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Dragons´ Lair

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Bomba

Circolo degli Antichi
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  1. Gazat Se c'era qualcosa che a Gazat piaceva di Elen era il temperamento. Se ci fosse stato bisogno avrebbe combattuto anche contro le Farfalle da sola In un certo senso ci ha anche già combattuto riflettè Hai la mia parola. Per quanto valga poco qua a Gran Crepa, ti assicuro che non mi dimenticherò del tuo aiuto disse in tono solenne le piaceva la tiefling, ma non solo nel termine più ovvio con cui si rivolgevano di solito gli orchi della sua età. Fu dopo di ciò che decise di preoccuparsi dei problemi più immediati, che coinvolgevano anche Auril. Fu proprio nei suoi confronti che si rivolse Ci sono molti dettagli che non sembrano garantiti, ma vediamo di sorvolare per il momento. Ti aiuterò disse per chiarire ogni dubbio Ma dovremo cercare di uscire in maniera prudente, se quei tre sgherri sono ancora sulle nostre tracce disse Già, mica roba da niente. Non possiamo certo uscire dalle porte della città, ci sono più omicidi che discorsi e nessuno alzerebbe un dito anche se venissimo aggrediti nella strada principale. Affrontarli? Impossibile, non so quanto sono forti ma non sono di certo degli sprovveduti. Nascondersi? Auril non passa proprio inosservata con quei capelli bianchi come la neve e quel fisico da urlo con quel sederino sodo che... ok, concentriamoci! si impose. L'unico vantaggio che Gazat aveva era il fatto di giocare in casa e doveva sfruttare tale vantaggio Usciremo dall'altra parte della città disse Seguiremo il percorso che avremmo dovuto fare con Nadia, ma con una variante. Attraverseremo i ponti per Auril forse l'informazione non sarebbe valsa granchè, ma i ponti di Gran Crepa erano ritenuti il posto più pericoloso, che tutti evitavano per i rischi di precipitare. Di norma tutti facevano il giro per evitarli ed era ciò che Gazat sperava gli assassini avrebbero calcolato. Pur non avendo a disposizione travestimenti, se la sua intuizione si sarebbe rivelata giusta, essi avrebbero affrontato un sentiero in cui gli assassini non sarebbero stati appostati. L'alternativa sarebbe stata... beh, era meglio non pensarci.
  2. Gazat La storia aveva preso una piega inaspettata, non certo il tipo di avventura in cui l'orco aveva pensato quando quella mattina si era infilato i calzini rattoppati. Un orco stupido avrebbe capito che rimanere a Gran Crepa dopo quel baccano (per quanto d'ordinanza) sarebbe stato rischioso. Gazat era un orco, ma non era tanto stupido e il pensiero gli era già balenato da diverso tempo Intanto è meglio che ti liberi disse cercando di ridare almeno un pò di decoro alla prigioniera. L'orco guardò quindi la prigioniera Certo sa come sembrare un cerbiatto in difficoltà... eppure deve esserci ben di più... qui si parla di killer riflettè prima di rispondere all'elfa, cercando di sfruttare la propria altezza per assumere una posizione forte in quella trattativa Mi hai parlato di assassini, ma nulla di più. Non so nemmeno come ti chiami, da dove vieni e perchè sei finita qui disse incrociando le braccia Gran Porto non è proprio un posto tranquillo. Ti posso accompagnare, ma non senza sapere di più su di te e su dove siamo diretti. Se mi devo aspettare di stare sul chi va là, tanto vale saperlo subito quindi lanciò un'occhiata alla tiefling prima di rivolgersi all'elfa dai capelli bianchi Quanto alla ricompensa, se e quando ti avrò riportata in salvo, vorrei ci fosse qualcosa per lei. Se siamo qui è anche grazie a lei. x riassumere
  3. Gazat Per un attimo lo scontro con Nadia sembrò inevitabile, tanto che l'orco sentì il sangue ribollirgli e le labbra schiudersi per rispondere a tono alla donna che così duramente gli aveva parlato. Fu l'appello dell'elfa a richiamarli all'ordine, con una minaccia che si palesò più pericolosa che mai E questi chi diamine sono? ebbe tempo di domandarsi al presentarsi dell'armato e vessillato trio. Gazat fece per estrarre lo spadone quando le parole di Nadia interruppero il suo approcciarsi allo scontro Io... disse per poi mordersi un labbro D'accordo si limitò a rispondere, pronto alla fuga dal retro. Non gli piaceva come situazione, specie per il pericolo esposto alla barista, ma era chiaro come qualcosa di grosso stesse bollendo in pentola per richiedere un simile intervento. Avrebbe voluto dire a Nadia che sì, aveva fatto cose di cui era ben poco fiero, ma non voleva nemmeno continuare così per il resto della sua vita, che voleva e doveva cambiare. Ma il tempo per le chiacchiere non era concesso e si costrinse a condurre via l'elfa che sembrava aver attirato solo guai Chi accidenti sono quelli? Perchè ti danno la caccia? avrebbe domandato al primo momento utile.
  4. Gazat Se nasci tra la feccia sei destinato a diventarne parte? era la domanda che si era sempre posto Gazat. Ed egli si sarebbe continuato a interrogare su ciò anche dopo quel giorno, anche dopo che Nadia sarebbe crollata a terra, sopraffatta dalla fatica e dalla droga ingerita Forse rispose alla nerboruta donna O forse semplicemente non sono come voi disse per poi incamminarsi con l'elfa dalla pelle scura, cui avrebbe tolto il cappuccio prima possibile. Sperava che Nadia non lo avrebbe inseguito o, qualora fosse crollata, egli non avrebbe infierito su di lei Se dovrò affrontarla un giorno lo farò, ma non sarei meglio di Victor se approfittassi della sua incoscienza. Rivolse un cenno del capo alla tiefling Ti chiedo scusa disse. Se c'era un vantaggio in Gran Crepa, essa era la facilità con cui il crimine passava inosservato: omicidi, stupri e ladrocini avvenivano talmente di frequente che una rissa in locanda non avrebbe attirato molta attenzione ed era su questo che Gazat contava per dileguarsi. Ma nemmeno la fuga più rocambolesca gli avrebbe impedito di fare alcune domande alla sua nuova conoscenza E' inutile che ti dica che siamo in una situazione pericolosa per entrambi. Ti ho salvata, ma dovremo collaborare per uscirne. Chi sei? Come sei finita in questo posto? E a chi stavi per essere venduta?
  5. Gazat Ah, maledette corde! Esse e Gazat si reincontravano di nuovo, come due acerrimi nemici dopo anni di lontananza. Lo scontro non poteva avvenire in un momento peggiore per l'orco, sia per le sue condizioni di scarsa lucidità, sia per la presenza di Nadia nei paraggi, la cui mole si stagliava presso l'ingresso come un'ombra minacciosa Aspetta... ha un coltello nella schiena! Potrei... la tentazione di impugnare lo spadone era forte, ma Gazat si trattenne all'ultimo. Dove non erano certi di arrivare i muscoli (specialmente in quel momento) doveva arrivare l'intelletto. E sebbene lo spadone fosse l'ultima delle scelte per liberare l'esotica elfa, Gazat aveva un asso nella manica, uno strumento che aveva in una borsa di pelle in cui conservava alcuni gingilli. Essi erano parte di un raffazzonato kit di tortura che egli aveva recuperato dai bidoni dell'immondizia di un borghesotto locale, il signor Sado, il quale aveva evidentemente dei gusti sessuali piuttosto particolari visto che oltre al kit in questione il bidone della spazzatura presentò anche legacci, corpetti e cappucci con aperture solo all'altezza della bocca, in un vero e proprio decalogo del perfetto dominatore/sottomesso. Sebbene non avesse mai utilizzato per davvero tali algidi e feroci strumenti, Gazat ne aveva appurato l'efficacia quando doveva far parlare qualcuno, esibendo tale equipaggiamento e promettendo i peggiori dolori possibili. Inutile dire che tutti cedevano ancor prima che la tortura iniziasse. Per il momento però l'unico dolore che Gazat cercava di infliggere era alle corde, che avrebbe aggredito con la lama affilata dello strumento di dissezione per liberare la donna Certo che pure legata non sta male pensò tra sè e sè. Da buon giovane nel pieno del suo vigore, pure nelle situazioni peggiori Gazat non potè non fantasticare su quella femmina così insolita, per la quale qualcuno era stato disposto a pagare fior fior di quattrini per chissà quale gioco perverso.
  6. Gazat Rimani cosciente, rimani cosciente! si urlò mentalmente l'orco. Come un pollo si era lasciato convincere dal fatto che Victor avrebbe condiviso la preda, ma quel viscido non era certo tipo da cooperare! Per una volta Gazat avrebbe preferito ricevere qualche ceffone da Dazio, ben poco piacevole ma un utile sveglia in quel frangente così particolare. Il fatto che Nadia non fosse crollata, però, era ciò di cui aveva bisogno per cercare di risolvere la situazione. Sapeva che probabilmente avrebbe dovuto rinunciare a soldi e lavori futuri... anzi, probabilmente sarebbe dovuto scappare velocemente da Gran Crepa, ma non intendeva proseguire con quello stile di vita Già rubo i lavori del vecchiaccio... se continuo su questa strada diverrò uguale a lui ragionò, ubriaco di quella droga che aveva assunto. Barcollando raggiunse l'elfa dalla pelle scura Ce la fai a scappare? domandò, cercando alla meglio di sciogliere i suoi ceppi e tentare quella che sarebbe apparsa come una fuga assai buffa per quella bizzarra coppia. Non gli restava che sperare nel meglio e pregare che Nadia e Victor avrebbero perso tempo ad azzannarsi tra di loro.
