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Un viaggio tranquillo. (X PRIMOCAVALIERE)


Arohn

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5 Metye 459

Fa freddo, un gelo strisciante che ti afferra lentamente dalle estremità e lotta per arrivarti dritto al cuore.

Lo senti soprattutto quanto stai immobile, quando stai di guardia sulle mura del forte di Terra Alta, che esso abbia lo stesso nome del passo vuol dire che nessuno avrebbe mai l'ardire di costruire quassù un villaggio o una rocca, ma solo un piccolo fortino, sorvegliato da una dozzina di uomini, mandati dal meridione.

"Ci è giunta una richiesta di assistenza da un forte posto a difesa del Passo di Terra Alta" mi disse il mio tutore Sir Ector, ormai è passato un anno, "noi paladini di Tyr manderemo un drappello per aiutarli a sorvegliare il passo, lassù hanno costruito un piccolo forte, la scorsa estate. Il capitano mi ha consigliato di dirtelo, perchè sarebbe per te una buona occasione per vedere un po' di mondo e fare una vera esperienza militare."

Emozionato all'idea che mi permettessero di allontanarmi dal Tempio di Tyr, accettai subito la proposta.

Dopo neanche un giorno mi affidarono i miei turni di guardia e mi mandarono a presidiare il forte di Terra Alta. Ricordo che mi scoppiarono tutti a ridere intorno quando chiesi che dimensioni avesse il forte rispetto alla celebre fortezza di Druisandor. Quando arrivammo lassù, mi resi conto che si trattava di un posto sperduto e dimenticato dagli Dei, solo in seguito mi resi conto di quanto fosse stata fragile la mia fede.

Prima di iniziare i turni di guardia, il capitano ci riunì tutti e ci fece un lungo discorso sui pericoli del freddo gelido del passo. Lo ascoltai con cura, ma ero incredulo. Capì tutto le notti successive...

...Avevo freddo quella notte e cercavo di scacciarlo muovendomi avanti e indietro sulla torre di guardia, perlustrando con cura lo spazio ai piedi delle mura. Nutrivo dei dubbi sull'utilità del mio stare di guardia in quel punto, mi pareva impossibile che qualsiasi creature potesse tentare di attraversare il passo in quella notte così gelida e ventosa, ma erano gli ordini, e gli ordini si rispettano.

Ero in cima alla torre rivolta a Nord e aspettavo le prime luci dell'alba. Qui inizia il fatto, mi hanno interrogato molte volte, cercando di carpire ogni menzogna, ma non potrei mai mentire ed alla fine lo hanno dovuto ammettere.

All'improvviso ho scorto in lontananza una luce, una vaga forma che volava rapida più del vento verso la torre. Un falco? Una stella cadente? "Tyr, possente signore della Giustizia, aiuta il tuo umile servitore" ho pregato con fervore afferrando con la mano guantata il suo simbolo sacro.

La luce rossastra si avvicina vertiginosamente da nord, scintilla, si agita e muta forma più volte e diviene una bilancia posta in equilibrio su un martello da guerra.

Cado in ginocchio mentre il simbolo sacro diventa incandescente. Ho mostrato in seguito al Capitano del Forte il segno lasciato sul guanto destro e sulla mano. La luce rimane sospesa sopra di me per qualche istante, quindi con una scia scintillante di fuoco rossastro svanisce verso il nord.

Ho capito, anzi ho creduto di capire la mia missione: devo recarmi a nord, nelle Terre Fredde, possa Tyr il Mancino guidare i miei passi!

Dopo alcune settimane, mi hanno dato il permesso di partire. Il capitano in persona mi ha suggerito di raggiungere un'antichissima città di gnomi, Upr-Corm. Ho deciso che seguirò il suo consiglio, ma soprattutto cercherò di cogliere i segni del mio Signore Tyr.

Ho viaggiato a lungo nel gelo di queste terre, a cui non potevano dare un nome migliore. Un pastore, ieri, mi ha detto che in un altro paio di giorni, dovrei raggiungere la città che cerco.

Tyr mi ha accompagnato sino a qui, nulla di spiacevole mi è accaduto e, nonostante la stanchezza per il lungo viaggio, sono lieto che le mie preghiere siano state esaudite. Tra poco sarò a Upr-Corm, non so bene quale sia lo scopo della mia missione. Che la luce di Tyr mi accompagni!

