Tutti i contenuti pubblicati da Dees
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consiglio libro con vampiri e/o licantropi
Mmm non è che i libri con questi soggetti siano i miei preferiti. Però puoi leggere - Dracula di Barm Stoker - Underworld di Greg Cox - Carmilla di Le Fanu - storie di vampiri AA.VV. - storie di lupi mannari Questi ultimi due sono dei mammut newton e hanno parecchi riferimenti ad altri testi.
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Appunti di Lingua Italiana
1. Perché dovrebbero scriversi tutti attaccati? Si scrivono staccati. 2. Perché la gente sbaglia.
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Appunti di Lingua Italiana
Nope Ho rimasto è sbagliato (e suona anche malissimo) indipendentemente da cosa ci scrivi dopo.
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Appunti di Lingua Italiana
Se non erro il suo ausiliare è essere. Ho rimasto è sbagliato
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fulmini nel pc
Non hai un centro di assistenza/negozio a cui rivolgerti anche per telefono?
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25 Edition
Dovresti trovare tutto quello che ti interessa su http://forum.25edition.it/index.php?board=18.0 e su http://forum.25edition.it/index.php?board=24.0
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25 Edition
Hanno detto più volte che tradurranno tutto quello che uscirà in america per la 4e a meno che non sia effettivamente invendibile in Italia Sul forum 25ed ci sono vari thread al riguardo, se vuoi ti posto i links.
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Appunti di Lingua Italiana
Concordo ma, se la gente non lo utilizza, la sparizione è quasi matematica.
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Appunti di Lingua Italiana
"più ben" è decisamente sbagliato.
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[aiuto] Antivirus
Se non erro la versione gratuita ha un periodo di prova.
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[aiuto] Antivirus
VIRIT mi ha estirpato cose che AVG vedeva ma non curava e norton non vedeva nemmeno.
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Appunti di Lingua Italiana
quoto: In genere, i nomi maschili terminanti in -co e in -go hanno il plurale in -chi e in -ghi se hanno l'accento sulla penultima sillaba (castìgo-castìghi), in -ci e in -gi se hanno l'accento sulla terzultima (mònaco-mònaci, aspàrago-aspàragi). Le numerose eccezioni a questa tendenza (amìco-amìci, òbbligo-òbblighi), suggeriscono di ricorrere al dizionario nei casi dubbi.
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Appunti di Lingua Italiana
Sì, è corretta.
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Immagini di psion
Ad esempio nelle galleries della WotC: http://www.wizards.com/default.asp?x=dnd/ag/20010316a http://www.wizards.com/default.asp?x=dnd/ag/20060412a
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Appunti di Lingua Italiana
Se si interpreta in maniera rigida, credo di sì.
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Appunti di Lingua Italiana
Sempre secondo l'Accademia della Crusca e le varie grammatiche che ho a casa Secondo la grammatica italiana, la preposizione impropria «fuori» regge la preposizione propria «di»; quindi la forma corretta è «fuori del». Però ormai si usa «fuori dal». La cosa è abbastanza indifferente.
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Appunti di Lingua Italiana
Bisogna solo ricordarsi cosa vuole "è" e cosa vuole "é"
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Appunti di Lingua Italiana
La regola c'è: dalla wiki (la grammatica di mia madre è a casa e la vedrò soltanto lunedì e, comunque, vista la scarsa affidabilità della wiki in alcune voci, mi riservo di controllare) Appunto. accento grave=aperto: è accento acuto= chiuso: é Quindi "è" voce del verbo essere va con accento grave, i composti di "che" con accento acuto. PS: Sì, avverbio e affermazione, va con l'accento. E "né", congiunzione negatica, idem.
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Appunti di Lingua Italiana
Non mi risulta che si debba togliere lo spazio...
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Appunti di Lingua Italiana
?? Non capisco quello che intendi.
- Avventura
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Cosa è meglio?
No, "minion" dovrebbe essere "gregario".
