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paladino, come si deve comportare con un ladro buono?
Allora proviamo a chiderci un'altra cosa. Un Paladino e Robin Hood andrebbero d'accordo? Io penso che un paladino del tipo classico non approverebbe i metodi di Robin Hood, ma d'altro canto qui si parla di un classico diverbio tra allineamento legale e allineamento caotico. CIoè qui non c'entra la classe. Un caotico e un legale sono destinati a litigare poco ma sicuro. Un Paladino però non ostacolerebbe Robin Hood, se comprende le sue ragioni non potrà che ritinerlo buono e lo favorirà per quanto possibile. Un paladino però non lo aiuterebbe a rubare, ma potrebbe aiutarlo per tutte le altre questioni senza incorrere in alcuna penalità. Quando ci sono caotici e legali in squadra uno dei due deve essere il leader. Se vogliono tutti e dure fare il leader allora non potrà mai funzionare. Robin Hood è un leader e quindi non può stare assieme ad un paladino leader. D'altro canto un Paladino non ce lo vedo ad avere un caotico buono come leader, e quindi penso proprio che un robin hood e un paladino non potrebbero stare assieme
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Una vittoria macchiata...
E' quello che penso anche io, ma L'autore del topic aveva detto che gli interessava solo l'aspetto interpretativo.
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Una vittoria macchiata...
E' proprio questo che rende la situazione differente dall'esempio riportato da Obi wan. Tu non hai barato ma ti sei reso conto di una irregolarità che quindi poteva essere sistemata senza perdere l'onore, se l'onore fosse stato ciò a cui tenevi di più (e quelle due frasi che ho scritto a proposito di lanciare gli incantesimi si riferivano solo a questo caso). Lo scontro non va ripetuto se uno dei due partecipanti bara, ma VA ripetuto se ci sono condizioni esterne che invalidano la correttezza del duello. Alzi una mano chi non è d'accordo. D'accordo con te praticamente su tutto Nemo, però: In teoria il Paladino in quanto capo del gruppo avrebbe dovuto fermare i suoi compagni ^^; Sempre ammesso che scegliesse la via dell'onore.
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Una vittoria macchiata...
infatti io è dall'inizio che gli critico un'altra cosa
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Una vittoria macchiata...
Come no? l'ha di fatto attaccato e ucciso. Ok andiamo passo passo. 1) i due tizi si sfidano blah blah blah 2) l'amico del paladino a tradimento lancia l'incantesimo "reraise" (lo chiamo così per semplicità) 3) Il paladino muore 4) il paladino resuscita e mo sicuramente ha capito l'inghippo 5) la guardia nera fa per andarsene indignata 6) il paladino a parole la ferma e le dice che intende comunque continuare lo scontro 7) La guardia nera si arrabbia e attacca il paladino 8) la guardia nera muore. Metti tutto quello che il paladino doveva fare tra il punto 7 e il punto 8
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Una vittoria macchiata...
Ti rispondo in una maniera semplicissima Tutto quello che ho detto il paladino doveva farlo DOPO che era resuscitato.
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paladino, come si deve comportare con un ladro buono?
Sì ma come ho scritto: Un ladro che rubi soldi solamente per diventare ricco, non è buono! Insomma tecnicamente un ladro (classe ladro) buono, non è un Ladro nel senso più comune del termine. Un ladro buono potrebbe comunque usare le sue tecniche per sottrarre ai nemici materiale importante per una missione. Ma gente così nella vita reale li chiami infiltrati, spie, di certo non ladri.
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paladino, come si deve comportare con un ladro buono?
Mi trovo d'accordo con Aerys e Obi Wan. Un ladro "rogue" può essere benissimo non solo buono ma anche legale! Questa classe di per sè non implica affatto che uno debba rubare. Tecnicamente parlando uno potrebbe anche fare a meno di spendere punti abilità in svuotare tasche. Ci sono una marea di altre abilità utili per il gruppo. Un ladro che rubi soldi solamente per diventare ricco, non è buono! Purtroppo la traduzione italiana causa un po' di incomprensioni.
