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Il Regno di Hort


Goristro

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Il Regno di Hort è immenso. Si estende per mille leghe in ogni direzione dalla grande città di Kort-Nur.

Il Regno è civiltà e potenza. È pace e sicurezza. È prosperità e ricchezza. All'interno di esso gli Uomini prosperano. I loro eserciti spezzano le resistenze delle altre razze e creano un nuovo ordine.

Il Regno esiste da dieci secoli. La Storia narra che fu fondato da un eroe. Un guerriero di nome Hort, che uccise da solo un enorme drago. Liberata la terra dal mostro, fu fatto Re dagli uomini dei clan che vi abitavano. Hort vestì la pelle del drago, che divenne il simbolo del Regno.

La sovranità sul Regno è attribuita alla Casata di Hort e passa al figlio (maschio o femmina) primogenito. A regnare è oggi Sua Maestà la Regina Gwezna Hort la Terza.

Il Regno è diviso in feudi governati da un Signore di nomina reale. Sul proprio territorio, la parola del Signore è legge, seconda solo a quella della Regina. Il livello tecnologico è medioevale. Non esistono motori o armi da fuoco. La magia esiste, ma non è usata come sostituto della tecnologia.

Il Regno è umano. Tutto il resto o si conforma o viene distrutto. Il Regno è la legge e se un clan di Goblin giura fedeltà alla Regina, viene accettato.

Tutte le religioni sono accettate, fintanto che contribuiscono alla prosperità del Regno. Non esiste una religione di stato.

Il Regno impone se stesso con la legge e il potere. Chi viola le severi leggi del Regno sconta la pena ai lavori forzati o è chiuso nelle segrete del Justicarum.

Chi entra nelle segrete non ne esce mai più. Mai e poi mai. Non ci sono esecuzioni pubbliche o la gogna. La giustizia (intesa in senso penale) è in mano alla Regina che la esercita attraverso il Justicarum. I vassalli non possono imporre leggi diverse (sempre in senso penale). Il popolo, di base, vive come un popolo medioevale, non esiste altro oltre al Regno. Loda i suoi Signori oppure se non lo fa borbotta in silenzio o perisce.

La cultura non esiste. Chi nasce contadino sarà un contadino per tutta la sua vita. Gli eroi sono l'1% della popolazione e la loro è una storia sempre particolare.

Non esistono schiavi, ma esistono i condannati ai lavori forzati.
 

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