Nirvana
Storia
I Nirvana iniziano a farsi conoscere nel giro dell'università di Olympia con vari concerti fino a quando vengono notati da Jonathan Poneman della Sub Pop che fa loro registrare il primo singolo, Love Buzz, uscito nel 1988.
Il primo album, Bleach, esce nel 1989, con Chad Channing alla batteria. Vende 35.000 copie ed è caratterizzato da un sound aggressivo, derivato dal post-punk più pesante. Quest'album viene registrato in sole 40 ore in puro stile punk. Nei crediti dell'album compare il nome di Jason Everman quale secondo chitarrista. Nella realtà, Everman non suonò neppure una nota sull'LP, ma pagò di tasca sua i 606 dollari per la realizzazione del disco.
Il secondo disco arriva nel 1991: Nevermind, che porta alla ribalta mondiale la band, facendo così nascere il fenomeno destinato a morire in pochi anni, che passerà sotto il nome di grunge (più un'attitudine che un vero stile musicale). Con un nuovo batterista, Dave Grohl, hit come Smells Like Teen Spirits, Come As You Are e Lithium trascinano la band in vetta alle classifiche e sulle copertine dei giornali. Il disco, aiutato dalla produzione di Butch Vig (Smashing Pumpkins, Sonic Youth), è un perfetto concentrato di ritornelli accattivanti e urgenza punk-rock. Tutto questo successo però nuoce gravemente a Kurt Cobain, che a lungo andare non sopporta più di essere una rockstar. I problemi con la droga si fanno sempre più pesanti.
Arriva il terzo disco (dopo la raccolta di b-side e rarità Incesticide, uscita nel 1992): In Utero. Prodotto da Steve Albini, il disco era stato presentato dai mass-media prima dell'uscita come decisamente più vicino alle sonorità grezze di Bleach che alla produzione sofisticata di Nevermind. Tracce energiche come Scentless Apprentice e Milk it si alternano a pezzi dai suoni quasi beatlesiani, come Pennyroyal Tea e All Apologies. Cobain sfoga tutta la sua sofferenza e la sua rabbia in pezzi come Rape me, Serve the Servants e Tourette's. Rape me ("Violentami") è il pezzo dell'album che sicuramente ha ricevuto più critiche ed ha fatto scalpore.
L'ultimo album dei Nirvana è MTV Unplugged in New York, in cui la band si esibisce in un concerto acustico memorabile. Kurt Cobain canta alla perfezione, suonando anche The man who sold the world di David Bowie.
Dopo l'ultimo album in studio dei Nirvana, In Utero, il destino della band e del suo leader era segnato. Profondamente sofferente per la dipendenza da droga e per una depressione maniacale, Cobain era diventato autodistruttivo e tendente al suicidio. Tuttavia l'etichetta discografica fu particolarmente abile nel nascondere la vastità del problema al pubblico fino all'8 aprile 1994, giorno in cui Cobain fu trovato morto nella sua casa di Seattle a causa di una ferita auto-inflitta di arma da fuoco (il suicidio era avvenuto 3 giorni prima, il 5 aprile 1994).
Nonostante la sua fine prematura, l'eredità lasciata dalla band occupa un posto inamovibile nella storia del rock. I Nirvana rappresentano una delle più importanti e influenti band di sempre.
Nel 2000, negli ambienti discografici iniziò a girare la voce di un possibile cofanetto postumo contenente moltissimi inediti conservati da Sub Pop e Geffen.
Nel 2002 iniziò una battaglia legale fra Courtney Love, vedova di Kurt Cobain, e i rimanenti Nirvana per la spartizione delle royalties della pubblicazione. Alla fine dell'anno l'unico risultato fu l'uscita del best of con 2 inediti (You Know You're Right e una versione mai pubblicata di Been a Son).
Successivamente, dopo un accordo fra le parti, fu realizzato il cofanetto DVD With the Lights Out, pubblicato alla fine del 2004.
La band si sciolse nel 1994 con la morte di Cobain.
Ultima formazione del gruppo nel 1994
Kurt Cobain - voce e chitarra solista (1987-1994)
Krist Novoselic - basso (1987-1994)
Dave Grohl - batteria (1990-1994)
Altri membri
Aaron Burckhard - batteria (1987)
Dale Crover - batteria (1987-1988)
Chad Channing - batteria (1988-1990)
Jason Everman - chitarra ritmica (1989)
Pat Smear - chitarra ritmica (1993-1994)
Post-Nirvana
Negli anni successivi allo scioglimento del gruppo, sia Grohl che Novoselic sono rimasti attivi in ambito musicale.