  7. Gazat "Niente va mai secondo i piani" era un detto comune nel mondo del crimine organizzato, vale a dire quello che andava per la maggiore a Gran Crepa. Le spiegazioni di Nadia erano giuste e corrette, ma l'attenzione dell'orco si concentrò sul fatto che ella non aveva ancora bevuto, segno che ella forse aveva davvero avuto trascorsi inadatti con quel furfante di Victor. I dettagli della vicenda non potevano risultare meno interessanti per Gazat, ma in quel momento doveva porre rimedio alla situazione e convincere in un qualche modo la donna ad assumere la propria sostanza Non mi preoccupa la prospettiva di sbudellare chi vuole rubare la merce disse senza mezzi termini in risposta alla nerboruta capo-spedizione, per poi afferrare il proprio boccale Specialmente se questa vale così tanto. Rodrick non ha mai mancato un pagamento e questo ci permetterà di comprarci parecchie cosucce utili. Mi fido di te per questo lavoro senza precedenti, Nadia concluse avvicinando il boccale come per proporle un brindisi A un lavoro ben fatto qualora avesse accettato, anche egli avrebbe bevuto.
  8. Gazat Per quanto fastidiosa come presenza, Victor si rivelò un accorato sostenitore dell'orco e Gazat accolse con piacere la sosta che ne sarebbe scaturita. La situazione stava delineando delle possibilità e l'arrivo previsto al "Furfante" diede l'occasione all'orco di elaborare una strategia molto rischiosa, ma che avrebbe potuto forse salvare la vita di una persona. Il primo passo di quel piano si basava sul dare corda proprio a colui che sarebbe stato il suo involontario complice in quel piano Victor bisbigliò avvicinandoglisi durante il tragitto, cercando di non farsi udire da Dug o dalla imponente Nadia Quanta polvere hai con te? Penso che stiamo entrambi pensando la stessa cosa... una prigioniera di quel calibro non può non essere educata prima di essere consegnata, no? Non credo però Nadia e Dug sarebbero d'accordo, ma se tu potessi farli riposare per un pò... alluse con un'occhiata d'intesa e un cenno verso il taschino dove teneva il sonnifero Fatto il nostro potremmo sempre svegliarli, terminare la consegna e farci pure dare un'extra per non aver dormito in servizio, magari! L'arrivo al Furfante fu l'occasione per reincontrare la barista tiefling, alla quale Gazat rivolse un educato cenno del capo prima di avvicinarsi Questa ragazza è ferita e malridotta, hai qualcosa per medicarla? domandò accennando alla prigioniera Inoltre vorremmo tutti bere qualcosa, la birra di prima può andare benone se Victor avesse partecipato al piano, quello sarebbe stato il mezzo con cui avrebbe potuto somministrare la medicina della buonanotte e dare una speranza alla prigioniera, senza arrivare allo scontro.
  9. Gazat Non era la prima volta che Gazat si trovava ad avere a che fare con traffici di esseri viventi, ma fino ad allora si trattava di uomini d'arme o comunque creature dalla stazza di chi avrebbe svolto lavori di fatica, laddove non avesse combattuto in prima linea. Il ritrovarsi con una prigioniera donna, peraltro dai tratti così particolari, non piacque affatto all'orco. Anche uno stupido (e Gazat non lo era) avrebbe capito quale destino attendeva quella fanciulla così attraente in un posto come Gran Crepa. Gazat strinse un pugno Non voglio che venga venduta la situazione risultava sempre più sgradevole ogni momento che passava e i soldi promessi da Rodrick non sembravano mitigare quel disgusto che provava. Ma d'altro canto cosa poteva fare? Il suo sguardo vagò tra i suoi compagni d'arme: avrebbe potuto stendere Victor in un colpo, ma Dug? Forse, in un duello uno contro uno avrebbe avuto una possibilità di giocarsela alla pari, ma Nadia era praticamente un titano e sconfiggere due avversari del genere in una volta sola e improponibile. Forse la speranza non era perduta, però, complice forse le sostanze di cui disponeva Victor. Pur non disponendo di un piano, Gazat aveva degli elementi a disposizione e laddove i suoi muscoli non potevano vincere, l'astuzia con cui era nato doveva compensare Nadia, quanto ci vuole per effettuare la consegna? domandò. Sapere i tempi era importante Non possiamo lasciare la ragazza in questo stato osservò Anche tra i peggiori feticisti e sadici di Gran Crepa, nessuno guarderebbe con piacere una schiava così malridotta. Sarebbe opportuno fermarci da qualche parte per curare tutti quei lividi e tagli. E' meglio presentarsi in leggero ritardo, che puntuali ma facendo un cattivo lavoro qualora fosse riuscito a far tornare in forze l'elfa, forse avrebbe avuto una speranza.
  10. Gazat Gran Crepa non sarebbe entrata nei libri di storia per aver generato i più grandi esperti nel galateo e nel bon ton, con Victor che era pieno esempio della forma mentis che vigeva tra gli scagnozzi di Rodrick. Il breve dialogo con la giovane barista era stato interrotto dalla presenza del biondo, che aveva sciorinato consigli di dubbio gusto, la presenza a contatto piacevole come quella di una cimice morta Se lo dici tu... rispose, lanciando uno sguardo complice alla tiefling prima di sollevare lo sguardo al cielo, come a chiedersi che cosa avesse fatto di male per meritare una squadra del genere. L'orco rimandò qualunque interazione per limitarsi ad uscire, quando Dug confermò che era ora di avviarsi. L'uscita dal Furfante Arrapato si rivelò l'ennesimo momento in cui la pressione di Dazio salì ben oltre i limiti di guardia, inveendo e sputando sentenze e promesse contro Gazat Dèi, ma produci rumori anche mentre ti muovi! osservò. La differenza di stazza, che vedeva Dazio vincere solo in quanto a circonferenza addominale, non portò il genitore adottivo allo scontro, come l'orco stesso immaginava. Questa fu l'ennesima occasione in cui Gazat non mancò di rispondergli a tono Non ti si alza perchè ormai sei solo un vecchio putrido più largo che alto! rimbeccò mentre si separava da quel breve confronto tra padre e figlio adottivo Vedi di fare un pò di ginnastica, altrimenti non basterà una squadra di netturbini per spostarti tra un pò! disse infine in quella che era una giornata tipo nel rapporto familiare tra Gazat e Dazio, prima di avviarsi con Dug e Victor verso la loro missione di scorta.
  11. Gazat Una sfinge pensò al vedere l'impenetrabilità della tiefling, tanto fredda da ispirare una certa curiosità nell'orco, che rimuginò sopra ciò mentre ascoltava distrattamente le parole di Rodrick Nadia... ripetè annuendo. In verità non ricordava il suo nome, ma a quanto pare sapeva il fatto suo Di solito le ragazze sono quelle che si impegnano di più sul lavoro... sperò, notando i modi di Dug e il coma alcolico in cui sembrava trovarsi Victor, che gli ricordò molto Dazio (e il che non era certo un complimento) Se ci saranno rischi li affronteremo l'orco non era certo pronto a dare la vita in una missione offertagli da Rodrick, ma quella paga era davvero troppo allettante per lasciarsela sfuggire. Dopo aver incassato, se la sarebbe svignata da quel postaccio. Gazat non aveva altre domande da fare, nè troppi impegni da prendersi nell'attesa. L'unica iniziativa che prese, ripensando proprio all'amore che provava per Gran Crepa, avvenne quando lasciò alla barista tiefling una moneta d'oro, ben più del richiesto Gran Crepa è capace di svuotarti di qualunque emozione positiva, se vuoi una vita migliore è meglio cercare lontano da qui.
  12. Gazat Le attenzioni della barista, oltre al suo generoso davanzale, non furono ignorati da Gazat: dopotutto egli era un orco nel pieno della sua maturità e non era di certo insensibile alla bellezza, per quanto imperfetta. Il suo sguardo si soffermò più di qualche istante sulla donna, prima che egli rispondesse Una birra è sufficiente disse, ascoltando l'incarico proposto da Rodrick Merce umana, quindi schiavi... riflettè. Per Gazat il lavoro era lavoro, sebbene la quantità di monete in ballo fosse davvero impressionante Con tutti questi soldi di paga si deve trattare davvero di un sacco di merce o di merce di enorme valore... disse No, non dirmelo, accetto. I dettagli li vedrò lì tagliò corto. L'orco assaggiò la sua birra, con ben poche curiosità ma con la mente che aveva già fatto i suoi calcoli visto il resto di disponibilità di impieghi Gli altri lavoretti non sarebbero neanche terribili, a parte quello per Ms.Meggie... magari potrò darci un'occhiata dopo, in base a quanto ci metterò per questa scorta. Dopo queste sue elucubrazioni, ormai convinto dall'impiego e pronto a rimettersi a lavorare, si limitò a chiedere un'unica cosa al suo datore Piuttosto, chi mi farà compagnia, Dug? domandò.
  13. Gazat L'idea di dirigersi verso il "Furfante Arrapato" si rivelò valida. L'orco lanciò un'occhiata alla barista tiefling, che sembrava essere entrata senza problemi nella mentalità di chi abitava a Gran Crepa, aggrappandosi solo alla prospettiva di guadagno e rinunciando a qualunque etica lavorativa, per poi dirigersi verso la parete dove stavano discutendo il suo saltuario datore di lavoro e il suo attendente Rodrick, Dug li apostrofò avvicinandosi a loro, con fare cameratesco. Se c'era qualcosa che aveva imparato era il non mostrarsi troppo umile o servile C'è del lavoro per cui ti serva un paio di braccia in più? chiese Dazio (non lo chiamava MAI padre) non può muoversi, un'altra malattia venerea, ma io sì Qualora non ci fosse stato lavoro, Gazat avrebbe rivolto la sua attenzione ai manifesti. Nel caso si sarebbe cercato da solo qualcosa da fare.
