Di solito nelle mie campagne non è immediato distinguere cosa è "mostro" e cosa è "animale"; creature mutate da pericolose radiazioni ambientali sono abbastanza frequenti, e spesso nascondono una biologia aliena e perturbante.
In generale sono "mostri" quelle creature che non hanno quasi più nulla in comune con i loro progenitori "animali"; hanno forme bizzarre frutto di uno sviluppo incontrollato dei loro tessuri, spesso sono ricoperti di escrescenze tumorali, organi deformi e residui vestigiali cresciuti molto più del normale.
Mi piace molto la tua idea di usare le idee di Lamarck per spiegare la genesi dei mostri. Solo un appunto: spesso il "Lamarckismo" viene eccessivamente banalizzato, e se ne ha un'idea distorta. Occorrevano innumerevoli generazioni affinchè una specie iniziasse a manifestare i caratteri degli antenati; era un processo non apprezzabile tramite l'osservazione umana, ma solo deducibile a posteriori (come aveva fatto, per l'appunto, lo stesso Lamarck). Inoltre, così come una specie poteva acquisire nuovi caratteri, poteva anche perderli. Le talpe, ad esempio, secondo Lamarck avevano perso la vista perchè non utile nel sottosuolo. Non credo ci sia bisogno che tu inventi una regola evolutiva a "hoc" per giustificare come mai l'evoluzione dei mostri intelligenti si sia come "inibita", semplicememte lo sviluppo dell'intelligenza ha, progressivamente, fatto regredire caratteri meno utili e meno convenienti in termini energetici.