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Dragons´ Lair

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Bellerofonte

Circolo degli Antichi
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  1. "Continui a non capire" Baffogrigio continua ad andare avanti e indietro per la stanza, cercando di sbollire - invano - la crisi di nervi in corso "Sei davvero uno sprovveduto se anche soltanto pensi di poter raggiungere la cintura d'Onice con un pirata a bordo! Siete dei ragazzini, per Procan! E comunque cosa credi che ci possa fare Nero, se stiamo in Loggia? Siamo Pionieri, Kerberos può giustiziarlo - TU puoi giustiziarlo quando vuoi, ora che è in catene! Problema risolto, non ci farà più del male e tu non devi più andare a morire insieme a quegli scellerati! No, dico, li hai visti? Una contessina dei miei stivali che va in giro ad ammaliare gli uomini, lei coi suoi capelli perfetti e le tette di fuori! Non ha mai lavorato un giorno in vita sua, è nata in mezzo alla ricchezza e continua a viverci mentre noi ci sbattiamo tutti i giorni per far mangiare chi gli pulisce le scarpe! Poi…? Dio mio, non voglio nemmeno sapere chi sia quel cleptomane d'un Halfling che vi portate dietro! E, Valkur mi protegga, il pelato! Quel tipo se la fa con Nero, si vede lontano un miglio! Venderebbe sua madre per l'oro, glielo si legge negli occhi! E poi Kiltus, un altro raccomandato, pazzo come suo fratello! Voglio vedere se anche lui vi lascerà legati in cima alla torre prima di rubare la Eurus a suo padre. Kerberos non impara mai dai suoi errori!" Quando si rende conto di aver parlato troppo, tira un lungo sospiro e, calmandosi un poco, giunge alla sua conclusione. "Tu sei un cuoco, Randal, mettitelo in testa. Sai cucinare, sei anche bravo, e puoi far carriera sulle navi perbene, col duro lavoro e l'impegno costante. Andare all'avventura è una cosa che posso anche capire, ma mettersi in testa di suicidarsi - perché di questo si tratta - non te lo posso permettere. Tu non partirai, è deciso."
  2. La tua deflagrazione prende di striscio uno dei pirati, mentre i tuoi uomini iniziano a cadere in battaglia: sono inferiori, su questo non hai dubbi. Altri due uomini spuntano fuori dalla nebbia, sostituendo quelli che tu e Len avete ucciso precedentemente. L'hin alza un pollice e lo vedi correre verso la balaustra e saltare dall'altra parte della foschia - lo perdi definitivamente di vista. Il pirata che hai colpito precedentemente riesce a salire le scale e ti carica, prendendoti di striscio con una sciabolata. Nel bel mezzo della mischia, non riesci a vedere granché.
  3. La tua deflagrazione colpisce un pirata che aveva appena messo piede sulla nave; Len, nascosto dietro la ballista, si preoccupa di farne fuori uno a tradimento infilandogli il pugnale prima nella caviglia e poi in gola; i tuoi sottoposti, invece, combattono alla meno peggio, in lieve superiorità numerica...per ora. Alla tua destra la vedi: gesti arcani e ululati alla notte, per chiamare a sé una densissima nebbia che separa le vostre due navi. Tutto ciò che vedi ora è un muro di foschia tra la sua nave e la tua, che non ti permette di vedere da dove verrà il prossimo attacco.
  4. La Jocasta si muove goffa sotto il tuo comando, avvicinandosi all'altra nave. La virata, a quella velocità, è piuttosto lenta: ti avvicini fin troppo alla Fiamma Verde, portandoti a meno di venti metri da lei. La nave avversaria, nel frattempo, ti aspetta. Quando finalmente dai il tribordo alla nave avversaria, Len prova a sparare con la ballista, ma non ci riesce: qualcosa si è inceppato, forse perché nemmeno lui ha mai usato un'arma del genere - uno dei marinai lascia la sua postazione per dargli una mano, ed alla fine il colpo parte, finendo in acqua. Finalmente l'altra nave si muove: dispiega le vele, e sul ponte di comando finalmente, la vedi. Coperta di tatuaggi, inquietante e meravigliosa a modo suo: Calypso. La Fiamma Verde punta la prua verso la vostra nave, e questa virata improvvisa cambia l'equilibrio della battaglia: fai per rispondere, ma uno dei tuoi uomini è ancora alle prese con la ballista; perdete l'attimo, e la Fiamma Verde è immediatamente in vantaggio. In un baleno vi raggiunge, prima che la tua nave possa aprire le vele per darsela a gambe. Il tuo piano di toccata e fuga è miseramente fallito. L'abbordaggio è istantaneo: ti ritrovi con otto uomini sul ponte, armati fino ai denti. Il capitano resta a bordo...per ora.
