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La Nostra Storia 3020 - ->CyberPunk<- -


Gigared

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Mandò il suo fiadato Elfo Cercatore alla ricerca di Embryodead per tutto il locale e poki secondi dopo era già di ritorno; l' elfo era un programma di sua realizzazione ( che trall' altro gli stava fruttando anche parekki soldi) e se l' identità c'era, anche se magari resa invisibile grazie a software più o meno legali lui la trovava. Come questa volta. Tracciò una linea rossa in direzione del ricarcato e scomparve richiudendosi sù se stesso. Nicholas percorse in breve tempo lo spazio trà lui ed Embryo che stava al piano di sopra e lo trovò. Lo scemo si era camuffato da tavolino, evidentemente stava aspettando qualcuno o semplicemente aspettava che qualche bella utente si sedesse da lui. Poko male, a lui nn gli interessava, lui voleva trovare Cyberslave e Embryodead poteva aiutarlo, anzi, doveva.

<< Ehi Scemo! Pensi di fregare me con una Camouflage così semplice e rintracciabile? Guarda che se stai lì così appoggio il mio pisello virtuale sù di te!>>

Embryo scoppiò a ridere e ridiventò sé stesso.

<<Scusa Mustakillah, non volevo rotture di scatole e stavo aspettando una persona, a dire il vero 2 personcine... sai, ormai son single da troppo tempo e avevo voglia di conoscere un pò più profondamente le sorelle Kessy...>>

Nicholas lo fermò << Dai scemo, ancora dipendente del sesso virtuale? Guarda che se non ti svegli rimarrai single per tutta la tua fottuta vita!>>

<< Cmq non sono qui per farti la romanzina, sono qui perchè devi trovare una persona e sei in debito con me. La tua scopata quotidiana te la puoi fare un' altra volta. >>

Aprì una room e fece cenno a Embryodead di seguirlo. << Non è sicura questa room, la mia è protetta. Tu lo sai.>>

Entrarono nella finestra aperta e si ritrovarono nella discoteca virtuale creata interamente da Nicholas. La musica era assordante e tutto il locale era pieno di gente, probabilmente tutti utenti sintetici, creati con lo solo scopo di fare coreografia o in certi casi di intrattenerti. Ballerine nerovestite danzavano sinuose su gabbie appese al soffitto e i baristi versavano di continuo roba da bere dai più svariati colori alla gente.

<< Prendi qualcosa da bere?>> Disse Nicholas con un mezzo sorriso in faccia chiaramente soddisfatto della sua creazione.

<< No grazie.... anche se volentieri mi prenderei una di quelle ballerine..>>

<<Bè, tutto ha un prezzo amico>> apostrofò sicuro Mustakillah. << Ma non siamo qui per questo. Te devi trovarmi una persona, prima di questa sera, diciamo per le 21 ora locale mia, si fà chiamare Cyberslave, mi deve fornire della roba. Se non ce l' ho sono nella merda e.... mi serve vivo, non friggergli il cervello, eheh... >>

<< Ok, inizio subito la ricerca e tiemmi calda la punzella, se mi impegnerà più del previsto mi passerai la sua immagine... e le sue capacità, te sei un artista e immagino cosa possa fare...>> dichiarò Dead guardando con occhi sognatori la ballerina, la quale, indirizzò verso di lui un bacio.

Nicholas terminò la connessione e si stakko il cavo. Aveva fame e il frigo era vuoto. Indossò la giacca per andare al distributore di Kibble sotto casa sua quando qualcuno bussò alla porta: << Polizia, APRITE!>>

Dire che la faccia di Nicholas sbiancò è dire poco...

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Eliah era ancora li. Il poliziotto aveva rivolto qualche domanda alla ragazza, che poco dopo si era allontanata, con un aria delusa e ferita sul volto. Sembrava andarsene per rassegnazione, ma Eliah non ne era convinto. Secondo lui cercava qualcosa, quella ragazza. Ma a lui non importava.

Ora il poliziotto si era allontanato, richiamato da un suo collega per qualche motivo che il ragazzo non aveva sentito. La ragazza era a una quindicina di metri.

Eliah la osserva allontanarsi ancora per un po', poi esce dal nascondiglio, si avvicina furtivo alla bici e inizia ad armeggiare.

Con un po' di fortuna potrei trovare qualche pezzo da vendere, e magari domani mangio bene

Conosce qualcosa di meccanica ed elettronica, insegnamenti del padre, e poco dopo riesce a staccare il dispositivo di orientamento posto sul manubrio della bici, e i pedali che gli sembrano belli. Sta per allontanarsi soddisfatto, quando sente una voce:" EHI TU!!LASCIA STARE LA MIA BICI, SPORCO LADRUNCOLO!"

