Non mi dilungherò in commenti già detti su di un film dalla realizzazione quasi perfetta ma dal doppiaggio alle volte discutibile. Piuttosto in questo film, soprattutto rispetto ai vecchi, ho colto ben più della solita trama "Joker fa il cattivo, Batman lo va a prendere a mazzate", e posso ben dire di non essere stato l'unico, visto il successo che ha riscosso il pagliaccio. Siccome nell'esporre quello che ho colto potrei usare citazioni dal film, metterò tutto sotto spoiler, chi vuole legga.
Spoiler:
Perché Joker ci affascina? Perché lo odiamo per la sua crudeltà che giunge al limite del disgustoso ma allo stesso tempo lo attendiamo con impazienza? Perché Batman stavolta non è il supereroe che svetta su tutti ma pare essere allo stesso livello del pagliaccio? Perché alla fine non siamo portati a dire "Batman ha vinto"?
In questo film, come ho già detto, Joker diventa un personaggio in grado di confrontarsi con la statura morale del cavaliere oscuro, e questo perché propone idee che non ci sentiamo del tutto di smentire, ed anche perché ci sentiamo in qualche modo affini a lui, legati alle sue teorie, condividiamo in certa misura le sue frasi ed i suoi atti, pur essendo consci del fatto che non li commetteremmo mai. E lo stesso fa Gotham City.
Immaginiamo per un attimo che Gotham sia un grande organismo, una grande mente anzi, la nostra mente addirittura. Ebbene, in questa città abbiamo due tipi di persone: i giusti, quelli che seguono le leggi, siano essi comuni cittadini o poliziotti, coloro che agiscono secondo una morale fissa, anche se a volte svantaggiosa dal punto di vista pratico, ed i criminali, persone che pensano al loro utile, che cercano di arricchirsi a discapito di altri. La situazione potrebbe evolversi da questo singolo sistema, ed invece interviene un altro elemento, interviene Batman.
Batman è la giustizia senza scopo, è la legge, è il motivo per cui, come dice Joker, i criminali hanno paura ad uscire la notte, il motivo per cui si ritrovano di giorno, il motivo per cui i criminali di Gotham sono via via sopraffatti dalla legge, il motivo per cui i desideri dei singoli devono sottomettersi alla legge, ad una legge che non è loro, come possiamo dedurre. Insomma, Batman è la paura che ci tiene sulla retta via, è il simbolo di quello che ci spinge ad oscurare i nostri desideri in favore della legge. Batman è un superego sociale.
E quale è il frutto diretto del rafforzamento del superego-pipistrello? Semplice, la comparsa, esattamente come accade per gli squilibri mentali, di un Es incontrollabile, di una pulsione vitale caotica ed irrefrenabile che cerca di bilanciare la situazione, dopo essere stata repressa troppo a lungo: Joker. Non per nulla un pagliaccio. Un criminale a cui non importa dell'utile, ma che vuole solo divertirsi, vuole giocare, vuole il caos che a lungo è mancato alla città. Tuttavia, proprio come negli squilibri mentali le manifestazioni impulsive della mente sono dannose e si cerca di curarle, anche Joker è malvagio, è un criminale, va catturato.
Altra questione: l'origine di Joker. Mentre infatti Batman proviene da un percorso vitale ben noto, una storia della quale conosciamo le tappe e le esperienze, Joker racconta sempre storie diverse a seconda delle persone che ha di fronte, Joker ha infinite storie, quindi non ne ha nessuna. Joker c'è sempre stato, Joker è sempre esistito, Joker è semplicemente ricomparso, ricomparso come lato oscuro della mente di tutti, ed ha per ognuno una storia che può lasciare il segno, perché è la storia che potremmo vivere noi. Se volessimo costruire veramente la storia di Joker, e quindi ammettere che ne abbia una, ne risulterebbe un personaggio pirandelliano, che da un lungo percorso di vita torna al punti di partenza, torna ad essere un bambino; ma il percorso non è circolare, è spiraliforme: Joker è un bambino adulto, dall'artificilità della vita ha ricreato la caotica istintualità, è caos ma ne è cosciente, sa cosa vuole ora, ed ha ottenuto, dalla sua crescita mentale, i mezzi per ottenerlo. Joker è un bambino con le facoltà mentali di un adulto.
Eccoci alla domanda conclusiva del discorso, nonché del film: chi vince? Per rispondere dobbiamo fare un passo indietro, e guardare cosa combina Joker a Gotham City. Egli non vuole potere, non vuole soldi, vuole divertirsi, divertirsi a mostrare come il principio di tutto sia un caotico istinto di attaccamento alla vita, e come esso trascenda le leggi. Si diverte quindi a corromere persone apparentemente integre dal punto di vista morale: costringe a scegliere fra la vita dei cari o quella di uno sconosciuto protetto dalla legge, fra la vita di una persona amata e di una utile alla città, fra la propria vita e quella di molti altri. Vuole mostrare che, in condizioni estreme, scegliamo noi stessi. Ma Batman non si lascia corrompere: sceglie la vita di chi è utile alla società, sceglie di non uccidere Joker, sceglie di sopportare da solo il peso delle ingiustizie altrui, sceglie una vita non sua, sceglie di essere un superego sociale. E' una vittoria sofferta, Joker non ha aperto nessuna falla nell'armatura di giustizia di Batman, ma solo il cavaliere oscuro ne ha tratto danno. La giustizia comporta sacrifici. Non sempre vincere significa trionfare. Joker vive, Batman vive, ma Joker è destinato ad una vita semplice pur avendo perso, mentre Batman vince ed ottiene dolore. Ma lui può sopportarlo. Perché lui è il cavaliere oscuro.