  5. Len risponde: "Sì capitano!" non sai se come presa per i fondelli o perché realmente preso da questa nuova gerarchia; fa esattamente come gli hai ordinato. Ahimè non riesci a intravedere nulla dall'altra nave, a malapena la sua sagoma. La nave si muove sotto i tuoi comandi, ed entri in zona di tiro dopo una manciata di secondi. L'altra nave sembra restare ferma.
  6. "Certo che lo sapevo, ma su una nave con gente perbene! Magari a servire su qualche galea dell'impero di Avernus, o sui mercantili dei Syvis! A svolgere le tue mansioni onestamente e senza mettere in pericolo la tua vita: ma che dico? A gettar via la tua vita in una missione suicida!" le vene in testa gli pulsano, le gote gli si sono fatte rosse come peperoni. "E' per i debiti, è perché hai fatto un patto col diavolo, non è così? Dannazione, non dovevi farti coinvolgere in quella mèrda! Era un problema mio soltanto, che vai ad impicciarti di cose che non ti riguardano? Adesso sei in un casino ben più grosso! Davvero ti fidi di quel pirata? Ti ucciderà, l'unico posto in cui sei al sicuro è la Loggia!"
  7. Il sole sta calando. C'è ancora luce attorno a voi, ma non durerà ancora per molto. Gli uomini, ascoltando le tue parole, continuano ad essere spaventati: pirati in superiorità numerica contro qualche vecchio marinaio con sciabole arrugginite. Non hanno speranze. Attorno a te, solo mare aperto; non l'ombra di un'isola, di uno scoglio, o di qualsiasi appiglio per manovre particolari. Len annuisce ai tuoi comandi, cercando di gestire la nave alla meno peggio; avrà anche talento per questo genere di cose, ma non ha mai gestito una nave in vita sua, dopotutto. "Credo avremmo dovuto portare il cuoco. Lui sembra che ci sappia fare con le navi." e immediatamente dopo ripensa alla frase che ha appena detto, zittendosi con entrambe le mani. Avrebbe potuto risparmiarsela.
  8. Baffogrigio lascia scopa e cocci per terra e, una volta per tutte, ti prende dal bavero con occhi iniettati di rabbia e delusione "Tu…! Razza di folle scellerato! Cosa credevi di fare? Volevi fare l'eroe? Volevi dimostrare a tutti che sei migliore? O volevi far colpo sulla sguattera? Credi sia tutto un gioco questo?" ti lascia andare strattonandoti nuovamente. "Vai a morire, Randal. Guardami bene mentre te lo dico: vai a m-o-r-i-r-e. Ne ho viste partire tre, di spedizioni, tutte con uomini e donne dieci spanne sopra voi, e nessuno è mai tornato! E come se non ti bastasse, ti porti dietro un tagliagole che vi farà a pezzi appena salpati da Capo Ventura. Dio mio, dio mio…che Procan mi fulmini, ho cresciuto un figlio cretino!"
  9. Mentre parli, Baffogrigio inizia a raschiare il fondo del pentolone con veemenza crescente, fin quando alla fine esplode, lanciandolo dall'altra parte della stanza, distruggendolo. Si volta verso di te: è furioso. Non l'hai mai visto così. Però non osa ancora parlarti, ti fissa per una manciata di secondi e poi, ancora quasi con la saliva alla bocca, si allontana da lì per prendere una scopa e pulire i cocci.
