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La Spada e La Strega (2)
Ora che avete menzionato anche Mezzafaccia, Selexia vuole sapere in dettaglio cosa vi è accaduto nelle ultime ore. Gli raccontante così il vostro incontro con le creature del Buio durante il vostro viaggio verso il vulcano. Menzionate anche Miltor e il suo assassinio. Selexia dice: lasciate stare il vostro compagno caduto. E’ stato preso da Mezzafaccia o dai suoi uomini. Presto rincontrerete questo Miltor… lo risveglieranno come creatura del Buio. Spero solo che non avete segreti o il vostro compagno rivelerà tutto al nemico. Si volta verso Sole: non toccare il corpo di Bracciodilama, se vuoi puoi prendere la testa ma dovrai bruciarla subito. Ricordati che è carne risvegliata dal Buio e non è una cosa saggia portarla in giro con noi. -.-.-.-.- Così come aveva attirato a se Astilla, ora Selexia costringe Oloth a volare verso di lei. Anche lui viene afferrato alla gola ma la dragonessa gli riserva un trattamento molto più doloroso rispetto a quello della ragazzina. Selexia scaraventa al suolo Oloth, lo percuote un paio di volte per tramortirlo prima di chinarsi su di lui e pestarlo senza pietà. Solo dopo essersi sfogata e aver ridotto il volto del vostro compagno ad una maschera di sangue, Selexia gli sfila dalla tasta l’anello di Iurz. Si avvicina ad Oloth e gli afferra la maglia per sollevargli leggermente la testa dal suolo. Lui non vede niente, ha gli occhi intrisi di sangue, riesce solo a sentire l’odore della dragonessa. E’ colpa del tuo amico (Jorunn)… sussurra …questa è la sua punizione. Selexia si rialza da terra e si infila l’anello di Iurz. Osserva il gioiello per un po' e sorride. Capite che la donna ha riconosciuto quell’oggetto. Si avvicina al corpo di Bracciodilama e chiede a Sole di spostarsi. Porta la mano (con l’anello) vicino alle sue labbra e sussurra: presto, amico mio, presto ti darò in pasto l’interno mondo. L’anello inizia ad illuminarsi di una luce candida. La sua forma viene modificata: si allunga, assume la forma di un artiglio e avvolge l’intero dito della dragonessa. Selexia trafigge con il suo indice il cadavere di Bracciodilama. Il suo corpo si illumina, si deforma e infine si trasforma in un’arma. E’ una spada a doppia lama… le cui lame sono ricurve e affilate. Per alcuni di voi questa è la seconda volta che assistete a una trasformazione di un cadavere per mezzo dell’anello di Iurz. Selexia sembra molto soddisfatta del suo “nuovo” gioiello. Ho appena trovato un modo per elargire doni! Dice mentre continua ad ammirare l’anello. I suoi occhi riflettono tutta la sua bramosia. Lei si avvicina a te, ti afferra le guance sporcandosi così del sangue di Oloth: non ho ancora iniziato con te! E si pulisce le mani sul tuo vestito. Si volta poi verso Sole: io non sono una tua compagna, tanto meno una tua alleata! Vedrai che presto o tardi ti piegherai al mio volere. Ripetimi questa domanda di fronte a un calice di ambrosia e ti dirò tutto quello che vuoi. Selexia sembra dolce nei confronti di Herlan (e anche un po' nei confronti di Leidorl). Come tutta risposta, il volto di Selexia assume di nuovo il suo tipico sguardo vuoto e superficiale. Un modo per dire che non ha paura del nano (e di nessuno). La dragonessa accompagna Hinox fin nei piani più profondi del vulcano, dove si trova il tempio di Kratoa. Con lei trascina anche Astilla. La ragazzina si sente come una bambola senza volontà nelle grinfie di Selexia. Il piccolo tempio consiste in una stanza piccola e umile, scavata interamente in un grande bozzolo di ossidiana. Nel tempio ci sono due grandi panche semicircolari posizionate in modo da abbracciare un altare rotondo posto al centro della stanza. Dietro le panche ci sono diverse statue di Kratoa. Viene raffigurato come un essere umanoide dalla folta barba, chioma lunga e fisico scultoreo. -.-.-.-.-.-.- Aspettate il ritorno di Selexia, Astilla e Hinox. I tre ritornano poco dopo. La dragonessa controlla se avete restituito ogni moneta del suo tesoro, in seguito vi scorta fuori dal vulcano. Lei conosce benissimo ogni altro di questo posto. Una volta fuori, la donna evoca una carrozza trainata da diversi cavalli. Mette alla guida del carro Rhaen e Oloth. Herlan e Leidor, dato che sono la loro scorta, saranno all’interno della carrozza con lei. Anche Astilla si trova nel mezzo. Sole invece viene posto sul retro della carrozza in veste di vedetta. Gli altri tre (Zantes, Hinox e Jorunn) sono costretti ad andare a piedi. A notte fonda raggiungete la porta settentrionale di Icrandis. La città è cinta da mura solide e alte poco meno di venti metri, illuminate da immensi bracieri. Molte guardie sorvegliano l’entrata. Controllano scrupolosamente ognuno di voi (carrozza compresa). Sembrano che stiano cercando qualcosa o qualcuno. E’ insolito infatti una tale scrupolosità nei controlli. I soldati si allarmano quando vedono Astilla. Balzano all’indietro e vi puntano le lance. Selexia li fissa con il suo sguardo superficiale e vuoto. Quelle guardie vi spiegano che stanno cercando un orfano della gilda del fuoco. Dicono che è un ragazzino della stessa età (circa) di Astilla. Selexia chiede: avete notato che lei (indica Astilla) è una donna e non un ragazzino? Chi ci dice che non avete modificato il suo aspetto con la magia? Chiede una guardia. Ma allora perché non modificare anche la sua età? E comunque non potete vedere se stiamo usando la magia? Dopo alcuni interminabili secondi, dei rinforzi raggiungono i guardiani. Tra di loro ci sono i maghi di Icrandis. Sono caratterizzati da una tonaca nera con un elemento azzurro e rettangolare che scorre al centro dell’abito. Costoro esaminano una sempre più spaventata Astilla… in seguito vi concedono di entrare a Icrandis. Per loro non siete una minaccia.
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I.N.S. - In Nomine Simplex (Parte 2)
@Michele Santarosa vi dà il permesso di andar via. Risalite dai sotterranei della Basilica e camminate nella navata per poter uscire dalla chiesa. Ci sono poche persone e i vostri passi riecheggiano attorno a voi. Vedi Sonia pensierosa. La donna infatti è immersa nei suoi pensieri: non potrò più essere una portavoce?! Della carica non mi importa molto ma era un modo per dimostrare il mio valore. Volevo farlo per me stessa, per i cittadini di Ivrea a cui devo molto… alza lo sguardo verso di te …e a lui. E cosa dirò adesso alla zingara? Ammesso che sia sul serio che la zingara. Troppe forze girano attorno a me. Non ho il controllo della mia vita. Devo fare qualcosa. Devo ribellarmi, ma come faccio? Tra le maestose colonne scorgete l’immagine di Raffaele. Il templare è di spalle (rispetto a voi). E’ stato il Canto della Senna sulla sua schiena a suggerirvi che si trattava del fiorentino. L’uomo è in piedi di fronte a una statua-> Click. Si volta quando vi sente camminare. Sonia guarda la statua e dice: la riconosco! Ricordo di averla studiata a scuola… ma non si trovava in un’altra chiesa di Roma? Raffaele sorride e dice: è stata trasferita qui qualche anno fa. E’ buffo ma non ho mai avuto tempo per ammirarla. Non capisco. Vedete, signorina Ferretti, io ho… come posso dire …un legame profondo con l’arte. Vado in giro tutto il giorno a massacrare i morti e perciò questo aspetto del mio carattere non può di certo “brillare”. Ma io sono un fiorentino e come tale sono nato nell’arte… e poi questo scultore (indica la statua) è il mio preferito. Ci sono altre sue opere qui a Roma? Oh si, tantissime. Ad esempio? Raffaele indica il baldacchino dell’altare e Sonia arrossisce per l’imbarazzo. Uscite fuori dalla chiesa, lasciando Raffaele al suo interno. Sonia si volta per vedere l’esterno della Basilica. Il sole fa risplendere la cupola in questo momento. Anche se si trova in una spiacevole situazione, Sonia non può che rasserenarsi di fronte alla meraviglia di San Pietro. Salite sulla carrozza. Ora puoi aprire la busta destinata a te. Al suo interno ci sono dei documenti e delle foto. Sembra un rapporto scritto da un excubitor… tale è la precisione e l’accuratezza dei dettagli. In realtà tutti i documenti sono stati scritti per mano di padre Agenore, uno dei frati castigatori di Vercelli. Si tratta di un uomo noto nel Piemonte. Data la sua saggezza, tutti a Vercelli lo considerano come il capo dei frati (anche se in realtà non esiste tale carica) e l’unica vera guida spirituale della città. Padre Agenore racconta di come è stato catturato il membro della Culla. Nel rapporto vi è scritto che una notte (di due giorni fa) un gruppo di excubitores, cacciatori e templari sono usciti fuori da Vercelli per recarsi in un luogo chiamato “il mattatoio”. Si tratta di un grande edificio costruito circa dieci anni fa per difesa contro i morti. Fu edificato dalle ultime sacche di resistenza fascista. E’ stato poi lasciato ad uno stato di abbandono dopo che gli excubitores hanno catturato e giustiziato i fascisti al loro interno. Il mattatoio fu abbandonato anche perché si era rivelato poco efficace contro le grandi masse di morti. La spedizione che ha portato alla cattura del membro della Culla era gestita da un sotium di nome Battista Mordani. Da giorni vi era il sospetto che la Figlia di Satana si aggirava