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Capitolo Cinque - Semi della distruzione, Parte 1 - L'Anello
DM Lo scontro magico che si era scatenato nel sancta sanctorum di Baneliness rilasciò un’energia che in qualunque altre circostanza sarebbe stata in grado di far capitolare qualsiasi edificio. Solo la innaturale resistenza della pietra con cui la lich aveva scolpito la Fortezza sembrava in grado di contenere tutto quel potere, che venne indirizzato perlopiù tra i vari incantatori presenti. Con la perdita di Bainzu e le difficoltà di Sophia, Osymannoch e Maxillium unirono ancora una volta le forze, loro che costituivano la parte più pragmatica dei Guardiani. Il lich ingannò la “collega” non-morta con un trucco sbarazzino, ma sempre efficace, tale da renderla di nuovo “visibile” nel momento in cui il suo corpo ossuto fu adornato di luci intermittenti. Un segnale perfetto per Maxillium che scaricò su di lei un’ondata di magia che le perforò lo stomaco, fuoriuscendo oltre di lei e trapassando una bambola alle sue spalle. Un colpo che, aggiunto agli altri, portò la lich a vomitare una bile nerastra sullo scaffale in cui si era rifugiata. La prospettiva della sconfitta parve spingere Baneliness fino all’estremo gesto o almeno ciò poteva sembrare, laddove ella sollevò l’Anello del Carnifex per un ultimo disperato assalto NO!!! NON POSSO PERDERE!!! ululò APOCALIS- il mazzafrusto di Celeste si abbattè sulla sua mano ossuta, spezzandole il polso e facendola urlare come una pazza, dolore e rabbia misti in una cacofonia di odio nei confronti dei Guardiani Planari. Ma ciò non bastò a fermare la Furia Bianca, la quale riversò tutta la sua frustrazione per quell’inseguimento durato per lei un’eternità, scaricando una serie di colpi con il mazzafrusto sul corpo della lich, per poi scaraventare il suo corpo per quasi venti metri di caduta e portandolo a frantumarsi dalla forza dell’impatto contro il pavimento. Baneliness, la signora della Fortezza dei Diecimila Passi, era stata sconfitta. O perlomeno quello sarebbe stato il suo temporaneo destino, vista la sua natura da lich che Osymannoch l’Inatteso condivideva. L’avversaria, il corpo ridotto a pezzi, non mosse più muscolo, gettando infine quella sinistra torre colma di bambole nel silenzio. Sulla sua mano destra, inerme ma ancora pulsante di energia, si trovava l’Anello d’Ebano del Carnifex che essi con fatica avevano infine raggiunto. A parte un paio di braccialetti, il bastone con la testa a forma di capra, un secondo anello di legnoscuro all’indice sinistro e perfino un terzo in madreperla in una tasca del suo vestito, Baneliness non sembrava possedere altro con sè, una penuria di possedimenti che veniva forse ben sopperita dal malefico anello divino. Un tremolìo all’interno della torre, come se qualcosa si fosse abbattuto sul fianco della Fortezza rimbombando fino a lì, fece sobbalzare i Guardiani superstiti. Essi constatarono ben presto che il corpo di Bainzu non era con loro, ma doveva essere rimasto nella stanza dove si trovava la Grande e Terribile Trappola, insieme alla parte di bottino che Gunnar aveva preso nella sua borsa conservante, disgiunta poco prima. Un secondo tremolìo, stavolta leggermente più forte, scosse di nuovo la Fortezza. Quale che fosse la causa, per i superstiti intuirono che accamparsi per riposare e riflettere in un secondo poteva non essere il miglior corso d’azioni. Riepilogo X tutti
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Capitolo Cinque - Semi della distruzione, Parte 1 - L'Anello
DM Laddove Osymannoch fu costretto a mezzi di fortuna per vedere la perfida lich, Sophia si abbassò di quota per coinvolgere Maxillium e fornirgli i mezzi per trovare insieme la temibile Baneliness. La musica indetta dalla barda e le parole sue e dell’Inatteso furono però capaci solo di aumentare il fastidio della loro avversaria LE VOSTRE PAROLE SONO VUOTE!!! IO HO IL POTERE DELLA NON-MORTE INCARNATA!!! ululò Baneliness, vomitando maledizioni e progetti su come avrebbe fatto in modo che i Guardiani Planari sarebbero diventati solo un ricordo. Quando Maxillium ne indicò la posizione, ella strillò di frustrazione, prima di muovere il suo bastone e intercettare la mano gigante come un battitore nell’inning decisivo NIENTE DA FARE, CARINO!!! ghignò beffarda. La sua risata però le morì in gola quando un’esplosione di puro dweomer magico, qualcosa che le magie protettive non erano in grado di fermare, si abbattè su di lei URGH… TI TRASFORMERO’ IN UN VAMPIRO E TI FARO’ PULIRE LE LATR- una colonna di fuoco si abbattè sulla incantatrice, cortesia di un Bainzu fuori dalla grazia degli dèi (quindi appena più nervoso del solito), il quale zittì la lich con un fuoco divino che le bruciò parte del vestito bianco. Chi era in grado di vedere, potè vedere Baneliness spalancare la bocca in un ennesimo grido di puro odio nei confronti dell’elementale della terra. L’arrivo di Gunnar e Celeste fu in grado di distrarla sebbene fino a un certo punto. L’orso colpì, scoprendo di prima pelle come la scorza dei lich fosse effettivamente più dura del normale. Dal par suo Celeste fu più fortunata, assaltando direttamente il bastone della lich con la propria nuova arma NO, NO! IL BASTONE NO!!! ululò, tentando disperatamente di artigliare il legno di cui era costituita Celeste, ma vedendosi strappato il bastone che le cadde ai piedi. Costretta sotto il fuoco nemico, Baneliness parve perdere pure lei il poco senno che doveva esserle rimasto ORA BASTA!!! MALEDETTI INSETTI, VI INCENERIRO’ COME ZANZARE!!! ella dovette districarsi dal giogo dei picchiatori, urlando al loro indirizzo un SONO SUBITO DA VOI!!! e scaricare quindi una terribile deflagrazione che investì Sophia, Maxillium, Bainzu e Osymannoch, i quali si trovarono ben presto in un inferno di fiamme oscure inframezzate dal ghigno della lich. L’ilarità della padrona dell’Anello del Carnifex fu però di breve durata. Sebbene ella non tardò a rimettere mano al proprio infido bastone, Celeste non permise distrazioni e colpì in bocca la donna con la palla del suo mazzafrusto, fracassandole gli incisivi e aggiungendo ulteriore dolore alla lich, che iniziò a incespicare sulle gambe ossute URGH- SPUTTT!!! gorgogliò, sputando il contenuto che gli era ricaduto in bocca TUUUUUUUU!!!!! ululò, volgendo il suo sguando e andando a muso duro proprio contro la Borealis MORIRAAAAAIIIIII!!!! la lich sollevò la mano in cui impugnava l’Anello del Carnifex, il quale iniziò a brillare di una luce sinistra. A terra, un sinistro rumore metallico misto a ossa che si rompevano, preannunciò la triste caduta di Pisittu, vittima della stanza della Grande e Terribile Trappola. E quella del suo padrone Bainzu. Riepilogo X tutti
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Capitolo Cinque - Semi della distruzione, Parte 1 - L'Anello
DM X Bainzu Bainzu Daddore arrancò. Il druido in forma di elementale curò la propria tigre, udendo ringhio di gratitudine della sua tigre, la quale fu curata delle proprie ferite. Il protettore della natura di Arth avanzò quindi come una talpa, salvo far sbucare la sua testa pietrosa per darsi un’idea delle distanze che lo separavano dalla lastra di pietra e dai suoi compagni oltre la soglia. Pisittu si fece avanti seguendo i suoi ordini, a passo felpato ma evidentemente non sufficiente per evitare di udire ancora una volta un terribile CLICK. Un secondo dopo, padrone e animale furono colpiti per la seconda volta dall’ondata di vento magico di Baneliness, spezzando però stavolta ben poco degli incantesimi rispetto a prima. Degli scompartimenti si aprirono per far cadere…. Il nulla (l’acquasanta doveva essere finita prima) e infine il ringhio di dolore di Pisittu annunciò le ferite che lo sfortunato animale aveva subito nel momento in cui venne trafitta da sei feroci lance uguali a quelle che avevano colpito il buon Gunnar poco prima. La voce di Baneliness non arrivò in tempo per coprire il sinistro scricchiolìo proveniente dalla lastra di metallo sul soffitto, ancora sporco dopo l’ultimo colpo inflitto. X Bainzu MA DI NUOVO???!!! E SONO TRE!!! ululò Baneliness, quando i rumori dei suoi marchingegni risuonarono talmente forti da poter essere uditi anche nella stanza delle bambole. Le orbite vuote della lich parvero però dilatarsi (se ciò era possibile) quando il resto vivente della squadra si gettò su di lei, cortesia dei viaggi planari offerti da Celeste, forse non armata come voleva, ma determinata a fermare dal principio la terribile incantatrice. Il piano dei Guardiani per proiettarsi al fianco della nemica dai capelli scarlatti sembrò dapprima andare alla perfezione, Celeste che apparve dove desiderava, Gunnar pronto a bloccarla con i suoi artiglioni, e Sophia pronta a intercettare qualunque magia. Quando Maxillium avviluppò la donna con una mano spettrale, tuttavia, la figura della lich si dissolse in una cacofonia di risate che rimbombarono nella stanza. Un ringhiò beffardo percorse la stanza SBAGLIATO!!! la detonazione che ne seguì investì i tre coraggiosi avventurieri, minacciando di mandare a fuoco Celeste e bloccando la magia bardica di Sophia CREDEVATE BASTASSE UN PO’ DI MUSICA PER FERMARMI??? L’ANELLO DEL CARNIFEX E’ NELLE MIE MANI E MI DA’ IL POTERE DI UNA DEA!!! INGINOCCHIATEVI, STRISCIATE COME VERMI E SE MI SUPPLICHERETE FORSE VI CONCEDERO’ DI DIVENTARE MIE SENTINELLE!!! minacciò. Dovunque i Guardiani posassero il loro sguardo, però, Baneliness non si manifestava. Agli sguardi dei membri dell’Assemblea solo bambole inanimate rispondevano, mute e inquietanti. La posizione della lich era un mistero che i suoi avversari avrebbero dovuto dipanare in fretta. Riepilogo X tutti
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Capitolo Cinque - Semi della distruzione, Parte 1 - L'Anello