Eliah alza gli occhi un istante, e vede la ragazza corrergli incontro infuriata.

"Cazzo.." dice a bassa voce mentre fugge nel vicolo. "Ma che gliene frega di questo rudere di bici???"

Inizia una corsa sfrenata dentro al vicolo, per sfuggire alla ragazza assatanata; un salto del bidone, scarto agile per schivare la pozzanghera e poi..giù!!!

"CAZZO!" l'urlo esce spontaneo dalla gola di Eliah mentre vola verso terra, gambe all'aria, un cumulo di latine che rotolano sotto i piedi.

Appena a terra appoggia i gomiti, l'acqua della pozzanghera tutta addosso, si volta velocemente sperando di essere solo, osserva il corridoio, vuoto, nessuna traccia della ragazza. Per un attimo la speranza lo accoglie, crede di essere salvo, poi:

"che cazzo credi di fare?? mi è costata un sacco quella bici, e i pochi pezzi sani li voglio IO!!".

La ragazza è li di fianco a lui, infuriata, che lo osserva con occhi furenti, le mani strette a pugno...

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Due di picche come al solito, niente male come inizio di una serata già schifosa di suo!

Ma la conversazione con la ragazza non era stata del tutto inutile, l'aveva vista irigidirsi un attimo mentre guardava un tipo allontanarsi, poteva non sembrare nulla di che, ma non era diventato poliziotto e rimasto vivo come tale per quasi vent'anni perchè ignorava i particolari, fu un attimo e il tipo scomparve quasi come se non fosse mai esistito...peccato che quantomeno questa sua immagine sfocata mentre se ne andava era registrata nella sua piccola telecamera oculare.

Al distretto averbbe poi analizzato tutto il filmato con calma, magari ne ricavava qualcosa di utile, o come più spesso accadeva non c'era nulla di importante.

La voce di un agente lo chiamò, salì con cautela sulle macerie a vedere che cosa aveva trovato e quello che vide non le piacque affatto, una ragazza giaceva semisepolta dalle macerie, come se qualcuno avesse provato ad estrarla ma vedendo le sue gambe maciullate avesse deciso che non ne valeva la pena e l'aveva freddata con un colpo di pistola a bruciapelo in fronte...le chiuse gli occhi bestemmiando contro la città e i suoi abitanti così cinici e crudeli...

Si rialzò e vide che la ragazza di prima sta inseguendo un ladruncolo che sembra avergli preso dei pezzi della bici.."Anderson - urlò nella radio - vai a prendere quei due- non me ne frega niente della bici ma potrebbero essere dei testimoni e non farteli scappare o ti mando da solo a fare un arresto dai nomadi la prossima volta!"

Doveva aspettare che i fanafroni della scientifica arrivasssero sul loro bel mezzo a-grav, per cui si mise ad aspettare in macchina, aprì il portafoglio, la foto di una bella bambina di dieci anni le sorrideva felice nel suo vestito a fiori, "Buon compleanno tesoro" mormorò, poi chiuse tutto e uscì soot la pioggia ad aspettare e a controllare...

Orsù signori non siate riottosi con le testimonianze!!!

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Inserisce la tessera nel solito Datamat. Il suo conto è già stato saldato. Dopotutto gli avevano detto che appena avrebbero sentito il botto lo avrebbero pagato. E così hanno fatto.

Sulla sua bocca si disegna un sorriso... ma è un sorriso amaro.

Toglie la tessera e poi la reinserisce, digitando il solito indirizzo. Gli appare subito una croce rossa elaborata e rifinita. Preme i soliti pulsanti, le solite coordinate. Ecco... ancora un po'... un altro... premi... invia... conferma.

Fatto!

Le ha assicurato un'altra settimana di vita, sperando che si riprenda. Controlla il suo cellulare, sperando nella chiamata che lo avverte di questo, che lei si è ripresa, che tornerà ad abbracciarlo per poi fuggire insieme in Europa, nella sua Irlanda.

Guarda lo schermo colorato... ed il cuore ha un sobbalzo. Una chiamata persa ed un filmage. Controlla il numero. Sconosciuto.

Allora apre il filmage.

Gli appare un volto che gli parla. Quel volto e quella voce: «Che fine hai fatto, scacciaguai? Qui sono nella merda. Mi stanno braccando e non so per quale motivo. Pensavo che tu potessi darmi una mano... in memoria dei vecchi tempi. Fatti sentire. Lo so che sei in città.» E il filmato sparisce.

