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Call of Cthulhu - Balder. "The Haunting of Hill House" - Che l'Orrore abbia inizio.

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15 Settembre 1920. Stati Uniti d'America. Michigan.

Matthew Gambino

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Nell'atmosfera fumosa del Blue Angel rinomato locale di Lansing, immersi nella tenue luce di piccole lampade a gas rosse giovani e attraenti ragazze intrattengono gli abituali clienti. Chi in cerca di una compagnia che nelle fredde mura domestiche non trova più, chi in preda ai fumi dell'alcool anela a dare sfogo ai più bassi istinti, chi in cerca di emozioni nuove ogni sera. Matthew, seduto comodamente nel suo divanetto osservi compiaciuto il frutto di anni di lavoro. Il ghiaccio nel bicchiere si sta lentamente sciogliendo nel gin.

Si siede al tuo fianco Joe Montana, uno degli uomini più fidati.

"Boss.. hey boss. Scusami se ti disturbo. Abbiamo una soffiata. E' meglio se vieni su di sopra!" Dice indicando l'ufficio al piano superiore.

Sammie Walters

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In un appartamento delle zone popolari di Ypsilanti, sei seduto al tavolo nel suo soggiorno. Una vecchia macchina da scrivere dinnanzi a te con un foglio inserito. Diversi giornali sono sparsi sul piano. Hai ormai terminato la lettura delle principali testate, rimangono i quotidiani locali. Di solito è lì che trovi le notizie di cui scrivevi un tempo. Una vena di nostalgia? La tazza di caffè fumante ti tiene compagnia con il suo aroma. Tra le pagine trovi l'ultimo numero della rivista "Occult review", una delle poche esistenti ancora che tratta del tuo interesse.

Robert Davis

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Un'altra noiosa giornata senza lavoro sta per terminare. Oramai i casi che ti capitano sono sempre tristemente gli stessi. L'aria nel tuo piccolo ufficio è piena di fumo, il posacenere pure. Tra un ora chiuderai bottega, hai ancora tempo per una piacevole lettura del giornale locale. Con i piedi sulla scrivania e la sigaretta in bocca apri con un ampio gesto il The Grand Rapid Herald. Fuori il rumore della città ti fa da colonna sonora. Sul tavolo noti anche una rivista che prima ci avevi fatto caso. "Occult review", doveva essere venduta assieme al giornale. Chissà.

Caleb Whassen

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Sei nel tuo appartamento a Detroit. Chino sul tavolo da disegno tieni la matita sospesa sul bianco foglio. Guardi le tue pareti, piene di disegni, bozzetti, autentiche opere che il pubblico apprezza. Le tue mostre venivano visitate da un buon numero di persone. Oramai è diverso tempo che non ne apri una, senti che ti manca l'ispirazione. Hai bisogno di uno stimolo.

Ti dirigi al tavolo del salotto, ti hanno comprato alcune riviste tra cui "Occult review", una rivista che tratta di misteri e paranormale. Sperano così di stimolare la tua fantasia e talento.

Che l'Orrore abbia inizio...

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Quasi fulmino Joe con gli occhi. "Diamine Joe spero che sia veramente importante sennò ti trito le palle" sospirando finisco il mio gin "Questo gin fa schifo la prossima volta ne voglio uno migliore chiaro?" mi alzo in piedi carico di rabbia e lancio il bicchiere vuoto contro la parete godendomi lo spettacolo del vetro che si frantuma. Mi avvio verso l'ufficio salendo le scale rapidamente, apro la porta con un calcio e mi siedo sulla poltrona dietro alla scrivania facendomi cadere pesantemente. Con la mano destra sponto le carte accumulate sulla scrivania, con un gesto della mano faccio segno a Joe di sedersi. "Su dimmi che c***o sta succedendo?"
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Nemmeno il giornale risolleva questa grigia giornata. Dopo averne sfogliato qualche pagina lo richiudo e lo infilo direttamente nel cestino della carta straccia.

Decido di far cambiare aria al locale, decisamente troppo fumo, perfino per i miei gusti. Apro la finestra e do' un'occhiata di fuori: le prime luci iniziano ad accendersi col calare della sera e i lavoratori rincasano ordinatamente come tante formiche. Getto il mozzicone di sotto e torno alla scrivania, l'occhio mi cade nuovamente su quella strana rivista, sto per mandarla nel cestino a far compagnia al giornale quando decido di dargli una possibilità e restando in piedi inizio a sfogliarla...