nei dintorni di Vercelli e delle sentinelle avevano visto degli strani movimenti presso il mattatoio. La squadra capitanata da padre Mordani aveva quindi il compito di perlustrare il luogo nella speranza di trovare e uccidere Eleonora Ombrosi. Fu quindi un caso fortuito l’incontro con un gruppo di eretici appartenenti alla Culla delle bestie che, quella notte, si trovavano nel mattatoio. Dopo un violento scontro a fuoco, il gruppo di Mordani riuscì a mettere in fuga diversi satanisti, ne uccisero undici e ne catturarono uno. Padre Mordani rimase gravemente ferito e perse otto dei suoi uomini. I satanisti della Culla si erano recati in quel luogo per una (presunta) messa nera. In allegato a questo documento trovi le foto del mattatoio, dei volti dei satanisti uccisi e dell’altare che avevano preparato per la loro messa. Si tratta di un tavolo coperto da una tovaglia nera con sopra un teschio, un pugnale, un piccolo libro, un pentagono e diverse candele. Il rapporto prosegue. Si è scoperto che tutti i membri della Culla, prima di andare in missione bevano un veleno mortale (ancora sconosciuto alla chiesa) e che prendano poi l’antidoto una volta ritornati nel proprio covo a Torino. Si tratta di uno stratagemma per difendere i loro segreti. Se uno di questi eretici finisse per essere catturato dalla chiesa, il veleno lo ucciderebbe poco dopo, costringendolo al silenzio. Per motivi ancora sconosciuti, il prigioniero di Vercelli non ha ingerito il veleno. Si tratta di una donna dell’età compresa tra i venticinque e i trent’anni. Le uniche persone che possono interrogarla sono solo gli inquisitori. Padre Mordani non è in grado di svolgere il suo lavoro, perciò la prigioniera attende l’arrivo di un altro inquisitore. Fino a questo momento si è rifiutata di rispondere anche alle più semplici delle domande e non ha ancora rivelato il suo nome. @Massimo – Felice Furio vi porta nella zona di Trastevere. Lì c’è la casa di fratello Spartaco. In realtà si tratta di una palazzina abitata da molti uomini. Una carrozza attente all’uscio della porta del templare. Dopo qualche minuto di ritardo scende Spartaco. L’uomo entra nella carrozza e cerca di ignorare la sfuriata di Furio (che odia i ritardi). E’ divertente veder arrabbiato un romano come quel templare. Spartaco dice: mi hai messo fretta e mi sono dimenticato le lance! Furio risponde: non te move! Vado a prenderle io o non partiamo più!... si volta verso di voi …datemi una mano! La carrozza esplode in questo momento. Eravate appena entrati dentro il palazzo di Spartaco e questo vi ha parzialmente protetti dall’onda d’urto e dai detriti… ma una grande scheggia raggiunge Furio alla gola. Piccole schegge investono anche voi ma le ferite sono lievi. Il templare cade a terra e ti tocca il collo mentre tenta di respirare. Spalanca gli occhi per la paura e inizia a perdere molto sangue. Fuori, in strada, sentite i nitriti dei cavalli e le urla dei passanti. Effetto film @Vittorio Sei rimasto da solo con Miriam. Lei ti sente parlare e abbassa lo sguardo verso il basso. Un timido sorriso appare su suo volto. Non l’avevi mai vista sotto questo aspetto… ma è anche vero che non vi eravate mai dichiarati (reciprocamente). Ora che Miriam è per te “qualcosa di più” che una semplice compagna d’arme, hai come l’impressione di doverla conoscere di nuovo. Sai che adesso esplorerai lati del suo animo che prima ti erano proibiti. La stessa cosa vale per lei nei tuoi confronti… e questo ti spaventa. Nella parte più oscura della tua mente riemergono ricordi che da sempre speri di dimenticare. Il silenzio non fa altro che aumentare l’imbarazzo di Miriam. La donna vuole parlare, anche se non sa cosa dirti: non so da quanto tempo mi piaci… non nascondo il fatto che, all’inizio, quando sono venuta a Ivrea, per me eri una persona come tutte le altre. Poi ti ho odiato… bhè …”odiato” è una parola grossa! Diciamo che non ti sopportavo… ma ti avevo inquadrato male. Credevo che eri un ricco snob che ostentava la sua fortuna. Per me eri un “personaggio” fuori luogo… un ricco possidente in un paesino sperduto nel nord. Pian piano però ho scoperto in te c’è molto di più di quanto appare. E qualcosa mi dice che è solo la punta dell’iceberg. Mi sono innamorata di te, Vittorio. L’ho detto ancora e ancora lo ripeterò. In passato ho fatto brutte scelte ma non mi pento di aver aperto il mio cuore a te. Ora però non so come comportarmi. /////////////////////////////////////////////////
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La Spada e La Strega (2)
Selexia, senza distogliere la mano e lo sguardo da Jorunn, risponde: quella pietra è una delle primordiali. E’ il cuore di Kratoa ed era ciò che alimentava la caldera del vulcano. Ora la sua essenza è nel nano. Ciò gli permette di usare tutte le magie del fuoco anche al di fuori della foresta… più tempo l’essenza della pietra primordiale resta dentro di lui e più gli incantesimi del fuoco diventeranno potenti. Neanche io so cosa potrà accadere più in là.
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I.N.S. - In Nomine Simplex - Gruppo II
Pidocchio esce subito fuori dalla chiesa, dicendo di avere un’idea. Lo vedete fermarsi sulla scalinata d’ingresso e toccare il sangue che avevate visto su quei gradini. Anche quel sangue è caldo? Chiede Adriano. Il ragazzo risponde: no, questo qui è freddo. Non vi sono tracce di sangue nella chiesa e nella bibbia non c’è nulla che può interessarvi. Marco, Dorotea e Laerte iniziano a controllare l’altare. Si tratta di un vecchio e pesante tavolo di marmo. Poco dopo scoprite dei segni lasciati dal piede di porco alla base dell’altare. Si tratta di un paio di corte scalfitture quasi impossibili da notare. Laerte si china su quei segni per poter osservare meglio. Dice infine che c’è una botola nel pavimento, proprio sotto l’altare. Tutti quanti spostate il pesante tavolo di marmo (con estrema fatica) per poi usare il piede di porco per aprire la botola. Sollevate un gran cumulo di polvere. La botola è pesante e sotto di essa si trova una scala di legno che porta a una piccolissima stanza buia. Porca tro.ia…. esclama Giovanni …tu guarda che roba! Dorotea lo richiama: hey! Siamo comunque in una chiesa, modera il linguaggio. Laerte ha con se una torcia elettrica e la usa per far luce nella stanza. Scoprite così la presenza di una porta al suo interno e un paio di pagine sul pavimento. Laerte scende. Sta attento! Gli dice Cristina con aria preoccupata. L’uomo afferra i fogli vicino alla porta e gli punta il fascio di luce della torcia. Soffia per scacciar via la polvere e inizia a leggere. Rei inizia a spazientirsi: allora, Laè! Cos’hai trovato? L’uomo continua a leggere (sempre in silenzio) un altro paio di frasi, quasi come se volesse indispettire Giovanni, poi ritorna al vostro piano. Rei gli strappa dalle mani quei fogli e gli dà un’occhiata: ma che caz.zo… esclama poco dopo. Si volta verso Dorotea e gli chiede scusa, poi si rivolge a Laerte: ma è tutto scritto in latino! E gli sventola i fogli sul volto. Laerte riprende i fogli con irruenza: dà qua! Ora mi vuoi dare a bere che conosci il latino? Come tutta risposta, Laerte inizia a tradurre ad alta voce il contenuto della lettera: Mi sono tolto la vita dentro la stanza sotto l’altare. Non aprite la porta perché il mio corpo si trova ancora lì… tutti voi non potete fare a meno che osservare la porta nella stanza sotto l’altare. Laerte continua: tre mesi fa, un angelo è sceso giù dal cielo. Aveva ali piumate, una lancia sulle mani e il volto dorato. Informammo l’arcidiocesi del miracolo. Come risposta ricevemmo l’arrivo dell’inquisizione che iniziò a uccidere tutti gli abitanti di Cittadella. Dicevamo che non potevamo aver visto l’angelo e che una simile blasfemia doveva essere lavata via con la frusta e con il rogo. Arrivarono poi gli esterni e banchettarono su quello che era rimasto del paese. Io mi sono rifugiato nella stanza segreta sotto la chiesa ma i morti si sono accalcati e bussano alla mia porta. Ho troppa paura per uscire e morirò di fame. Che Dio mi perdoni ma ho con me un rasoio. Lo userò per togliermi la vita. Ho un messaggio a chiunque stia leggendo queste pagine: i Dannati sono sotto la croce. Passate un paio di secondi in religioso silenzio. Tutto qui? Chiede incredulo Giovanni. Tutto qui! Gli fa eco Laerte. Quest’ultimo controlla il retro dei fogli ma non trova altre frasi. Pidocchio chiede: cosa sono i dannati? Sul serio? E’ la cosa che ti ha colpito di più del messaggio? Non il fatto che è sceso un angelo dal cielo? Dorotea continua: non il fatto che l’inquisizione ha arrostito un intero paese… che si trova a poca distanza da Venezia …e nessuno ne ha mai parlato?! Cristina inizia a sentirsi osservata: e dove sono finiti tutti quanti? (Si riferisce ai cittadini e agli inquisitori). Laerte rilegge velocemente e silenziosamente il foglio: qui dice che gli esterni hanno banchettato su quello che era rimasto del paese. "Esterni"… Adriano si fa avanti: magari hai tradotto male. No, sono sicuro di no. Allora esterni sarà un modo per indicare i morti. Ma allora perché non chiamarli semplicemente "morti"? Rei fissa ancora una volta quei foglio: e perché la parola "dannati" ha la “D” in maiuscolo?
