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Brevi Racconti


Alister

Messaggio consigliato

Mi è sempre piaciuto scrivere... ma non ho mai avuto grandi idee...

ultimamente però qualcosa si è smosso... mi capita di scrivere bozzi di racconti o brevi idee su qualunque foglio mi capiti sottomano, in modo da poterli sviluppare in seguito... ecco un brevissimo raccontino, sperando riesca a scriverne altri in modo da poter aggiornare questa raccolta di storie...

buona lettura!

Pioggia Rossa

La pioggia cadeva trasversalmente, battendo con forza sull'opaca finestra. L'appartamento era buio, taciturno; solo il rumore delle pesanti gocce cariche d'acqua risuonava soffuso al suo interno.

Sul divano di pelle nera in salotto era distesa Angie. Dai polsi recisi fino alla metà, fiottava copioso il sangue scarlatto, creando un macabro contrasto sul nero divano. Era morta. Era stata uccisa.

Il suo assassino era apparso veloce come un lampo, aveva rapidamente portato a termine il suo lavoro, e come un lampo era svanito nel nulla.

Perché Angie?

Qual era la sua colpa?

Com'era potuto accadere?

Nessuna risposta avrebbe mai potuto soddisfare queste domande.

Angie era semplicemente stata vittima di un bieco e cieco destino, che aveva condotto il desidero omicida di un violento assassino nella sua città, nel suo palazzo, nel suo appartamento.

Il destino non è mai prevedibile.

La Morte, è sempre certa.

Continuò a piovere tutta la notte,

una pioggia densa...

una pioggia cupa...

una pioggia rossa.

Alister

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Principali partecipanti

[bastard inside mode] Pronto per le critiche? :P [gnome ... ehm bastard inside off]

Non prendertela, ma più che un racconto (anche solo "ino") potrebbe essere un buono spunto per una storia futura: obiettivamente non c'è molta storia, ma solo una fugace descrizione e dei pensieri messi in fila: d'altro canto, ad un primo impatto ed anche un po' ad intuito (bisognerebbe leggere qualcosa di più sostanzioso per dare un giudizio meno affrettato ^^") non te la cavi male a scrivere e (opinione del freppi) sicuramente hai un'ottima capacità descrittiva, indi dai libero sfogo alla fantasia e al tuo genio! ;-)

Per quanto riguarda ciò che hai scritto:

1) Hai iniziato con un ottima descrizione che rimanda immediatamente ad un immagine chiara e dinamica della prima scena del racconto (cosa che il freppi apprezza più di ogni altro, le cosiddette "immagini parolate" :P).

2) Hai ristretto la visuale passando dalla stanza al solo divano, dove era distesa Angie e fin qui tutto bene. Poi scrivi Dai polsi recisi fino alla metà: cosa intendi con quel fino alla metà? I tagli continuano anche sul braccio?

3) Era morta. è ridondante (se il freppi ha ben capito l'immagine che vuoi descrivere).

4) Era stata uccisa. è una valutazione della situazione che non trova riscontri: a parte questa frase non c'è niente che possa far pensare ad un omicidio, potrebbe trattarsi benissimo di suicidio (dati i tagli sui polsi) ... dovresti un po' argomentare, fare qualche modifica o aggiungere almeno qualche commento della voce fuori campo, del tipo "Non si sarebbe mai uccisa: amava troppo la vita per farlo ... no, era stata sicuramente assassinata." oppure "I tagli sui polsi erano troppo precisi, opera di una mano ferma ed esperta: lei da sola non sarebbe mai riuscita a procurarseli."

5) Il freppi non è per niente esperto di medicina e non sa nemmeno come funzioni il corpo umano (a parte qualche sporadica puntata di "Siamo Fatti Così" e di "Viaggio nel Corpo Umano" di Piero Angela), tuttavia non crede che alla vista di una persona dal cui corpo fiottava copioso il sangue scarlatto (cosa dovuta ad un livello di presione del fluido ancora consistente) qualcuno possa considerarla già "morta", anzi proverebbe a far di tutto per bloccare l'emorragia e chiamerebbe i soccorsi.

Queste volevano solo essere critiche costruttive ed accorgimenti per migliorare la qualità del racconto: nel complesso la valutazione preliminare del lavoro è positiva ... indi, continua così & buon lavoro!