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Mi siedo al tavolo sfogliando distrattamente le riviste. Non trovo niente sulle prime, in effetti non trovo niente da diverso tempo da nessuna parte, è un periodo di fiacca. L'ultima mostra non è andata come speravo, sembra che io debba rinverdire il mio repertorio in qualche modo, qualsiasi modo. Osservo incuriosito la copertina di "Occult Review": "non è il mio genere principale, ma potrei cavarne qualcosa..", penso versandomi un bicchierino di rum. Abbandono carta e matite e mi metto a sfogliarla.
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"Occult review...", penso tra me e me. "Fatti inventati su notizie di seconda mano". Vado con la memoria a quando, appena dimessomi dal Detroit Free Press, feci domanda per un lavoro. Domanda che, per quanto ne so, non fu mai nemmeno presa in considerazione.

Il mio presunto astio stride con il tempo che impiego a prendere tra le mani la rivista per sfogliarla. Ormai la rassegna stampa è diventato il momento centrale di ogni mia giornata. "Forse stavolta riuscirò a trovare qualcosa. Potrei addirittura trovare lo spunto per finire questo libro. Ci sono talmente vicino!"

Guardo con immotivato interesse il foglio bianco nella macchina da scrivere. Finisco il caffé, mi alzo e me ne verso dell'altro. Quindi mi risiedo, appesantito dai chili presi negli ultimi anni, afferro Occult Review e inizio a sfogliarne le pagine.

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Matthew Gambino

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Joe si siede nella sedia davanti alla tua scrivania, visibilmente a disagio. La tua reazione di poco fa non gli ha reso più facile il compito di cui si è fatto carico. "Ehm.. vedi boss.. abbiamo avuto una soffiata.. ecco sembra che i piedipiatti si stiano muovendo. Si parla di roba grossa capo! Credo sia ora di cambiare aria... almeno per un po'. Rischiamo che i nostri affari saltino del tutto, già ora non le cose non girano proprio bene.". Attende la tua reazione socchiudendo gli occhi come aspettandosi qualcosa di brusco.

Robert Davis

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Sfogliando la rivista ti cade l'occhio su di un articolo dal titolo "Le case infestate nel Michigan e nell'Ohio", scritto da Arthur Lampkin, di Toledo-Ohio. L'articolo si occupa in modo dettagliato di sei case, tutte ritenute in qualche modo "infestate" e riporta le considerazioni dell'autore.

Una di queste è vicina alla tua città, precisamente a Grand Rapids.

Quello che cattura di più la tua attenzione è ciò che vi è scritto a riguardo:

la casa ha più di 100 anni e appartiene ad un certo Maurice Van Laaden e a detta del proprietario (discendente dall'originale costruttore), è da sempre infestata. Il sig. Van Laaden ha intenzione di venderla ma la pessima fama blocca gli affari, così egli offre un premio: una percentuale del futuro prezzo di vendita della casa a chi riuscirà a esorcizzare l'edificio o a smentire ufficialmente che è infestata. Indubbiamente un po' di soldi non sarebbero male al momento. Una leggera brezza disperde il fumo nel tuo ufficio.

Caleb Whassen

Spoiler:  
Il rum ti scalda subito le viscere mentre sfogli la rivista. Leggi i primi articoli ma nulla cattura la tua attenzione. Stai per terminare velocemente la lettura quando un articolo ti attira lo sguardo. Il titolo è "Le case infestate nel Michigan e nell'Ohio", scritto da Arthur Lampkin, di Toledo-Ohio. L'articolo si occupa in modo dettagliato di sei case, tutte ritenute in qualche modo "infestate" e riporta le considerazioni dell'autore.

Una di queste è vicina alla tua città, precisamente a Grand Rapids.

Quello che cattura di più la tua attenzione è ciò che vi è scritto a riguardo:

la casa ha più di 100 anni e appartiene ad un certo Maurice Van Laaden e a detta del proprietario (discendente dall'originale costruttore), è da sempre infestata. Il sig. Van Laaden ha intenzione di venderla ma la pessima fama blocca gli affari, così egli offre un premio: una percentuale del futuro prezzo di vendita della casa a chi riuscirà a esorcizzare l'edificio o a smentire ufficialmente che è infestata. Case infestate e soldi, non male come ispirazione.