  10. Anche Kiltus non se la cava male con le prese in giro: sul ponte, quando gli uomini hanno tutti gli occhi fissi su di voi, risponde un "Sì, contessa. Certo, contessa." con aria alquanto seccata, come per dimostrare a tutti che l'hai tenuto lì dentro solo per noiose raccomandazioni - in breve, ti tiene il gioco a modo suo. Gli uomini ridacchiano di lui, ma sembrano esserci cascati; sono tutti in fermento e sistemano le ultime cose prima di partire. Il mezzelfo ti accompagna fino al limite della nave, con Barbara e Josephine che lo seguono a ruota. "Arrivederci, mia cara" ti saluta Barbara. Josie alza una mano, e Kiltus ti guarda, dall'alto di babordo, come un rapace sulla preda. No, certe cose non riesce proprio a nasconderle.
  11. Silenzio. Tuo padre non ti risponde, restando lì ai fornelli, girato di spalle, a dare una pulita ad un vecchio calderone. Cosa alquanto strana, per un uomo che in genere vorrebbe sempre avere l'ultima parola su tutto.
  12. Kiltus se ne sta zitto zitto, acquattato di fronte a te senza battere nemmeno mezza ciglia alle tue parole. Sta lì, con le braccia incrociate, ad aspettare che i tuoi rimproveri siano finiti, e di certo non si aspetta un finale di discussione così...intenso. Il tuo bacio lo spiazza, e per qualche secondo si lascia trasportare e guidare dai tuoi gesti, ricambiando la malizia che gli trasmetti con i tuoi baci; ma poi riprende il controllo della situazione, e senza smettere di baciarti, ti alza e ti piazza sul tavolo del capitano senza fare troppi complimenti. E via col secondo round. E pensare che sono passate solo cinque ore dalla vostra nottata di fuoco! Consumate il tutto cercando di mantenere una parvenza di silenzio, risparmiandovi tutti i preliminari che potete; la partenza, per dio, la partenza! Dopo una decina di minuti siete belli che felici entrambi; la sveltina ti dà le soddisfazioni che cerchi, ma sai che per avere di nuovo il menù completo dovrai aspettare un altro benedetto anno. Kiltus si riveste in fretta e furia, sentendo il clamore degli uomini che senza il loro capitano hanno iniziato a mancare di disciplina. C'è di nuovo bisogno di lui. "Se non fosse per questa maledetta spedizione, ti porterei con me verso Sud." mormora, un po' seccato. "Ma c'è bisogno di te qui. Tu e Randal siete gli unici con un po' di sale in zucca, e dovete cercare di dare una parvenza di sanità mentale alla Settima." Si reinfila i foderi con ultimo gesto e si avvicina a te prendendoti dalla vita, accarezzandoti la labbra con le sue. "Le Syvis staranno bene. Le proteggerò io, sta' tranquilla."
  13. Barbara ti sorride divertita, mettendosi un dito sulle labbra come ironico segnale che manterrà il segreto. Lancia un'occhiata maliziosa a Kiltus quando entra, mormorando: "Non me la consumate troppo, Capitano." e il mezzelfo la guarda un po' curioso. Quando esce, la signora chiude la cabina dietro di sé e la prima cosa che ti chiede il capitano, una volta rimasti soli, è: "Lei sa di noi, per caso? Com'è che ho sempre l'impressione che quella donna sappia già tutto prima del tempo?" La risposta a questa domanda sorprenderebbe anche me.
