
Tutti i contenuti pubblicati da Uriele
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Into the Darkness
Tutti avete la coppa in mano. Il Daeva vi osserva con un sorrisino a mezza bocca mentre la porta alla bocca per dare il buon esempio e ne sorseggia il contenuto, d'apprimadiscretamente, poi con sempre maggiore voracitá, incapace di mascherare a lungo la Bestia che è in lui. Esala un lungo sospiro quando termina il rosso icore del suo calice con gli occhi in alto che mostrano solo la sclera. Il suo tono, dopo che tutti avete bevuto, cambia repentinamente, assumendo tinte quasi conspiratrici: "Sapete ... un uccellino mi ha sussurrato all'orecchio che avete avuto una nottata movimentata oggi" Vi fissa come per studiare la vostra reazione. Poi con lo stesso tono grave: "Sarei felice di offrirvi il mio aiuto ed i miei consigli nel caso ne aveste bisogno..." Attende la vostra reazione, scrutandovi attentamente.
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Into the Darkness
L' Anziano Daeva si dimostra essere un perfetto Anfitrione, intrattenendovi con frivole conversazioni fino a che non torna il servitore con un vassoio di argento lucidissimo su cui spiccano 4 calici di cristallo con il bordo d'oro, colmi di un denso liquido rosso, effettivamente molto simile al vino, se non fosse per quell'inconfondibile ed inebriante odore di sangue umano. Con un cenno della mano Savoy fa in modo che possiate scegliere voi per primi il calice da cui servirvi, e attende in silenzio....
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Into the Darkness
Varcate il cancello di ferro battuto e procedete attraverso il piccolo cortile percorrendo il vialetto di ghiaia. L'unico rumore che rompe un silenzio altrimenti angosciante è quello dei vostri passi sul brecciolato. Le vostre orrcchie vengono pervase dal suono dolce di una musica rilassante non appena le porte dell'edificio vi vengono spalancate. I due uomini oltre la porta vi invitano a procedere con un tacito sorriso e un cenno del capo e della mano. In fondo al corridoio coperto da un tappeto rosso, sotto lo sguardo di diversi busti in marmo posti lungo le pareti ricche di affreschi dalle tinte fortemente religiose (ma di una religione ancora cruda e vecchio stampo, non contaminata dai melensi perbenismi e cuoricini di quella invigliacchita odierna), vi attende un gigantesco omone dalla pelle nera come l'ebano, vestito in maniera impeccabile. Vi accoglie come se non stesse aspettando altri che voi nonostante non lo abbiate mai visto prima d'ora. Accedete ad una sala arredata in maniera estremamente pomposa. I vostri sensi vengono assaliti da odori e suoni inebrianti sebbene miscelati tra loro in modo che vi risulta impossibile discernerli. Risate e sussurri sommessi provenienti da un discreto numero di invitati che, sparsi per l'intera sala, si intrattengono in ciarle o attorno al pianista dal quale proviene l'incantevole musica. Gli occhi di molti si rivolgono a voi come calmitati dalla vostra natura Dannata, con predatoria efficienza, ed in loro riconoscete la presenza della Bestia. Quasi compatite i poveri ed ignari mortali sparsi tra loro come pecore in mezzo ai lupi. Ma il gigante d'ebano non si ferma e procede oltre due strette porte che conducono ad un cortile interno coperto al suo centro da un' ampia tettoia in ferro lavorato. Sotto al peristilio sta un tavolo di ferro con attorno la presenza maestosa di Savoy accompagnato dalla sua alleata Natasha Preston. Sembrano parlare amabilmente e si interrompono quando vi vedono: lui con un sorriso cordiale, lei seria ed impassibile. Poco oltre, nel buio del giardino, vedete le ombre di 4 figure poste a protezione dei loro signori e padroni. Con un cenno Savoy vi invita ad avvicinarvi ed ordina al gigante calici del loro "vino speciale"
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Into the Darkness
Osvaldo scende dalla carrozza con un piccolo balzello che lascia svolazzare la piccola mantella nera che gli copre le spalle. Come un perfetto gentiluomo dalla tinte inquietanti, apre la porticina che lascia cadere un piccolo gradino di metallo che agevola la salita nel cocchio, e con un ampio cenno della mano vi invita a salire. La carrozza lasciata scoperta dalla cappotta abbassata è abbastanza ampia da tenere comodamente sei persone, tre per ogni lato corto. Come per deformazione professionale, Osvaldo si sofferma a raccontare coloriti annedoti riguardo diversi siti lungo il percorso. Passate sotto l'arco che unisce due edifici, dalla cui campata pende un grande lampadario in ferro battuto, e arrivate infine davanti un edificio a due piani nel cuore del quartiere Coppedé, dominio di Lord Savoy. A differenza delle altre costruzioni, tutte finemente decorate, del quartiere, questo particolare edificio è circondato da una recinzione di ferro alta 5 metri. Il cancello, aperto e piantonato da due grossi omoni pelati vestiti in giacca e cravatta, da su di un cortile interno con un piccolo chiostro sul lato sinistro. "Prego miei signori. Entrate pure liberamente" dice Osvaldo con un sorriso toccandosi il cappello.
