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Prologo - Un oscuro postulante
Quando Gunnar gli chiese il nome, l’elfo annuì Chiedo perdono. Il mio nome è Mhorannan rispose. La sospensione nel giudizio fu accolta da un iniziale silenzio da parte dell’aspirante apprendista, il quale alla fine si limitò a rispondere con un D’accordo, allora tornerò domani Sebbene la sua risposta fu coincisa, al punto che Gunnar dubitò che lo avrebbe rivisto, Mhorannan mantenne la parola data. Quando la notte successiva una leggera pioggia sferzò quell’area di collina presso la quale il barbaro aveva posto il proprio rifugio, un rumore di passi già udito raggiunse le orecchie del leggendario mutaforma. Il drow era vestito come il giorno precedente, ma questa volta non si inchinò Sono tornato disse E ho le tre parole che mi avete chiesto: libertà, anarchia e difesa. Essere parte della Trenodia per me significa essere libero dalle gerarchie della società drow che conoscete, quindi allo stesso modo voglio che questi insegnamenti possano garantire la mia libertà. Anarchia, perché penso che chiunque debba essere libero di fare ciò che vuole e i governi restrittivi debbano essere abbattuti. Difesa, perché voglio essere in grado di difendermi qualora qualcuno minacci i miei valori, sia anche costretto a combattere per essi. Dopo questo discorso articolato, Mhorannan si schiarì la gola e rimase in attesa della risposta di Gunnar…
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Prologo - Il fuggitivo
Fuocherello di Pescalia rispose Melsa, annuendo alla richiesta di una stanza. Data l’umiltà del luogo, Maxillium non dubitò che la sua moneta d’oro aveva già coperto più di un giorno di accomodamento. Il vino aveva un sapore molto corposo, capace di bruciare nella gola come un fuoco vivo, pur mantenendo un piacevole gusto fruttato. Una sensazione che non potè comunque offuscare la sua ricerca all’interno del locale. Per quanto avvinazzato, il locandiere non aveva intenzioni aggressive nei confronti dello psionico, così come Melsa, che portò la moneta offerta dietro il bancone. Chi si trovava al piano superiore, fosse stato egli davvero Grey Jankin oppure Histramil, non pareva essere a conoscenza di motivi per prepararsi a un attacco. Nessuna altra entità sembrava palesarsi nel raggio di lancio del potere di Maxillium, che a questo punto doveva decidere come agire.
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Prologo - Un tremolìo nel Velo
Bainzu dovette essere lesto a recuperare il necessario per immortalare quell’insolito fenomeno, che venne rappresentato con un veloce schizzo quando in meno di un minuto divenne solo un ricordo di ciò che era stato, accompagnato dalla sensazione di leggerezza. Il druido, per buona misura, decise di verificare la presenza di eventuali strascichi di magia. Il suo incantesimo non mentì, dando tuttavia ben più di una questione su cui riflettere: non vi era magia in atto. Pur non essendo stato uno studioso planare, Bainzu sapeva che esistevano altri piani e che potevano essere creati magicamente dei collegamenti tra questi mondi. Tuttavia il fatto che esso si fosse formato in maniera naturale sembrava un ossimoro… i portali non nascevano dal nulla! E di certo non si richiudevano così in fretta! Quando il druido diede una voce a Pisittu, l’animale rispose con un ringhio. Con la gravità tornata ai livelli usuali, l’animale era sceso dall’albero ed egli era allerta, come se qualcosa avesse scosso i suoi acuti sensi. La tigre anticipò di qualche secondo un urlo femmineo provenire da poco distante. Lì in una radura giaceva bocconi una delle ninfe di Biancocascata, che Bainzu sapeva chiamarsi Circe, una bellezza statuaria alta e orgogliosa, dai capelli biondo scuro e luminosi occhi verdi. Eppure il viso delicato di Circe era contratto dalla paura, causata da una grottesca creatura che non poteva opporre una maggiore bruttezza nei confronti della ninfa. L’essere era alto circa due metri e ottanta, nudo e completamente glabro. A prima vista sarebbe potuto sembrare un gigante esile, ma le sue orecchie a punta e le sue fauci spropositatamente grandi sembravano dissipare questo dubbio. Le braccia e le gambe erano massicce terminanti con unghie aguzze, ma più di questi feroci strumenti naturali a intimorire era la piccola figura umanoide che si protendeva dal centro del petto della creatura, come se dall’interno cercasse una via di fuga, urlando e dimenandosi. Come un predatore che avesse fiutato una preda più sontuosa, l’essere interruppe il suo avvicinarsi verso Circe per voltarsi verso Bainzu e Pisittu Potere… ruggì gutturalmente, leccandosi le labbra di fronte ai nuovi arrivati.