5 Aphete,

Era quasi un mese che il paladino vagava e quasi non gli sembrava vero che, dopo tanto patire, finalmente la fortezza gnomica era li, avanti a lui, ad appena un giorno di viaggio.

Il sole si era appena svegliato, e lui doveva ancora attraversare il ponte che consentiva il passaggio all'altro lato del fiume Hulm. Passato quel tratto in mezza giornata sarebbe arrivato alla porta meridionale della città. Tra le fronde degli alberi, poteva gia vedere le parti alte della struttura di pietra, che imperiose, dominavano la zona. La strada da percorrere era leggermente in salita. il cielo era coperto da rami e foglie di alberi di latifoglie. Il terreno era in terra battuta, tranne sul ciglio della strada, laddove cominciava la vegetazione vera e propria della foresta. Cespugli, erba e foglie caduche erano ovunque lontano dalla strada maestra. I rumori della foresta erano molto rilassanti, e il cielo sembrava sereno. Il sole, filtrato dalle foglie degli alberi creava un curioso gioco di ombre sul terreno della strada. L'aria era fresca, quasi fredda nella foresta.

L'umano si era accampato poco lontano la strada. Si alzò, raccolse tutte le sue cose, e si rimise in viaggio.

Nulla di diverso dagli altri 27 giorni di viaggio che precedevano questo. I paesaggi cambiavano, ma i passi erano sempre gli stessi. Qualcuno più pesante, qualcuno più piacevole.

Continuò a camminare fin quando lo stomaco non chiese pietà, per sfamarsi. ciò avvenne quando era in prossimità del ponte sul fiume Hulm. L'occhio del guerriero, quando il ponte fu visibile, cadde su due simpatici umanoidi seduti con la schiena poggiata ai muretti che arignavano il ponte in pietra.

Erano due gnomi, vestiti di verde... una normale casacca da viaggiatore insomma. Dovevano essere alquanto giovani, dal momento che avevano pochissima barba sul viso. Uno dei due (quello di destra) distrattamente guardò verso la strada. Vide Galian avvicinarsi, e subito balzò in piedi, fece dei rapidi passetti verso quell'altro che si era probabilmente appisolato e gli tirò un calcio in bocca. Quello si risvegliò con la bocca sanguinante, e prima che potesse reagire, l'altro lo ammonì con voce stridula "sta arrivando qualcuno; in piedi stupido" Anche l'altro si alzò in piedi, entrambi si misero sull'attenti, con le mani dietro la schiena e con un sorriso disarmante aspettarono il paladino che si avvicinava. Insieme, messi l'uno sopra l'altro FORSE potevano eguagliare l'altezza di Galian. Era molto buffo vedere quei due nanerottoli. Il muretto era più alto di loro di almeno 15 centimetri. E poi vedere il sorriso sanguinante di quell'altro... che creaturine simpatiche...

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Galian avanzò con calma, colpito dal gesto violento del primo gnomo. I loro sorrisi non lo tranquillizzavano, forse anche per il sangue sul viso del secondo. Per questo rallentò il passo, mantenendo un'espressione seriosa e quasi glaciale.

Dentro di sè, pregò Tyr il Mancino perchè lo guidasse con la sua luce e lo aiutasse a svelare il male nascosto ai suoi occhi inesperti [attivo individuazione del male e scruto con attenzione i due gnomi, cercherei anche di comprendere meglio le loro intenzioni].

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(il sangue l'altro lo ha per il calcio preso in bocca :D Next time descrivi individuazione del male)

I due sembravano avere nulla a che fare con le forze oscure, o almeno questo era il segnale che il paladino aveva in risposta del suo tacito incantesimo di individuazione.

(mimanderesti la scheda al mio e-mail?? se puoi contattami anche su MSN)

I due nanerottoli si scambiavano sorridenti sguardi eccitati man mano che l'avventuriero si avvicinava al ponte, poi uno di loro si fece avanti e cominciò con la voce stridula gia sentita pochi attimi prima.

"Ciao, sei diretto a Upr cormr???" Gli disse quando l'umano fu ad una distanza giusta per farsi sentire senza urlare.

