La camera di Zero, come tutte le altre camere di questa locanda, è molto piccola. Circa tre metri per due. Una piccola finestra dalla quale filtra un po' di luce, un letto singolo basso e duro, un piccolo tavolino con uno sgabello e un forziere con lucchetto dove i viaggiatori possono mettere al sicuro la loro roba durante la permanenza. La disposizione e la fattura dei pochi e spartani elementi di arredamento ricordano quelli presenti nelle cuccette delle navi. Il tutto non viene spolverato da un po'.
In un ambiente così angusto state molto stretti. Un paio di voi sono costretti a sedersi sul letto, un terzo sullo sgabello e i rimanenti in piedi. Anche così lo spazio rimane ben poco quando il nano apre improvvisamente la porta brontolando.
Con una mano tiene senza fatica un grosso vassoio con due piatti di legno con abbondanti porzioni tiepide di polipo grigliato. L'odore è invitante, l'aspetto non altrettanto. (Chi lo mangerà scoprirà essere duro come anticipato ma anche saporito e piacevole al palato) I piatti sono accompagnati da altrettante birre, quelle preparate per Ardyr e Seylas mai prese dal bancone ora riciclate per Eris e Zero.
Per chi mi avete preso? Un damerino? Ora pure il servizio in camera! Ve lo faccio pagare un extra. Annuncia facendosi strada a spallate per appoggiare il tutto sul piccolo tavolino.
Tornando alla porta indica Eris e Zero Quando scendete pagate. E se la chiude dietro. Sentite i suoi passi sgraziati allontanarsi per le scale e siete nuovamente soli.
Ardyr