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Prologo - Un oscuro postulante
Sebbene sapesse che i drow erano stati sconfitti e ricacciati nei loro reami oscuri, Gunnar non aveva mai sentito parlare della Trenodia in Velluto e il drow ai suoi piedi gli sembrò guardarsene bene dal diffondere troppi dettagli Non ho un numero preciso da offrire disse Ma siamo già qualche centinaio, esuli di un reame che ci ha cacciati quando abbiamo cercato di cambiare le cose spiegò Io non ne sono il leader, sia chiaro, ma mi ritengono uno dei più… ferrati a parlare con voi abitanti della superficie aggiunse. Quando il celebre combattente orso chiese lumi sull’uso dei suoi insegnamenti, l’elfo oscuro annuì lentamente Comprendo questo punto di vista. Ho studiato a lungo magia, ma non ho paura di imbracciare le armi per imparare la disciplina rispose E’ vero, voi sapete trasformare la rabbia in un fiume impetuoso di morte, ma sapete anche controllarla per non uccidere in maniera indiscriminata. Pur essendo molti gli incantatori che imparavano magia e viceversa, Gunnar sapeva bene che tutta la magia dell’elfo sarebbe stata inutile qualora avesse percorso i suoi passi, rendendo il suo addestramento alquanto scompagnato, sebbene non del tutto irrealizzabile. Le sue orecchie non percepirono altre presenze nelle vicinanze, tanto che i suoi pensieri poterono del tutto concentrarsi sul fidarsi o meno di questo oscuro postulante. Il giovane viso del drow sembrava una sfinge mentre attendeva le parole di Gunnar.
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Prologo - Il fuggitivo
Preso dalla sua cerca, Maxillium dimenticò di sopprimere gli effetti visibili della propria mente e un lieve tremolìo percorse la stanza, accompagnato da un agitarsi delle fiamme delle candele accese nel locale. Melsa irrigidì istintivamente la schiena, ma sia lei che suo padre non parvero agitarsi, forse abituati come molti locandieri alla presenza di incantatori Le porto subito qualcosa rispose la giovane donna dai tratti affilati, per poi dirigersi dietro il bancone sotto gli occhi del padre Nessun problema biascicò il vecchio, lisciandosi i baffi bianchi In verità questo periodo è abbastanza tranquillo, anche se re Augustus ha fatto chiamare le riserve dell’esercito per riaddestrarsi in vista di una possibile guerra con gli elfi di Frondargentea brontolò A parte questo il nostro villaggio se la passa bene, pare che ci sia una tana di meduse poco distante, ma il cacciatore che ospitiamo si sta già adoperando per sistemarle. Si chiama Grey Jankin, un elfo molto educato e dalle ottime mance sorrise. Melsa tornò da Maxillium e gli portò un bicchiere di vino rosso scuro con un odore di noce moscata Sì, ma è anche molto riservato. Non vuole che nessuno lo disturbi e ha chiesto espressamente di essere lasciato in pace spiegò. Il sensore magico di Maxillium, fuori dalla porta da cui aveva percepito la presenza, rilevò un placido silenzio, come se la persona oltre la soglia stesse dormendo, meditando o facendo qualcosa di tranquillo.
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Prologo - Un oscuro postulante
Pur rimanendo lontano dai tamburi della guerra, quando essi suonarono, anche Gunnar aveva sentito delle atrocità compiute dal popolo degli elfi oscuri. Essi avevano agito nell’ombra, alleati del Katai e promotori di terrore e torture nei confronti dei più deboli. La sconfitta della terra orientale aveva gettato allo sbando anche le nemesi degli elfi di superficie, che combatterono per molti mesi nel tentativo di vendicarsi prima di essere ricacciati nelle loro tane sotterranee. Erano passati quindici anni da allora. L’elfo oscuro mantenne il capo basso Perché dall’ultima guerra il mio popolo ha ormai smarrito il proprio orgoglio, il proprio senso di scopo. Io non approvo la cieca lealtà che pretendono, come a voler cercare di sopperire a ciò che hanno perduto. Voi abitanti della superficie ci avete reso un servigio quando ci avete sconfitti. L’umiliazione ha aperto gli occhi non solo a me, ma anche ad altri della mia razza, una minoranza che vuole cambiare. Ci facciamo chiamare la Trenodia in Velluto, poiché piangiamo per il nostro passato, per gli anni che abbiamo sprecato in una guerra contro coloro che non sarebbero dovuti mai essere i nostri nemici! proclamò Non cerco il perdono degli eroi di allora, ma una leggenda che possa insegnarmi tutto ciò che sa.
