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Davos

Ordine del Drago
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Informazioni su Davos

  • Compleanno 20/03/1981

Informazioni Profilo

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    Pontedera
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    D&D

Obiettivi di Davos

Apprendista

Apprendista (3/15)

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Insegne recenti

6

Punti Esperienza

  1. Sono di parere completamente opposto e mi trovo in quello che ha scritto Mad Master. Naturalmente le mie sono solo semplici opinioni derivanti dal gusto personale
  2. Hai mai letto un fumetto americano? Cosa ne pensi dell’uniforme che Scarlett Johansson indossa in Vendicatori? Il problema non è essere bacchettoni, tutto il contrario. Qui, purtroppo, siamo in pieno delirio radical chic: censuriamo Royo o Elmore perché turbano la nostra sensibilità sinistroide, proibiamo Conan perché misogino e razzista, Tex Willer deve essere messo al bando perché istiga a fumare, la Divina Commedia è un pericoloso testo antisemita, ecc. Il “bikini di maglia” è un elemento classico dell’iconografia di d&d e del fantasy eroico in generale: se dà fastidio, si gioca ad altro (fastidio che, tra l’altro, non è certo comune alla maggioranza delle giocatrici: conoscono una dozzina di donne che giocano a d&d e nessuna di loro si è mai sentita insultata dalle illustrazioni dei manuali). Il voler politicizzare anche l’aria che respiriamo e imporre il politicamente corretto in ogni angolo dell’universo è caratteristico dell’intellettualino snob che pretende di giudicare con valori moderni l’intera esperienza umana. Non mi stupisce che un atteggiamento simile si sia diffuso in un certo ambiente, ormai abbiamo imparato tutti che per alcuni individui è prassi comune ritenersi più intelligenti e colti del “popolino ignorante” rappresentato dagli altri giocatori solamente perché si gioca al gioco X piuttosto che al gioco Y.
  3. Davos

    Prime impressioni

    C’è da notare un fenomeno divertente che si può osservare sui vari forum dedicati a d&d: chi ieri difendeva la quarta a spada tratta, accusando i suoi detrattori di essere dei cavernicoli reazionari, adesso è il primo a rintanarsi nel suo cantuccio e a rifuggire il nuovo che avanza (un nuovo temperato dalla fedeltà a una lunga tradizione, ma sempre di nuovo si tratta). A ben vedere la questione del vecchio contro il nuovo c’entrava poco: il problema era, ed è tuttora, l’incapacità di alcuni di accettare che elementi di gioco possano piacere o no a seconda dei gusti.
  4. Davos