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La Spada e La Strega (2)
I miei intenti. Quali sono i miei intenti? Questa domanda rimbomba nella mente di Selexia. Neanche lei sa cosa vuole. Si è appena risvegliata da un lungo sonno e ora deve riordinare le sue priorità. Inizia a guardarvi uno alla volta senza dire una parola. Capite che sta ragionando sul da farsi. La sua attenzione viene poi attirata dal cadavere di Bracciodilama. Lo indica con un gesto del capo e dice: qualcuno è riuscito a risvegliare questo sacco di vermi. Eppure Armac aveva ucciso il loro signore. @tutti Selexia continua: Bracciodilama vi stava dando la caccia… e lui non caccia semplici prede. Non so chi comanda l’armata del Buio ma è ovvio che vuole voi. Non posso lasciarvi andar via da soli. Se non era per me eravate già morti… e non posso permettermi che il nano muoia. La donna indica ora Sole e con il dito indice fa segno di seguirla. Capite un instante dopo che Selexia (con quel movimento del dito) ha usato una magia sulla spada in mano al chierico. L’arma schizza via verso la donna. Una forza invisibile ha impedito a Sole di trattenerla ancora a se. Selexia agguanta la spada e la fa roteare con un elegante movimento del polso per poter saggiare (e ricordare) il suo peso. Vi mostra poi i suoi bracciali e dice: questi sono solo gioielli. Con un semplice trucchetto li ho fatti muovere dandovi l’illusione di avere il controllo su di me. La vera natura delle creature si rivela quando hanno il potere… o credono di averlo. Volevo solo vedere la vostra vera natura. Non vi siete approfittati di me e per questo avete meritato di vivere. Così come ha richiamato a se la spada, la donna richiama a se il libro tenuto fin d’ora da Rhael. Il tomo vola verso di lei e inizia a levitare a un metro e mezzo dal terreno. Sempre attraverso la magia e il movimento della mano, Selexia (a distanza) sfoglia le pagine del libro. Trova infine la formula che le serve e poggia su quel foglio la punta della sua spada. Un vento e una luce bluastra si sprigiona da quel foglio. Sul volto di Selexia viene riflessa quell’alone mentre i suoi capelli sono agitati dalle raffiche. Inizia a recitare una formula nella lingua dei draghi. Nel pronunciare quelle parole arcane, la sua voce si fa più cupa e potente. Potete vedere le rune sul foglio illuminarsi di una luce intensa, quasi accecante. Quelle lettere iniziano ora a scorrere sulla carta per poi fluire sulla lama della spada. Selexia ha trasferito una magia sulla spada. La lama ora emana la luce che si trovava sul libro. La donna vi dà le spalle e si mette in posizione di guardia. Fende poi l’aria con la spada incantata. Quell’arma squarcia lo spazio di fronte a Selexia, aprendo un portale di luce. Attraverso quel passaggio magico potete vedere un’altra stanza presente nel vulcano. I tesori che si trovano al suo interno vanno al di là di ogni immaginazione. Selexia si mette in bocca due dita e fischia. Dalla camera del tesoro si animano diversi oggetti: diverse pozioni, dur gioielli e molti vestiti. Tutte quelle cose volano nel portale, lo attraversano ed entrano nella stanza in cui vi trovate. Selexia continua a fissare quelle cose: le pozioni saltano sulle vostre mani mentre tutti i vestiti si comprimono (magicamente) ed entrano in una collana d’oro con un piccolo rubino rotondo al centro. Anche il libro entra nella collana. Selexia afferra quel ciondolo, lo controlla per bene, per poi lanciarlo verso Zantes. La donna prende ora un anello che volteggiava attorno al suo volto (il secondo dei due gioielli). Come aveva attirato a se la spada e il libro, ora costringe Astilla e volare verso di lei. Selexia arresta l’avanzata della ragazzina agguantandogli il collo per poi costringerla a fargli indossare l’anello: ora sei mia… le dice ghignando …una piccola sicurezza per la mia incolumità. Non vi è chiaro il significato di quelle parole. Lascia da presa da Astilla che cade in malo modo a terra. Selexia torna a rivolgersi a voi: bevete quelle pozioni e rimettetevi in sesto. Che vi piaccia o no, io verrò con voi… nel frattempo il portale si richiude …facciamo un passo indietro: io sono Selexia, sono una dragonessa rossa e questa è la mia dimora. Un millennio fa, l’esterno del vulcano fu colonizzato da uomini, nani e gnomi. Mi palesai a loro e gli consentì di vivere sulla mia casa in cambio di regolari tributi. Così è stato nel corso dei secoli… e anche quando fu eretto un monastero nei confronti di Kratoa. I nani che gestivano quel tempio decisero un giorno di smettere di offrirmi i tributi. La loro avidità fu lavata nel loro stesso sangue. Selexia, mentre racconta questa storia, stringe il pugno di fronte a se. Un modo per sottolineare il suo personale sterminio commesso in prima persona. Non risparmiai nessuno… neanche i discepoli ignari dei tributi. A quanto pare i sommi del tempio non hanno mai rivelato il fatto che erano succubi delle mie brame. Nano… guarda Hinox …tu sei l’ultimo di quel tempio. Magari Kratoa ti ha inviato per vendicarti di me. Magari ha altri piani per te. In profondità di questo vulcano c’è un antico tempio in suo onore. E’ l’unica stanza che non mi sono permessa di toccare. Ora hai preso il cuore di Kratoa e devo trovare un modo per riportarlo in questo vulcano così da poterlo riaccendere. I servi del Buio ti stanno dando la caccia e non posso permettergli di ucciderti… ma non devi approfittare dei miei favori! Irritami soltanto un po' e ti mando dai tuoi compagni del tempio. Ah… e comunque …avrò anche accumulato un grande tesoro ma non ne ho mai abbastanza! Avanza verso di voi: mi avete chiesto quali sono i miei intenti?! Tanto per cominciare voglio sapere cos’hanno intenzione di fare le creature del Buio… cioè i compagni di Bracciodilama. Io non ho niente a che fare con loro ma sono nota a quei mostri. Devo scoprire se sono in pericolo e se sono interessati al mio libro. Si volta velocemente verso Zantes: tu! Non mi sono dimenticata di te! Indossa quella collana sotto i vestiti. Lì dentro ci sono le mie cose. Le porterai tu per me. E per evitare che tu possa fare di nuovo il furbo… La grande catena animata scorre sul terreno come un serpente e torna al fianco di Selexia, si solleva dal suolo. La donna afferra quell’arma e ci soffia sopra. La catena si rimpicciolisce e diventa sottile come lo stelo di un fiore. Selxia lancia poi la collana verso Zantes. Il senzanome viene colpito al collo. In quello stesso istante l’arma scopare. Selexia si allontana da lui di qualche passo, poi dice fra se e se: vediamo se funziona. Alza una mano e la chiude a pugno per poi “mimare uno strattone”. In quello stesso momento riappare per un istante la catena: una sua estremità è attorno al collo di Zantes, mentre l’altra è nel pugno chiuso della donna. Il senzanome si sente tirare dalla catena, perde l’equilibrio e cade in ginocchio in avanti. Quella catena è apparsa solo per un istante e ora Zantes non l’avverte più. Selexia torna a commentare tra se e se: pare che sia tutto in ordine. (Si tratta di un guinzaglio magico che si attiva quando vuole Selexia). Adesso… la donna si sfrega le mani mentre avanza verso gli altri di voi …adesso…vediamo un pò. Si volta verso Oloth: hai detto he vuoi la conoscenza, vero? Potrei darti un potere ocul… no, no, no. Stavo per dire una cretinata. Vedrò cosa posso fare con te. Guarda ora Rhael: la vuoi una magia presa dal mio libro? E’ unica, sai?! Nessuno conosce questa magia. Senza aspettare una risposta dall’uomo, Selexia fissa Leidorl e Herlan: su di voi posso lavorare parecchio! Potrei darvi alcune delle mie armi o magari forgiarvi qualcosa… ma è ovvio che dovrete meritarle. Io devo tornare a Icrandis, mi serve una scorta e… da quello che vedo …voi due siete grandi e grossi. Ho deciso, sarete le mie guardie. Si volta e inizia a camminare in direzione della piccola porta (quella sfondata da Bracciodilama). Si ferma però solo dopo alcuni passi. Alza lo sguardo verso verso Jorunn e allunga una mano verso di lui. Sta aspettando di ricevere qualcosa dal vostro compagno. Io non vi faccio andare via se prima non lo cedi a me. Non capite cosa stia dicendo Selexia. Lei però continua: tu porti un anello, lo voglio.
