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Joram Rosebringer

Circolo degli Antichi
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Tutti i contenuti di Joram Rosebringer

  1. In che senso sbilanciava il gioco? Io tengo sempre presente che un innesto di Polyderma è molto costoso oltre che elaborato da fare, quindi può essere trovato solo in certe cliniche specializzate o tra gli ambienti "alti" della mala, in modo che non possa essere usato da tutti per diventare invincibili.
  2. @ esa Un'altezza di 1,73m credo che sia esagerata per uno gnomo, calcolando che è l'altezza massima dei mezzelfi su D&D... senza contare che uno gnomo è notoriamente basso, sia che che un barbuto "David Gnomo" o uno del monte Nonimporta di Dragonlance.
  3. Perché da quel 2002 ogni volta che i Bon Jovi scrivono un nuovo album sembra sia io a dettare loro la mia vita per metterla in strofa e musica... (You want to) Make a memory / (Vuoi) immortalare un ricordo Bon Jovi Hello again it's you and me / Ciao siamo di nuovo io e te Kinda always like it used to be / Più o meno sempre come eravamo un tempo Sippin' wine, killing time / Sorseggiando vino, ammazzando il tempo Trying to solve life's mysteries / Cercando di risolvere i misteri della vita How's your life? It's been a while / Come va la tua vita? E' da un po' che non ci si vede God it's good to see you smile / Dio è bello vederti sorridere I see you reaching for your keys / Ti vedo che stai per prendere le tue chiavi Looking for a reason not to leave / Cercando una ragione per non andartene If you don't know if you should stay / Se non sai se dovresti rimanere If you don't say what's on your mind / Se non dici quello che c'è nella tua mente Baby just breathe / Piccola semplicemente respira There's nowhere else tonight we should be / Non c'è nessun altro posto stanotte in cui dovremmo stare You wanna make a memory? / Vuoi immortalare un ricordo? I dug up this old photograph / Ho dissotterrato questa vecchia fotografia Look at all that hair we had / Guarda quanti capelli avevamo It's bittersweet to hear you laugh / E' dolceamaro sentirti ridere Your phone is ringing, I don't wanna ask / Il tuo telefono sta squillando, non voglio chiedere If you go now, I'll understand. / Se te ne andassi ora, io capirei If you stay, Hey I've got a plan. / Se restassi, ehi ho un piano We're gonna make a memory. / Immortaleremo un ricordo You wanna steal a piece of time? / Vuoi rubare un pezzo di tempo? You can sing the melody to me / Puoi cantarmi la melodia And I can write a couple of lines / Ed io posso scrivere un paio di versi You wanna make a memory? / Vuoi immortalare un ricordo? If you don't know if you should stay / Se non sai se dovresti rimanere If you don't say what's on your mind / Se non dici quello che c'è nella tua mente Baby just breathe / Piccola semplicemente respira There's nowhere else tonight we should be / Non c'è nessun altro posto stanotte in cui dovremmo stare You wanna make a memory? / Vuoi immortalare un ricordo? You wanna steal a piece of time? / Vuoi rubare un pezzo di tempo? You can sing the melody to me / Puoi cantarmi la melodia And I can write a couple of lines / Ed io posso scrivere un paio di versi You wanna make a memory? / Vuoi immortalare un ricordo? You wanna make a memory? / Vuoi immortalare un ricordo?
  4. Joram Rosebringer

    -Noi- (IV)

    Dopo il solito fine settimana fuori Roma tra amici (e alcol) due scene in stile Titanic (io sono quello con la tuta con la striscia gialla... l'altro è sempre er Pota).
  5. Joram Rosebringer

    Scrubs!

    Scrubs rimane il mio secondo telefilm preferito (il primo è Friends), sia per la comicità veramente azzeccata e con i giusti tempismi, sia per i temi che tratta e la qualità con cui è girato il tutto. Anche se è un telefilm che può sembrare leggero, alla fine ha una qualità nettamente alta. Lo adoro!