    Prime impressioni

    La prima impressione è molto positiva, sembra che l’approccio tattico e competitivo, introdotto dalla 3.X ed esasperato dalla quarta, sia stato abbandonato in favore di un ritorno al classico AD&D. E’ presto per dirlo, ma già la sparizione delle mossette da videogioco e la ricomparsa della gloriosa tabella per gli incantesimi sono cose che ti scaldano il cuore.
  5. Premessa: parlare di difetti è un conto, definire un regolamento uno scempio è un altro. Il difetto di design sta nel calcolo del GS, non nello squilibrio tra le classi. Fortunatamente il processo di costruzione dei png in quarta edizione è stato cambiato e questo penso sia stata una notevole miglioria. Un png mago e un png guerriero non possono essere avversari equivalenti perché l’uno è molto più potente dell’altro: un personaggio mago può giocare tranquillamente accanto a un personaggio guerriero perché non sono in competizione tra loro e questo divario di potenziale è stato consapevolmente accettato dai giocatori per ricreare l’atmosfera di una determinata ambientazione (nessuno si aspetta che Pipino abbia lo stesso peso di Gandalf in uno scontro coi servi dell’Ombra). Poi, alla fine, il problema si può risolvere in un milione di modi: per fare un esempio già detto, Mystra è morta e la magia si è indebolita. Chi vuole guerrieri e maghi bilanciati gioca dopo questo evento, gli altri prima. Escono moduli appositi per ogni periodo storico e siamo tutti d’accordo.
  6. Ehm, nei romanzi di Howard lo strapotere degli incantatori è un dato di fatto. Cito testualmente un passaggio nel quale Conan, re di Nemedia, guerriero formidabile nonché personaggio principale dei racconti di Howard, incontra il necromante Xaltotun: i due contendenti s’insultano per un po’, poi parte il combattimento “… (Xaltotun) infilò la mano nella veste e ne estrasse qualcosa di luminoso: una sfera scintillante. La lanciò senza alcun preavviso contro Conan, che la scostò sprezzante con la lama della spada. Ma nel preciso istante in cui ebbe luogo il contatto vi fu una secca esplosione; si vide una fiamma d’un candore accecante e il cimmero crollò a terra, privo di conoscenza”. Il più grande combattente dell’Era Hyboriana viene sconfitto in due secondi dall’incantatore di turno. Io sono d’accordo che, se la maggioranza dei giocatori vuole un gioco più bilanciato, si modifichi il regolamento per soddisfarla. Non mi piace, però, che una caratteristica dei regolamenti precedenti, frutto di precisi riferimenti a tòpoi letterari, sia definita uno “scempio” (si scrive senza la “i”).
  7. Leggi i post che citi? Ho detto che per va bene anche un riequilibrio delle classi, a patto che i manuali di ambientazione forniscano delle spiegazioni sul drastico calo del potere degli incantatori. L’idea proposta da Dracomilan mi sembra sensata, poi ripeto: si possono trovare molte soluzioni valide al problema, basta non ignorarlo e far finta che Raistlin sia sempre stato potente quanto Caramon.
  8. Le idee espresse da Mearls mi piacciono, tra l’altro vanno a confutare definitivamente la tesi che vedeva lo sbilanciamento tra le classi come un errore di game design o un difetto percepito da tutti i giocatori. Nell’articolo, però, non viene fatto alcun accenno a una questione fondamentale che riguarda il bilanciamento tra le classi e questo mi spaventa molto: quale impatto avrà il riequilibrio di potere tra incantatori e combattenti su alcune gloriose ambientazioni di d&d? Dragonlance, ad esempio, poggia sull’assunto che a livelli medio\alti i maghi siano infinitamente più potenti dei guerrieri (la saga dei gemelli Majere è un chiaro esempio di questo postulato). In d&d next come riusciranno a riequilibrare le classi senza guastare il sapore di questo storico setting? Faranno solo nuove ambientazioni appositamente create per l’ultima edizione o introdurranno eventi cosmici che modifichino i pilastri dei vecchi setting? Entrambe le soluzioni mi sembrano accettabili, basta che Elminster non diventi improvvisamente forte come un Drizzt qualsiasi senza uno straccio di spiegazione.
  9. L’obiettivo di una squadra di calcio è segnare almeno un gol in più della squadra avversaria: essendo il gioco basato su questo conflitto, è chiaro che ci sia l’esigenza di regole certe che non favoriscano nessuna delle due parti. Tutto questo, però, non ha nulla a che fare col d&d: lo scopo di un giocatore di d&d non è primeggiare sui propri compagni, né, tantomeno, sconfiggere il dm, ma calarsi nella storia proposta da quest’ultimo e godersi lo spettacolo. Perdonami se te lo dico, ma le cose che scrivi assomigliano tanto alla stanca retorica forgita con cui da anni alcuni molesti individui bombardano qualsiasi poveraccio che capiti su di un forum: giochi innovativi, bla bla, i giochi tradizionali fanno schifo, bla bla, il futuro del gioco di ruolo, bla bla. Poi io vedo come se la passano giochi “obsoleti” come Pathfinder o Sine Requie e inizio a sospettare che queste teorie tanto rivoluzionarie siano ormai superate e il mondo del gioco di ruolo abbia preso tutt’altra direzione.