Sammie Walters

Spoiler:  
Il rinnovato profumo del caffè ti rinvigorisce e rapidamente divori la rivista. Alcune notizie ti riportano ai vecchi tempi, altre ti fanno sorridere. Ti soffermi su di un articolo in particolare dal titolo: "Le case infestate nel Michigan e nell'Ohio", scritto da Arthur Lampkin, di Toledo-Ohio. L'articolo si occupa in modo dettagliato di sei case, tutte ritenute in qualche modo "infestate" e riporta le considerazioni dell'autore.

Una di queste è vicina alla tua città, precisamente a Grand Rapids.

Quello che cattura di più la tua attenzione è ciò che vi è scritto a riguardo:

la casa ha più di 100 anni e appartiene ad un certo Maurice Van Laaden e a detta del proprietario (discendente dall'originale costruttore), è da sempre infestata. Il sig. Van Laaden ha intenzione di venderla ma la pessima fama blocca gli affari, così egli offre un premio: una percentuale del futuro prezzo di vendita della casa a chi riuscirà a esorcizzare l'edificio o a smentire ufficialmente che è infestata.

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Spoiler:  
Rileggo l'articolo un paio di volte, giusto il tempo di finire il rum, e mi viene da sorridere. "Una casa infestata... seee, figuriamoci. Sì è fatto una bella pubblicità il signor Van Laaden, qui, non si può negare."

Poso la rivista sul tavolo e vado ad affacciarmi alla finestra, riflettendo un po' su quell'articolo mentre guardo la fine del tramonto e l'inizio della sera.

"Grand Rapids... non è neanche troppo lontano, potrei fare qualche foto e provare la nuova macchina, oltre a scarabocchiare qualche bozzetto di studio. Chissà che non esca fuori qualcosa di originale..."

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Spoiler:  
"Il Signor Van Ladeen risiedeva in una casa nei pressi di Grand Rapids, Michigan. Una casa che lo aveva sempre messo a disagio, che aveva sempre suscitato in lui un certo senso di reverenza. Si diceva che quella casa fosse infestata." Bevo un altro sorso di caffé, quindi con la rivista appoggiata sulle ginocchia, alzo lo sguardo al soffitto. "Sarebbe un po' debole come attacco di un capitolo. Magari potrei cercare di capire di cosa si tratta. I miei occhi vanno all'orologio stretto al polso. Calcolo che, partendo ora, dovrei impiegare più o meno 3 ore, 3 ore e mezza per arrivare a Grand Rapids.

Risoluto mi alzo, preparo alcune cose da mettere in valigia, giusto l'essenziale (un cambio, il set da toilette, l'otre e la corda, la macchina fotografica), quindi indosso il soprabito e nelle tasche infilo il coltello a serramanico, il blocco note, la penna. Ormai sulla soglia della porta, torno indietro, rovisto in un cassetto e ne tiro fuori la pistola con le munizioni, comprate da diverso tempo e mai usate. Ripongo il tutto nella valigia, sotto i vestiti. "Devo decidermi a trovare un modo per portarla più comodamente."

Finisco il caffé che avevo lasciato di fianco alla macchina da scrivere, allungo la mano verso la fiaschetta e ripongo anch'essa nella tasca. "Andiamo".

Spoiler:  
Nella rivista viene indicato il tipo di infestazione di cui lamenta la casa del Sig. Van Ladeen? Non l'ho segnalato, ma nel portafogli porto ancora il mio tesserino da giornalista (ovviamente con indicato il mio ultimo lavoro al Detroit Free Press).
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Spoiler:  
tamburello nervosamente le dita sulla scrivania cercando di sfogare la rabbia. Ripensando alle parole di Joe non riesco a trattenere la rabbia, prendo un tagliacarte e lo conficco nel legno. "C***O JOE! Che tipo di soffiata? Dove dobbiamo andare? Ma soprattutto roba QUANTO grossa?" aspetto la risposta di Joe ma prima ancora che riesca a rispondere mi alzo di scatto dalla sedia. Imprecando e urlando cose senza senso prendo la sedia e la frantumo contro il muro "C***O"
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Spoiler:  
L'articolo si fa interessante sul finale, quando parla di soldi. Quanto ci sia di affidabile in una rivista simile non è mai chiaro, ma se la proposta del signor Van Laaden fosse vera non sarebbe male fare un tentativo. In fondo si tratterebbe di perdere quanto? Uno o due giorni di inutile attesa dietro la scrivania. Se c'è qualcosa che mi ha insegnato mio padre è che a volte è meglio cercare di darsi da fare da soli, piuttosto che aspettare.

