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Fiammingo - Un Mondo Senza Luce - Pathfinder

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comment_608671

Unwelianth gridò, si agitò per liberarsi e per afferrare a sua volta la pianta che l'aveva attaccata. Con una torsione delle zampe riuscì a liberarsi, quindi ad afferrare e premere a sua volta sulla pianta. Questa ebbe uno scricchiolio, si piegò, poi l'Eidolon si sentì mancare l'appoggio quando la pianta si sbriciolò e cadde a terra. L'oscurità innaturale si dissipò, rivelando un corto corridoio d'ingresso. Unwelianth era in piedi, ferita, sopra ad i resti incartapecoriti della pianta che l'aveva attaccata. Devis si avvicinò cautamente a quei resti, ne afferrò uno, grigio e fragile, che giaceva nella polvere. Quindi risoluto si risollevò ed affermò: Mummificato. Dev'essere passato molto tempo dalla costruzione di questa tomba. Forse tanto che le sue difese non sono più in grado di funzionare a dovere.

Oltre i pochi passi di corridoio, partiva una scalinata, gli scalini a misura d'uomo, non di gigante, che si perdeva dopo una ventina di metri nel buio. Buio naturale, questa volta. Tutta la galleria è squadrata, in pietra, senza incisioni alle pareti. E' alta circa una decina di metri, e larga poco più.

Carantil puoi considerarti al massimo dei punti ferita.

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Ah! Così va molto meglio! pensò il nano mentre la magia lo attraversava insieme ad una dolce sensazione di ristoro. Appena Devis finì le cure, Silvier si alzò e rivolse un grugnito al suo servitore (che poteva essere un ringraziamento, come poteva non esserlo). Stiracchiandosi la schiena si diresse verso l'entrata della galleria. Allora, vogliamo rimanere qui a poltrire ancora per molto? Entriamo coraggio! Faccio fatica ad ammetterlo, ma il mio sangue nanico sente il richiamo della pietra e del sottosuolo. Pensavo di essermi lasciato alle spalle la mia discendenza, ma a quanto pare...

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