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Una vittoria macchiata...
In quale modo mi è sfuggito questo particolare? Non capisco. Il paladino in questione quando ha accettato il duello o: 1) era straconvinto che avrebbe vinto. E quindi è uno spaccone. 2) Accettava la possibilità di perdere e quindi di lasciare che una potenziale minaccia per il mondo rimanesse libera di continuare a fare le sue malefatte, solamente per rispettare un codice cavalleresco, che è stato appurato essere per lui meno importante del perseguimento della sua fede. E' più chiaro ora?
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Una vittoria macchiata...
avresti potuto obbligare il tuo compagno a lanciare lo stesso identico incantesimo sulla guardia nera (anche se probabilmente ne aveva preparato un solo, ma vabbeh). In alternativa potevi lasciare scegliere alla guardia nera un aiuto di pari efficacia (una cura ad esempio come detto precedentemente). Il problema è che nel momento stesso in cui hai accettato il duello secondo quelle regole hai di fatto messo l'onore al di sopra del tuo dovere oppure hai peccato di eccessiva sicurezza. Se fossi un Samurai dovresti fare Harakiri, ma sei un paladino e i paladini non si suicidano. Comunque nessuno è perfetto, neanche i paladini, e quindi il tuo pg da questa esperienza dovrebbe trarre un insegnamento e cioè che se ritiene che sconfiggere il male venga sopra di tutto anche sopra il proprio onore non dovrebbe più accettare sfide di questo genere. Concordo. cito dall'srd L'atto di per sè non è malvagio, se lo fosse allora l'idea di un caotico buono non avrebbe senso. E' però un violazione del codice di condotta, su questo siamo d'accordo. resta da chiarire se è una violazione grossolana o meno. Secondo me considerando tutta la situazione, non lo è. Se questa è la convinzione del tuo personaggio l'errore è stato accettare la sfida. In futuro non può più dire: "Ok combatterò con te ad armi pari senza l'aiuto di nessuno... ma ti avverto il mio credo mi impone di ucciderti con ogni mezzo..." sarebbe veramente comico XD Questo sì che è italiano! XD
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Paladini e Assassini possono coesistere?
Il discepolo del drago è nel manuale del DM 3.5 Ad ogni modo anche se c'è una regola in una espansione questo non significa che sia una regola ufficiale. Uno può benissimo non avere quella espansione e quindi come ci si regola? Se uno si rifiuta di usare una regola presente nelle espansioni mica gli si può dire nulla. l'unica cosa che si può fare in caso di un buco nel regolamento, è paragonare la situazione con un'altra analoga.
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Paladini e Assassini possono coesistere?
Uhm non avevo mai fatto a caso a questa regola. ma perchè nel manuale del perfetto combattente? Una regola del genere dovrebbe apparire nel manuale del DM. Questo da un lato però spiegherebbe come mai per le Prestige Class non esistono paragrafi specifici per le "EX-classi". Ho controllato e manca persino nella Guardia Nera che direi proprio non possa in alcun modo continuare ad avere "punire il bene" e "aura di malvagità" se non è più malvagia. A questo punto chiedo se qualcuno riesce a fare maggiore chiarezza su questa questione. Possibile che nei tre manuali basi non sia spiegato?
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Paladini e Assassini possono coesistere?