  6. Nyal aveva fame. Sorrise quando pensò che le dicevano sempre che dopo una bella nuotata veniva un grande appetito: chissà cosa avrebbero pensato se avessero fatto una nuotata come la sua. Aveva ancora la sensazione di sentire addosso di quella corrente forte che l’aveva ghermita appena si era gettata nel fiume per sfuggire alle guardie del regno di Menalo Nimquelote, il suo regno o perlomeno quello in cui era nata. Ricordava ancora il dolore provato quando colpì i primi sassi. Poi sapeva solo che si era svegliata su quella spiaggia dove il fiume era più calmo e scorreva, immenso e placido, tra due rive verdeggianti. Guardando i suoi vestiti strappati, si ritrovò quasi a ringraziare qualcuno di non precisato per essere ancora in vita. Non riusciva a contare i graffi e le ecchimosi sulle braccia e sulle gambe, ma almeno sapeva che il suo corpetto di cuoio imbottito l’aveva protetta quel tanto che bastava per salvarla da quella che era una morte certa. Si toccò il viso, sussultando per il dolore quando passò la mano su uno zigomo e sentendo sotto le dita il ruvido di altri graffi. Istintivamente portò una mano al fianco e trovò la spada. Poi si chinò e una fitta esplose nella sua testa, appena piegò il ginocchio, ma almeno servì per vedere che anche il pugnale era ancora nello stivale. Ora era solo questione di trovare qualcosa da mangiare. In vita sua non aveva mai cacciato, né aveva visto come si faceva. Aveva letto qualcosa sui libri che trovava per il castello, andando di nascosto ogni tanto nelle ali a lei non permesse. In cuor suo ringraziò ancora Nyalen, la sua badante che era stata la madre che non aveva mai avuto, per averle insegnato a leggere. Cercò subito di distogliere il pensiero da lei, visto che era stata uccisa proprio dalla sua spada. Era stato un errore, lo sapeva. Ma sapeva anche che non si sarebbe mai liberata dal senso di colpa. Un frusciò alle sue spalle la fece sussultare, ma vide che era solo un uccellino che si alzava in volo da un ramo. In quel momento, per la prima volta da quando si era rialzata da terra con grande dolore, vide che poco oltre la riva iniziava una foresta di conifere densa e verdeggiante, mentre più avanti, ad una distanza che non sapeva minimamente stimare, gli alberi sembravano diventare rosseggianti, alcuni di essi addirittura neri. Strizzò gli occhi, pensando che fosse uno scherzo delle botte che aveva preso, ma vide che effettivamente i colori che aveva visto erano quelli. Ricordò di aver letto qualcosa su quella foresta, ma non le venne in mente nulla: in quel momento sapeva solo che doveva trovare qualcosa da mangiare. Nel suo periodo da barbona aveva anche imparato ad accendere un fuoco, quindi avrebbe potuto cuocere un animale. Solo che era abituata a cacciare topi e non qualcosa che fosse più grosso. Al pensiero di una bestia enorme che le si parava davanti estrasse la spada. Gemette di dolore per quello che era in quel momento uno sforzo immane per le sue membra stanche e ferite, ma mantenne l’arma in posizione d’attacco, guardandosi intorno alla ricerca di qualsiasi minaccia. E proprio in quel momento vide che una parte del fiume entrava di più nella terra, creando una sorta di laghetto: forse in quel posto avrebbe trovato qualche pesce. Ignorando il dolore, ma gemendo quasi ad ogni passo, corse verso la riva di quel piccolo specchio d’acqua. Sentì un urlo di gioia uscire dalla sua gola quando vide una decina di grossi pesci nuotare in quella rientranza. Impugnò meglio la spada e la abbassò con violenza, infilzandone uno al primo tentativo. Alzò la lama davanti ai suoi occhi, guardandolo dibattersi per un po’ prima di morire. In quel momento le venne in mente il giorno in cui uccise il padre, quel giorno in cui lui entrò nella sua camera senza sapere che fosse sua figlia, ma pensando che fosse solo una prostituta. Negli occhi ha ancora in mente il suo viso pieno di stupore quando gli tagliò i genitali e poi la gola con un unico movimento rotatorio della spada, rimanendo a guardarlo morire mentre il sangue inondava il pavimento. Forse, pensò con un misto di paura e rabbia, aveva provato più gioia in quel momento che con il pesce che teneva tra le mani. Ne prese altri due e poi accese un piccolo fuoco per arrostirli, anche se la fame le fece mangiare il primo completamente crudo. Una volta mangiati anche gli ultimi, stavolta ben cotti, bevve un po’ di acqua dal fiume, sentendo lo stomaco che si ribellava. In effetti ne aveva vomitata così tanta appena si era svegliata su quella spiaggia, dopo essere stata sballottata priva di sensi per le rapide, che il solo pensiero di berne altra le dava la nausea. Spense il fuoco con lo stivale e si incamminò verso quegli alberi rossi, seguendo la corrente del fiume che scorreva alla sua destra. Il suo corpo le diceva di dormire, ma prima voleva trovare un luogo sicuro e abbastanza nascosto dalle guardie del regno di Menelo Nimquelote che la cercavano per l’assassinio di suo padre, il re.
  7. Allora, scrittori e scrittrici... ... io ed il carissimo lupastro abbiamo in mente qualcosa per i nostri due personaggi. Tale cosa richiederà dai due ai tre giorni nella narrazione, quindi fate in modo che i vostri personaggi non possano interagire con i nostri nell'arco di questo tempo narrativo. Questo arco di tempo ci serve più che altro come introduzione, anche per permettere la piena entrata nella trama e nella storia di voi altri.