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Prologo - Un tremolìo nel Velo
Un sorpreso brontolìo fu la risposta che Pisittu diede a tale fenomeno, la tigre che aveva artigliato il proprio ramo come se una mano immensa cercasse di sollevarlo come un micetto. Ma né giganti né invisibilità, di questo Bainzu poteva esserne certo: i primi erano troppo rumorosi, la seconda richiedeva una magia che egli avrebbe percepito nell’aria. Qualunque fenomeno si stesse verificando in quella foresta era qualcosa di diverso, la cui natura sembrava in apparenza ignota anche per il saggio e anziano druido, ritenuto tra i più sapienti dei propri circoli. La vecchiaia non aveva però reso miopi gli occhi di Bainzu, che fu in grado di cogliere un barlume bluastro nella foresta. Con la prudenza che lo contraddistingueva, ma alimentato dalla curiosità per questo fenomeno, egli riuscì a farsi strada ed avvicinarsi abbastanza per raggiungere l’area dove si trovava l’origine di tale bagliore. Esso appariva come uno squarcio sul terreno, di forma serpentina e lungo circa due metri, dal cui interno si sprigionava una forte luminescenza blu, abbastanza intensa da risultare fastidiosa alla vista. Questo fenomeno non sembrava però destinato a durare in eterno: così come era apparso, questo fenomeno stava lentamente regredendo, le estremità dello squarcio che stavano ricucendosi lasciando di nuovo alla natura il dominio di quell’area.
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Prologo - Il fuggitivo
Oltrepassata la soglia, Maxillium si trovò all’interno della piccola locanda, uno spazio ristretto in cui si trovavano ammassati un bancone con una mensola di vini polverosi, un tavolo con bassi sgabelli in legno tarlato e un camino dal fuoco scoppiettante. Una scala che sorgeva sul lato sinistro della costruzione conduceva al piano superiore. Lo sguardo appannato di un vecchio rubizzo dai baffi bianchi incrociò lo sguardo del cacciatore da dietro il bancone Oh, un ospite! sbraitò, la voce riconoscibile come quella che aveva udito fuori del locale Melsa! Dove sei? Vieni ad accogliere gli ospiti! disse per poi degustare un bicchiere di vino e grattarsi la pelata. Sono già qui, papà… rispose sospirando quella che doveva essere Melsa, una giovane donna sulla trentina dai lineamenti affilati e dai lunghi capelli crespi, la blusa stretta da un corpetto che ne risaltava la vita stretta Benvenuto allo Zipolo e Chiodo, messere disse la donna con una leggera riverenza E’ un po’ tardi per la cena, tuttavia abbiamo camere libere se desidera onorarci della sua presenza per la notte… disse con un sorriso di circostanza. Il potere che Melsa non poteva vedere sembrava confermare la sua versione. Con l’eccezione di una presenza al piano superiore, in cima alle scale che conducevano alle camere, lei e suo padre erano le uniche persone a trovarsi all’interno della locanda Papà, per favore, non davanti ai clienti! Sbottò la figlia all’ennesimo bicchiere scolato dal genitore Taci, mi sembri tua madre! rispose seccato il genitore. Melsa serrò le labbra offesa.
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Prologo - Un oscuro postulante
Prologo - Un oscuro postulante Gunnar non amava perdere la pazienza. Se doveva scegliere tra aiutare un contadino ad arare un campo e affrontare una cabala di maghi cancrena avrebbe di certo scelto il primo. Ma come egli ormai sapeva, il mondo era un luogo pericoloso e la gente aveva spesso bisogno di speranza. Le sue strade lo avevano condotto tra i vari paeselli di collina di Garnia, ricca capitale della Lega di Ilitar, confederazione di piccole regioni. Le escursioni in mezzo alla natura lo tenevano in forma e la gente di collina, pur con i modi rudi che li contraddistingueva, avevano cominciato ad apprezzare l’aiuto che un uomo del calibro di Gunnar era in grado di dare nel trasporto di prodotti e nella caccia. La caccia però aveva presto richiamato attenzioni indesiderate, quelle di Berillyarox, un drago verde che minacciò gli abitanti del piccolo villaggio di Alpenzù nel tentativo di ricevere cibo e donne con cui trastullarsi. Gunnar non seppe quando la cittadinanza cambiò parere nei suoi confronti. Forse fu quando si mise di fronte all’arrogante drago o magari quando si trasformò. Voci seguenti affermarono che il momento in cui strappò la faccia al drago a morsi fu il momento catartico, quello che rese i popolani isterici di gioia alla prospettiva di avere “un eroe” tra di loro. Le loro attenzioni si resero talmente fastidiose che Gunnar spese le notti seguenti lontano dal centro abitato, in cerca di un po’ di pace. Fu in una di queste notti che udì dei passi avvicinarsi in corsa verso di lui. Quando i suoi occhi videro il nuovo arrivato, egli cadde bocconi davanti a lui, le mani flesse a terra e il capo chino. Anche senza trasformarsi Gunnar potè udire un odore pungente provenire dai lisi abiti da viaggio, segno che il nuovo giunto doveva averli indosso da svariati giorni. Coperto da un mantello grigio, il nuovo arrivato si abbassò il cappuccio. I suoi lineamenti giovani e delicati si intonavano con le orecchie a punta, ma non con la carnagione nera come la pece, i piccoli tagli su di essa e i capelli bianchi legati in dreadlock. L’elfo oscuro guardò per un attimo Gunnar prima di chinare nuovamente il capo Leggendario Gunnar Artigli di Sangue, per favore prendimi come tuo allievo!
