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il GDR è forse in crisi?


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Cyrano hai ragione, esistono persone che giocano e non comprano il manuale. Credo ci siano sempre state e ci saranno sempre, del resto non è che li puoi costringere. Non sono così convinto che l'hobby sia diffuso, però spero che si diffonda, ci sono un sacco di persone che se lo meriterebbero visto i loro sforzi.

Per i più pigri: di seguito dico come meccanismi di condivisione di tipo open source esistono gia e funzionano nel mercato indie e per i numeri del mercato indie

***

Gli Ap sono il gioco come viene giocato dalle persone al tavolo. Non è un transcrip di quello che accade nella fiction, ma vengono riportati anche i tiri, cosa fa Gino Pino e Mario e che reazioni hanno a determinati eventi o meccaniche. Solitamente servono per condividere esperienze, per verificare le cose che non si sono capite portando degli esempi della propria partita, ecc ecc. In alcuni casi sono anche serviti per affinare il gioco stesso, in quel caso non sono più actual play, ma vero e proprio play-test.

Ci sono giochi che hanno un tempo di affinamento da play-test anche di anni. Ovvio che sta cosa la può fare solo una comunity, come TheForge appunto, dove i game-designer fanno sto lavoro come hobby o seconda remunerazione nei casi più fortunati.

Una casa editrice che ti da delle scadenze, non da scadenze in termini di lustri, ti defenestra prima credo... sarò cattivo, ma io farei così.

In questo movimento abbiamo avuto pionieri come Edwards fra i primi a vendere in formato digitale il prodotto del suo ingenio, abbiamo anche Clinton R. Nixon che hanno messo sotto Cretive Commons le loro opere (Shadow of Yesterday, mica robetta).

Quindi la condivisione in stile open source c'è già, funziona solo che il mercato mainstream non funziona così, per ovvi motivi, visto che, giustamente, deve fare fatturato.

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  • 1 mese dopo...

Ho provato a leggere un pò tutto giusto per non fare il "niubbo" di turno che dice la sua tanto per dar aria alle corde vocali (per di più è una discussione di un mesetto fà, spero non mi lincerete se la riuppo con una mia piccola considerazione personale).

Personalmente mi ritengo un player di GdR piuttosto vecchio e per di più insofferente alle nuove prospettive offerte dagli mmorpg, forse in realtà sono semplicemente un nostalgico o un poveretto classe '85 che nonostante tutto non riesce ad ambientarsi al nuovo gioco di ruolo.

Il GdR è in crisi? Io credo che la domanda iniziale sia sbagliata. La domanda più adatta sarebbe: "Il GdR stà cambiando?" la risposta l'avete data tutti voi nelle pagine precedenti, si. Il problema è COME stà cambiando, si stà adattando a politiche economiche sempre più preponderanti, strategie di marketing che vanno a consumare la poca fantasia che è rimasta alle nuove generazioni. Già, le nuove generazioni, che poco hanno a che spartire anche semplicemente con i ragazzi più grandicelli, quelli che sono nelle facoltà o che già hanno intrapreso delle attività lavorative. Noi eravamo abituati a costruire i nostri mondi immaginari col profumo dei libri sotto al naso, loro con l'odore della ventolina del pc e qualche volta (nei casi più fortunati) con un manuale di svariate centinaia di pagine da far quasi a gara con un testo di diritto amministrativo.

Qualcuno ha dato la colpa di questo "impoverimento" del gdr ai videogiochi, ATTENZIONE anche prima c'erano i videogiochi, avevamo Broken Sword e Monkey Island, poi è arrivato Baldur's Gate con Icewind Dale e chi voleva picchiare poteva godersi un Diablo. Videogiochi non troppo elaborati graficamente, ma che sicuramente ci regalavano sorrisi, rosikate e fantasia (qualcuno stuzzicava l'ingegno più di altri sicuramente, ma tutti ci permettevano di rielaborare nella nostra mente il nostro personaggio).

