@fenna
Secondo me bisogna capirci sui termini.
Una cosa è la questione morale, un'altra cosa è l'allineamento.
La questione morale, la distinzione tra il bene e il male, così come comunemente la intendiamo, in D&D c'entra solo di striscio.
L'allineamento è una meccanica di gioco tipo bianco/nero che ha poco a che spartire con i discorsi filosofici sulla relatività del bene e del male, con tutte le sfumature grigie del caso.
Il più grosso misunderstanding c'è quando si confondono le due cose, e si inizia a filosofeggiare. Eppure il manuale dice che in D&D il bene e il male non sono concetti filosofici.
La scarsezza della meccanica consiste nel fatto che, in teoria, dovrebbe definire una cosa tipo:
Buono = X - Stop - Malvagio = Y - Stop.
Nel manuale invece X e Y non sono perfettamente definite.
Per avere una maggiore definizione, bisogna andarsi a prendere il Libro delle Fosche Tenebre e il Libro delle Imprese Eroiche.
Malissimo, perché è una meccanica core, e aveva tutto lo spazio di essere approfondita sul manuale di base (magari sulla guida del Dungeon Master).
Ora, la storia che racconti è il tipico esempio di misunderstanding che avviene quando si inizia a filosofeggiare sulla questione morale (e per inciso, io adoro filosofeggiare, ma so che in D&D non va fatto).
L'ex paladino, Ross, si è comportato bene o male nel trasformare l'Erinni in umana?
È un caso che viene trattato nel Libro delle Imprese Eroiche, ossia la conversione. Tale manuale dice che convertire un malvagio, non solo si considera buono, ma addirittura eroico. Considerala come una sotto-meccanica di gioco.
Se Ross avesse trucidato l'Erinni, si sarebbe comportato bene o male?
Da manuale il male può anche, ma non necessariamente, essere sterminato senza pietà.
In ogni caso Ross, non avrebbe dovuto perdere il suo status di paladino.
Ecco perché dico, anzi lo dice il manuale, che due PG con lo stesso allineamento possono essere molto diversi. Ma è anche vero che se non mi fossi letto il Libro delle Imprese eroiche, non avrei saputo applicare bene questa meccanica (perchè mi mancava la sotto-meccanica).
Veniamo al nostro eroe.
Il nostro eroe deve decidere se punire Ross o meno.
A parte che non ci sono i motivi per cui Ross debba essere punito, semmai è il contrario, ma diciamo che per assurdo la chiesa gli abbia dato quest'ordine.
Ad un certo punto, l'eroe si troverà a scegliere tra il compiere un gesto buono (risparmiare e un innocente) e un gesto legale (obbedire alla sua chiesa).
Anche questa situazione viene contemplata nel Libro delle Imprese Eroiche (o in quello delle Fosche Tenebre... non ricordo e non li ho a disposizione in questo momento), e dice che quando la bontà si contrappone alla legalità, per compiere un atto eroico, bisogna dare precedenza alla bontà.
Ma, paradossalmente, il nostro eroe non è chiamato ad essere eroico. Può semplicmente limitarsi ad aderire al suo allineamento e/o codice di comportamento.
Anche in questo caso ha libertà di scelta, e anche in questo caso la questione diventa più chiara dopo aver letto il Libro delle Imprese Eroiche.
Può succedere che qualcuno dei vegliardi della chiesa di Tyr si incacchi con l'erore, ma non può succedere che il master gli scippi l'allineamento, e non gli permetta di avanzare ancora come paladino. Il vegliardo non è Tyr
EDIT: per giunta in questo caso, l'eroe è un paladino di Tyr, dunque giudice, giuria e boia. Dovrebbe avere ancora più libertà di decisione, in quanto giudice e giuria