Ripongo la rivista sulla scrivania, mi dirigo verso la porta e do' un paio di mandate, per oggi si chiude. Chiudo anche la finestra mentre continuo a pensare a quell'articolo, torno alla scrivania e riapro la rivista, lo rileggo velocemente e strappo il pezzo di pagina con i contatti del proprietario della casa. Ma sì, partirò domattina e al diavolo tutto.

Mi accendo l'ennesima sigaretta della giornata e preparo le mie cose per il viaggio, porterò anche la pistola con me, non si sa mai.

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Caleb Whassen

Spoiler:  

Lentamente la tenue luce del crepuscolo lascia il cielo alle tenebre della notte. Le prime stelle cominciano a punteggiare la volta celeste. Con il bicchiere vuoto in mano, la rivista nell'altra te ne stai alla finestra godendo della quiete. In fondo all'articolo trovi le indicazioni per contattare l'editore e per suo tramite il sig. Van Laaden.

Sammie Walters

Spoiler:  
Prima di riporre la rivista ti annoti il contatto dell'editore tramite il quale puoi ottenere l'indirizzo del sig. Van Laaden. L'articolo fa riferimento a "presenze" nella casa. Accadimenti inquietanti che hanno spinto chi si avventurava là dentro a fuggire, alcuni portando segni indelebili nella mente. Raccogli le tue cose e ti avvii in strada. Partendo ora arriveresti nel tardo pomeriggio, quasi per l'ora di cena.

Robert Davis

Spoiler:  
Nell'articolo in fondo trovi i contatti dell'editore tramite il quale puoi arrivare al sig. Van Laaden. Termini gli ultimi preparativi in serata. Domani, con le prime luci del mattino, partirai alla volta di Grand Rapids.

Matthew Gambino

Spoiler:  
Joe, in parte abituato ai tuoi scatti d'ira, rimane sorpreso ma non troppo. Da basso senti dei passi e una delle ragazze, Tanja, e uno dei "tuoi" Roger, un autentico gorilla dal grilletto facile, entrano di colpo nel tuo ufficio. Roger impugna una pistola, Tanja si fa scudo di lui.

"Hei capo tutto a posto?"esclama Roger guardandosi attorno, soffermando lo sguardo su Joe e sulla sedia rotta.

Joe nel frattempo armeggia con la sua valigietta tirando fuori una rivista e attende che tu ti sia sfogato.

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Spoiler:  
Estraggo dalla tasca un fazzoletto e mi asciugo la fronte sudata. Mi appoggio al muro respirando profondamente cercando di recuperare la calma "tutto a posto ragazzi non preoccupatevi. Roger potresti portarmi un'altra sedia? Tanja ho urgente bisogno di alcool portami qualcosa, va bene tutto basta che sia particolarmente forte e non ti scordare il ghiaccio!" Aspetto che i due escano dalla stanza prima di rivolgermi nuovamente a Joe. "Ok adesso mi sono sfogato. Ho bisogno di qualche informazione in più per poter decidere. Soprattutto devo sapere da chi ti è arrivata la soffiata e come potrebbe influenzare i nostri affari"
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Spoiler:  
Preparo la mia valigia e contatto l'editore, intendo partire di mattina presto e arrivare per le 11 o mezzogiorno. Mi siedo su una poltrona e faccio il giro di telefonate, avverto anche i conoscenti che starò via qualche giorno, probabilmente due o tre, non penso di metterci troppo.