DM X tutti Il premio di “Avventuriero più inc*****o del Multiverso” era un trofeo conteso ormai da più di tre anni, volto a premiare colui che non sorrideva mai neanche nelle situazioni più divertenti, che si arrabbiava per ogni cosa, che era prono alla frustrazione e al continuo risentimento verso il prossimo. In quella quarta edizione in molti speravano di avere finalmente un volto nuovo come vincitore, specialmente da quando il pluricampione Bainzu Daddore era stato estromesso dalla manifestazione per palese superiorità tecnica. In quel frangente, laddove l’orrida trappola di Baneliness aveva fatto flagello delle proprietà dei Guardiani Planari, sembrava che la corsa al premio era diventata una corsa a cinque. Questo sentore divenne un secondo dopo una certezza assoluta, ma solo per Pisittu. Il sinistro scricchiolìo udito pochi istanti prima palesò infine la sua identità quando l’intero soffitto del corridoio ridiscese come un maglio sui Guardiani Planari, che solo in virtù della fuga rapida offerta da Celeste evitarono di essere schiacciati con una pressione tale da frantumare ossa come fossero stati grissini. Quel terribile esperimento sulla resistenza fisica vide comunque la tigre uscirne ancora viva, sebbene terribilmente feriti, se si escludeva Bainzu e la sua fuga nel sottosuolo X Bainzu L’unica consolazione di quell’evento fu un breve messaggio audio che partì da sottoterra, il quale parve stemperare i rischi di ulteriori trabocchetti in agguato Grazie per aver scelto “La Grande e Terribile Trappola" delle Baneliness Enterprises. Tutti i diritti riservati L’ingresso di Celeste, Gunnar, Maxillium, Sophia e Osymannoch nella stanza fu brusco almeno quanto la vista che si parò di fronte a loro. L’immensa stanza in cui si trovavano era alta come una torre, costellata da scaffali grandi come tavolate. Eppure essi non erano per nulla sufficienti a contenere tutte le bambole che si trovavano all’interno di quella collezione che avrebbe fatto impallidire chiunque. Bambole grandi come orsi, altre piccole come bambine, bambole di pezza, di legno e di seta, bambole dagli occhi di vetro, di porcellana o fatti di bottoni. Questo esercito di creature inanimate occupava ogni angolo, ogni scaffale, lasciando a malapena dello spazio al centro per passare ADESSO ARRIV- AH, ECCOVI, MALEDETTI VERMI!!! ululò la lich, facendo rimbombare la torre con la propria voce, forte della sua posizione sopraelevata. Baneliness era una figura scheletrica su cui era rimasto ormai poco della carne di un tempo, la quale appariva di un colorito grigio-verdastro. Ciò stonava con i suoi lunghi capelli scarlatti, che ricadevano lunghissimi dietro di lei e sovrapponendosi al lungo vestito in satin bianco a strascico. In mano ella reggeva un bastone di ferro lucido, terminante con una teschio di capra. Forse ella in gioventù doveva essere stata una dama affascinante, ma tale fatto non poteva essere confutato di per certo SIETE ENTRATI NELLA MIA FORTEZZA, AVETE UCCISO I MIEI LUOGOTENENTI, RUBATO LE MIE COSEEEEE!!!! strillò inferocita, per poi notare la presenza di un altro lich NON ERA SUFFICIENTE MIA MADRE!!! PURE UN ALTRO LICH!!! CHE COSA SEI, IL SUO NUOVO COMPAGNO??? un altro urlo, il quale avrebbe potuto rivaleggiare con quello di una banshee, proruppe dalla gola non-morta della donna. Ella soppesò il proprio bastone, per poi sollevare una mano su cui si trovava un anello di ferro con delle incisioni bianche IO LO SO COSA VOLETE, TUTTI VOI VOLETE LA STESSA COSA!!! VOLETE L’ANELLO!!! MA NON LO AVRETE MAI, LADRI!!! sbraitò, per poi osservarsi la mano che lo reggeva VOLEVA ESSERE PRESO… E ORA E’ MIO… E’ LA MIA GIOIA… E’ MIO… TUTTO MIO… IL MIO ANELLO!!! Baneliness ringhiò per poi rivolgersi ai Guardiani NON GUARDATELO!!! NON NE AVETE IL DIRITTO!!! VI PROSCIUGHERO’ DI OGNI VITA E APPENDERO’ I VOSTRI SCHELETRI SUI BASTIONI!!! minacciò. Infine era giunto il momento che i Guardiani aspettavano. Lo scontro con Baneliness e l’Anello d’Ebano del Carnifex. Riepilogo X tutti
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Capitolo Cinque - Semi della distruzione, Parte 1 - L'Anello
DM Vi era impazienza tra diversi membri dei Guardiani Planari, in particolare di Celeste. Se la Borealis aveva approvato ben poco l’accordo con il diavolo della fossa, ella non aveva fatto segreto di detestare dal profondo la Fortezza dei Diecimila Passi, Baneliness, Azrique, i vampiri e qualunque non-morto che non fosse Osymannoch. Non c’era dunque da stupirsi se la pausa richiesta da Bainzu per prepararsi fu accolta con diversi sbuffi, ripetuti tamburellamenti dell’indice sul polso e colpetti sul terreno dati con la punta dello stivale. L’attesa però non fu in verità di lunga durata all’effettivo, tanto che presto il gruppo si ritrovò di fronte al manichino bianco, osservati in silenzio da Hobyah. Egli però non fece alcun tentativo di fermarli ed essi non ebbero problemi ad attraversare il portale che si palesò davanti a loro. Come Achaman aveva detto, il sancta sanctorum di Baneliness era raggiungibile attraverso un piccolo disimpegno, che si presentava come un corto corridoio che conduceva verso una porta. Essa era diversa dalle altre, poiché se nell’aspetto era identica già l’occhio vigile della Borealis fu in grado di notare come essa fosse fatta veramente di legno. Essa, difatti, doveva essere la porta originale da cui erano state tratte le copie in pietra di tutte le altre. Con il cuore in gola, il gruppo avanzò con decisione, anche per non perdere nemmeno un secondo dei propri migliori incanti. Quando un click risuonò però sordo nella stanza, i Guardiani capirono che qualcosa stava per accadere. Dapprima i membri dell’Assemblea furono assaliti da un tifone di vento che dall’alto li investì rischiando di metterli in ginocchio. L’aria crepitò di energia magia e per poco Osymannoch temette di perdere la vista quando i suoi occhi videro il dweomer di tutta la loro magia venire strappata dal loro corpo ed essere rilasciata nell’aria, privandoli di tutte le loro preparazioni e arrivando addirittura a spezzare gli incantamenti di alcuni dei loro oggetti. Era la seconda volta che tale terribile fenomeno avveniva e il ripetersi non potè che richiamare i ricordi dello scontro con Azrique Malfaisance. Tonfi sordi però non diedero il tempo di soffermarsi sui ricordi, laddove due grandi lastre di pietra ricaddero al termine del corridoio e all’inizio dello stesso, la caduta del secondo che rischiò di spezzare a metà Bainzu. La pioggia che ricadde sui Guardiani fece a quel punto temere il peggio, ma con sorpresa tutti i membri di quella spedizione scoprirono che l’acqua cristallina e inodore che era ricaduta su di loro non aveva fatto nulla, se non bagnarli. Tutti tranne Osymannoch, il quale sentì di essere stato immerso nell’acido più corrosivo che esistesse, riconoscendo in quel tremendo dolore l’acquasanta che vari folli avevano cercato di tirargli addosso nel corso dei secoli. L’ironia di quella situazione non fu certo percepita molto da Gunnar, che fu arpionato da tre lance dalle punte multicolore che lo trapassararono al costato, al petto e ad una spalla. Un sinistro scricchiolìo, che giunse dal lucido soffitto di un color ambrato sopra di loro, fu coperto da una voce femminile furente, amplificata da una cacofonia di pura energia negativa NO, NO, NO! ululò, isterica come una bambina a cui fosse stato rubato il giocattolo preferito NON E’ POSSIBILE! NON DUE VOLTE NELLO STESSO MESE!! ululò, la voce che proveniva da oltre la porta ora celata dietro la lastra di pietra QUELLA TRAPPOLA NON ERA PER VOIIIII!!!!! AVETE IDEA DI QUANTO MI COSTI RICARICARLA OGNI VOLTA??? uno strillo di pura frustrazione precedette infine la minaccia finale ORA VENGO LI’ E VI AMMAZZO!!! Riepilogo X tutti
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Capitolo Cinque - Semi della distruzione, Parte 1 - L'Anello
DM Non tutti gli eroi che calcavano terre e mari all’avventura potevano contare sui consigli di un malvagio con l’esperienza di Osymannoch il lich, tuttavia in quel frangente il non-morto potè dare parole di consiglio basate sull’esperienza e il pragmatismo che egli aveva sviluppato nel corso dei suoi decenni come creature animata dall’energia negativa, rotta a conoscere e intavolare trattative con creature abiette e prive di scrupoli. Che Achaman non fosse uno stinco di santo sarebbe stato ovvio anche a un cieco, se non altro per la sospetta puzza di zolfo che il diavolo emanava come monito delle sue leggendarie origini. Sulla base di ciò il resto dei Guardiani Planari appoggiò l’idea di aiutare sì il diavolo della fossa, ma facendo in modo che essi non avessero ulteriore coinvolgimento con lui e lasciando che fosse Azrique Malfaisance a occuparsi di uno delle più annose questioni correlate a quel viaggio nelle Marche Sbriciolate, vale a dire la possibilità di eliminare definitivamente la tremenda Baneliness. Con la decisione intrapresa, Achaman giurò sui quattro fiumi degli Inferi Firmato e sigillato! disse infine al termine dell’accordo, un rumore di chiavistello e un profumo di bruciato che seguirono il termine di quell’accordo siglato. Con l’infrazione del circolo di contenimento, il diavolo stiracchiò le possenti ali torreggiando sui Guardiani Libero, finalmente! tuttavia se qualcuno temeva un improvviso tradimento, rimase deluso Come gli Inferi comandano, manterrò la parola data. E tu mi piaci, lich disse rivolto ad Osymannoch più che a Celeste, la quale lo aveva intimato senza mezzi termini a rispettare la parola data Quindi sì, aspetterò qualche minuto prima di tornare da Azrique. Di solito quelli come voi non ci mettono molto per risolvere questo tipo di inconvenienti, vero? se il diavolo sembrava aver trovato uno spirito affine nell’Inatteso, le sue parole furono più prevedibili nei confronti del resto del gruppo Non posso dire di aver potuto testare la sua forza rispose a Bainzu Non ho modo di darti indizi su questo su queste rivelazioni poco edificanti, il diavolo della fossa offrì ad Osymannoch la possibilità di una formale stretta di mano e un Se dovessi avere bisogno di suppellettili, servitori e altre oscenità tipiche puoi contattarmi. Ho amici di amici che lavorano nel campo dell’edilizia per manieri con buio perenne e nubi cariche di fulmini prima di teletrasportarsi via. Quando la compagnia fece il proprio ritorno nel corridoio dove si trovavano il resto dei manichini in marmo, vi trovarono Hobyah appostato dietro un manichino non magico vestito con una lunga veste verde con un ampio spacco di gamba. La creatura dal viso di porcellana non sembrava però intenzionato a tendere loro un agguato a sorpresa, bensì si limitò a mantenere il viso in direzione del gruppo e non pronunciare alcuna parola. Se fosse stato un po’ più immobile e un po’ più femminile lo si sarebbe quasi potuto scambiare per uno degli altri appendiabiti. Gli ingressi disponibili, quelli celati dietro i manichini con vestito rosso, bianco e blu scuro, si trovavano ancora ai loro posti, in attesa che i Guardiani decidessero la prossima direzione. X tutti