Non molto dopo la morte di Cobain Grohl registrò una serie di demo che successivamente avrebbero costituito il nucleo per l'album di debutto dei Foo Fighters, Pocketwatch. Da allora ad oggi, i "Foos" hanno composto cinque album, riscuotendo sempre un notevole successo commerciale.
Oltre ai Foo Fighters - di cui rappresenta voce e chitarra - Grohl si è prestato in veste di batterista per gruppi quali Tom Petty and the Heartbreakers, Mike Watt, Queens of the Stone Age, Tenacious D, e Nine Inch Nails. Nel 2004 ha anche registrato un album metal in cui compaiono come ospiti diversi dei suoi cantanti metal preferiti sotto il nome di Probot.
Novoselic fondò il gruppo dei Sweet 75 e più recentemente quello degli Eyes Adrift con Curt Kirkwood dei Meat Puppets e Bud Gaugh dei Sublime. Ha anche collaborato con Kim Thayil dei Soundgarden e Jello Biafra dei Dead Kennedys in una band "occasionale" legata all'iniziativa No WTO Combo che contestava il WTO Meeting del 1999.
In modo più significativo, Novoselic è diventato un attivista politico, attraverso la fondazione del comitato di azione politica JAMPAC per i diritti dei musicisti. Nel 2004 ha pubblicato un libro dal titolo Of Grunge and Government: Let's Fix This Broken Democracy che tratta del suo passato musicale così come delle sue iniziative politiche.
Durante la campagna presidenziale statunitense del 2004, Grohl e Novoselic si sono riuniti sul palco in supporto di John Kerry, principale avversario di George W. Bush alla carica di presidente.
Perplessità sulla morte di Cobain
In base a delle investigazioni di Tom Grant sulla morte di Kurt Cobain, molti sostengono che non si sia suicidato ma sia stato ucciso. Queste le motivazioni:
Eroina
Prima di morire, Cobain si era iniettato una dose di eroina pari a 3 volte la dose normalmente letale per una persona. Ciò non sembra avere un senso, dato che aveva intenzione di usare il fucile per suicidarsi; inoltre chi è convinto che si tratti di omicidio sostiene che dopo una tale dose di eroina nessuno sarebbe stato capace di spararsi con un fucile.
Impronte
Non ci sono impronte né sul fucile né sulla penna che si suppone essere stata usata da Kurt Cobain per scrivere la lettera d'addio (suicide note).
Fucile
Il fucile da caccia indicato come l'arma con cui Kurt Cobain si sarebbe suicidato è stato comprato prima, e non dopo, che l'uomo fuggisse come segnalato. Inoltre era caricato con 2 munizioni supplementari: ciò risulta inutile se lo scopo era quello di uccidersi.
Lettera d'addio
La suicide note sembrerebbe più una lettera d'addio al mondo della musica che al mondo terreno. Cobain non scrive mai di volersi uccidere; quando la polizia trovò la lettera le attribuì il valore di suicide note per la frase riguardante Frances Bean Cobain e la sua vita senza il padre Kurt Cobain.
La scritta che chiude il suicide note («for Frances for her life which will be so much happier without me», "per Frances, per la sua vita, che sarà molto più felice senza di me") è stata sottoposta all'esame di esperti grafologi , che sostengono che non sia stata scritta da Kurt.
Seconda lettera d'addio
Courtney Love era in possesso di una seconda lettera d'addio, ma non ne parlò con nessuno e quando l'investigatore Tom Grant la interrogò sulla stessa disse che l'aveva trovata sotto al cuscino del marito. Grant sostiene di avervi precedentemente guardato e di aver trovato solo del Roipnol.
Secondo ciò che dice Grant, questa seconda lettera attesterebbe che Cobain stava lasciando la moglie e Seattle e non che stava per suicidarsi.
Divorzio
Nei giorni prima di morire, Kurt Cobain chiese al suo avvocato di preparare i documenti per il divorzio e di rimuovere Courtney Love dal testamento. Inoltre, per il matrimonio, Love aveva preteso un contratto prematrimoniale molto vantaggioso verso di lei.
Carta di credito
Una delle carte di credito di Kurt non era presente quando fu ritrovato il suo corpo. Qualcuno ripetutamente cercò di usarla dopo la sua morte per prelevare somme molto alte. I tentativi cessarono quando il suo corpo fu ritrovato.
Scena del suicidio
La scena che si ritrovò davanti la polizia non suggeriva affatto un suicidio: fu Love a suggerire così alla polizia. I mass media riportarono che Kurt Cobain si era barricato in casa, ma non era affatto vero: la porta era aperta.