SamPey

Chiedo il permesso di parlare, se me lo concedono, parlo in modo pacato.

"Lady Silvermane, siamo dispiaciuti per l'accaduto. Non era sua intenzione, ovviamente. Sabrina in Ashnor è tuttavia e purtroppo un valido membro del gruppo"

Aspetto che gli altri pongano le ultime informazioni, per poi ascoltare attentamente ciò che ha da dire a riguardo.

"Lady Laeral avrà sicuramente le sue ragioni per testarci, e non ci saranno problemi. Conosco anche io quel incantesimo, magari dovrò usarlo anche io su di voi" accenno un sorriso accompagnando la battuta. 

"Tornando a noi, ciò che ho visto mi impensierisce, non poco. Ho visto un simbolo...un calamaro blu che forma in cerchio intrecciando i suoi tentacoli. Mi chiedo se c'entri qualcosa con il polipoide affrontato sull'isola. Ho percepito sensazioni marittime...odori, rumori di onde, la bassa marea, il vento. Poi ho visto una conchiglia con dei simboli arcani e ho percepito il desiderio di prenderla. Ho visto chiaramente un'alternanza so sequenze che mostravano Waterdeep e una cittá sommersa sotto la sua baia, per poi percepire come un ordine mentale dalla pronuncia sconosciuta che mi ha destato"

Osservo il capitano. "Criptica, non trovi?"

Annuisco pensieroso, alzando il braccio e accompagnando il volo del corvo.

Mi giro verso Jalester, facendo lenti passi "che tu ci creda o meno, ho visto qualcosa...una visione, credo...centrale con quanto stiamo discutendo" 

Attendo qualche secondo, per valutare la reazione del capitano, poi proseguo "un passo alla volta. Troviamo i miei compagni prima...hai un pezzo di pergamena e una piuma con calamaio?"

[Assumo li abbia, al massimo cambio il post]

Scrivo rapidamente in comune sul foglio

"Urgente. Sede della Vigilanza. Ricongiungersi a Jon. Iniziano i lavori.

A."

"Spero capiscano, capitano. Ora, come prima, eseguirò un trucco magico, niente di pericoloso."

Estraggo un batuffolo dalla mia borsa, penso intensamente a chi desidero  e poi lancio a terra il batuffolo "Vieni, Radug"

La faina si manifesta dal batuffolo lanciato. Sfruttando gli ultimi attimi di Parlare con Animali, provo a farle capire cosa deve fare in parole semplici. Poi lego con un pezzetto di corda il bigliettino. "Ora va! Presta attenzione!"

"Ora dobbiamo solo attendere, capitano. Parlami di te...in fondo, ci stiamo affidando ad uno sconosciuto anche noi. Nella mia esperienza, mi aspetto sempre il peggio dalle persone...questa volta sto facendo un'eccezione. Mi sembri una persona affidabile, spero di non sbagliarmi"

Sto per ribattere al comandante, quando noto il corvo. Lo osservo, guardando attentamente i suoi occhi. stavo per rispondere al capitano, ma cambio i miei piani.

"Perdonami, Jalester. Lancerò un incantesimo per parlare con gli animali ora, non allarmarti. Ti chiedo di essere comprensivo. Potrebbe esserci di aiuto..." Termino senza specificare il soggetto. 

Chiudo gli occhi, sussurro parole in shadar Kai e lancio l'incantesimo.

"Ti manda l'Inevitabile, compagno della notte? Puoi aiutarci?"

"D'accordo, Jalester. Si, siamo sicuri. Per quanto riguarda me, non ho alcun problema a riguardo. I miei compagni sono stravaganti e a volte...eccentrici, ma non sono cattive persone ne individui a cui interessa far del male ad altri per divertimento. Io e Jon siamo stati ingaggiati dall'Alleanza per dare manforte a degli agenti a Gundabar, ma quando siamo arrivati abbiamo scoperto che due degli agenti hanno avuto uno...scambio di anime, potremmo dire. Dall'aspetto sono identici ai veri agenti ma la loro personalità è un'altra, proveniente da chissá dove. So che è difficile da credere, ma in un mondo così, può succedere la qualunque."

Gli spiego poi brevemente la minaccia degli uomini pesce e del mind flayer affrontato, compreso l'aneddoto dello scudo, nonché della mappa trovata, senza perdermi in dettagli epici ma rendendo il tutto schematico e diretto.

"Dunque, spero tu mi creda. Non ci guadagnerei nulla nell'inventare tutto ciò."

Non riesco a togliere questo spoiler da Cell 🥲 

"Salve, Capitano. Grazie della collaborazione"

Faccio un cenno di assenso a Jon "rimarrò qui ad aspettarvi"

Nel mentre aspetto, desidero parlare con il capitano.