E online? Online avevamo sporadiche forme di browsergame, Ragnarok ed Ultima Online. Anche loro in grado di regalarti piacevoli momenti e sviluppare la tua immaginazione.

Il GdR di per sè badate bene non è in crisi, si è solo adattato. Sono quelli come me che non si sono adattati (volutamente? Non lo sò, preferisco non interrogarmi) e che ora cercano il loro piccolo angolo di paradiso nei vecchi giochi sopra citati, con grafiche obsolete senza troppi comandi o effetti visivi, nella giocata semplice con poche pretese. In real per le giocate cartacee mi resta poco in realtà, perchè li dove chiedo una giocata a D&D mi rispondono i tanto citati Power Player, li dove chiedo un gruppo per Vampire ottengo solo punti interrogativi ^^"

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Veramente possiamo discutere sulla parola "crisi" e sul suo valore ma il gioco di ruolo ha sicuramente ridotto le uscite di un terzo rispetto quattro anni fa e moltissimi giochi tutt'ora in commercio sono ancora prime stampe.

Stesso dicasi per i reral (a chi piacciono) che negli anni 80 erano comunissimi ed ora ci si deve fare i chilometri.

Nessuno ha detto che sono spariti ma sono di MENO.

Altro dato più concreto: i giochi di ruolo prima li trovavi (anche se spesso si esaurivano) in qualsiasi cartolibreria e negozio di giocattoli, ora o vivi in una città con negozi specializzati o compri online.

A me sembra che questo sia sinonimo di poca richiesta tu che dici?

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Abbiamo visto una riduzione di vendite in termini di gioco di ruolo cartaceo, ma c'è stato un incremento nelle entrare in maniera esponenziale per quanto riguarda i "nuovi" giochi di ruolo, cioè i videogiochi.

Come ho detto io non c'è stata una crisi, ma un adattamento. I giochi di ruolo si son trasferiti dalla carta al microcip, con tutto quello che ne consegue (compresi anche i luoghi di acquisto di questi prodotti).

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Beh ma qui, ovviamente siparla del cartaceo. Per i videogiochi c'è la sezione apposita. Sinceramente stiamo parlando di due cose diverse. Io non mi trovo d'accordo nell'accomunarli.Prendi solo gli effetti psicopedagogici su un ragazzo di un gioco fisico i gruppo ed uno virtuale. Sono senzazioni diverse date da esperienze diverse. Stiamo generalizzando troppo. Sarebbe come dire che una gita in bici da le medesime sensazioni di una in moto. Sono sempre esperienze su veicolo ma il feeling è diverso. Senza ovviamente dire che uesto è meglio di quello.

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Se si parla solo del cartaceo si, si può dire che c'è stato un calo delle vendite (seppur stiano venendo fuori comunque diversi giochi ispirati a libri/videogiochi/cartoni). Ma se si parla del gdr in generale allora no, io era a questo che mi riferivo. Le esperienze sono totalmente diverse come dici tu, ma ormai dobbiamo fare i conti con nuovi strumenti e nuovi mezzi di comunicazione che han stravolto il vecchio modo di relazionarsi, ma anche di giocare.

(Diamine proprio l'altro ieri ero al mare per rilassarmi un pò, un bambino sotto l'ombrellone giocava col DS, una volta spento cosa fà? Accende il cellulare :asd: mi son domandato "Ma fare una dannatissima buca con una paletta? Un castello di sabbia? Raccogliere conchiglie?")

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Beh però per vagliare questa ipotesi (in fondo che ci costa?) bisognerebbe fare due distinguo fondamentali che sono abbastanza riconosciuti. Io te li elenco tu dimmi che ne pensi. ^^

1) Innanzitutto (qui penso che non ci piova) bisogna fare la prima scrematura: i ragazzi con pc e consolle giocano coi giochi di ruolo oppure coi fari platform, sparatutto, picchiaduro e simulatori?