P&L

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[bastard inside mode] Pronto per le critiche? :P [gnome ... ehm bastard inside off]

Non prendertela, ma più che un racconto (anche solo "ino") potrebbe essere un buono spunto per una storia futura: obiettivamente non c'è molta storia, ma solo una fugace descrizione e dei pensieri messi in fila

verissimo, è troppo breve per poter rientrare nella categoria "racconto" però dovevo iniziare in qualche modo questa raccolta di racconti e sinceramente questa "fugace descrizione di pensieri" era l'unica cosa carina che avevo sotto mano.

: d'altro canto, ad un primo impatto ed anche un po' ad intuito (bisognerebbe leggere qualcosa di più sostanzioso per dare un giudizio meno affrettato ^^") non te la cavi male a scrivere e (opinione del freppi) sicuramente hai un'ottima capacità descrittiva, indi dai libero sfogo alla fantasia e al tuo genio! ;-)

Grazie Freppi! fa sempre piacere ricevere "intuitivi" complimenti da te!;-)

Per quanto riguarda ciò che hai scritto:

...2). Poi scrivi Dai polsi recisi fino alla metà: cosa intendi con quel fino alla metà? I tagli continuano anche sul braccio?

con il fino alla metà intendevo sottolineare la profondità del taglio.

e no i tagli non continuano sul braccio.... forse però se ti sono sorti questi dubbi vuol dire che non mi sono espresso in modo molto chiaro.

4) Era stata uccisa. è una valutazione della situazione che non trova riscontri: a parte questa frase non c'è niente che possa far pensare ad un omicidio, potrebbe trattarsi benissimo di suicidio (dati i tagli sui polsi) ... dovresti un po' argomentare, fare qualche modifica o aggiungere almeno qualche commento della voce fuori campo, del tipo "Non si sarebbe mai uccisa: amava troppo la vita per farlo ... no, era stata sicuramente assassinata." oppure "I tagli sui polsi erano troppo precisi, opera di una mano ferma ed esperta: lei da sola non sarebbe mai riuscita a procurarseli."

Si ok, però qui io conto sul fatto che a dire che è stata uccisa è la voce narrante... quindi con o senza riscontri...é stata uccisa... e non si è ammazzata... altrimenti avrei scritto.. Si era tolta la vita.. spero di essermi fatto capire..

5) Il freppi non è per niente esperto di medicina e non sa nemmeno come funzioni il corpo umano (a parte qualche sporadica puntata di "Siamo Fatti Così" e di "Viaggio nel Corpo Umano" di Piero Angela), tuttavia non crede che alla vista di una persona dal cui corpo fiottava copioso il sangue scarlatto (cosa dovuta ad un livello di presione del fluido ancora consistente) qualcuno possa considerarla già "morta", anzi proverebbe a far di tutto per bloccare l'emorragia e chiamerebbe i soccorsi.

LOL

qui la mia risposta ricalca un po' quella di prima... è sempre la voce narrante a dirti tutto ciò... e nessuno avrebbe mai chiamato soccorsi... in quanto in quella stanza oltre ad Angie "dai polsi recisi" non c'è nessun altro..

e poi sinceramente... ,non essendo nemmeno io esperto di medicina, non ho pensato al fatto della pressione etc...

Queste volevano solo essere critiche costruttive ed accorgimenti per migliorare la qualità del racconto: nel complesso la valutazione preliminare del lavoro è positiva ... indi, continua così & buon lavoro!

P&L

Grazie mille Frepps, noi sai con quale grande piacere ho letto queste tue critiche!

appena posso, posto qualcosa di più sostanzioso... perchè in effetti è davvero scarno come inizio....

vabbè dai... consideriamolo .. un antipasto.!:-p

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Mi è sempre piaciuto scrivere... ma non ho mai avuto grandi idee...

ultimamente però qualcosa si è smosso... mi capita di scrivere bozzi di racconti o brevi idee su qualunque foglio mi capiti sottomano, in modo da poterli sviluppare in seguito... ecco un brevissimo raccontino, sperando riesca a scriverne altri in modo da poter aggiornare questa raccolta di storie...

buona lettura!

Pioggia Rossa

La pioggia cadeva trasversalmente, battendo con forza sull'opaca finestra. L'appartamento era buio, taciturno; solo il rumore delle pesanti gocce cariche d'acqua risuonava soffuso al suo interno.

