I tre rimasero vario tempo sul ponte,mentre lo guardo di Ferion e Viridiana era perso nella vastità di quel mare infinito,Terion continuava a muoversi per non annoiarsi,e lo scricchiolio del legno che provocava rompeva la monotonia del rumore delle one che si infrangevano contro la chiglia di quella imbarcazione sgangherata.
Ferion e Viridiana rimasero seduti l’uno vicino all’altra in silenzio,senza avere nulla da dire,e ogni tanto una goccia di sangue cadeva da Ferion e macchiava il gia sporco legname.
Ferion si girò verso la compagna
<Ancora non ti è passata la paura?>le chiese,notando il nervosismo con cui rimaneva seduta;si alzò in piedi e fece alzare Viridiana quasi di peso.
Sorreggendola un poco la accompagnò al bordo della nave,e Viridiana si aggrappò al legno,tanto forte che le sue nocche erano diventate bianche.Ferion fece un gesto con la mano.
<Vedi?Non c’è nulla da temere..l’acqua è calma..non devi avere paura del mare,ma rispettarlo..>
Il rumore di una porta spalancata li fece voltare entrambi,il capitano Kev era uscito dalla sua cabina.
<Cani rognosi!>urlò lui<Cosa state qui a non fare nulla??A lucidare il ponte!>continuò mentre si avvicinava,i suoi pesanti stivali facevano fin troppo rumore in quella quiete.
Ferion si irritò.
<Ma col cavolo!!Io sono il cartografo,e già mi mandi in cambusa a sventrare il pesce!!>disse indicando i capelli lordi di sangue.
Kev lo guardò.
<E ancora mi devi spiegare come fai a sporcarti cosi ogni volta…>disse,e guardò Viridiana.
<E tu mi devi spiegare cosa ci sei venuta a fare qui,se hai paura dell’acqua..non servi a nulla,e io che speravo in un pò di compagnia,e invece no,chiusa come un ostrica!>sputò in mare
<Non è il modo di parlare ad una dama>disse Ferion ancora più irritato.
<Prima o poi ti farò impiccare all’albero maestro con la tua stessa lingua..>disse il capitano,guardandolo in cagnesco.
Ferion tornò a prendere il proprio stocco conficcato nel legno,ricordandosi di come aveva pensato di colpire il capitano con quella lama sottile,e la rinfoderò con cattiveria.
<Allora,”cartografo”,dove siamo?>chiese Kev beffardo.
<Non ne ho idea..>disse semplicemente Ferion<”Qualcuno” non mi ha permesso di svolgere il mio lavoro e segnare la rotta,quindi non ne ho la più pallida idea….>disse,tornando accanto a Viridiana che guardava l’acqua spaventata
Kev sbiancò.
<Potevi dirlo prima..>
Ferion si arrabbiò.
<MA SE SONO SETTIMANE CHE TE LO DICO!!!!!!!>urlò.
Improvvisamente l’aria divenne gelida,e ogni respiro produceva una nuvola di vapore.
Una fitta nebbia si muoveva verso di loro e in poco tempo avvolse tutta la nave.
Da una direzione indefinita arrivarono cupi scricchiolii.
Tutti rabbrividirono.
Una grande onda impattò contro la nave,facendola ondeggiare paurosamente,e Viridiana saltò al collo di Ferion con un urlo.Quando l’acqua si calmò,lei si staccò,imbarazzata per la sua reazione.
Il vento si fece fortissimo e diradò la nebbia.
Una enorme nave malconcia,con le vele strappate si dirigeva verso di loro a grande velocità,pur andando contro vento