2) Questa è più sottile. Possiamo veramente chiamare gioco di ruolo quelli come Zelda e Final Fantasy che, al contrario di WOW, non portano nessuna interazione tra personaggi umani? Alla fine il "ruolo" lì è fin troppo fisso.

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2) Questa è più sottile. Possiamo veramente chiamare gioco di ruolo quelli come Zelda e Final Fantasy che, al contrario di WOW, non portano nessuna interazione tra personaggi umani? Alla fine il "ruolo" lì è fin troppo fisso.
C'e` ben poco di sottile, Zelda non e` un gioco di ruolo, cosi` come non lo sono i vari Neverwinter Nights, Baldur's Gate e compagnia cantante: sono una serie di combattimenti, puzzle e indovinelli. Divertenti quanto si vuole, ma il ruolo li` dentro non c'entra proprio nulla.
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C'e` ben poco di sottile, Zelda non e` un gioco di ruolo, cosi` come non lo sono i vari Neverwinter Nights, Baldur's Gate e compagnia cantante: sono una serie di combattimenti, puzzle e indovinelli. Divertenti quanto si vuole, ma il ruolo li` dentro non c'entra proprio nulla.

Tendenzialmente sono d'accordo con te ma visto che 'sta discussione languiva e mi sembra che questa sia stata l'unica pretesa di spiegazione possiamo anche perdere del tempo a parlarne e chiaccherare un po'.

Sicuramente anche a me risulta difficile un'idea di interpretazione e di ruolo con questi giochini. E lo dico da amatore visto che li ho macinati tutti salvo le ultime edizioni (che sono sbavose ma troppo lunghe per uno che ha poco tempo libero ^^).

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Due cent.

Sono anche io che il gdr on line e il gioco da tavolo, come del resto i live, siano cose differenti e da trattare in maniera differente, non per mancanza di un quadro generale o perché consideri di meno l'esperienza dei gdr on line, ma semplicemente perché son cose differenti e danno esperienze differenti.

D'altro canto il gdr on line è una realtà in forte crescita e espansione, il gdr cartaceo da tavolo sta lentamente cambiando pelle, i live stanno vivendo nei paesi nordici un boom pazzesco, ma se si parla di gdr cartaceo, se si parla di Italia... la situazione non è rosea per il mercato così come lo si è visto negli ultimi anni, ci sono barlumi di luce, ma sono barlumi...

Aloa!

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1) Innanzitutto (qui penso che non ci piova) bisogna fare la prima scrematura: i ragazzi con pc e consolle giocano coi giochi di ruolo oppure coi fari platform, sparatutto, picchiaduro e simulatori?

Intendi a cosa giocano principalmente? Penso dipenda da ragazzo a ragazzo, ma ora come ora direi che giocano comunque degli adventure e non degli rpg.

2) Questa è più sottile. Possiamo veramente chiamare gioco di ruolo quelli come Zelda e Final Fantasy che, al contrario di WOW, non portano nessuna interazione tra personaggi umani? Alla fine il "ruolo" lì è fin troppo fisso.

Zelda è un Action RPG, WoW è un MMORPG, diverso ancora però è Baldur's Gate.

Il primo è tutta questione di prontezza condito e contornato da un mondo fantasy; il secondo è uno sparatutto tratto da dei titoli fantasy (ma che di fatto relega il "ruolo" in soffitta, quindi chiamiamolo pure MMO); il terzo è un mondo fantasy che hai la possibilità di esplorare col tuo personaggio.

Dusdan afferma che Baldur's Gate di ruolo ha poco, vero perchè non puoi scrivere tu le risposte da dare, non c'è reale interazione; però Baldur's Gate ti permette comunque di immergerti in una realtà e in un'atmosfera che pochissimi altri giochi son riusciti a ricreare. Se è quindi vero che da una parte non puoi interagire, dall'altra è pur sempre vero che lo stimolo all'immaginazione è comunque piuttosto presente. A confermarlo c'è il fatto che da Baldur's Gate si prende spunto per l'interpretazione, dagli action rpg e dagli MMO no.