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Prologo - Un tremolìo nel Velo
Prologo - Un tremolìo nel Velo Non era ancora sorto il sole quando Bainzu Doddore si stiracchiò, preparandosi alla consueta meditazione mattutina. Lontano dalla falsa e viziata nobiltà della capitale Arcoria, egli si trovava nei pressi di Biancocascata, un piccolo angolo di paradiso che sorgeva nel cuore dei boschi a ovest. La piccola congrega di ninfe locale, a causa di episodi di rapimenti occorsi negli anni precedenti, si era dimostrata inizialmente molto schiva con il druido, almeno fino a quando non respinse una volta per tutte lo squartatore grigio da cinque tonnellate che da settimane stava devastando buona parte degli arbusti presenti. La capo congrega delle ninfe, Luscinia, offrì quindi incondizionata ospitalità a Bainzu, ora amico del gruppo. Come da tradizione, però, Bainzu dovette fare i conti con l’interesse che il suo legame aveva creato: le ninfe, capaci di riconoscere il talento, non mancarono di mostrarsi interessate alla possibilità di unirsi ad un mortale di così grande potere e dare alla luce un possibile futuro eroe. Quando quella buia e nebbiosa mattina inizò a meditare, lontano dalle polle in cui vivevano quelle splendide creature, sentì ben presto che qualcosa era cambiato. Il rumore che udì fu come quello di un violento strappo, tale da risuonare da ogni angolo e ogni direzione nello stesso momento. Bainzu sentì una breve folata di vento prima di sentirsi insolitamente leggero. Seduto in meditazione gli bastò lanciare un’occhiata attorno a sé per vedere pigne, fili d’erba strappati e perfino un coniglio confuso sollevarsi in aria e fluttuare lentamente come se fossero stati bolle di sapone.
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Prologo - Il fuggitivo
Prologo - Il fuggitivo La guerra, la guerra non cambia mai. Come spesso accade nei crimini di guerra, a distinguersi dalla massa sono sempre i comandanti. Se le truppe si limitano ad eseguire ordini, i comandanti sono spesso i più sadici, capaci di emergere dalla folla per crudeltà e orrori perpetrati. Nel corso dell’ultima Xorvintaal, pur non partecipando attivamente alla guerra, i drow non furono da meno. Membri di supporto del sinistro Ordine Sinaptico, una organizzazione segreta votata a Tharizdun, essi costituivano un braccio armato sempre pronto a far prigionieri da torturare fino all’ottenimento dell’informazione necessaria. I tormenti inflitti da tale Ordine sono tristemente entrati nella leggenda, con una particolare menzione per il capitano Histramil, un drow talmente esperto da ricevere il titolo di Collezionista di Unghie. Egli coordinava gli interrogatori nel territorio di Valleverde, regione più povera della Lega di Ilitar, e pare che egli stesso richiese l’incarico, affascinato dalla miseria della gente e dalla possibilità di infliggere ai sofferenti ulteriori disgrazie. Maxillium Naildar si trovava quella tarda sera a Craisov, un povero borgo del territorio un tempo di dominio della famiglia Mavrocordat, sotto una pioggia battente mentre osservava una fatiscente struttura davanti a sé. Se le informazioni fornite dalle autorità di Arcoria erano corrette, la squallida locanda era il luogo in cui si trovava Histramil, camuffato e con una nuova identità. Egli non era stato catturato al termine della Xorvintaal ed era sempre possibile che egli fosse già tornato nei reami sotterranei dove la sua civiltà nativa risiedeva. Ma finchè non ci fosse stata un’indagine, Maxillium non ne sarebbe potuto essere sicuro. La locanda era piccola secondo gli standard, una struttura a due piani più alta che larga, che all’interno avrebbe potuto al massimo disporre di tre-quattro camere piazzate al livello superiore. La porta di ingresso era chiusa, come ci si sarebbe potuti aspettare visto il tempaccio, ma dall’interno si poteva udire la voce infastidita di un anziano lamentarsi Le mie ossa non sono più come un tempo! Fuori dal mio giardino, giovinastri! e una voce più giovane rispondergli Papà, non ci sono né giovani né giardino... Una raffica di vento fece oscillare l’insegna con il nome della locanda, che si chiamava “Zipolo e chiodo”
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L'unica luce di speranza
