Ok. In attesa di riuscire a trovare tempo e idee per continuare presunto medium (ci sto lavorando), posto un breve raccontino che ho scritto come esercizio.
Solo una scena, ma spero vi piaccia.
Comunicazione di servizio: prego qualche amministratore di cambiare il titolo del thread in "Presunto Medium e altri racconti" (o qualcosa del genere). Grazie!
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Finché morte non ci separi
«Passa il fucile.»
L'essere, uno di loro, si stava avvicinando all’edificio.
«Ma...»
«Il fucile!»
Nina fece scivolare l’arma sul pavimento. Dario la imbracciò, si alzò in piedi, prese la mira oltre ciò che restava della vetrina del negozio e trattenne il respiro.
Non posso sbagliare. Tirò il grilletto.
Click.
Click-click.
«È scarico» disse lei.
«Merda!» Dario si gettò a terra, mentre cercava freneticamente nei jeans. Niente. «Potevi dirlo subito!»
Vuote anche le tasche della giacca. Deve esserci. Cerca ancora.
«Sei tu che non mi hai fatto parlare!»
La limpida nota isterica in quelle parole lo fece voltare verso di lei.
Sua moglie, quella ragazza solare, dai lineamenti dolci e lo sguardo espressivo, non c’era più. Al suo posto un ovale sfigurato da cicatrici profonde. Occhi spalancati dal terrore. Labbra gonfie, screpolate fino a sanguinare.
Le cose non torneranno più come prima.
L'essere raggiunse la vetrina. Farfugliava sillabe gutturali mentre strappava a mani nude lastre di vetro. Entrò.
Dove sei, dannato proiettile.
Il suo odore dava la nausea. Nina indietreggiò strillando.
Eccoti.
L'essere puntò dritto verso di lei.
Non sarà mai più quella di una volta. Dario spinse il proiettile in canna. Ma non importa.
L'essere protese le braccia rigide da morto e afferrò Nina con violenza.
La amo più di prima.
Dario si alzò. Prese la mira. Se sbagliava, colpiva lei.
Non posso sbagliare. Tirò il grilletto.