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Io sono un giocatore di ruolo della vecchia leva, pur avendo iniziato con la terza edizione di d&d.

Non ho sempre giocato come gioco ora, il mio gioco è cambiato con il tempo, mi piace pensare che sia maturato insieme ad un gruppo di amici con cui gioco da qualche annetto. In questo gruppo però non c'era una guida, o meglio io ero una delle guide visto che c'erano 3 giocatori assolutamente novizi.

Credo che sia stato grazie all'ingenuità di questi giocatori, rispetto ai veterani con cui giocavo prima, che piano a piano ho cambiato i miei modi. C'è da dire che parecchi componenti del gruppo amano leggere i libri fantasy.

La tipologia di gioco che se ne è sviluppata ne deriva di conseguenza, e scusate se mi permetto di dirlo ma IMHO è una visione "più romantica" del gioco.

Leggendo il forum, vedo come la tipologia di gioco delle nuove leve sia cambiata, e confesso che spesso ne rimango basito... ...ma in fondo questo è normale, ormai c'ho fatto il callo.

Giunto a questo punto del discorso, da buon informatico, non può che venirmi in mente una sorta di proporzione:

(Libri e LibriGame) : (Gdr Old School) = (mmorpg e videogiochi) : (Gdr New School)

Quindi si può desumere che questo risultato sulla forma del gioco di ruolo derivi dalle passioni secondarie delle generazioni.

Il mercato chiaramente si è adeguato, tanto tutto quello che il mercato ci guadagna sono i soldi.

Quelle che percepiscono le vecchie leve è un senso di aridezza, quello che percepiscono le nuove generazioni è un "figata! Altri talenti!".

Chiudo quindi per restare in tema di giochi di ruolo:

"Nella razza dei 'vecchi giocatori' si mormora una profezia, come molto spesso succede nei popoli che vedono la loro graduale estinzione.

E' scritto nelle note a piè pagina di un manuale di 'Paranoia' che nel giorno in cui tutto sembrerà perduto, il settimo figlio d'un settimo figlio dell'ultimo vero giocatore di ruolo, darà origine ad una prole che sarà illuminata dai verbi dei santi patroni. In egli scorrerà la linfa destinata a cambiare il mondo, solo egli con il sacro testo recuperato dalle rovine della "Ludoteca del dado storto" rinnoverà la parola del nostro popolo. "

Scusate mi sono lasciato andare ^^. Ah, la fantasia! ^^

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"Il gioco di ruolo viene a meno quante più regole vengono immesse nello stesso

un pò di anni fa mi vennero fuori con una massima:

"la vita è il più bel gioco di ruolo al mondo"

A pensarci bene quante regole ci sono nella vita?

a parte quelle del comune vivere nessuna , ovvero , a parte che se rubi ti arrestano , se ti comporti malvagiamente ti vengono (forse) i sensi di colpa e milemila (perdonate il termine) sfumature di vita quotidiana , un gioco di ruolo probabilmente sarebbe più divertente , più gradevole, più "vivo" se si usassero meno regole .

Vero è che un gioco senza regole è ingiocabile, le regole servono ad un gioco per forza di cosa altrimenti non è un gioco, ma, e qui vi voglio, non è forse nell'intima natura del gioco di ruolo lasciar scegliere al proprio "personaggio" come vivere la sua esistenza?

Non è forse il personaggio a dover commettere errori , a decidere come comportarsi in certe situazioni?

Ruolare non significa forse immedesimarsi nella vita di un altro e agire di conseguenza? (permettetemi i termini)

In fin dei conti nelle ultime edizioni di D&D e soprattutto nei subgeneri videoludici il ruolo è da tempo andato a farsi benedire.