sì, valore medio. per il resto non mi pare di vedere errori, ma sarà più comodo guardare e/o correggere strada facendo Dichiaro concluse le iscrizioni, i giocatori selezionati sono @Von @Zellos @DaoSeeker @Cuppo e @aykman (a questi due chiedo inoltre di fornirmi il contatto Discord per aggiungerli al gruppo dedicato) La selezione non è stata facile e ci tengo comunque a chiarire che chi è rimasto escluso verrà da me richiamato in caso di problemi che possano portare a un calo del numero di giocatori sotto quello attuale. Per i nuovi sono previsti brevissimi prologhi introduttivi, per abituarli al sistema di checkpoint che utilizzo.
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Regole di creazione e schede PG
-I manuali concessi per attingere a classi, cdp, oggetti e incantesimi sono i seguenti: Giocatore, master, mostri, perfetto combattente, avventuriero, arcanista, sacerdote, completo arti psioniche, imprese eroiche, livelli epici. Tale selezione può sembrare ristrettiva per alcuni, ma ciò è fatto in risposta allo scarno materiale usato nell’avventura che userò. Sebbene lì le risorse usate siano ancora inferiori vi sono comunque creazioni esclusive per l’avventura, al quale io ho risposto ampliando la lista in quella che avete ora. Non chiedetemi altri manuali, non ne concederò. -Edizione: 3.5 -Point buy: 28 punti -Livello: 21 -Ricchezza: 975.000 mo -Allineamento: qualsiasi, sebbene sia consigliato creare un pg che abbia un minimo di concezione di come un male peggiore possa portare ad alleanze insolite. Questo è rivolto non solo ai CM “stupidi”, ma anche agli LB “stupidi”. Evitiamo il PvP a priori, grazie. -MdL: si calcola il LEP come di consueto. Non so prevedere cosa possa venir partorito. -Eventuali gregari possono essere presi, ma non li consiglio per due motivi: essi non possono essere creati dal giocatore, ma possono essere solo reclutati in gioco (e non sono tanti). Il secondo è semplicemente il fatto che i pericoli che si trovano di fronte a voi sono tali che porterebbero a una rapida morte un png con svariati livelli in meno. -L’avventura inizierà nel continente di Arth, mia vecchia creazione conosciuta ai giocatori di Game of Sons e della precedente campagna terminata con Il tramonto sulla terra dei ciliegi. Conoscenza di tale ambientazione però non è obbligatoria e io stesso posso fornire una infarinatura nel caso un giocatore mi presenti una bozza di bg abbastanza “vago” da ricevere nomi e nozioni dal sottoscritto. Eventuali vecchi giocatori di tali campagne possono portare i loro personaggi, invecchiati il giusto e ricostruiti ad hoc, qualora volessero farsi così male da voler affrontare una nuova avventura. E’ altresì possibile interpretare personaggi assolutamente nuovi o addirittura png appena incontrati, se non c’è troppa voglia di inventare qualcosa di nuovo. La campagna non si svolgerà comunque molto su Arth, dando quindi ai vecchi giocatori solo un lievissimo vantaggio di conoscenze. Gli eventi iniziano in concomitanza con l’avvento della crisi politica avvenuta nell’ultimo capitolo di Game of Sons. I giocatori sono invitati a postare le proprie schede di seguito, così da avere un riferimento rapido in qualunque momento
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L'unica luce di speranza
Nota bene: mi è stato fatto notare da @Zellos, uno dei potenziali giocatori, del potenziale consumo di punti esperienza dato da situazioni particolari e/o consumi per magie. A questo scopo, dato che il modulo pre-fatto contempla questa possibilità, i PE andranno assegnati in base agli incontri, siano essi superati con l'uso della forza, della diplomazia o dell'astuzia (non sempre sarà possibile scegliere tra tutte queste tre opzioni, sia chiaro). Qualora vedessi che siate un pò indietro rispetto al livello di potere mi premurerò comunque di aggiungere alcune sfide opzionali offerti dal modulo per permetttere di recuperare terreno. Nel caso di Zellos, che sta valutando la build di un lich, egli comincerà con i PE base di un PG di livello 21 come tutti gli altri, ma avrà un "debito" di 4800 PE per la costruzione del suo filatterio. Questi punti verranno "pagati" subito. Qualora un PG si ritrovi ad avere un livello in meno rispetto agli altri tuttavia non ha da temere, in quanto essi li assegnerò separatamente in base al livello in corso, quindi piano piano anche quelli indietro potranno recuperare terreno.