  14. Gazat Il fatto di possedere una stanza era un privilegio per i giovani di Gran Crepa, sebbene Gazat non potesse di certo vantare gli arredi lussuosi delle stanze dei nobili. Semmai, la sua stanza sembrava più simile alla cella di un monaco, ma senza armi esotiche. Dopo aver mentalmente mandato a quel paese il vicinato, l'orco si costrinse a vestirsi e a raggiungere il piano di sotto, dove i suoi genitori adottivi stavano (sorpresa delle sorprese) litigando! Ormai tanto non riesci nemmeno più a vedertelo apostrofò in direzione del padre, accelerando il passo per uscire di casa quando egli ringhiò e fece per alzarsi. Se non altro i pasti magri a cui era abituato lo avevano reso più veloce di quell'odioso ciccione. Rimuginò sugli avvenimenti della scorsa sera Non posso di certo andare alla bottega, oggi pensò E' chiaro che se voglio finire di accumulare gli ultimi soldi mi servirà un altro lavoretto. Valutò le opportunità, una più fantasiosa dell'altra, ma decise infine per una soluzione "classica": dirigersi verso la locanda più vicina. Quando servivano mani per lavori più o meno leciti, annunci e richieste venivano effettuati direttamente nei luoghi di ritrovo Alla peggio potrei sempre riprovare al bordello... valutò mestamente. Sapeva di essere una merce vendibile, per quanto poco ortodossa.
  15. Gazat Per molti, soprattutto per chi vi era nato ed era riuscito a giungere all'adolescenza, vivere a Gran Crepa significava rinunciare a qualunque virtù e vivere di espedienti. Per molti studiosi delle grandi città, dove la legge trionfava, tale spettacolo sarebbe sembrato grottesco e degno delle tribù selvagge di barbari o goblinoidi che risiedevano nelle colline. Gazat non era uno studioso, ma non era nemmeno uno stupido e sapeva come Gran Crepa era solo lo specchio della verità Qualora lasciati senza una guida, o peggio messi in pericolo da una pandemia o una catastrofe, la maggior parte della gente pensa innanzitutto a sè stessa soleva riflettere di tanto in tanto, pur premunendosi di tenere la mano pronta ad estrarre lo spadone. A Gran Crepa i borseggiatori superavano i piccioni, già di per sè drasticamente diminuiti sotto i colpi delle fionde dei bambini affamati, che cercavano in quei pennuti l'occasione di placare i morsi della fame. Gazat osservò proprio uno dei giovani ragazzini spennare uno di questi pennuti mentre attraversava la strada, in direzione suo malgrado di casa sua Madre non si è mai curata di cuocere granchè i piccioni... magari però con una griglia come si deve e un pò di sale... I suoi pensieri furono interrotti quando riconobbe Podron tra i mucchi di cadaveri ammassati e il cuore di Gazat si fece pesante Podron... no... mormorò afflitto. L'halfling era sempre stato giusto con lui, dandogli un'occasione e permettendogli di lavorare con un compenso corretto, non come i contratti a chiamata dei locandieri che cercavano sempre apprendisti con esperienza o i bardi che promettevano di pagare in visibilità, valuta utile quanto un calcio nelle gengive. Gazat si avvicinò al mucchio di cadaveri Come immondizia... farò forse anche io questa stessa fine un giorno? si domandò, pensando di prendere il corpo dello gnomo e trovare un posto dove seppellirlo Ma io non sono un sacerdote. Non è che poi torna dalla tomba e cerca vendetta? valutò. L'idea di lasciarlo lì non lo stuzzicava, aveva sempre sospettato che i corpi dei defunti fossero l'ingrediente segreto degli hamburger di carne delle taverne, ma se vi era un minimo di decoro (anche per gli standard di Gran Crepa), la logica voleva che i defunti fossero bruciati o seppelliti in una fossa comune consacrata. Fu così che Gazat si lasciò alle spalle per l'ultima volta il gentile halfling, il cui spirito almeno si era allontanato da quel posto orrendo che era Gran Crepa. Gazat rimuginò a quel punto su cosa fare, mentre i passi lo conducevano verso casa sua La bottega non potrà più andare avanti, quelli del fisco figurati se non si impossessano di tutto... quindi sono di nuovo disoccupato. Dèi, quanto odio questa città!!!
  16. Gazat https://www.myth-weavers.com/sheet.html#id=2312049
  17. Con l’eccezione di Mulroht, il quale fu visto vagare tronfio con Huruk-Rast in compagnia di una attraente elfa molto simile a Ciradyl (con l’eccezione degli occhi infuocati e un’incedere da succube) sventolando un contratto firmato con il sangue in cui si attestava molto in piccolo la vendita della sua anima, i giovani che avevano fallito il salvataggio della principessa cercarono all’unanimità di redimere i propri errori impegnandosi a tutto corpo nell’impresa di riunire il continente. Non che i genitori rimasero immobili. Tuttavia, nella tradizione dei giovani, la fretta sembrava far scordare come l’ultima guerra si fosse consumata nell’arco di quasi cinque lunghi anni. Oceiros, che ricevette bonifici consistenti e venne raggiunto da Alucard in persona, borbottò acidamente su come ai suoi tempi fosse costantemente chiamato in causa per le assurdità più disparate, facendo una predica su come avrebbe dovuto riportare in vita un orso-mezzo drago nero e la sua amante invece di un altro paio di persone. L’unico suo punto debole, però, era l’amore e in virtù di ciò decise (pur riluttante) di dare una mano (con l’altra prese il danaro offertogli). Oceiros ci tenne comunque a sottolineare come un Miracolo fosse sì potente, ma non tale da poter vincere una guerra in sei secondi Sennò lo avrei lanciato l’ultima volta senza dovermi fare tutto quel viaggio in compagnia Winn’Ier e Thorlum precisò. D’altro canto, i numerosi figli di Seline schierati su vari fronti, capirono presto il perché del temporeggiamento della Lega di Ilitar: se Augustus Mac-Tir ne era diventato il leader, disponendo di grande potere su ogni decisione, era in virtù della sua astuzia politica. Con il figlio ancora non sposato e la possibilità di ampliare i territori, un forte giro di missive con il principe Dorian fu scoperto circa l’acquisizione (in caso di vittoria) di Mael Thalor, capitale più abitata e custode dei segreti magici bellici degli elfi. Se i bookmakers avessero stilato una classifica di chi avrebbe potuto salvare la situazione, le quote più basse sarebbero state di per certo quelle per i figli della Decanti, tuttavia fu grazie a costoro e ad Eoliòn Von Gebsatell se lo stallo fu spezzato. Il matrimonio di Eoliòn Von Gebsatell con Demetrius Mac-Tir, sospinte dalle continue sollecitudini di Vixenia Draconis e dal suo protettore reale Golban, vennero infine celebrate in pompa magna, precedendo di fatto di poco l’entrata in guerra di Garnia come alleata del regno di Glantria a seguito dell’accordo intercorso tra il Mac-Tir e il sovrano di Glantria circa la cessione della città ma la condivisione dell’intelligence magica (come di quella riguardante wisdom e charisma come caratteristiche di lancio), nel momento in cui la guerra era diventata uno stallo all’altezza dei Clivi Lunari. Alucard Dopo la dichiarazione di guerra di Garnia, non si dovette aspettare molto affinchè Arcoria entrasse in guerra, seguita a ruota da Picco del Merlo. Scogliera Argento, più vicina ai territori elfici, entrò solo dopo aver accettato l’ingresso di Deborah Borealis come maga di corte, ottenendo ben presto la stima di molti per la sua grande conoscenza nonostante la giovane età (la sovrana apprezzò in particolare la conoscenza di metodi per liberarsi dei Tentacoli Neri in particolar modo). I tentativi degli sciocchi di manipolarla vennero sempre respinti, il nemico costretto a fuggire terrorizzato dalla strega del terrore. In molti sospettarono che dietro di ciò vi fosse la lunga mano di Clint Draconis, amico intimo della sovrana. La relazione tra i due venne particolarmente discussa quando il duca lasciò Acquastrino al seguito della cacciata del figlio, come segno di protesta contro l’instabile consorte che mai aveva amato. Il vuoto eroico (ma non di certo coniugale) venne colmato da Oceiros, che venne riassunto nella sua carica di ufficiale mai lasciata formalmente per essere sempre al centro dell’attenzione e fungere da consulente per le nascite future. Il fatto che le sue sorelle avessero comunque mostrato un certo attaccamento al proprio nome, spinse Azuria Draconis a tentare la via familiare e cercare di reclamare il suo posto di erede L’idea di Angelica in effetti è molto valida, un drago potrebbe davvero darti eredi più… draghi! commentò tirando bucce di banane ai servitori che si occupavano di Trevor Forse te e tua sorella siete l’unica cosa buona che ha fatto vostro padre! Vi metterò in linea di successione… se saprete guadagnarvelo! le due Draconis avevano infine conquistato pieni diritti sul proprio cognome, a patto che fossero riuscite a soddisfare la propria esigente matrigna La contea di Brughioro, pacifica oltremodo di solito, ricevette una spinta dall’ultima persona che gli eroi si sarebbero mai aspettati: Nithmeya. Deborah, nel suo peregrinare, fece leva sui suoi sentimenti e convinse la parente a spingere al massimo l’acceleratore sul regno in cui si stava facendo un nome Suppongo che con questo mi sarò guadagnata la tranquillità che mi merito osservò la tiefling, pur non potendo sorridere alle iniziative di Deborah Se mai avessi avuto la sfortuna di rimanere incinta e partorire una bambina… saresti il modello di figlia che più tollererei disse in quello strano rapporto zia-nipote. I Fiordi si mantennero distanti dal conflitto, funestati dal timore reciproco che un