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Dungeon & Monster Test [High Power Level]


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Dungeon & Monster Test [High Power Level]

(dove osano i tacchini)

Uno stregone caccaitore oscuro, un guerriero drow, un elfo arciere e una elfa stregona combattente: apparentemente 4 individui differenti che non hanno quasi niente in comune. In realtà si conoscono da almeno 15 anni e le loro gesta sono note in quasi tutti gli angoli del continente, cantati dai bardi come eroi (ma si sa, i bardi ingigantiscono sempre le storie che di voce in voce diventano vere e proprie leggende). Tre anni fa si separarono e, chi per motivi di "divergenza" di idee (vedi il drow con gli elfi), chi per trovare la propria strada e imparare a conoscersi meglio, chi per altri motivi che non c'è dato sapere.

Tuttavia pochi giorni or sono, si sono dovuti riunire per una questione di vitale importanza: alcuni hanno accettato la missione solo per i ricchi profitti ch'essa prometteva, altri perchè hanno ritenuto necessario recuperare l'artefatto sacro rubato al tempio di ... ehmeheh ... (il narratore si schiarisce la gola) ... una delle note divinità della magia.

Morgan, un umanoide alquanto particolare: pelle d'ebano come quella di un drow, ma lineamenti tonici quanto quelli umani. Porta una particolarissima veste grigia chiaro con cappuccio calato, più robusta di quanto non sembri, che non intralcia i suoi rapidi movimenti: al fianco una spada di acciaio a forma di sperone di ghiaccio, e in mano un arco composito di legno grigiastro e arzigogolato...

... ma il particolare più interessante è il buckler che porta legato al braccio: un rombo dagli angoli smussati di metallo bianchissimo, sul quale è rappresentato in rilievo il volto di un troll delle nevi: la cosa strana è che questo volto parla, e anche piuttosto spesso: la sua voce è stridula e quasi insopportabile, e il suo sguardo è alquanto torvo, quasi quanto quello del suo padrone...

Mi chiamo Navarre e non bevo già da tre settimane, però ho spaccato la faccia a mia nonna ieri perchè non mi voleva dire dove sono le bottiglie...mi mancano. Ecco...è...è tutto...(Nav è un elfo abbastanza alto e prestante fisicamente, indossa un corpetto leggero fatto apparentemente in pelle di drago blu sopra il quale sono raffigurati un lupo e un falco, in argento.

Sopra le spalle ha un mantello lungo verde scuro, con raffigurato un grifone di fiamme; ha dei pantaloni in cuoi elaborati con delle decorazioni in blu e due tatuaggi sulle braccia, uno di un falco e uno di un lupo. sulle spalle ha un arco fatto di osso e su un fianco una spada lunga e sull'altro 2 kukry..

Hyleden, un guerriero drow discretamente robusto, vestito con abiti verdi e neri, sotto ha una cotta di maglia particolare che gli permette di usare tutta la sua agilità. ha sempre un mantello a forma di foglie, i capelli corti e gli occhi neri e rossi. le spade sono elfiche, una ricorda un drago rosso e l'altra sembra più normale.

Indil: un’elfa piccoletta, dagli occhi viola chiaro e dai capelli corti e biondissimi, sempre un poco spettinati. Ha uno sguardo perennemente svampito. Indossa abiti neri e attillati che sottolineano le forme che non ha (piatta come se l’avessero passata sotto una pialla..) e sopra di questi un’armatura leggerissima fatta in scaglie di serpente, anche questa nera.

Le sue armi sono una catena chiodata i cui anelli sono percorsi da incisioni in stile elfico e da una bacchetta in avorio che termina con una testa di fenice con gli occhi in smeraldo e il becco in occhio di tigre.. Sulla sua cintura figurano alcuni piccoli simboli, appartenenti alla divinità degli elfi e agli dei della magia.

Ora si trovano qui, di fronte all'apertura dell'ennesima grotta (ormai saranno scesi come minimo di 30 metri inoltrandosi nel sottosuolo), perchè è questo, più o meno il punto che è stato indicato loro dal gran sacerdote come il luogo ove si annidia il ladro ... luogo che avete scoperto essere un vero covo del male ...

La caverna sembra naturale: mentre la percorrete notate lateralmente dei massi e detriti di varie grandezze, probabilmente caduti dalle pareti stesse.

Caverna 1a

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Andando avanti la caverna svolta mostrando alla fine una misteriosa apertura circolare nel pavimento che conduce ... chissà ...

Caverna 1b

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Il corridio prosegue scendendo ulteriormente verso le profondità della terra per almeno 30 metri e sbuca in una piccola stanza dalle pareti regolari, ben lavorate e il pavimento brullo ... apparentemente la stanza sembra chiusa (non notate altri passaggi).

Caverna 2a

stanza2ace4.png

Dietro il muro illusorio si cela un Golem d'argilla superiore a guardia del passaggio.

Caverna 2b

stanza2dw1.png

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  • 4 settimane dopo...