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I.N.S. - In Nomine Simplex - Gruppo II
Quello che sapete della chiesa è che fu bombardata una decina di anni fa ed è stata parzialmente ristrutturata nel corso del tempo. Molto è cambiato dell’architettura dell’originale edificio. Si tratta comunque di una chiesa semplice. Entrate al suo interno e vedete una corta navata che conduce fino a un altare sopraelevato dal pavimento da tre gradini di marmo. La planimetria della chiesa ha la forma di una croce cristiana. Due fila di panche di legno attraversano il corridoio principale. Hai loro fianchi (sempre verso l’esterno) si trovano degli archi e delle colonne. Tra le colonne e le pareti della chiesa ci sono quadri e statue raffiguranti personaggi biblici. Tutto è immerso in un silenzio irreale. Giovanni dice: odio questa situazione! Le rue parole riecheggiano nella navata. Preferivi un branco di morti? Risponde Laerte con una punta di sarcasmo. Rei è immune a tale critica: a dire il vero… si! Preferisco vedere in faccia il nemico! Voglio sapere chi ho di fronte così da poterlo prendere a calci nel cu.lo. Dorotea, sempre tenendo d’occhio gli angoli più bui della chiesa, si aggiunge alla conversazione: stai dando per scontato che qui ci sia ancora qualcosa. E poi fa silenzio! Perché?! I morti non hanno udito! Solo fame… se ci sono ci avranno già avvertiti! Cristina rabbrividisce: non dirlo neanche per scherzo! Raggiunge l’altare. Una finestra, posta in alto, proietta un fascio di luce sul tavolo. Lì trovate la bibbia, un piatto, una coppa piena di sangue e un piede di porto. Laerte osserva quest’ultimo oggetto: ci sono residui di marmo all’estremità. Questo piede di porco è stato usato per forzare qualcosa. Rei ridacchia: residui? Ma chi cavolo sei? Un detective? Si sbraccia per enfatizzare le sue parole… rovesciando così la coppa sull’altare. Il sangue scorre e bagna la tovaglia bianca. Tutto il gruppo si scaglia su Rei. Lui alza le mani e dice: eh state calmi! E’stato un incidente! Dorotea però continua: ma guarda che hai fatto! Tocca un po' di quel sangue ma ritrae subito la mano. Il suo gesto fa zittire tutto il gruppo. E’ caldo… dice lei …il sangue è caldo!
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La Spada e La Strega (2)
- La Spada e La Strega (2)
Selexia osserva Rhaen con un’espressione vuota e superficiale. Non teme i vostri possibili rinforzi. Torna poi a parlare con Sole: i vostri (enfatizza questa parola) testi mi hanno elevato a Dea! I vostri tributi nei secoli mi hanno fatto sentire una Dea! Perché non comportarmi come tale?! Ammetto che Kratoa è un essere divino… e ora temo che viva dentro quel nano. Ad ogni modo… credevate che questo luogo era disabitato? Se è vero quello che dite allora lasciate tutto ciò che mi avete preso. Non sarò una Dea quindi non vi chiedo di tradire il vostro credo. Del resto il cavaliere offre la sua lealtà a un re o una causa. Questo non va in contrasto con la sua religione. Io sto cercando di capire cosa farne di voi. Ho fame e in un’altra occasione vi avrei sbranato senza battere ciglio! Non posso però uccidere il nano perché ha dentro di se lo spirito del vulcano… e non voglio uccidere voi, per il momento, perché non mi dispiace tornare ad avere dei discepoli. Le parole di Zantes irritano la donna. Si avvicina al senzanome e gli afferra il vestito appena sotto il collo. Stringe a se quel pezzo di stoffa e solleva Zantes verso l’alto. Il vostro compagno può saggiare la forza di Selexia. Se solo volesse potrebbe staccare Zantes dal terreno. La donna invece preferisce colpire il naso del senzanome con una testata. Lui crolla a terra e Selexia si pulisce la mano sul suo vestito. @tutti- La Spada e La Strega (2)
La donna torna a fissarvi con aria truce. Avanza verso di voi ma i bracciali spingono le sue braccia verso il basso, all’altezza dei fianchi, costringendo la donna a restare sul posto. Lei guarda ancora la spada nella mano di Sole… poi chiude gli occhi. Si sta sforzando di ricordare la vostra lingua. Infine riesce a dire: io sono Selexia e questa è la mia casa! Il timbro della sua voce riflette la sua personalità… suggerendovi che avete di fronte a voi una persona forte e dinamica. Scusarvi?! Grida e cambia subito atteggiamento. Ora sembra furiosa (con un pizzico di isterismo). Batte il piede a terra, stringe i pugni e irrigidisce le braccia. Si piega anche un po' in avanti con la schiena, quasi come se volesse “spingere” il suo urlo contro di voi. E’ l’atteggiamento di una bambina capricciosa… incastonato nel corpo di una donna che (secondo i libri sacri) dovrebbe essere una Dea della distruzione. Scusarvi?! Ripete con più enfasi. Entrate in casa mia! Prendete il mio tesoro! E per giunta avete toccato… con la mano indica il punto in cui si trovava il cristallo pulsante …dov’è finito? Urla a pieni polmoni. La sua sfuriata impensierisce Astilla. E’ tutta colpa mia… pensa la ragazzina …non dovevo dir loro che potevamo prendere il tesoro. E’tutta colpa mia! Dice ad alta voce la sua ultima parte del pensiero (gesto istintivo). Selexia gli rivolge una rapida occhiata ma per Astilla equivale a una sentenza di morte. La (presunta) dragonessa avanza di un passo verso di voi ma si ferma subito quando Sole alza la spada verso di lei. Avete toccato la pietra?... dice sempre furiosa …Chi è stato? Quello era il cuore del vulcano! Ora lo avete spento! Lei fissa Hinox: è vero, nano? Mentre rivolge questa domanda, Zantes si alza da terra. A Selexia non è passato inosservato questo movimento da parte del senzanome. Lei si volta verso il vostro compagno e gli indica il pavimento con fare imperioso: sta a terra! Devi – stare – a – terra! Non mi sono dimenticata di te… e di quello che hai detto! Conclude la frase ringhiando a detti stretti. Dalla ferita che gli ha provocato Zantes scorre un rivolo di sangue e raggiunge la sua caviglia. La donna se ne accorge e china il capo per sincerarsi della gravità di quella pugnalata. Torna poi a fissare il senzanome e, mentre ridacchia per il nervosismo, dice: oh… questo non dovevi farlo! Ma resta in silenzio (quasi in uno stato catatonico) per la rabbia che divampa in lei quando scopre che la pugnalata di Zantes le ha rovinato anche il vestito. Un’ombra scende sul suo volto. Si rivolge poi a tutti quanti voi: tu (lancia un’occhiata a Sole) hai detto che vi siete inchinati a me in segno di riconoscimento della mia forza e bellezza. Che avete intenzione di fare ora? Rinnegate la vostra prostrazione? O mi giurate lealtà?- La Spada e La Strega (2)
@Zantes @Sole @tutti Zantes afferra il pugnale ritrovato sul cadavere del nano e lo pianta nella gamba della donna. Lei sobbalza sorpresa (e anche un po' infastidita) e arretra di un passo, liberando così il senza nome. Deve aver sentito quella pugnalata come un uomo “comune” avverte una puntura di insetto. Subito dopo aver trafitto la carne della donna, il pugnale si dissolve in una nube di fumo nero che si disperde in pochi istanti. La donna non si è neanche accorta di quell’arma e della sua fine. Fino a questo momento, quella creatura sembrava essersi tranquillizzata nel vedervi inchinati. Ha persino posato il suo sguardo su Astilla. Quel contatto visivo ha fatto sobbalzare la ragazzina che subito vi ha imitati. Non voleva restare in piedi, si era semplicemente pietrificata per la paura. La donna comunque non ha capito che state supplicando un suo intervento contro Bracciodilama… inoltre si è lasciata distrarre dall’attacco di Zantes. Il mostro del Buio dice: restate inchinati e offritemi il capo! Per sbruffoneria, Bracciodilama evoca sul suo corpo una serie di rune magiche. Emanano una sinistra e fredda luce bluastra. Si tratta di un incantesimo di altissimo livello. Il mostro si slancia contro di voi. Neanche si accorge che la donna è balzata al suo fianco senza provocare alcun rumore. Nessun uomo comunque può compiere un salto così grande. Il ginocchio della donna e all’altezza del capo di Bracciodilama. Quest’ultimo viene colpito in pieno volto da un calcio. La sua testa si stacca dal corpo e vola all’indietro. Disegna un arco a mezz’aria mentre rotola più e più volte prima di cadere dietro una montagna d’oro. Sentite il tonfo sordo in lontananza della testa che impatta al suolo. E’ stato un attacco così fluido e rapido che i servitori di Bracciodilama si accorgono solo in questo momento che il loro signore è morto. Il corpo del mostro cade al suolo. Inizia a sgorgare del sangue dalla voragine nel collo. I servitori di Bracciodilama iniziano a fuggire. La grande catena che Sole aveva trovato insieme alla spada si anima e scorre come un serpente al fianco della donna. Si solleva fino a raggiungere il suo volto. Lei si volta verso l’arma e annuisce come se volesse salutarla. Indica poi i fuggiaschi con un piccolo cenno del capo. La catena si slancia contro di loro e inizia a strangolarli e a coprirli con delle violente sferzate. La donna infine torna a guardare voi. La spada che regge Sole scatta di qualche centimetro verso di lei. Ai polsi, la donna ha due bracciali identici e rispondo al movimento dell’arma con uno scatto in quella direzione. Sole muove la spada e a comando rispondono i due bracciali. La donna ha un’espressione sorpresa e contrariata sul volto (e anche un po' intimorita).- La Spada e La Strega (2)
