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La donna di Gilles


filmleo

Messaggio consigliato

:-DSicuramente il più bel film francese visto quest’anno, sicuramente uno dei più bei film dell’intera stagione.

Uno stupendo ritratto di donna, una donna che si lascia ferire ma che vive il suo amore in maniera eroica. Una donna in apparenza fastidiosamente debole e accondiscendente; in realtà forte e determinata nel proteggere quello che crede il suo diritto, nel difendere la vita che ha finora sempre vissuto ma che poi… (vietato dire altro!). Un profondo conflitto interiore reso con enorme bravura da Emmanuelle Devos: una prestazione straordinaria la sua, una performance che la colloca di diritto tra le grandi dello schermo (l’avevamo già apprezzata in "L’avversario" e soprattutto in "Sulle mie labbra"). Un particolare encomio alla regia di Frederic Fonteyne (quello di "Una relazione privata").

Un capolavoro forse non per tutti i gusti ma che, a mio parere, è un dovere vedere per chi ama il cinema, per chi dal cinema pretende molto.

ladonnadigilles.jpg

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Cavolo Leo, ti sei buttato a pesce sulel recensioni film in questo forum. :-D

Bene bene.

Dimmi qualcosa in più di sto film. Cioè, che genere di film è? Sdolcinato, veloce, angoscioso..

Per capire se può fare per me o no..e sopratutto: c'è anche in italiano vero? :-D

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Il film è in proiezione nelle sale, in edizione doppiata.

All’inizio scene con lunghi silenzi che sembrano inutili e invece sono di capitale importanza per capire la storia e il suo significato. Ma tutto il film è caratterizzato dalla presenza di poche parole, del tutto superflue: il racconto va avanti per immagini, inquadrature (inquadrature che sembrano quadri), gesti, espressioni… ed è tutto chiaro, lineare, scorrevole.

E’ la storia di una donna tradita che vuole sapere e non per vendicarsi ma perché "sapere" è meglio che vivere nell’incertezza, e che addirittura diventerà "complice" del tradimento.

Sembra quasi che nel film non accada nulla ma poi ti accorgi che non puoi distogliere un attimo l’attenzione: ogni dettaglio è importante in questo racconto in cui tutti sono colpevoli, nessuno è colpevole (sembra che i personaggi non abbiano alcun controllo sui propri sentimenti, sulle proprie emozioni). Alla fine nulla sarà più come prima.

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