Le regole impongono ad un paladino di non associarsi con persone di allineamento malvagio. Pertanto finchè tale regola è rispettata è ok. Il problema è che per come vedo io le cose la classe "assassino" è strettamente legata ad un allineamento malvagio e non solo. Il prerequisito per diventare assassino implica abbastanza chiaramente che ogni assassino deve essere affiliato alla gilda degli assassini. In pratica nessuno può diventare assassino per conto proprio. Quindi per come la vedo io un assassino che cambia allineamento non può più essere considerato un assassino ma un ex-assassino. Francamente io ritengo che nel manuale del DM la mancanza di un paragrafo per gli "ex-assassini" sia una svista. Se guardiamo alle classi base per ciascuna di esse che abbia un vincolo di allineamento è scritto chiaramente che un cambio di allineamento impedirà la possibilità di prendere nuovi livelli in quella classe anche qualora non si perdano le abilità acquisite. pensate ad esempio al bardo. Mi spiace ma un assassino pentito non ce lo vedo proprio a continuare a prendere livelli da assassino. Quindi alla domanda: "Può un paladino avere nel gruppo un assassino" rispondo di no. Ma un Paladino con un Ex-assassino? Sì. No, non c'è scritto niente riguardo alla perdita delle sue abilità e dei poteri pertanto ciò significa che li mantiene tutti. Ancora uan volta prendo ad esempio il bardo. Un bardo che diventa legale mantiene tutti i suoi poteri, ma come ho detto sopra, non può più guadagnare nuovi livelli da bardo. Lo stesso identico discorso si applica ai monaci.
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Quant'è difficile essere paladini...
Infatti per evitare che la questione "cambio di allineamento" diventi solo un espediente per ottenere le abilità che si desiderano aggirando i limiti che comportano, bisogna che la questione sia gestita opportunamente. Un personaggio buono con un passato da malvagio dovrà vivere eternamente con i sensi di colpa, specie se nel suo passato da malvagio era un assassino. Un assassino pentito non se la può cavare così a buon mercato. Oltre ai guai con la giustizia, oltre a eventuali parenti delle vittime desiderosi di vendetta, oltre ai propri sensi di colpa, c'è da aggiungere anche la gilda di assassini a cui ci è sottratti, che con tutta probabilità vorrà braccare l'ex assassino pentito per ucciderlo, considerandolo un traditore. Per diventare assassino uno deve uccidere una persona al solo scopo di entrare nella gilda degli assassini, e da quel momento in poi dovrà scegliere se stare con gli assassini o contro gli assassini. e' dura... se i pg non hanno già un background predefinito puoi far sì che i due elfi in questione siano nati e vissuti in un ambiente diverso da quello della loro cultura di origine. In tal modo il drow e l'elfa silvana saranno abbastanza estranei all'odio che intercorre tra le due etnie. In caso contrario entrambi i pg avranno imparato ad odiare la razza dell'altro elfo prima ancora da camminare e anche se fossero costretti a collaborare continuerebbero a provare diffidenza l'uno nell'altra. Poi col tempo conoscendosi i pregiudizi potrebbero sparire, ma essendo il drow malvagio non vedo molte speranze. Ricorda però che per quanto due etnie si odino possono sempre collaborare tra di loro se è per sconfiggere un nemico che odiano ancora di più. Un esempio lampante sono i Githyanki e i Githzerai. Se un Githyanki e un Githzerai si incontrano daranno subito inizio ad una furiosa battaglia, cecheranno in tutti i modo di uccidere l'altro perchè riconoscono in esso un nemico mortale della propria razza. Ma metti che durante lo scontro compaia sulla scena un illithid, ecco che i due Gith smetteranno subito di combattere tra di loro e si avventeranno con ferocia contro l'illithid, combattendo fianco a fianco.
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Quant'è difficile essere paladini...