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"Salve, possa la luce di Tyr il Giusto illuminare il vostro cammino" rispose Galian, ancora molto guardingo, "Sì, sono diretto ad Upr Cormr. E voi, invece, cosa fate qui? Siete i guardiani del ponte?". Il tono della voce non era particolarmente gioviale, nè rilassato. Questi due avevano fatto una brutta prima impressione al giovane Galian.

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Quello di destra frugò negli occhi di quello di sinistra x un istante quasi impercettibile. Se Galian non fosse stato guardingo nemmeno se ne sarebbe accorto (percepire intenzioni riuscito).

"Si, siamo i guardiani del ponte" Sorrise gioviale quello. "Io sono Allhahisehirihas." Poi si fece avanti l'altro e cominciò "io invece sono Asafarakaratararara." Allhahisehirihas guardò con invidia Asafa quando pronunciò il proprio nome senza intoppi. Probabilmente lo ividiava di aver avuto un padre così fantasioso da dargli un nome simile. Che gnomo fortunato pensò, poi guardò la reazione del paladino a quei nomi ASSURDI, sorridendo.

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"Ah, capisco. Quindi SIETE i guardiani del ponte" disse a voce alta Galian, facendo finta di credere alle loro parole [Raggirare se necessario].

"Certo le divise lasciano un poco a desiderare, la milizia di Upr Cormr non deve avere grandissime risorse, ma certo avrete un segno del vostro ruolo, una spilla, un medaglione, un simbolo della vostra importante carica". Il giovane paladino si mise platealmente a cercare con lo sguardo simili dettagli sui vestiti dei due gnomi, rimanendo in attesa di una risposta e pronto, per quanto possibile senza darlo troppo a vedere, a sguainare la sua arma.

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Allhahisehirihas fu molto contrariato a vedere che l'umano non si curò dei loro nomi. Esprimette il proprio disappunto con una smorfia del volto, poi guardò Asafarakaratararara che scrollò le spalle.

"I nostri segni distintivi sono carta e penna, gambelunghe!" disse Allhahisehirihas "noi ci limitiamo a fare dei pass e riscuotere le tasse d'accesso alla città. Le guardie vere e proprie sono alle mura. I viaggiatori si sono lamentati di questi costi di entrata, in passato, quindi hanno piazzato noi qui così, se non volete pagarli, ve ne andate via subito, senza perdere un altro giorno di viaggio inutilmente." L'altro dietro di lui annuiva con volto serio, poi cominciò "Se arrivi sotto le mura senza pass vuol dire che ci hai raggirato, e le guardie ti arresteranno immediatamente... nel migliore dei casi."

Allhahisehirihas guardò Asafarakaratararara furioso "Asafa smettila di parlargli così! Sennò lo spaventi e penserà che a Upr-Cormr siamo dei barbari inospitali!"

"Ma è quello che gli capiterà se non prende il pass... ho detto solo la verità!" protestò l'altro.

"si, ma smettila di impaurire i visitatori..." l'ammonì Allah. Asafa incrociò le braccia e ripetè caparbiamente, e contrariato "ma è la verità!"

Allha Tornò con lo sguardo su Galian, sfoderò uno dei suoi migliori sorrisi e disse "se vuole che le prepariamo questo lasciapassare sono 3 monete d'oro. Il passy sarà valido per 5 anni, dopodichè dovrà rinnovarlo, pagando altre 5 monete d'oro. Se diventerete cittadino di Upr Cormr questa quota le sarà rimborsata, ma pagherà le tasse come tutti i cittadini."

Tutto ciò era per galian molto credibile. insomma era davvero possibile, inoltre Asafa or ora aveva tirato fuori dallo zaino un librone enorme che probabilmente fungeva da registro degli ingressi. Lo poggiò a terra, poi strattonò Allha; "non gli hai chiesto se ha gia il passy, novellino."

Il nanerottolo lo guardò furioso, ma dovette ammettere il suo errore: sbuffò e cominciò a cantilenare come un messaggio registrato "havete gia un passy?? se non lo avete, volete che ve ne forniamo uno??" Poi fece una linguaccia all'altro gnometto che rispose con un pernacchio.