Ruolare (nel senso di vivere le gesta attraverso gli occhi di un altro) è ancora valido nella old version di vampiri, call of chtulo (si scrive così?) cyberpunk (idem come prima) e giochi dove l'azione è secondaria allo "spremicervello" , del resto credo che tutti eviteremmo di imbracciare un fucile in mezzo alla folla solo per evitare che ci schiaccino un piede ^^

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Concorderei con te, se nel GdR, come nella vita, ciascuno si prendesse poi le proprie responsabilità...

Ma spesso nel GdR, come nella vita, si cercano furbate di cui poi incolpare chiunque altro ma non se stessi.

Quindi?

Ciao. Enry. :bye:

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Concorderei con te, se nel GdR, come nella vita, ciascuno si prendesse poi le proprie responsabilità...

Ma spesso nel GdR, come nella vita, si cercano furbate di cui poi incolpare chiunque altro ma non se stessi.

Quindi?

Ciao. Enry. :bye:

Avete mai giocato a "SI Oscuro Signore"?

è un gioco di carte non collezionabile che si basa proprio sullo "scarica Barile"

Credo che sia Più gioco di ruolo Questo e i giochi simili (Bang, Lupus in Tabula Ecc) piuttosto che quelli che ad oggi dovrebbero essere i Giochi di ruolo .

I GDR si sono mutati in Action Game^^

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Non mi stancherò mai di dire che: sono le persone a fare il gioco di ruolo, le regole sono un mezzo per farlo.

A seconda poi dell'"ordine di pensiero" del gruppo, si forma un differente tipo di gioco.

Certo, sistemi come Cthulu, Sine Requie, Five Rings eccetera... il sistema propende alla caratterizzazione del personaggio più dal punto di vista del "chi è?" piuttosto del "cosa fa?" e questo favorisce il concetto di ruolo; ciò non toglie che anche il amato/odiato d&d se giocato in una certa maniera permette di farlo.

La morale della favola è che 3/4 del "gioco" stà nelle persone. Testimonianza di ciò...

Credo che sia Più gioco di ruolo Questo e i giochi simili (Bang, Lupus in Tabula Ecc) piuttosto che quelli che ad oggi dovrebbero essere i Giochi di ruolo

...ho masterizzato a dnd con 2 gruppi uno di tipo del tipo A ( combattiamo? ) e uno del tipo B ( è bello interpretare ), e con gli stessi due gruppi ho ogiocato anche a Si Oscuro Signore.

Al gruppo B il gioco ha entusiasmato, una singola carta spunto poteva essere usata per spiegazioni lunghe e dettagliate. Di ogni giocatore si creave addirittura un alterego servitore che ricorreva sempre negli stessi vizi, e addirittura venivano citate a giudizio le scuse precedenti.

Alla maggioranza del gruppo A il gioco non è piaciuto, le carte venivano argomentate pochissimo ("lui ha aperto lo scrigno da cui è uscito il demone che ha rovinato tutto", "lui ha usato l'artefatto che ha evocato un diavole che ha rovinato tutto"... ecc ecc).

Il gruppo A non riusciva a giocare perchè non abituata ad usare la fantasia, la scarsa capacità di pensare fuori dagli schemi non ha reso avvincete il gioco.

Likeablue, stai tranquillo... ...tu sei nel gruppo B ^^

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Non mi stancherò mai di dire che: sono le persone a fare il gioco di ruolo, le regole sono un mezzo per farlo.

A seconda poi dell'"ordine di pensiero" del gruppo, si forma un differente tipo di gioco.

Proprio vero, solo che ultimamente, chiamiamolo l'effetto mediatico chiamiamolo un pò come vi pare, la maggior parte della gente proprio di fantasia , o meglio , di capacità interpretativa, ne ha tanta quanta ne potrebbe avere un organismo unicellulare...

senza offesa per tutti gli organismi unicellulari ^^'

se in un gruppo di sei persone di idonei all'interpretazione se netrova uno o due è quasi un miracolo , ma ciò poi va a discapito di quelli che questa capacità la rilegano al mero "oggi mi vesto di verde così mi mimetizzo tra le fresche frasche".