Di nuovo lei, Sheila.

la sua amante prima che scoprisse l'amore. La sua insegnante prima che sapesse anche solo impugnare una pistola. La sua prima esperienza e la sua prima delusione.

E' tornata.

Prende il telefono in mano, sedendosi nel vicolo, poco sotto il Datamat.

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Il mondo attorno a Nicholas sembrò muoversi a rallentatore.

In pochi secondi, ancora prima che i polizziotti bussarono una seconda volta aveva già estratto la sua unica arma (una Malorian Arms) avuta con i punti all' ospedale 2 anni fà e iniziò a sparare verso l' entrata. Raccolse il suo terminale assieme a tutti i cavi con una mano e si tuffò dalla finestra. Non l' avrebbero preso, almeno nn vivo...

Putroppo non era in un film e cadendo battè con la parte bassa del costato nel scorrimano delle scale di sicurezza e iniziò a roteare nel vuoto cadendo sempre più veloce. Credendosi ormai spacciato chiuse gli occhi e sperò di avere o una morte rapida e indolore o di cadere sul morbido. Non successe nessuna delle due cose. Il braccio bionico agendo automaticamente rilevata la caduta poco controllata si attaccò di scatto alla scala di sicurezza al primo piano contorcendo la lamiera e rallentando notevolmente la caduta.

Putroppo però la struttura in titanio, già danneggiata e risaldata in passato cedette e Nicholas si ritrovò a penzoloni a mezzo metro da terra con il braccio bionico completamente strappato e collegato a lui solo tramite un cavo dell' elettricità che si era rifiutato di cedere.

Non sentendo nemmeno un pò di dolore fece cadere sul bidone delle immondizie lì vicino il tuo terminale ed estrasse la pistola. Mirò, sparò e cadde a terrà con un braccio di meno. Che giornata del ca**o!

Senza guardarsi indietro iniziò a correre nel vicolo e girò l' angolo.

Andò a sbattere sù una superficie morbida con la faccia e cadde per terra all' indietro mezzo stordito. Quando aprì gli occhi vide un uomo in divisa che gli puntava una pistola e gli ordinava di stare immobile.

<< Fermo stronzo o ti sparo! >>

<< Ehi agente, che ho fatto? Passavo di cui per caso, non centro nulla! Ho sentito degli spari e ho iniziato a correre! >>

<< Raccontalo a tua nonna bimboccio, abbiamo la tua fotosegnaletica e cercavamo giusto te, non sò perchè hai iniziato a scappare o in che cosa sei coinvolto pero' ti stavamo cercando perchè sei apparso in un video quest' oggi. Un locale è esploso non troppo lontano da qui e te c'eri, inutile dire che ora ti porteremo in stazione... Le regole già le sai: Ogni stronzata che dirai potrà essere utilizzata contro di te; se hai i soldi hai il diritto ad un avvocato ecc ecc... Ora alzati e non toccarmi, puzzi da far schifo.>>

Nicholas poteva dire addio al lavoretto e quindi poteva dire addio anche alla vita. Se mancava all' appuntamento questa sera i suoi amichetti l' avrebbero cercato ovunque e l' avrebbero freddato sedutastante...

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Odiava la città, odiava i pzzoidi che facevano saltare in aria i locali per divertimento e i bastardi che uccidevano i feriti (senza offesa Joram!!!) ma soprattutto non sopportava i testimoni che scappavano sempre e cmq!!!

Aveva i suoi metodi per far canatre anche il più duro dei duri dello sprawl, ma non gli piaceva passare subito alle cattive e poi il Pentotal costava ancora troppo per essere sprecato con tutti, beh al limite un sano lavoro di manganello avrebbe potuto ammorbidire i meno reticenti se fose stato necessario!

Era fuori regolamento..teoricamente...ma da cadetto aveva assistito ad interrogatori peggiori e poi per combattere in quella fogna ci si doveva sporcare per forza...