  14. "B-Biscottino!" Vaniglio mangia il biscotto senza replicare - finché lo nutri, si fa chiamare come vuoi! Continui a passeggiare sul ponte della nave quando a un certo punto il tuo pappagallo, temporaneamente distratto dal cibo, ricomincia a gracchiare nervoso. "T-Traditore! S-Sangue del mio s-sangue!" stai di nuovo per dirgli qualcosa, ma improvvisamente vedi la penombra illuminarsi, il silenzio spezzarsi e la nave, dapprima sospesa sulle enormi morse di legno, ora dondola in mezzo all'oceano. E' una mattinata soleggiata, e qualcuno dietro di te sta pronunciando le esatte parole di Vaniglio: "Traditore! Sangue del mio sangue! Messo sull'asse da un ragazzino di tredici anni!" a parlare è un uomo il cui volto ti è ben noto, stampato sui volantini da ricercato appesi in ogni porto in cui sei stato: Bolero Jack. Ti rendi subito conto che c'è qualcosa che non va: non senti l'odore del mare, ma piuttosto quello di umido e sporco del capannone in cui eri; dev'essere un trucchetto illusorio, qualcosa ti sta facendo vedere un pezzo del passato di quella nave senza preoccuparsi di convincerti che quello che vedi è reale: uno dei marinai ti passa addirittura attraverso, come se fossi un'ombra, trasparente in quel ricordo. Riconosci un ammutinamento quando ne vedi uno: l'intera ciurma del capitano Gomez è rivoltata contro di lui; un bambinetto con in testa un cappello tricorno guida il famigerato pirata sull'asse, spingendolo con uno stocco. "Niente di personale, mio caro. Sono solo affari." quel modo di parlare, così altezzoso e spregevole, lo sguardo beffardo che ha perfino nei confronti della morte; i capelli nerissimi e il volto squadrato. Potranno essere passati un bel po' di anni, ma riconosceresti Nero perfino in fasce! Altro che pirata integerrimo, Bolero Jack si sta letteralmente cagando in mano. Si inginocchia di fronte al ragazzino e lo supplica quasi in lacrime: "Non uccidermi, ti prego! Ti comprerò tutte le spade di legno che vuoi! Vuoi guidare la nave? Te la lascio guidare! Ti ricordi com'era bello, quando da piccolo giocavamo insieme e-" Nero gli tira un calcio in faccia ben assestato, tanto da fargli perdere l'equilibrio e farlo finire in mare. Tutta la ciurma si esalta e grida al nuovo capitano Nero, che commenta: "L'unica volta che hai giocato con me, mi hai lanciato addosso a una maledetta guardia come diversivo per scappare!" Nero lascia la balaustra di tribordo, chiamando a sé gli uomini e portandoli sul ponte del timone. Qualcuno li osserva dall'alto: l'ombra di un ragazzo dall'aria cupa, con un corvo sulla spalla e due else di spalle gemelle sulle spalle. "Ed ora che il burattino è caduto, è ora di pensare al burattinaio. Kilagas!" grida, salendo le scale. La ciurma si fa più nervosa, ma non smette di seguirlo. Giunto in cima, sguaina una sciabola e gliela punta contro. "Come nuovo capitano della Jocasta, ti sollevo dal tuo incarico di Primo Ufficiale. Hai servito bene, ma ora che mio padre è a farsi un bagno con le ostriche, non ti permetterò di manipolare anche me. I tuoi giorni su questa nave sono finiti!" il ragazzo ride. Anche se innaturalmente avvolto da un alone di oscurità - è il ricordo ad essere sfocato? - riconosci parte dei suoi tratti del viso in quelli di Kilash: si assomigliano davvero tanto! "Il piccolo Nero vuole sfidarmi? Ti ho addestrato troppo bene. Ma non stavolta, tappo." e in un turbinio di polvere il ragazzo scompare. La ciurma prende in braccio il piccolo Nero, inneggiando alla libertà e ad una nuova era a bordo della Jocasta. Come polvere al vento, le onde, i marinai e Nero svaniscono nell'arco di pochi secondi; di fronte a te c'è di nuovo la nave deserta nel capannone del molo. "C-C-Cra! T-Tradimento!" commenta vaniglio.
  15. L'hin resta preoccupato nonostante le tue parole. "Capo, non credo sia una buona idea. Siamo troppo pochi e loro sono...pirati!" Mentre Len ti parla, finalmente riesci ad avere una panoramica della loro nave: anche loro sono armati di balliste, una per ogni lato - almeno in questo, nessuno dei due ha superiorità! - e a bordo ci saranno sì e no una dozzina di uomini. Non vedi il loro capitano però. La nave avversaria resta ferma.