Allora, quetso topic è molto interessante, proverò a dare la mia interpretazione. Andiamo per gradi. Prima di tutto, mi devi spiegare come fa la tua amica ad essere assassina e caotica buona. Nel manuale del DM è chiaramente scritto che tra i prerequisiti dell'assassino c'è quello di essere di allineamento malvagio. Certo nulla vieta di far sì che il personaggio abbia subìto un cambio di allineamento (non ci sono penalità come invece ci sono nel caso in cui un barbaro diventi legale), ma può un assassino che ha cambiato allineamento avanzare come asassino? Io dico proprio di no, inoltre bisogna anche considerare che cmq c'è stato un tempo in cui il personaggio era malvagio ed ha commesso inevitabilmente gravi atti malvagi, e anche ammesso che abbia cambiato allineamento le sue abilità da assassino dovrebbero essere considerate come conoscenze residue di un passato divenuto molto negativo. e quindi un assassino divenuto buono userà le sue arti da killer molto, molto raramente. Ora se la tua amica è di allineamento buono può stare benissimo nel tuo gruppo, e anche se si scopre il suo passato malvagio un paladino dovrebbe essere misericordioso e apprezzare il cambiamento. Ma per nessuna ragione un paladino può collaborare con una persona malvagia, nemmeno se si presuppone di stare lavorando per una "buona causa". Un paladino non si deve associare ad una persona malvagia in nessun caso, esiste sempre la possibilità che la persona malvagia abbia secondi fini o, peggio ancora, che abbia una buon punteggio in "raggirare". I paladini hanno un'abilità eccezionale nel riconoscere i malvagi e devono farne uso. Quindi anche di fronte ad una richiesta all'apparenza buona e giusta di un individuo malvagio, il paladino dovrebbe gentilmente declinare, e agire piuttosto assieme ad altra gente o addirittura da solo. Un paladino può aiutare una persona malvagia se ritiene che l'atto in sè sia buono (ad esempio salvare la figlia "innocente" di un tiranno da un gruppo di ribelli), ma senza però "collaborare". Ora veniamo alla questione "legge" e "bene". Io personalmente non credo affatto che una persona legale sia un tipo che si adatta alle leggi dei paesi che incontra. Un allineamento legale è l'antitesi della flessibilità, se uno capita in una città con leggi totalmente opposte a quelle del proprio ambiente di origine, per me non si adegua nemmeno per scherzo. A seconda delle sue altre caratteristiche caratteriali, cercherà dove possibile di non infrangere assolutamente le leggi locali, ma dentro di sè continuerà fermamente e senza ombra di dubbio a credere nelle SUE leggi. Che chiariamo bene: con "le sue leggi" intendo le leggi che gli sono state *****cate e che formano l'insieme delle sue credenze e della sua cultura, in altre parole la propria morale. Vogliamo forse che un legale sia legale nei confronti del primo governatorucolo che incontra e non lo sia prima di tutto con sè stesso e nei confronti del suo Dio? Non esiste proprio! Se necessario un personaggio legale andrà contro le leggi che contrastano con le "proprie" leggi. E' molto più facile immaginarsi una situazione del genere con personaggi legali malvagi i quali seguono alla lettera gli ordini del proprio "boss" e a loro importa meno di nulla se il villaggio che stanno razziando ha come legge quella di non "razziare". Il Paladino poi è un caso a parte. E' vero che un Paladino è legale, ma è prima di tutto buono. Un paladino perde tutti i suoi privilegi se commette volontariamente un atto malvagio, ma non se commette un atto caotico. Questa la dice lunga! Nel dubbio se ascoltare il proprio lato Buono o il proprio lato Legale, un paladino sceglierà sempre e comunque il lato buono. E aggiungerei: senza pensarci troppo. Ricorda però che il paladino segue sempre il bene universale. Agire per "il bene del gruppo" o "per il proprio bene" non è affatto un agire da paladino. Un paladino