Dopo aver attivato qualche trappola ed essersi battuti contro un guardiano, un golem d'argilla enorme, i quattro compagni sono giunti, attraverso una serie di caverne collegate da cunicoli verticali, in un amibente simile a quelli precedenti: l'antro circolare all'estremità inferiore dell'ultimo passaggio circolare ha rivelato la presenza di diversi umanoidi incappucciati disposti a cerchio, una sorta di cultisti in fase liturgica, guidati da una figura che poi si è rivelata essere la "guida spirituale" del culto stesso. Essa, identificando gli avventurieri come intrusi, ha ordinato agli altri di combaterli dicendo che il gesto omicida sarebbe stato un ottimo sacrificio da offrire alla "Madre".

...

Il soffitto è molto alto (12m) e la cosa che più vi sorprende è la presenza di cinque figure umanoidi incappucciate, posizionate in circolo attorno alla stanza a ridosso delle pareti, e un uomo dai capelli corvini lunghi, vestito di scuro, con uno strano pendente d'oro recante uno strano simbolo, che nessuno di voi riesce ad identificare.

I cultisti vi guardano sorpresi dalla vostra presenza allo stesso modo in cui siete sorpresi di trovare questi strani individui all'interno di una coì insolita caverna, sin troppo articolata per esser utilizzata con ocmodità da semplici creature umanoidi.

...

L'uomo dal volto scoperto parla: "Non so per quale motivo siate venuti nella nostra dimora, ma pagherete la vostra imprudenza, servirete da vittime sacrificali in onore della MADRE!" E comincia a cantilenare qualcosa stringendo il ciondolo d'oro ... al che tutti i cultisti, guidati dalla voce "maschia" di quello che sembrerebbe un sacerdote in nero, si aggregano al canto alimentando un coro inquietante.

...

Senza avere il tempo di scambiarsi neanche qualche battuta o frase pregna di disprezzo recirpoco, inizia lo scontro: mentre l'arciere lancia, nel suo piccolo, un incantesimo di potenziamento fisico, l'oscuro riempie la sezione circolare della caverna con una nebbia congelante, frutto di uno dei suoi più famigerati incanti: purtroppo la magia ha l'effetto di rallentare anche i suoi alleati, dimunuendo inoltre la visibilità nell'area interessata.

Ancora in volo l'elfa espande fino ai cultisti una serie di onde oscure che hanno l'effetto di spossarli e indebolirli. In seguito plana sul terreno per far entrare in azione anche il suo compagno drow, che atterra in una zona non coinvolta dall'effetto della nebbia congelante (forse grazie al fatto che l'oscuro possiede una capacità di controllo degli incantesimi fuori dal comune) e riesce a spostarsi quel che basta per iniziare la sua danza turbinante con le sue famigerate spade incantate: bastano pochi colpi e uno dei cinque esseri in circolo cade sotto l'effetto delle lame incrociate.

I rimanenti quattro cominciano a castare un incantesimo pronunciando evidenti preghiere divine con coordinazione mai vista prima: alla fine della cantilena quattro fulmini neri (uno a testa) scaturiscono dalle loro mani e si infrangono contro ognuno dei quattro compagni, ferendoli con energia oscura e sacrilega, tranne il drow che sembra resistere, rimanendo illeso da tale incanto.

Infine il sacerdote, che tutti avevano momentaneamente ed erroneamente trascurato, punta lo stregone oscuro e alla sue spalle compare una mano gigante traslucida fatta di forza pura, con un occhio al centro del palmo, che lo attacca subito, mentre con l'altra mano estrae una verga e lancia un incantesimo distruttivo verso l'elfa, che percepisce sul suo corpo una forza pazzesca che tende schiacciarla e a farla impodere su se stessa: senza i suoi manufatti magici l'elfa non avrebbe avuto scampo.

...

Ma è veramente successo ciò che s'è sinora narrato? Questo rimane tutt'oggi un mistero o meglio potrebbe esser successo: quando si ha a che fare con la magia niente è impossibile. Ciò che segue e quanto ricordano i bardi della leggenda.

L'elfo, vedendo i suoi compagni in pericolo ha cominciato a scoccare frecce a più non posso mirando al cuore del nero sacerdote: solo un dardo è riuscito a penetrare le difese magiche di questo signore del male, tuttavia una freccia tanto potente quanto precisa da riuscire a infliggere un duro colpo al fianco dell'uomo. In seguito, anche le forze dell'elfa, adirata per esseresi lasciata quasi sconfiggere da un solo incantesimo, si sono concentrate sul più potente degli avversari: ha sferrato una combinazione arcana di potere distruttivo unendo l'effetto di una tempesta di fulmini, che il nemico ha in parte evitato, ad un potente globo verdastro d'energia acida, il quale l'ha colpito in pieno petto ... e l'avrebbe persino ucciso, tuttavia per qualche incomprensibile motivo, le sue ferite si sono richiuse istantaneamnte lasciandolo completamente illeso ... alcune divinità concedono ai più devoti tra i fedeli il potere di miracoli meraviogliosi!