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Into the Darkness
Vi congedate dal guscio vuoto di Janice, che vi fissa apatica e amorfa mentre percorrete la navata per raggiungere l'uscita. Richiudete la porta alle vostre spalle lasciando che l'oscurità torni ad inghiottirla, come il mostro di una favola dell'orrore, assieme ai suoi accoliti. Percorrete poche centinaia di metri, come padre e figlia, lungo la discesa che si allontana dal tempietto "abbandonato", dimora del Nosferatu. Un rumore sinistro e di un'altra epoca vi scuote rompendo un silenzio sepolcrale: un cigolio e zoccoli sull'asfalto. Vi voltate incuriositi. Dai vapori che si innalzano dalla strada umida emerge il contorno di una carrozza trainata da un cavallo. Sembra molto simile a quelle di cui il centro città è pieno per portare a zonzo i turisti in cerca di costoso e banale romanticismo, se non fosse che quì, in questa zona, turismo non ce ne sta. Pensate che magari possa essere un cocchiere in procinto di iniziare il suo turno di lavoro ma é comunque insolito a quest'ora. Ogni dubbio viene fugato quando il cocchiere, estremamente ben vestito, tira le redini fermando il carro davanti a voi. Volta il capo per sorridervi e si leva la bombetta in segno di saluto, afferrandola con la mano guantata. Buona sera dice in tono estremamente cordiale. Vi presento Gertrude... Questa vecchia cavalla bisbetica nel dirlo da un lieve strattone con le redini ed il ronzino quasi si impenna emettendo il classico rumore gutturale. Il mio nome invece è Osvaldo, per servirvi. Si leva il guanto della mano destra aiutandosi con i denti. Il mio Signore gradirebbe godere della vostra compagnia questa notte. Siete invitati alla villa di Lord Savoy. C'è una piccola festicciola in questo momento e siete benvenuti tra gli ospiti
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Off-Game
Se non avete idee, cosa plausibilissima, non dovete perforza trovare un piano vincente (anche se ci sono diverse strade). Basta anche solo che interpretate questa situazione di stallo 😄
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Off-Game
Nada. Se volete andare avanti cmq scrivete le vostre intenzioni e dove siete diretti 😉
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Off-Game
Beh è uscito da un calice xD Cmq ha size 2. Come un gatto per intenderci 😉
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Off-Game
@SNESferaturicordati che se vuoi puoi forzare lo scarabocchio d'ombra con la forma che ti pare (con una size pari alla magnitudine del rituale. 2 in questo caso) 😉. @Tutti: prossimo passo?
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Into the Darkness
Intanto, alle spalle di Janice, un'ombra si condensa e si espande dal calice usato per il rituale. Tentacoli di oscurità assoluta emergono e trascinano fuori una deformità inconcepibile e amorfa. Le quattro cultiste se ne avvedono dopo qualche secondo e lanciano delle grida acute e fastidiose indietreggiando ed allontanandosi dall'altare in preda al panico.
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Into the Darkness
Il sangue ribolle e turbina creando forme apparentemente senza senso ma che solo Janice riesce ad interpretare.
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Into the Darkness
Vi allontanate dal parco ormai desolato lasciando alle vostre spalle ogni possibile traccia e giungete al tempietto di Janice che, avendo avvisato i suoi cultisti, trova giá tutto e tutti pronti per il rituale. In fondo all'unica navata dalle pareti di pietra, 4 donne incappucciate stanno, due a due, ai lati di un piccolo altare di granito, su cui é poggiato un calice intagliato nel legno con forma irregolare. Il rito inizia e gli occhi della Megerita si fanno lattiginosi mostrando solo la sclera. Il sangue nel calice inizia a vorticare e ribollire ed il Nosferatu si sente attratta dal vuoto che si crea al centro di quel vortice....la sua testa si fa sempre piú pesante... la sua espressione sempre più statica. Si sente irrimediabilmente cadere in quell'abisso.