può anche compiere scelte impopolari per il suo gruppo e dannose per sè stesso qualora ritenga ci sia un bene superiore da seguire. E adesso vengo alla questione del "ammazzamento". Sembra che molte persone non riescano a fare una chiare distinzione tra "esseri malvagi" ed esseri "irrimediabilmente malvagi". Se pensate che non ci sia differenza a mio avviso avete un'idea distorta di quello che è il "bene e il male" nell'ambito di uno scenario fantasy classico. Un demone, un diavolo: questi sono esseri irrimediabilmente malvagi. Sono incarnazioni del male e come tali devono essere combattuti. Uccidere un demone o un diavolo è una buona azione. Un uomo malvagio è un esemplare che si può trovare in abbondanza in molte città. Molti di essi vivono tranquillamente in mezzo al resto della popolazione neutrale e buona e svolgono le loro attività più o meno losche. Spesso gli uomini malvagi rispettano le leggi perchè hanno paura delle conseguenze, non è detto che tutti gli uomini malvagi, quindi, siano anche dei criminali. Ma sono "*******", e questo nessuno, o quasi, lo nega. Uccidere un uomo malvagio è una buona azione? Di per sè stessa: no. Nessun uomo è "irrimediabilmente malvagio", cambi di allineamento non sono comuni ma nemmeno eccessivamente rari. Pertanto un Paladino non ucciderà ogni singolo essere malvagio che si trova di fronte. Pensiamo alle implicazioni se ciò non fosse vero. Immaginiamo che i paladini abbiano il compito di uccidere tutti gli esseri che al loro "test della malvagità" rispondono positivamente. Questo farebbe di loro dei veri e propri serial killer. In una città un paladino arriverebbe ad uccidere anche centinaia di persone, persone che magari svolgono dei ruoli utili per la società, persono con parenti, figli, amici, che invece non sono malvagi e che anche se il defunto era quello che era di certo non prenderanno bene l'assassinio. A seguito di ciò la maggior parte delle città considererebbe ogni Paladino un pericolo per la società, da braccare e cacciare (o uccidere) subito non appena esso fosse identificato. E' chiaramente uno scenario inverosmile! Un paladino in realtà dovrebbe essere accolto con gioia da ogni piccolo villaggio, e nelle piazze dovrebbero essere erette statue in loro onore. I paladini sono eroi nazionali di qualsiasi biviltà buona o neutrale. Questo non accadrebbe affatto se la gente sapesse che l'arrivo di un paladino al villaggio potrebbe comportare la morte di due o tre dei propri concittadini. I villici anzi scapperebbero terrorizzati di fronte a questi "cavalieri", timorosi di essere bollati comi "malvagi" perchè in fondo nessuno è privo di macchia. In sostanza se io fossi master e se un giocatore paladino uccidesse un passante solo perchè al test della malvagità è risultato positivo, gli toglierei immediatamente tutti i suoi poteri. "Mi spiace ma per quanto possa sembrarti strano hai commesso un atto malvagio. La gente vicino a te ora urla terrorizzata, ha paura di te, ti reputa un assassino, e i familiari della vittima si dispereranno. Anche se hai tolto di mezzo un'essere non buono hai causato grande dolore a gente che malvagia non è." Chiaramente poi bisogna valutare la situazione. Se uccidere un uomo malvagio è indispensabile per salvare decine di altre vite innocenti, allora l'uccisione è consentita. ma quando possibile bisognerebbe evitare anche quella. Consegnare i malviventi alle autorità è molto meglio che farli a fettine. Per tornare al titolo del topic: Essere paladini è MOLTO difficile. O almeno così dovrebbe essere. Poi dipende molto dal master... P.S: Ehm scusate noto che è partita la censura automatica nei confronti del turpiloquio. Nel secondo caso mi scuso, nel primo però ho solo scritto " i n c u l c a t e " e non credo che si possa considerare una parolaccia ^^;;;
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Incongruenza sui Punti Ferita e le cure.
