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Poesiucolezzole


xh87

Messaggio consigliato

Ciao a tutti :P

Ho aperto un topic per sapere cosa ne pensate su qualcosa che ho scritto.

Sono del tutto inesperto e non oso definirmi un poeta, però ogni tanto butto giù qualcosa :P

Mi raccomando siate duri (ma non troppo :P) XD

Meus Amor

Nutrimi, amore,

del sidro bollente della tua anima

stillato da tumide labbra

dolcemente schiuse

nel verbo muto

di un lieve respiro.

Pioggia di Maggio

Crolli

castello di carte d'argento

nel suono di mille di vetro destrieri

cadi cangiante

portato dal vento

per mille celesti di giada sentieri

è questo il fragore

di guerra impotente

che segna le ore

col fare imponente

di mille furiosi di luce soldati

su mille di giada sentieri portati

col passo di mille di vetro falcate

dall'alto di rocche di carte argentate

Ai tuoi occhi

Mai finirà di stupirmi

la selva intricata e lucente,

il dolce e consueto smarrirmi,

lo sguardo che annebbia la mente.

E guardo il tuo volto estasiato,

travolto da un ratto torrente,

da mite sirena silente

in statica marcia portato.

L'incanto che cela il tuo volto

è filtro e parola d'amore,

rugiada di un giglio raccolto,

la luce di un dolce candore.

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Principali partecipanti

Cielo d'inizio Autunno

Rapito, mi accosto ed ammiro

gli spruzzi del ratto pennello,

l'effimero inchiostro che macchia

l'astratta cerulea tela.

Il candido tratto sfumato

tracciato da mano sapiente

non svela la criptica mente

dell'abile ed alto pittore;

ma a chi sa guardare rivela,

nei temi infiniti del cielo,

lo specchio dell'animo umano,

la lente del proprio pensiero.

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  • 2 settimane dopo...

Grazie mille:redface: Eccone un'altra :-)

Domus Claudia

La pace di quiete rovine,

scheletri erosi dal tempo,

fragore dell'ombre dell'Ade

ch'irrompe potente sul mare;

le brezze che frustan le onde

riportano al mondo dei vivi

i fasti di giorni perduti

caduti in un pozzo d'oblio.

E osservo impietrito i macabri resti

di volte e di marmi celati alla vista

da oscura cortina di secoli andati,

dal lento ed eterno morir di Memoria.

E ascolto ammaliato i mesti richiami,

i canti di requiem di voci defunte,

le amare canzoni di voci strozzate

che muoiono al soffio leggiadro e costante

del triste sospiro del pianto del vento

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Questi scritti hanno un che "d'evocativo arcaico" (passatemi il termine che non ho idea di come meglio descriverlo xD) é come se si trattasse di qualcosa di scritto in un tempo lontano o almeno è quello che mi danno a me :-D Comunque mi piacciono, soprattutto "Cielo d'Autunno". Sicuramente sono stupido io, ma non ti sei scordato di mettere la punteggiatura in "Pioggia di Maggio"? Oppure hai utilizzato uno stile particolare che in base alla metrica definisce la velocità di lettura e le pause? Non ci capisco molto io, però mi informo che al limite imparo qualcosa :-D detto questo ti saluto continua così!:bye:

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Sono contento che ti piacciano :-)

Comunque la punteggiatura in Pioggia di Maggio è stata volontariamente omessa: le pause sono date dai versi e la velocità dalla metrica, in modo di ricreare l'illusione (o almeno così ho tentato), grazie anche alla scelta delle parole, della pioggia che cade.

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Questo è solamente un esercizio stilistico

Vanità

E' rubeo il sanguinar che in corpo veggio

di figlie le più nobili di Flora,

e assise assiem s'un sol idrico seggio

s'accasciano sconfitte all'ultim'ora

che'l Dio che in alto regge e fa governo

sancisce a tutti, cieco e sordo a implora.

E osservo il lagrimar di ciò ch'etterno

mai non sarà, ma che in etterno spera

di divenir, sfuggendo editto alterno

che'l fior, l'augello, il cane e l'uomo impera,

vitale e fresco e giovane in vecchiezza,

essenza incorruttibile di cera

che tiene immacolata la bellezza

sfidando Tempo, l'angelo divino;

ma nere vi fa cupe la certezza

che ciò che vol disio a sé vicino

è sol fallacemente uman miraggio

che sfugge indarno sole settembrino.

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  • 3 settimane dopo...

Grazie :-)

Eccone un'altra

Danzatrice turca

Mi inebria l'amaro sapore

del dolce profumo ch'effonde

il calore emanato dal corpo

che stringo tra febbrili dita.

Ed amo e mi arrendo

al lieve sconcerto,

al mio stordimento,

che provo gustando

posando la bocca

su labbra dorate,

'sì dolci,

'sì impure,

con gli occhi ammirandole mosse sensuali

d'arcana odalisca che danza lasciva,

l'andare sinuoso di grigio serpente

che avvolge,

che stringe

in morsa d'amante,

la preda ammaliata da un canto silente,

dal tacito invito

profuso da un corpo

che acceso dal fuoco

del mio desiderio

si dona e consuma,

divino olocausto

offerto agli incensi

d'altare del vizio.

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