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Capitolo Cinque - Semi della distruzione, Parte 1 - L'Anello
DM Non so se sia per umiliarmi oppure per un altro suo schema personale rispose Achaman Però sì, so come arrivare a lei. Dopotutto l’ho già affrontata precisò in risposta a Gunnar. Le parole di Bainzu furono sufficienti a richiamare l’attenzione di Achaman, il quale parve cogliere l’opportunità di venire liberato Non siete i primi gonzi che capitano per strada, questo è certo. Ed è chiaro che non lo foste già dal fato che siete giunti fino a qui commentò in risposta al druido, storcendo tuttavia la bocca alla richiesta di unirsi al gruppo dei Guardiani per unire le forze contro la signora di quel luogo Posso aiutarvi, ma non ho modo di farlo alle vostre condizioni. Non è una questione di proprietà altrui o desiderio di tradirvi, ma di mia sicurezza personale. Non posso garantire sulle vostre capacità e non me la sento di rischiare di essere sconfitto di nuovo… non credo che la sorte mi porterebbe di nuovo ad essere prigioniero, se capite cosa intendo disse il diavolo della fossa, flettendo le poderose ali Ma vedo negli occhi di alcuni di voi la malizia di chi vuole qualcosa in cambio per quello che sarebbe un favore nei miei confronti. Questo posso capirlo, dopotutto oggigiorno chi fa qualcosa per niente? I samaritani, ma voi non mi sembrate tutti dei tipi che si votano al sacrificio. Ma bando alle ciance, volete qualcosa in cambio e io posso darvelo. Anz, vi offro pure una scelta disse Achaman sollevando un dito con una lunga unghia nera Posso promettervi solennemente che, una volta liberato, andrò ad avvisare la mia ex datrice, la lich Azrique Malfaisance, di come la situazione sia assolutamente propizia per un assalto. Ella voleva in principio che io facessi ciò una volta assassinata Baneliness, così da permetterle di assaltare la Fortezza con il suo titanico esercito, conquistare questo luogo e cercare in seguito il filatterio della sua rivale. Immagino che ciò possa essere una notevole distrazione per le sue forze. Se uccideste Baneliness potreste perfino lasciare il lavoro sporco del filatterio ad Azrique a quel punto Achaman sollevò un secondo dito Se ciò può essere un problema per voi posso giurarvi, sui fiumi degli Inferi, uno e un solo Desiderio. Non mi importa chi è di voi a formularlo, questo sarà un problema vostro da decidere. Non chiedetemi cosa è possibile fare e cosa no, è una magia potente e difficile da definire in base a ciò che chiederete. Ma alcuni di voi potrebbero già saperne il funzionamento, no? disse occhieggiando Osymannoch Se questa sarà la vostra scelta che esso sia formulato alla mia liberazione e io cercherò di esaudirlo il prima possibile. In segno di buona fede voglio darvi un’informazione molto utile, completamente gratis disse Achaman avvicinando il viso alla barriera Prendetelo come un articolo promozionale e un segno della mia buona volontà di mantenere la parola data, qualunque sia la vostra decisione. Il manichino corretto per raggiungere Baneliness è quello con il vestito bianco. In effetti ci stavate azzeccando, ma penso vi possa far piacere sapere che eravate sulla strada giusta. Esso conduce a un piccolo corridoio che termina con una porta che dà sul suo sancta sanctorum spiegò Se volete prepararvi per raggiungerla, sapete con che anticipo farlo il diavolo della fossa rimase quindi in attesa della decisione dei Guardiani circa il suo destino. X tutti
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Capitolo Cinque - Semi della distruzione, Parte 1 - L'Anello
DM I timori di venire aggrediti da Hobyah furono spazzati via nel momento in cui egli si limitò ad appoggiare i propri pugni su fianchi e seguire con lo sguardo i Guardiani quando essi ignorarono il suo avviso. A quanto pareva, come aveva detto Mortec Chau, egli sembrava un tipo dai modi tranquilli. Il manichino scelto dai Guardiani Planari, quello con l’abito di satin nero, mosse appena le braccia, unendole e poi riallargandole per postrare una porta laddove prima si trovava il proprio busto, come se l’appendiabiti in marmo avesse spalancato l’uscio per i visitatori. Una volta varcata la soglia, i Guardiani furono felici di notare che la porta dietro di loro era ancora lì dove l’avevano lasciata, permettendogli di fatto di poter tornare al corridoio quando essi lo avrebbero ritenuto opportuno. D’altro canto non fu peraltro necessario allontanarsi dall’uscio richiuso per poter osservare l’ambiente circostante. A discapito del suggestivo crocevia in cui essi erano stati fino a pochi attimi prima, l’ambiente in cui si trovavano aveva l’aspetto di una umida caverna del Sottosuolo, le pareti e il soffitto costituiti dalla tetra pietra nera di cui era costituita la Fortezza, sebbene in questo caso le pareti e il soffitto fossero irregolari e bagnati di umidità. La stanza era chiusa e grande a malapena per contenere tutti i visitatori, i quali dovettero far presto i conti con la presenza di un altro soggetto, che si trovava al centro di un circolo di glifi di color rosso pulsante ed emananti un leggero vapore violaceo. Questo soggetto fu facilmente identificato come un diavolo dalla fossa dalla pelle rosso rubino, uno dei più temuti diavoli degli inferi, vestito con un semplice perizoma sostenuto da una cintura di ferro per coprire le pudenda. L’esterno, dal fisico possente e dalle corna possenti che partivano dalla fronte per poi incurvarsi verso il retro della nuca. Le possenti ali squamose fremettero appena quando egli si accorse dei nuovi giunti e uno scricchiolìo degli artigli precedette di pochi secondi le sue prime parole Vi è un lich tra di voi, ma non è Baneliness. E, meglio ancora, vi sono viventi tra di voi disse con voce cavernosa. Il diavolo della fossa fece un passo avanti, le ali che sbatterono contro una barriera invisibile che sembrava trovarsi alla stessa altezza dei glifi. Il diavolo ringhiò infastidito per quella interruzione Immagino che cosa vogliate sapere. Il mio nome è Achaman e sono stato assoldato quattro mesi fa da una lich per uccidere Baneliness. Ho fallito nel mio compito ed ella mi ha imprigionato Achaman strinse i pugni Per quanto mi riguarda io ho svolto la mia parte del contratto, per quanto non sia andata bene, perciò ritengo di non avere più vincoli. Ma non posso perdonare quella stregaccia non-morta per avermi umiliato in questo modo spiegò Queste rune mi tengono prigioniero, ma a voi basterebbe spazzarle via con un piede per liberarmi. Se non siete amici di Baneliness, allora siete suoi nemici. Quindi ciò che mi domando è… il nemico del mio nemico è forse mio amico? disse, scoccando un’occhiata alle rune a terra. X tutti
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Capitolo Cinque - Semi della distruzione, Parte 1 - L'Anello
DM Se la sfinge era spesso icona ed esempio di un volto privo di espressioni, forse era dovuto al fatto che Hobyah non fosse stato incontrato da chi aveva coniato tale modo di dire. Il volto privo di naso, bocca e occhi dell’insolito costrutto di porcellana non comunicò alcuna emozione ai movimenti di Sophia nei pressi del manichino rosso, il più vicino alla mezza-ninfa. La bizzarra creatura non rimase però inanimata, portandosi una mano al mento e rivolgendo la testa in direzione di Sophia, per poi volgere entrambi i palmi delle mani verso l’alto. Forse percependo la barriera linguistica (praticamente assente da parte sua), Hobyah sollevò un indice, per poi frugare con le mani tra le pieghe interne della propria elegante giacca. La ricerca parve avere successo quando egli trasse un foglio di pergamena e una grande piuma d’oca, con la quale iniziò a trascrivere ad una velocità davvero impressionante. Quando egli rivolse la pergamena verso i Guardiani, essi trovarono al suo interno un testo scritto con una raffinata calligrafia degna di un manoscritto Ossequi, lor signori. Sono spiacente di dovervi informare di non aver avuto da Sua Eccellenza Lady Baneliness avviso circa l’arrivo di ospiti. Questo fatto mi porta a chiedervi educatamente di uscire dal santuario di Sua Eccellenza e fare ritorno presso la vostra illustre magione. Tale uscita potrà essere da voi intrapresa attraverso il manichino vestito di blu scuro, toccandone l’abito e rivolgendovi ad esso dicendo “Apriti”. Tale è l’unica via che vi è data sapere, poiché le altre stanze sono ad appannaggio di Sua Eccellenza. Qualora la vostra condotta vi porti ad infrangere questo mio avviso, mi troverò costretto a inoltrare verso le vostro persone una lettera di richiamo scritta, oltre ad informare Sua Eccellenza di tale inelegante gesto. Certo della vostra collaborazione, cordiali saluti, Hobyah dopo aver mostrato l’elaborato testo, il manichino vivente intascò la propria stessa lettera e rimase in attesa. X tutti
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Capitolo Cinque - Semi della distruzione, Parte 1 - L'Anello