- Ecco l'aspetto dei nuovi Reami
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Appunti di Lingua Italiana
quoto: Un lettore ha rivolto a Beppe Severgnini del forum “Italians” del Corriere della Sera la domanda: “È vero che prima della congiunzione ‘e’ non si deve mai mettere la virgola?” In risposta, Severgnini spiattella l’oscura spiegazione di stile burocratico dell’Accademia della Crusca: "L'uso della virgola - soprattutto prima della congiunzione e - pare essere vincolato piuttosto dai tipi di testo che si intendono produrre e dai mezzi di comunicazione che si usano per comunicare". Quindi invita il lettore a seguire la musicalità dei grandi, dall’orecchio molto più fine del nostro: il Leopardi dell’Infinito ad esempio. Beppe Severgnini, da buon italiano, avalla la sempiterna regola del "suona bene? suona male?" mentre si guarda bene dallo spendere una sola parola sulla necessità che un testo sia chiaro e comprensibile, mediante il ricorso, quando necessario, alla virgola prima della e. Per lui, come per la maggioranza degli italiani, la punteggiatura è una questione di musicalità e di stile. Insomma, continuiamo a fare come vogliamo: l’importante è che non ci facciamo capire troppo. Nella patria dei furbi e del linguaggio oscuro, il parlare e lo scrivere chiaro sono un’ammissione di scarsa intelligenza. Ma esistono delle regole sull’uso della virgola? Una fantomatica regola, enunciata da grammatiche antiche, interdirebbe l’uso della virgola prima della “e”. In realtà, se spesso l’omissione o l’inclusione della virgola prima della “e” è una questione di ritmo e di stile, in certe frasi sarebbe doveroso far ricorso a questo segno d’interpunzione allo scopo di facilitare la comprensione del testo. Che si consideri la frase: "I cani randagi si fecero minacciosi verso il padre e i figli e i vicini cercarono d’intervenire". In tal caso occorre mettere una virgola prima di "e i vicini", se sono essi l’unico soggetto di “cercarono d’intervenire”. Sia nella lingua inglese sia in quella francese, le fonti ad hoc forniscono svariati esempi e spiegazioni sull’uso della virgola prima della “e”. La logica del ricorso o del non ricorso alla virgola prima della e, insistono gli autori di questi testi, è improntata ad un principio fondamentale: occorre rendere il testo il più chiaro possibile evitando le ambiguità di senso. Nelle grammatiche italiane e così anche nei vari siti web italiani che ho consultato, mancano esempi concreti sull’uso o il non uso della virgola prima della “e”, e soprattutto manca l’enunciazione del principio generale della necessità di redigere un testo chiaro che non si presti ad ambiguità (principio invece molto caro ai linguisti francesi e inglesi). Quale criterio enunciano invece i nostri linguisti? Nella patria degli orecchianti ossessionati dal "suona bene? suona male?" sono la musicalità, l’estro poetico, lo stile a contare. Aldo Gabrielli: "La virgola e tutti gli altri segni di interpunzione hanno una funzione essenzialmente stilistica, e il loro uso non può essere regolato che molto genericamente dalla grammatica. Essi sono come le pause musicali: mettendo, togliendo, spostando una pausa, la musica cambia". Da parte sua, l’Accademia della Crusca ci offre sul suo sito web un’incredibile pagina di elucubrazioni farraginose e contorte che in sostanza dicono: "Virgola o non virgola purché suoni bene". Non una sola parola da parte dell’Accademia sul dovere che incombe a chi scrive di facilitare la comprensione del testo per chi legge. Per gli italiani - Accademia della Crusca e Severgnini docent - poche o nessuna regola sulla virgola. Anche nel campo linguistico, insomma, è il solito caos all’italiana. Claudio Antonelli/News ITALIA PRES
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Appunti di Lingua Italiana
Non proprio. Sarebbe, comunque, sé ^^ (ma forse hai la tastiera senza accenti) Accedemia della Crusca: se stesso o sé stesso? Secondo me è necessario andare oltre ad una cieca applicazione della regola per capire il problema. Lo scopo della regola che prescrive la grafia "se stesso" e "se medesimo" è la parsimonia di accenti grafici. Il risparmio sull'accento grafico è proprio dei monosillabi, ma ci sono eccezioni per ragioni diacritiche (tra il resto sarebbe interessante avere esempî di grafie diacritiche in altre lingue), come accade per "là" e "la". Quando "sé" è seguito da stesso o medesimo, il significato è tanto chiaro che una distinzione dalla congiunzione "se" non è più necessaria. Questa è la ragione della regola. Di contro si può obiettare che scrivere la stessa parola in due modi distinti può generare confusione e che un accento in più da scrivere non è poi gran fatica. Le migliori grammatiche consigliano pertanto la grafia non accentata (in conformità al principio del massimo risparmio), senza biasimare troppo chi si attarda ad accentare. Trascrivo dalla Grammatica Italiana di Luca Serianni, UTET, 1989: "Senza reale utilità la regola di non accentare 'sé' quando sia seguito da 'stesso' o 'medesimo', giacché in questo caso non potrebbe confondersi con la congiunzione: è preferibile non introdurre inutili eccezioni e scrivere 'sé stesso', 'sé medesimo'. Va osservato, tuttavia, che la grafia 'se stesso' è attualmente preponderante: su 27 esempi tratti da romanzi e giornali contemporanei BRUNET 1985:209 ha rilevato ben 26 forme senza accento." (I,§177b). Quanto alla pronuncia, 'sé' ha la 'e' chiusa per chi voglia attenersi allo standard. Non è sbagliato accentare. E, da http://www.garzantilinguistica.it/dubbi_ita.html sé stesso se stesso La norma ortografica per la quale il pronome sé dovrebbe perdere l'accento se seguito da stesso è un'inutile complicazione. Il pronome sé va accentato, come avviene per altri monosillabi, per evitare la confusione con la preposizione se.