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Galian mostrò un'espressione sorpresa sul volto, al tempo stesso. però, cercò di lanciare un'occhiata attenta allo strano librone, cercando di comprendere esattamente cosa vi fosse scritto sopra.

"Vediamo se ho compreso bene le vostre parole, Mastro Asafa, voi riscuotete qui una tassa di accesso alla città di Upr Cormr, per un ammontare di 3 monete d'oro. Questo vostro lasciapassare mi permetterà di passare indenne oltre le guardie della porta cittadina, oltre il ponte, e senza di esso verrei subito arrestato" mentre ragionava quasi ad alta voce, Galian continuava a lanciare occhiate verso il librone per capirne il contenuto.

"Questo vostro lasciapassare dura 5 anni, dopo questo lasso di tempo, è rinnovabile per altre 5 monete d'oro, a meno che non si diventi cittadini di Upr Cormr. Ho capito bene?"

Galian lanciò un'ultima occhiata sul librone, quindi alzò lo sguardo su i due gnomi, prima l'uno poi l'altro.

"Certo che potrebbero darvi anche un sigillo o una livrea per identificarvi, altrimenti un viaggiatore meno gentile di me, potrebbe pensare che siate qui a farvi pagare per qualcosa che in realtà non esiste. Qualcuno potrebbe arrivare addirittura a pensare che gli state giocando un brutto tiro e che in realtà lo volete elegantemente truffare. Mi hanno narrato che ci sono guerrieri dal temperamento focoso, che, se raggirati in qualche modo, tendono a reagire in maniera molto sanguinaria", il tono di queste ultime parole era gelido e carico di una velata minaccia. [intimidire se ritieni].

"Oppure, " riprese il giovane paladino" potrebbero spingersi ad andare sino alle guardie a chieder loro conferma della vostra autorità, o, ancora peggio, trascinarvi dalle guardie di malo modo per appurare la faccenda. Se la vostra posizione fosse, malauguratamente, non esattamente quella che mi avete testè esposto, non sono più così certo che l'arrestato sarebbe il sottoscritto e non voi. Come umile paladino di Tyr, io non oso neppure formulare tali ragionamenti o meditare tali azioni estreme, ma certo comprenderete che la vostra posizione è certo non facile e sottoposta a grandissimi rischi".

Galian scrutava con attenzione i due gnomi, cercando nel loro sguardo, i segni di una menzogna, che, nonostante l'apparente regolarità della situazione, gli pareva sempre più probabile.

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Asafa si rese conto che l'umano tentava di leggere, e distrattamente spostò il libbrone in avanti, per rendere il suo contenuto piu' facile da vedere. Galian lesse tra le sue pagine una sfilza di nomi. La copertina del libro aveva una scritta gnomica.

Allah si spostò lateralmente liberando il passaggio per il ponte. "prego, Se pensate che siamo truffatori passate pure... ve la vedrete con le guardie." Sorrise, fissando l'umano dritto negli occhi.

Asafa distolse gli occhi dal suo libro per guardare allah sbigottito "ma ci licenzieranno!" disse infine.

"zitto orco in miniatura." l'ammonì il compagno. "non mi va che mi si dia del ladro. una persona che non mi crede merita la prigione, che sia lui ad andarci incontro"

Asafa non rispose. Scrollò le spalle e, tornando a sfogliare il librone disse distrattamente "tanto dirò che sei stato tu... non ho intenzione di perdere il lavoro."

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"Molto bene" disse Galian, "proseguirò il mio viaggio e parlerò con le guardie, se mi confermeranno quanto avete detto tornerò indietro a porgervi le mie più sentite scuse e a pagare quanto dovuto".

Diede un'ultima occhiata ai due gnomi, quindi con un tranquillo "Che Tyr vi accompagni", si voltò per proseguire.

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Asafa guardò Allha che aveva preso la decisione di farlo andare, gli disse qualcosa bisbigliando... "ma lo arresteranno..." oppure era "ma lo pesteranno" l'umano non riuscì a captare bene. Una goccia di sudore scese lungo la sua fronte... e se fosse vero?? tutto ciò sembrava dannatamente credibile, oltre che logico.

(non ti sentire obbligato. puoi fare quello che vuoi.)