  8. Io raccomando soltanto a chi vuole cimentarsi in questa nuova LNS di portarla avanti senza abbandonare nulla o, nel caso per forza di cose debba abbandonare il tutto, delegare il suo personaggio e quello che aveva in mente ad uno di noi. Non voglio che ci siano defezioni come nella prima LNS dove da tanti alla fine siamo rimasti in pochi.
  9. Io direi che è più adatto inserirla in "La Nostra Storia - Supporto Hardware". Ma chi saremmo a scrivere?
  10. Dedicata ai miei due ex-suoceri ed alla maggior parte delle persone che ho incontrato nella mia (dis)avventura sicula... Il testamente di Tito Fabrizio de André "Non avrai altro Dio all'infuori di me, spesso mi ha fatto pensare: genti diverse venute dall'est dicevan che in fondo era uguale. Credevano a un altro diverso da te e non mi hanno fatto del male. Credevano a un altro diverso da te e non mi hanno fatto del male. Non nominare il nome di Dio, non nominarlo invano. Con un coltello piantato nel fianco gridai la mia pena e il suo nome: ma forse era stanco, forse troppo occupato, e non ascoltò il mio dolore. Ma forse era stanco, forse troppo lontano, davvero lo nominai invano. Onora il padre, onora la madre e onora anche il loro bastone, bacia la mano che ruppe il tuo naso perché le chiedevi un boccone: quando a mio padre si fermò il cuore non ho provato dolore. Quanto a mio padre si fermò il cuore non ho provato dolore. Ricorda di santificare le feste. Facile per noi ladroni entrare nei templi che rigurgitan salmi di schiavi e dei loro padroni senza finire legati agli altari sgozzati come animali. Senza finire legati agli altari sgozzati come animali. Il quinto dice non devi rubare e forse io l'ho rispettato vuotando, in silenzio, le tasche già gonfie di quelli che avevan rubato: ma io, senza legge, rubai in nome mio, quegli altri nel nome di Dio. Ma io, senza legge, rubai in nome mio, quegli altri nel nome di Dio. Non commettere atti che non siano puri cioè non disperdere il seme. Feconda una donna ogni volta che l'ami così sarai uomo di fede: Poi la voglia svanisce e il figlio rimane e tanti ne uccide la fame. Io, forse, ho confuso il piacere e l'amore: ma non ho creato dolore. Il settimo dice non ammazzare se del cielo vuoi essere degno. Guardatela oggi, questa legge di Dio, tre volte inchiodata nel legno: guardate la fine di quel nazzareno e un ladro non muore di meno. Guardate la fine di quel nazzareno e un ladro non muore di meno. Non dire falsa testimonianza e aiutali a uccidere un uomo. Lo sanno a memoria il diritto divino, e scordano sempre il perdono: ho spergiurato su Dio e sul mio onore e no, non ne provo dolore. Ho spergiurato su Dio e sul mio onore e no, non ne provo dolore. Non desiderare la roba degli altri non desiderarne la sposa. Ditelo a quelli, chiedetelo ai pochi che hanno una donna e qualcosa: nei letti degli altri già caldi d'amore non ho provato dolore. L'invidia di ieri non è già finita: stasera vi invidio la vita. Ma adesso che viene la sera ed il buio mi toglie il dolore dagli occhi e scivola il sole al di là delle dune a violentare altre notti: io nel vedere quest'uomo che muore, madre, io provo dolore. Nella pietà che non cede al rancore, madre, ho imparato l'amore".
  11. Ciao gente! Ho letto da pochi giorni sul sito ufficiale del Gioco di Ruolo di Lupo Solitario che è stato pubblicato un nuovo manuale chiamato L'uLtimo dei Ramas. Inserisco quello che dice la descrizione: Segui le avventure di Lupo Solitario, nella sua corsa disperata contro il tempo per avvertire il Re di Sommerlund del massacro dei Cavalieri Ramas. Recupera la leggendaria Spada del Sole e dai la caccia a Vonatar il traditore. Lungo la strada incontrerai amici e nemici inaspettati, come il Confratello della Stella di Cristallo Banedon e il Cavaliere del Regno di Sommerlund Rhygar, che saranno al tuo fianco mentre affronterai le terribili creature e i sicari al servizio dei Signori delle Tenebre. Da Sommerlund, alle Terre Desolate, fino a Durenor e poi nel lontano e gelido Kaltenland: rivivi le avventure di Lupo Solitario, in questa versione riveduta e corretta dei classici librogame scritti da Joe Dever e adattati alle regole del Gioco di Ruolo di Lupo Solitario. Adatto per qualsiasi tipo di campagna fantasy che usi il d20 System. Qualcuno di voi ha avuto modo di leggerlo o sa perlomeno se è veramente un nuovo manuale con l'ambientazione contemporanea alle vicende dei LibroGame (visto che il manuale base è ambientato 50 anni prima)? Oppure è solo una grande avventura con i LibroGame "tradotti" in GdR? Avrei bisogno di qualche informazione prima di procedere con l'acquisto. Grazie mille.
