DM cosa che negli ultimi anni è passata di moda.
Essere "Old school" non è un pregio di per sé, come non lo è essere innovativo. Il pregio celato in "alcuni" old-school è che riescono ad apprezzare il gioco in un modo che vedo molto raramente tra i giocatori più "giovani". E valuto la cosa non tramite un forum, ma tramite 17 anni passati a diffondere il culto del GDR su base "umana" (praticamente un lavoro non retribuito).
Non è colpa delle persone, ma dell'informazione e dell'accostamento (spesso obbligato, vedi estetica 4th edition) tra GDR e (per esempio) videogames. I nuovi giocatori concettualizzano in fretta e trovano difficile adattarsi a sistemi più liberi.
Chi, invece, non è né giovane, né afflitto dalla cultura del videogame, probabilmente sceglie soltanto la modalità di gioco che preferisce e su questo nessuno può discutere.
Ho sostenuto la quarta, sostengo la quinta e ho difeso DnD da attacchi incrociati che sembravano un LARP della guerra del golfo...eppure, continuo a pensare che chi, come te (dichiaratamente peraltro) non apprezza un aspetto del gioco o un'intera edizione, non dovrebbe postare critiche, perché è come se io da interista andassi nei forum rubentini a dire "Il triplete l'abbiamo fatto prima noi!"
Tu è generico... Suggerisci spesso vie d'uscita e ti sforzi di partecipare (ti fa onore, visto che non ti piace l'edizione), ma in linea generale c'è questo malcostume che trovo molto più indisponente di qualsivoglia forma di tifo. Avere un ideale o una passione non è un reato, come non lo è averne uno opposto: è brutto però quando siamo nel forum 5e e si passa più tempo a discutere con gli extra-critici.
Un esempio non-Dungeon: passaggio vecchio a nuovo WoD. Io gioco a tutti e due e trovo che ognuno abbia pregi e difetti di sistema e narrativi. Spiegare il nuovo WoD a un vecchio giocatore è difficilissimo, ma nessuno gli impedisce di fare la cosa più ovvia (che è quella che molti, con successo, hanno fatto): dimenticare quel che sapevano e tentare di adattarsi senza pregiudizi. Vedo un ostacolo più grande in loro che in chi li invita a fare un passo avanti e giuro, con tutto il bene del mondo, non riesco a vedere un approccio poliedrico offensivo in alcun modo.
Siamo tutti moderati. Penso che sia molto facile notare che DB_Cooper risponde in modo focoso (mai offensivo) o che Silent sia un intellettuale della 5e, ma che sia molto difficile trovare il sottile nervosismo che può scatenare un fanboy di un'altra edizione comparire tra i thread per dimostrare la sua tesi. Se siamo nella sezione in cui si approfondisce la 5e (e la si critica al suo interno) e arriva una persona che fa una critica utilizzando i criteri di un altro gioco, è difficile mantenere la discussione sui binari.
Vedo molta tutela nei giocatori "vecchi" e poca verso i nuovi... ma la vedo al contrario di com'è posta in questo thread, nel senso che quì sembra come se occorra trattare coi guanti i dissidenti e lasciare che gli appassionati sopportino qualsivoglia affronto, nel 90% dei casi totalmente infondato.
Come sopra: se non ti piace una cosa, non vedo il motivo di commentarla di continuo. Non vado tutti i giorni nel topic di Gigi d'Alessio a dire che non mi piace. Magari lo scrivo su Facebook o non mi faccio sfuggire un simpatico meme, ma lì resta.
Poi, le critiche sono un'altra cosa. Ma tu dici "non mi piace". Penso sia un punto di partenza che chiude un'infinità di scappatoie, se non tutte.
Il modello è vero, non è dei migliori, ma la risposta è vera contenutisticamente.
