@Fenna:
Sul discorso del mago> Il fatto che tu non abbia visto scene del genere perché sei abituato a giocare in modo differente non toglie che il regolamento della 3.5 permetteva scelte simili con una facilità maggiore al regolamento di 4.
Sul discorso della libertà> Evidentemente non mi sono spiegato bene... Stavo appunto notando che magari la mancanza di reciproca comprensione sta nel modo di interpretare la parola "libero". Quello che intendevo è che il combattimento è regolizzato in modo estremamente irregimentato. Questo lo rende più complesso e strutturato... prendiamo per buono il tuo paragone con gli scacchi. Gli scacchi sono un gioco che io ho sempre percepito come decisamente complesso e interessante, ma per niente libero. C'è UN modo giusto di giocare a scacchi. Prendiamo invece il Go. Meno strutturato, meno regole, ma decisamente più libero e che ti permette molto di più di esprimere un modo di giocare personale, e non necessariamente per questo meno valido.
Io non mi sento libero nel giocare il mio personaggio in combattimento quando mi trovo davanti ad una serie di opzioni prefatte. Più sono inquadrato in una griglia, più ho una serie di opzioni "out of the box", meno sentirò le scelte del pg come mie.
Quello che intendevo con la situazione che avevo descritto stava a significare che se alcuni giocatori possono considerare decisamente liberatorio avere un guerriero dotato di un pool di poteri di egual entità del mago del gruppo, al contrario altri possono sentirsi legati da uno stile di gioco che ti impone per ogni azione di scegliere un potere da utilizzare.
Ti dirò di più, è possibile non uccidere un png o un mostro in 4°edizione? CERTO che si, senza problemi! i danni dei poteri possono essere automaticamente debilitanti, senza malus di sorta.
Questo a mio avviso dimostra una volta in più quanto il combattimento sia irregimentato. Stordire una persona senza farle del male e triturarla di colpi mortali passa, in un incontro di d&d, esattamente dalle stesse azioni di combattimento. Non si considera neppure di striscio che se non vuoi ammazzare una persona durante un combattimento potresti comportarti in maniera differente, perché il combattimento sulla griglia in 4°edizione ha un modo per essere giocato bene.
Spero di essermi spiegato in maniera più comprensibile.
@andrea15172:
Spiegazione breve, che sarà sicuramente chiarificatrice.
Il sistema di ferite del true20 funziona a status. Tu non hai i punti ferita, ma hai delle condizioni (illeso, escoriato, ferito, inabilitato, morente, morto). Queste condizioni ti impongono dei malus sia alle azioni sia ai tiri.
Questo sistema di ferite che impone malus sia agli avversari sia al gruppo porta spesso a risolvere le sorti del combattimento prima della morte. In un combattimento di d&d3.5 un personaggio è sano come un pesce finché è a 1 punto ferita (anche se ne ha persi 199 su 200), e solo quando arriva a 0 si trova in difficoltà.
Questa differenza nel gestire le ferite (vari gradi di salute che influiscono sul tuo stato rispetto a vivo\morto) porta spesso a dei combattimenti dove le disfatta dell'avversario è una delle tantissime opzioni possibili. La 3.5 da questo punto di vista spesso di dimostra più "grezzotta". Per intenderci, i giocatori in 3.5 sanno che un png che ha combattuto come un leone e ora ha smesso e si è messo a piagnucolare, potrebbe ricominciare da un momento all'altro a combattere come un leone fino alla morte, operativo al 100% nonostante le mazzate ricevute. In true20 questo non capita, se un png (o un pg) è ferito gravemente sono cavolacci suoi, e si ritrova ad essere praticamente inoffensivo.