La donna stira un sereno sorriso. E’ compiaciuta. Fissa tutti voi altri (eccetto Zantes) per vedere le vostre reazioni. Si aspetta che imitiate Rhaen… questo è evidente.- La Spada e La Strega (2)
@Herlan @Oloth @tutti Hinox afferra la fiamma e la preme contro il suo torace fondendosi con essa. Solo ora il nano avverte il calore del piccolo fuoco. E’ un caldo che può sopportare benissimo… cresce e si intensifica lungo le braccia, specialmente nelle mani. Contemporaneamente a tutto ciò, i fuochi dei bracieri nella stanza tornano ad ardere… anche se le fiamme non sono così intense come prima. Alzate lo sguardo e vedete una creatura alata e cornuta appesa a testa in giù sul soffitto. Ha una forma umanoide e per tutto questo tempo si era mimetizzata (spacciata) per una delle stalattiti di ossidiana avvolgendo attorno a lei le sue ali membranose e nere. Ora le ha spiegate (è stato quel movimento a generare la raffica di vento). La creatura è grande quanto un normale essere umano ma le sue ali sono spropositate, lunghe almeno dodici volte più di lei (quindi con un’apertura alare di ventiquattro volte la sua altezza). Si lascia precipitare nel vuoto. Mentre cade, le sue ali assumono una dimensione proporzionata al resto del corpo. Lei (notate ora che è una donna) volteggia elegantemente in aria per tornare con la testa all’insù. Intercetta la vostra fuga verso la piccola porticina e precipita su Zantes. Lo schiaccia a terra con violenza. La sua planata è stata precisa e silenziosa. E’ riuscita a restare sul senzanome (e a bloccarlo) senza perdere l’equilibrio. Da come si è mossa vi ha dato l’illusione che il suo attacco è stato semplice e banale. Un suo piede è all’altezza del costato di Zantes, l’altro invece è sulla sua guancia… costringendolo ad avere la testa premuta sul pavimento. Il vostro compagno si è fatto molto male… lo capite da come sta respirando affannosamente e dalla sua posizione innaturale delle braccia. La donna ha corna nere, ali membranose scure e una coda liscia e a punta dello stesso colore. Veste un abito intero e di color rosso con una complessa trama dorata. Ha uno spacco e una scollatura da cui è possibile vedere una collana d’oro. Il gioiello, durante l’atterraggio, ha roteato attorno al collo della donna per ben due volte… attirando inevitabilmente la vostra attenzione. Quel prezioso ha il simbolo della gilda del corvo (ma il cerchio del marchio non è completo. Non credete che si sia rotto). I suoi capelli sono lunghissimi e color del mogano. I suoi occhi sono blu zaffiro. Mai avevate visto un blu come quello. Sembra assurdo ma quella tonalità è ciò che vi attira di più in quella persona. Lei fissa Zantes con un’espressione adirata mista a sorpresa e curiosità. Per la rabbia, i suoi occhi sono spalancati e il suo sguardo è agghiacciante. Le dite delle mani sono “arcuate” come se volesse dilaniare la sua preda a furia di graffi (e potrebbe farlo dato le sue affilate unghie). Il suo sguardo non cambia neanche quando inizia a scrutarvi uno dopo l’altro. Capite che vi sta studiando… saggia la distanza che c’è tra voi e lei, tiene sempre in considerazione le vostre armi e la vostra posizione. Ha i muscoli tesi… pronta a scattare al vostro più insignificante dei movimenti. Apre bocca per parlare ma non emette alcun suono. Un rumore infatti ha appena attirato la sua attenzione (e la vostra). La porticina seminascosta dietro il tesoro viene spalancata. Irrompe nella stanza Bracciodilama seguito da altri sette mostri. La creatura del Buio sembra spaesata e stordita. Si guarda attorno per ammirare il tesoro. Il suo sguardo cade verso di voi e vi punta una lama. Ora lo vedere adirato e frustrato: voi… dice con voce rauca …non avete idea di quanto siete fastidiosi. Guarda poi la donna che ha ghermito Zantes: chi o cosa avete evocato? Pensavate di fermarmi così? Una cosa però la devo ammettere: non mollate mai, eh? Per tutto questo tempo, la donna non ha fatto altro che fissare Bracciodilama e muovere le labbra. Sta cercando di “imitare” le sue parole (senza emettere alcun suono)… quasi come se stesse cercando di capire cosa stia dicendo il mostro del Buio. Quest’ultimo si avvicina, è a sei metri da voi. Alle sue spalle ci sono sempre i suoi guerrieri.- La Spada e La Strega (2)
@Sole @Jorunn – Sole @Jorunn – Rhaen @tutti Sole distribuisce le pozioni ai feriti. Nel frattempo Herlan e Oloth iniziano a rimuovere le radici attorno al cristallo. Una volta “liberata” del tutto la pietra, questa esplode. Il fuoco nel vulcano si spegne di colpo e piombate nell’oscurità più totale. Astilla grida per la paura. Qualche secondo dopo, dove si trovava il cristallo, ora è apparsa una piccola fiammella. E’ minuscola ma la sua luce si irradia per tutta la stanza. E’ un alone flebile ma abbastanza amplio da illuminare ogni cosa. In questo momento accade qualcos’altro: sentite sopra le vostre teste un rumore forte e cupo. Si tratta del suono sinistro di una potente folata di vento. Un istante dopo il vento raggiunge le vostre teste e vi costringe a inclinare il collo verso il basso. Tale è stata la sua forza. E’ durato un secondo ma è stato terrificante.- I.N.S. - In Nomine Simplex - Gruppo II
Arsenale dei Png Vi avvicinate all’entrata della città e iniziate a discutere su cosa fare. Le opinioni sono tante: pidocchio vorrebbe scavalcare le mura, Cristina vorrebbe tornare a casa e Rei vuole provare un’altra delle quattro entrate. Andriano invece propone di tornare a Venezia e denunciare questa stranezza all’arcidiocesi. La vostra discussione si anima e diventa così intensa che Dorotea deve chiamarvi per ben quattro volte prima di imporre sia il silenzio sia tutta la vostra attenzione su di lei. La donna si trova al fianco di una piccola porticina realizzata all’interno di una delle due ante del grande portone. Con un semplice movimento del braccio Dorotea spalanca la porta: è aperta! Dice. Mettete da parte le vostre divergenze e imbracciate le armi. Una porta aperta (come in questo caso) può significare una sola cosa: un’invasione di massa dei morti. Entrare a Cittadella. Il borgo si presenta a voi come una città deserta. Sentite solo il rumore dei vostri passi e dei vostri respiri. Vi muovete come un sol uomo. Siete tutti vicini tra di voi e tutti puntate le vostre armi in diverse direzioni. Nulla si muove in questo paese, eccezion fatta per voi. Alcune porte sono aperte, altre invece sono chiuse (lo stesso si può dire per le finestre). Arrivate alla piazza principale. Lì trovate i resti di diverse pire bruciate da parecchi giorni. E’ ciò che rimane di un rogo di massa. I vostri compagni guardano con orrore quei pali carbonizzati: Cristina sta per piangere mentre Laerte fissa con disgusto il legno abbrustolito. Adriano e Dorotea sembrano furiosi. Le vostre menti non possono fare a meno di immaginare la scena che si è consumata in questo luogo: il corteo dei condannati, la folla che inveisce contro di loro, l’inquisitore che emana la sentenza. Viene poi appiccato il fuoco e le urla di agonia si elevano al cielo. Avete immaginato ogni cosa eppure siete certi che la realtà è andata ben oltre la vostra fantasia. Su questa piazza si affaccia la chiesa più importante del paese. Notate solo ora che sui gradini di marmo dell’edificio c’è del sangue fresco.- La Spada e La Strega (2)
@Zantes @Jorunn @tutti Sole inizia a riempire lo zaino con i tesori presenti nella stanza… ma la sua borsa può contenere solo un’infinitesima parte di tutto il bottino di fronte a voi. Mentre scava tra le monete d’oro, il chierico di Aurilla trova diverse pozioni. Alcune di queste sono color verde e contenute in una serie di ampolle dalla stessa forma. Sole riconosce quel colore e deduce che sono pozioni curative. @Sole @tutti @tutti Mentre sta ancora accovacciato di fronte ad un cumulo di monete d’oro, Sole scorge un occhio rosso seminascosto nel tesoro. Dopo alcuni secondi, il chierico si rende conto che si tratta di occhio artificiale, lo tocca e lo estrare dal tesoro… scoprendo che si tratta dell’impugnatura di una spada. Sotto l’arma c’è anche una catena pesante. Una moneta rotola sul pavimento e scopare alla vostra vista. Capite solo dopo che è caduto in una sottile crepa presente nel suolo. Passano alcuni secondi prima di poter udire il suono di quella moneta che raggiunge il pavimento della stanza sotto a voi. Le sorprese non finiscono qui. Sole, per poter prendere le monete d’oro, si è dovuto avvicinare a una parete della camera… scoprendo proprio in questo momento una piccola porta nascosta parzialmente dal tesoro. Anche Rhaen si è messo a cercare oggetti preziosi in tutto quell'oro. Basta solo scostare qualche moneta per scoprire la presenza di una corona d’oro. Ha la forma di un disco ben lavorato e nella sezione interna si trovano delle rune naniche. Vicino a quella corona c’è anche un forziere chiuso da uno spesso lucchetto e con un simbolo sulla serratura (si tratta del simbolo del convento di Hinox). Rhaen ha anche scoperto un libro. E’ così grande che deve essere tenuto con gli avambracci per poterlo leggere. E’ pieno di polvere e mal conservato. La maggior parte delle pagine sono illeggibili o addirittura distrutte. E’ interamente scritto in lingua abissale e sulla copertina si può ancora intravedere il simbolo della gilda