  12. Ho modificato un po' il background del mio personaggio, sia scrivendolo un po' meglio sia cambiando la parte finale.
  13. Penso che quindi, essendo la città sul mare e in un periodo di siccità, non leghi bene con il luogo dove si trova ora la mia Nyal. Quindi penso che la lascerò un po' (non troppo, spero) da sola, in modo anche da presentare il personaggio e darle un motivo per andare verso quella città. @ Wolf: Qualche indicazione riguardo la zona circostante? Foresta o deserto (per dire i due opposti)? Possibilità di incontro con creature ostili e/o strane o semplici animali (anche feroci sia chiaro)? Ci sono banditi? Lo so che posso inventarmi tutto da solo, ma se hai un'idea già formata dei dintorno, mi adeguo senza stravolgere il tutto.
  14. Alla mia storia finita, a quel matrimonio evaporato come una lacrima salata e consapevole... Non eri tu (quel brivido di libertà) Biagio Antonacci Non eri tu che dovevi cambiare La vita triste che era vita mia .... Volevi mettermi un pochino più in fila Volevi assomigliassi a te Non eri tu che sapevi aspettare non eri tu che differenza c'è Non eri tu che tutto quello che ho È tutto quello volevi tu...... La prima volta che abbiam fatto l'amore --- Ho avuto un sintomo sporadico Mentre cercavo di portarti piacere Ho visto torbido negli occhi tuoi e per godere ho dovuto volare Rispolverando un corpo non il tuo Se per godere mi devo inventare.... Non sei quel brivido di libertà...... tu .....Non sai la novità Tra poco sposerò Non una donna, ma un concetto logico Non voglio più cadere in mano a nessuno Non voglio più caratteri nè idee Non voglio più il dovere di accontentare Voglio quel brivido di libertà........ Ti piaceva ogni tanto ballare Nei grandi spazi che prendevi in me La gente è priva.... e non arriva mai dentro Tu eri l'unica che invece si..... Ti dava forza la tua testa di sasso Ti dava forza la tua ingenuità Se per godere mi devo inventare Non sei quel brivido di libertà..... Tu....Non sai la novità Tra poco sposerò Non una donna, ma un concetto logico Non voglio più cadere in mano a nessuno Non voglio più caratteri nè idee Non voglio più il dovere di accontentare Voglio quel brivido di libertà........ Non voglio più cadere in mano a nessuno Non voglio più caratteri nè idee Non voglio più il dovere di accontentare Voglio quel brivido di libertà.......
  15. Postato il mio Personaggio... ora leggo l'intro e vedo cosa fargli fare, o attendo che finisci di postarla?
  16. Nome: Saynam - Nyal Razza: Umana Capelli: Castani, lunghi e spettinati Occhi: Verdi Aspetto: Alta circa 1,80m, fisico asciutto e ben formato (si vede che si è allenata duramente). Età: 18 anni (ma ne dimostra almeno 5 in più) Equipaggiamento: Una spada (si vede abbastanza bene che è parte di un equipaggiamento militare e quindi ben fatta, anche se pochissimi potrebbero associarla al regno di Menelo Nimquelote), un pugnale, un'armatura di cuoio imbottito, camicia viola strappata, pantaloni di cuoio strappati e stivali di cuoio. Background Era una notte d'inverno bellissima. Sedenfir e Larianil aspettavano con ansia quel momento, il momento in cui sarebbe nato il loro primo figlio maschio. L'intero villaggio fremeva ed era in festosa attesa di quell'evento. Quella notte avrebbe visto la luce l'erede dei due Maghi Superiori della magocrazia di Menelo Nimquelote, colui che avrebbe preso le redini dell'ordine delle Parole Arcane e, di conseguenza, del regno. Ma quella notte nacque una bambina. Il parto, a cui assistettero solo poche e fidate badanti, fu tenuto segreto e fu data la falsa notizia della morte del bambino, interrompendo tutti i festeggiamenti ed indicendo anche una settimana di lutto. I due reggenti, quindi, dopo pochi giorni dalla nascita della piccola, la fecero portare in un'ala praticamente disabitata del castello, dove nessuno metteva mai piede perché antica e pericolante. Prima di lasciarla in quei posti sotto le cure delle badanti che avevano assistito al parto, le diedero un nome in tutta fretta, giusto per potersi riferire a lei in qualche modo. Fu quindi chiamata Saynam, una parola che ha un suono molto simile a "silenzio" nella lingua di Menelo Nimquelote. Due anni dopo, il regno si preparava di nuovo alla festa per la nascita dell'erede. Il pololo intonava canti e incantesimi propoziatori per la nascita, E stavolta i reggenti diedero alla luce un bel maschietto in piena saluta. E l'intero regno festeggiò