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L'unica luce di speranza
@DaoSeeker dovrebbe essere tutto ok. ti ho mandato un invito per il gruppo discord
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L'unica luce di speranza
@DaoSeeker per la build non ho obiezioni. ho notato giusto qualche dettaglio che richiede una tua correzione, ma alcuni di essi sono cose che ti daranno qualcosa in più: 1-come psion hai diritto a 11 poteri al livello 5. Tu ne hai inseriti solo 10 al momento. 2-la tua riserva di punti potere dovrebbe essere molto più alta. in totale i punti bonus dovrebbero essere 60. 3-L'anello di resistenza agli elementi maggiore da quale elemento ti protegge? Segnalo in parentesi a fianco all'oggetto una volta scelto. 4-Penso ci sia un errore di calcolo per quanto riguarda la tua arma. I vari potenziamenti che la compongono la portano a superare il +6 di effetti, il che la rende un'arma epica. Questo si riflette di molto sul costo, poichè per un effetto complessivo di +6 il prezzo magico di base è di +720.000 mo, che visto il tuo attuale equipaggiamento segnato mi pare già aldilà del budget rimanente. Per verificare questa variazione fai testo alle pagine 129 e 130 del Manuale dei Livelli Epici. Per quanto riguarda il bg, dato il tuo breve passato nobile, hai la possibilità di scegliere quale fosse la tua precedente famiglia tra: -Una composta da un padre tirannico, razzista e affamato di potere, una sorella viziata e un pò yandere e un fratello gay buono buono (stile di nobiltà alla francese) -Una di traditori del proprio imperatore che è stata uccisa da eroi dopo un tentativo di fratello e sorella di assassinare e creare scompiglio in uno schema più grande (stile di nobiltà rumena) -Una casata minore composta da una matrona grassa e snob, che ha generato un mucchio di figli e da cui pretende obbedienza (stile nobiltà germanica) Quale che sia la scelta ciò non ti obbligherà a cambiare cognome o variare comportamenti, qualora tu non decida altrimenti.
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L'unica luce di speranza
Il Manuale Completo delle Arti Psioniche, per capirci quello che all'interno offre psion, innato, combattente psichico e la cdp dell'elocatore tra le tante
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L'unica luce di speranza
1-In linea generale sì, essendo comunque concesso anche il sacerdote la lista si arricchisce in questo senso. Se una build richiede una divinità speciale (vedi il Signore delle Tempeste con Talos) facciamo un adattamento. 2-Diciamo che dipende dal contesto con cui lo si vuole creare, fare un discorso generale mi riesce difficile per quanto vorrei. In verità il LEP già di per sè vi mette in difficoltà perchè se per esempio volete giocare una succube (LEP totale 14) avete solo 7 livelli di classe e nel computo dei punti ferita e dei dadi vita si sentono. D'altro canto mi piacerebbe scoprire come un Githyanki o un Githzerai si trovino sul Piano Materiale, ecc. Per andare sul sicuro, come per il discorso bg, consiglio sempre di scrivere le proprie idee e vedere come ve le posso integrare al meglio. Così magari capiamo anche i primi ruoli da assumere nell'eventuale squadrone finale
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L'unica luce di speranza
Dato che sono giorni di festa per molti, non voglio considerare l'iscrizione dettata solo come gara di velocità. terrò il post aperto per un pò, almeno finchè non avrò almeno 5 giocatori che mi abbiano proposto build complete e relativi bg. La presentazione di questi due fattori rappresenta per me il vero interesse a partecipare. In caso di un maggior numero di partecipanti, a quel punto, se sarà necessario farò le opportune scelte. Data la tradizione di defezioni dei pbf, comunque, tengo sempre in serissima considerazione personaggi che siano stati esclusi per poterli riprendere in un secondo tempo. In termini di background non è necessario un malloppo degno di Tolstoj, ma data la caratura dei personaggi è lecito domandarsi da dove siano sbucati. Qualora i personaggi desiderino agganci all'ambientazione del piano materiale di partenza posso darglielo (es Aspirante giocatore "Il mio pg lo vorrei nobile di una famiglia di rompiballe snob" Io "Ho quello che fa per te"), ma come detto non è obbligatorio. Magari prima di scrivere, per evitare correzioni, scrivetemi un'idea alla larga e io saprò dirvi eventuali peculiarità che, chissà, potranno stimolarvi nella creazione. Pur volendo concedere tempo, mi piacerebbe comunque vi fosse un certo interesse nel postare presto le creazioni. Insomma, il giusto connubio tra non doversi sentire alla finale dei 100m ma nemmeno metterci tre settimane.