"Capitano Silvermane, sarò onesto e schietto. La situazione non è da prendere alla leggera. Ciò che avete sentito dai miei soci è tutto vero, seppur detto nel loro stravagante modo. Avete sentito di qualche impiccio a Baldur's Gate o a Neverwinter? Potrebbero essere prossime mete o punti focali già colpiti. In ogni caso, è meglio concentrarsi sul presente e su cosa potrebbe accadere a Waterdeep"

"non preoccuparti, Jhon. Ci siamo cambiati sull'isola, neanche io ho i documenti con me"

Analizzo la situazione, meglio essere onesti. 

"Come dicevo, non abbiamo nessun attestato. Purtroppo ne abbiamo viste più del dovuto, ma possiamo fornirvi dei resoconti su quanto accaduto a Gundabar...o potreste chiedere direttamente a Lord Dagult Neverember...oppure al comandante dei Pugni Fiammanti Ravengard"

Espongo i due nomi più altisonanti che mi vengono in mente dell'alleanza. Odio queste finte formalità umane.

"Vorremmo parlare con un ufficiale della Vigilanza se possibile. La situazione è seria e abbiamo buone ragioni di pensare che l'indomani questa città potrebbe essere in pericolo"

Alzo le mani, pacatamente. "Tranquillo Jhon. Capita dopo un lungo viaggio di dimenticarci degli usi locali. Siamo due agenti ingaggiati dall'Alleanza dei Lord, appena tornati da una missione. Siamo venuti da voi per avvertirvi e disquisire riguardo la giornata di domani. Se per voi non sia un problema, vorremmo richiedere un colloquio"

Meglio evitare di parlare del Lord Svelato, non subito.

"Possiamo lasciare le armi, ovviamente"

"ti ringrazio. Probabilmente rimarremo nei paraggi per qualche giorno. Se noti qualcosa, fammelo sapere"

Gli allungo un paio di ori e mi allontano, dirigendomi dai miei compagni.

"in locanda ti sono girate voci sinistre? Marinai indispettiti o altri pettegolezzi legati alle acque? Qualche pirata sospetto? O qualche subbuglio costiero. Ci dovrebbero essere anche dei fiumi nella zona, hai sentito qualcosa riguardo a quello?Sto indagando per conto dell'Alleanza dei Lord"

Faccio una pausa per vedere se ha da dirmi qualcosa "inoltre vorrei sapere se ti sono giunte notizie simili o inerenti da Baldur's Gate e da Neverwinter"

"Non voglio allarmarti, ma la posta in gioco pare alta"

Azione bonus Slayer pray

Attacco: +6, danno 1d8+5+1d6, secondo attacco +6, 1d8+5 tutto taglienti.

La benedizione di Naevys

L'abbraccio di Naevys è come un tocco purificante per il mio corpo martoriato. La sua voce mi accarezza, e unendo il mio respiro al suo, mi lasciò cullare dalle sue parole. 

Il suo discorso mi travolge, mettendomi faccia a faccia col mio peggior nemico: me stesso. 

Ho sempre avuto paura, paura di fallire, di sbagliare, di essere inutile agli altri. Questi timori sono diventati ancore che mi hanno legato e fatto sprofondare. 

"...anche io voglio essere come Thareon. Ho fallito, tantissime volte... Grazie a te, però, ho capito che ci sará sempre un'altra strada, devo solo rialzarmi. Sarò libero dai miei fardelli, solo così potrò tentare di sistemare le cose. Non importa quante volte fallirò, tu sarai sempre con me, non è vero?...ti amo Naevys, sei la luce di cui ho bisogno, sei ciò che mi tiene vivo"

Poi, ripenso a tutte le persone che mi sono state vicine, che mi hanno aiutato.

Grazie a tutti. Scusate se ci ho messo tanto a capire.

Mi alzo in piedi, osservando Naevys allontanarsi da me. 

Sorrido unendo tristezza e gioia insieme.

La scelta

Guardo il primo Erede delle Ombre.

"Ho compreso ora. Grazie del tempo concessomi. Ora so cosa voglio che rappresenti la mia Triquetra" 

Respiro, calmo.

"Perdono"

La Nera Figura

Il primo Erede delle Ombre compare e mi rivolge la parola. Cosa rappresenta la mia Triquetra. Una domanda difficile, ora che il mio mondo è in totale casino. 

Tuttavia il primo Erede mi lascia il tempo di pensare, parlandomi nuovamente. Avverto molta fatalità nelle sue parole, non posso liberarmi da queste catene, ma se c'è una possibilità per ottenere ciò che desidero, non posso ancora arrendermi.

La benedizione di Allan Kingsblood

Un'altra visione compare dinnanzi a me, mostrandomi l'aula K-1 e il principe di Labona. Non posso interagire con lui, ma anche lui mi lascia qualcosa a cui pensare.