Questa è una interessante interpretazione. In pratica secondo la tua visione gli incantesimi curativi non si limitano a curare solo danni "fisici". Potrebbe anche funzionare sebbene non sia esattamente una cosa che che risulti facilmente comprensibile. Questa purtroppo non mi convince, perchè detta così sembra che Mohammed alì solo in apparenza sembra essere meno ferito ma in realtà è ferito uguale ad un altro meno esperto che ha subito gli stessi colpi, invece deve trattarsi di una cosa reale. Vorrei far notare che i benefici curativi derivanti da una buona dormita sono fortemente influenzati dai DV, mentre i benefici curativi di un incantesimo sono del tutto indipendenti da essi. Ora non è che Mohammed Alì se si rompe una gamba guarisce più in fretta di me, l'esperienza non ti dona l'abilità soprannaturale di rigenerare più in fretta. Sono più incline nel vedere nei PF non solo una caratteristica fisica ma anche una componente spirituale.
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Incongruenza sui Punti Ferita e le cure.
La mia richiesta prende atto dei punti su cui io tu e archmage abbiamo concordato (almeno spero di aver capito bene): e Ma per le cure sembrerebbe logico che esse si limitino a curare danni fisici e basta. E mentre è logico che un barbaro opponga resistenza ai danni che subisce (la cosa è tradotta matematicamente con un numero di pf elevati) non sembra logico che opponga resistenza agli effetti curativi. Però a conti fatti nel gioco vedendo che il barbaro richiede tutti questi incantesimi curativi in più sembrerebbe dato pensare che sia così. La mia richiesta vuole sapere come voi affrontate o affrontereste nel gioco la questione. Ovvero come la "interpretate" nel gioco. Se ho ben capito tu affermi che quando il chierico sceglie un incantesimo non si basa sulle ferite che vede. ma se è così su cosa si basa la sua scelta? Non può basarsi sul livello del personaggio che deve curare, perchè si presuppone che nell'interpretazione i personaggi non abbiano alcuna conoscenza di "livelli".
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Domande su pg con LEP
ah ok °_° quindi controlla, se ho ragione io sono 16 skill point, se ha ragion krusk sono 12 EDIT: Mi correggo! L'ogre ha di per se lep +2! quindi un ogre-mezzodrago guerriero avrebbe 4 DV di base più +2 modificatore di livello ogre, più +3 modificatore di livello mezzodrago più 1 DV da guerriero, in totale: 4+2+3+1 = 10 Sarebbe l'equivalente di un personaggio di livello 10! però una bella bestia For +16 !!!
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Domande su pg con LEP
Sì ma guarda che i dadi vita dell'ogre vanno aggiunti al LEP. quindi un ogre-mezzodrago guerriero avrebbe LEP uguale a 4+3+1 ovvero 8 Quindi non ti cambia niente se invece sei un umano-mezzodrago guerriero 5 Allora con intelligenza 12 hai un bonus int +1, poi secondo me ci va pure il bonus razziale umano. quindi essendo tu guerriero (2+2) x (DV +3) ovvero 16 punti skill Insisto krusk per me i bonus razziali dell'umano rimangono. Se no che vantaggio c'è a fare un umano-mezzodrgao rispetto ad un nano-mezzodrago?
- Palle di fuoco
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Domande su pg con LEP
per il danno dell'arma a soffio credo che tu ti debba basare unicamente su quello che dice del mezzodrago: Quindi penso che siano 6d8 e basta in qualsiasi situazione. Uhmmm... Se il mezzo drago è un template e non una razza a sè io credo che tutte le caratteristiche della razza originaria debbano essere mantenute.
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Domande su pg con LEP
Il regolamento di D&D è molto rigoroso nel stabilire chiaramente cosa dipende dal livello cosa dal LEP e cosa dipende dai dadi vita. tieni sempre a mente questo e non avrai problemi. il recupero dei PF e i talenti bonus i punti skill e anche la progressione dei punti caratteristica bonus dipendo esclusivamente dal numero dei dadi vita. Nel tuo caso il mezzodrago ha dadi vita equivalente al suo livello di classe (o somma di livelli di classe). Se avessi un ogre-mezzodrago dovresti contare anche i suoi 4 dadi vita da mostro. inoltre seguendo questa regola un ogre-mezzodrago avrebbe per i suoi 4DV un punteggio skill da drago. ma nel tuo caso che sei umano-mezzodrago questa parte la puoi pure saltare. prendi solo i punti skill da guerriero.