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Galian continuò ad avanzare caparbio. Quei due non gliela raccontavano giusta, nonostante tutto. Era certo che con le guardie, chiunque fossero, avrebbe potuto ragionare, mentre di quei due proprio non riusciva a fidarsi.

Ricordò le parole del suo mentore: La caparbietà può essere una grande virtù, ma che non diventi testardaggine!. Per un momento si chiese se non stava passando il segno, ma si ricordò del calcio alla bocca dello gnomo e delle strane occhiate che erano passate tra i due e si disse che la sua intuizione non poteva che essere esatta.

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(forse hai frainteso qualcosa. non si sono scambiati strane occhiate... e il calcio in bocca era chiaramente un modo per svegliarlo lol.)

Tuttavia gli gnomi erano creaturine estremamente socievoli, ed avevano un'innata abilità nel divertire le persone con atteggiamenti, e modi di fare eccentrici, ma unici nel loro genere. Tuttavia Upr cormr era una città multietnica, le guardie potevano non essere così simpatiche come gli gnomi.

"non preoccuparti asafa, io perderò il mio lavoro, ma andrò a trovare quello li in prigione." disse Allah. "Se fosse stata ora di pranzo non avrebbe fatto il buffone a quel modo, gliel'avremmo fatta vedere noi!!"

Man mano che si allontanava il paladino continuava a sentire i due litigare.

"Allah, se tu avessi portato la casacca ora staremo messi meglio enon rischieremo il posto!"

"ma zitto. quella casacca è orribile. Non mi va di portarla!!"

Galian cominciò a pensare... l'enorme libbrone pieno di nomi... il fatto che non nascondessero il contenuto di quel libro, il fatto che l'avessero lasciato andare...

Era ancora abbastanza vicino da poter sorridere alla fantasia che quei due avevano nell'insultarsi a vicenda, nel corso di un'animata discussione.

"Torna a dormire pidocchietto, o dovrò prendere quel libro e cancellarti dalla lista dei cittadini, per decesso!"

Poi degenerarono nell'infantilità

"tanto lo sai che sono piu' forte io!" disse allah "Tanto il mio nome è più complicato! Ti sfido a dirlo tre volte di fila velocemente!!!"

"no, il mio nome è più complicato!"

"no il mio!"

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[RPG MODE OFF]

Quello di destra frugò negli occhi di quello di sinistra x un istante quasi impercettibile. Se Galian non fosse stato guardingo nemmeno se ne sarebbe accorto (percepire intenzioni riuscito).

[RPG MODE ON]

Galian avanzò a passo tranquillo, meditando sulla stranezza di quei due. Attraversò il ponte, chiedendosi se tutti in quella città erano come quei due gnomi e se in essa avrebbe trovato un tempio dedicato al suo dio.

Mio signore Tyr il tuo umile servitore ti prega di proteggerlo e guidarlo con la tua luce di giustizia, mostragli la via più retta e conducilo sano e salvo là dove, secondo la tua infinita saggezza, egli possa riuscire a comprendere il senso del tuo segno e lo scopo della sua missione.

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(bella la preghiera. Cmq non l'ho scritto per non insospettirti, ma laddove dicevo è credibile in gdr significava che avevi fallito prove di percepire intenzioni. anche se la prima era andata a buon fine, l'hai trovato strano, ma da quello sguardo non puoi capire che ti vogliano gabbare. cmq ora è passato. hai superato il ponte.)

Asafa poò il libbrone nello zaino, e tornò vicino al muretto del ponte per tornarea riposare. "questa volta svegliami piiù delicatamente." disse quello. "questa volta ti butto giu dal ponte" rispose l'altro. Poi tutto sembrò acquietarsi.

Galian proseguì per la sua strada, dove certamente avrebbe trovato risposte, e altri segni. Il viaggio era tranquillo e il silenzio era rotto solo dai rumori della foresta. Il paesaggio era assai simile al precedente, e il viottolo continuava con una leggera pendenza. Tutto normale, e tranquillo, quando poi il silenzio della foresta venne interrotto dal suono di un'arpa che suonava dei vocalizzi, seguiti nota per nota da una voce maschile bianca, pura, cristallina.