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Off-Game
@SNESferatu nel manuale non è specificato, peró non sono sicurissimo tu possa ripetere il rituale se ancora non hai rislto la Condition ottenuta durante l'esecuzione precedente, perchè altrimenti potrebbe essere ripetuto all'infinito nella stessa scena e mi sembra un pochino un BUG. Tu che dici?
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Off-Game
Tranquillo. Allora aspetto la risposta di @Ipergigio per sapere se vuole partecipare attivamente al rituale o no. Dopodichè puoi procedere con il rito 😉
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Off-Game
Io Pero non so quale sia il piano xD
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Off-Game
Ok ma quindi che fate?
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Into the Darkness
Cimitiere annuisce. Lancia uno sguardo a Josue il quale, quasi in automatico, avvicina l'orecchio alla bocca del Sire. Bisbiglia qualcosa al suo orecchio che nessuno di voi riesce a percepire. Immediatamente dopo l'inquietantemente bel Nosferatu fa un gesto ai suoi uomini i quali si riapprestano a bendarvi. Dopo altri interminabili minuti e svolte che avrebbero messo a dura prova financo il piú forte degli stomaci mortali, venite sbendati e vi ritrovate nel punto esatto dove foste caricati all'inizio: Davanti al parco di Villa Borghese. Josue allunga la sua mano verso Valente porgendogli un bigliettino bianco, stretto tra indice e anulare, con scritto a penna un numero di cellulare: "Quando avrete fatto progressi mi farete sapere..." Fa un cenno di saluto col capo e torna sul furgone assieme ai suoi uomini. In breve siete nuovamente soli, immersi nel silenzio di fronte al cancello, ora serrato, del parco. poco a poco il frinire delle cicale riprende come se tutte le bestie della zona si fossero nascoste e taciute alla presenza di Josue.
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Into the Darkness
"Concordo che meno Fratelli sanno di quanto sta accadendo e meglio è...per adesso. Finchè non avrete prove inconfutabili da presentare siete in grave pericolo e non potete fidarvi di nessuno. Se non di me che sono interessato quanto voi a scoprire cosa è successo e perchè. Chi è il mandante. Posso contare su di voi dunque?"
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Into the Darkness
"Mi limito a far notare che..." Alza la mano estremamente lunga e nodosa scandendo con le dita l'enumerazione delle sue argomentazioni "...Primo: Ecaterina potrebbe essere ancora segretamente al servizio dell'Arcivescovo" "...due: Lo Sceriffo lavora ufficialmente per l'Arcivescovo." "... di conseguenza, nella peggiore delle ipotesi per cui il Gangrel sia ancora al soldo di Aurelio, cosa accadrebbe se voi vi rivolgeste ad un suo diretto agente?" la mano torna sul pomo del bastone. Josue al suo fianco, vestito di ombre che contornano i suoi preziosi lineamenti, sembra una statua tanto è perfetto ed immobile. Mancante di ogni segno o tremolio proprio ella vita.
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Into the Darkness
"Per due semplici ragioni principalmente: Primo io non ho ancora una motivazione ed una convinzione certa di ciò che è accaduto al mio Accolito. Il mio desiderio di credervi non vi rimuove in automatico dai sospetti. Secondo, pensate davvero che Ecaterina non tenti di eliminare gli unici testimoni del suo crimine? Ammesso che ciò sia vero! Al momento voi siete il mio unico collegamento con quanto accaduto e, onestamente, dando per scontato che voi siate sinceri, vorrei evitare di perdere questa pista. Come tu stesso hai ricordato, ha già compiuto azioni di questo tipo...Ecaterina è un Cane sciolto....o forse non è poi così sciolto come vuole far credere. In virtù di questo sospetto vi sconsiglierei anche di rivolgervi allo Sceriffo, il quale potrebbe mettere il Gangrel folle sulle vostre tracce ancora più facilmente." Il suo volto è imperscrutabile. Non riuscite a capire a che gioco stia giocando.