del corvo. @Rhaen La guardia della gilda del fuoco si avvicina poi al cristallo. Anche Jorunn e Hinox sono ad un passo dalla pietra. Rhaen può solo vedere che si tratta di un cristallo pulsante e che emana calore, non riesce a scoprire altro (anche se una vocina nella sua testa gli dice che gli è sfuggito qualcosa). Anche Oloth si è avvicinato al cristallo, scoprendo qualcosa in più: la pietra non è semplicemente incastonata tra quelle specie di radici… ma è connessa a loro come un cuore è connesso alle sue vene e arterie. @Oloth @Herlan @tutti Zantes riesce a sgusciare tra tutti voi e afferra il cristallo infilando una mano tra le radici. Il senzanome però non aveva idea di quando quella pietra fosse così saldamente unita alle radici e non riesce a sfilarla via nonostante stia usando tutte le sue forze. Per poter tirar fuori quella pietra servono quindi più persone o una lama che possa “potare” quelle radici. Astilla alza le mani per poter attirare l’attenzione su se. Anche lei ci tiene a dire la propria opinione: scusate… questo posto può essere un tempio o la tana di un drago! La verità è che nessuno di noi può saperlo con certezza. Una cosa però è ovvia! Questo posto è abbandonato. Io sono stata una poveraccia per tutta la mia breve vita quindi non saprei neanche cosa fare con tutto questo oro… ma anche io posso capire che è una sciocchezza lasciarlo qui. Perché invece non ne prendiamo il più possibile e devolviamo una parte alla divinità di Hinox? Così siamo tutti contenti. E se questo posto fosse davvero il tempio di Kratoa… magari aver trovato tutte queste pozioni curative è un suo segno divino. Magari è un suo gesto o magari è solo un caso… in entrambi i casi perché non usarle per curare i feriti? Per quanto riguarda il cristallo… se adesso andiamo via e poi chiamiamo un esperto della gilda del fuoco per esaminare la pietra? Del resto Icrandis è vicino alla nostra posizione e un gruppo di mostri di Buio ci sta dando la caccia. Io non riesco a capire come ci abbiamo scoperto… non è che riescono a inseguirci con qualche magia?!- La Spada e La Strega (2)
@Oloth Rhaen, Leidorl, Sole e Zantes raggiungono il resto di voi nella grande sala del tesoro. Anche loro possono ammirare la magnificenza di questo luogo, il bottino e il cristallo pulsante. Rhaen ha una pergamena che consegna a Hinox. @Hinox @Zantes - Leidorl- I.N.S. - In Nomine Simplex - Gruppo II
Enea risponde: mi vergogno a dirlo ma... si, l'assassino aveva fatto delle domande sulla sua vittima. Erano domande innocenti e mai avevamo intuito le sue vere intenzioni. Con il segno di poi avremmo fermato in anticipo l'assassino. Lasciate perdere il prete. Di sicuro la chiesa lo terrà in un posto al sicuro, gli avranno cambiato identità e forse lo avranno anche spostato da Venezia. Perchè no?!... Risponde Rei ...Cittadella è qui vicino, ci andiamo per un pò, chiediamo in giro e poi ritorniamo a Venezia. Un lavoretto semplice semplice. Laerte continua: basta essere discreti con quelli di Cittadella. Conclude Adriano: e il bello è che ci guadagneremo anche qualcosa con questo lavoretto. Salutate i membri delle altre due squadre. Enea dice: a buon rendere, Colomba! Oggi abbiamo condiviso informazioni con voi... magari un giorno avremo bisogno noi del vostro aiuto. -.-.-.-.-.- Controllate rapidamente armi, mappe e furgone e poi partite per la volta di Cittadella. Per uscire da Venezia (così come tutte le altre città dell'Impero) dovete recarvi in una delle porte cittadine, mostrare i fogli di via agli excubitores e/o ai cacciatori di morti posti a guardia alle uscite e aspettare che vi aprino la porta. Il viaggio dura circa un'ora e mezza. Non avete incontrato alcun problema... anche se spesso non mancano degli inconvenienti: intemperie, morti, strade danneggiate, predoni, ostacoli sul tragitto... Laerte, per tutto il viaggio, ha sempre controllato il territorio attorno a voi con il suo binocolo. Cristina invece non osa neanche mettere la testa fuori dal finestrino mentre Andriano ha tenuto spesso gli occhi chiusi. Avete appena scoperto che il vostro compagno soffre di mal d'auto. Della Cittadella è rimasto solo il centro storico -> click Si tratta di un anello di solide mure abbracciate da un fondale. Due vie principali tagliano la città in quattro parti. Il risveglio dei morti ha spazzato via tutto quello che esisteva al di fuori della mura. Raggiungete una delle quattro porte della città. Di solito alcuni excubitores (o cacciatori) si trovano a sorvegliare dall'alto le entrate... ma non trovate nessuno. Suonate con il clacson ma nessuno si affaccia. Giovanni urla ma nessuno gli risponde.- I.N.S. - In Nomine Simplex (Parte 2)
@Michele Vieni convocato per la seconda volta dal grande inquisitore. Questa volta Santarosa ha anche richiesto la presenza di Sonia. Una carrozza trasporta te e la ragazza fino alla basilica di San Pietro. Un volta lì venite scortati nelle catacombe. In una cappella sotterranea si trova Santarosa. Ha appena finito di parlare con un gruppo di inquisitori vestiti interamente di nero. Mentre questi uomini vanno via, il grande inquisitore fa segno e te a Sonia di avvicinarvi. Entrate nella cappella. E' illuminata da alcune lampadine elettriche che proiettano un tetro alone rameoso in tutta la stanza. Santarosa si assicura di restare da solo con voi prima di poter rivolgerti la parola: sarò franco con voi... avevo intenzione di chiamare lei a deporre (indica Sonia) perciò ho fatto delle ricerche su voi due. Mi è stato riferito di come Ferretti sia stata promossa a ruolo di portavoce e di come ha mal gestito tale carica. Questa (indica di nuovo Sonia) non tornerà più a essere portavoce o manderò uno dei miei a Ivrea, mi sono spiegato? Non aspetta una tua risposta: risolto questo... ci sono delle novità. Due giorni fa è stato catturato un membro della Culla delle bestie. E' il primo uomo di quella setta che riusciamo a prendere. Il primo! Si trova nelle prigioni di una domus di Vercelli. Bizzarre circostanze vogliono che nessun inquisitore possa interrogare il prigioniero... almeno non immediatamente. Di conseguenza passo il caso a lei, padre Della Torre. Voi dovete ritornare a Ivrea il prima possibile per poi recarvi a Vercelli. Non è molto lontano dalla vostra casa, ho controllato. E' inutile dire che questo è il caso più importante della vostra vita e che segnerà un possibile avanzo di carriera. Santarosa resta in silenzio per alcuni secondi, poi sfila da una tasca interna due buste marrone. Al loro interno ci sono dei documenti. Il grande inquisitore ti porge entrambe le buste e continua a parlare, il suo tono di voce si è addolcito: la prima busta è per voi, al suo interno c'è il rapporto degli uomini e del sotium che hanno catturato il membro della setta. La seconda busta invece dovreste consegnarla a Della Vela, è un permesso speciale del papa che permetterà all'inquisitore di restare a Torino per tutto il tempo che desidera. Almeno riceverà cure migliori. @Vittorio - Felice - Massimo LaFayette vi ha voluto incontrare in un bar nella periferia di Roma. Siete seduti attorno a un grande tavolo. Con voi ci sono anche Miriam, Andrea e Alessandro. Raffaele manca all'appello... e tutti voi sapete dov'è andato (meglio dire: da chi è andato). LaFayette vi vuole parlare dell'attentato nel teatro: sono riuscita a udire il primo sparo... voglio ricordarvi che sono una cacc... si guarda attorno ...sapete cosa sono. I miei sensi sono sviluppati come quegli di un animale. Comunque, stavo dicendo, il primo colpo è stato sparato da un fucile di precisione. Tutti gli altri colpi invece sono stati sparati da mitra e pistole. Sono armi completamente diverse da quella che ha sparato per prima. Alessandro chiede: e cosa dovremmo farci con questa informazione? Se vuoi uccidere un singolo uomo allora prendi un fucile di precisione... ma se invece vuoi fare una strage allora prendi... ...mitra e pistole! Conclude per lei Andrea. L'incendiaria inizia a intuire dove vuole andare a parare LaFayette. La francese continua: esatto, mademoiselle Andrè. Gli attentatori sono entrati a teatro con l'intento di uccidere un solo uomo. Un unico obiettivo. Poi però hanno iniziato a sparare alla folla. Per poter coprire le tracce? Chiede ancora Alessandro. Anch'io, all'inizio, la pensavo così... poi però ho notato come si muovevano e cosa stavano dicendo. Come hai fatto a vederli e a sentirli? Voglio ricordarvi che a teatro sono riuscita a controllare alcuni morti. Ah già, avevi gli occhi rossi quella sera. Esatto... e attraverso gli occhi dei cadaveri sono riuscita a vedere ciò che voi non potevate vedere. Gli attentatori stavano cercando voi... o almeno uno di voi. Bhè... è eccezionale quello che siete in grado di fare! Ma già sapevamo che gli attentatori stavano cercando uno di noi. Uno di loro infatti ha preso in ostaggio Raf e gli ha chiesto dove si trovava Della Torre. Ma l'attentatore non vi ha detto che faceva parte della Culla. La Culla? La Culla delle bestie? Esatto! Le tattiche di guerriglia degli attentatori a teatro erano le stesse di quelli sul treno. Mi stai dicendo che la Culla è così potente da spingersi fino a Roma e violare le sue difese? No! No?! La Culla è potente, su questo non ci sono dubbi. Ma dimenticate la prima vittima. Il braccio destro di Chiancino? Esatto. Io