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L'unica luce di speranza
Apro ufficialmente le iscrizioni per la campagna da cui titolo che, contrariamente al solito nel quale la storia era mia invenzione, essa si rifà a un modulo in mio possesso volto a portare i giocatori oltre i confini del solito e dritto nella pura epicità… beh, dei livelli epici! Questo modulo si sviluppa in un certo quantitativo di capitoli e relativi level up. Dato che alcune scelte potrebbero influire sul livello finale, oltre a trovare poco credibile dirvi “quanto sarete forti prima della fine”, non entrerò nel dettaglio del numero di livelli guadagnabili. E’ invece dato sapere agli aspiranti giocatori che l’avventura presumibilmente durerà un anno-un anno e mezzo (chi mi conosce sa che le mie sono stime, ma di solito mi sbaglio di pochi mesi al massimo). Seguendo il mio solito ritmo di presenza, offro post a un ritmo di 5-6 alla settimana con indicazione di checkpoint, entro i quali i giocatori postano le loro azioni, con l’avventura che procede in ogni caso. Chi non è in grado di postare a ritmo quasi giornaliero come farò io (di solito nel cuore della notte) forse troverà il tutto troppo frettoloso, ma per contro assicura una totale assenza di tempi morti. Di seguito le indicazioni di base regolistiche e di ambientazione. Regolamento tecnico Informazioni generali Potete contattarmi in privato, qualora non vogliate postare direttamente qui.
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II - Il gioiello dei Mercanti.
Gazat Forse fu dovuto a un colpo di fortuna, forse alla presenza del piccolo druido e del suo leone o forse la sorveglianza di Gran Porto dimostrò una lacuna, fatto sta che l'ingresso di Gazat e Auril all'interno della città avvenne senza intoppi. Pur non essendo il cittadino tipo, l'orco non fu fermato ed egli se ne guardò bene dall'interpellare le guardie Sai dove abita Sinaphry? chiese alla sua accompagnatrice Perchè in caso contrario non credo sia una buona idea chiedere alle autorità ammonì L'orco cercò di fare mente locale: Gran Porto, oltre ad essere una gran bella città, era anche molto popolosa. Il che rischiava di creare il problema nel trovare qualcuno che potesse dare informazioni valide o attendibili. La risposta a questo dubbio arrivò con la comparsa di una tiefling piuttosto male in arnese Neanche avesse passato una sera a sbronzarsi a Gran Crepa giudicò, mentre la osservava dirigersi in locanda Certo, nel caso potremmo sempre chiedere in taverna! valutò. Insomma, era pronto in ogni caso!
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II - Il gioiello dei Mercanti.
Gazat Pur condividendo parte del nome, Gran Porto era di gran lunga un posto più accogliente di Gran Crepa. L'assenza di ladrocinii e e furti nel bel mezzo della strada era un bel vedere, ma non si limitava a ciò. Fin dalla sua uscita da quella città di gente dissoluta, Gazat aveva notato anche molta più pulizia, laddove la gente non tirava i sacchi dell'immondizia ammucchiandoli dove capitasse. Gli abitanti non erano così sbruffoni come alla sua città natale e quasi tutti possedevano le loro dita, cosa che spesso non si poteva dire per i Crepiani dato che ad ogni capodanno parecchie mani e falangi saltavano per gli eccessi dei festeggiamenti. Certo il viaggio non era stato privo di emozioni, motivo per il quale guardò la sua compagna di viaggio, riportando alla mente i momenti di maggiore condivisione.
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Gazat I - Una gemma nera nel mare di immondizia.
