Ararmontum...  è la capitale del regno nanico.

È il centro  della cultura di tutta la civiltà nanica, la più grande delle due città naniche rimaste in tutto il continente. 

Protetti dalle sue spesse mura sono contenuti numerosi scritti ed artefatti antichissimi e dal potere immenso.

Le montagne in cui è costruita sono una delle più colossali difese di cui può disporre una fortezza ma da svariate generazioni,  i cancelli , che un tempo accoglievano numerosi viaggiatori da tutto il mondo, sono stati inesorabilmente chiusi, in modo da evitare che i nemici dei nani riescano dalla superficie  ad entrare nel cuore del regno nanico.

Come tutte le roccaforti possiede moltitudini di condotti e gallerie per tutta l'area della roccaforte, un tempo questi condotti collegavano tutto l'impero nanico, ma ora sono solo un oscuro mondo pieno di pericoli conosciuto come il sottosuolo, Li attivi e pronti a colpire si nascondono i nemici di Ararmontum, Elfi oscuri, bande di goblinoidi e bestie antiche si aggirano per le sale della antica gloria insozzando la antica terra degli antenati con il loro fetore. 

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 Re Ungrim Barbadiferro settimo del suo nome, dopo più di quattrocento anni di governo sulla città e tornato dai suoi antenati, lasciando il trono vacante con 6 figli che vogliono il trono, secondo la legge soltanto colui che riceverà più voti al consiglio degli anziani potrà essere proclamato re,

Per ricevere più voti dei suoi fratelli il più giovane dei sei Barbadiferro, Boendal sta per far partire una spedizione nel sottosuolo, per reclamare un antico manufatto della sua famiglia, La Fendielfi, antica arma persa in guerra contro la città Drow di Llurth Draka nove generazioni di re fa, 

Cento valorosi membri di diversi Clan si sono offerti per tale spedizione...voi siete fra di loro

 

Modificato 9 Aprile 20187 anni da Gordan

Ararmontum nella sua isolazione ha sempre mantenuto il sistema di governo degli antichi nani, Il consiglio dei clan 

I Clan sono la base della società, Svariati e con un anziano che si occupa di governarli e di essere la voce al consiglio i clan si occupano di tutte le faccende politiche, possiedono truppe, risorse, e ricchezza  e tramite ai loro affari il resto della popolazione ha il privilegio di lavorare e di guadagnarsi da vivere,

Coloro che non hanno un clan sono considerati mercenari,mendicanti o criminali, e per quanto possono sempre in svariati modi meritarsi un posto in un clan fino ad allora solo nello scalino più basso della società nanica 

Il consiglio è l'insieme degli anziani di tutti i Clan e del Re, il Re per tradizione è un Barbadiferro e a meno che non si faccia un colpo di stato rimanerà un Barbadiferro, ma non ci sono obblighi sul primogenito o sul sesso del regnante, in caso di morte del re il prossimo governatore è scelto a votazione fra gli anziani del consiglio. 

a differenza di altre città naniche  che si affidano solamente al Morndinsamman come culto,  il culto degli antenati molto importante per gli abitanti di Aramontum venerare gli antenati  del clan non è separabile dalla vita quotidiana. Nessun lavoro può cominciare senza i rituali per sollecitare le benedizioni degli antenati. Questi rituali sono specifici in ogni singolo clan e ai membri del clan vengono insegnati i protocolli del rituale fin da piccoli. Molti degli antenati venerati erano fondatori del clan o compirono atti eroici.

Ogni culto degli antenati usa le appropriate insegne del clan. Ogni sala del clan e ogni casa familiare hanno piccoli santuari dedicati agli antenati del clan. Questi potrebbero essere un semplice come piccolo altare con un boccale di Birra Nanica e un piccolo oggetto rappresentativo della caratteristica del clan o potrebbero essere oggetti molto elaborati, con un ritratto dell'antenato, e forse qualche avere personale, prominentemente esposto. Alcuni santuari possono essere collocati nelle vicinanze dei santuari dedicati agli Dei del  Morndinsamman .

Tutti i nani hanno un culto degli antenati appropriato al proprio clan. Il più anziano membro del clan guida la venerazione e interviene come arbitro nelle eventuali dispute sulla pratica del culto o su dubbi storici.