credo che qualcuno di molto potente abbia ingaggiato la Culla per far fuori quel templare... e la Culla ne ha approfittato per dare la caccia anche a voi. Come dite voi? Due passeri con una fava? Piccioni... è comunque stento a credere a una cosa simile. Non mi aspetto che crediate subito alle mie parole. Del resto io stessa ho impiegato dei giorni per arrivare a queste conclusioni. Andrea dice: e cosa ne ricaviamo? Chi può essere così potente da mettere la Culla in un teatro di Roma? Bhà... non so ...uno molto potente! Magari un arcivescovo o qualcuno che lavora per la chiesa. Brava, mademoiselle Andrè. Perciò la Culla è in accordi con una fetta della chiesa. Queste sono le mie conclusioni. Cosa dovremmo fare? Chiede Alessandro. La Culla ha oramai dichiarato guerra a voi! Dovete muovervi con molta attenzione e non dovete più fidarvi della chiesa... e magari potete usare la posizione di Michele per indagare meglio sulla rete di patti segreti tra Culla e Santo Impero. Il vostro discorso viene interrotto dall'arrivo di fratello Furio. Il templare si avvicina a Massimo e Felice e dice: ho parlato con gli altri fratelli... e Felice può allenarsi al Colosseo tutte le volte che vuole. Fratello Massi, vogliamo andare? Mi devi far vedere quello che hai imparato con la lancia... se mi piacerai allora potrò dire che sei pronto a usarla da solo. LaFayette si alza e prende delicatamente Andrea per il polso: venite con me, devo parlarvi in privato. Alessandro si alza e dice: io vado a vedere se quel fetente (Raffaele) è tornato alla Divina Sapienza. /////////////////////////////////////////- I.N.S. - In Nomine Simplex (Parte 2)
@Massimo - Vittorio - Michele Decidete di abbandonare la sala del teatro per tornare al primo piano. In questo modo riuscite a ritrovare anche Massimo. Il templare ha soccorso un suo fratello ferito al ventre e ora lo sta sorreggendo. Ritornate al primo piano e aprite una finestra di un corridoio. Vi affacciate per calcolare la distanza tra voi e il terreno e proprio in quel momento vedete degli uomini armati irrompere nella struttura. Sono excubitores e templari. Altre urla e rumori di arma da fuoco si aggiungono a questo caos. Vi mettete schiena contro schiena per controllare entrambi i lati del corridoio in cui vi trovate. Del resto non c'è tempo per cercare un nascondiglio. Melissa non sa sparare, perciò si trova al centro del vostro gruppo. Sentite qualcuno salire. Sono passi pesanti. Sono dei templari, tutti armati con expiator minor e armi da fuoco. Da come si muovono capite che sono ben addestrati e sanno come gestire quest'emergenza. Vi soccorrono e vi fanno scappare dal teatro coprendo il volto con dei panni scuri. Vi allontanate il più lontano possibile dalla struttura. Medici e francescani vi visitano immediatamente. Hanno preparato delle ambulanze e si stanno prendendo cura di alcuni feriti che sono stati portati già in salvo dai templari. Un francescano urla all'improvviso: dice che un uomo, su una barella, è deceduto e si è appena risvegliato. Dalla vostra posizione potete solo vedere le sue braccia che si agitano. Un templare si affianca verso di lui e gli pianta una motosega nella pancia. Sentite le carni che vengono lacerate. Il resto dei presenti prova orrore nel vedere quella scena. -.-.-.-.- Effetto film 12 - 01 - 1958 @tutti E’ passato un giorno dall’attentato al teatro. Sono morte ventitre persone e i feriti sono quasi il triplo. Tra le vittime c’è anche un templare, il braccio destro di Chianciano, l’uomo che lo stava aiutando per il processo contro Carducci. I giornali riportano la notizia dell’attentato: la stampa dice che l’inquisizione ha già preso i colpevoli. Si tratta di un gruppo di folli che hanno agito per pura forma di malvagità. Alessandro, Raffaele e LaFayette stanno bene… si erano separati da voi nel teatro ma sono riusciti a fuggire senza alcun graffio. Anche voi non siete rimasti feriti. 15 - 01 - 1958 A mezzogiorno vengono condannati a morte gli uomini responsabili dell'attacco a teatro. Santarosa li manda al rogo sulla piazza di San Pietro. Sono quindici falò che si levano al cielo insieme ai versi più terrificanti mai uditi da orecchio umano. Nessuno del vostro gruppo è voluto andare a vedere l'esecuzione. Effetto film 01 – 02 – 1958 E’ spuntato il sole a Roma, ciononostante fa ancora molto freddo nella capitale. Raffaele ha smesso di usare la bombola dell’ossigeno e anche Iolanda D’Aquino si sente meglio. Presto sarà dimessa anche lei. Il Serafino è stato (parzialmente) riparato e potrà affrontare il viaggio di ritorno per Torino. Domani sarà l’ultimo "giorno di tribunale" del caso Carducci. L’inquisizione chiamerà alla sbarra l’ultimo testimone, Alberto Aldapaci. Tra una settimana ripartirete per tornare a casa. ///////////////////////////- La Spada e La Strega (2)
@Sole Negli scrigni ci sono altre monete d'oro e dei gioielli: rubini, smeraldi, zaffiri, diamanti... @HIinox - Jorunn - Herlan - Oloth Astilla viene con voi. Scendete per molti metri in profondità. I battiti sono così forti da percuotere la terra. Alla fine della scalinata c'è un grande portone a due ante. E' alto almeno venti metri e si trova in una grotta gigantesca e illuminata da alcuni bracieri mastodontici. In lontananza vedete un fiume di lava scorrere inesorabilmente. Le ante della porta sono socchiuse, ciò vi permette di passare. Entrate in una grandissima stanza colma di tesori. La maggior parte dei beni sono stati ammassati agli angoli della camera. Ci sono lingotti, monete, spade, gioielli, corone e altri oggetti preziosi. Il soffitto è pieno di stalattiti oscure. Sono fatte di ossidiana... così come sono fatte anche le pareti e il pavimento. Nella parte opposta della stanza (rispetto a voi) c'è una grande scalinata che porta ad una struttura che ricorda le radici di un albero. E' un materiale che si irradia dal basso verso l'alto e raggiunge il soffitto. Al suo centro c'è un cristallo grande quanto un pugno umano. E' quella pietra che pulsa come se fosse un cuore. Emana anche un fortissimo bagliore rosso. Non avete mai visto una cosa del genere. @Herlan @Oloth @Rhaen - Leidorl - Sole - Zantes Percorrete la galleria che conduce alla luce rossa. A ogni passo che fate sentite sempre più caldo. Il tunnel termina con una corta "lingua di terra" che si affaccia su un abisso. Sotto di voi, a molti metri di distanza, c'è il magma ribollente del vulcano. Se alzate lo sguardo verso l'alto invece vedete un soffitto (molto distante da voi). Incastonato tra le rocce più alte si trova un'altro piedistallo con la sfera girevole. Si trova sottosopra e in una posizione impossibile da raggiungere a piedi. Nella lingua di terra si trova un'altro scheletro di un nano. Questo cadavere non assomiglia a quello che avevate incontrato poco fa. Veste abiti simili a quelli che indossa Hinox. Tra le mani regge una pergamena. La aprite... sul foglio ci sono delle parole scritte di suo pugno poco prima di morire. E' scritta nella lingua dei nani.- I.N.S. - In Nomine Simplex - Gruppo II
Salite sul furgone militare. Pidocchio vi indica il luogo in cui si radunano spesso I Falchi. Si tratta di un piccolo edificio situato vicino la chiesa di San Martino (Campalto). Pidocchio è il primo di voi che scende dal furgone e va a bussare. Qualcuno apre la porta. Si tratta di un templare alto e grosso. Indossa una pesante armatura di metallo. Sulla sua schiena porta il suo expiator. Potete vedere solo l'elsa della grande motosega. L'uomo avrà poco meno di quart'anni. E' rasato, con la barba incolta e occhi chiari. Pidocchio è alto fino al suo torace. Il ragazzo vede la sua immagine riflessa sull'armatura: porco mondo! Esclama con un filo di voce. Il templare non dice nulla ma si limita a fissare in cagnesco il vostro compagno. Chi c'è alla porta? Sentite una voce di donna provenire dall'interno della casa. Avete già sentito quella voce squillante. E' Amelia. Il templare si scansa e vi permette di farvi vedere l'interno della struttura. Potete quindi osservare una sala arredata solo con un divano, un tavolo e qualche sedia. Al suo interno c'è Amelia e altri quattro uomini. Vi invitano a entrare. -.-.-.-.-.-.