allontanamento dai propri territori avrebbe potuto esporre ogni feudo a possibili invasioni dei vicini, Riverstein in primis. Lakewood divenne l’unico posto in cui vennero coordinate le azioni, oltre a fungere da casa temporanea per le ninfe di Lagocristallo. Airona accettò il nome Eir, mentre Violara squadrò male Ragnar Te lo avevo detto come l’avrei chiamata, si vede quanto stai attento! E dire che lo avevi suggerito pure tu… è Sigrid! S-I-G-R-I-D! il trattamento ricevuto non rese facile il rapporto di Ragnar con la madre dei suoi figli, la cui lunga vita avrebbe portato avanti il rancore di quell’inganno (di certo non al pari di Winn’Ier, ma pur sempre di un inganno si trattava) per molti, molti anni, alimentata anche dal rapporto che il bardo intessè con Angelica e Astrid. Sebbene tale triangolo aumentò di certo il rispetto virile nei confronti del Bjornsson, lenì la reputazione delle donzelle che lo condividevano, in particolare della meno attraente Astrid che (nonostante le negazioni irritate dello scaldo) venne considerata spesso dagli uomini del nord come “la scudiera”, “la terza incomoda” o “quella per i periodi mensili della rossa più gnocca”. Silena e Levantia furono invece sorprese e deliziate dalle premure di Damien, il quale dopo il periodo passato con Rakayah era giunto al nord più simile a un contenitore vuoto che a un essere vivente, prosciugato di qualsiasi linfa vitale (e non solo). Silena, nella tradizione di Lagocristallo, decise di chiamare sua figlia Belladonna, mentre Levantia chiamò il suo piccoletto Scirocco Così se sarà bravo come il padre lo chiameremo semplicemente Rocco disse l’ingegnosa ninfa originaria di Scogliera Argento. Azalia avrebbe forse approvato qualunque decisione sul nome da parte di Shaun, anche se avesse chiamato loro figlio Ascharon o Il Sangue di Drago Precedentemente Conosciuto Come Paradiso Thorlum Non ti preoccupare C… amore mio! (termine che da ora in avanti avrebbe usato sempre) Ci rifaremo con il prossimo! disse saltando addosso al suo giovane amato. Il matrimonio con Luna non avrebbe cambiato i suoi sentimenti, lieta di aver finalmente trovato il suo personale Clint, che di cognome facesse Marsh o meno. La Savana fu l’ultimo posto in cui i viaggiatori seppero trovarsi Malik e Kat, fuggiti dagli orrori della guerra dopo che il possibile futuro principe dei lucertoloidi offrì i propri soldi a beneficio dei guerreggianti. Pur incerti sul rapporto di amicizia che si era creato tra i due, essi furono concordi nel dare il massimo per impedire che i problemi delle terre desertiche si scatenassero anche sugli alleati, la chioma della ninfa o lo scaglie di ottone l’ultima cosa che gli schiavisti o gli orchi avrebbero visto prima di perire. Pur contro una alleanza ora ben più solida e forte, Frondargentea non si arrese, iniziando una guerra che durò più di un anno, nel quale le forze alleate furono in grado di reclamare ogni centimetro perduto e ricacciare gli elfi all’interno dei loro confini. I tentativi del rinato Ordine Sinaptico, sempre foriero di loschi piani, fu sventato a priori da quella che fu definita come l’unica succube capace di salvare una persona e poi fare sesso con lei fino a lasciarla quasi morta. Il loro leader, l’incubus Jackpit che aveva preso per anni le sembianze di Mordecai per perpetrare i propri piani, li vide sventati ad opera della figlia. E sebbene la speranza di una sortita venisse resa difficoltosa dalla magia selvaggia lì presente, le forze alleate si spinsero all’interno del territorio elfico e metà di Frondargentea, compresa Mael Thalor, furono conquistate prima che Fhaornik Ravacyne, ex governatore di Mylmanor, guidasse un subdolo colpo di stato e prendesse il controllo del popolo elfico, firmando subito una resa che cambiò in buona parte il volto del nord del Continente Occidentale: I territori orientali di Frondargentea fino a Neslean, Illelthyr e Mylmanor passarono sotto il dominio di Glantria, mentre le terre a partire da Mael Thalor fino al mare furono concesse alla Lega di Ilitar che rinominò la nuova contea come Selvania. Tale territorio sarebbe stato gestito dalla casata Benckerdoff pro-tempore, in attesa che gli eventuali figli di Eoliòn e Demetrius fossero sufficientemente numerosi e divenissero adulti a sufficienza per gestirli. Ciò che rimaneva a Lagocristallo fu riconsegnato alle ninfe, che ebbero in concessione un raddoppio delle loro terre nell’area boschiva di confine. Le città elfiche furono messe sotto la gestione di Vassilixia Draconis. Molte nutrie accorsero verso tali province, la principessa che concesse loro diritto di voto e possibilità di sposarsi con chi volevano nella più assoluta e unanime perplessità generale. La sete di vendetta di Dorian parve placata solo in parte ed egli cambiò il motto della sua casata per meglio riflettere il suo nuovo spirito in “Giustizia o Morte”. Egli, in compagnia della sua folle sovrana, si guadagnò un timore reverenziale e qualunque straniero si sarebbe approcciato loro con titubanza (in particolar modo nei confronti delle nutrie di Vassilixia), sebbene sotto il suo regno i confini raggiunsero la loro massima espansione nella storia e i cittadini non si videro affossati di tasse o leggi ingiuste, se non un forte inasprimento delle pene per crimini gravi, che prevedettero leggi simili a quelle del contrappasso. L’unico che non abbassò mai il capo, ma lo sollevò sempre con fierezza, fu Sovrano Nero che dopo aver disertato da Astrid (nonostante il suo inasprimento) offrì i propri servigi a un perplesso Dorian che lo prese come sua regal cavalcatura. Molti furono i piccoli criminali schiacciati senza pietà sotto i suoi zoccoli. Il nuovo Signore delle Fronde Fhaornik, dopo aver stabilito per breve periodo la capitale a Nyrenneas, spostò la capitale nell’entroterra nordico. Il popolo elfico ottenne da quella storia una pessima nomea, che la accompagnò nei decenni a venire. Le atrocità compiute nei campi di lavoro che vennero trovati furono considerate abominevoli anche per gli standard demoniaci: i prigionieri erano costretti a vivere anche in trenta-quaranta in piccole e sudicie capanne in fango secco e paglia, con scarsa ventilazione e riscaldamento, costretti a turni di lavoro tutti i giorni per quindici ore al giorno, donne e bambini compresi, per poi seguire obbligatori corsi di “educazione ideologica”, la cui lezione andava imparata a memoria pena la privazione del sonno. La malnutrizione, le violenze, le torture e le esecuzioni erano all’ordine del giorno ed uno dei primi a pagarne fu Efraym Al Rasul, catturato e inviato in uno dei campi dopo tre round da quando aveva lasciato il gruppo. Winn’Ier fu rinvenuto come l’ombra di sé stesso, ormai ridotto a uno scheletro vivente e sopravvissuto solo in virtù della sua sovrumana resistenza e dalle pronte cure del miglior guaritore a disposizione, l’evangelista Forgrim (il che sottolineò la necessità di formare maggiori sacerdoti nell’immediato futuro, a giudicare dalla penuria). Il De Puh fu uno dei pochi trovati vivi, in molti campi di lavoro i prigionieri vennero uccisi sommariamente poco prima dell’arrivo dei liberatori. Di fronti a tali atrocità molti paesi iniziarono a rifiutarsi di trattare con gli elfi e le difficoltà di ricostruzione, uniti alla vicinanza con i territori dei troll, portò a un impoverimento dell’antica e orgogliosa civiltà che aveva dichiarato guerra a un intero continente. Nonostante ciò, molti gruppi dissidenti fomentarono rivolte all’interno delle città conquistate e la xenofobia durò a lungo in quelle terre. Anche prima del termine della guerra, comunque, i giovani realizzarono la loro realtà Pur con i loro sforzi, essi non erano stati all’altezza dei loro genitori Essi sentirono di aver deluso loro stessi più di loro, ma cercarono di rimediare Sebbene la morte di Ciradyl sarebbe rimasta il loro cruccio, essi continuarono Fu così che il viaggio dei figli degli eroi giunse alla fine… almeno fino ad allora Nella zona nord del Continente Occidentale, i combattimenti continuarono Ci furono altri spargimenti di sangue e molti vissero e morirono Così come avevano sempre fatto, anche decenni prima Perché la guerra, la guerra non cambia mai FINE