Sul divano di pelle nera in salotto era distesa Angie. Dai polsi recisi fino alla metà, fiottava copioso il sangue scarlatto, creando un macabro contrasto sul nero divano. Era morta. Era stata uccisa.

Il suo assassino era apparso veloce come un lampo, aveva rapidamente portato a termine il suo lavoro, e come un lampo era svanito nel nulla.

Perché Angie?

Qual era la sua colpa?

Com'era potuto accadere?

Nessuna risposta avrebbe mai potuto soddisfare queste domande.

Angie era semplicemente stata vittima di un bieco e cieco destino, che aveva condotto il desidero omicida di un violento assassino nella sua città, nel suo palazzo, nel suo appartamento.

Il destino non è mai prevedibile.

La Morte, è sempre certa.

Continuò a piovere tutta la notte,

una pioggia densa...

una pioggia cupa...

una pioggia rossa.

Alister

Complimenti per la tecnica di scrittura!! :clap:

Potrebbe essere un inizio per un giallo....chissà...:rolleyes:

Spero di vedere un continuo di questa introduzione!! ;-)

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  • 4 anni dopo...
  • 2 settimane dopo...

Lo trovo un ottimo incipit. Scrivici un bel romanzo... Non vedo l'ora di leggerlo. Scrivi davvero bene. Ammetto che le prime due frasi mi avevano portato a pensare che fosse banale ma appena arrivata alla terza frase mi piaceva già moltissimo. Complimenti!!!

grazie per i complimenti. mi ero decisamente dimenticato di questo topic, grazie per avermelo riportato sotto il naso. a questo punto ne approfitto e pubblico una cosuccia stupida scritta qualche giorno fa.

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Ore 6:50

Il suono della sveglia si confonde e sovrappone ad uno dei miei soliti sogni dell'interspazio profondo.

Seduto sulla mia poltrona di comando mi accorgo di una, due, tre, no! sette spie non ben identificate che bipeggiano convulsamente su un ingombrante pannello di controllo cosmico.

In preda al panico inizio a schiacciare e girare manopole, ma il rumore si fa incessante e ripetitivo.

Poi di colpo il buio. Apro gli occhi.

La sveglia del cellulare sembra inarrestabile, sullo schermo illuminato il quadrante con i tasti “fine” e “posponi” ruota malignamente, così da farti iniziare la giornata con quella giusta dose di nervosismo che nessuno conosceva prima che gli sviluppatori di andoroid mettessero su il congegno rotante ideato da Belzebù in persona.

Dopo un paio di tentativi il dito colpisce il tasto “fine”, i suoni cessano. Quiete.

Alle 8:00 mi aspetta un colloquio per un azienda dal nome imprecisato; ho ancora troppo sonno per ricordare questo particolare.

La colazione scorre veloce; ore 7:20 l'eroe è pronto per scendere in strada.

Con una ventriquattrore in ecopelle nera, vuota ma estremamente professionale mi incammino depresso alla fermata del bus. Il 42 è un autobus decisamente anomalo, è la mia fede, il mio appiglio, il mio faro nei momenti bui, il mio messia, il mio krishna è l'unico autobus ad essere sempre, incredibilmente puntuale.

Cascasse la Terra, Marte e perfino il declassificato Plutone, il 42 giunge sempre alle 7:30 spaccate.

Puoi perdere un amico, la casa, il lavoro o il tuo cane, ma non perderai mail il 42.

Si affaccia sulla strada con la sua livrea arancio-ruggine, il faro destro incrinato e il paraurti ammaccato. All'apertura della porte però la situazione cambia, si complica. La ditta di trasporti regionale mi permette di incontrare o Sasà, l'autista napoletano incazzato con il mondo o Maruzzo, il silenzioso conducente di terra calabra dalla guida spigolosa come il suo mento . Salgo i gradini, Sasà mi scruta curioso e arrivatogli davanti esclama nel suo colorito idioma

-I che facc i mmerd che ttien comparò!

Gli schiaccio il tasto che attiva i tergicristalli e mi siedo spalmando la guancia sul finestrino.

Fa freddo, ho sonno e ancora non riesco a ricordare il nome dell'azienda per cui sto andando a fare il colloquio,

-Compal..