- Palle di fuoco
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Incongruenza sui Punti Ferita e le cure.
E fin qui siamo tutti d'accordo. E' esattamente la causa principale del problema preso in esame, in quanto esiste un solo punteggio per determinare due caratteristiche che proprio uguali uguali non sono. Un caso simile è la CA che include sia bonus schivare sia bonus di resistenza ai colpi, problema che poi è stato sistemato introducendo le CA da "tocco" e da "colto alla sprovvista". Precisamente. E questo è un altro punto centrale del mio topic. Ogni evento meccanico che accade dietro le quinte deve avere poi nel gioco una interpretazione. Per fare un paragone è un po' come Matrix vista da Neo e Matrix vista da qualsiasi altro tizio che ci vive dentro. Le due cose sono parallele ma non uguali. Quindi ogni volta che un personaggio subisce un danno in PF il master deve saperlo interpretare e spesso lo interpreta tenendo in cosiderazione quanto questi PF incidono sulla percentuale totale dei PF del giocatore, ma anche sulla sua costituzione e su altri fattori. Ad ogni modo: "A danni numerici uguali non è detto che corrispondano ferite di pari entità." Questo è sostanzialmente il mio presupposto. A livello di regolamento questa è una situazione da "colpo di grazia". http://www.d20srd.org/srd/combat/combatModifiers.htm#coupdeGrace Si capisce quindi che secondo il regolamento il nostro barbaro avrebbe comunque qualche probabilità di sopravvivere, anche se non moltissime. Si capisce anche che a seconda dell'arma queste probabilità sono ben diverse. Dare un colpo di grazia con un pugnale è una cosa, usare un'ascia che ha un critico x3 è molto diverso (pensate se con una great axe si ottiene 12 col critico 36, il barbaro dovrebbe superare un TS su tempra pari a 46, aguri! E non ho contato eventuali bonus alla for). Abbastanza plausibile sotto certi punti di vista. Bisogna poi considerare che in D&D personaggi con 10 e più livelli acquisiscono capacità straordinarie, che se anche non sono "soprannaturali" sono comunque cose che "rompono le leggi della fisica". L'enormità dei PF di un barbaro di livello 20 in un certo senso potrebbe anche essere considerata in questo modo. E' bello vedere che qualcuno è realmente interessato alla discussione (al di la del fatto che sia o meno una gran sega mentale. A me piace farmi seghe mentali! qualcosa in contrario? fatevi una vistina qui: http://www.seghementali.org/ ) Ad ogni modo non mi è molto chiaro in che modo questo risolva il problema. In particolare non riesco a capire la differenza tra le due interpretazioni di "cura leggere" °°;
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Individuare privilegi di classe, immunità e resistenze in combattimento
Provo a dare la mia interpretazione per quanto concerne la resistenza e l'immunità. Nel manuale c'è scritto che la RI funziona un po' come la CA ma contro le magie, questo significa che è praticamente una specie di scudo invisibile, ed è scritto che questa RI può essere abbassata volontariamente. Uno può abbassare la RI ma non può in alcun modo abbassare la sua immunità ad un elemento. Quindi una differenza sostanziale c'è. Io direi che la RI in qualche modo agisce sulla magia prima che essa tocchi il bersaglio. Un missile magico si infrange prima che arrivi a colpire il bersaglio, gli effetti di una palla di fuoco scivolano attorno al bersaglio come se si trovasse denro una sfera invisibile e così via. Se invece è immunità naturale, gli effetti avvolgono completamente il bersaglio e per esso è come essere avvolto nell'aria. Pensate ad un elementale del fuoco. Da notare però che incantesimi di protezione da un elemento funzioneranno più come uno scudo (e quindi come la RI), in quanto non creano una immunità naturale.