Spoiler:  
Mi porto dietro tutto il mio equip tranne la macchina da scrivere e la tenda, in pratica. In due valigie dovrebbero entrarci. I vestiti li ho addosso (a parte i ricambi) cose tipo ombrello e taccuino+penna li ho in tasca o a parte in macchina.
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Spoiler:  
Telefono all'editore della rivista e mi faccio dare gli estremi del proprietario. Ultimati i preparativi mi faccio una bella dormita, l'indomani mi aspetta una levataccia e un lungo viaggio.

[Con me ho tutto l'equipaggiamento e la pistola, eccetto gli utensili e il piede di porco che tengo in macchina]

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Spoiler:  
Mi metto in strada sulla mia Ford mod. A. Per tutto il percorso da Ypsilanti a Grand Rapids non faccio che ripensare a quanto letto sulla rivista e a come muovermi una volta giunto a destinazione. Faccio una sosta a circa metà strada per comprare qualcosa da sgranocchiare e per fare pipì. Sono nervoso.

Arrivato a Grand Rapids cerco un albergo decente ed economico. Sistemati i bagagli, scendo nuovamente in reception e vado direttamente dal portiere. "Inutile tentare una telefonata all'editore a quest'ora." Mostro il mio tesserino e, con un grande sorriso stampato in faccia, chiedo informazioni su Maurice Van Laaden. Sostengo che il mio giornale sta pensando a una rubrica da dedicare alle personalità più importanti della zona. Per tale motivo, vorrei intervistare il sig. Van Laaden.

Spoiler:  
Credo Raggirare (70) possa andare bene in questo caso. Magari anche Convincere (75).
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Caleb Whassen

Spoiler:  
Quando chiami l'editore ti risponde una voce maschile. Rauca e dal tono decisamente stanco risponde alle tue domande e ti detta l'indirizzo del sig. Van Laaden. Fai il giro di telefonate dei parenti che ti augurano buon viaggio.

La serata trascorre tranquilla finchè il sonno non giunge lentamente. Al risveglio fai una breve colazione e sali in macchina alla volta di Grand Rapids

Robert Davis

Spoiler:  
L'editore risponde con una voce a metà tra il seccato e lo sorpreso "Ma che diavolo vi è preso a voi forestieri?!" in fretta e furia ti da i dati per trovare il Sig. Van Laaden e butta giù la telefonata senza troppi complimenti. Il sonno ti coglie in fretta e al mattino sei pronto per partire.

Matthew Gambino

Spoiler:  
Joe si rassetta sulla sedia e aspetta che Tanja ti porti un altro drink con ghiaccio. Roger segue Tanja e porta via i resti della sedia. Escono entrambi lasciandovi soli. Joe a quel punto prende la parola "Vedi Boss.. la situazione è questa. Ho parlato con Slim lo svelto, sai che di lui ci si può fidare, è uno che sa il fatto suo eh! Ecco.. e mi dice: ehi Joe.. sembra che i piedipiatti vogliano dare una strigliata a tutti i papponi e gangster dello stato. Con la nuova linea dura della politica, boss, non si scherza. Quindi, arrivando al punto, si sa che qui la gente può trovare quello che cerca.. e lo sanno anche i poliziotti. Per me dovremmo levare le tende per un po'. Magari spostarci altrove... potremmo chiudere per un po'... giusto per far passare questa moda del sindaco. Nel frattempo tu ti fai un giro da qualche parte e lasci la cosa in mano a me. Tra i due chi ci rimette la faccia sei tu, lo sai. Se riesco a piazzare i soldi al posto giusto e dimostriamo che qui non vi è nulla di male, d'altra parte... senza prove non hanno nulla, boss, in pochi mesi si torna a rifare la bella vita. Che ne dici?"

Sammie Walters

Spoiler:  
Il viaggio termina tranquillamente nella calma e pacifica Grand Rapids. Arrivi che è già sera e chiedendo in giro ti indicano un piccolo alberghetto a conduzione familiare sulla statale poco fuori la città. In questo periodo non vi sono turisti e nell'albergo oltre a te e ai proprietari vi sono due signori dall'aspetto di uomini d'affari vestiti di tutto punto con ventiquattrore d'ordinanza che parlano nel salottino a fianco della reception. Vieni condotto in una singola modesta con pochi confort. Quando scendi trovi il marito che sta compilando alcuni registri nel piccolo ufficio.