-Global..

-Concalmegaqualcosa.

Maledizione!

Firenze è avvolta in una strana nebbiolina nauseante.

Voglio tornare a casa, voglio tornare nel mio letto, voglio tornare a sognare di incontri promiscui con razze aliene disinibite.

Giunto dinanzi il grigio edificio dell'azienda mi faccio forza, almeno saprò come si chiama finalmente. Avvicinandomi scorgo una targa, cita:

Compu-Global-Hyper-Mega-Net

Interdetto come non mai nella mia vita giungo al quinto piano; una sala enorme mi attende, all'interno vi è una sola sedia e di fronte una cattedra nera con dietro 6 facce sconosciute e incerte sulla loro stessa esistenza. Il più anziano, o quello che sembra il più anziano, siede al centro, si guarda la cravatta pensoso grattandosi il mento, i suoi colleghi, con i gomiti poggiati sul tavolo attendono dubbiosi.

Sono pronto, non ho niente da perdere, la ventriquattrore nera li stenderà in un istante.

Entro.

Da adesso seguirà il resoconto fedele del colloquio, tra le parentesi () leggerete i miei pensieri nati sul momento.

-Ehm, salve. (partenza sprint!)

-Entri Entri! Prego, si accomodi pure. Lei è?

-Puccio, Puccio Capanna. (si è il mio vero nome è allora? Che sono quelle facce? Non ridete che mi incazzo!)

-Signor Capanna, non vorrei sembrarle scortese, ma leggendo il suo curriculm non ho potuto fare a meno di notare in cosa si è laureato... è uno scherzo vero? Lei ha davvero frequentato...

-”Benessere del cane e del gatto”, si esatto. Ma non si faccia fuorviare, i cani non mi piacciano tanto, quindi ho seguito principalmente i corsi legati al mondo felino. (smettetela di guardarmi così, cercatelo su google se non mi credete!)

-Ah, certo... bene... e mi dica signor Puccio, perché è qui? Lei sa di cosa si occupa la nostra azienda vero? Ecco tenga questo bigliettino prego.

(eccola, di nuovo quella sigla)

Compu-Global-Hyper-Mega-Net

Mobile, Media, Software & Computung

Quindi mi spieghi, perché dovrebbe essere lei la nostra scelta? Non crede che le sue competenze siano altre? Non sarebbe meglio per le rivolgersi altrove?

-Ecco vede, (mi stai dicendo che non ho l'x-factor *******?) la sua visione è limitata, io rappresento per voi una mente vergine, priva di qualunque conoscenza relativa al vostro ambito, ma anche fertile e pronta ad assimilare i concetti e i metodi così come voi vogliate siano applicati. (bello no?)

E poi mi scusi, ma le lo sa quanto è complessa la fisiologia di un gattino? (e che *****!) E lo sa che anche menti brillanti della scienza hanno dedicato tempo e ingegno al benessere felino?

-Come scusi?

-Cerchi di seguirmi, Isaac Newton avrà pure “scoperto” la gravità, ma vuol sapere qual è stata la sua più grande invenzione?

-...

-La gattaiola! (ecco ci siamo)

-La gattaiola?

-Si, la gattaiola! La porticina nella porta che concede un ingresso autonomo al gatto.

-Ma...

-Si rende conto della portata dell'invenzione? Dei riflessi storici? Delle conseguenze mondiali di tale creazione? (ok forse sto andando un po' oltre)

-Ma... fa sul serio?

-Serissimo. (ammettilo ti ho colpito)

-Signor Capanna le devo chiedere di alzarsi è uscire il più rapidamente possibile da questa stanza.

-Ma come... la gattaiola, la gravità, compuglobal, Newton!

(*******!)

Fine Colloquio.

Ero sicuro che la carta della gattaiola potesse funzionare.

Sicuro sicuro.

P.S. Il racconto trae spunto da una particolare vicenda presente nel libro di Douglas Adams “Dirk Gently, agenzia investigativa olistica” nonché da alcune situazioni di vita vissuta e non.

P.P.S. Dentro ci sono pure simpson, pittori giotteschi e altre cagate.

P.P.P.S. Mi accorgo solo ora che il forum ha auto-censurato le parolacce... piazzatele voi a vostro piacimento al posto degli asterischi.

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