Gazat A così breve distanza dall'uscita da quel postaccio noto come Gran Crepa, Gazat iniziò a sentirsi quasi euforico Così vicino e ancora con tutti e due i reni attaccati... ma era ancora presto per cantare vittoria, sebbene un piano si fosse delineato già nella sua mente. La vicinanza delle stalle del maniscalco le rendeva difatti l'obiettivo ideale per un "prelievo" di cavalli Credo di sapere dove poter trovare un mezzo... disse ad Auril Potrebbe anche bastarne uno solo. Auril è piccolina e molto magra, con quel fisichino così perfetto e quel sedere che can-- Gazat si battè le mani sulle guance, cercando di concentrarsi sul presente. Se era stato fortunato nell'evitare le peggiori situazioni, egli avrebbe agito in ultimo con un pò più di polso, appropriandosi di ciò di cui aveva bisogno alla stregua di un barbaro giunto dalle colline per razziare un villaggio di beni, oro e donne. Non avrebbe mirato a uccidere, ma solo a tramortire, se non altro perchè ormai doveva cominciare ad abituarsi a uno stile diverso da quello di Gran Crepa. Tanto valeva iniziare fin da subito a calare la gravità dei crimini commessi. Vieni con me disse prendendo per mano l'elfa Non mi piace l'idea di lasciarti qui da sola, fosse anche per pochi minuti. L'avrebbe tenuta in vista nella sua ruberìa, di certo meno pericolosa del rimanere da sola, cieca, in mezzo a una delle arterie principali di quella città di criminali e gaglioffi!
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Gazat I - Una gemma nera nel mare di immondizia.
Gazat Ha funzionato! esultò l'orco. Ma l'entusiasmo dovette essere smorzato, almeno in apparenza. Non poteva rovinare ciò che gli era riuscito con una dialettica... diciamo rivedibile per alcuni aspetti, ma di forte impatto. Era tempo di levarsi di quell'impiccio, poichè proprio il tempo era il suo peggior nemico. Attardarsi ulteriormente, in quella situazione, rischiava di avvicinare gli assassini giunti in cerca di Auril. L'orco cominciò ad avvicinarsi con l'intento di oltrepassare il mendicante Solo se ti allontanerai in fretta ammonì freddamente, pescando qualche moneta dalla sua scarsella. Troppe per quel mendicante, poche per Gazat Tanto vale non farsi prendere dall'avidità, se posso risparmiarmi di combattere riflettè. Qualora il mendicante non avesse fatto scherzi, avrebbe in effetti potuto lasciare quel ponte con una carità insperata. Dall'altro canto, Gazat sarebbe stato lieto di accompagnare ancora Auril, preferibilmente al sicuro.
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Gazat I - Una gemma nera nel mare di immondizia.
Gazat Non molto mentì, rivolto ad Auril. Se c'era qualcosa di cui Gazat dubitava, era il fatto che descrivere i dettagli del punto in cui si trovavano fosse una buona idea. L'orco, dal par suo, non parve dispiaciuto dal sentire una presenza femminile così vicina a sè, qualcosa di ben diverso dalle relazioni a pagamento che rappresentavano una buona fetta del prodotto interno lordo di Gran Crepa. Fu forse grazie a quella distrazione che si accorse un pò tardi della nuova minaccia presente sul ponte Oh, ma andiamo! si lasciò sfuggire vedendo il balordo minacciarli con un coltellaccio. Quel tipo di incontri non erano una rarità a Gran Crepa, anzi erano talmente frequenti che nell'ambiente erano chiamati "incontri casuali". Essi prendevano il nome dalla casualità dei furfanti di turno, che erano spesso i più derelitti, disperati o coloro che non avevano trovato un posto in una gilda. Gazat, in condizioni normali, avrebbe approcciato l'uomo e lo avrebbe steso con un pugno. O se era una giornata particolarmente no, come quella, lo avrebbe tranciato a metà con lo spadone. Tuttavia le condizioni di quel territorio erano più ostili del solito e combattere con l'elfa stretta attorno al busto non si prospettava qualcosa di facile, anche qualora fosse stato in grado di muoversi come di norma Non posso fare stupidaggini fu la sua conclusione Ciò che poteva però cercare di fare era puntare tutto sulla paura Stammi bene a sentire, lurido topo di fogna ringhiò Aspetta solo un minuto... no, sei secondi e ti ritroverai con la testa staccata dal collo, nelle mie mani minacciò A quel punto, nei minuti in cui rimarrai cosciente, perchè lo sarai, ti f*****ò quella bocca fino a che non esalerai l'ultimo respiro aggiunse Dopodichè il resto del tuo corpo lo donerò a un necromante con la passione per la necrofilia a quel punto non mancò di rincarare la dose E in cambio del piacere farò resuscitare solo la tua testa, così che potrò continuare a f******i con questa sberla di uccello in bocca fino a che non te la consumerò! E ci vorrà MOLTO tempo!!