DM X Bainzu e i curati La decisione dei Guardiani Planari di proseguire dritti verso il cuore del problema portò infine la squadra a separarsi presto da Mortec Chau Spe-spero che vada tutto b- accidenti! esclamò, facendo fatica a muoversi nella calca dei nove unicorni evocati da Bainzu, i quali invasero la stanza con la loro imponente presenza, in uno scalpiccìo di zoccoli mentre essi si avvicendarono per disporre le proprie cure Arion, anche tu sei qui? domandò uno dei cavalli fatati, scuotendo la criniera color arcobaleno Stardust, quanto tempo! Sei poi riuscito a recuperare la Coppa della Luce Cristallina per quella mezzelfa? rispose Arion, rischiando di colpire con il proprio corno la fessura tra le natiche di Gunnar Qualcuno ha detto Arion? domandò una femmina quadrupede dal corno color rosa shocking Arion! Sono io, Fenna! Non ti vedo da quando abbiamo corso la Maratona delle Nuvole sul Crinale della Speranza! Come stanno i tuoi zoccoli? un unicorno grassoccio e dagli occhi allampanati nitrì Zoccole? Qualcuno ha detto zoccole? mentre una sua vicina scosse la criniera, rischiando con il proprio corno di cavare un occhio a Maxillium No, Nestor! Zoccoli, non zoccole! Hey… ma tu sei Midnight! esclamò diretta a un’altra femmina di unicorno che stava per toccare Sophia Chi mi chiama? esclamò Midnight per poi notare la sua interlocutrice Elune! Ma quanto tempo! Era dai tempi della Festa di Mezza Estate nel Giardino dell’Abbondanza che non ti vedevo. Ma hai visto chi c’è qui? E’ la figlia di Lorelai, la piccola Sophia! Elune osservò stupefatta la mezza-ninfa Ma quanto è cresciuta! Ma Sophia, sei bellissima! E sei ancora vergine, puoi cavalcarci se vuoi! Midnight si rivolse agli altri unicorni RAGAZZI, SOPHIA ZHUGE E’ ANCORA VERGINE! Ricevendo in cambio una serie di nitriti di assenso e approvazione. Midnight si guardò quindi intorno Probabilmente sei l’unica femmina vergine di tutto il piano… per un attimo osservò Celeste, prima di scuotere la criniera e riconcentrarsi sulle cure. La confusione di quella inaspettata rimpatriata e promesse di ritrovarsi per cavalcate future in gruppo terminò solo quando anche l’ultimo incantesimo di Bainzu fu esaurito, permettendo al gruppo di salutare Mortec Chau in maniera migliore e dividendo i due gruppi dopodichè i membri dell’Assemblea che si diressero al sancta sanctorum di Baneliness. Il viaggio non si rivelò però del tutto privo di impedimenti. Mortec Chau aveva redarguito il gruppo su come superare il ponte infranto sopra il lago nero sotterraneo. Baneliness infatti aveva posto un ingegnoso trucco, permettendo a chiunque di attraversare la zona chiamando a gran voce Ponte, un golem di cadaveri grande come un palazzo, il cui scopo era quello di allargare le proprie braccia per consentire ai viaggiatori di attraversarle per raggiungere il lato opposto. Qualunque tentativo di attraversare in volo o a nuoto, avrebbe fatto infuriare il golem che li avrebbe attaccati con ferocia. Celeste Borealis aveva, in precedenza, trovato una astuta scappatoia con il proprio teletrasporto, ma il gruppo preferì conservare ogni singolo briciolo di energia dell’elocatrice per poter assestare più letali e devastanti colpi nei confronti della lich in possesso dell’Anello d’Ebano. L’attraversamento di Ponte si rivelò comunque una vera e propria ordalìa, con diversi Guardiani messi in difficoltà dal fetore di tomba scoperchiata emanato dall’essere formato da centinaia di cadaveri, laddove essi non furono tentati di scappare in preda al terrore alla vista di quell’incubo su due gambe. Con molta determinazione, e lasciando dietro di sé una lunga scia di orina di Pisittu, il gruppo riuscì a tornare al crocevia da cui erano giunti attraverso la Fauce. Lieti di poter inserire finalmente i tre sigilli dei servitori più potenti di Baneliness, il gruppo fu infine in grado di varcare la porta e avvicinarsi ancora di più al loro obiettivo. Mortec Chau aveva detto il vero: oltre la porta si trovava un corridoio di un color nero-violaceo, costellato da piccole luci che davano l’impressione di trovarsi all’interno di un cielo stellato in una notte estiva. Sia a destra che a sinistra si trovavano manichini femminili formati da marmo rosato con zigrinature dorate, ognuno di questi manichini vestito con abiti di satin di vario colore, che ricadevano a terra con un lungo strascico. Ognuna di queste statue era leggermente più alta di un uomo ordinario, più simile in altezza a Gunnar che a Osymannoch, e tutte esibivano un volto privo di espressioni, mentre braccia e gambe erano poste in pose artistiche che ricordavano passi di danza. Il tempo di udire un lieve scricchiolìo e la porta si chiuse dietro di loro, sparendo alla vista e lasciandoli in quello che sembrava un corridoio immerso in un loop infinito, dove le statue tornavano a somigliarsi ogni volta, distinguibili solo dagli abiti e dall’aura di trasmutazione che Osymannoch percepiva in alcune di esse, oltre che dal figuro che emerse da dietro di una delle statue. Esso era un manichino di porcellana, ma le sue giunture erano più elaborate e gli consentivano di muoversi da solo. Vestito con abiti da intrattenitore e da un cappello a tesa larga color viola con una grossa piuma d’oca in testa, egli si porto dapprima le mani sulle guance, dopodichè allargò le braccia, indicò i viaggiatori ad uno ad uno e quindi fece uno strano gesto dialettale usato da molti popoli. Osymannoch potè comunque indicare senza problemi quali manichini emanavano della magia: essi erano tutti manichini con abiti in satin con strascico, di cui solo il colore cambiava: rosso, bianco, nero e blu scuro. X tutti
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Capitolo Cinque - Semi della distruzione, Parte 1 - L'Anello
DM X chi cura o viene curato Dopo aver risposto alla stretta di mano di Gunnar, Mortec Chau accolse il fiume di domande dei Guardiani con la stoicità di una grossa pietra che sorgeva al centro di un torrente, rimanendo impassibile alle questioni sollevate e rispondendo ad esse con calma e compostezza Comprendo il vostro zelo nel voler eliminare i vampiri, tuttavia vorrei capiste che questa impresa richiederebbe settimane di tempo. La Fortezza dei Diecimila Passi è grande come una montagna ed è dimora di più di seicento sentinelle, senza contare i vampiri eletti. E costoro non riposano da soli in un’unica zona. Baneliness non si azzarderebbe a mettere tutte le bare in una sola stanza, ma separa ogni giorno i vari gruppi dividendoli in decine e decine di casermette minori spiegò, illustrando come la loro distribuzione tendesse ad essere tale da occupare i vari angoli della titanica fortezza E’ possibile forse trovare le bare di quelli che abbiamo costretto alla fuga, ma ciò rischierebbe di allertarne altri ancora, in un circolo vizioso che costituisce una strategia di logorazione che Baneliness usa contro chiunque voglia assaltare la sua dimora quando il discorso virò sulla lich in persona, Mortec Chau meditò a lungo sulle parole da usare L’apertura delle porte non costituisce di per sé l’accesso diretto alle stanze di Baneliness. Oltre la porta si trova infatti uno spazio extra-dimensionale, il quale è l’unico crocevia per le varie stanze interne del suo sancta sanctorum. Sebbene vi sia stato, Baneliness cambia di continuo la disposizione per evitare che nemici possano strapparci le informazioni con la forza. Per contro posso però dirvi che quel crocevia ha l’aspetto di un corridoio pieno di manichini vestiti con abiti eleganti, sorvegliati da una bambola vivente di nome Hobyah, il quale tuttavia è innocuo se non aggredito. I manichini che fungono da porte risplendono di magia per chi è in grado di percepirla e possono trasportare subito i viventi che tocchino il manichino dicendo “Apriti!” l’asceta quindi concluse la spiegazione ribadendo il concetto principale Tuttavia non ho modo di dire quale sia il manichino giusto per raggiungere Baneliness, né se ella abbia preparato qualche altro trabocchetto per strada. Per contro posso davvero ritenere che sia da sola, dato che avete sconfitto sia Skraith che Persimmon. Quando fu chiesto di un ricovero per recuperare dalle ferite subite, Mortec Chau annuì Ritengo che le mie stanze siano le più sicure, almeno per un po’. Una volta oltrepassato Ponte, il golem di cadaveri del lago interno, potremo ristorarci al suo interno. Ma pure se ci prenderemo un’oretta di tempo da me, dubito che i vampiri ci concederanno più tempo prima di giungere in forze e per questo ritengo che il mio ruolo migliore sia al momento quello di distrazione. Se per voi non è un problema, preferirei non affrontare Baneliness in prima persona, ma piuttosto impedire che ulteriori nemici si uniscano al vostro scontro con la lich. Sono certo di poter soverchiare in velocità i succhiasangue di questa fortezza, abbastanza per concedervi il tempo necessario per concludere la vostra ricerca spiegò l’asceta, togliendosi un anello d’argento con una pietra azzurra incastonata, l’anello che fungeva da sua chiave per la stanza della lich Qualora non dovessi farcela, allora è destino che debba finire così per me disse compiendo un leggero inchino. X tutti
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Capitolo Cinque - Semi della distruzione, Parte 1 - L'Anello
DM La ripresa dei Guardiani Planari fu incredibile, se non altro per la coordinazione con cui i combattenti riuscirono a muoversi e sopperire alle defezioni dovute alla potenza dei malefici sortilegi di Mrs Persimmon. Privo di Pisittu, Bainzu fu costretto a richiedere assitenza e solo grazie ad essa potè arretrare e risanare nuovamente le proprie ferite. Un feroce Gunnar vide il proprio mazzafrusto intercettato da uno di quelli dell’eletto Ah! Bloccato! lo irrise il vampiro eletto Non proprio un colpo da diesc- il succhiasangue si trovò però ben presto a spalancare la bocca dall’orrore quando Osymannoch gli puntò un globo al volto e nemmeno il graffio che il nemico gli propose fu sufficiente ad evitare il proiettile di energia che gli perforò le tempie portandolo ad assumere anzitempo la sua forma gassosa. Non violenza, bensì parole furono invece utilizzate da Sophia per combattere Mortec Chau, il cui dubbio divenne ancora più lecito dopo quella rimarchevole dimostrazione di diplomazia da parte della mezza-ninfa. L’asceta rimase per qualche attimo a fissare il vuoto, preso da un turbine di pensieri che infine si rivolsero con una solenne domanda nei confronti di Mrs Persimmon E’ dunque vero ciò che dicono? la risposta, nella sua freddezza, fu a dir poco lapidaria Assolutamente, Mortec. Quelle persone disgustose non hanno che da ringrazia di poter svolgere un utile compito, invece di riprodursi come parassiti e razzolare nel fangoh latrò la domestica con la mascella dolorante Un comportamento disdiscevole, che Baneliness sta correggendoh! parole pesanti che portarono Chau in un momento di sbandamento. Non distratta fu invece Celeste, la quale si lanciò senza timore contro Mrs Persimmon, la quale si schermava dietro il vampiro scelto senza alcuna remore per la sua incolumità. Ma sebbene il mezzelfo dai canini appuntiti si gettò contro la Borealis e le graffiò una spalla con un colpo di mazzafrusto, l’arma della Furia Bianca fu però diretta esclusivamente sulla bieca domestica, la quale urlò di terrore No, no! Parliamon- l’urlo di dolore della vecchiaccia risuonò stridulo come il graffiare delle unghie sulla lavagna quando il colpo di Celeste la colpì al fianco proiettandola in aria in