- Scoprite che in questo momento, nel palazzo in cui vi trovate, è in corso una riunione tra I Falchi e La brigata veneta (la banda in cui si trova Amelia). Non ci sono tutti i membri delle due squadre ma solo gli uomini nella sala d'ingresso. Vi fanno accomodare, Amelia garantisce per voi. Quest'ultima resta seduta sul divano, al suo fianco c'è un uomo. E' di bell'aspetto, con capelli scuri, barba cortissima e occhi nocciola. Amelia vi dice che è suo marito. Loro due sono gli unici membri della Brigata veneta. Il templare e gli altri tre uomini invece sono dei Falchi. Uno di loro si presenta a voi come il capo di quest'ultima squadra. Dice di chiamarsi Enea. E' alto nella media, brizzolato e con occhi scuri. Gli manca il mignolo e quasi tutto l'anulare sinistro. L'uomo si siede al tavolo e dice: prima dell'avvento dei morti, questa struttura era una casa in via di costruzione. E' rimasta incompleta... possiamo benissimo dire che solo il piano terra e il primo piano sono agibili. Mi rendo conto però che non siete venuti qui per parlare di queste cose. Gli spiegate il vostro problema. Quando avete finito di parlare, Enea si volta verso Amelia: possiamo fidarci di loro? La donna risponde: siamo tutti amici qui. Bene... Enena torna a parlare con voi ...immaginate la scena: un uomo decide di farsi prete a Cittadella. Dopo l'avvento dei morti, tutti gli uomini di quel paesino iniziano a pendere dalle labbra di quel prete, perchè lo vedono come l'unico salvatore per le loro vite. Lui del resto è un prete... la voce di Dio in terra. A Citadella era rimasto solo lui a "fare la messa"... e il potere gli frigge il cervello. Inizia a dare la caccia agli uomini di Cittadella che sono sospettati di qualche crimine. E' giudice, giuria e boia e gli abitanti di quel paese credono che ogni cosa che fa sia giusta. Il prete diventa ogni giorno sempre più matto: inizia a torturare i suoi prigionieri e un giorno si mette anche a stuprare una donna imprigionata per un furto. La donna subisce così tante torture che alla fine decide di togliersi la vita ingoiandosi la lingua. Il prete poteva essere fermato in ogni momento... bastava solo che il portavoce degli excubitores di Citadella scrivesse una lettera di denuncia e che la inviasse a Padova, Venezia... o qualche altra città. Il portavoce però era in combutta con il prete e beneficiava dei suoi favori. Un giorno però a Cittadella accade qualcosa di strano... qualcosa che noi Falchi ignoriamo. Non sappiamo cos'è... ma si è trattato di un evento così grave da far scomodare addirittura l'inquisizione. Sono circa due mesi che da Cittadella non arrivano più notizie... anche se non è così strano dato che stiamo parlano di un piccolo paese. Non sappiamo neanche se l'inquisizione è ancora lì. L'unica cosa che sappiamo però è che solo tre uomini sono scappati da Cittadella: il prete... cioè don Girolamo, il portavoce... cioè la vittima a palazzo ducale, e il fratello della donna suicida... cioè l'assassino. Quest'ultimo è riuscito a raggiungere Venezia due mesi fa. Si unì a noi Falchi solo per poter indagare meglio sul prete e sul suo braccio destro. L'altro ieri il cacciatore ha inseguito l'ex-portavoce nel palazzo ducale con l'intento di iniziare la sua vendetta. Era un uomo carico di rabbia ma era anche disperato e un pessimo stratega.- I.N.S. - In Nomine Simplex (Parte 2)
Prendete le armi e cercate l'uscita di emergenza più vicina a voi. Percorrete diversi corridoi mentre sentite ancora i rumori degli spari e la gente che urla. LaFayette ha ancora gli occhi rossi ma li copre con le mani, cercando comunque di vedere dove sta andando, poichè teme di essere vista da un templare o da un excubitor. Raggiungete un'intersezione tra due corridoi. A questo punto Raffaele si ferma bruscamente e torna indietro... da solo. Dove vai? Urla Miriam. Lui, voltandosi solo una volta, risponde: a prendere Alessandro... poi si rivolge a Vittorio ...porta via Miriam e Andrea. Sentite degli spari farsi sempre più vicini. Seguendo ancora le indicazioni sulle pareti, scendete delle scale e raggiungete un altro corridoio. Una granata viene lanciata vicino a voi. Non avete modo di ragionare... vi dividete e scappate in ogni direzione. L'ordigno esplode e solleva un enorme nube di polvere. @Massimo Per proteggerti dall'onda d'urto ti sei rifugiato oltre la prima porta che hai trovato. Si tratta di un piccolo ripostiglio. Sei sorpreso di vedere che non sei solo. Seduto a terra c'è un templare ferito al ventre da una pallottola. Si era rifugiato qui dentro per poter riprendere fiato. @Vittorio - Michele Siete appena entrati nel grande salone principale. Massimo e LaFayette sono scomparsi. Di fronte a voi c'è un fiume di persone. Si stanno accalcando verso l'uscita principale del teatro ma per qualche motivo la porta non si apre. Un uomo viene schiacciato dal peso delle persone che premono il suo corpo contro una delle ante.- La Spada e La Strega (2)
@tutti Studiate i due specchi e tentate di capire a cosa servono spostandoli o mettendovi tra di loro. Dopo aver messo gli specchi perfettamente l’uno di fronte all’altro, smettono di riflettersi a vicenda… i vetri scompaiono e al posto di uno di loro compare una galleria. @Oloth @tutti Oltrepassate la cornice e continuate a camminare per la galleria. Vi voltate indietro e quello che vedete è una copia di voi stessi che (attraverso l’altro specchio) marcia nella parte opposta rispetto a voi. Dopo altri metri riuscite a vedere una serie di mantelli neri appesi a un’asta di ferro. Non hanno simboli e sono tutti della stessa misura. Scostando quelle cappe scoprite la presenza di due ante di legno. Le aprite e di fronte a voi vedete una grande sala. In realtà si tratta di un altro antro del vulcano ma è stato arredato come se fosse una camera. Entrate al suo interno e vi voltate all’indietro, scoprendo così che siete appena usciti da un armadio. Se guardate oltre i mantelli (nella direzione da cui siete venuti) non vedete più una galleria ma uno specchio. Iniziate a controllare la stanza: ci sono mobili, divani e tavoli. Su alcuni di loro si trovano dei piccoli scrigni. Sul pavimento inoltre ci sono diverse monete d’oro. Nella stanza (inoltre) ci sono due porte aperte. La prima porta a una grotta da cui proviene una sinistra luce rossa. La seconda porta invece conduce a una scala a spirale che scende per molti metri. Anche da lì proviene una luce (meno intensa della prima) e quello che sembra essere il rumore di un battito cardiaco. Sono dei tonfi molto cupi e minacciosi. Astilla si riprende. Hinox inizia a sentirsi meglio. Il suo cuore torna a battere senza più alcun scompenso. Il nano inoltre scopre che i battiti del suo cuore hanno lo stesso ritmo e frequenza dei battiti che provengono dalla fondo della scalinata.- I.N.S. - In Nomine Simplex - Gruppo II
Uscite tutti dall’arcidiocesi. Avete registrato il vostro gruppo e ora vi incontrate in piazza San Marco insieme a Laerte, Agostino e pidocchio. Loro tre sono riusciti a prendere diverse informazioni riguardo l’assassino. Egli infatti era un cacciatore di morti originario di Cittadella (la stessa città da cui veniva la vittima) e si era trasferito a Venezia due mesi fa. Per un po' ha collaborato con una squadra di cacciatori chiamati “I Falchi”. Pidocchio conosce il luogo in cui si radunano spesso questi uomini e può portarvi da loro. Adriano però solleva un’obiezione: un secondo… perché andare a parlare con I Falchi? Cosa potrebbero dirci di più sull’assassino? E magari neanche vorranno parlare con noi! Aggiunge Giovanni. Anche Dorotea si unisce alla conversazione: se vogliamo indagare più a fondo potremmo anche andare a Cittadella. Quanto dista da qui? Learte risponde: un’ora… un’ora e venti. Anche pidocchio vuole dire la sua: mi state dicendo che dovremmo andare a Cittadella per chiedere informazioni su un pazzo assassino? Fare domande a persone che neanche conosciamo? Si. E cosa diciamo agli excubitores di Venezia? Giovanni sorride: che siamo usciti a perlustrare i confini! Ora siamo un gruppo. E la cosa bella è che ci pagheranno per questo. Ma non potremo invece restare a Venezia e indagare invece su padre Girolamo? Laerte risponde: questo è troppo rischioso! Non si tratta di un cacciatore ma un prete. La chiesa lo starà difendendo e nascondendo. Cristina interviene: Laerte ha ragione, lasciamo stare il prete. Dorotea intanto dice tra se e se: certo che è curioso che la vittima e l’assassino sono venuti dalla stessa città. Pidocchio aggiunge: e si sono trasferiti a Venezia più o meno nello stesso periodo.- La Spada e La Strega (2)
Herlan avverte Bracciodilama oltre la porta appena chiusa. Il mostro non è da solo, altre otto creature sono con lui. Decidete di avanzare nel buio più totale. Più andate avanti e più sentite un rumore farsi sempre più intenso. Dopo pochi secondi scoprite che è il respiro di Astilla. E' sempre più affannoso. La ragazzina, tra un sospiro e l’altro, riesce a dire: devo confessarvi che ai Figli del sole non piace stare nei luoghi chiusi… angusti… stretti… e senza una via d’uscita. Ho bisogno d’aria! Ho bisogno d’aria. E’ in crisi. Barcolla e sbatte la schiena contro una parete. Il suo gomito fa rientrare nel muro una roccia particolarmente sporgente. Sentite ora degli ingranaggi che, a fatica, si mettono in moto. La paura fa dimenticare ad Astilla la sua claustrofobia. Si irrigidisce e tira in su le spalle. I suoi occhi sono spalancati e le sue orecchie sono tese nella speranza di cogliere ogni rumore. Una sezione di muro, al fianco di Astilla, si apre e delle vecchie lance scattano in avanti (non colpiscono nessuno). Incastonato tra queste armi c’è uno scheletro. Quei resti appartengono a un nano. Indossa una vecchissima armatura e ha un’ascia tra le mani. Sui suoi guanti c’è un simbolo -> click. Astilla sviene per lo spavento. Analizzate lo scheletro del nano. Astilla non è la sola a star male. Hinox è sempre più affaticato. Dice che gli fa male il cuore. Cercate di capire cos’ha ma senza alcun esito. Dovete proseguire il viaggio per la galleria. Trovate altre trappole ma sono così vecchie e logore che neanche scattano. Raggiungete infine il fondo della galleria. In questo punto trovate due grandi specchi. Sono vetusti e coperti dalla polvere. Sono posizionati l’uno al fianco dell’altro e pendono dal soffino attraverso un grande anello di rame. Gli specchi quindi possono scorrere su quell’anello. - La Spada e La Strega (2)