  10. Lo scopo del d&d è quello di far divertire la gente, penso che fin qui siamo tutti d’accordo. Siccome non esistono parametri certi con cui misurare il “divertimento” e ognuno ha il sacrosanto diritto di divertirsi come gli pare, parlare di miglioramenti tecnologici in riferimento al sistema di gioco è a mio avviso una sciocchezza. Notare che c’è un’enorme falla logica nel seguente ragionamento: la mancanza di equilibrio tra le classi è un errore di game design, Monte Cook & Soci hanno intenzionalmente introdotto nel gioco questo elemento di squilibrio, ergo Monte Cook & Soci sono dei masochisti che miravano a sabotare il loro stesso prodotto. Vi pare una cosa anche solo lontanamente probabile? A me sembra più realistico che gli autori della terza edizione fossero meno imbevuti di teorie alla moda, non avessero grandi pretese autoriali e mirassero semplicemente a creare un gioco appetibile per i loro potenziali clienti. Le combo assurde fanno vendere i manuali e, soprattutto, soddisfano gli acquirenti? E allora mettiamole nel gioco! Al contrario, la maggioranza dei giocatori vuole un rigido equilibrio tra le classi? Via le combo sgravate e bilanciamo il tutto come fatto in quarta edizione. L’importante è che alla WotC abbiano il polso della situazione e tengano conto della propria clientela. Chissenefrega dei presunti esperti che sputano sentenze sui forum, la cosa fondamentale è che d&d mantenga la sua capacità di evolversi e adattarsi al momento contingente, facendo sognare sempre nuove generazioni di giocatori.
  11. Non capisco una cosa: se mi dai un manuale d’ambientazione corposo e pieno di approfondimenti poi sarò io a decidere cosa utilizzare nella mia campagna e cosa no. In ogni caso avrò parecchio materiale già pronto che mi risparmierà un sacco di lavoro. Un manuale d’ambientazione superficiale e poco dettagliato cosa mi fornisce a parte un mucchio di spazi vuoti e una futura fatica bestiale nel riempirli? PS: è possibile che i manuali che hanno un grosso successo, come i FR di terza edizione o quelli di Pathfinder, siano semplicemente fatti bene? Perché ogni volta che la realtà e i dati di vendita confutano il sacro credo di qualcuno, ci si riduce sempre ai soliti discorsi da radical chic (i giocatori sono una manica di ignoranti, reazionari, blah, blah, blah) che, visti i risultati, a questo punto fanno anche un po’ tenerezza?
  12. Questa “La 4e ha preso la magia Vanciana e l'ha data a tutte le classi. Noi la stiamo riportando alla parte di D&D dove deve stare. I guerrieri avranno anche loro la loro versione di abilità e opzioni, ma avranno uno stile diverso dalla magia vanciana per le cose arcane” e questa “puntiamo a uno stile di multiclasse tipo 3E, che permette di passare facilmente a qualsiasi altra classe” sono ottime notizie. Alla fine anche un regolamento come quello della quarta è stato un passaggio utile, un modello negativo che servirà a non ripetere gli stessi errori.
  13. Più che dal playtest pubblico, penso che l’aspettativa e l’entusiasmo quasi unanime generati dalla nuova versione di d&d derivi dalla preannunciata inversione di rotta rispetto alla quarta edizione, una presa di distanza che già da diverso tempo sembra trapelare dalle dichiarazioni di Mearls & Soci. Insomma, si inizia a intravedere la luce in fondo al tunnel, speriamo che non sia un treno.
  14. Mai messo in dubbio, molti dicono addirittura che l’aver assunto Monte Cook sia stata solo una mossa di marketing. Io non ho elementi per valutare l’effettivo peso di Cook nelle sviluppo della nuova edizione, mi basta che le dichiarazioni di Mearls & Soci restino su questa linea “Con la quarta edizione ci si è focalizzati molto sulle meccaniche. La storia era ancora lì, ma molti dei nostri clienti facevano fatica a trovarla. In un certo senso è come se avessi detto alle persone 'Il modo giusto di suonare la chitarra è suonare trash metal' Ma ci sono altri modi di suonare la chitarra” e non si torni ad affermare, con toni di derisione e di superiorità, robe come queste “Abbiamo tolto i mostri di allineamento buono dal Manuale dei Mostri perché d&d è un gioco in cui si va nei dungeon ad uccidere draghi, non nei boschi a chiacchierare con le fate".
  15. Mi aggiungo volentieri a chi si sta sgranchendo le gambe. Chiaramente rimango prudente e aspetterò delle anticipazioni più sostanziose per formulare giudizi seri, ma, a un livello puramente emotivo, l’entusiasmo che un vecchio giocatore come me prova per un simile annuncio è davvero fortissimo. Leggere frasi del tipo “E chi meglio dei giocatori di D&D sa cosa vogliono i giocatori di D&D? (Monte Cook)” ti fa sperare che forse, e sottolineo forse, il vento alla Wizard sia finalmente cambiato. Incrociamo le dita.
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