un volo che le fece percorrere metà della stanza e con una ricaduta che frantumò le ultime ossa ancora illese della vecchiaccia, il cui ultimo respirò gorgogliò tra il sangue che le inondava la bocca e le budella esposte dal cratere che Celeste Borealis le aveva aperto laddove un tempo si trovava il fianco. Mrs Persimmon non avrebbe più portato avanti il suo folle credo. Signor Mortec, ci guidi lei! chiamò disperatamente l’ultimo arciere attivo, prima di gridare di sorpresa quando il calcio dell’asceta si abbattè sulla sua gola. L’asceta era livido in volto e sembrava aver perso la mitezza che di solito lo contraddistingueva Io volevo dimostrare che ci poteva essere una speranza anche nel cuore più corrotto, ma non a questo prezzo! gridò cercando di colpire il vampiro, al quale non restò altro che dissolversi in gas ed allontanarsi con il proprio compare. Alla vista della fuga dei vampiri, egli si rivolse ai Guardiani Planari Viandanti, le vostre ragioni sono giuste e dettate dall’idea di correggere un torto che mi era stato obliato. Se il perdono è tra le vostre virtù, allora perdonate me e il mio eccessivo zelo. E io vi assisterò finchè posso per separare Baneliness dall’Anello che l’ha resa ancora più pericolosa! dichiarò, rivolgendo a loro un piccolo inchino. I Guardiani Planari erano riusciti quindi a respingere una delle più dure linee di difesa della Fortezza. E nel farlo, sembrava che un alleato si fosse proposto a loro. In quel silenzio un DING ovattato si udì nei pressi del punto in cui Maxillium era rimasto congelato sul posto. Riepilogo X tutti
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Capitolo Cinque - Semi della distruzione, Parte 1 - L'Anello
DM E ora, per il colpo di grazia… abbaiò il vampiro eletto, pronto a far calare per un’ultima volta il proprio mazzafrusto doppio sul cranio di Bainzu, evidentemente lieto di porre fine quanto prima alla vita del druido. Un eroe però si intromise, ridonando al veneratore della natura abbastanza vita per sopravvivere all’assalto finale. La santità della magia curativa che pervase Bainzu fu tale da ridargli la lucidità, il coraggio e la voglia di continuare a lottare, riconoscendo peraltro in tale potere una delle formule di Leafor, l’arcidruido e più rispettato membro del loro concilio druidico di Arth. Che il suo collega fosse giunto per dare un supporto proprio nel momento del bisogno? In realtà non fu così. La luce divina dell’incantesimo si dissolse piuttosto in fretta quando Osymannoch stemperò via i rimasugli di quell’incantesimo rubato e portò la sua figura ossuta a fianco del druido. Molto, molto distante su Arth, l’arcidruido Leafor, vicino al corpo martoriato di un lammasu, si guardò corrucciato le mani Avrei potuto giurare di aver preparato una Guarigione in più, quest’oggi borbottò. Noooooooooo!! il rantolo di Mrs Persimmon accompagnò la sua disperata ritirata, la vecchietta che arrancò sorreggendosi alla propria ramazza come una befana che fosse caduta dalla propria scopa Cambio di programma, uccidete prima gli infermi! latrò, schioccando ancora una volta le dita e facendo scendere sui Guardiani Planari una pioggia di braci ardenti che ustionò la pelle dei presenti. La domestica, fatto cenno con il braccio sano ad uno dei vampiri mezzelfi di porsi a sua difesa, si acquattò in un angolo. Il vampiro chiamato in causa, dallo sguardo arcigno, estrasse il mazzafrusto pronto ad usarlo contro chiunque fosse così folle da mettersi contro di sé. Il suo compare, codardo fino al midollo, rimase al proprio angolo e virò il proprio tiro per investire Sophia con una salva di frecce. Come se ciò non bastasse, Mortec Chau in persona raggiunse la mezza-ninfa e la aggredì con una serie di pugni al grido di Colpo dell’Acqua che Frantuma la Roccia! dopodichè egli puntò il dito contro la barda per poi dichiarare Muori, ora! per la verità, diverse ferite si aprirono sul corpo di Sophia, seppure ella parve sopravvivere a quella ordalia armata (e non). Chau si preparò quindi a proseguire il proprio confronto, senza timore di trovarsi di fronte a due delle donne più temibili di Arth Devo ammetterlo, ammiro la vostra determinazione! riconobbe l’asceta Sembrate davvero credere in ciò per cui combattete! Chau esitò un attimo, prima di riassumere la propria posizione di combattimento. Dopo un’ordalia durata interminabili secondi, che ai Guardiani parvero giorni, essi però furono quasi tutti liberi del giogo in Lingua Oscura di Mrs Persimmon. Riepilogo X tutti
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Capitolo Cinque - Semi della distruzione, Parte 1 - L'Anello
DM Rimasto improvvisamente da solo, Osymannoch non faticò a notare un ghigno di soddisfazione tra i vampiri arcieri, ben visibile a quella distanza e di certo frutto del vantaggio numerico che essi avevano nei confronti del lich. L’Inatteso però non era certo venuto lì per arrendersi o fuggire ed egli ricambiò subito il favore inviando un globo di energia che fu intercettato da Mrs Persimmon e dalla sua ramazza formato gigante Non mi fermerà la tua magia, lich! sentenziò la ignobile vecchietta, fermando il globo e traendone energia tramite la propria insolita arma. Ben più efficace fu la cura che serpeggiò tra i Guardiani, i quali ebbero pochi secondi di lucidità per tentare le loro sortite, forse troppi pochi per alcuni, sufficienti invece per Celeste Borealis a gettarsi addosso a Persimmon con la stessa furia con cui gettava sui saldi sugli stivali Disdicevole orrenda donnacciAAAAAHHHH!!! Il grido di Persimmon scosse tutti i presenti, i quali osservarono la schermaglia tra le due donne (i più maliziosi avrebbero detto tra le due anziane), con il mazzafrusto di Celeste a fronteggiare la ramazza di Persimmon, ma soprattutto la scorza dura della anziana. Sebbene si dicesse che con il tempo gli anziani si facessero più fragili, infatti, la domestica di Baneliness sembrava fatta di vera e propria pietra. Nondimeno i colpi sembrarono sentirsi, fosse stata solo per l’incredibile forza con cui Celeste li vibrava DANNAZ- gridò la vecchietta (quella malvagia, per capirci) ricevendo un colpo alla spalla dopo quello allo sterno MOSTR- le parole le morirono in bocca quando essa venne colpita e un rumore segnalò una lieve dislocazione della mascella, seguita dallo schiocco dell’osso della spalla sinistra della domestica che si rompeva, portandola a rantolare per terra e a strisciare come un verme. Torreggiando su di lei, Celeste potè notare l’anziana contorcersi sotto di lei in preda alle lacrime che le sgorgavano dagli occhi azzurro cielo che si intravedevano oltre la montatura (rotta) degli occhiali Per favoreh… giovane ragazzah… implorò in tono lacrimevole, supplicando una pietà ben difficile da concedere. Eppure tale recita, degna della migliore Ariabel di Frondargentea, fu sufficiente a rubare quel secondo fatale, allorchè la bocca di Mrs Persimmon eruttò un’altra parola in Lingua Oscura, tale da ribloccare i coraggiosi Guardiani Planari. Una cosa però non era stata finzione nell’interpretazione della domestica: il suo dolore. Trascinandosi in preda agli spasmi e alle ferite che lasciavano sotto di lei una scia di sangue degna di una lumaca gigante, Mrs Persimmon latrò ordini il cui tono di disperazione sembrava realtà MORTEC! ABBATTI QUEL MALEDETTO LICH, PRESTOH! NON POSSO PIU' FERMARLIH! ululò in preda ai dolori e ai problemi di dizione E VOI, ABBATTETE QUEI CANI, PRESTOH!!! la domestica schioccò le dita per far calare una cortina di fuoco sui nemici, quindi cadde bocconi, incapace di lanciare altre magie. Una salva di frecce piovve su Celeste, colei che era più esposta, ma sebbene di nuovo indebolita e rallentata, la Borealis fece in tempo ad avvolgersi nel suo mantello e a far scudo con il proprio corpo di legno contro la maggior parte dei colpi. Meno fortunato fu Bainzu, lei cui belle parole non fecero però altro che alimentare la rabbia del vampiro eletto con la barbetta Onore? Credi che sia l’onore a mantenere l’ordine? E’ la paura, la paura e il sangue! rispose irato, impugnando il proprio mazzafrusto doppio e vorticandolo sopra la testa a una velocità pazzesca, tale da far pensare che si sarebbe sollevato egli stesso da terra. Le palle chiodate però atterrarono invece di decollare e la pista di atterraggio fu purtroppo il corpo del druido, martoriato da una serie di colpi che scavarono solchi, tagli contusioni e lacerazioni tra le risate beffarde del suo non-morto nemico. Ridotto ai minimi termini, già il vampiro valutò il prossimo bersaglio Dunque, chi è il più vicino…? domandò più a sé che a qualcuno in particolare, occhieggiando con perfidia Maxillium e Pisittu, entrambi paralizzati. No, no, non voglio credere che sia questa l’unica soluzione disse Mortec Chau, non convinto dalle parole del druido Anche se… se fosse? No, se fosse così sarebbe sbagliato… dovrei rimediare… ma non posso ora… non ora che mi manca così poco! l’asceta, in preda al dubbio, parve per un attimo fermare la propria offensiva. Tuttavia, quando la battaglia intorno a lui avanzò, egli si gettò d’istinto di nuovo contro Osymannoch, con la stessa rapidità di una raffica di vento in una giornata tempestosa Colpo del Refolo di Vento! enunciò, colpendo il lich di Arth con un pugno al mento. Ma se i Guardiani piangevano, i loro avversari non ridevano. Riepilogo x tutti
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Corpo di Quercia vs Blasfemia: chi vince?
Ciao a tutti, il motivo del confronto è già stato scritto nel titolo. Ma voglio comunque chiedere un parere, poichè più di un dubbio è emerso. Blasfemia è stato lanciato A riceverlo è invece un personaggio sotto influenza di Corpo di Quercia Di norma il personaggio (per la differenza CL-DV in corso) sarebbe stato indebolito e frastornato. Abbiamo concordato senza problemi che l'indebolimento non avviene, data l'immunità offerta da Corpo. Tuttavia Frastornato non rientra nella lista di effetti di immunità, mentre non è chiaro nè specificato se l'immunità a danni fisiologici possa proteggere o meno in questa situazione. Chiedo lumi e pareri a chi può leggere questa situazione con occhi diversi dai miei e di @Organo84 Come ulteriore nota che devo mettere, il personaggio che subisce ha anche una resistenza (ma non immunità) 30 ai danni sonori attiva. Lo aggiungo nel caso possa aiutare.