Oggigiorno c'è una "fatica" sempre maggiore nello sforzare la testolina a immaginare la situazione 1 differente dalla 2 e soprattutto a ricordare per più di 30 secondi una dannata descrizione.

L'abitudine ad avere un mondo visivo, fatto di miniature tabelle colorate e muri di polistirolo ha abbassato notevolmente le doti mentali insite nelle persone .

Ho notato nel mio gruppo, guardacaso, che chi interpreta meglio è uno che si divora libri fantasy e non come fossero noccioline quelli che interpretano peggio son quelli che passano ore davanti a un famoso MMORPG Online di cui ora non mi va di fare il nome.

Saranno sensazioni?

Sarà quel che sarà .

Speriamo non sia peggio!

PS con questo non vuol dire che non esistano bravi giocatori ^^''

PPS credo ceh bisognerebbe dividere il Gioco di Ruolo in tre:

GDRI: Gioco di ruolo Interpretativo

GDRPIMMMAACMD: Gioco Di Ruolo Poco Interpretativo Ma Molto Meglio Ammazza Ammazza Che Mi Diverto

GDRSPCCPFMTSKEAS: Gioco Di Ruolo Su Personal Computer Con Poca Fantasia Ma Tanti Soddisfacenti Kill E Armature Sgrave (altrimenti detto MMorpg)

XD

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Io riporterei in riga o meglio riporterei la riga sulla cosa. La vita è il peggior gioco di ruolo possibile (dal punto di vista ludico) perché tra le sue molte regole ne ha una fondamentale: "non esistono gli sbalzi temporali". Questa che sembra una banalità è la differenza fondamentale ta vita e gioco.

Dopodiché la croce e la delizia di questa presunta crisi è proprio quella che porta (aimè lo so che mi renderò antipatico) ad apprezzare giochi come "Sì oscuro signore" dove non si interpreta ma si finge di interpretare mascherandola sul ridere. Un gioco che a me piace ma che sta al gico di ruolo come le biglie stanno a Final Fantasy... Nessuno (Nessuno?) che mi parla di "C'era una Volta" (un gioco di carte dove si DEVE interpretare veramente).

Quindi se (de gustibus sacrissimi) si aprezzano le cose più banali e fruibili (e divertenti giustissimo) bisogna pure accettare che non hanno molto spazio innovativo. Quindi pochi giochi.

Mamma mia sa a un gruppo B piace l'interpretazione e gioca a SOS la reazione dovrebbe essere: "Ma lo hai comperato dalla Chicco?????". ^^

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Volevo solo sottolineare il fatto che il mio prendere sos ecc ecc come esempio (premettendo il fatto che si può "interpretare" qualsiasi cosa in qualsiasi momento, anche giocando a risico volendo ) era solo per dire che molti giochi alla cui base dovrebbe esistere l'interpretazione oggigiorno prediligono l'aspetto Action piuttosto che quello interpretativo.

Ovunque rimuovi l'aspetto "ammazza ammazza" ritorna in auge quello interpretativo.

Vero è che è giusto inserire aspetti di vario genere in un GDR pena la noia dei giocatori e la loro "fuga"dal gioco.

Ma mi chiedo: è proprio vero che la maggior parte della gente predilige gli aspetti action in un gioco?

A mio avviso (ovviamente è discutibile) la parte "visiva" e semplicistica dello stile action è riconducibile al fatto generazionale, questa generazione di giocatori ama l'action game perchè la stragrande maggioranza dei media "mostra" .

Se Ci fosse meno propensione al visualizzare cose, a lavorare più di fantasia probabilmente aspetti più classici di interazione verrebbero maggiormente esaltati.

Non so se mi spiego ^^''

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