Pubblicato 16 Dicembre 201311 anni comment_904186 Ultimamente stavo riflettendo su come nello scribacchiare versi mi fossi "adagiato", componendo sempre allo stesso modo e senza variare niente di nulla, componendo per comporre e non perché mi sentissi di comporre. Devo cambiare qualcosa, lo so. E dal cambiamento è nato questo scherzo. Davvero ho infranto le catene d'altri, Quei vetusti retaggi ammuffiti, Per aggiogarmi poi da solo Con nuove catene antiche? Davvero la conquista Di cui vado fiero È nulla, un nulla Celebrato E vuoto? Questo Mi Chiedo, Se forse M'ha rinchiuso Il troppo orgoglio Dentro qualche gabbia Di versetti serrati, Tutta intarsiata d'accenti Disposti secondo uno schema Antico, sterile, ammutolito. L'arte mi elude, inganno di superbia. Niente di serio, ma se vi interessa saperne qualcosina di più potete pure leggervi l'autoanalisi che ne ho fatto sul blog.
Crea un account o accedi per commentare