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Capitolo Cinque - Semi della distruzione, Parte 1 - L'Anello
DM Un silenzio tombale cadde nella stanza alle parole di Celeste e Maxillium, i quali furono ascoltati da Mortec Chau, mentre lo sguardo di Mrs Persimmon dardeggiò da un interlocutore all’altro Che cosa significa questa confidenza, Mortec? domandò, sollevando il mento Ti sei forse dimenticato? Baneliness è la nostra migliore cura! Mrs Persimmon puntò con sdegno il dito verso i Guardiani Planari Guarda quelle persone, anche loro sono di certo colme di disgustosi e depravati pensieri. Specie quella lì disse indicando Celeste Un’albina, che orrore! Quelle come te un tempo le affogavamo alla nascita! Di sicuro sarai piena di lussuria! inveì Gente come lei… come loro… Solo la morte potrà curarli! lo spiritualista scosse la testa alle parole della domestica, rispondendo con un Non condivido il tuo pensiero, l’equilibrio è più importante quindi l’asceta si rivolse ai membri dell’Assemblea Tuttavia non sono nemmeno del tutto convinto delle vostre parole. E ciò non per devozione al mio pensiero. Vi combatterò, ma vi concederò la resa se me la chiederete. La potenziale risposta dei Guardiani fu prontamente interrotta da Mrs Persimmon, la quale avanzò di un paio di passi e battè un tacco a terra al grido di Siete disdicevoli! la domestica quindi sentenziò una parola nella Lingua Oscura, lo spaventoso linguaggio degli esterni malvagi che solo le creature dal cuore più nero potevano udire. Il sangue cominciò a fuoriuscire dalle orecchie dei viventi, con il solo Osymannoch che uscì indenne da quello scontro. Egli era abituato alla Lingua Oscura, il linguaggio con cui erano scritte alcune delle sue dispense settimanali preferite tra cui QuattroOssa e Succubella 9000 Un altro lich? commentò Persimmon Vattene, se hai cara la non-vita. E non tornare mai più! per buona misura, però, ella attaccò. Invero Osymannoch non aveva mai visto una incantatrice lanciare incantesimi con la stessa velocità di Mrs Persimmon, che nonostante l’età aveva una mente veloce nell’elaborare incantesimi uno dopo l’altro. Sventolando l’asta a forma di ramazza per enfatizzare i propri gesti, ella demolì molte delle difese magiche del gruppo, riportando Bainzu e Sophia tra gli altri alla loro forma naturale, dopodichè lanciò un raggio di luce contro il lich che perse parte del viso. Tale assalto parve il suono di tromba della carica dei vampiri, sebbene solo uno si lanciò contro Bainzu investendolo con un colpo alla gola Sei stato tu ad abbattere due dei nostri! Ora non fai più lo sbruffone, eh? disse incalzandolo a colpi di mazzafrusto. Nel mentre due salve di frecce investirono la prima fila, con Celeste e Maxillium che riportarono qualche piccolo taglio. Osymannoch infine si sentì il fiato mozzare nella gola non-morta quando un violento pugno alla schiena lo costrinse quasi in ginocchio. Dietro di sé, giunto ad una velocità impossibile per qualsiasi umano che aveva mai incontrato, stava Mortec Chau. A quanto pareva egli non necessitava di armi. L’addestramento monastico che egli dimostrava nei suoi movimenti fluidi e nei suoi gesti avevano reso il suo corpo stesso un’arma terribilmente efficace contro i lich. Riepilogo X tutti
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Capitolo Cinque - Semi della distruzione, Parte 1 - L'Anello
DM X Bainzu Una volta riempite le proprie bisacce e curati i feriti, per i Guardiani Planari l’unica via sensata sembrava quella del confronto diretto. Forti delle indicazioni ricevute da Sophia, i viaggiatori oltrepassarono la porta oltre la quale erano scappati parte dei loro avversari, aprendo l’uscio per mezzo di una delle chiavi del vampiro eletto sconfitto. Il dedalo di corridoi che si trovò poco dopo era particolarmente ingannevole, formato da una serie di passaggi a forma di tunnel e una pavimentazione angolare che dava l’impressione di non saper distinguere dove si trovasse il pavimento. Un’esperienza a tratti allucinogena, ma che non bastò per fermare la loro avanzata, la quale si concluse oltre un paio di porte che li portarono infine dalla persona che cercavano. La stanza in cui Sophia aveva rintracciato Mrs Persimmon si scoprì essere un crocevia tra alcuni dei numerosi corridoi della Fortezza dei Diecimila Passi, ennesimo sbocco dell’intricato labirinto di percorsi che Baneliness plasmava a proprio piacimento per gettare nella confusione i suoi sfortunati visitatori. La domestica di quell’angusto luogo si trovava quasi al centro di quella Disdicevole! commentò l’anziana donna, raddrizzando la schiena e battendo sul terreno con un tacco del proprio stivale (sebbene esso non fosse visibile sotto l’ampia gonna a campana della vecchietta) Irrompere qui in maniera così sgarbata… e perlopiù non invitati! a fianco a lei, il vampiro eletto dalle lunghe zanne e con la barbetta serrò le labbra in un sorriso Rieccovi, maledetti! Mrs Persimmon, mi dà il permesso di poter prosciugare questa appetitosa giovane fino all’ultima goccia? domandò. Mrs Persimmon lo incalzò con un Quale delle due? cui il vampiro rispose con un lapidario Ma quella mora, ovviamente. Lei è da diesci! L’altra ormai è stagionat- Ahia! l’espressione di sdegno della domestica, a quella battuta infelice, fu piuttosto evidente e la sua bastonata inflitta con una bizzarra asta simile a una grande ramazza di legno parve colpire nel segno Un po’ di educazione! tuttavia ella non si oppose alla richiesta Suppongo di potertelo concedere… ma mi raccomando di non sporcare il pavimento di sangue! l’occhiata gelida che Persimmon scoccò al vampiro e alle due sentinelle armate di arco negli angoli della stanza fu sufficiente a far chinare il capo ai sottoposti. Espressione che divenne invece assai più benevola e gentile quando ella si rivolse a un’altra persona presente all’interno della stanza Posso contare sul tuo aiuto, Mortec? Non vi era stato alcun problema di udito. Mortec Chau era infatti presente nella stanza, appoggiato ad una delle porte. L’asceta che i Guardiani avevano conosciuto il giorno prima era appoggiato con la schiena vicino ad una delle porte, talmente quieto nel suo modo di comportarsi da essere passato inosservato fino a quel momento (Sophia valutò che egli doveva essersi trovato fuori dalla zona di lettura della divinazione). Egli osservò dapprima Persimmon, quindi la delegazione dei Guardiani Planari. Consci di ciò che era stato detto il giorno prima, egli rivolse uno sguardo interrogativo a chi era giunto fin lì, come a riformulare una domanda che era già stata effettuata. Quando egli disse Dovrei avere una ragione molto valida per non farlo le sue parole confermarono tale sensazione. Mrs Persimmon si limitò ad inarcare un sopracciglio a quella risposta, preparandosi alla battaglia. Riepilogo X tutti
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Capitolo Cinque - Semi della distruzione, Parte 1 - L'Anello
DM La guerra non mancava talvolta di momenti di pragmatismo, laddove la necessità andava talvolta anteposta all’urgenza. Uno di questi casi si presentò nel recupero delle numerose proprietà lasciate dai vampiri nel momento della loro dipartita definitiva. Quando anche il muro prismatico di Maxillium fu dissolto, ciò che venne recuperato costituì un bottino di un certo volume, abbastanza da riempire le bisacce planari di chi ancora ne possedeva. Sebbene i membri dell’Assemblea non avessero in quel momento attivato metodi per saggiare la magia degli oggetti ritrovati, l’opinione generale fu comunque ottimista e la prospettiva di un grande guadagno sembrava sempre più realtà. X tutti Frattanto Gunnar ricevette ancora una volta un po’ di energia positiva da parte del lich, un ossimoro che continuò la propria tradizione. Ciò che non sarebbe proseguita sarebbe stata la vita di un nano chierico discepolo di Mya, il quale lanciò un urlo di terrore quando l’Umber Hulk che aveva assalito il suo gruppo spezzò il suo corpo a metà all’altezza della vita, consegnando il coraggioso prete alla pietra e rimuovendo per sempre le sue speranze di tornare a passeggiare per le vie di Huruk-Rast. Questo e altri fatti non erano però cosa che i viaggiatori avrebbero saputo, impegnati in compiti di entità assai superiore. Il tempo investito fu relativamente breve, in termini di vita, ma forse consistente nell’ambito della guerra. Una volta terminato il proprio saccheggio, il gruppo era però pronto per proseguire di nuovo unito nella loro ricerca all’interno della fortezza di Baneliness. X tutti
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Capitolo Cinque - Semi della distruzione, Parte 1 - L'Anello
DM La separazione dei due gruppi di vampiri, frutto di una efficace strategia di Maxillium, ribaltò completamente le sorti della battaglia. Con il centro di comando in fuga, i vampiri superstiti furono preda dei Guardiani e in particolare di Celeste e Bainzu. Dopo un iniziale momento di sbandamento, la Furia Bianca tornò in pista per restituire i colpi non subiti con gli interessi… e tali interessi sembravano essere assai cari! Vedremo chi brucerà ch- IL MIO GINOCCHIO!! gridò il glabro quando Celeste lo alleggerì di una delle sue giunture, prima di tempestarlo con una pioggia di colpi di mazzafrusto che fecero sbiancare ancora di più l’unica vampira superstite (il che era tutto un dire). Spalle al muro contro alcuni dei più forti combattenti che avessero mai calcato Arth, ella si preparò a una battaglia senza speranza. Tuttavia imbracciare il proprio mazzafrusto si rivelò inutile nel momento in cui una ondata di luce la investì in pieno, scagliandola contro la parete di pietra nera sulla quale il suo corpo carbonizzato si adagiò privo di vita… e presto ridotto a un mucchio di ceneri buone solo a insozzare l’armatura chiodata che ella indossava. Con piglio deciso, gli epici intrusi avevano demolito l’ennesima difesa della Fortezza. X Sophia Il termine dello scontro non portò però solo l’opportunità di rifiatare e raccogliere qualcosa, ma anche un importante novità. Sophia fu infatti ad un certo punto preda di una forte emicrania, il segnale che la sua magia le lanciava per informarla della presenza di una divinazione nei confronti suoi e dei suoi compagni. La mezza ninfa non aveva avuto tempo di impratichirsi molto sull’incantesimo di difesa che aveva eretto, tuttavia sembrava che pure la sua controparte fosse stata colta di sorpresa da quell’iniziativa di Sophia. Dopo aver manipolato la trama magica per qualche febbrile secondo, Sophia riuscì a invertire il flusso di informazioni trasmesso dal sensore che fluttuava sopra di lei, arrivando a risalire alla fonte… Mrs Persimmon in persona, la anziana domestica dai capelli grigi e la postura impeccabile, sebbene stavolta armata con un bastone diverso da quello che le aveva visto impugnare la prima volta. Mrs Persimmon sembrava trovarsi a circa trecento metri dalla loro posizione, in direzione nord-est, una direzione percorribile oltrepassando la porta che i vampiri avevano varcato nella loro rocambolesca fuga (quella dietro il muro prismatico evocato da Maxillium). Le informazioni che trasse furono stroncate in fretta dalla domestica, la quale interruppe il collegamento commentando con un Disdiscevole! sebbene ormai Sophia già sapesse la posizione della governante. Riepilogo X tutti