"Così lei vuole parlare con il sig. Van Laaden? Bhe.. se lo lasci dire.. di importante quello lì non ha proprio nulla. I Van Laaden senior, quelli si che erano grandi! Molte costruzioni qui in città appartengono a loro o le hanno fatte costruire. Hanno dato prosperità a questa cittadina. E lui cosa fa? Passa tutto il tempo con quei poeti, così si fanno chiamare.. socialisti radicali fannulloni! Perdono tempo a scrivere e a lamentarsi di ogni cosa invece di lavorare. Se proprio insiste lo troverà al suo circolo a qualsiasi ora tanto per cambiare. Se vuole sapere qualcosa di più sulla famiglia chieda a lui.. oppure anche sui giornali. E' stato scritto parecchio su di loro nella cronaca locale. I Van Laaden hanno ricevuto gloria e disgrazia in egual misura. Non so dirle di preciso eh.. non vorrei darle false informazioni ecco." Venite interrotti dalla moglie, una signora in carne con un bel sorriso materno, che ti informa della cena in tavola. Il marito riprende sotto voce "Ora andate.. sarete affamato. Non chiedete nulla a mia moglie eh! Quella è una pettegola.. tre quarti delle cose sono solo dicerie senza fondi di verità.". La cena viene servita nel piccolo spazio adibito a ristorante. La serata termina presto. I due uomini d'affari dopo aver salutato i presenti si ritirano nella sala fumatori a leggere qualche giornale. I due albergatori scompaiono nelle cucine per sistemare il tutto.

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Spoiler:  
Mi allontano dal muro iniziando a girellare nervosamente per la stanza "F**********a m***a questo rovina tutto porca di quella t***a"

Sbuffo rumoramente mentre penso ad una possibile soluzione. "TANJA QUESTO F*****O DRINK" Torno davanti alla scrivania per esporre la mia idea a Joe.

"Allora Joe potremmo fare così. Io mi levo dalle palle per un po e lascio tutto a te. Lasciamo le cose più o meno come stanno. Lasciamo il night, questo non dovrebbe creare problemi agli sbirri anche perchè molti di loro non saprebbero più che fare la sera" sorrido maliziosamente allo scagnozzo "Le p*****e mandale per la strada o sterminale basta che non creino rotture di c******i. Questa è solo una linea guida sei libero di fare come meglio credi, mi fido di te e lo sai. Visto che d'ora in poi sarai tu ad occuparti di tutto dimmi cosa ne pensi. Solo un'ultima cosa" un sorriso appare sul volto "Se provi a fare qualche scherzetto ti stacco le palle, le metto su uno spiedino e te le fangio ingoiare, chiaro?"

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Spoiler:  
Prendo le mie cose ed esco chiudendo la porta. Mi mancheranno quelle quattro grigie mura, penso ironicamente.

Sistemato il bagaglio in macchina monto e parto alla volta di Gran Rapid. Non conosco bene la città, ma non dovrebbe essere difficile trovare la mia meta con le indicazioni dell'editore. Tra l'altro strana risposta al telefono mi ha dato, deve essere un tipo nervosetto.

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Spoiler:  
Gusto la cena con apparente tranquillità. In realtà, la mia mente è un turbinio di ipotesi e domande. Tiro fuori il taccuino dalla tasca e prendo qualche appunto.

Van Laaden.

Famiglia di costruttori.

Circolo culturale?

Poeti?

Orientamenti socialisti?

Resto in attesa con la matita in mano, mentre il mio piatto si fredda. Non so perché ho voluto fermare queste cose sul notes, forse è più abitudine che resto. Non c'è niente in quello che ho raccolto che possa avere a che fare col motivo per cui voglio parlare con Van Laaden.

Finita la cena, seguo con lo sguardo i due proprietari che scompaiono in cucina. Decido quindi di aspettare alla reception, facendo finta di leggere qualche rivista lì presente, l'uscita della moglie. Faccio in modo di coglierla da sola. Anche a lei porgo le stesse domande che ho posto al marito.

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Spoiler:  
Parto al mattino e arrivo verso ora di pranzo, cerco un posto per dormire e mangiare, e un modo per contattare Van Laaden per telefono sperando di poterlo andare a trovare nel pomeriggio. Sistemo la mia roba nella mia stanza (dovrei trovare facilmente almeno una bettola con una stanzetta libera) e mi leggo il giornale locale.

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