  16. Raggiungete infine il luogo preciso, che riconosci dal fatto che l'acqua si divide in tre colori diversi in quel punto, poiché le correnti provenienti da Est, da Sud e da Nord, avendo temperatura diversa, fanno difficoltà a mescolarsi e creano quello strano effetto ottico per cui il blu scuro si trasforma in verdastro e poi in azzurro. Len rimane a bocca aperta. Il tuo cannocchiale trova finalmente qualcosa: una nave a vele calate, a quattro chilometri a nord da te. La raggiungi navigando per un'ora in quella direzione, e finalmente la vedi: vele verdi consumate dal tempo, e bandiera pirata tirata su. E' la Fiamma Verde, ne sei più che sicuro. Da questa distanza, è impossibile che non ti abbiano avvistato...ma hai un vantaggio. La Jocasta non batte nessuna bandiera.
  17. "C-Cra! A-Amilcare a chi?" Vaniglio deve averla presa come un'offesa. Arrampicarti non è difficile, sembra quasi che l'impalcatura sia stata costruita appositamente per questo. Raggiungi il ponte della nave, e i tuoi passi leggeri rimbombano nella pancia vuota sotto le assi di legno che calpesti. Vaniglio sembra parecchio agitato, arruffa le penne e si muove tutto quanto. "T-Tradimento! T-Tradimento!" grida a tutta forza.
  18. Non me ne parlare! Quando ho visto quei tiri, ho pensato: "E' la volta buona che qualcuno riesce ad affondare la Jocasta"
  19. Sai che l'avresti trovato lì. Un uomo così abitudinario, la cui routine è nota non solo a te, ma alla maggior parte di coloro che frequentano la mensa della Loggia; tutti sapete che la mattina è sacra per lui, e che la colazione, anche se da regolamento si fa fino alle dieci e mezza, per Baffogrigio è sempre stata un pasto sacro che non deve mai sforare le nove. Così come sapete che quando nell'aria c'è odore di bruciato, è meglio non frasi vedere in giro se non si vuole incorrere in insulti gratuiti e mestolate senza motivo. Gli altri non conoscono però ciò che accade al di là della porta della cucina. E come potrebbero? Solo tu e Miranda avete avuto l'onore di vederlo sbraitare, umiliare e sfiorare l'omicidio durante lo svolgimento delle sue quotidiane mansioni. Certo, ci sarebbe anche una lunga lista di sguattere mandate via (o scappate, per la maggior parte) ma preferirei tener conto solo dei presenti, per ora. Il secondo piano della Loggia oggi è molto silenzioso. Incroci Miranda per le scale che sta portando una cassa di cipolle su in cucina; sembra avere l'aria turbata. "Tuo padre mi ha già licenziata tre volte, da stamattina. Forse è il caso che gli parli." per ora sembra andar di fretta, così ti lascia con un mezzo sorriso per le scale. Varchi infine la soglia della cucina: silenzio. C'è qualcosa che non va, è ovvio. In cucina con tuo padre non c'è mai silenzio.
  20. Len annuisce, distribuendo le armi agli uomini. Arrugginite o meno, una lama fa sempre piacere nel momento del bisogno. Dopodiché l'Halfling sale sul ponte di poppa, prendendo lui stesso il timone e indicando ad un paio dei marinai di sciogliere le funi e far andare avanti la nave verso Est. Quando la nave finalmente prende il largo, il tuo discorso non fa che peggiorare la situazione: la deflagrazione colpisce per sbaglio uno degli uomini, disintegrandolo all'istante. Len sembra l'unico a trovarci un nonsoché di divertente. Dopo due ore di navigazione, avete ancora la costa in vista dietro di voi e capite di essere più o meno vicini alla destinazione. Ma di Calypso ancora nessuna traccia.