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Capitolo Cinque - Semi della distruzione, Parte 1 - L'Anello
DM In molti avrebbero trovato ironico il fatto che a salvare Bainzu fosse nientemeno che Osymannoch, un lich che rappresentava tutto ciò contro il quale usualmente il druido si batteva. Il patto di non belligeranza tra i due, costituito in virtù di combattere uniti un male superiore, fu preso molto seriamente dal lich. Il tocco dell’Inatteso parve al druido più dotato di calore rispetto al freddo tombale che di solito lo contraddistingueva, ma ciò non era dovuto tanto al fatto che un barlume di umanità stesse rinascendo nel cadavere vivente, semmai più per il fatto che egli stesse andando a fuoco. L’emulo dei wight di lava prolungò la sua permanenza tra le fiamme il tempo che gli bastò per rimettere in sesto il druido, il quale dal canto suo si era prodigato nella ambiziosa attività di sterminatore di non-morti. Imbracciato il proprio potere di luce, Bainzu scatenò un raggio di energia pulsante che carbonizzò il vampiro eletto nano e l’arciere dietro di lui con la stessa facilità con cui un fuoco avrebbe bruciato delle foglie autunnali. L’unica testimonianza della loro esistenza come morti viventi erano i loro averi, sopravvissuti alla manifestazione del sole. Le grida dei vampiri non durarono a lungo, ma bastarono per seminare il terrore tra gli altri presenti a cui Maxillium bloccò la via con un muro prismatico Fuo- fermi! gridò il comandante rimasto nelle retrovie, prima di inviare uno dei suoi uomini nel tentativo di oltrepassare l’ostacolo chiamato dal mago dei pugnali incantati. Le sue urla, quelle sì che durarono a lungo AHHHH!! BRUCIO! BRUC- NO, BZZAAARGH!!! la tensione elettrica del mulo illuminò il vampiro mezzelfo intrappolato al suo interno facendo perfino risaltare le ossa, fino a che egli non fu spinto verso il basso, in direzione di un altro piano ben lontano dalle Marche Sbriciolate. Quale che fu il suo destino nessuno avrebbe potuto dirlo al momento Ripiegare! Ripiegare! In direzione di Mrs Persimmon e dell’altro umano, presto! gridò l’eletto rimasto, indietreggiando in forma gassosa assieme all’altro arciere. Dove andate, ci serve support- AAAAHHHH!! gridò la vampira prima venire spintonata contro il muro e vedersi strappato un lato del viso dalla furia ursina di Gunnar. I tentativi dell’orso di tenere saldamente la donna a terra si scontrarono con la tenacia della femmina, la quale respinse Artigli di Sangue colpendolo con lo stivale al volto, prima di gridare mentre il suo volto si ricostruiva lentamente Ti domerò io, spezzandoti tutte le ossa! non meno furibondo fu il suo unico compagno rimasto sul campo di battaglia, il glabro che evitò un colpo di Celeste prima di gettarsi su Bainzu Prima abbatterò te, maledetto abbraccia-alberi! la palla chiodata del glabro colpì in pieno viso il druido, il quale ricevette anche una profonda ferita alla giugulare. Solo quando Osymannoch lo strattonò per la veste egli fu in grado di evitare un letale colpo diretto al suo sterno. La situazione però sembrava ora vertere più a vantaggio dei Guardiani Planari e le espressioni preoccupate dei due vampiri (e la loro foga in battaglia) sembravano una conferma di questo trend. Riepilogo X tutti
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Capitolo Cinque - Semi della distruzione, Parte 1 - L'Anello
DM L’olio in fiamme che era stato versato sui Guardiani contribuì a rallentare in parte i membri dell’Assemblea, messi in difficoltà anche dalla strettoia in cui erano finiti. Ad un secco ordine di Bainzu, Pisittu arretrò per poi rotolarsi a terra, accettando volentieri di perdere tempo per spegnere le proprie fiamme. Sebbene i loro abiti fossero vittima delle lingue di fuoco, il gruppo preferì posizionarsi in maniera diversa e imbastire una difesa verso quello che sarebbe stato un pesante attacco nemico, sferrato da una quantità di vampiri superiore al solito. Maxillium però non volle dare troppa soddisfazione ai nemici e con un movimento del braccio deciso lanciò una sfera di gelo talmente freddo da risultare rovente e tale da mandare gambe all’aria uno dei vampiri. La risposta dei non-morti non si fece attendere ed essa fu rapida e violentissima. L’eletto nano lasciò per un attimo l’impugnatura del proprio mazzafrusto doppio per accompagnare con la mano l’ordine che impartì a voce Incantatori! Fuoco di copertura! latrò, gli arcieri che non si fecero pregare nello scoccare le proprie frecce verso Bainzu, unico bersaglio visibile oltre a Celeste. La pioggia di dardi investì il muro dietro la prima linea, Maxillium che si schermò dietro il druido, il quale venne trafitto da più di mezza dozzina di dardi, prima di vedere davanti a sé proprio la sagoma del nano Avanzare, avanzare! Non diamogli respiro! berciò, aggredendo in prima persona il padrone di Pisittu e colpendolo con una poderosa spallata allo stomaco. Il vampiro glabro eseguì con impazienza l’ordine, gettandosi su Celeste ma venendo respinto da una prodigiosa deviazione della albina Non puoi difenderti per sempre! gridò a pochi centimetri dal viso dalla Borealis, snudando i canini verso il suo viso, mentre la vampira mora aggirò l’angolo per aggredire Gunnar con il suo mazzafrusto, riuscendo ad anticipare la sua alzata e colpendolo alla spalla Sarai un’ottima guardia per le mura! lo schernì con un ghigno. Non tutti i vampiri però si gettarono in prima fila, il secondo eletto diede un colpo alla spalla del ferito, come a sincerarsi delle sue condizioni, prima di invitarlo a estrarre anche lui il proprio arco Predisponete una linea di tiro unita! Fuoco al mio segnale! ordinò. Riepilogo X tutti
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Capitolo Cinque - Semi della distruzione, Parte 1 - L'Anello
DM L’evocazione di un elementale della terra da parte di Bainzu fu di primo acchito un’idea ingegnosa, tale da permettere al gruppo di capire se vi erano minacce sul ponte di pietra. L’elementale, un tipo di poche parole a quanto pare, borbottò qualcosa in terran prima di scivolare sulla pietra scura di cui era composta l’intera fortezza. Dopo aver saggiato con una propria mano lo scuro materiale, l’elementale scivolò su di essa con la stessa tranquillità di un nuotatore su una piscina olimpionica, attraversando il ponte e raggiungendo la metà senza intoppi. I Guardiani Planari forse si aspettavano in quel punto che la costruzione esplodesse all’improvviso o si trasformasse in un serpente gigante pronto a stritolarli. Tuttavia, contrariamente a tutte questa fantasiose ipotesi, l’elementale fu in grado di percorrere l’intera lunghezza del percorso senza intoppi. Sophia, alla stessa maniera, si legò una corda attorno alla piccola vita da pixie e attraversò in volo parte della struttura… senza riportare danni. Il gruppo ne fu rincuorato, tuttavia Osymannoch parve non essere tanto fiducioso del “collega incantatore” e offrì al gruppo, e perfino al protettore della natura, la capacità di camminare nell’aria in caso qualcosa giungesse all’improvviso. X Bainzu La scelta del lich si dimostrò provvidenziale. Deciso di mantenere lo stesso ordine di attraversamento, il gruppo scoprì ben presto che il ponte non era di per sé un problema, ma qualcosa non andava. Come la brina che si accumulava nelle fredde mattinate invernali, quasi la totalità della superficie dell’attraversamento di quell’abisso sembrava ricoperto da una patina ultra-scivolosa, che solo la capacità di fluttuazione di Celeste e il volo di Sophia sembravano in grado di evitare. Quando Maxillium scivolò oltre il bordo, i suoi piedi ricaddero sull’aria come fosse stata un cuscino prima di assumere forma di vento. Uno dopo l’altro, tutti i Guardiani Planari eccetto le donne finirono a un certo punto per mettere un piede in fallo, salvati però ognuna di queste volte dalla magia del non-morto della squadra. Pisittu non fu però altrettanto fortunata. Priva della stessa tutela, la tigre lanciò un miagolìo di terrore, artigliando i bordi del ponte e scivolando infine verso l’abisso. X Bainzu Pisittu cadde per più di cento metri su un cumulo di ossa e immondizie, riportando diverse contusioni e la frattura di due costole, ma sopravvivendo al terribile impatto. Il resto del gruppo fu in grado di portare a compimento l’opera di soccorso del gatto (sebbene di solito ciò avvenisse con il felino su un albero e non in fondo a un pozzo), trasportandolo di peso fino all’altra parte del ponte. Nonostante una breve perdita di tempo, essi erano riusciti comunque a superare anche quella faticosa situazione, il tutto sotto l’occhio di uno zombie privo di braccia e gambe appeso sopra l’architrave del corridoio che ricominciò al termine di quella traversata. Dopo essere riusciti ad attraversare l’ostacolo, per i Guardiani Planari la strada parve leggermente cambiare. E ciò non era derivato solo dal fatto che la pietra delle pareti era più zigrinata e le lampade di un color violetto acceso, la struttura stessa della fortezza sembrava leggermente più inclinata verso destra e varie svolte accolsero i membri dell’Assemblea nella loro avanzata verso il cuore della base operativa di Baneliness. Le svolte ebbero termine, sebbene tale non potè considerarsi di grande auspicio. Un sordo rumore metallico accompagnò la caduta di quella che era una ondata di olio bollente in fiamme, la quale investì i Guardiani Planari al completo, fatta eccezione per Gunnar che era appena sbucato in quella che era una strettoia per il loro e un altro corridoio, dove un gruppo di vampiri sembrava solo aspettarli. Il barbaro se l’era cavata per il rotto della cuffia, unico a non sentire la pelle bruciare come se fosse immersa nella lava, mentre i vestiti si appiccicavano dolorosamente alla pelle e il pavimento del corridoio sfrigolava come in una padella formato gigante. Pisittu lanciò un acuto miagolìo di dolore, strofinando il muso contro le pareti in preda al dolore. Li ho presi? domandò un giovane vampiro che in vita non doveva aver avuto più di diciotto anni, mollando le mani da una pesante catena di ferro e cercando approvazione da un eletto occhialuto dai canini lunghi come una mano, tali da nascondere quasi la barbetta Ne hai mancato uno, ma per l’impegno… ti dò diesci! scherzò il graduato, riconoscibile dalla sua orrenda forma e dal mazzafrusto doppio che sembrava l’arma di dotazione per eccellenza per coloro che superavano le prove del defunto (una volta per tutte) Lord Skraith. Il suo collega, un nano dalla barba bianca e dalle spalle larghe, mantenne invece un atteggiamento più serio Non deconcentratevi neanche per un attimo, sono loro i furfanti indicati da Mrs Persimmon! a fargli eco intervenne un vampiro glabro, lo stesso affrontato il giorno prima al termine delle prove, il quale avanzò a grandi passi verso Celeste, ponendosi in prima fila E’ l’ora del secondo round, albina! Ti spezzerò come un ramoscel- Ugh, ma quello è uno dei nostri mazzafrusti? Poco male, te lo strapperò mentre sarai morente e poi ti morderò il collo! dietro di lui una vampira dai capelli a caschetto neri come il rossetto che portava si affacciò, sorridendo in maniera inquietante in direzione di Maxillium Lui lo voglio io… sembra appetitoso! Mi sembra anche abbastanza in forma… sì, ho proprio voglia di un compagno per ammazzare la noia! in fondo alla stanza, archi alla mano, una coppia di mezzelfi incoccò le proprie frecce tirando le corde fino all’estremo Hey, ci hanno anticipato! scherzò uno dei due, un maschio barbuto, indicando Osymannoch Quello è già non morto! l’altro fissò Pisittu con insistenza, come un cacciatore da safari che avesse trovato un elefante dalle zanne ricolme di avorio. Riepilogo X tutti