quindi per tre giorni il lieto evento. Avevano l'erede: Sedenfir II. Intanto Saynam cresceva nell'indifferenza dei suoi genitori e tra l'ignoranza della popolazione. Le uniche persone con le quali aveva contatti umani erano le due badanti che si dedicavano a lei, mantenendo un assoluto segreto riguardo la sua nascita e la sua stessa esistenza. Alla morte di una delle due, strinse un'amicizia intensa con quella che rimase, tanto che ogni tanto la chiamava "mamma". Lei, il cui nome era Nyalen, le leggeva le favole la sera, cercando anche di parlarle del mondo esterno e di darle un'istruzione adeguata, per quanto, essendo stata sempre una badante al castello, aveva visto e conosciuto ben poco rispetto alla maggior parte delle persone. Organizzava anche delle uscite clandestine in accordo con qualche guardia per farle prendere un po' di sole e portarla fuori da quelle grigie stanze. Finché un giorno, quando ormai Saynam aveva 14 anni, il fratello la vide per il cortile del castello e, con l'ingenuità tipica di un ragazzino, lo riferì ai genitori. Sedenfir la etichettò come una barbona che si era intrufolata e la fece cacciare dal castello, mettendo a morte la guardia che l'aveva fatta uscire. La ragazza fu quindi lasciata sola a vagare nel vicino villaggio di Neyrem. I suoi vestiti sporchi e le voci che arrivavano dal castello stesso, facevano in modo che venisse evitata da tutti. Iniziò a mangiare tra i rifiuti, rischiando di venire picchiata molte volte dai gestori delle locande. La sua salvezza, se così può essere chiamata, fu il suo aspetto fisico: nonostante la sporcizia, si vedeva che era una bella ragazza e quindi, dopo un mesetto che vagava senza meta, un locandiere la vide e le offrì lavoro come cameriera, dandole anche un alloggio in una piccola camera. L'unica cosa che l'omone aveva omesso era che lei avrebbe dovuto fare anche la prostituta. Ma Saynam accettò anche quella prova, a patto che lui avesse acconsentito a trovare qualcuno per insegnarle ad usare una spada per difendersi. E così, dopo che il locandiere trovò un maestro disposto ad accettare di allenarla, lei cominciò a lavorare per lui. Per tre anni andò avanti con la solita vita: ogni sera i clienti, ogni giorno gli allenamenti ed il servizio ai tavoli. A lei non dispiaceva neanche il sesso con quegli sconosciuti, avendo in quegli attimi quello che lei vedeva come una sorta di affetto e soprattutto come uno sfogo verso un'infanzia che non aveva mai avuto. A volte era lei stessa ad adescare qualcuno che riteneva potesse soddisfarla e non farla pensare per un po' a quelle stanze buie e grigie. Non sapeva neanche lei se essere triste o rabbiosa per il suo passato, quindi preferiva sfogarsi in quel modo e non pensare neanche a cosa avrebbe dovuto provare. Arrivata a 18 anni divenne ormai la più ambita della locanda, tanto che la sua fama si sparse anche nei dintorni. Arrivò al punto che lo stesso locandiere non la forzava a prendersi dei clienti, lasciando che fosse lei a scegliere quali e quanti. Per il resto c'erano sempre le altre, meno famose e ambite di lei. Si stava quasi godendo il successo, unito anche al fatto che ormai aveva imparato molti segreti della spada e che quindi poteva permettersi di girare per il villaggio da sola, come avevano avuto la sfortuna di provare due ladruncoli da strapazzo. Un giorno le venne detto che avrebbe avuto un cliente importante e che la sua visita doveva rimanere segretissima. Lei accettò, sempre riservandosi il diritto di rifiutarlo, ma stavolta il locandiere si impose sostendendo che non poteva assolutamente dirgli di no. Non capendo cosa potesse avere di così importante un uomo che cercava sesso clandestino, annuì e si portò in camera, preparando comunque come al solito le sue armi in caso il tipo fosse diventato aggressivo. Mise quindi la spada sotto il materasso e il pugnale sotto il cuscino, aspettando l'ingresso di questo fantomatico cliente. E la sorpresa si dipinse sul volto di Saynam quando vide davanti a lei il padre. Lei si accorse subito che l'uomo non l'aveva riconosciuta, essendo ora una ragazza formata, molto più grande e bella della bimba che aveva intravisto nelle ali pericolanti del castello. Capendo quindi che lui voleva solo soddisfare le sue voglie con la prostituta più famosa della zona, senza sospettare nulla sulla sua vera identità, lei mascherò la sua rabbia e il suo ribrezzo e lo fece spogliare, provocandolo. Appena lui