Posso sbocciare ciò che sono, oppure posso diventare ciò che non sono mai stato. Io cosa sono? Chi sono? Sono un ragazzo che ha sempre messo gli altri al di sopra di sé, eppure si è trovato a fare soffrire chi voleva proteggere. Sono un orfano, un assassino, un ragazzo che ama ma non vuole far soffrire, una persona che ha commesso innumerevoli errori nel tentare di fare qualcosa di buono. Se ci penso bene, non ho un posto nel mondo: ho fallito come figlio, ho fallito come amante, ho fallito come amico. Se davvero il mio sentirsi così sacrificabile fosse davvero ciò che sono? Sono un sacrificio? È questo ciò che devo..no..ciò che voglio essere? In fondo, se avessi la certezza di salvare tutti, mi andrebbe bene...

La benedizione di Thareon Ironhand

Come se non fosse accaduto nulla, l'abbraccio di Thareon mi investe, come curandomi. Ascolto le sue parole, piangendo serenamente. Mi sembra quasi che la sua armatura possa catturare la mia tristezza. Anche lui, come gli altri mi lascia qualcosa su cui riflettere. 

Sacrificio. Tutto sembra portarmi su quella strada. Io conosco Scarecrow, conosco Vecna. Lui è spinto dalla vendetta e non è in grado di perdonare. È forse questo che devo mostrargli? E poi...la risposta degna di un Ironhand.

Sorrido mesto tra me e me. Non saprei rispondere. Thareon è un eroe, ha perso tutto eppure le sue spalle sono in grado di tenere quel fardello. Sono come lui? Non credo di meritarmi il suo amore, ma sono e sarò eternamente grato per quanto lui mi abbia donato. 

"Scusa padre. Non sono certo di quale sia la risposta degna di te. Forse perché in fondo il sacrificio è predominante nel mio essere, o forse perché temo di sbagliare. E so che ti farò soffrire, ma nonostante tutti gli errori e le ombre sulle mie spalle, anche io voglio essere un eroe. Spero di renderti orgoglioso nonostante tutto, padre. Ti voglio bene" 

Non so se le mie parole sono date al vento di questo universo interiore, ma spero che mio padre possa capirle.

Viola

La figura di viola mi coglie quasi impreparato, e il suo discorso ancor di più. Mentre parla, mi rendo davvero conto di molte cose. Mi rannicchio accanto a lui e, mentre svanisce, tento di dire la mia "ti ho disprezzato, è vero. Ma hai ragione tu...siamo entrambi un fallimento. Non so per quale motivo, ma mi sento in colpa per non averti dato ciò che cercavi. Volevi compassione? O di essere perdonato? Un abbraccio sarebbe stato meglio di una lama? Sei stato da solo, sempre. Io no, e ho finito per fare i tuoi stessi errori. Spero di trovare le forze per sistemare le cose, Viola. In fondo, a essere onesti, mi hai insegnato davvero qualcosa"

La scelta 

Infine, è tempo per me di prendere una scelta. 

La mia Triquetra cosa rappresenta? 

Il sacrificio? O la redenzione? Le due cose sono collegate? Posso io ottenere il potere di redimere le mie colpe, di redimere le colpe di tutti? Ma in fin dei conti, mi sembrano collegate le due cose. Il mio sacrificio potrebbe portare alla redenzione, come la redenzione potrebbe costare il mio sacrificio. 

Il primo Erede mi dà un altro po' di tempo per decidere.

Respiro a fondo, per poi ripensare a Naevys. Se dovessi descrivere con un aggettivo ciò che penso quando immagino lei, sarebbe Purezza. Forse è solo ciò che vedo io, ma lei è così pura ai miei occhi. 

Io la amo. 

Ripenso alla prima volta che la vidi, svenuta in quelle candide vesti bianche, una bellezza disarmante in una situazione terribile. Pensavo solo una cosa in quel frangente: devo salvarla a tutti i costi. 

E così fu. La salvammo e lei si svegliò. Fu quando ci parlò in via non verbale, che capii di amarla e che desideravo proteggerla. Considerando il mio passato e il mio bagaglio culturale, non ho mai creduto nei colpi di fulmine e forse non ho mai creduto al vero amore tra partner. Eppure, con Naevys era diverso. Lei mi ha fatto cambiare idea, mi ha aperto gli occhi.

Ripenso all'incontro nel palazzo di Zero. Alla sua dipartita e alla sua rinascita con la voce. Volevo solo stesse bene, volevo fosse felice.

Poi, ricordo quando le ho parlato a Villa Ironhand. Quando l'ho fatta soffrire. Non volevo, non volevo vederla piangere. Mi sono sentito un mostro, ma il mio intento era proteggerla...proteggerla da me. Lei così bianca, io cosi nero...pur di proteggerla, ho spezzato il suo cuore. Questa cosa mi addolora al solo pensiero. 

Incanalo tutti questi ricordi, richiamando l'emozione che per me è superiore a tutte quando penso a Naevys. Amore. Vorrei fosse un amore che porta uno stato emotivo di candida serenità, ciò che avrei sempre voluto offrirle, tuttavia è un amore dolceamaro, condito di sbagli e di colpe ma che, nel profondo, è il piú sincero e conduce ad un piccolo, fugace, attimo di pace.