Mike era pieno di pensieri cupi mentre alcuni colleghi gli stavano portando un furbaccione che aveva provato a scappare ma era stato visto dall telecamere a circuito chiuso della banca di fornte mentre scappava dopo la bomba....lle telecamere..."LE TELECAMERE!".....l'urlo gli venne spontaneo e mentre continuava adarsi dell'imbecille mentalmente, lì dentro era registrato tutto ciò che era accaduto, compreso la faccia dell'attentatore..se era fortunato..fece un cenno ai colleghi di mettere il tipo nel cellulare in attesa dell'interrogatorio e si avvicino a grandi passi verso la banca...che culo l'agnzia che si occupava della manutenzione e della conservazione dei messaggi era del suo ex-cognato, un imbecille pieno di se che però subiva il fascino della divisa, gli bastò una telefonata e pochi minuti dopo le ultime 8 ore di registraione erano sul suo terminale nella macchina, pronte ad essere visionate....

Tornò al cellulare quasi sorridendo, salì, fissò il tipo davanti a lui..un hacker a giudicare dall'aria strafottente e dagli spinotti di interfaccia...

"Bene caro, non ho voglia di perdere tempo con te, racconta tutto quello che hai fatto nelle ultime cinque ore nei dettagli (puoi tralasciare i tuoi traffici clandestini per ora non mi interessano e le galere son piene di rompico***ni come te), cerca di essere convincente e di dire la verità o questo sarà l'ultimo posto che vedrai priam che l'autopsia dica che sei caduto rovinosamenete dalle scale!"

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«Ciao, bellezza!»

«Osiris!»

«Zitta... zitta... non dire questo nome.» Si guarda intorno, come se qualcuno possa sentire la conversazione e soprattutto il suo soprannome, ma è solo in un altro vicolo sporco «Lo sai il mio nome, no?»

«Certo, Paul.» il viso sul piccolo schermo del videofonino sorride.

«Allora, che ti succede? Chi vorrebbe far fuori una come te?» Ridacchia «Anzi, chi è così pazzo da tentare una cosa del genere?»

«Non scherzare, Paul. Questa gente fa paura. Lo sai che non mi spavento neanche di fronte a dei Killer professionisti. Ma questi sono di più!»

«Sono tanti?»

«No, scacciaguai che non sei altro! Sono più... più forti, Paul!»

«Forti?» Un campanello d'allarme risuona nella sua testa. «Quanto forti?»

«E che mi metto a fare a braccio di ferro con loro? Al massimo potrei fare "gamba di ferro".» Gli fa un occhiolino malizioso.

Risponde al sorriso. «Intendevo... quanto sonoa bili? Che cos'hanno che li rend ecosì al di fuori della tua portata... così... così forti da abbassarti a chiedere il mio aiuto?» Touché.

«Già... non lo avrei mai fatto. Ma sono davvero nei guai.»

«Dove sei?»

«Non te lo dirò mai sul videofonino.»

«Hai ragione anche tu...» Si mette a pensare. Nella sua mente appare un luogo, un luogo che sa di antico, che odorava di sudore e risuonava di ansimanti sospiri di due persone che si allenavano... e che poi si amavano sugli stessi tappetini dove poco prima stavano combattendo. «Ci vediamo... al solito posto.»

Gli occhi di lei si spalacano, due punti bianchi sul piccolo monitor. Poi sorride. «Capito... il solito posto. Quando?»

«Alla solita ora.» Dice lui.

«Ci sarò. Non ti fare ammazzare prima, scacciaguai!»

«Non lo farò. Non sono io quello che muore di solito.» L'ultima parte gli esce in un sussurro.

«Cosa?»

«Nulla, bellezza. Ci vediamo. Ora chiudo.»

«A presto, canne mozze.» Un'occhiolino malizioso, poi lo schermo si spegne.

Si era quasi dimenticato quel soprannome, dovuto alla sua velocità la prima volta che andarono a letto. Sorride al pensiero che poi aveva avuto modo di rifarsi... eccome se ne aveva avuto modo!

Si alza da terra, quando si trova davanti due uomini. Li osserva. Sono più alti di lui di quasi venti centimetri e altrettanto larghi. Uno di loro ha un braccio cromato che perde olio. L'altro anche.

Hanno due pistole della Militech, evidentemente rubate a due poliziotti che non avevano avuto al fortuna di finire il loro turno. Le puntano al suo torace.

«Salve... bruttoni.» Dice loro, con un sorriso sulle labbra.

I due sparano quasi contemporaneamente, ma i colpi sono imprecisi e lui è abile a schivarli. Un rapido movimento e la sua Sword Of Avalon tuona due volte, seguita dal suono di due corpi senza vita che si accasciano in terra, il sangue che imbeve l'asfalto uscendo dalle loro fronti.

Rimette a posto la pistola e comincia a correre verso la sua moto. Tra dieci minuti deve stare al "solito posto", quella che era casa sua: una palestra abbandonata al primo livello.

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