Comunque:
1. anche quando sono indispettito, non ho mai negato una risposta. Magari ottuso perseguo il mio ideale, ma cerco sempre di aiutare chiunque. Quando Ermenegildo chiese come ottimizzare un personaggio (credo fosse il Mezzorco ladro), gli diedi i miei consigli e ne parlammo alla grande, ma poi specificai che non era un atteggiamento che avrebbe pagato molto in 5e. Alla fine, ha optato per un pg più complesso sul piano narrativo e comunque gradevole.
Stessa cosa con un mio amico molto Pathfinder dipendente. Ha visto un background e un talento e gli è venuto fuori un pg. Zero predominanza numerica. Io ho creato il "celebre" Cavaliere Infernale partendo dal warlock, ho visto personaggi molto creativi che funzionano... Ma non sono "build". Questo è lo spirito 5e. Non è un insulto, è quanto fuoriesce dalla creatività di un giocatore che segue una linea di pensiero.
2. Chi builda non è intellettivamente inferiore. Io stesso buildo, in senso lato. Il sovracitato cavaliere infernale ha preso "Counterspell" e stasera ha salvato la compagnia. Era in tema? non so, forse. Era utile? Sì. Sono inferiore? Non credo. Ma alla lunga, anche in situazioni concitate, vedo che anche il nostro master (che conosce appena la quinta) si orienta bene, io gli do una mano dove serve, ma alla fine con un pò di buon senso le giocate scorrono lisce senza troppi guai.
In altre edizioni (dalla seconda alla 4th) non ho mai avuto questa "certezza". E' la mia esperienza. E' tutto IMHO. Ma è quello che ho sviluppato e che penso.
Se chiedi di codificare assiduamente delle regole, io generico che conosco il gioco e l'apprezzo ti spiego che non è il modo migliore di affrontarlo.
Dove sarebbe l'insulto?
Lì ti ho risposto io, ma non solo. Penso ancora quello che ho scritto, ovvero che ti riferissi a problemi meccanici dove, di fatto, non c'era bisogno di meccanicizzare alcunché.
Detta così sembra che sui 7 partecipanti al thread ci siano 6 mastini e 1 vittima. Mi sembra più presuntuosa questa come affermazione, non trovi?
Direi invece che (ribadendo il concetto sopra) ho visto alcuni tra i tuoi ultimi interventi ed erano tutti contro un aspetto del sistema 5e... Quindi ripeto, se parti dicendo "tanto non mi piace", perché continui a ribadirlo attraverso micro-post? Da la sensazione che tu voglia dimostrare per forza che il sistema non funziona e attribuisci a noi che lo difendiamo il ruolo di "fans".
E' la reazione di chiunque sia nel nostro posto: trovami un mio post in ambiente 3.x in cui vengo a puntualizzare una regola che non funziona. Non lo faccio, perché non ha alcun senso, visto che attualmente non ci gioco ed è all'ultimo posto dei sistemi che vorrei utilizzare (sebbene poi mi sottometta sempre alle richieste del tavolo, ma questo è un altro discorso ).
E' più l'atteggiamento che il resto. Tu dici "fanboy", qualcuno dice"bimbominkia". Sono cavalli di battaglia vicendevoli. Io non dico nessuno dei due: dico 3.x system mastery molto familiare e gradita dagli ottimizzatori, 5e libertà d'interpretazione delle regole gradevole agli old-schoolers. E' un'affermazione ontologica che non insulta nessuno ed evidenzia una differenza stilistica alla base del sistema.
Poi non tutti i giocatori di 3.x sono powerplayer, non tutti i giocatori di 5e sono dei poeti rinascimentali. Quì non ci piove. Ma la linea generale enfatizza questa diversità.
Vedi sopra.
Non penso che tu sia infantile. Penso che i tuoi post evidenzino che sei molto propenso a cercare capisaldi nelle regole, quindi che tu gradisca un sistema che assecondi questa tua necessità. Se ti piace il vino, non posso costringerti a non berlo, ma posso invitarti a berlo al posto della grappa, visto che lo gradirai maggiormente. Cosa ci sarebbe di oltraggioso?
Giusto e sacrosanto.
DB