Mentre il drow continuava a massacrare i cultisti rimanenti, uno ad uno, l'oscuro cercava di divincolarsi dalla morsa letale del nemico magico, tentando persino di concentrarsi per lanciare un incantesimo mentale, ma i suoi sforzi sono risultati vani.

E' a questo punto che incombe la presenza di un quinto avventuriero, mai menzionato sinora: accompagnato da un'azzurina luce tenue e soffusa, ha fatto la sua comparsa (come se si materializzasse dal nulla) un eroe noto in molte lande, un sacerdote della divinità per eccellenza della magia e degli incantesimi. Tuttavia costui, disorientato dall'effetto dell'insolito viaggio e dal fatto di trovarsi in un loco a lui completamente estraneo, non è riuscito ad essere incisivo e a fermare l'intento del sacerdote maligno.

Messo alle strette - anche i più potenti a volte messi in condizioni di inferiorità numerica sono costretti a ritirarsi momentaneamente dalla scena - il nero nemico ha cominciato a plasmare la pietra della caverna per chiudere il passaggio e darsi alla fuga, ma lesta, l'elfa è scattata volando attraverso il varco ancora libero, richiusosi immediatamente dopo il suo passaggio.

Mentre l'elfo, dopo aver usato il potere del braccialetto magico per richiamare il suo amico sacerdote, ha cominciato ad aiutare l'oscuro (assieme al drow) per liberarlo dalla stretta mortale che l'aveva reso inerme, il nuovo arrvato, stringendo il simbolo del suo potere, ha iniziato a cantilenare un salmo per generare un varco all'interno dell'ostacolo che li separava dal nemico e dalla compagna.

Nell'istante in cui la partete magica ha ceduto l'immagine che s'è presentata agli occhi dei quattro compagni accorsi in aiuto dell'elfa è stata quella di un uomo gravemente ferito, in netta inferiorità fisica rispetto alla sua avversaria, dimostratasi tanto letale con la sua famigerata catena quanto con le sue acrobazie arcane. Tuttavia - e qui cala ogni certezza e la verità diventa alquanto confusa e appannata - proprio nel momento in cui l'elfa Indil stava per infliggere il colpo di grazia, proprio nell'attimo in cui l'estremità chiodata della sua catena avrebbe perforato il cranio di quel misero nemico ...

... il nero signore sorrise e pronunciò un un'unica parola che non dovrebbe mai essere pronunciata, in una lingua che dovrebbe essere seppellita e dimenticata per sempre ...

... e la presa sulla catena vacillò: l'elfa si portò le mani alle orecchie per non dover sentire quella mostruosità, per non dover subire quell'umiliazione, per non dover accettare la corruzione che divorava il suo animo; cadde sulle ginocchia incurante del dolore e si mise a piangere implorandolo di smetterla, e tutti quanti gli altri non poterono aiutarla in alcun modo, perchè anch'essi, come lei, erano inermi innanzi alla malvagità pregna di malizia e depravazione.

Fu in quell'attimo che il "crudele" allungò il proprio braccio e affondò con violenza la mano sul corpo della ragazza: stringendo il collo come una morsa la alzò in alto con fare dominante e imperioso, e quanto più si indeboliva lei, tanto più lui riacquistava vigore. Sfruttando l'inaspettata situazione di vantaggio con l'altra mano estrasse rapidamente una statuina di basalto, a forma di un occhio senza palpebra della grandezza di un pugno, e stringendo il palmo la frantumò, scomparendo istantaneamente assieme all'elfa.

Solo allora l'incubo finì.

...

Voi altri, una volta finito tutto riuscite a riprendervi rapidamente: l'atmosfera che si respira è comunque pregna del fallimento e della completa catastrofe.

Il sacerdote lancia immediatamente il suo più potente incantesimo di localizzazione, ma, come preventivato, non riesce nel suo intento di trovare la posizione attuale dell'elfa. Sinora non avete mai fallito in un'impresa e quest'evento vi ha completamente spiazzato. Spiegato il tempestivo - o forse no - intervento del sacerdote, figura che non ha bisogno di presentazioni ai restanti membri del gruppo, decidete di ispezionare velocemente le caverne rimanenti per sperare di ritrovare in tempo la vostra amica. Non trovate nessuna creatura ostile a sbarrarvi la strada: gli ambienti sembrano abitati regolarmente, ma è coime se tutte le creature presenti fossero scomparse misteriosamente.

Quando ormai avete quasi perso ogni speranza, trovate, celato dall'ennesimo muro illusorio, uno strano congegno di forma circolare in pietra chiara e metallo scuro opaco. Dopo un attento studio delle rune magiche incise su ogni minimo centimetro di spazio, riuscite a capire che il congegno è un portale o una sepcie di portale ... comunque le cose cominciano a chiarirsi.

Perdete mezz'ora ma alla fine riuscite a capire che la chiave d'attivazione è un incantesimo a raggio centrato nel cuore del misterioo manufatto (chiave di cui attualmente disponete): siete pronti a partire, ma prima di agire impulsivamente avete deciso di concordare una strategia e un modo d'agire comune per non ricadere nuovamente nell'insuccesso.

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