fu completamente nudo davanti a lei, Saynam prese rapidamente la spada e gli tagliò i genitali, passando poi alla gola per non farlo urlare. Si fermò poi ad osservarlo mentre moriva dissanguato, vedendo che comunque i suoi occhi non l'avevano ancora riconosciuta. Una volta che fu sicura che fosse morto, aprì la finestra e si diede alla fuga, correndo senza meta finché si fermò quasi esausta. In quel momento si accorse che aveva ucciso non solo il padre che non era mai stato con lei, ma soprattutto il reggente della magocrazia e quindi l'intero regno si sarebbe mobilitato per cercarla. Capì che doveva cercare un cavallo per fuggire ed un equipaggiamento che fosse migliore di una semplice spada. Si diresse quindi verso la porta segreta che utilizzava per uscire di nascosto con Nyalen. Lì vicino c'erano le armi e le armature delle guardie. Prese con sé una nuova spada, uno scudo, un pugnale ed indossò un armatura di cuoio imbottito, non sapendo come mettersi quelle più pesanti e soprattutto pensando che l'avrebbero rallentata, facendo anche troppo rumore. Appena riaprì la porta per fuggire, sentì subito del trambusto salire dalla via principale e capì immediatamente che avevano scoperto il corpo del re. Tese immediatamente tutti i suoi sensi, cercando con la mente di trovare una via di fuga che la portasse lontana dal castello e dal regno stesso, cercando magari rifiugio in qualche villaggio straniero. Sentì una mano sulla sua spalla e si girò di scatto, la lama che penetrò nel ventre del suo assalitore. Solo quando la paura e l'adrenalina smisero di offuscarle i sensi, vide che il corpo agonizzante era quello della sua mamma adottiva Nyalen. Non sapeva che fare. Si chinò sul corpo, incurante delle urla che si avvicinavano da fuori, ma servì solo per vederla morire mentre il suo sguardo diceva che non capiva perché l'avesse fatto dopo tutto quello che le aveva dato. Trattenendo a stento le lacrime, corse verso la stalla dove trovò i cavalli dei soldati del regno già sellati. Chiese perdono a qualche dio non identificato, quando trafisse alle spalle una guardia, poi montò su uno degli animali e partì al galoppo, avendo cura di disperdere gli altri per impedire qualsiasi inseguimento. Appena giunse sulla strada che portava al villaggio, vide la massa di gente che accorreva verso il castello, seguendo quelle tracce di passi e sangue che lei non aveva pensato minimamente a nascondere. Sfrecciò in mezzo a loro come una furia scatenata, passando sotto gli occhi di tutti. Alcuni tentarono di colpirla senza successo, essendo impreparati a vedersela arrivare al galoppo proprio verso di loro. Stava quasi per urlare di gioia, quando vide alle sue spalle i cavalieri del regno che la inseguivano. Non serviva un genio per vedere che stavano guadagnando terreno, non essendo lei mai stata a cavallo sul serio e quindi non sapendo proprio come condurlo. E fu proprio la sua incompetenza a fare in modo che la sua cavalcatura senza guida si inoltrasse in un tratto di bosco, facendole prendere un ramo sulla nuca mentre era girata. Saynam cadde da cavallo rovinosamente. Si rialzò immediatamente, più per paura che per prontezza di riflessi, e tentando di ignorare il dolore riuscì a correre nel folto del bosco per evitare che la inseguissero i cavalieri. Si girò in tempo per vedere che erano tutti scesi da cavallo e la stavano inseguendo a piedi, con le spade sguainate. Poi vide alcuni di loro imbracciare gli archi e cominciare a tirare. Si gettò a terra, rialzandosi immediatamente solo per riprendere a correre e sentire il sibilo di altre frecce troppo vicine alla sua testa. Poi la boscaglia finì sulla riva delle rapide del grande fiume Koloyn. Vedeva l'acqua schiumosa scorrere rabbiosa sotto di lei. Il rumore non le faceva sentire più gli inseguitori, ma una veloce occhiata alle sue spalle le fece notare subito il brillare delle loro armature. Poi un sibilo quasi più assordante della corrente impetuosa le passò accanto all'orecchio. Ed allora si gettò tra le acque del fiume, venendo trascinata via e sbattuta violentemente contro le rocce. Poi fu solo buio. Si svegliò col sapore di terra bagnata in bocca. Capiva solo che era sdraiata a faccia in giù e che il solo respirare le provocava delle fitte al petto. Gemendo per il dolore si alzò carponi, vomitando acqua sulla sabbia chiara. Girò la testa e vide la manica strappata della camicia che mostrava un braccio con numerosi