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Capitolo Cinque - Semi della distruzione, Parte 1 - L'Anello
DM X Celeste e Sophia La pietra scura di cui era composta l’intera Fortezza era un materiale duro e ostico, pesante e difficile da smuovere, tanto che perfino un mostro di atletismo quale era la Furia Bianca si trovò in difficoltà. Celeste Borealis aveva un curriculum eroae che non lasciava spazio a presentazioni, avendo ella fronteggiato alcune delle bestie più potenti del proprio mondo. Su tale convinzione ella insistette, da sola, sforzando le proprie giunture, ansimando, gemendo e sbuffando ma non riuscendo a smuovere quella terribile porta scura. A quanto pare Baneliness sapeva come organizzare le proprie misure di sicurezza. Fu allora che Sophia salì in cattedra, rivedendo lo stile di esplorazione noto nel mondo degli avventurieri come “sfondare le porte”, con uno più magico. Sebbene la porta dimostrò una resistenza superiore a quella di molti dei nemici incontrati finora, alla fine l’uscio venne trasformato in una gracidante rana e l’apertura portò infine i membri dell’Assemblea a valicare la soglia ed entrare all’interno di un ambiente angusto e piccolo. Ottenuta la necessaria visibilità, i viaggiatori scoprirono però che i loro sforzi li avevano condotti all’interno di quella che era un’armeria. La quantità di polvere che invadeva la stanza sarebbe stata un flagello per qualunque persona allergica, tuttavia non vi era anima viva (o non viva) a poterne lamentare la presenza. Oltre a ciò, al di sotto della patina grigiastra, fu possibile intravedere mazzafrusti pesanti e doppi impilati su una rastrelliera appesa al muro dirimpetto alla porta, mentre alla destra faceva sfoggio di sé una esposizione di ampolle, fiaschi, becker e involti. Alla sinistra dell’ingresso, appesa alla meglio su un manichino di pietra, si trovava una corazza di piastre laccata di nero e dalle lunghe chiodature, sebbene il fascino di quella veste fosse appannato dallo sporco che invadeva la stanza. Lista totale degli oggetti presenti nella stanza Stabilita come alternativa l’attraversamento del corridoio, i Guardiani si gettarono ben presto attraverso gli infidi meandri della Fortezza dei Diecimila Passi, che condusse ben presto verso l’orlo di un baratro. Questi non era un’iperbole per indicare una grossa difficoltà, ma bensì l’indicazione di un vero e proprio baratro, che si stagliò ad un certo punto. Ad una prima occhiata fu chiaro che questo abisso non era naturale, ma artificiale: le pareti erano estremamente lisce e avrebbero messo in crisi anche il più ferrato degli alpinisti, il quale avrebbe avuto sotto di sé una caduta di almeno una sessantina di metri, laddove l’occhio riusciva a vedere prima che l’oscurità fosse eccessiva. La speranza non era però morta, visto che uno stretto ponte di pietra sorgeva al termine del corridoio e attraversava l’abisso per raggiungere un’apertura dall’altra parte, quello che sembrava il proseguio del corridoio che avevano deciso di imboccare. Incalzati dal suono sordo e ripetuto dell’allarme in corso, i Guardiani furono chiamati a capire come proseguire. Anche volendo attraversare il ponte, essi avrebbero dovuto muoversi uno alla volta. X tutti
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Capitolo Cinque - Semi della distruzione, Parte 1 - L'Anello
DM La liberazione dei prigionieri fu un momento di sollievo per i Guardiani Planari, sebbene i diretti interessati non parvero avvedersi troppo del cambiamento. In circostanze normali i membri dell’Assemblea si sarebbero aspettati di essere tifati nel corso della schermaglia con i vampiri, un emozione alla quale sarebbero seguite lacrime di gioia e liberazione di fronte alla tanto agognata libertà offerta. Ciò che accadde in realtà fu un silenzioso assenso, il centinaio di vite che continuarono a “pascolare” anche dopo che i loro aguzzini furono costretti a una vergognosa ritirata. Quando i ceppi vennero rotti e i recinti aperti, vi fu un po’ di imbarazzo nel momento in cui, come bestie a cui fosse data libertà di agire, alcuni maschi si avvicinarono alle femmine con intenti assai chiari, bollori che vennero spenti sul nascere dalla decisa azione dei più forti campioni lì presenti. Fu necessaria molta pazienza e un’azione da pastori per direzionare i gruppi verso il portale aperto da Maxillium. La pazienza dei Guardiani fu ripagata quando anche l’ultimo ignudo anziano varcò la breccia planare aperta dal mago dei pugnali incantati con destinazione l’anfiteatro, il tutto senza incidenti. Non era dato sapere ai Guardiani come sarebbe stata l’accoglienza sul Teschio, tuttavia il fatto che le pattuglie preposte fossero formati dai Cacciatori di Hygrave, alcuni dei servi di Jasmeera (con cui i rapporti erano idilliaci) e gli zelanti Ragni Planari, il cacciatore di taglie non ebbe a preoccuparsi troppo. Il ritorno verso il bivio da cui erano partiti non richiese molto tempo e ben presto i Guardiani furono di nuovo a ridosso del corridoio misterioso, della porta chiusa a chiave e delle baliste che avevano già visto in precedenza. A differenziare il solito, quando anche Pisittu mise per ultima le proprie zampe sul pavimento, fu il suono sordo che risuonò tra i corridoi della Fortezza, un rumore che essi avevano già udito il giorno prima. Dato il rimbombo tra le numerosi pareti di quel luogo così chiuso non era possibile stabilire da dove provenisse l’origine, ma come una campana che risuonasse di continuo, ora il silenzio della Fortezza era stato spezzato. I Guardiani però dovevano ancora decidere come muoversi. E soprattutto dove. X tutti
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Capitolo Cinque - Semi della distruzione, Parte 1 - L'Anello
DM La vista dei prigionieri dei vampiri fu l’equivalente di un ottimo combustibile gettato su un falò, tale fu la motivazione e la furia con cui i Guardiani Planari si gettarono sui vampiri. Quando quella mattina il più goloso dei succhiasangue si era messo i calzini prima di montare in servizio, di certo non si sarebbe aspettato di venire aggredito da una elocatrice in piena virtù eroica. Sebbene la Furia Bianca dubitasse non poco delle capacità belliche del mazzafrusto (arma però divenuta famosa nei Fiordi in quanto colei che aveva posto fine alla vita di una tiranna non meglio specificata), ella dovette riconoscerne almeno la grande magia di cui era imbevuta. Come se essa fosse stata predisposta per le braccia della Borealis, l’arma sembrava colpire quasi sempre dove voleva. Lo schiocco secco del braccio del vampiro, lo stesso che egli stava allungando verso un’altra delle prigioniere, furono una conferma per tale eccellenza C-cosa? ebbe il tempo di esclamare il grasso vampiro, prima di dover digerire parte dei propri denti quando il mazzafrusto della Borealis si abbattè sulla sua bocca e infine calò per fracassare il cranio, costringendo il vampiro ad assumere la propria forma di nube di gas. L’elocatrice si voltò, pronta a fronteggiare anche il vampiro a cui aveva dato le spalle, ma ebbe solo una fugace visione dell’assalto combinato di Maxillium e Gunnar, un tandem non di certo inferiore che unì mazzafrusto e pugnale in una combinazione letale per la vampira moicana, la quale gridò non riuscendo a sollevare la propria arma. Costretta in ginocchio dai colpi di Gunnar, Maxillium le tagliò la gola prima di farle esplodere sul viso un globo di crepitante energia infuocata che ridusse la creatura a fumo grigiastro. Se il fronte dei combattenti aveva svolto un assalto da dieci e lode, gli incantatori incontrarono più di qualche difficoltà. Sebbene Bainzu avanzò con incedere sicuro e richiamò il potere della luce, egli scoprì troppo tardi che la formula del suo incantesimo gli rubava più di qualche secondo, attimi che gli impedirono di scatenare la furia del sole sulla giovane coppietta di vampiri. Pisittu si gettò sulla ragazza, che soffiò come un gatto quando la tigre le azzannò il braccio ed ella fu marcata duro anche dai globi di energia pura Osymannoch, ondate di forza crepitante che fecero rizzare il pelo sulla pelle della compagna animale. Con Sophia che aveva bloccato il muro in fondo, forse temendo la presenza di una uscita non visibile lì sul momento, e pronta a bloccare l’ingresso da cui erano entrati, tuttò tornò nelle mani degli arieti del gruppo, specialmente quando il più giovane vampiro gridò Rain, fuggiamo! rivolto alla collega. Celeste non poteva accettarlo, non un’altra fuga vampiresca. Gettandosi sul più giovane vampiro alla massima velocità consentitagli, ella lo aggredì armata di mazzafrusto, mentre Gunnar si gettò sulla più ferita delle minacce rimaste Fatti sotto, capelli bianc- ebbe il tempo di gridare il giovane vampiro, prima di sentirsi mozzata la voce nel momento in cui il mazzafrusto lo colpì alla mascella, quindi due colpi alla schiena lo portarono ad essere impalato su uno dei recinti, rendendo il gas la sua unica fuga disponibile. Nonostante il grande eroismo della Borealis, però, la vampira fu in grado di resistere al colpo di Gunnar che le centrò l’orecchio destro Non succederà di nuovo! Ringhiò, prima di assumere anch’ella forma di gas e muoversi assieme ai suoi martoriati colleghi sentinelle. I quattro non sfruttarono la porta presidiata dai Guardiani, ma intrapresero una via di fuga infida come la razza a cui appartenevano. Gunnar fu per un attimo stordito dal vedersi arrivare addosso tutti quei nemici, ma scoprì ben presto che non era lui il bersaglio. I quattro vampiri superarono la stretta griglia in pietra nera che permetteva lo scolo dei liquidi ed intrapresero la via delle fogne. Sebbene non tutti i guardiani fossero stati sconfitti, i membri dell’Assemblea erano stati in grado di svuotare quel macabro allevamento dai suoi occupanti non-morti (se si escludeva Osymannoch, ovviamente). Seppur tale evento potesse costituire una notizia eccellente per i prigionieri, però, essi non parvero avvedersi della situazione e della breve (ma ferocissima) battaglia che si era scatenata. Essi continuarono a ciondolare, sbattere tra di loro in un tintinnante rumore di collari e nutrirsi al lurido truogolo a disposizione. Riepilogo X tutti