Il paladino d'istinto si girò intorno per vedere la fonte di quegli esercizi di canto, e vide poco lontano dalla strada, un sacco a pelo, un fuoco ormai spento ed un mezz'elfo seduto con un'arpa in mano con la schiena poggiata al tronco di un albero. Era mattina presto, probabilmente il mezz'elfo si era appena svegliato, ed ora il cantante riscaldava la voce, in previsione di una esibizione.

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Galian si incamminò verso il mezzelfo, incuriosito dal canto.

"Salve, vicino. Possa la luce di Tyr il Magnanimo proteggerti." disse abbozzando un sorriso e cercando di comprendere se il mezzelfo fosse da solo, (Osservare), il suo sguardo studiò il viso del cantante, non gli era capitato così spesso di incontrare mezzelfi sul suo cammino.

"Che notizie hai sentito negli ultimi giorni?" chiese, certo che il musico potesse avere informazioni utili sugli ultimi accadimenti di quelle terre.

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Il mezz'elfo si interruppe immediatamente, e con una rapida occhiata studiò ben bene galian.

Nell'accampamento ancora non sfatto, c'era un solo sacco a pelo, va da se che probabilmente il cantante era solo.

Il mezz'elfo si guardò intorno, aveva capelli come un pazzo, si era appena svegliato probabilmente. il suo viso era pallido, e i suoi lineamenti quasi femminili. Nonostante la sua attuale scompostezza sembrava rasentare la bellezza di una creatura angelica. I capelli lunghi mostravano riflessi argentati, e le orecchie erano leggermente appuntite.

L'individuo si alzò in piedi sorrise, fece un aggraziato inchino e disse "se la luce di tyr mi proteggesse, non ci sarebbe spazio per quella di Melil." La sua voce era diaframmatica, e nonostante stesse semplicemente parlando restava molto musicale. Chiara, cristallina come quella di un bambino, priva di impurità.

"Sono Il poeta Gringoire, (scusa a victor hugo, ma il nome è troppo bello) e non porto nuove su questa città. solo notizie vecchie di almeno 5 anni." sorrise di nuovo.

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"Ben incontrato" rispose sorridendo Galian, "anche tu sei diretto ad Upr Cormr? Hai incontrato anche tu i due gnomi all'inizio del ponte?"

Galian cercò di ricordare che genere di divinità fosse Milil [Conoscenze Religioni], ma rimase anche a fissare con attenzione i lineamenti angelici di Gringoire, sperando di aver incontrato finalmente qualcuno di un poco più affidabile.

"Non ho molto cibo fresco con me, solo le razioni da viaggio, ma potremmo attardarci un poco prima di entrare in città, se entrambi siamo diretti là, che ne pensi?" propose Galian estraendo il cibo dal suo zaino e cercando con lo sguardo un posto comodo dove sedersi.

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Gringoire sorrise "quei due imbroglioncelli? si, li ho incontrati, ma erano mie vecchie conoscenze. ti vendono un foglio di carta con su disegnato un volto che fa la linguaccia. Fu divertente quando io esibii alle guardie quel foglietto senzaconoscerne il contenuto. Soprattutto perchè in effetti non lo pagai." lsse il disappunto negli occhi del paladino, e si affrettò ad aggiungere "li convinsi semplicemente a darmi quel biglietto, in cambio di una storia. nulla di illegale sia chiaro. Resta che difatto quei birbanti mi fecero fare una figuraccia la prima volta che venni a upr cormr."

Si prese una pausa poi tornò a sorridere "hanno gabbato anche voi?? ditemi, vi hanno aggiunto sul loro librone??"

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"No, " rispose con uno sguardo remoto Galian, poichè in realtà stava meditando se fosse meglio denunciare quegli imbroglioni alla legge o portarli direttamente lui alla giustizia, "non mi hanno convinto, anche se hanno tentato molto bene".

Fece una lunga pausa, studiando con cura i lineamenti di Gringoire.

"Quello che mi avete appena detto è vero? Truffano la gente, facendosi dare 5 monete d'oro da ogni viandante? Come mai nessuno li ha ancora messi in carcere per le loro malefatte? Le leggi di Upr Cormr permettono tali comportamenti illegali?" si rendeva conto della raffica di domande, ma era più interessato ad accertarsi che le risposte del suo interlocutore fossero veritiere [Percepire Intenzioni].

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