graffi, tagli e arrossamenti, ultimo regalo delle rocce del fiume che l'aveva trascinata sulla riva in un punto più calmo. Si alzò in piedi, quasi urlando ad ogni movimento. Aveva con sé la sua spada nel fodero ed il suo pugnale, miracolosamente ancora nel suo stivale. Persino l'armatura di cuoio, per quanto graffiata, era quasi intatta. I suoi vestiti però erano strappati in più punti, lasciando scoperta gran parte della pelle delle gambe e delle braccia, ed aveva numerosi tagli ed ecchimosi sugli arti e sul volto. Ma era viva. Non sapeva dove era, ma era viva. Si incamminò barcollando lungo la riva del fiume, sperando che l'avrebbe guidata fino ad un villaggio dove potersi riposare e curare. Ogni tanto le venivano in mente le immagini della morte di Nyalen, della sua mamma, dell'unica persona che l'avesse veramente apprezzata ed amata e che lei aveva ucciso. Ma ora non c'era più lei e non c'era più niente, se non un luogo che non aveva mai visto, come non aveva mai visto il mondo. E fu in quel momento che decise che il suo nome sarebbe stato Nyal, che nella sua lingua significava "niente".
  17. Tutto inventato ed originale, preferirei... ma mi rimetto alla corte.
  18. Riguardo la persona esterna, per quanto possa contare, esprimo ancora una volta la mia disapprovazione. Kordian alla fine aveva dato solo l'incipit e una linea guida base, ma alla fine le svolte ce le siamo creati da soli. Non si tratta di giudicare o no il proprio operato (penso che siamo tutti grandi, grossi e vaccinati per fare un'analisi abbastanza oggettiva della cosa) ma soltanto di vivere quello che si sta creando. Ti faccio un esempio. Nella prima LNS il gruppo, dopo lo scontro, latitava ed allora ho introdotto la dea risvegliata e fatto in modo che tutto quello che era stato creato all'inizio portasse verso di lei (la profezia, i poteri di Aixela, lo stesso Garfuss, l'elfo) anche se non era stato ideato per questo. Ma l'ho fatto perché alla fine conoscevo il gruppo ed anche qualche trama non detta che sfuggiva dalle conversazioni private. Un esterno non lo farebbe perché non sa le intenzioni vere. Quindi penso ancora che l'esterno non sia la soluzione più adatta. E' un progetto che nasce da cinque/sei scrittori e tale deve rimanere. Per il cattivone, mi sta anche bene che sia gestito da uno di noi, solo che mi sarebbe piaciuto vedere il suo passato legato con qualcuno della storia e non so questo quanto sia possibile.
  19. Penso che i cattivoni possano anche essere dei PNG in modo che ognuno li possa gestire come meglio crede e creare magari anche una trama che li coinvolga. A mio avviso, sarebbe ottimo se ognuno di noi avesse un PG "buono" e poi partecipi alla creazione di o crei un cattivo, basta che la stessa creazione abbia una solida base e non serva semplicemente per avere un cattivo da affrontare. Per esempio, nella prima (e bellissima, a mio parere, nonostante tutto) LNS, ogni cattivo aveva la sua ragione di esistere ed era legato a doppio filo anche con qualche personaggio (il lich che poi si scropre essere legato ad Ashling; la stessa Alissa che si vendica della sorella, che quindi da cativa diventa "buona", il demone che perseguita il "povero" Garfuss), tanto che furono proprio le azioni dei personaggi poi svegliarne altri (appunto, Ashling e, di conseguenza, Alissa).
  20. Sì, ma il buon Kordian disse... Mentre noi abbiamo introdotto trame e personaggi di Dragonlance. Quindi penso che, se dobbiamo moderarci anche da soli, in modo da rendere più facile il compito del CdC (quindi, in caso, il mio compito), sarà opportuno comunque tenere sott'occhio le regole base. Riguardo le regole, alla fine modificherò il post in modo da farle più semplici, come è stato detto, eliminando anche la parte dell'editing che, al momento, prenderò piano piano in mano io. Anche per me. Contatto Samirah per modificare il post delle regole e poi possiamo iniziare a postare i personaggi.
  21. I Topic necessari alla fine possono essere ridotti a questi: 1- La Nostra Storia - Fantasy: per postare la storia 2- La Nostra Storia - Support Hardware: per personaggi, regole e note di gioco (villaggi e locazioni, PNG e così via) 3- La Nostra Storia - Note: per commenti, richieste, accordi e tutto quello che non rientra negli altri Riguardo il CdC posso prendermi anche io l'incarico. Non si tratta di una presenza opprimente, ma soltanto di un qualcuno che dirà "ehi, stiamo esagerando" et similia.