  18. DM I tentativi di diplomazia per scongiurare la guerra lasciarono il posto a una corsa agli armamenti, inevitabile presagio di ciò che accadde in seguito. Il regno di Frondargentea passò alle armi e i confini all’interno della Foresta dell’Arbusto Nero ne pagarono le conseguenze. Lagocristallo e il Borgo di Foglia NuovaTM (dove spira il vento di nuove avventure) vennero attaccati in quella che gli elfi cercarono di gestier come una “guerra lampo”. La decisione di spostare la corte di ninfe a Lakewood si rivelò saggia e nessuna di esse venne catturata, sebbene quasi tutti coloro degli ostinati che rimasero a difendere il lago o la città nel bosco perirono o furono fatti prigionieri per essere portati verso i temuti campi di lavoro elfici. La caduta di Lagocristallo segnò un capitolo indelebile nella storia delle ninfe di Glantria: gli elfi, ormai perso ogni contatto con la natura, bruciarono gli alberi e inquinarono la pozza sacra dissacrandola per sempre. Il Borgo di Foglia NuovaTM (dove spira il vento di nuove avventure), già indebolita dall’attacco dei giganti delle settimane precedenti, venne rasa al suolo, gli uomini uccisi e le donne (compresa Placida) fatte schiave. Attaccata direttamente nei suoi domini, Glantria dichiarò guerra a Frondargentea, pur essendo evidente che il regno dei Von Gebsatell fosse in svantaggio numerico, nel momento in cui il regno dei Glynrora non emergeva da una guerra come successo per il resto del Continente Occidentale. Ciò portò inizialmente Scogliera Argento a dichiararsi neutrale e solo Lakewood, per i Fiordi, offrì la sua modesta alleanza. Nei Fiordi Nemmeno dai nani di Huruk-Rast giunsero aiuti attivi in guerra: re Dervagar rimase in attesa, su suggerimento della regina Felda Bronzopinta, in attesa di verificare la situazione dopo i primi mesi di guerra. La proposta di matrimonio tra Eoliòn Von Gebsatell e Demetrius Mac-Tir venne accettata, con la condizione che la mezza-celestiale raggiungesse il suo sposo a Garnia. Data la sicurezza che potevano garantire i signori della nazione principale della Lega di Ilitar, la piumata Von Gebsatell potè godere di un condotto sicuro in attesa di ufficializzare il proprio matrimonio. In compenso, sempre da Garnia, Winn’Ier de Puh giunse a rinforzo, la tensione e l’attesa salirono nelle prime settimane di conflitto mentre lo sguardo volgeva verso sud. Se Augustus Mac-Tir si trovò a gestire una platea di proteste dai suoi feudatari circa la possibilità di un ingresso in guerra, in uno dei feudi si consumò una serie estenuante di trattative per ottenere aiuto da uno dei più potenti alleati a disposizione: Acquastrino. Ad Acquastrino Derbel Von Gebsatell abdicò verso la fine dell’anno 1020, lasciando di fatto la corona al figlio Dorian, il quale ricevette quindi il beneplacito per sposare Vassilixia Draconis di Acquastrino, che divenne quindi principessa di Firedrakes sostituendo Marie Antoinette Ivarstill nel suo ruolo. I due giovani ebbero modo di coronare il loro sogno d’amore, sebbene in un momento molto duro per la nazione che richiedeva decisioni importanti. In molti ritennero che passare il potere a un ragazzo non ancora maggiorenne si sarebbe rivelato un grosso errore, specialmente quando uno dei suoi primi provvedimenti consistette nella rimozione di Oceiros dal ruolo di ciambellano. I detrattori si sbagliarono: forte del suo maggiore polso, e affiancato da una principessa dal carattere simile a quello di sua madre, Dorian guidò la nazione in guerra con decisioni coraggiose, mostrando più polso del padre. Gli eventi di Frondargentea, tuttavia, lo avevano comunque segnato e lo spirito lunatico della sua consorte (reliquia forse dell’instabilità genetica familiare) non furono in grado di fermare la sua lenta deriva verso un uomo spietato e cinico come sua madre. Il suo amore per la moglie, i genitori, i suoi sudditi e coloro che gli erano vicini era grande, ma altrettanto grande divenne la sua crudeltà con i nemici. Se gli elfi si resero protagonisti di orrori, quali l’uso di fuoco e sostanze chimiche sulle popolazioni, Dorian rispose con mezzi altrettanto feroci. Racconti delle torture perpetrate ai prigionieri elfi cominciarono a circolare per Firedrakes, compreso l’invio di carri a Frondargentea colmi dei corpi smembrati, il giovane Dorian che ricevette presto il titolo di Dorian il Senza Pietà, famoso per il cinismo con cui rispondeva ai crimini altrui senza concedere alcuna grazia o possibilità di trattativa. Malik Al Rasul non ebbe difficoltà a raggiungere la propria terra di origine, salvo scoprire che Efraym non era riuscito a tornarvi. Kat Po lo accompagnò come rappresentante del suo popolo, conoscendo infine il suo altro fratello e le sue sorelle, salvo scoprire però che la Savana non poteva aiutare il nord. Nella Savana I mesi passarono e, mentre si iniziava ad organizzare il matrimonio tra Demetrius ed Eoliòn, la guerra proseguì con gli elfi che vennero fermati, grazie all’aiuto dei soldati di Acquastrino (e quei due gatti di Lakewood) nella loro avanzata dopo la conquista di Covo del Tarrasque. La superiorità bellica degli elfi di Frondargentea fino ad allora si espresse nell’uso di magie mai viste prima nel Continente Occidentale, perorata da maghi avvezzi a usare magia nelle condizioni peggiori di tutta Arth e ora liberi di scatenarsi liberamente, sovrastando qualunque altro incantatore possibile. Gli ex eroi cercarono di fare del loro meglio, ma non tardò a giungere la triste notizia della cattura dell’anziano avventuriero Winn’Ier, ormai meno forte di quanto lo fosse stato nello splendore dei suoi anni, sebbene pare che egli fu tenuto vivo per impedire investimenti monetari per il suo ritorno. Il regno di Arcoria si limitò a difendere i suoi confini, Jean-Philippe Ivarstill infastidito dal soppiantamento subito dalla figlia e sostenuto fermamente dai suoi vassalli in una guerra di attesa. Si sarebbe mosso solo una volta ottenuto l’ordine da parte di re Mac-Tir. Amici stretti degli Ivarstill, e loro parenti in parte, i Benckerdoff di Picco del Merlo fecero altrettanto. A sud di Glantria gli unici divertimenti noti furono quelli di Rakayah. A Primarosa Brughioro rimase cheta. Come Shaun Draconis ebbe modo di scoprire, la nazione dei Bistefani che confinava con la Savana doveva difendersi dai pericoli che infestavano la nazione selvaggia. Alla sua corte in compenso era giunta una figura nuova, quella di Nithmeya Lacroix, che stava guadagnando consensi grazie al suo fascino, il suo modo di porsi nei dialoghi e la sua capacità analitica. Nascite X tutti
  19. DM Le teorie di Mulroht, Angelica e Damien non furono del tutto respinte dai Draconis E’ possibile disse Clint Ma non ci ripongo molte speranze. Non abbiamo indizi, né richieste di riscatti, niente nel momento in cui ella è la persona più importante a Frondargentea dopo il sovrano. Se l’intento di Mordecai era scatenare il caos, pur in parte, temo vi sia riuscito le parole dell’eroe furono appena ascoltate da Dorian, che strinse la mano di Vassilixia ma non rispose alle sue parole, pur cariche di speranza. Qualcosa sembrava essersi spezzato nel diciassettenne che portava sulle spalle il peso del futuro di Glantria. La presenza di Melaxes passò inosservata quando la vicinanza di Vassilixia a Dorian, ma soprattutto quella di Luna a Shaun, vennero notate dai capostipiti di Acquastrino: Clint osservò entrambi i figli con un largo sorriso, felicità e sollievo, mentre il livore e il sospetto si fecero strada nel volto della Duchessa di Acquastrino Vassi, cara… no, alla fine il padre di Dorian non ha scelto tua zia… sono tutti dei poco-di-drago… Shaun, hai una ninfa attaccata al braccio… ce le aveva anche tuo padre… disse a dentri stretti. Fu in quel giorno di lutto che vennero gettati i semi per il cambio di rotta dalle tradizioni dei Draconis. I pochi coraggiosi che si fecero avanti per porgere le loro condoglianze, ebbero modo di accedere alla sfarzosa sala del trono di Lathlaeril Glynrora. Ben lontano dallo stereotipo del sovrano elfico splendido e dai lunghi capelli biondo platino, egli era castano ed obeso, in un lutto fatto di lacrime e grida pur nel mezzo delle ricchezze e delle splendide concubine di cui si circondava La mia Ciradyl! gridava spesso, le grasse guance simili a mortadelle rigate di lacrime. L’aspetto goffo però non nascondeva, in quel momento di lutto, la perfidia del tiranno di Frondargentea, che pur accogliendo in maniera garbata le parole degli ospiti, sembrava mischiare il dolore a un’altra pesante emozione: l’ira Maledetto tiefling! Maledetti siano tutti gli stranieri! urlò, lanciando via vassoi di cibo e ordinando l’uccisione di una cinquantina di prigionieri La mia piccola era troppo buona, voleva aiutare ed è morta! Io non farò lo stesso errore! disse graffiandosi il viso con le dita paffute Accetto il vostro cordoglio, nobili giunti da lontano. Potete tornare nelle vostre terre, Frondargentea non ha più bisogno di voi! Lasciate questo padre a piangere la sua figlia perduta! I giovani studenti ebbero infine modo di ripartire per l’Istituto Von Gebsatell, il luogo da cui erano partiti. Non nella vittoria, ma nella sconfitta, essi si lasciarono alle spalle Frondargentea, la terra elfica che viveva sotto un infido regime, gli alberi ciclopici che scossero le proprie chiome in quel cielo grigio come a salutarli mestamente mentre essi tornavano nelle loro terre, dove la libertà era il valore tenuto in maggiore considerazione. Sophia Von Gebsatell, ad attenderli al ritorno, non cercò di incolparli, ma pronunciò un discorso nel quale li ringraziò per aver provato a fare del loro meglio, quando molti altri se ne sarebbero fregati Il valore non sta nella vittoria, ma nel coraggio di chi decide di combattere quando non è costretto concluse. Dorian si congedò loro per tornare quindi a palazzo Voglio pensare che questa tragedia mi ha permesso di conoscere una persona importante. Ma mentirei, siete tutte persone che hanno fatto tanto per me e non lo dimenticherò. Potrete sempre trovare la porta del mio palazzo aperta salutò i viaggiatori, raccomandando Vassilixia di come avrebbe parlato ai suoi genitori molto presto. Coloro che avessero voluto continuare a studiare avrebbero potuto riprendere i loro corsi, sebbene sarebbe dovuto essere imperativo decidere che cosa fare di Melaxes, la cui origine era stata per il momento tenuta segreta ai sovrani di Acquastrino. Nelle immediate settimane a seguire, comunque, la situazione parve precipitare. Con la morte di Ciradyl Glynrora, anche l’ultima speranza di una felice cooperazione con il regno di Frondargentea venne perduta. Accecato dall’ira per la perdita della figlia, il Signore delle Fronde indì una