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Into the Darkness
"La Coterie di tale Manson dovrebbe essere residente stabile di questo dominio visto che sono molti mesi che questi atti di bracconaggio si protraggono. Ma come vi ho già detto nessun Dannato con il nome di Manson risiede stabilmente in questa città. Ciò significa che, o quanto mi avete raccontato è un'invenzione, o questo... Manson, vi ha preso in giro per mettervi in mezzo a qualcosa di grosso. Inoltre se veramente dietro la distruzione del mio Accolito c'è la mano di Ecaterina e voi ne siete stati testimoni, correte probabilmente un grande pericolo. C'è chi sospetta lavori ancora per Aurelio in segreto, per eliminare personaggi scomodi che si oppongono al suo regime senza esserne "coinvolto". Dunque sentiamo, pur volendomi fidare della vostra parola, quali sono le vostre prossime intenzioni? Di certo non potete essere tanto sciocchi da pensare di poter semplicemente far finta di nulla..." Attende e vi scruta.
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Into the Darkness
"Manson..." Ripete pensieroso il Baron. "Non esiste nessun Manson nel Dominio di Roma. Non come residente stabile almeno. E perchè la sua Coterie avrebbe voluto nuocergli? Questo almeno ve lo siete fatti dire prima di seguirlo ciecamente? Chi sarebbero i membri della sua Coterie che lo vogliono morto?"
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Into the Darkness
Quando proferisci il nome di Ecaterina noti un quasi impercettibile innalzamento del sopracciglio. Subito dopo il suo volto torna impassibile. "Ed è stata lei a distruggere William? Inoltre chi vi ha condotto li? Dovevate scortarlo per proteggerlo dalla sua Coterie, ma di chi stiamo parlando?"
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Into the Darkness
Il volto dell'Anziano Nosferatu è impassibile come fosse scolpito nel granito. Poi prosegue: "Spero non siano le sole informazioni che potete darmi. Siete stati trovati sul luogo del delitto, con il nostro confratello ai vostri piedi, e tutto ciò che sapete dirmi riguarda una generica...*DONNA*?" Attesa "Ti prego, prosegui" Ora il suo tono, sebbene educato nella forma, tradisce un crescente disappunto.
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Into the Darkness
Il furgoncino sembra seguire un percorso tortuoso compiendo diverse svolte. I vostri busti seguono le deviazioni mentre nell'oscurità più assoluta, potete solo percepire, di tanto in tanto, lo stridore delle ruote che copre i respiri ed i battiti dei viventi a bordo. Infine si ferma. Alcuni lunghi attimi di attesa e sentite il rumore del portellone che scatta e si apre. Delle mani vi cingono alle braccia invitandovi ad alzarvi senza troppa delicatezza. Durante il percorso d'un tratto i vostri piedi calpestano una pavimentazione irregolare e con diversi detriti. Il cigolio sinistro di una porta che si apre e si richiude alle vostre spalle con un tonfo che rimbomba nelle vostre orecchie. Ancora alcuni passi ed infine sentite le vostre bende scivolare via. Siete all'interno di un edificio diroccato: Un'ampia stanza rettangolare senza alcun mobile se non per un massiccio altare di pietra che sta a ridosso della parete in fondo, coprendo quasi tutta la distanza (7 mt) che separa altre due porte ai suoi lati. Un massiccio pilastro di mattoni che, esattamente dal centro della sala, si innalza fino al tetto, nove metri più in alto. Il soffitto del piano superiore è quasi completamente crollato; ne rimane solo una spece di ballatoio, ampio qualche metro, che segue tutto il perimetro e dal cui confine interno fuoriescono barre di metallo contorte. Non sembrano esserci finestre a quel livello però dal piano superiore intravedete filtrare dei flebili raggi lunari. Poco dietro il pilastro sta una grande sedia di legno massiccio dallo schienale alto e privo di decorazioni particolari. Su di esso sta assisa una figura scura ed inquietante, vestita con un lungo cappotto di pelle dalle tinte rosso sbiadito. Sotto di esso si intravede un vestito nero con una catena d'argento. Indossa uno stravagante cappello a cilindro visibilmente spelucchiato. Le sue mani, adunche e nodose, sono congiunte sopra un pomo di un bastone da passeggio. Vi fissa con occhi neri ed indagatori mentre uno dei suoi uomini posa davanti a lui il corpo del loro defunto confratello con estrema riverenza. Attende che i suoi uomini `prendano posizione ai lati della stanza mentre Jouse emerge dalle ombre direttamente al suo fianco poi, dopo interminabili attimi fa un gesto con il manico del bastone verso il cadavere: "Spero abbiate una spiegazione...." Dice con una voce che pare provenire dall'oltretomba stesso. Il silenzio torna a calare nella sala.