  22. Come disse Todorov nel suo libro, "dedicato a una donna maya sbranata dai cani"... e a tutti quelli che dimenticano quello che succede lontano da loro, sia nello spazio che nel tempo. In memoria di una donna maya. Joram Rosebringer Il sole sorse dietro il solito monte. La luna lo guardò negli occhi No, no, nessuno lo saprà mai. No che nessuno lo saprà mai. Sei uscita preoccupata dalla porta, svegliata dalle urla delle gente. Ai tuoi piedi tua figlia morta E più in là la sua testa sulla fronte. Intorno a te una vista atroce: riflessi e fiamme, gente con una croce, lingue e animali che non conoscevi, motivi e morti che non ti spiegavi. Nessuno mai lo saprà. Nessuno se lo chiederà. Nessuno. Nessun perché. Uomini argentati, spade rosseggianti, fumo nero che oscurava i monti. E tu, sola tra i tuoi dèi E tu, sola come sei. Li guardavi. Ti guardavano. Forse ti amavano (e forse no). Forse ti odiavano. Forse Nessuno mai lo saprà. Nessuno se lo chiederà. Nessuno. Nessun perché. Uno di loro lasciò i cani. Uno di loro ti balzò alla gola. A nulla servirono le tue mani per impedire che ti mangiassero viva. Vertici tra potenze e nazioni, papi che parlano di fede e di credo, nessuno che ricordi che noi cristiani in nome della croce facemmo il vuoto. Nessuno mai lo saprà. Nessuno. Nessuno. Nessun perché. Solo te tra il tuo sangue e per te c'è chi piange?
  23. Una persona esterna, come dissi anche in passato, non avrà comunque lo stesso "feeling" con la storia che andremo a creare, rischiando che il tutto diventi solo una semplice narrazione di fatti e basta. Inoltre, qui non si sta parlando tanto di revisioni e di pubblicazione dell'intero lavoro, ma della stesura della storia in sé. Potrebbe essere vero che troppe regole ti fanno stare attento ai particolari e non alla storia, ma potrebbe anche essere vero il contrario. E' come scrivere un romanzo: sai quello che il tuo personaggio può fare e quello che non può fare... e scrivi. Se poi vuoi far diventare un "Jack Frusciante è uscito dal gruppo" un fumetto supereroistico dove Alex viene morso da una mosca radioattiva e vola fino da Aidi rivelandole il suo amore... liberissimo di farlo, ma credo ne vada un po' sia della coerenza che della narrazione. A maggior ragione in un contesto nel quale sono diverse persone a scrivere, ognuna con il suo stile e con il suo "credo". Quelle regole servono solo per non fare esagerare nessuno ed il cosiddetto Controllore di Continuità non è quel nazista oppressore che grida "Nein!" (con conseguente bacchettata sulle mani) a chi sbaglia, ma solo chi si occupa di tenere la storia in ordine, facendo in modo che non si vada fuori da un certo schema che si è stabilito insieme (schema che comunque ci si era prefissati in tutte le passate versioni di LNS... ma che mai è stato rispettato). In sostanza, anche per farla breve, penso che si stia esagerando col definire le regole restrittive in quanto, se le leggete bene (cosa che non so se sia stata fatta, in quanto avete postato solo nei Topic in cui non si doveva fare), servono solo per dare un minimo di ordine al tutto ed evitare un altro abbandono. Ma, ripeto, se non le volete non sarò certo io a tirarmi indietro nello scrivere né mi metterò a fare i "dispettucci" a chi parteciperà, stravolgendo le cose. Solo, niente lacrime di coccodrillo, please.
  24. Allora, per me non ci sono problemi a prendere tutto il regolamento, rasarlo al suolo e tenere solo tre Topic: Note (per accordi ed OT), Supporto Hardware (per personaggi, riassunti et similia) e Fantasy (per la storia). Non ci sono problemi neanche a togliere il CdC e tutto quello che è legato a lui. E comunque posterò lo stesso il mio personaggio e scriverò lo stesso la storia, secondo gli accordi che prenderemo. Il fatto è questo: ogni volta che è stato proposto un regolamento è stato detto di no, in quanto La Nostra Storia vive di improvvisazione e di inventiva e non può stare tra le rigide pareti delle regole. E ogni volta LNS ha finito per chiudere senza arrivare alla fine a causa di gente che non posta più e/o di una storia non più gestibile. Ripeto: possiamo togliere regole e CdC, ma poi nessuno pianga sul latte versato. Grazie mille.
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