vera e propria crociata contro i non-elfi che avevano lo avevano privato dei figli, ordinando esecuzioni sommarie anche a danno degli stranieri residenti nel territorio. Gli ambasciatori vennero richiamati presso i propri paesi di origine e le ninfe di Verderovere, compresa la sibillina Diamante, lasciarono la sempre più oscura Frondargentea per dirigersi verso i confini nord e oltrepassare le montagne per raggiungere i Fiordi Occidentali. Il regno di Glantria denunciò pubblicamente lo scandalo, minacciando pesanti sanzioni, ma la famiglia reale di Firedrakes rimase inascoltata. Lagocristallo venne però allertata, invitando le ninfe a lasciare il loro territorio sacro vista la vicinanza con i confini elfici, allo stesso modo del Borgo di Foglia NuovaTM (dove spira il vento di nuove avventure) e Pescalia. La minaccia di una guerra iniziò a profilarsi e le lezioni furono sospese in via precauzionale. Veldrada chiese un parere alla figlia, colei che un giorno avrebbe dovuto prendere il suo posto e chiese a tutte le ninfe possibili la loro collaborazione per difendere in ogni caso la loro razza, laddove molte di esse avrebbero in futuro avuto figli, Silena in primis (ella avrebbe infatti partorito molto a breve). Se Glantria piangeva, Acquastrino non rideva. I già soli sospetti sugli interessi amorosi dei figli iniziarono ad alimentare una certa tensione tra la duchessa e il suo consorte, che esplosero in una poderosa lite quando Dorian chiese ufficialmente la mano di Vassilixia. Dopo il terzo Ti posso dare Angelica! O Azuria! O tutte e due, per quello che mi importa! Clint Draconis perse la pazienza e disse la sua su cosa poteva farci Calixtria con le sue unioni incestuose. Il clima si fece rovente e una fitta serie di tiri di diplomazia vennero lanciati per sostenere l’una e l’altra parte in quella che poteva essere una frattura familiare senza precedenti. Voci di palazzo dissero che l’ex eroe Oceiros fu visto fare spesso capolino da dietro l’angolo. Prima di quando non sarebbe stato opportuno, per dei ragazzi della loro età, essi furono chiamati a prendere personali decisioni che avrebbero potuto decidere i loro anni a venire. X tutti
  20. Capitolo Sei – L’ultima speranza è stata perduta Clint Draconis, in gioventù, era sempre stato considerato un uomo molto attraente, molto simile per fascino al padre che non aveva mai conosciuto, i bei tratti del viso accentuati dalle scaglie color argento. Per quanto buona parte dei suoi figli fosse stata concepita da splendide ninfe, era indubbio che il corredo genetico paterno avesse avuto un ruolo importante nella nascita di creature splendide quali Angelica, Azuria, Vassilixia e Shaun. Ormai alla soglia della cinquantina, Clint cominciava a mostrare i segni dell’età, tra cui qualche ruga, un certo accentuamento dell’argento nei capelli e un po’ di pancetta. Quando i giovani si avvicinarono presso il palazzo reale per sondare il terreno, alla ricerca di qualunque cosa potesse fugare la notizia che avevano ricevuto, non fu difficile riconoscerlo fuori dall’ingresso mentre chiacchierava in maniera confidenziale con lady Ivarianna Velleri, margravio di Scogliera Argento. La signora del regno confinante a sud portava più che dignitosamente la proprià età, tenendo corti i capelli mentre le poche rughe sul viso le davano un tono di maturità che si coniugavano con i suoi occhi azzurri e il suo status (Apparenza 12). Vicino a lei si trovava una giovane ragazza bionda e graziosa, dal fisico molto esile, dai lunghi capelli dorati e dagli occhi azzurri, un fiore appena sbocciato (Apparenza 13). Non vi fu bisogno di presentazioni nel riconoscere in lei Dianaluna Velleri, la figlia del margravio Ivarianna e sua erede al trono. Ma non furono né la Velleri, né il duca consorte a notare per primi l’arrivo della comitiva studentesca VASSI! gridò la voce di Calixtria Draconis, alzando le mani al cielo come in un ringraziamento prima di raggiungere l’unica figlia legittima. Un tempo una donna di grande fascino (per chi avesse guardato oltre la metà del suo viso coperta di scaglie verdi), la duchessa di Acquastrino aveva mantenuto il fisico armonioso e le curve al posto giusto (Apparenza 15). Tuttavia, in accordo con le voci che circolavano da tempo nei salotti nobiliari, la donna aveva mostrato nel tempo crescenti segni di incuria: ella non sembrava infatti curarsi dei capelli bianchi, il suo trucco non era preciso laddove il rossetto verde sbavava sul lato sinistro, le unghie smaltate erano spesso mangiate, si lavava a giorni alterni nella convinzione che farlo più spesso avrebbe danneggiato le sue scaglie color smeraldo. Inoltre, da qualche mese, non andava più in giro senza il suo animaletto da compagnia: una nutria che teneva in braccio come avrebbe fatto come con un neonato. Il ratto di palude squadrò i viaggiatori, per poi soffiare in direzione di Ragnar Buono Trevor! lo ammonì la padrona, prima di raggiungere la figlia e controllare il viso Piccola mia, che accidenti ci fai qui? Stai bene? Hai mangiato? Sei incinta di Shaun? domandò in quella che era la classica serie di domande che rivolgeva ogni volta alla figlia, gli occhi dilatati mentre osservava il viso della figlia. Solo dopo averla controllata per bene, riservò un briciolo di attenzione al resto dei Draconis Shaun, Angelica. Ditemi che accidenti è successo- Erano in missione, cara. Te l’ho già detto disse Clint Draconis, lanciando un’occhiataccia alla moglie e i suoi vizzi, raggiungendo il gruppo. A differenza della consorte, egli fu caloroso con tutti i Draconis, abbracciandoli ad uno ad uno, commosso e sollevato dal vederli vivi. Al contempo, avendo conoscenza di molti degli altri viaggiatori, fu felice di salutare anche essi, mantenendo una distaccata educazione con Deborah e Damien (quest ultimo sentì piovere su di lui lo sguardo di Calixtria, che iniziò a fissarlo come intenta a studiarlo) Credo che ci sia molto da raccontare, più di quanto non avremmo potuto fare anche con tutti gli Inviare di questo mondo esordì, in tono formale come sempre La situazione si è evoluta da quando mi avete avvisato due giorni fa. Non me la sentivo di lasciare in pericolo i miei figli, così ho parlato prima con il Signore delle Fronde, quindi con un comandante che viaggiò con alcuni miei ex compagni di viaggio, Dravicov. Non ci eravamo conosciuti molto, ma era un tipo onesto e sapevo di potermi fidare di lui più di qualunque altro ufficiale. Per farla breve, nel corso del giorno successivo abbiamo indagato con discrezione e sono riuscito a smascherare i generali traditori. Quando il re ha ordinato la loro esecuzione sommaria, si è scatenato il finimondo: le spade sono state sguainate e Zaleria stessa è intervenuta per cercare di farci fuori Calixtria sorrise compiaciuta Ma non poteva nulla contro la famiglia più potente di Arth Clint sollevò gli occhi al cielo, come se l’affermazione della moglie si basasse su una certa esagerazione dei fatti Alla fine siamo riusciti a sconfiggerli, ma Mordecai è scappato nei sotterranei. Il Signore delle Fronde ha mandato tutti gli uomini possibili per raggiungerlo, ma non ero sicuro di unirmi a loro finchè poi ieri non mi avete detto ieri che Ciradyl era lì prigioniera! Clint scosse la testa Purtroppo ho preferito cercare di far parlare i prigionieri, ma nessuno di loro conosceva i dettagli di dove fosse Ciradyl Calixtria fece spallucce. Il duca consorte tornò a rivolgersi ai giovani Quello che so essere successo è frutto dei rapporti che mi hanno dato. Quando lo hanno raggiunto, presso un affluente sotterraneo di magma, Mordecai si è teletrasportato via. Penso abbia aspettato fino all’ultimo, ma alla fine vicino alla lava è stato trovato il vestito di Ciradyl. Suppongo l’abbia uccisa quando ha capito che non poteva più fare nulla. Non so perché non l’abbia portata via con sé, ma ormai ciò non ci è più di utilità riportò con tono amaro Clint Se lo avessi saputo prima… o se foste giunti prima… il Draconis scosse la testa Ma non possiamo accusarci a vicenda. Il Signore delle Fronde è alla sua sala del trono, se vorrete porgergli le vostre condoglianze. La morte di quella che le ninfe di Verderovere avevano definito “L’ultima speranza di Frondargentea” aveva lasciato molto scosso il futuro principe di Firedrakes, il quale tuttavia non si nascose dietro le schiene dei presenti e si avvicinò ai regnanti di Acquastrino Duchessa Draconis, Duca… esordì con un cenno del capo a Clint, prima di riportare la sua attenzione alla regnante E’ per me un onore e un piacere reincontrarla, vorrei cogliere l’occ- Calixtria lo interruppe con un gesto della mano Oh, suvvia Dorian, non essere così formale! Sembra quasi tu debba chiedermi una figlia in sposa ridacchiò, per poi dilatare gli occhi Oppure è così? E’ Angelica, vero? esclamò cercando la figlia illegittima Andava benissimo anche Azuria, eh! Preferisci ritirarla qui o preferisci la consegna a domicilio? La spedizione è gratuita domandò con una insolita gentilezza. Ma pure l’illusione di realizzare uno dei suoi sogni proibiti, maritare una delle sue figlie minori con un potente regnante, potè sconvolgere le sue priorità come un’altra presenza. Presenza che quando fu notata portò la duchessa di Acquastrino a farsi strada tra i viaggiatori con sguardo rapace, spostando Damien (a cui lanciò ancora un’occhiata sospettosa, come se provasse uno strano senso di deja vù), Malik (Belle scaglie! commentò) e Forgrim prima di raggiungere colui che aveva attirato la sua attenzione: Melaxes. Trevor la nutria annusò il sangue di drago rosso, per poi ringhiare… in direzione di Ragnar Buono tesoro lo rassicurò Calixtria, che quindi si rivolse al nuovo arrivato E tu chi saresti? Certo non un poco-di-drago… Melaxes sorrise Ciao, io sono Melaxes! Bel ratto! la duchessa cercò una risposta nei volti dei presenti. X tutti