  21. Lady Syvis è piuttosto confusa. Si lascia prendere la mano e portare dove vuoi tu, accentuando la sua preoccupazione quando sente il tuo cuore battere all'impazzata; ti guarda condividendo parte della tua paura, chiedendosi silenziosamente il perché di cotanta preoccupazione. "Sorella mia…" ti prende il viso tra le mani "Ho trascorso una vita intera in mezzo a persone che credevo mi amassero e che invece volevano solo controllarmi. E in mezzo a tutta quella frustrazione…c'eri tu. Dio mio, come ti invidiavo! Eri tu libera e senza paura, mentre io mi sentivo incapace la maggior parte del tempo. Però la tua presenza è sempre stata un conforto per me: pensavo che un giorno avrei trovato il coraggio di fuggire, quando ce ne fosse stata l'opportunità. E così è stato. Ma di nuovo, non ce l'avrei mai fatta senza di te." Ti sorride, candidamente. "Tornerò, te lo prometto. Renderò onore al coraggio che hai avuto, la tua benevolenza nei miei confronti non andrà sprecata. E non preoccuparti: con c'è mastro Kiltus, sono sicura non ci accadrà niente di male. Su, su…" e ti stringe nella stessa identica maniera in cui Josephine aveva stretto Randal, proprio qualche minuto prima. L'abbraccio sembra infinito, in mezzo alle braccia della tua adorata Barbara; odora di gelsomino e ciliegia. La stretta si rompe quando qualcuno bussa alla porta. Da oltre la porta della cabina intravedi una sola sagoma, e senti che il guastafeste parlotta apparentemente da solo.
  22. Il pavimento non è altro che assi di legno logore incastrate alla meno peggio le une con le altre; trovi però una torcia esattamente accanto all'ingresso, che accendi immediatamente con il fiammifero barcollante che si spegne immediatamente dopo. Le fiamme avvolgono l'estremità del bastone di legno dapprima timidamente, e poi iniziano a divampare facendoti luce nell'arco di una ventina di metri; ed è allora che la vedi. La Jocasta. Imponente, bellissima, proprio di fronte a te. Dei sostegni enormi in legno tengono la chiglia affusolata a poco meno di un metro da terra ora che è fuori dall'acqua; le vele sono state sapientemente piegate e l'albero maestro sfiora il soffitto del magazzino - e ti viene da chiederti: come l'avranno infilata lì dentro, se il portone è ben più piccolo della nave? Vedi una specie di impalcatura accanto al tribordo della nave, che immagini serva a permettere ai carpentieri di lavorare sullo scafo, ed è abbastanza alta da fungere da pontile improvvisato per salirci a bordo. Nel resto del capannone, utensili sparsi, barili, assi di legno e tutto il necessario per un qualsivoglia intervento di carpenteria.
  23. @Fezza: se non hai altro da fare in Lunghi Addii, puoi dirmelo e continuo per i successivi post solo con Sandrine. Nel frattempo dimmi se vuoi che ti apra già da ora il tuo capitolo con Baffogrigio o se vuoi fare altro, prima
  24. Josephine si butta addosso a Randal, stringendolo a sé e regalandogli un bacio sulla guancia. "Mi mancherai anche tu. Stai attento." dopodiché si avvicina alla contessa, sorridendo della su ironia, ma insicura su come salutarla. Un baciamano? O un abbraccio anche per lei? Si decide infine per una bella stretta di mano per veri uomini (?) a cui aggiunge: "Grazie di tutto, contessa." e sale a bordo. Barbara dopo di lei saluta invece Randal, dandogli una carezza materna e lasciandolo con un caldo sorriso: "Abbi cura di te. E mangia quello che cucini, mi raccomando!" mamma Barbara sta diventando nonna o sbaglio? Kiltus da sopra il ponte, allarga le mani al cielo accogliendo la richiesta della contessa - ma solo perché si tratta di lei, eh! In mare il ritardo non è ammesso! Così fa cenno di accedere alla cabina coperta del capitano, il cui accesso è proprio sul ponte. Barbara ti prende per mano e ti porta sulla Bussola d'Argento, chiedendo elegantemente scusa ai mozzi e portandoti dentro alla suddetta cabina; un po' spoglia, a dir la verità. Solo un tavolo, due sedie di legno, un armadio e qualche carta nautica abbandonata qua e là. La porta si chiude dietro di voi. "Non abbiamo molto tempo, mia cara. Di cosa mi volete parlare?"

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