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Lingua, Risorse, Pantheon e Magia


Wylvar

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K(h)yel-Durnein (La Magia)

La magia in questo mondo, prima dell’avvento dell’Unammor, viene operata secondo il criterio di manipolazione dell’energia temporale al pari di una stringa emotiva (eurynil), filtrata attraverso un sistema di relativa conversione energetica in energia magica. Questo grazie ad alcuni costrutti floreali che i maghi evocano al momento, assorbendo l’energia circostante e così facendola confluire nel corpo dell’usufruitore attraverso connessioni cronali. Una volta assorbite, il mago penserà alla rimanipolazione dell’incantesimo. I costrutti floreali fungono da sigilli delle energie mnemoniche per mantenere l’incantesimo, i cui petali vengono distaccati al momento del lancio.

Lingua

Come in tutti i mondi, ogni zona geografica è abitata da gente che ha i propri usi, costumi e linguaggio. Proprio per questo è stato doveroso fare alcune considerazioni sulle forme di comunicazioni del mondo di Ambheur-Arél, specialmente quando gli abitanti non sono esseri umani. Essendo un paradiso incontaminato, il linguaggio che si parlava maggiormente era l’elfico antico e quello delle fate, salvo diverse forme dialettali che variavano nelle zone d’Anthalorian (ereudal).

Nel periodo del Nexus, la cui transizione ha visto la scomparsa dell’Era Bianca e del popolo elfico degli eleudekin, alcuni linguaggi sono spariti ed altri rimasti: il Kymlak, il linguaggio dei popoli amazzonici, tipico della città di Kald e in parte anche della specie umana, grazie alla loro perseveranza. Segue l’Erydal delle razze elfiche più antiche e l’Ereudal, una forma dialettale del primo, con contaminazioni del ceppo barbarico degli umani; il Sysifal, il Linguaggio dei Venti, delle silfidi; l’insolito Archylos degli elfi-fenice, un insieme di urla di diversa intensità e modulazione, che ripropongono l’urlo leggendario della fenice; linguaggi molto più particolari esistono ma sono stati perduti nel tempo come il Synthetal degli elfi della Luna; un linguaggio scritto, dove viene incisa la luce lunare come se fosse una tavoletta attraverso i movimenti della mano e delle dita, lasciando il discorso scritto a mezz’aria, cancellato poi dalla volontà stessa dell’elfo.

Risorse di Ambheur-Arél

Come in tutti i mondi, Ambheur-Arél ha un proprio sistema monetario, anche se insolito. La reperibilità del metallo e d’altre leghe è quasi nella normalità; ciò in ogni modo non caratterizza il suo strano sistema monetario basato invece su dei cristalli di quarzo; essi sono di forma bipiramidale e prendono il nome di Xantrak, che nel linguaggio kymlak vuol dire “dalle due facce simmetriche”. Ciò che non manca sul piano è la presenza di gemme e delle relative miniere, superando notevolmente la quantità del metallo. La maggior parte delle armi, degli oggetti e di qualsiasi altra cosa è fatta di gemma più o meno preziosa, potendo disporre d’alcune proprietà magiche anche se pur minime: la più rara e di ottima qualità è l’ametista mentre il minerale più comune è il quarzo; le maggiori miniere si trovavano nei pressi delle Montagne del Sole e nelle montagne di Heplesion, ma la più importante rimane la leggendaria miniera di Byroph in cui gli antichi forgiavano delle potentissime armi temprate con il pensiero della Grande Dea. La gemma in quanto tale ha una sua proprietà energetica e volta ad assorbire l’energia del Coheon. Il metallo è refrattario e non si sposa bene con le capacità sviluppate dagli abitanti del piano; alcuni arrivano ad usare armi in metallo ma sono svantaggiati, seppur essendo molto più resistenti di una normale arma di gemma. I poteri del piano sono di gran lunga superiori.

Pantheon

Ambheur-Arél non è un piano come tutti gli altri. Esso è un sogno vivente generato dalla dea Erestel, nella cui dormienza viene continuamente alimentato con l'ausilio, inconsapevole, dell'eondyr preposto alle relative funzioni oniriche. Non esistono altri déi all'infuori della Grande Dea ma solo sue forme proiettive come per esempio Milidan, nato dalla sua componente malefica e in essa stessa trova la sua ragione di vita: ha più le connotazioni di un conflitto, la Dea combatte contro il suo lato oscuro. Le razze ibride come quelle elfiche chiamano in maniera diversa la stessa creatura divina, chi Madre Natura, chi Suono (Ennéukar), incarnando così un principio ma pur sempre derivante da un'unica entità divina. Diverso è per gli umani che hanno costruito il loro Pantheon in relazione alle forze elementali secondo primitivi processi di animismo religioso: da loro chiamata anche Irval o Iriviel. Le due divinità conosciute di tale Pantheon sono Zerda, dio dell’Aria e Nephlenys, dio dell’Acqua. In questo mondo non esistono sacerdoti nel vero senso della parola, per questo si impiega frequentemente il termine di "devoti" o "fedeli".

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