  21. DM X chi effettua tiri Le notizie ricevute dalla famiglia Draconis furono l’unico motivo di reale preoccupazione della giornata, se si escluse il momento in cui Deborah cercò di evocare le dimore per la notte. Al primo tentativo un drappo di oscurità calò sugli occhi di tutti i presenti, talmente fitta da non potervi vedere attraverso nemmeno da parte di creature avvezze all’oscurità come Mulroht. Sebbene i tentativi successivi si rivelassero un successo, l’ultimo ebbe una leggera scarica e Deborah si ritrovò a schivare un involto farinaceo con una salsa biancastra, salmone e quelle che sembravano strisce di frutta all’interno. Quell’aborto culinario finì a terra, insozzando il verde di Frondargentea con la sua presenza, un vero e proprio cancro proveniente dai Reami Oscuri, dove solo la follia poteva partorire simili “razioni”. L’alba del giorno seguente si preannunciò funesta, il cielo grigio sopra le teste dei viaggiatori, la prima volta che vedevano le nuvole approssimarsi sopra il regno elfico. Il silenzio accompagnò quella giornata, fino a quando nel tardo pomeriggio, quando era ormai sera, giunsero a Mael Thalor. Ivi Ragnar tentò di lanciare un incantesimo, ma il caos che pervadeva l’area fece in modo che il suo dweomer svanisse nel nulla lasciando dietro di sé solo un fastidioso odore di piedi. La capitale elfica era maestosa nella sua dolce architettura e le alte torri scavate nel legno e nella pietra, che si innalzavano come giganti volti a competere con gli alti alberi del cuore della foresta. I templi di Varnia Gilmadrith e Corellon Larethian erano sfarzosi e presieduti ad ogni ora, gli eleganti mercati e le botteghe numerosi e carichi di possibilità. I luoghi di pernottamento erano di meno, ma molto frequentati erano i bagni pubblici, all’interno dei quali sorgevano terme naturali per le quali la capitale era famosa rispetto alle altre città del regno. Alucard potè subito ipotizzare la presenza di fiumi di magma sotterranei e iniziò a stilare una lista di luoghi che potevano essere collegati, per antichità, a quella del palazzo reale che titaneggiava sul resto. Tuttavia fu chiaro ai viaggiatori che qualcosa non andava. Quel giorno non vi era un solo sorriso tra gli abitanti, solo tristezza e cordoglio. I negozi erano chiusi, le bandiere dei templi a mezz’asta. Solo le attività essenziali erano aperte, svolte con il cuore gonfio di chi stava vivendo un momento molto triste. Il motivo di quella scarsa attività non era una pandemia, bensì un lutto: la principessa Ciradyl era morta. I giovani eroi erano giunti troppo tardi. Pur avvezzo alla morte e alla guerra, Dorian si portò una mano al viso e iniziò a singhiozzare. Egli non era riuscito a mantenere la promessa di salvare la sua amica.
  22. DM x chi effettua tiri Le precauzioni di Deborah Borealis circa l’approvvigionamento riscossero un certo successo, laddove buona parte del gruppo non disponeva di sistemi magici per nutrirsi ed abbeverarsi Grazie Deb! disse Melaxes con un sorriso, unico del gruppo a non mostrare alcuna preoccupazione in quella che sembrava per lui solo una strana gita. Anche Dorian si mostrò grato per il pensiero della Borealis, che ricevette un suo sostegno nel momento di raccogliere la legna Ti aiuto io! disse accompagnandola, dopo aver trattenuto a stento un sorrisetto alle parole di Alucard…. per quanto fosse sulla stessa linea di pensiero di Vassilixia, circa l’uso di una giustizia sommaria e rapida per mezzo di mezzi magici e non. Il futuro principe tenne le sue distanze da Mulroht, così come la sera quando i due si dedicarono ad attività diverse, il duergar che realizzò un’altra delle sue miniature in legno. Furono articolati vari piani circa l’ingresso della città, che distava tuttavia ancora più di un giorno di marcia. Prima della notte, la strega del terrore del gruppo cercò di evocare un’ulteriore dimora dimensionale, che al secondo tentativo (nel corso del primo si sentì un forte Tamugno! rimbombare nella piccola zona) riuscì permettendole una notte in totale privacy. La notte passò tranquilla (e al sicuro) per tutti i viaggiatori, i cavalli unici testimoni della tranquillità notturna di Frondargentea nei pressi delle vie principali. Quando il dì seguente il grosso gruppo si rimise in viaggio, prendendo la larga via verso nord, il gruppo potè notare in lontananza, sporadicamente, alcuni piccoli insediamenti di contadini e allevatori elfi, piccoli villaggi fatiscenti che sorgevano tra i ciclopici alberi e la cui popolazione si preoccupava a malapena dei viaggiatori, più preoccupata di riuscire a guadagnarsi di che vivere con il loro duro stile di vita. Non che i giovani fossero in gita: una crescente tensione si fece strada tra di loro, consci di dover aspettare nuove da parte dei capostipite della famiglia Draconis. La sicurezza ostentata da Clint Draconis sorgeva dalla poca conoscenza dei fatti approfonditi: dai poteri di Zaleria al machiavellismo della congiura, passando per l’ostinazione e la tirannia di un sovrano quale era il Signore delle Fronde, il cui regime aveva reso il popolo soggiogato e l’esercito una frusta nelle sue mani per il mantenimento di un controllo assoluto in cui l’unica libertà esistente era quella della magia selvaggia, un altro forte punto a sfavore per chi, dotato di magie, giungesse in quelle terre rigogliose di verde. Fu verso il tardo pomeriggio, quando ormai mancava poco più di un giorno di viaggio, che Shaun venne raggiunto dalla voce della sua matrigna Calixtria Ti ho detto che ho capito come lanciarlo, Clint! Certo, perché parla quello che sa sempre come comportarsi, vero? Ricordami cosa è successo a Shendilavri- il messaggio si concluse lì, accompagnato da un breve silenzio che pervase il gruppo di studenti. Ma il silenzio durò poco quando un secondo messaggio raggiunse Shaun Abbiamo risolto, Lathlaeril ascoltato tuo padre. Congiurati affrontati, ufficiali traditori ed Elidyr arrestati. Zaleria morta. Mordecai scappato nei sotterranei. Guardie lo braccano. Raggiungeteci a corte. Il messaggio riportato da Shaun era carico di notizie più che importanti, tali anche dopo che Shaun udì un Visto? Fatto! Ora caro andiamo in camera, che quello sbudellare mi ha fatto venire voglia. Magari è la volta che diamo un fratellino a Vassi- Dorian strabuzzò gli occhi per qualche secondo, cercando di realizzare la situazione che era stata presentata in quelle venticinque parole (quelle di mezzo, non le ultime venticinque). Quando ciò avvenne, reagì trasecolato alla notizia con un ben poco salottiero Ma che c***o? lo sguardo che cercò subito quello dei compagni con cui aveva stabilito un buon rapporto (vale a dire tutti tranne Mulroht). Infine si rivolse a Vassi, come a cercare una conferma sulle risorse dei suoi genitori. x tutti
  23. DM X chi effettua tiri Vaiara si diede disponibile a far recapitare delle lettere presso l’Istituto Ci vorrà un bel po’ per evitare controlli sul contenuto, visto il blocco delle frontiere avvisò, dopo che Vassilixia ebbe trascritto ciò che intendeva comunicare. L’ambasciatrice del Katai promise comunque tutto il suo impegno per tale operato, per poi augurare un buon viaggio agli avventurieri, che avevano preso come destinazione Mael Thalor stessa. Nithmeya non si unì ai saluti calorosi che l’ambasciatrice rivolse loro, limitandosi a un lieve cenno del capo nei confronti dei Decanti/Borealis/Bjornsson Mi dispiace che le circostanze non sono state delle migliori, ma spero potremo reincontrarci in momenti più felici commentò Certo che è ironico il destino, da come ero la prima volta che incontrai uno dei vostri genitori, mi ritrovo oggi ad aver dato una mano ai figli… Per la prima volta, da quando erano giunti a Frondargentea, il gruppo si trovò a percorrere una delle strade principali del nord del Continente Occidentale, la via del Mercante che traversava Glantria fino ad arrivare lì, nei margini sud di Frondargentea. La via era molto più larga che a nord, capace di ospitare anche tre carri che avessero proceduto affiancati. Eppure il traffico non era molto, dimostrazione che quella strada avveniristica altro non era che un egocentrico sfoggio di capacità edili in una terra oppressa dal giogo della famiglia Glynrora. Il poco traffico, d’altro canto, si rivelò molto vantaggioso per i viaggiatori, che nella strada battuta poterono far pieno sfoggio delle loro cavalcature (Sovrano Nero tra tutti si distinse per la propria resistenza), procedendo spediti in un viaggio che avrebbero stimato durare solo due giorni e mezzo e che li avrebbe condotti nel cuore del regno elfico, la capitale Mael Thalor. Quando giunse la sera, essi si accamparono nei pressi del crocevia, dove la strada procedeva a sud attraverso il Percorso 28 per uscire da Frondargentea e raggiungere Scogliera Argento, mentre a nord proseguiva verso Mael Thalor. I compiti non erano ancora stati assegnati, il fuoco non era stato acceso e nessuno aveva ancora discusso della cena, ma l’urgenza di contattare i nobili parenti dei Draconis e dei Von Gebsatell, resasi pressante durante il viaggio, ebbe il sopravvento. Deborah fu lesta nell’issare le dimore extraplanari, per uso delle fidate corde in proprio possesso, mentre Shaun scoprì i vantaggi della comunicazione senza magia selvaggia. Fu nella tranquillità della dimora extraplanare che egli inviò i messaggi concordati nel corso della giornata, per poi ripetere ciò che il genitore diceva in diretta, a beneficio dei suoi compagni assiepati attorno ad ascoltare. Sophia Von Gebsatell non tardò a rispondere, una volta che venne raggiunta dal messaggio di Shaun Mamma di Celeste mi aveva aggiornata. Ma la situazione è grave. Contatterò subito il Signore delle Fronde. Ottimo lavoro, voi cercate di stare al sicuro. La voce preoccupata di Clint Draconis, padre di sangue di Shaun, raggiunse il giovane Chi è Zaleria? Dove siete? Non sapevo che Mordecai fosse vivo, né di una congiura di Elidyr. Rispondi presto La mancanza di un secondo inviare non passò comunque inosservata a lungo, dato che poco tempo dopo sempre Shaun venne raggiunto da un’altra persona SHAUN DRACONIS! rimbombò nella sua mente la voce di Calixtria Draconis Sto lanciando un inviare per contattarti, ma potrebbero esserci dei problemi con la magia selvaggia di questo luogo, quindi siediti e ascolta quello- il messaggio finì lì. Tuttavia ciò non era dovuto a un melodrammatico espediente Rieccomi, mi ero dimenticata del limite di venticinque parole disponibili per ogni lancio disse Calixtria qualche secondo dopo Lasciamo perdere, dove ero rimasta? Ah, sì come stavo dicendo ascolta bene… Qualche secondo dopo la voce irritata della duchessa di Acquastrino raggiunse nuovamente il giovane ex promesso di Vassilixia …STUPIDO INCANTESIMO! Come diavolo è possibile formulare un discorso comprensibile con sole venticinque parole? Se mai troverò colui che lo ha inventato giuro che-- La quarta volta in cui venne raggiunto dall’incantesimo, Calixtria fu più coincisa Tuo padre mi ha detto tutto. Parlerà al re, sa come fare, non per niente siamo ancora sposati quindi di seguito disse Ok, sono diciotto parole. Ne ho sette-- La voce di Clint Draconis raggiunse il figlio primogenito Pergamena di Calixtria, finiti gli slot. Vuole sapere se Vassi sta bene, domani ti ricontatto. Se sei nei paraggi stai attento e cerca altre pergamene. Shaun aveva modo di rispondere al proprio genitore, secondo le regole di quella magia, ma di certo non sarebbero state pronunciate solo venticinque parole dai suoi compagni, alla luce delle dichiarazioni ricevute. Lì, ai margini del sentiero, la sera si stava inoltrando mentre due giorni ancora li attendevano per raggiungere il luogo dove si trovavano i cospiratori. X tutti
  24. DM A differenza della spavalderia mostrata fino alla sera prima, Nithmeya non lamentò il proprio allontanamento per discutere di strategie So come difendermi dai poteri onirici di Zaleria rispose spiccia Ella non è invero dotata di grandissimi poteri, ma è estremamente abile a difendersi e un’avversaria da mischia formidabile. Trovarla dal vivo è fondamentale per avere uno scontro alla pari, nei sogni è troppo potente per chiunque anche Vaiara decise di assentarsi dalla riunione privata del gruppo Se non so troppe informazioni, chi me le chiederà non potrà estorcermene giustificò, concedendo il proprio ufficio al gruppo che si preparava a partire. Chi rimase invece, al fianco di Vassilixia, fu Dorian. Una maggiore calma sembrava essere stata raggiunta dal nobile in quella mattina Shaun ha ragione disse facendo eco alle parole del figlio di Shayla Non mi piace l’idea che tu rimanga indietro, almeno finchè non avrò tra le mani la testa di Zaleria spiegò. Il Von Gebsatell si confrontò quindi con il resto del gruppo Entrare a corte poteva essere più difficile per chiunque altro, ma oltre a me e a Vassilixia anche Shaun e mia cugina disse con un cenno del capo a Eoliòn Sono nelle linee di successione dei nostri regni. E anche Luna e Ragnar hanno genitori che regnano su dei piccoli territori ricordò La domanda è: il nostro nemico che cosa pensa faremo? Potrebbe aver preso in considerazione qualsiasi ipotesi o nessuna di esse. Quello che sa Nithmeya è probabilmente quello che sanno anche i nostri avversari. Ad ogni modo a me non importa concluse Indipendentemente da quale strada intraprendere vi accompagnerò fino in fondo, a qualunque costo. Quando Astrid la raggiunse in seguito per chiederle della via per i sotterranei, Nithmeya inarcò un sopracciglio Posto che riusciate a trovare l’ingresso, cosa non garantita, i sotterranei sono un completo mistero per me. Non sono mai stata a Mael Thalor, men che meno a palazzo, ma se c’è una regola ben nota è che i luoghi chiusi a lungo tendono spesso a diventare simili ai dungeon da esplorare annuì Il fatto che essi siano su fondamenta antiche di secoli potrebbe celare pericoli letali anche per voi tutti messi assieme… oppure sfide alla vostra portata. E’ un’incognita, che però non è un mio problema concluse. X tutti
  25. DM Nithmeya aggrottò le sopracciglia quando Alucard si rivolse a lei apostrofandola come zia, guardando quindi confusa Deborah Come stav- la donna si interruppe quando Rakayah, senza troppi fronzoli, avanzò l’affermazione su quella parentela scoperta da poco. Dapprima la confusione si fece strada nel viso di Nithmeya Che cosa stai dicendo…? domandò, prima di guardare prima Rakayah, poi Alucard, poi Deborah, la quale in virtù del suo essere l’unica tiefling femmina sembrava in effetti quella che gli somigliasse di più. Nithmeya deglutì, per poi volgere lo sguardo verso un altrettanto sconvolto Ragnar, i suoi occhi che ora nella comprensione erano in grado di vedere i dettagli che prima erano passati inosservati, i lineamenti e la somiglianza che era sempre stata sbandierata da Mamma di Celeste. Come Ragnar avesse preso molto da suo nonno. Nithmeya si portò una mano alla bocca, trattenne un conato Scusate! esclamò prima di allontanarsi. Nemmeno Vaiara, bianca come un lenzuolo di fronte a quella sua scelta, aveva mai sentito dire “scusate” da parte di Nithmeya. Melaxes sgranò gli occhi Anche voi siete una famiglia? domandò. Dorian, in uno dei rari momenti in cui non si trovava vicino a Vassilixia, gli diede un violento scappellotto sulla nuca Taci, idiota! ringhiò, costringendolo al silenzio. Il Von Gebsatell non commentò quell’imbarazzante e shockante momento. Quando la tiefling tornò, svariati minuti dopo, il suo colorito rosso era leggermente più pallido, la naturale superiorità che ostentava sparita. La donna rimase in silenzio guardando i Decanti-Borealis e il Bjornsson più dotato (solo perché era l’unico), prendendo lunghi respiri. Per sua fortuna, le parole di Deborah avevano risposto in parte ai dubbi di Astrid e Malik, sebbene la ex studente di ambasceria fu comunque costretta a dover dare parecchie spiegazioni Zaleria è stata attenta a non lasciare prove in giro, né a darmi troppi dettagli sui congiurati, se è questo che mi state chiedendo disse Nithmeya, lo sguardo basso Ha seguito passo dopo passo un libro che parla sulle migliori strategie per cattivi, roba che è stata pubblicata in tiratura limitata anni e anni fa, ai tempi della guerra… spiegò facendo un vago cenno della mano Ma è vero ciò che ha detto la… Nithmeya parve indecisa su come riferirsi a Deborah Lei… se anche vi seguissi a palazzo e parlassi di persona, sarebbe comunque la parola di una tiefling, supportata da tesi basate su sogni, contro quella del figlio primogenito del Signore delle Fronde. Non è un granchè disse incrociando le braccia Non so quanto tempo avete, in realtà mi sembra strano che ancora non sia scattato, pensavo che il matrimonio con la Velleri sarebbe stato organizzato in tempi brevi. Ad ogni modo la vostra migliore possibilità è di introdurvi a palazzo e trovare Ciradyl stessa. Non ne ho la certezza, poiché né Zaleria né mio padre me l’hanno mai confermato, ma se c’è un posto dove la principessina può trovarsi è nei sotterranei del palazzo. E’ un grosso dedalo di stanze sotterranee, costruiti secoli fa per ospitare la popolazione in caso di invasione, ora usati sporadicamente come magazzini per i tesori della famiglia Glynrora. Mi pare il posto migliore dove poter tenere una persona nascosta, lontano dalle orecchie di chiunque, per intere settimane. La presenza dei riscoperti nipotastri sembrò mettere in difficoltà Nithmeya nel proseguire, tuttavia ella fornì il suo No… non ho mai visto nessun quasit con lui rispose a Rakayah, scuotendo la testa Per entrare a palazzo esiste la porta principale, sì. Alcuni di voi sono nobili e vi sono nobili a corte, anche delle vostre famiglie disse guardando per un attimo Vassilixia e Melaxes E’ molto probabile che riuscireste ad entrare, e potreste forse contare anche sull’aiuto e sul supporto dei vostri parenti, sempre che tra di voi vi sia qualcuno capace di mantenere il sangue freddo in una corte spiegò squadrando le figlie di Gardia In alternativa si potrebbe sempre cercare una via sotterranea per introdursi a palazzo. Un tempo i sotterranei dei castelli celavano sempre delle vie di fuga verso altre strutture antiche in città, potreste cercare in una di esse un passaggio per effettuare la strada a ritroso e raggiungere non visti i sotterranei. Ma una simile via, dopo secoli di disuso, potrebbe celare pericoli e creature ostili… La tiefling si morse un labbro alle parole di Shaun e la sua promessa nei confronti di Mordecai, quindi si limitò ad annuire. x tutti

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